Il giorno domenica 11 febbraio 2024 alle 03:41:14 UTC+1 Pier Paolo Caselli ha scritto:
Non quoto i tuoi 5 post di scemenze (+1 cancellato, presumo tuo) visto che sono le solite casellate-kumbazzate piene di livore, invidia, rabbia repressa, "realtà intrapsichica", ecc.
Preferisco quotare altro di cui ci hai omaggiati, certamente convinto di essere come ti descrivi.
Per esempio [1]:
<<la saggezza degli anni trascorsi mi ha fatto comprendere che [...] ero realmente [...] un gran testardo [...il che] può essere invece un grande difetto se non si riesce a comprendere quanto raggiungere un qualcosa che ci si era cocciutamente messo in testa possa realmente essere un risultato di cui andar fieri, e non rappresentare invece uno sforzo del tutto inutile e spesso controproducente per appagare un ego ancora troppo poco maturo e bisognoso di una puerile gratificazione esterna capace di farlo sentire più vivo ed apprezzato dagli altri.>>
Dai fatti risulta però che ti sei messo "cocciutamente in testa" che mi devi "distruggere" e non solo pensi di aver raggiunto l'obiettivo, ma che sia una cosa di cui "andare fieri". All'esame di realtà questo tuo dispendio di energie è soltanto uno "sforzo del tutto inutile e controproducente", fatto solo per "appagare un ego troppo poco maturo" in cerca di una "puerile gratificazione". Lo dici tu.
L'affannarti da "investigatore" ossessionato che cosa ha prodotto nei fatti? La conferma di ciò che ho scritto di me. Sono stata una imprenditrice, sono stata socia in un'azienda che produceva ricambi per moto. La storia della "donna cazzuta", della self made woman", della "imprenditrice di successo" sono solo tue invenzioni, una tua "realtà intrapsichica" volta forse a giustificare a te stesso il tuo comportamento, così diverso da come ti descrivi e predichi.
Posto che non ho mai affermato di avere avviato un'impresa, ma solo di essere stata imprenditrice e socia, cambia qualcosa se la società era con mio padre? Forse che non ho lavorato? Forse che ho lavorato di meno? No, casomai ho lavorato di più e - inizialmente - portato a casa quasi zero. A casa nostra non s'è mai regalato nulla a nessuno. Mi sono comprata il "Ciao" a rate con i lavoretti estivi, poi un'auto di quarta mano, poi abbiamo acquistato la casa con il mutuo, dopo 10 anni in affitto.
Scrivi [1] che bisogna <<essere in grado [...] di approfittare di ogni circostanza per [...] usare quella situazione a proprio vantaggio per averne un aiuto ulteriore>>.
Ma quando riguarda me, il mio avere approfittato di una circostanza a mio vantaggio, di un aiuto ulteriore (l'aziendina di mio padre di fine anni '70) a parer tuo diventa una VERGONNIA!!1! TI HO SGAMATA MALEDETTA!!1!
Poco importa se i due terzi o più delle PMI italiane si tramandano da tempo immemore da genitori a discendenza. Ci hai però ben chiarito che nella tua "realtà intrapsichica" si tratta solo di "figli di papà" che non possono essere classificati alla voce "imprenditori". Ah beh, allora.
Nella tua ossessione nei miei confronti avessi magari scoperto che l'impresa che di fatto ho mandato avanti per diversi anni e ingrandito - creando ex novo il mercato europeo - era fallita, aveva fatto bancarotta fraudolenta, aveva lasciato chiodi a destra e a manca, registro protesti, non aveva pagato stipendi e TFR ai dipendenti... ma no, non troverai mai nulla di tutto questo perché non c'è. Alla fine hai solo "scoperto" ciò che avevo scritto: imprenditrice, socia in un'azienda metalmeccanica.
Nella tua "realtà intrapsichica", di preciso che cosa avrei NASCOSTO?
Cmq grazie per aver ritrovato in rete i nostri vecchi depliant anni '80! Vedo che li vendono pure su e-bay!
Ora, visto che ti piace tanto farti i carri miei e i conti in tasca, permettimi di farmi brevemente i tuoi.
Nel 2015 (
http://tinyurl.com/4jc579s8) ci informasti che eri disoccupato da tre anni e badavi a tuo padre di 89 anni a casa sua - vitto e alloggio pagati. Tua moglie, invece, emigrò in Turchia per oltre un anno perché a Vicenza "non si batteva chiodo".
In autunno 2015 facesti brevemente l'operaio, poi di nuovo a casa.
In quel periodo ti buttasti in altre imprese fallimentari, prima con dei ricambi camion, poi improvvisandoti "maestro di vita". Molta spesa e poca resa.
"Miracolosamente", però, ai primi del 2020 avevi in tasca soldi a sufficienza per cercare di affittare una gelateria in centro a Vicenza. E' lecito pensare che tuo padre se ne fosse intanto andato, e ti avesse lasciato un'eredità?
Perciò, che cappero vuoi da me?
Infine nel 2021 postavi che avevi dovuto ricorrere ai pacchi alimentari della Caritas perché eravate (di nuovo) alla canna del gas.
Da una vita insegui il "volo pindarico" di diventare imprenditore, ma senza fortuna (o senza capacità [3]):
<<Ho inseguito per troppo tempo masturbazioni mentali della serie "se vuoi puoi" ed altra fufferia similare assortita, creandomi così aspettative irrealistiche rispetto i miei mezzi, investendoci tutte le mie risorse, dimenticandomi però, ed è stato questo l'errore "fatale", nel contempo di crearmi delle basi concrete, materiali, da cui partire e con cui poter eventualmente cementare tali convinzioni per poter crescere non solo dal punto di vista "filosofico", ma anche soprattutto da quello pratico e pragmatico.
<<Ed infatti proprio perché erano solo convinzioni aleatorie non mi hanno mai portato risultati tangibili. Solo voli pindarici ed energie sprecate inutilmente.
<<In conclusione al me stesso di 30 e più anni fa direi di volare più basso, all'altezza delle mie vere possibilità, e crearmi prima di tutto un terreno fertile da cui poter far partire uno sviluppo alla mia reale portata. Essere quindi in buona sostanza più realisticamente pratico e concreto, e meno dipendente dalla fuffa ideologica propalata da certi scappati di casa unicamente per farti credere alle loro favole ed intascarsi così un mucchio di soldini.
<<Alla fine so che comunque, come è sempre stato, i miei obiettivi li raggiungerò in ogni caso, tuttavia compiere questo viaggio ogni volta col fiatone senza mai potersi godere e rilassare un attimo, soprattutto arrivati ad una certa età, non è proprio il massimo della vita. Anche perché se non hai prima di tutto creato delle basi ben solide, al primo improvviso soffio di vento rischi di cadere e farti molto male non recuperando più il terreno perduto.>> [2]
E arriviamo ad altri due punti dolenti di ciò che hai scritto di tuo pugno.
<<Ho sempre avuto una grande ammirazione e rispetto per chi ha capito cosa fare della propria vita.>> [1]
Falso, come ci hai ampiamente dimostrato. Io, mio fratello, Germano Milite... tutti e tre abbiamo capito da molto giovani che cosa fare della nostra vita, ma invece che ammirazione e rispetto ci tiri addosso melma, cerchi di sminuirci, di sminuire i nostri traguardi, ci diffami, ci molesti, ti sei ossessionato. Si direbbe che rosichi.
E' come se in te ci fossero due persone diverse: quella ideale, ciò che vorresti essere - e quella reale, ciò che sei veramente. Ed è questa seconda che continui a proiettare su di noi, ma dai via solo del tuo.
E ancora [2]:
<<perché se non hai prima di tutto creato delle basi ben solide, al primo improvviso soffio di vento rischi di cadere e farti molto male non recuperando più il terreno perduto>>;
<<dimenticandomi però, ed è stato questo l'errore "fatale", nel contempo di crearmi delle basi concrete, materiali, da cui partire e con cui poter eventualmente cementare tali convinzioni per poter crescere non solo dal punto di vista "filosofico", ma anche soprattutto da quello pratico e pragmatico.>>
Si dà che io, a differenza di te, quelle "basi ben solide", quelle "basi concrete" me le fossi costruite nel tempo e quando è stato il momento di dire basta, di cedere l'azienda, di "sapere cosa non vuoi" più [1], ho potuto farlo senza rischiare che il "primo soffio di vento" mi facesse "molto male" e mi portasse a "non recuperare più il terreno perduto".
Mi sono comportata nella vita come tu oggi diresti di fare "al te stesso di 30 anni fa". Ma quando riguarda me, allora diventa una vergogna. Complimenti per la coerenza...
Ecco perché dico che sei roso dall'invidia per chi ce l'ha fatta, mentre tu sei rimasto al palo. Ecco perché sei divorato da una rabbia che ti rode dentro e ti consuma, e che non hai ancora imparato a gestire.
Hai avuto tutte le opportunità del mondo, ti hanno persino pagato un prestigioso collegio privato. Suppongo che tuo padre ti avesse prospettato la possibilità di lavorare con lui, di portare avanti la sua azienda (aveva un distributore, giusto?).
Non hai colto l'occasione, hai fatto una serie di scelte sbagliate. Mi spiace per te, purtroppo capita. Ma non puoi prendertela con chi, invece, ha saputo cogliere le occasioni, s'è dato obiettivi in base alla lunghezza delle sue gambe senza inseguire "voli pindarici" e fuffologi assortiti, s'è dato da fare per raggiungere quegli obiettivi nei tempi richiesti dalla vita. Ha fatto, cioè, quello che consiglieresti di fare al "te stesso di 30 anni fa".
A me fai solo compassione.
Buona vita futura, che cominci finalmente a imparare qualcosa dai tuoi errori, soprattutto nel valutare le persone. Ti sei fidato e associato a delinquenti e pluripregiudicati assortiti, alla reincarnazione di Pitagora, a falsi giornalisti, ad arraffoni di tutti i tipi, ad "antisette" che secondo il tuo giudizio a posteriori, "in mezzo a quel calderone il più pulito c'ha la rogna!" (
http://tinyurl.com/mjwnb7sj ), ti sei reso spesso e volentieri un "utile idiota" di chi te l'ha letto subito in faccia, Ma quando incontri persone per bene proietti su di loro tutte le mancanze e i limiti che sai di avere. Complimenti davvero.
1. Pier Paolo Caselli, "SE VUOI PUOI, MA SOLO SE SAI COSA PUOI!", 2 novembre 2023,
http://tinyurl.com/fxezha2u
2. Pier Paolo Caselli, "COSA DIREI AL ME STESSO DI 30 ANNI", 6 ottobre 2023,
http://tinyurl.com/3m9kr77x
3. <<Arrivato alla soglia dei 60 anni, nonostante mi sia impegnato parecchio in questo senso, non sono mai nemmeno lontanamente riuscito ad intravedere in me un talento>> [1]