*NOTA*
Qualora la lista dei film fosse poco leggibile a causa della formattazione
nel corpo della mail si invita i lettori a cliccare sui link forniti
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http://tinyurl.com/cjqyqdv
http://www.facebook.com/profile.php?id=100003164384952&sk=notes
[Ciò che state per leggere è un capitolo di un libro che sto scrivendo.
Le motivazioni che mi hanno portato a renderlo pubblico sono state
illustrate
in precedenti post pubblicati sul blog. In considerazione delle gravissime
accuse che vengono qui rivolte a Mediaset ed Auditel è altamente probabile
che i loro uffici legali ne chiederanno l'immediata rimozione una volta
che
ne saranno venuti a conoscenza. Pertanto invito tutti coloro che
leggeranno
il post e ne capiranno la tesi di fondo a copincollarlo e a postarlo sui
loro blog e sui profili FB in modo da rendere vana qualunque azione
legale]
L’opinione pubblica internazionale non è a conoscenza di un singolare
evento avvenuto durante le elezioni politiche svoltesi in Italia il 12 e
13 Aprile del 2006.
Durante quelle elezioni tutti i movimenti politici italiani si erano
divisi equalmente in due coalizioni di cui una era guidata da Silvio
Berlusconi e l’altra da Romano Prodi.
I sondaggi pre elettorali assegnavano alla coalizione guidata da Prodi un
vantaggio di 4 punti percentuali e così sembrò quando il giorno delle
elezioni ai sondaggi si aggiunsero gli exit-poll e le proiezioni
effettuate sulle schede scrutinate.
Questi tre strumenti statistici erano concordi a dare a Romano Prodi un
52% di consenso elettorale contro un 48% che avrebbe invece preso
Berlusconi.
Ma incredibilmente quando partì lo spoglio delle schede il vantaggio di
Prodi andò riducendosi sempre di più fino a che non si ebbe un risultato
beffardo e oltremodo straordinario, la coalizione guidata da Berlusconi
rimontò tutto lo svantaggio e fu quasi sul punto di vincere, senonchè si
fermò ad appena 24mila voti dalla soglia che avrebbe fatto scattare il
premio di maggioranza in suo favore.
E’ questo l’evento singolare che si ebbe in quel giorno, la totale
sconfitta di tutti i meccanismi statistici di tipo predittivo, cosa mai
avvenuta prima in nessuna elezione che si ricordi.
Questo “singolare evento”, a seconda del lato da cui lo si vuole
analizzare, potrebbe essere una riconferma della incapacità dell’essere
umano di poter controllare il mondo, oppure una semplice curiosità, o
qualcosa che prima o poi doveva accadere perchè tutte le tecnologie sono
difettose e la scienza statistica non dovrebbe eludere questa regola.
Nessuna di queste considerazioni giustificano l’inserimento di
quell’episodio in un libro che parla di complotti se qualche mese dopo un
giornalista italiano, Enrico Deaglio, non avesse pubblicato un DVD dal
titolo “Uccidete la democrazia” in cui illustrò una tesi alquanto bizzarra.
Durante quelle elezioni si sarebbe verificato una specie di “golpe
telematico” e l’indizio più probante era da ricercarsi nella scomparsa
delle schede bianche e nulle.
Cosa era accaduto esattamente?
Durante tutte le elezioni che si sono svolte in Italia si verificava un
fenomeno costante, una quota di elettori si recava al seggio e per un
motivo o per l’altro inserivano nell’urna una scheda priva della
preferenza oppure con qualche incongruenza che portava il presidente di
seggio ad annullare quella scheda.
I motivi potevano essere i più vari, alcuni inserivano schede bianche per
protesta aggiungendo anche frasi ingiuriose, altri forse erano indecisi,
altri ancora magari non sapevano come votare e neanche è da escludere che
gli elettori daltonici o con problemi di vista non sapessero distinguere
il simbolo del partito da votare e che nell’incertezza decidessero di
astenersi.
Ma c’era qualcosa che non cambiava mai elezione dopo elezione, la
percentuale di schede bianche e nulle era sempre costante, nell’ordine del
4-5% dei voti espressi.
Ebbene durante le elezioni del “singolare evento” questa quota di schede
bianche e nulle crollò all’1%.
Questa fu l’incongruenza che portò Deaglio a formulare l’ipotesi che
durante la trasmissione dei dati elettorali un semplice software potesse
aver cambiato i dati attribuendo la quota mancante di schede nulle
direttamente al partito di Berlusconi, Forza Italia, che passò dal 18% che
i sondaggi gli attribuivano al 23%, guarda caso proprio la percentuale che
mancava ai sondaggi, agli exit-poll e alle proiezioni.
Dopo la pubblicazione di quel DVD ci fu per qualche settimana in Italia un
dibattito acceso, nel classico stile delle teorie del complotto, ma non
portò a nulla di rilevante.
Tutta la faccenda fu dismessa quasi come una curiosità e si disse che non
era possibile verificarla perchè si sarebbero dovute ricontare tutte le
schede e la particolare legge elettorale italiana non lo ammetteva.
Solo un atto di imperio da parte del Parlamento o del Governo avrebbe
potuto dare seguito alle teorie complottiste di un giornalista che
dirigeva una testata dalla diffusione relativamente scarsa.
Dopo un pò il dibattito su questo “singolare evento” si spense, nessuno ci
tornò più sopra.
Non può non balzare agli occhi che se la tesi di Deaglio avesse un qualche
barlume di verità entrerebbe a pieno titolo in un testo che parla di
complotti.
Ma come poterla provare? E soprattutto come poter smontare la tesi
principale della difesa? E cioè perchè non sono andati fino in fondo? Dopo
aver fatto tutto quello sforzo cosa li ha bloccati?
Ebbene qui si porterà avanti una tesi diametralmente opposta che non
considera il principale argomento della difesa, anzi lo ignora e procede
oltre.
E la tesi è la seguente: se per davvero le elezioni del 2006 furono
truccate i meccanismi, ovverosia il “singolare evento”, di quel tentato
golpe telematico, non furono creati per quella specifica occasione ma
molto probabilmente essi furono ispirati e copiati da un altro “singolare
evento”.
E quale sarebbe questo primo “singolare evento” che ha preceduto quello
del 2006?
Chi scrive pensa di averlo individuato e forse più che di un “singolare
evento” si dovrebbe parlare di una “stranezza” e questa “stranezza” si
verifica nel sistema di raccolta degli ascolti televisivi che in Italia è
amministrato da una società chiamata Auditel.
Occorre a questo punto fare una breve parentesi ed illustrare come
funziona il sistema di rilevamento degli ascolti televisivi, che fu
inventato in USA negli anni 50.
Quando la televisione iniziò a prendere sempre più piede sorse il problema
di sapere quante persone avevano visto un certo programma in modo da poter
prezzare adeguatamente gli spot che venivano inseriti nelle trasmissioni.
Un’azienda di nome Nielsen applicò gli strumenti della statistica che
Gallupp aveva iniziato a sviluppare 30 anni prima e che erano usati per
determinare in anticipo i risultati elettorali.
Fu perciò dato a un gruppo selezionato di famiglie americane un televisore
adeguatamente modificato che registrava minuto per minuto quali programmi
la famiglia vedeva.
Assumendo che quello fosse un campione rappresentativo del pubblico
americano si poteva presumere che se il 20% di essi aveva assistito a una
puntata di “Bonanza” allora anche il 20% dell’intero pubblico televisivo
aveva fatto lo stesso.
Grazie a questo dato le TV commerciali americane potevano prezzare gli
spot degli inserzionisti pubblicitari e chiedere 10 o 100 a seconda di
quanti americani avessero visto quel tal programma.
In Europa invece inizialmente la TV fu sviluppata dal settore pubblico e
si ricorse alla imposizione di un canone, o tassa televisiva, che gravava
sul possesso dell’apparecchio.
Ma a partire dagli anni 70-80 anche in Europa prese piede la Tv
commerciale che si finanziò con gli stessi strumenti che si usavano negli
USA, la pubblicità, e che dovette ricorrere ad agenzie di raccolta dati
che usavano gli stessi mezzi statistici delle corrispondenti aziende
americane.
In Italia questo compito fu affidato a una ditta chiamata Auditel.
Nel frattempo, sempre negli USA, negli anni 70 nacque la TV via cavo, o
pay-tv, che a differenza della TV pubblica e della TV commerciale offriva
un’ampia gamma di canali televisi in cambio di un abbonamento mensile.
Quando la pay-tv iniziò a prendere sempre più piede si assistette a un
fenomeno che non meravigliò molti.
La famiglia che sottoscriveva un abbonamento alla pay-tv iniziava a
trascurare sempre di più i programmi delle emittenti classiche, o
cosiddette generaliste, fino a che essi non rappresentavano che la
minoranza del tempo che la famiglia passava a guardare la TV.
In particolare nel Regno Unito la pay-tv di Murdoch divenne quasi il
principale referente televisivo del pubblico.
Anche in Italia nel 2003 ci fu l’ingresso massiccio della pay-tv di
Murdoch, il cui nome è SKY, che arrivò in breve tempo a raggiungere quasi
5 milioni di abbonati.
Fatto questo brevissimo riassunto della storia dell’industria televisiva
torniamo all’argomento principale, cioè al “singolare evento”, alla
“stranezza” che collega il sistema di raccolta dei dati televisi al
presunto golpe telematico che si sarebbe verificato in Italia nel 2006.
E lo faremo mettendo ora una lista di film americani che furono tramessi
nel 2007 da Rete4, una delle tre reti televisive possedute da Berlusconi,
con il relativo incasso al Box Office americano, la data in cui quel film
fu trasmesso da Rete4 e soprattutto con lo share e l’audience dichiarati
dall’Auditel.
Prima di analizzare la lista dei film occorre un’altra piccola premessa
per chiarire la differenza tra share e audience.
Lo share rappresenta una percentuale del totale del pubblico televisivo
mentre l’audience il numero assoluto degli spettatori.
Così se alla mezzanotte ci sono 3 milioni di spettatori in tutto davanti
alla TV e un programma fa il 30% di share esso è visto da 900mila persone,
ma se alle 21 ve ne sono 9 milioni e un programma fa il 20% di share esso
sarà visto da 1,8 milioni.
E’ ovvio che lo spot trasmesso nel programma visto da 1,8 milioni costerà
il doppio di quello inserito nel programma di mezzanotte anche se questo
ha avuto il 30% di share contro il 20% di quell’altro.
Fatta questa premessa ecco di seguito la lista dei film dalla quale sarà
evidenziata una “stranezza”.
Titolo Data Share
Audience Box Office
1)Don't say 25/5/07 12,54%
2.342.000 54.997.000
a word
2)A rischio 26/6/07 12,07%
2.371.000 20.350.000
della vita
3)Malice 14/6/07 11,37%
2.442.000 46.405.000
4)Giochi 30/6/07 11,16%
1.597.000 83.351.000
di potere
5)Caccia mortale 8/6/07 11,04%
2.314.000 4.225.000
6)Tango&Cash 19/06/07 10,96%
2.292.000 64.408.000
7)Ultima Missione(*) 28/5/07 10,87%
2.808.000 N.D.
8)Jane Eyre 6/6/07 10,58%
2.498.000 5.200.000
9)Il solitario 2/7/02 10,24%
2.100.000 N.D.
di Rio Grande(*)
10)Arma Letale2 11/5/07 9,79%
2.214.000 147.253.000
11)Danko 12/6/07 9,39%
2.076.000 34.994.000
12)Cliffhanger 10/5/07 9,05%
2.131.000 84.049.000
13)L'onore degli 29/5/07 8,63%
2.045.000 48.818.000
uomini
14)Revenge 21/6/07 8,56%
1.647.000 15.645.000
15)Arma Letale3 4/5/07 8,02%
1.921.000 144.731.000
16)Basic istinct 12/5/07 7,74%
1.509.000 111.727.000
[Dati sul Box Office presi dal sito Box Office Mojo]
Qual'è la "stranezza" che si evince da questa lista? Eccola: come mai i
film che hanno incassato più di 100 milioni di dollari sono tutti al fondo
della classifica?
Ci si faccia caso attentamente, sembra una costante, non un accidente, i
film campioni di incassi sono costantemente battuti, nessuno di essi
conquista il podio, nessuno di essi è tra i primi 5, il primo arriva solo
al 10° posto.
In questa lista sono stati messi solo film americani perchè così è
possibile confrontarli meglio anche coi risultati delle altre TV europee.
In questa ipotesi noi assumiamo che il consumo culturale degli italiani
non differisca molto da quello degli altri europei quando trovano sul
mercato prodotti che non parlano della loro realtà nazionale.
Ebbene negli altri paesi europei molti di quei film, titoli come “Jane
Eyre” o “Tango&Cash”, o non sono trasmessi o quando lo sono in genere
performano meno negli ascolti televisi dei titoli che invece hanno avuto
un buon incasso al cinema.
E a questo punto dovremmo anche aggiungere che fatta eccezione per alcuni
titoli come “Il mio grosso grasso matrimonio greco” che parlano di uno
specifico tratto culturale americano in genere ciò che ha successo negli
USA poi ha anche successo in Europa.
Americani ed europei possono differire a volte anche sensibilmente per lo
sport, il teatro, la letteratura, ma non per la pizza e il cinema.
E’ possibile fare tutte le ricerche sui database che sono disponibili in
rete, quando in Francia o in Germania viene distribuito nei cinema “Basic
Istinct” esso incassa più di “Don’t say a word”, succede cioè la stessa
cosa che si verifica negli USA.
E quando questo avviene c’è una regola molto ben definita che tutti quelli
che lavorano nell’industria culturale sanno, un film che incassa poco nei
cinema avrà anche una bassa audience.
Addirittura è l’incasso nei cinema che spesso determina il prezzo di
acquisto di un film perchè si sa in anticipo che quel film avrà successo
anche in TV.
Ma con una eccezione, quando il film di basso incasso è trasmesso in
Italia da Rete4.
In quel caso e solo in quel caso esso invece batte costantamente i film
campioni di incasso.
Eccola la “stranezza”, la regola invertita, il motore che non gira, il
corpo che non risponde, per fare una analogia è come se il successo del
sushi che si è avuto in Europa in Italia fosse passato come l’acqua sulla
roccia, anzi è come se gli italiani andassero pazzi per la cucina della
Mongolia Interna.
E per esperienza personale vi posso assicurare che non é cosi‘ anche a
Roma e a Milano si possono trovare gli stessi sushi-bar che ci sono a
Londra e a Parigi.
Quando quei film sono stati distribuiti nei cinema gli italiani si sono
comportati come tutti gli altri europei, hanno premiato “Arma Letale” al
botteghino facendogli incassare più di “Giochi di Potere” e “Malice”, però
quando quegli stessi film sono stati trasmessi da Rete4 si sono buttati a
vederli in notevole numero preferendoli a “Basic Istinct”.
Si potrebbero aggiungere anche altri particolari, analizziamo per esempio
i due film della lista che sono stati segnati con asterichi, e cioè “Il
solitario di Rio Grande” e “Ultima Missione” al nono e al settimo posto.
Il primo è un film del 71 con John Wayne, uno degli attori più famosi di
sempre ma che era morto da quasi 30 anni quando il suo film fu trasmesso
da Rete4, e che pertanto era da considerarsi virtualmente sconosciuto per
una grossa parte del pubblico televisivo italiano, approssimativamente
tutti quelli che erano nati a partire dal 1980.
Negli stessi USA i film di John Wayne sono trasmessi solo dai canali
“Classic Movies” perchè non hanno più pubblico sulle TV generaliste.
Ma secondo i dati Auditel il 10% del pubblico televisivo di quella sera si
sintonizzò su Rete4 e si vide quel film per intero.
Ancora più singolare è quello che accade per l’altro film asteriscato,
“Ultima Missione”, il cui titolo originale è “The Belly of the Beast” e
che ha come attore principale Steven Seagal.
Secondo il sito IMDB il film ha trovato una unica distribuzione in Spagna
dove ha incassato la misera cifra di 70mila $, non risulta che sia mai
stato distribuito in Italia quindi quella doveva essere una prima assoluta
per il pubblico italiano.
E anche qui troviamo sempre la stessa “stranezza”, quell’”evento
singolare” attorno a cui ruota questa analisi, quando quel film
sconosciuto al pubblico italiano viene trasmesso da Rete4 esso ha più
spettatori di “Arma Letale” e “Basic Istinct”.
E la “stranezza” aumenta se si vanno a vedere i voti e i commenti che il
film riceve su Film Scoop, un sito di cinema in lingua italiana.
Il film riceve una media di 2,89 voti di apprezzamento su una scala di 10
ma quello che colpisce sono i commenti che si possono leggere e che
vengono qui riportati
Clint Eastwood scrive : Il solito. Abbiamo ancora Seagal che deve
vendicarsi, cambia solo il movente. Dopo venti pellicole sempre allo
stesso punto. Ma alla fine dei conti è un lavoro come tutti gli altri e
Nico non sembra essere dispiaciuto. Stessa faccia, stessa mimica limitata
a 2-3 mosse che lo hanno fatto diventare una star negli anni '90 e stessi
indumenti (perché no?), forse per scaramanzia. Non mancano, come al
solito, dialoghi ben sviluppati e scene cult come quando salta da un
vagone e becca al volo subito tre cinesi, poi divertendosi, sul carrello
in marcia, un intero esercito.
Baskettaro00 scrive: Tra i film di S.Seagal che ho visto non è tra i
migliori. Oramai il più che 50enne non è adatto per recitare in simili
film. Deve abusare quasi continuamente di una controfigura, e la sua
recitazione va via via calando.
Parlando del film incomincerei col dire che è sempre la solita solfa
cino/americana.
Si risolve tutto con scazzottate e sparatorie e più non posso, ed in
alcune scene si sfiora la soglia del ridicolo(da sbellicarsi quella in cui
il nostro adorato divide in due una freccia mentre stava per colpirlo con
un colpo di spada.)
Anche se mi piacciono questo genere di film, il prodotto in questione lo
sconsiglio a tutti coloro che ne vedono in continuazione.
Bulldog scrive: Il punto più basso toccato nella carriera ,già penosa di
per se, di S.Seagal. Non è davvero possibile produrre un film simile.
Rimasi allibito.
LordSynclair scrive: un film inutile e assurdo incredibile anche aver
speso cinquantamilaeuro per finanziarlo
Soulbringer scrive: Va benissimo per ridere...ridere di gusto sui
personaggi idioti, sulle scene da baraccone e sulle spacconate
esageratissime di questo filmetto! Steven mio caro basta ca***e..
Nettuno85 scrive: Povero Steven, come si è ridotto! Ormai ultra
cinquantenne, in sovrappeso e con una recitazione che con il tempo invece
di migliorare sembra peggiorare sforna un film che lo copre di ridicolo.
Ormai il vecchio Steven è ridotto ad usare una controfigura anche per
correre e addirittura durante i combattimenti che, fino a qualche anno fa,
erano il suo cavallo di battaglia!!!!
Meglio ricordarlo com'era in Nico o in Trappola in alto mare, questi suoi
ultimi film bisogna considerarli come incidenti di percorso di un testardo
ex duro che tenta di imitare l'immortale e bionico (nonchè alieno) Chuck
Norris!
Ritirati fin che sei in tempo!
Mikland83 scrive: Veramente ridicolo, Steven dovrebbe veramente lasciar
perdere, ormai fa solo pena.Film veramente penoso e l'interpretazione del
protagonista ancora peggio.
Lasciamo perdere
Arnold scrive: Film davvero ridicolo
John J Mike scrive: Una vera delusione, mi aspettavo di trovare il solito
cazzutissimo Seagal e invece mi ritrovo un ciccione che fatica persino a
tenere gli occhi aperti, più simile a Jim Belushi che a un esperto di arti
marziali; film scontato, banale e surreale, che ruota attorno alla (in
questo caso patetica) figura di Seagal. Peccato
E questi sono tutti i commenti presenti su quel sito.
Ricapitolando il film di Seagal non ha avuto una distribuzione nei cinema
italiani perché lo stesso distributore non ha ritenuto il film degno di
essere stampato, in rete c’è un sito dove riceve voti bassissimi e dove
non è possibile trovare uno spettatore italiano che ne parli bene ma
quando esso il 28 maggio del 2007 è stato trasmesso da Rete4 ben il 10,8%
del pubblico televisivo, pari a quasi 3 milioni di persone, ha perso due
ore della propria vita a guardarlo.
Essi avrebbero potuto fare tante altre cose, tra cui anche navigare in
rete o leggersi un libro o una rivista, ma hanno preferito guardarsi un
film che poi su Film Scoop hanno votato come brutto, e soprattutto lo
hanno preferito ad altri film come “Basic Istinct” che invece avevano
premiato al cinema e che conoscevano abbastanza bene.
Nel dettaglio secondo l’Auditel il film di Seagal è stato visto da ben 1.3
milioni di italiani in più che non quello con Sharon Stone.
Ma allora quale potrebbe essere stato lo share reale di quei film?
Ipotizzando che i film che hanno incassato più di 100 milioni abbiano
avuto lo share dichiarato da Auditel immaginiamo di togliere a quelli che
stanno sotto la soglia dei 100 milioni di incasso 7 punti.
Otteniamo questa nuova lista
Titolo Data Share
Audience Box Office
1)Arma Letale2 11/5/07 9,79%
2.214.000 147.253.000
2)Arma Letale3 4/5/07 8,02%
1.921.000 144.731.000
3)Basic istinct 12/5/07 7,74%
1.509.000 111.727.000
4)Don't say 25/5/07 5,54%
1.033.000 54.997.000
a word
5)A rischio 26/6/07 5,07%
995.000 20.350.000
della vita
6)Malice 14/6/07 4,37%
993.000 46.405.000
7)Giochi 30/6/07 4,16%
595.000 83.351.000
di potere
8)Caccia mortale 8/6/07 4,04%
846.000 4.225.000
9)Tango&Cash 19/06/07 3,96%
828.000 64.408.000
10)Ultima Missione 28/5/07 3,87%
999.000 N.D.
11)Jane Eyre 6/6/07 3,58%
845.000 5.200.000
12)Il solitario 2/7/02 3,24%
664.000 N.D.
di Rio Grande
13)Danko 12/6/07 2,39%
528.000 34.994.000
14)Cliffhanger 10/5/07 2,05%
482.000 84.049.000
15)L'onore degli 29/5/07 1,63%
386.000 48.818.000
uomini
16)Revenge 21/6/07 1,56%
300.000 15.645.000
Che cosa curiosa! Adesso i film campioni di incassi stanno tutti ai primi
posti, il film della Stone non è più al 16° posto, ma riesce a battere
diversi film, ne batte abbastanza da collocarsi al terzo posto, si torna
alla situazione che si era avuta al botteghino, a quello che accade nelle
tv degli altri paesi europei.
Se questa ipotesi ha un qualche fondamento di verità è evidente che le TV
di Berlusconi, con la complicità dell’Auditel, stanno commettendo un grave
abuso.
Nel dettaglio ogni punto di share nel mercato pubblicitario italiano vale
50 milioni di euro, se per davvero l’ipotesi dei 7 punti rubati fosse
corretta il furto è nell’ordine di 300 milioni di euro.
E perchè sono proprio 7 i punti rubati? Non potrebbero essere 5 o 9?
No, perchè se fosssero 9 alcuni film finirebbero per avere uno share
negativo e se fossero solo 5 alcuni film di bassa qualità finirebbero per
avere uno share comparabile coi film cosidetti blockbuster e noi
ipotizziamo che ci debba essere una distanza tra i film loffi e quelli
brillanti.
Ma i punti rubati non potrebbero 6 o 8?
E questo potrebbe anche essere per un motivo molto semplice, noi non
sappiamo i dettagli e assumiamo quel valore come probabile come anche
approssimiamo il furto complessivo a 300 milioni invece che a 350 perchè
dall’analisi che abbiamo fatto non sempre il furto di share si verifica,
nella lista dei sedici film abbiamo ipotizzato che questo non sia avvenuto
sempre ma solo per 13 volte.
Ma allora dove sono andati a finire questi 7 punti rubati? Perchè è ovvio
che debbono appartenere a qualcun altro visto che comunque il totale deve
fare 100.
La risposta più probabile è che essi appartengano a SKY, alla pay-tv che
ha conquistato 5 milioni di abbonati.
Perchè qui interviene l’altra “stranezza” di tutta la vicenda.
Come si è detto all’inizio quando una famiglia sottoscriveva un
abbonamento alla pay-tv, sia negli USA che in Europa tendeva a diminuire
le ore di visione della TV generalista, dappertutto tranne che in Italia.
Per esempio in Spagna quando la penetrazione della pay-tv aveva raggiunto
le percentuali italiane lo share era doppio di quello dichiarato da
Auditel, e anche nel Regno Unito era avvenuto lo stesso.
Secondo i dati Auditel si dovrebbe ipotizzare che una famiglia italiana
che spende in media 40 euro al mese per l’abbonamento non monetizza il suo
investimento, non esplora le centinaia di canali che SKY gli mette a
disposizione, continua lo stesso a vedere la TV generalista fregandosene
dei soldi che spende per SKY.
E’ una famiglia molto generosa nei confronti delle TV del premier, l’unica
spiegazione a questa “stranezza” è che essendo Berlusconi anche capo di un
partito politico essi vogliono continuare a supportarlo anche facendogli
vincere la sfida dello share.
Cioè quei quasi tre milioni di italiani che hanno speso due ore a
guardarsi “Ultima Missione” erano tutti suoi elettori e hanno fatto lo
sforzo di sorbirsi un film orribile per patriottismo.
O invece non si dovrebbe ipotizzare qualcosa di diverso? Che cioè i dati
Auditel siano truccati?
E se si quale potrebbe essere il vero share delle tre aziende che operano
sul mercato televisivo italiano?
Qui di seguito si ipotizza lo share medio reale che ci doveva essere nel
2007, l’anno seguente alle elezioni oggetto di questo studio
Dati Auditel “ufficiali” Dati
Auditel “corretti”
RAI 40%
RAI 40%
Mediaset 38%
Mediaset 31%
SKY 8%
SKY 15%
Altri 14%
Altri 14%
Anche se questa è solo l’ipotesi su come doveva essere lo share effettivo
del campione Auditel nel 2007 è chiaro che probabilmente questo sistema
era in vigore da molto prima, forse già dall’anno in cui SKY sbarcò in
Italia, cioè il 2003.
Già da allora è probabile che le reti di Berlusconi abbiano iniziato a
perdere ascolti in favore di SKY, anche se magari il presunto furto di
share era forse nell’ordine di 3 o 4 punti.
Una volta dimostrato che questa “stranezza” esiste per davvero, che il
comportamento degli spettatori televisivi italiani è “eccentrico” rispetto
a quello degli altri paesi europei come si rapporta tutto ciò con la
scomparsa delle schede bianche e nulle?
A questo punto penso sia ovvio alla maggior parte dei lettori, si rapporta
constatando che i due sistemi sono concettualmente molto simili.
Se per davvero in fase di trasmissione dei dati elettorali la percentuale
delle schede bianche è stata trasferita a Forza Italia è come se avessero
applicato lo stesso medesimo sistema che userebbero per truccare i dati
televisivi.
Se nei computer del Viminale c’era un software che diceva di assegnare il
risultato delle schede bianche al partito di Berlusconi allora dovrebbe
esserci anche un software analogo che nei computer Auditel assegna i 7
punti che spetterebbero a SKY a Mediaset.
La tesi di questo studio è la seguente, per provare che le elezioni del
2006 erano regolari occorre provare che anche i dati Auditel sono
corretti, se cioè gli italiani preferiscono per davvero la cucina della
Mongolia Interna al sushi.
Perchè chi ha messo in atto questo sistema di alterazione dei dati
elettorali non lo avrebbe creato dal nulla e solo per quella occasione, ma
costantemente ne userebbe uno analogo per assegnare alle TV di Berlusconi
i 7 punti di share che invece sarebbero di SKY.
A questo punto potremmo anche ipotizzare come sia fatto il software che
altera i dati.
Ogni volta che in prima serata un programma che passa su Rete4 scende
sotto il 5% di share è probabile che ci sia una linea di codice che gli
riassegna 7 punti.
L’istruzione condizionale sarebbe di questo tipo
IF Rete4<5 THEN Rete4=Rete4+7
Ammesso che questa ipotesi abbia un fondamento di verità si potrebbe
addirittura anche ipotizzare il nome della persona che avrebbe ideato
questo sistema, e cioè colui che era presidente Auditel nel 2006 e che
risponde al nome di Giulio Malgara.
Questo tizio è quello che ha scoperto che gli italiani hanno una passione
sfrenata per la pentola mongola.
Basterebbe andare a chiedere a lui se per davvero è così, analizzare per
bene il software dei computer in dotazione all’Auditel e solo dopo
potremmo andare oltre l’obiezione della difesa “perchè non sono andati
fino in fondo? Che senso ha fare tutto questo sforzo per poi perdere le
elezioni in ogni caso?”
Andando a indagare su Giulio Malgara sapremo se per davvero nel 2006 in
Italia si verificò il primo tentato golpe telematico della storia
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