Spesso leggiamo in vari documenti e articoli sulle antenne che si distingue
tra la regione di campo vicino e la regione di campo lontano.
Ma cosa si intende?
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Indice:
1. Cosa non è corretto dire
2. Definizione basata sui diagrammi di radiazione
3. Definizione basata sull'andamento asintotico del campo elettrico e del
campo magnetico
4. Differenza tra antenne "di tipo elettrico" e antenne "di tipo magnetico"
5. Approfondimento matematico
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1. Cosa non è corretto dire
Consideriamo un'antenna in trasmissione.
La prima cosa da osservare è che, spesso, purtroppo, si leggono alcune
informazioni sbagliate, del tipo:
"vicino all'antenna campo elettrico e campo magnetico non sono correlati: i
due campi si ricombinano a qualche lunghezza d'onda di distanza
dall'antenna."
Questo è SBAGLIATISSIMO, anche se è vero che ci sono antenne "di tipo
magnetico" come la loop magnetica e altre "di tipo elettrico" (tra poco
chiariremo anche cosa significa questo)
Infatti, come molti di voi sanno, l'elettromagnetismo è governato dalle
equazioni di Maxwell in base alle quali ogni volta che varia il campo
magnetico varia anche quello elettrico e viceversa. Le variazioni dei due
campi sono sempre correlate, perchè le equazioni di Maxwell valgono ovunque,
tanto nella regione di campo lontano, quanto nella regione di campo vicino,
quindi diffidate sempre di informazioni di questo tipo.
Per esempio, quando una loop magnetica produce un campo magnetico variabile,
automaticamente si genera anche un campo elettrico variabile.
Un'altra cosa sbagliata che spesso si legge e che non si deve dire è che
nella regione di campo vicino il campo magnetico può essere maggiore di
quello elettrico o viceversa. I due campi sono dimensionalmente diversi,
cioè hanno diverse unità di misura e non ha senso dire che uno è maggiore
dell'altro, allo stesso modo di come, per esempio, non avrebbe senso dire
che un'ora è più lunga di un metro.
Se vogliamo fare confronti, dobbiamo farli tra grandezze fisiche che abbiano
le stesse unità di misura, per esempio l'energia associata al campo
magnetico e quella associata al campo elettrico. In realtà, di solito, si
considera la cosiddetta "densità di energia", che è l'energia per unità di
volume che si ha in ogni punto dello spazio. Quello che, invece, è corretto
dire è che, con certe antenne, nella regione di campo vicino la densità di
energia associata al campo magnetico è maggiore di quella associata al campo
elettrico, mentre con altre è vero il viceversa.
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2. Definizione basata sui diagrammi di radiazione
Cominciamo dalla definizione di campo vicino e campo lontano che è più utile
per noi radioamatori, dal punto di vista pratico.
E' la definizione che, per esempio, si trova su alcuni documenti dell'ARRL.
Intanto, ricordiamo che un diagramma di radiazione è un grafico come questo
http://i44.tinypic.com/258a1k7.gif
che esprime il guadagno di un'antenna nelle varie direzioni.
Bene, la regione di campo lontano è quella in cui il diagramma di radiazione
dell’antenna non varia più con la distanza.
Ciò, invece, non è vero nella regione di campo vicino.
Di conseguenza, il guadagno di qualsiasi antenna in una certa direzione ha
un valore ben definito solo nella regione di campo lontano.
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3. Definizione basata sull'andamento asintotico del campo elettrico e del
campo magnetico
Per "andamento asintotico" intendiamo l'andamento che hanno il campo
elettrico e il campo magnetico man mano che ci si allontana da un'antenna,
fino a giungere, teoricamente, a una distanza infinita.
Abbiamo detto che campo elettrico e campo magnetico sono sempre correlati
tra loro e questo vale sempre, con tutte le onde elettromagnetiche (le onde
radio sono onde elettromagnetiche).
Se delle onde si espandono sfericamente, abbiamo come dei palloncini che
diventano sempre più grandi: a distanze molto grandi (al limite di distanze
infinite), queste superfici sferiche tendono a diventare piane (per esempio,
la superficie terrestre, essendo molto grande, non sembra sferica, ma sembra
piana), per cui si parla di onde piane.
Bene, c'è una relazione che non vale per tutte le onde elettromagnetiche, ma
vale per le onde elettromagnetiche piane:
infatti, in tal caso, il campo elettrico e il campo magnetico sono
proporzionali tra loro, cioè si ottengono ciascuno moltiplicando l'altro per
una costante.
Per chi vorrà, vedremo i dettagli matematici nel paragrafo 5, ora diamo solo
un cenno.
Consideriamo il campo elettrico E (si misura in volt/metro) e il campo
magnetico H (si misura in ampère/metro):
con le onde piane si ha
E = Z H ossia E/H = Z
e la costante Z si chiama "impedenza caratteristica" del mezzo in cui si
stanno propagando le onde elettromagnetiche, si misura in ohm.
Nel vuoto, Z=377 ohm
Spesso si considera, invece di H, l'induzione magnetica B, che si misura in
tesla.
(Si ha B = µ H , ossia H = B/µ , dove µ è la permeabilità magnetica del
mezzo.)
Con le onde piane, come E e H, anche E e B sono proporzionali e si ha
E = c B ossia E/B = c
dove c è la velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche nel mezzo
considerato.
Nel vuoto, c = circa 300.000 km/s .
Un'altra cosa importante da dire è che:
con le onde piane la densità di energia associata al campo elettrico e
quella associata al campo magnetico sono uguali.
Chiarito tutto questo, diciamo che
la regione di campo lontano è quella in cui le onde elettromagnetiche
generate dall'antenna trasmittente possono essere considerate piane;
quindi, nella regione di campo lontano accade che
1) campo elettrico e campo magnetico sono proporzionali tra loro,
2) la densità di energia associata al campo elettrico e quella associata al
campo magnetico sono uguali tra loro.
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4. Differenza tra antenne "di tipo elettrico" e antenne "di tipo magnetico"
In un recente post
https://groups.google.com/d/msg/ari-napoli/Fi4ESdb0Zbw/6zUV5GCVFAAJ
abbiamo visto un PDF dedicato alle antenne di piccole dimensioni.
Da esso si comprende che
- una loop piccola, rispetto alla lunghezza d'onda, è un'antenna "di tipo
magnetico": nel documento si dice che, in ricezione, è più sensibile al
campo magnetico
- un dipolo corto, cioè piccolo rispetto alla lunghezza d'onda, è un'antenna
"di tipo elettrico": nel documento si dice che, in ricezione, è più
sensibile al campo elettrico
Ma che significa, esattamente, antenna "di tipo elettrico" o antenna "di
tipo magnetico"?
E poi, visto che, all'inizio, abbiamo detto che non ha senso dire che un
campo è maggiore dell'altro, cosa significa maggiore sensibilità a un campo
o all'altro? Naturalmente, anche qui interverranno le densità di energia e
non, semplicemente, i due campi.
Distinguiamo il caso delle antenne in trasmissione e quello delle antenne in
ricezione.
In trasmissione:
- le antenne "di tipo elettrico" sono quelle tali che, nella regione di
campo vicino la densità di energia associata al campo elettrico è maggiore
di quella associata al campo magnetico
- le antenne "di tipo magnetico" sono quelle tali che, nella regione di
campo vicino la densità di energia associata al campo magnetico è maggiore
di quella associata al campo elettrico
Nella regione di campo lontano, invece, in qualsiasi caso le due densità di
energia sono uguali.
In ricezione:
se poniamo l'antenna nella regione di campo vicino di una seconda antenna
che sia in trasmissione
(dobbiamo farlo perchè solo nella regione di campo vicino le due densità di
energia possono essere diverse tra loro)
- le antenne "di tipo elettrico" sono quelle che raccolgono più potenza ai
morsetti quando la densità di energia associata al campo elettrico è
maggiore rispetto a quella associata al campo magnetico
- le antenne "di tipo magnetico" sono quelle che raccolgono più potenza ai
morsetti quando la densità di energia associata al campo magnetico è
maggiore rispetto a quella associata al campo elettrico
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5. Approfondimento matematico
(Facoltativo, saltate se non vi interessa)
Approfondiamo le cose dette nel paragrafo 3.
La 3ª e la 4ª equazione di Maxwell
rot E = -@B/@t
rot B = µ J + ε µ @E/@t
ci dicono che le variazioni del campo elettrico e quelle del campo magnetico
sono sempre correlate, con tutte le onde elettromagnetiche.
Un'altra cosa che, come si dimostra, è vera per tutte le onde
elettromagnetiche è che la loro velocità di propagazione è uguale a
c = 1/RadiceQuadrata(ε µ)
dove
ε è la costante dielettrica del mezzo in cui le onde si stanno propagando
µ è la permeabilità magnetica dello stesso mezzo.
Inoltre, in qualunque mezzo, si definisce "impedenza caratteristica" la
quantità
Z = RadiceQuadrata(µ/ε)
Per le onde elettromagnetiche piane, si ha inoltre
E = c B ossia E/B = c
ossia E/B = 1/RadiceQuadrata(ε µ)
ed essendo H = B/µ , si ha anche
E/H = E/(B/µ) = µ E/B =
µ/RadiceQuadrata(ε µ) =
RadiceQuadrata(µ/ε) = Z
ossia E = Z H.
In sintesi, con le onde piane E e B, così come E e H, sono proporzionali.
Un'altra cosa ancora che è vera per tutte le onde elettromagnetiche è che
la densità di energia associata al campo elettrico vale
U_E = (1/2) ε E^2
mentre quella associata al campo magnetico vale
U_B = (1/2) B^2 /µ
Per le onde elettromagnetiche piane, si ha
E = B c = B /RadiceQuadrata(ε µ)
da cui
U_E = (1/2) ε E^2 = (1/2) ε B^2 /(ε µ) = (1/2) B^2 /µ = U_B
Nella regione di campo lontano le onde elettromagnetiche generate da
un'antenna trasmittente possono essere considerate piane, quindi, come già
detto nel paragrafo 3,
nella regione di campo lontano accade che
1) campo elettrico e campo magnetico sono proporzionali:
E/B = c oppure E/H = Z
2) la densità di energia associata al campo elettrico e quella associata al
campo magnetico sono uguali:
U_E = U_B
Ci sono, poi, altre definizioni ancora più articolate.
Per completezza, in realtà, si distingue tra
- campo vicino reattivo
- campo vicino radiativo
- campo lontano
vedere, per esempio,
www.deb.univpm.it/Farina/Lezione%203b.ppt
p.5
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Grazie per l'attenzione.
73 a tutti de
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Gino, IK8QQM
(american callsign K8QQM)