Aria di Ponte
Le porte del mezzo dell’ATAN non chiudevan mai/ e quante stagioni son
trascorse/ anche quelle della scuola le notavo sempre aperte/ alle
otto e qualche minuto la campanella cessava di trillare/ il bidello
sulla soglia non lasciava entrare/ chi dentro era salvo e chi fuori,
pure/ Fosse la scuola troppo stretta per decantine di studenti?/ La
porta aperta donava spazio, profondità alla scuola/ facci entra’
vogliamo studia’/ Ritardo/ Ingiustificato/ La strada si è rotta/ Due
operai stanno nel fosso/ Chi non studia finisce nel fosso/ Aprite le
porte fateci entrare vulimm studia’/ Rappresentiam studenti pot
moderni non ci piace atteggià a quaqquaaraqua/ Il pullman del ritorno
poi, inutile parlarne/ sicuramente al mattino/ cent’e più trollal nas
cotti fuori al finestrino
Dall’Istituto al parco lontan tanto non era/ muoviti fai presto stai
sempre all’Enrico Fermi/ fiori e fauna nella Floridiana/ L’aria fresca
si respira al mattino/ Ehilà chi è che apparso all'intrasatte sul net-
work sociale/ questi confidommi ricordarsi una mattina ritardo a
scuola o in filone cosa cambia/ a fare l’acchiappanze, lontani dal
kaos/ dalle parti della carcioffola/ c’inoltrammo/ io a Nuccio Lama a
quei tempi manco lo conoscevo/ mah?/ mi confidò ricordarsi una volta
c’incontrammo al Vomero e nella Floridiana facemmo le acchiappanze/ io
a Nuccio Lama a quei tempi nemmeno lo conoscevo/ mah?/ L’amico di un
giorno trascorso passato, se n’è andato, ho controllato/ solo me ha
lasciato/ dalla mia pagina di facebook, si è squagliato/ Noi che ci
conosciamo da sempre, un po’ di chat su facebook porta allegria o rido
io solo?/ certo che a lui passare per FLCK chissà contento/ Uh!
Illuminaria!/ Ma tu già sai l’aria fresca si respira al mattino/ le
porte del pullman non chiudevan mai/ e c’era sempre chi era appeso
allo staffane/ ecco mi spiego come mai al mattino non lo avessi notato
nell’autobustaffone/ come i lupi con il naso fuori al finestrino/
Tiemp bell’e na vota, senza le droghe, che non tornano più/ ‘Ncoppo
Vomm’er ‘nce stanne carciofol/
Ai tempi di quand’ero io studente la gente guardava il Vesuvio con
occhio intelligente/ e tutti quelli che come c’è un po’ di neve si
scia pure sulle stelle/ in attesa della villeggiatura, al mare in
estate oppure in ritiro, in altura/ relax’ stiamo troo esauriti, gli
alieni ci vogliono attaccare/ il debito pubblico non ci fa respirare/
la gente dei debiti non sapeva proprio niente/ non si buttava giù dal
ponte/ l’Italia in gloria del periodo BOOM aveva l’industriale che
amava dare i soldi agli operai per vendere le sue macchinette a buon
prezzo/ Aprite le porte vogliamo studiare/ non ci piace drogare,
ubriacare, abbracciati al cesso vomitare/ uh, Illuminaria/ vacac are,
la religione non si può più sopportare, pure le droghe, per fare
soldi, sanno giustificare/ Alor Le Quartier de la ballerina era
diviso in comitive/ nel Bronx c’erano le bande/come ora a Scampia/ il
cinema mischia tutto/ Il danaro i preti lo fanno per amore/ Le
comitive erano splendide/ una volta una bella paesanotta dichiarò
quelli del Vomero non le piacevano perchè avevano la puzza sotto al
naso, guardavano gli altri dalla testa ai piedi, eleganti, snob,
chiusi in comitive/ In villeggiatura la mia comitiva era P. B. C.
Pochi, Boni & Carini/ oggi c’è B.C.E./ Uhe uhe uhe là/ Un membro
femminile, autorevole P. B. C. organizza tutta la massa from le
vacanze in quel di lato, al Sartruliano di P.za Medaglie d’Oro/ e
c’era pure chi della Comitiva del Lido Azzurro avesse discoteca a San
Martino/ lì mi vidi tutto psichedelico/ Aprite le porte vogliamo
studiare/ la prima ora Inglese/ hanno l’Underground, giungono in
orario / il professore d’Inglese, alias la contro figura di James
Dean/ tutte le femmine si pigliava lui/ con la testa,’ra matin ’a ser
nel giornale sportivo/ il professore intransigente, fuori orario, il
portone era chiuso, non entrava nessuno, manco il marchese si
presentava/ Miracolo chat allegria/ bisogna svelare come mai suono
così bene io/ allora ecque qua, che ora è? A mezzanotte chiude questa
discoteca qui? Illuminaria, il dirigibile/ Un po’ più tardi di qualche
annetto, c’era quello, l’amico dell’americano della comitiva del
Bartaniello, questi ballava suonando la chitarra, mimava, non si
fermava mai e tentava ad occupare continuamente il centro della pista/
quando capitava dalle parti mie gli davo un acuto in capa da farlo
rinculare immediatamente nel coro/ si notava andava fuori tempo, tanto
che pensando a lui/ siccome so cantare/ m’iscrissi convinto al corso
di Logic e pure Music Theory/ uhe`, suona lui, almeno io so’ cantare/
comprende/ il tempo lo so portare.
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