On 7 Dic, 05:11, rimuda <
rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:
A settembre di due anni fa il Seminario di Viale Colli Aminei si
vestì a nuovo, niente di meno Papa Karol Wojtyla al secolo pastorale
Giovanni Paolo XXIII ed ivi si fermò per molti giorni, aria collinare,
vista sul mare.- Una mattina distrattamente apro il cancello, subito
dopo il mio palazzo, c'é una curva, quindi non vedevo le macchine che
provengono da sopra e neanche feci caso per la verità - auto, tutte
ferme e silenziose, motori spenti, ad un più attento esame mi resi
conto che gli autisti leggevano il giornale, senza imprecare, non
credo ai miei occhi: gli autisti super strippati napoletani che se ne
fregano del traffico?- Boh?! - Non ricordo mai di essere uscito cinque
minuti prima, di mattina adoro la puntualità, sarà stato quel silenzio
particolare a darmi maggior spinta, velocità?- Fatto é, che andai a
vedere cosa fosse successo e notai attraversando la strada, che un po'
più giù, all'altezza del seminario, una folla notevole di persone con
tanto d'infermieri sulle scalinate e sui muretti dell'ospedale e della
clinica vicino, e chiedendo a qualcuno cosa fosse successo, seppi che
c'era il Papa, allora ivi mi recai.- Uhà!- Sua Santità proprio qua! -
Ad un paio di numeri civici da casa mia!- Sopraggiunge sui tacchi a
passo svelto, la maestrina Della Corte, la quale tutte le mattine
passava sotto la mia finestra per andare a lavoro e si presentò quel
giorno, proprio mentre usciva l'auto Papale, nella sua luminosità
frontale l'auto avanzava ed io mi pregustavo il momento in cui avrei
visto il bel faccione del Papa nelle sue vesti molto particolari,
uniche.- La segretaria della domenica iniziava a piagnucolare " Non
vedo, non vedo, non vedo " siccome veramente ha bisogno di un po' di
Santità, con tutti quegli injuci che va combinando, la presi come
segno del signore e la sollevai, ti pareva non l'alzassi in cielo,
pesa cinquanta grammi, tale fu lo slancio a momenti si azzeccava al
palo dalla luce, magari ... avrei guardato il Papa, il quale passò ed io
non lo vidi ed ancora lo aspetto, che faccia visita pastorale a
Londra. - Dispettoso l'autista andava piano nel sopraggiungere
frontale, come lei mi fu davanti, Madonna e come scappò; qualcuno
s'ingelosì o cosa? - Di Della Corte non ho recapito e voglio vedere
il Papa, non so se rendo l'idea, specialmente ora, hanno restaurato la
cattedrale sotto casa, abbandonata da prima che mi trasferissi qua, e
chissà da quando era chiusa al servizio pastorale? - Cosa potevo dire
a chi mi chiedesse del Papa? - Beh, sai, come macchina preferisco la
Jaguar d'epoca, color ottanio, tettuccio apribile con interni e
capotine sabbia. - Dopo qualche giorno telefona Bella Star " Vieni
qua, corri, corri andiamo sul palco con il Papa, il nostro tastierista
dirige l'orchestra: il Papa, il palco e noi ". - Forse dormivo, per
strada non c'era traffico, lo ricordo bene, mi pare fosse sabato,
scesi di casa tra la doccia e mentre mi vestivo, che tempo, mi
ritrovai sulla tangenziale insieme ad altre centomila auto intorno,
bagnato di sudore, senza poter andare, per ore intere, in nessuna
direzione, capii perché il Papa avesse fatto cenno all'autista di
scappare; purtroppo dal Vaticano, valutare il traffico napoletano e
uguale che programmare più facile e breve convertire prima il resto
del mondo al cattolicesimo. - Quel giorno c'erano centomila e più in
Piazza Plebiscito ed un milione bloccati nel traffico.
Nel seminario si studia per diventare preti, i pretini al bar sotto
casa, compravano caramelle e cioccolatini.- Io sono cresciuto con
tantissimi pretini intorno, credo non esista un altro posto al mondo
con tanti pretini, purtroppo con gli anni la vocazione al sacerdozio
va scemando e la differenza da trent'anni ad oggi si nota e come, e
non solo nelle sottane. - I preti contemporanei vestono stile
metropolitano, specialmente ai capelli, hanno dimenticato ogni segno
distintivo, manca poco che li vedremo con copricapo da cow boy, mentre
allora con la tonaca svasata ed a campana, allacciata da una fila
infinita di bottoni e la chierica ed il copricapo a disco volante
erano spettacolari, infine cosa dire del collettino particolarmente,
unica nota bianca in tanto nero, e le calze rosso porpora?
Un paio d'anni fa, un cliente mi chiese di misurare un capo spalla,
lo indossai ed assunsi posizione braccia conserte alle spalle. -
Questi si mise a ridere, assicurando che fossi uguale ad un prete. -
Lo odiai in quel momento, e se la cavò bene, perché altrimenti gli
avrei dovuto fare grazia di penitenza per essere stato blasfemo nel
nominarmi prete invano, non lo avrei mai promosso sacrestano. - Sempre
la stessa persona, incontrò Gustavo al centro e questi gli comunicò
che ero morto. - Ero semplicemente scomparso da Napoli per una
settimana, stavo andando nella Valle del Non, per ricerca colori,
paesaggi oltre montuosi, e per scaricarmi dai negativi dell'immagine
originale, ogni tanto bisogna pur cambiare fotografia, non può essere
sempre Vesuvio.- Andai un po' ovunque in Italia, senza mai giungere
alla valle suddetta, troppa pioggia, quella zona inoltre, la ricordavo
magica, l'avevo vista di mattino e non al tramonto, vero capolavoro
della natura. - Fu bello quando quel caro cliente dal flash
sacerdotale mi rivide - non credeva ai suoi occhi. - Non prestai molta
attenzione a ciò che gli avessero detto, perché i Bellazzi, seguono il
mito della chiacchiera a tutti i costi, l'importante é che si parli,
in quanto poi a concludere già sai. - Questo dato fatto, incluso il
ractatio pallorum omnia mala fugit é di rigore per mantenersi in vita
dopo dicerie del genere; giusto per non restare senza far niente dopo
la morte, mi faceva ridere assai, incontrare persone che non sapevano
se darmi le condoglianze o cosa. - Basta che pagate i sospesi e non
c'é problema, anche se morissi verrei a chiederveli lo stesso.
Dopo la vacanza del Natale, rientrai da Londra, ritemprato a
dovere. - La città, cui avevo rivisto da poco con piacere, era più
giusta che mai.- Una volta conseguito il diploma anni prima, ivi
trascorsi quattro, cinque mesi, prima di partire militare. - Era
semplicissimo trovare lavoro, grazie all'agenzia, ogni qualvolta
finivano i soldi, del lavoro precedente.- Si poteva vivere benissimo,
grazie ad un'infinità di lavori temporanei facili da procurarsi, e poi
il tipo dell'agenzia, ben capiva l'antifona, il piacere di vivere in
primis era ciò che interessava gli studenti, specialmente italiani,
dopotutto é anche molto inglese, guadagnarsi da vivere studiando, il
guaio nostro é che " Gli esami non finiscono mai " dice Eduardo, ed io
ero venuto in Inghilterra, con i soldi che la mia mamma, aveva
lasciato sul comò la mattina, per iscrivermi all'Università. - Il
primo lavoro fu proprio sotto casa, dove abitava la mia futura moglie
e dove alloggiavo; in una lavanderia industriale entrai nel mondo del
lavoro di questi lidi. - Il primo giorno fu estenuante, attaccata alla
parete, una macchina a nastro si parava davanti per otto ore
consecutive; con tale attrezzatura mi aiutavo per rimettere il rotolo
di cotone, sporchissimo e maleodorante, lungo e largo, in linea,
pronto per essere processato, nella sua catena di lavorazione di
lavaggio industriale. - Cotoni attorcigliati, annodati da misteriose
mani, le quali neanche sapevano asciugarsi? - Rotoli usciti dai loro
alloggi, giungevano in un carrello dove erano ammassati, ed anche se
puliti, ugualmente prendevano il tanfo degli sporchi ed a lavorarci
sopra, ad appena cinquanta centimetri di distanza dal mio posto, c'era
poco da stare allegri. - Ridonato dinamismo a tutto il rotolo,
bisognava piegarlo su se stesso, con tante strisce a seguire partendo
dal capoverso, tante balze sovrapposte, da un metro e mezzo l'una,
misura d'apertura comoda di braccia. - La macchina serviva nei casi
complicati, quando proprio il nastro era difficilissimo da sciogliere,
altrimenti era più sbrigativo procedere a mano.- La maggior parte dei
rotoli che giungevano da me erano ingarbugliati, tanto da richiedere
l'aiuto di tutti i mezzi che avevo a disposizione, per venirne a capo,
nel più breve tempo possibile. - Azionavo dei pulsanti e dalla
macchina usciva il rotolo - con la mano lo portavo da un lato prima e
poi dall'altro onde ottenere due metà sorrette al centro da un'asta di
sostegno. - Lo stenditoio automatico, era dotato di movimento
ondulatorio, però accompagnarlo con la mano, spesso era necessario,
lavoro indubbiamente scomodo, sorpassato. - Quella prima notte
m'addormentai più tardi del solito, nauseato e stanchissimo - il mio
posto di lavoro, produceva sempre straordinario mi dissero, quando mi
vennero a chiedere di restare, per ultimare il più possibile la
produzione.- Non ero certo lì, per aspettar Natale in quel atmosfera,
anzi, e dopo tutto non avevo bisogno di tanti soldi e volendo potevo
sempre chiederne a casa, piuttosto che prestare attenzione a non
vomitare, per rimettere in linea carrelli di rotoli fuori guida.-
L'indomani mattina stendo il rotolo, quello che mi sembrava più ben
messo di tutti, per quasi tutta la lunghezza del capannone, senza
disturbare i compagni di lavoro che erano occupati perimetralmente, e
senza neanche sentirmi osservato, non spizzicavo una parola d'inglese,
stesi tutta la striscia sul pavimento ed azionando la velocità al
massimo e pilotandola quando bastava per stendere a modo il tessuto,
in meno che non si dica, risolsi il problema. - Quel giorno verso
l'una massimo, dovetti terminare ogni rotolo, c'era troppa roba
accantonata e stendendola dal capoverso, ero anche lontano dal corpo
più impregnato, il mio lavoro di colpo, diventò senza affanni e
pulito.- Ero compiaciuto di me stesso e non solo per il look, infatti
dalla prima esperienza occupazionale, potevo ritenermi soddisfatto, me
l'ero cavata incredibilmente bene, per quello che mi fu prospettato il
giorno precedente e che dovetti accettare per forza, perché come
inizio e senza neanche saper parlare, cosa si può chiedere a parte
ringraziare, per ciò che viene offerto?- Il giorno dopo alle dieci
uscivo dalla fabbrica, andavo a comprare il giornale, mi facevo un bel
sedile coi rotoli, per farla breve, neanche a Hollywood si sono mai
viste cose simili?-Il mio posto di lavoro, era quotidianamente, in
poco tempo sbarazzato, da ogni faccenda infernale e rumorosa, che
vibrando smuoveva tutto il circondato. - Il Boss, giunse a lavoro con
la sua Jaguar, mentre io entravo, lasciò la macchina ben visibile,
parcheggiata sotto casa dove abitavo e giunto l'orario, da lì a breve,
che tutto era in ordine ed io leggevo il giornale, si trattenne una
vita a chiacchierare con la tipa che lavorava accanto a me, da vero
capo in testa dell'azienda, in odore di trasformazione, qualche anno
dopo si passò agli asciugatoi ad aria calda, meno lavoro e più igiene,
per un mondo sempre più turistico a dimensione d'uomo. - Il giorno
dopo venne trovarmi a lavoro la mia ragazza, mi sembra con la sorella
se ben ricordo e anche con amiche e parenti e tutti a curiosare fieri,
che non avessi niente da fare, per la mia bravura e che i tempi erano
maturi per cambiare ambiente, nella scalata sociale. - Ormai sapevo
quasi cento parole d'inglese. - Tutti i miei superiori, sembravano
soddisfatti del mio lavoro e di risparmiare pagamenti per orari
straordinari.- Per i rotoli di carta igienica per le vignette " La
Costellazione del Lupo Azzurro " mi snodavo veloce appresso ad un
attrezzo vibratore di fasce, il quale divorava la stesura delle
strisce, vignette, quale apparecchio felino sbrana pecore al ketchup.
- Dopo due settimane di lavoro ringraziai e salutai, non ero
certamente nato per lavori al chiuso e volevo nuove esperienze, ed
intorno Angel, dove abitavo, le agenzie pullulavano ed avevo bisogno
di qualche bagno culturale in musei o equivalenti, per dare ragione
alla mia visita di viaggio culturale o esercizio di conoscenza.
Mi giunse una telefonata dall'aeroporto, era sbarcato a Londra
Vittorio Spalletta, che poi fondò in futuro la sua CEE " Con
Entusiasmo e Volontà " cui ho scritto all'inizio dell'opera.- Se ne
tornava a Napoli perché non era sbarcato con lui il suo bagaglio che
prese un altro aereo. - L'aereo della famiglia, probabilmente,
figurarsi se non lo avessero marcato stretto - lo facevano scappare
con moglie e figli? - Sarebbe stato divertente assai insieme a Londra,
ma meglio così. - Per quanto mi concerne, la riccardomustodario's
international band, è presentata bene da tutte le sue sfumature. -
Agli inglesi snob, che si chiedevano dell'Europa, degli italiani,
recapitai i saluti del mio amico ringraziandolo del pensiero gentile
d'essere passato a trovarmi e nell'aeroporto quel dì, dimenticai il
borsello ed il passaporto, con soldi, annessi e connessi. - Di lì a
poco, bussarono alla porta i poliziotti, con il mio borsello integro,
così come lo avevo lasciato, iniziai in quel frangente ad amare la
polizia, anche se non li avevo mai odiati - li trovai splendidi e per
la prima volta scoprii il concetto della sicurezza, a parte a momenti
giungessero a casa, prima loro che io.- In Italia sette, otto anni
prima, durante uno sciopero, arrestarono un mio amico, che niente
stava facendo, se non " Cretinetty " io chiesi di rilasciarlo,
altrimenti si rovinava lo scherzo, e quelli incarrettarono nel furgone
pure me. - Era il sessantotto o forse qualche anno prima, scioperavamo
per le suppellettili della scuola: inefficienti come l'Istituto Enrico
fermi,una succursale aperta per far fronte all'enorme numero di
studenti che in quegli anni produceva Napoli.- Quel giorno in orario
il portone era aperto perché nessuno entrò, e quando mio padre si
presentò per prelevarmi dalla stazione di polizia, non ebbe nulla da
ridire, se andassi o meno a scuola, salvo un " Stavo col pensiero ... ".
- A Londra i poliziotti li trovo efficientissimi, senza neanche il
bisogno delle armi.
Due settimane da turista, in quei meravigliosi anni settanta, con
il flash in testa, molto fantasioso per la verità: Londra
prolungamento del Golfo di Napoli, uno sballo assoluto di città,
gente, musica, pullman, tutto poteva apparire sconvolgente. - Rispetto
massimo si respira nel Regno, il cittadino lavora di buona lena,
accarezzando l'idea di sognare ciò che si vale. - Londra capitale,
dalle tante, troppe possibilità di riuscita, ciò nonostante, anche
qui, i figli di papà d'allora vezzeggiavano il comunismo, quale
questione culturale di quel momento, anche se poi dal discorso
anticapitalista che dichiaravano, erano i primi a farsi bene i conti a
vantaggio delle loro tasche, sempre più borghesi. - I segni del
progresso, del momento di cultura sessantottina, primi anni settanta,
costituivano delle due realtà, proletaria e borghese, un'unica isola
da cittadini londinesi, città classista, ben quattro, però senza tanta
differenza tra le parti, salvo non si paragoni la prima all'ultima,
esempio filologico di Aristocrat, da Upper Class ad Upper Road,
un'unica linea, tutti si viveva bene, ed erano evidenti queste
similitudini, si notavano e si sentivano nell'aria, senza neanche
andare a disturbare la pubblicità luminosa e consumistica per
eccellenza in Piccadilly Circus o nell'underground, quantomeno
leggerla nella mostra della Pop Art, nella Tate Gallery, laddove
lavorava il mio futuro suocero e tanto volentieri andavo a fargli
visita. - Era tutto un unico paese: il costume, la pubblicità, l'arte,
la musica, lo sport, ci facevano più simili di quanto pensassimo,
prima che imparassimo a parlare altri linguaggi, ci chiedevamo perché
il pullman a Londra fosse diverso e là, sì ... restava a bocca aperti
incantati, quando si saliva in esso, al piano sopra, davanti, se si
trova posto più turistico. - Tutto molto eccitante, da far sentire al
centro del mondo, non spettatore giornalistico in visita ai locali del
centro, dove in qualcuno era buio anche di mattina, al suono di
chitarre, sfrenatamente Rock.
Di lunedì mattina mi presentai in agenzia, il tipo dai capelli
rossi e dall'aria birichina che la gestiva, dopo avermi fatto delle
domande su Litz Taylor e Sophia Loren, decise che ben parlassi
l'internazionalese e mi spedì nella compagnia del gas. - Il lavoro era
niente male, uscivo anche all'aperto per mettere la benzina a dieci
furgoni, i quali uscivano una volta al giorno, il resto chiacchiere
per imparare l'inglese, tra un tè e l'altro.- La settimana dopo
ritorno in agenzia " Buongiorno - how are you - sono terminati i
soldi. - Bobby Charlton, Beatles, Gigi Riva, Rolling Stones, Patty
Pravo ". - Nome che lui non conosceva, il quale probabilmente dovette
dare l'impressione che fossi ancora più internazionale, suonava
inglese, tanto che mi spedì nell'ufficio della compagnia elettrica. -
L'idea ufficio non l'ho mai avuta tanto in studio, a meno che non
fosse mio, tipo l'ultimo piano della torre in Docklands, non andrebbe
male.- In quel ufficio, dovevo correggere delle cose complicatissime o
forse facilissime, solo che non avevo capito bene cosa mi avessero
detto, comunque lo feci, ma non era il mio ideale di lavoro e poi
nessuno era tifoso dell'Arsenal.- Non ricordo quanto tempo sia stato
in quel posto, l'amico dalle grandi conversazioni " Pasolini, Ken
Russell, Twiggy, Ornella Muti " che ancora non era famosa e neanche io
la conoscevo, quindi avrò detto qualche altro nome che ora non
ricordo, insomma, mi manda in una fabbrica di campanelli, una volta
stabilito che io sia avvezzo alla musica.- Troppi lavori, uno dietro
l'altro, allora dopo una settimana cultural turistica vengo
indirizzato nel deposito Archimede, non so se rendo l'idea ... Pentax -
motori marini. - Il posto m'ispirava, come aspirante magazziniere,
subito mi distinsi per la mia dimestichezza alla paletta mobile, con
la quale mettevo i motori in pile ordinate, alzandoli con le braccia
metalliche, trasportando i colli di cartone, da un punto all'altro del
deposito, sollevando l'imballo tutto dall'interstizio di base
schermato in legno; che descrizione ... insomma, tutto il magazzino si
trovò in fila ordinato da un punto all'altro. - Spostando i motori,
era un po' come fare scuola guida matematica, infatti, la mattina
disegnavo delle linee immaginarie a terra, sulle quali mi muovevo a
memoria, dopo aver caricato le batterie dell'elevatore al massimo
dell'energia che poteva incapsulare, pure ciò destava curiosità in me,
non avendo mai visto un motore elettrico di quella portata. - Il
lavoro seguente fu al reparto pubblicità dell'Omega - avevo uno spazio
con tavolo proprio sulla finestra, come se dovessero vedermi di
faccia, nella stanza in cui operavo c'era un cartello, una locandina
pubblicitaria di quattro atleti greci, che dovevano trasmettere l'idea
dell'orario - poster da Olimpiadi, il punto dove la forza fisica é
continuamente in gara con il tempo in tante discipline. - Questi
atleti classici, su fondo satinato nero, erano naturali come il loro
tema: uomo in gara col tempo, il quale mi ha accompagnato sempre,
quale idea. - Quel posto é stato il più piacevole di tutti e quando
stavo per lasciarlo, perché rientravo in Italia, era Natale,
carinamente ebbi in regalo quel poster, il boss me lo arrotolò in un
contenitore sicuro. - Lì erano tutti speciali, per la verità ovunque
erano di gentilezza squisita, non ricordo mai, di aver incontrato
persone non a modo. - Prima di partire, vado a salutare l'amico
dell'agenzia, il quale speranzoso di un ritorno dopo il servizio
militare, mi regalò un bel portafogli di cinghiale.
Qualche giorno prima delle vacanze natalizie ero a casa. - La mia
mamma si preoccupava che se non fossi partito per il servizio
militare, mai e poi mai avrei potuto rimettere piede in Italia;
inutile raccontarle storie di bracconieri che sconfinano con facilità.
- Non le voleva proprio sentire, assicurava mio padre.
Nell'ultimo post natalizio di due anni fa, entusiasta dai nuovi
sussulti architettonici, ho trovato Angel completamente cambiata e lo
stabilimento sotto casa dove lavoravo, é diventato un centro
residenziale, con segnali post industriali, una via di mezzo tra
ufficio ed abitazione.- Gli uffici crescono e se ne costruiscono
sempre di più, anche a Napoli, nel nuovo centro commerciale, ne sono
sorti migliaia. - Eppure sembra ci sia ben poco da fare, mentre in
procinto di uscire dalla recessione, studiamo l'un l'altro a livello
europeo, per stabilire bene come muoversi sul mercato.- Per la serie:
dall'orlo del trapasso di un'epoca al nuovo business europeo il tratto
é breve, e come potrebbe essere diversamente, tra pochi anni sarà
tutto cambiato. - Stabilito che nel vecchio continente, siamo molto
ricchi e volenterosi, bisogna solo credere ed operare di conseguenza,
superando barriere commerciali che c'inchiodano ai bordi dell'opera.
Agli albori della collezione ics cerchio: Dio sta all'amore, come
l'energia sta al bene, ultimo mio, periodo napoletano, libravo
un'altra interpretazione del pensiero che mi portavo appresso da
secoli, la quale vedendo Martina, fu più lieto inserire nell'aria
commerciale.- Lei amava discorrere di questi temi che la travolsero
spiritualmente sulla strada del Buddismo, direbbe qualche materialista
esasperato che volesse addurre a me la causa di tanta spiritualità
inutile, invece no, perché l'esercizio spirituale, è meglio dell'ozio.
- Ultimamente si vedeva spesso, perché lavorava nella regione, ed
essendo donna, si sentiva frustrata dalle alte sfere dell'azienda, che
le precludevano la carriera. - Maschio potente o maledetto che sia,
lei non demordeva e stava sondando tutte le Aziende del livello della
sua che avessero bisogno di un capo area marketing.- Trovava da ogni
cosa spunto per andare all'attacco.- Le suggerii dimenticarsi la
religione buddista, che salendo troppo, esclude dalla carriera
cristiana, in altre parole le cariche più vicine al Dio del nostro
territorio, inoltre le chiesi dipingermi un quadro con gli angioletti,
per sviluppare una prossima collezione, cui avevo linee intuitive in
testa da sviluppare. - Ironia della sorte, non passò un mese ed erano
già sulla rivista moda più accorsata.- Avrei dovuto credere ad un
imbroglio d'interessi spirituali o ad un fatto che lei avesse legato
al dito, come potevo leggere in un altro quadro?
Distrazioni grazie a Della Corte che acquistò i biglietti un paio
di settimane prima, andammo a vedere il concerto di Tina Turner.- Dei
cretinetti dietro di noi, tossivano, starnutivano, facevano casino,
tutte le star del gruppo, con il quale ero al concerto, se ne
fregavano altamente, anzi il cantante lanciò un acuto che elettrizzò
l'aria, più dei megawatt della Rock Star sul palcoscenico, chiasso dei
tipacci di terza fila che avevamo dietro compreso, i quali volentieri,
sarebbero stati disintegrati dal concerto se questi avesse avuto
un'anima meno trash, cui afferrata l'antifona, mi comportai di
conseguenza: il concerto di Tina Turner mi piacque moltissimo!- Era
una giornata piovosa, nello stadio non si stava tanto stretti e poi
mentre ascoltavo Night Bus, ammirando le scenografie del bel palco,
ascoltando attentatamene la bravura dei musicisti, allorquando quelli
del gruppo del trio dei postumi, si sfiancarono con le loro
tarantelle, quindi potei apprezzare specialmente il sassofonista, ed
in quel mentre il cantante del gruppo di Bella Star mi fece ascoltare
anche la sua voce, che non avevo mai sentito prima lanciarsi su una
nota e mi giunse netta, chiara e precisa, così come si era levata nel
cielo della notte.- Ed ecco che mossi da chissà quali richiami, in
quel di Cava giunsero casinisti cui sopra già menzionati - io,
invitavo loro di muoverci, di andare sotto al palco, dove potevano
ascoltare musica più bombardata, loro senza neanche degnarmi di uno
sguardo, ma senza neanche schifarmi, non si smuovevano. - Quelli sono
dispettosi assai; una cosa, più di una volta é inutile dirla, può
capitare di ritrovarsela infilata in un reef rock, poco lusinghiero.-
Decido di andare al bar, avevo sete, il palco era enorme, si vedeva e
si sentiva bene da tutte le parti.- Mi ristoro e porto agli amici
pacchi di pop corn senza drink, non mica avevo chissà quante mani? -
Quelli neanche si smuovono, nonostante la bocca arsa dal sale, in
edizione Torture Jungle.- Il concerto diventava entusiasmante,
nonostante i cafoni alle spalle; il gruppo non si scomponeva, non
cambiava posto, lì, con la bava alla bocca, Della Corte e Bella Star
ridevano prestando attenzione a non consumare la saliva, per la sete
precedente più il sale post cedente - Inutile aggiungere, secondo il
più integerrimo costume tosto rock del momento, seguissero solo il
concerto: impettiti!
Tornando da Londra da una vacanza natalizia, ho l'impressione che
tutti i commercianti si lamentino più del dovuto, a loro dire, i
clienti sono più preoccupati o interessati, che poi é la stessa cosa
in casi abnormi, tipo la guerra del Golfo imminente contro l'Iraq che
a loro stessi, al look, quindi giù lagnanze, giuste, causa la guerra,
l'abbrutimento.- Uguale dimensione, avevo fiutato, dai telegiornali
londinesi, causa gli alimentaristi e paradosso fu quando in vicinanza
della data dell'ultimatum, si svuotarono i negozi, per far posto in
credenza.- Mio padre, anche lui, voleva riempissimo le stive, cosa che
tralasciai, se non per il necessario e qualche giorno in più, giusto
per stare pace con la coscienza, nei suoi confronti.- La sconfitta del
dittatore irakeno, dopo gli avvertimenti di rito, era senza via di
scampo, si leggeva bene l'epilogo della faccenda.
La guerra mi sconvolse per l'alto indice di qualità scientifica dei
mezzi in campo.- L'altissima tecnologia balistica, chissà cosa serbava
ancora, qualora Saddam fosse stato più preparato? - Il vincitore ha
sempre un'arma in più! - I missili Patriot: superlativi! - Senza il
nostro mito contemporaneo tosto, il tragicomico dittatore Saddam
Hussein, non avremmo mai conosciuto a che punto la follia della
stupida guerra, da vincere a tutti i costi, fosse giunta. - Il
dittatore era convinto, bene si leggeva nella sua faccia ideale
scolpita nella pietra, che disegna la città della torre di Babele
crollata sotto il peso della confusione biblica, senso di documento
storico dell'umanità, non in sintonia con il suo pensiero.- Anch'io
sono altrettanto certo di ciò che asserisco, infatti prima della
guerra avevo partorito " Fino a che punto la confusione mentale ti
coinvolge nelle manifestazioni affettive " e spero di non fare la sua
stessa fine e per ciò mi adopero a pensare sempre meglio, nel senso
democratico della storia e così dovrebbero far tutti.
Stile metropolitano, stile manager, stile anglo americano, si
susseguirono anno dopo anno, in un triennio che agli sprovveduti
poteva sembrare tutto uguale, mentre per gli esperti ai lavori era ben
diverso, nacque il dubbio di fare un qualcosa più riconoscibile, più
facile da identificarsi per il pubblico, più allegro, che intonasse
nell'universo rappresentato dal cerchio, delle ics, le quali
alimentassero dubbi per le stelline che non esplodevano ed a noi come
adoperarsi nel figurarsi propellente per lanciarle nel firmamento.
Ero troppo preso dall'entusiasmo del lavoro. - Bella Star si
meravigliò, quando seppe che non ero stato a trovare la persona delle
cravatte conosciuta in Fiera. - Ci passai da fuori, come avrei non
potuto, era sulla migliore strada di Londra a livello moda ed al solo
pensare di moltiplicare gli impegni, furono le energie che avevo a
disposizione a preoccuparsi per me. - In quel momento, non era un
affare da seguire, dopo la stagione dalla quale uscivo, rafforzare le
lacune di produzione soggiunte, non era errato. - Il fatto che lui si
preoccupasse, fu segnale di stimolo efficacissimo, infatti, diventò un
ottimo venditore e scrivemmo anche a qualche azienda importante, e gli
lasciai pure materiale, se avesse voluto continuare con gli accessori
e volendo, poteva scegliere la professione della rappresentanza
tranquillamente, se lo preferiva, era introdotto nei migliori punti
vendita, le ditte sarebbero state fiere di averlo come agente, qualora
come stellina splendere, gli sarebbe stato difficile durare.- Da parte
mia stavo pace, inseguendo il mio mito Londra, e non Hollywood, come
lui si prefiggeva.
Da settembre o poco prima, tutto era stato programmato
scientificamente fino all'estate, assolutamente non volevo rivivere
nessuna esperienza dell'anno precedente. - Bella Star trovò giusto,
non oberarsi d'ulteriori impegni, perché lui era prossimo ad incidere
il disco.
Si lavorava molto e la sera non uscivo più come sempre prima,
spesso per fare compagnia a mio padre, e con mio zio e fratelli che
passavano da casa tutti insieme, un paio di volte la settimana, si
giocava a carte. - Nel rientrare da Londra scopro di aver cambiato
stanza, mio padre occupa il mio letto, asserisce che é più comodo, fu
la prima mossa pseudo mamma, la quale aveva sempre avuto la fisima, di
cambiare le stanze, nella nuova stanza, c'é troppo di lei ed a volte
può sembrare ossessivo, ma più passa il tempo e più diventa
interessante. - Dichiaro la novità dell'ambiente a Bella Star, il
quale si trova d'accordo sulle idee fisse delle madri, tragiche in
generale, a volte da ridere, come nel caso scoperta dei loro injuci.-
Durante il giorno salgono gli zii a far visita a mio padre, più la
cara signora del piano terra, che due volte al giorno, puntuale bussa
alla porta per misurargli la pressione, anche quando lui sta bene. -
Se non si sentiva bene, nulla cambiava a carte, vinceva uguale, dove
io perdevo il più delle volte e se ci rimettevo solo un paio di
diecimila lire, me l'ero cavata bene, soprattutto quando c'era mio
fratello mio piccolo, che faceva dell'impegno al tavolo, una questione
direttamente proporzionale, alla puntata in pecunia.
Durante il periodo della guerra, la politica la fa da padrona,
generalmente voto scheda bianca per non sporcare. - Non capisco perché
la gente complichi così tanto la questione politica, forse perché i
partiti in Italia saranno pressappoco quarantasette e s'aspetta il
morto che parla? - Per farla breve: bisogna dare i numeri, per poi
iniziare daccapo a rompere le scatole?- Attualmente, si sono aggiunte
anche le leghe, le quali per conquistarsi consensi, parlano solo e
male dei meridionali o dei marocchini che il Sindaco di Milano ha
osato assumere all'ospedale. - A suo dire, s'è rivolto in Africa,
perché i milanesi non accettano lavori umili, tipo infermieri, essendo
tutti manager, se non dottori, ed i meridionali vincitori di concorso,
rifiutano il trasferimento al nord: che casino! - Ed il buzzurro si
offende e crea la Lega Nord? - Involgarendo di principio, l'unica
discussione di classe che il Sindaco aveva partorito: che padano! -
Ironia della sorte, questo anno nelle lezioni di due mesi fa, il
provincialismo d'Italia delle Leghe, ha raccolto più consensi di tutti
a Milano. - Pace e decenza tra buzzurri settentrionali e cafoni
meridionali.
Dopo lo spettacolo della guerra, la critica presenta lo show del
nostro Presidente Cossiga, il quale inizia a parlare senza dire niente
e minacciando addirittura dichiarazioni al fulmicotone in direzione
dei bene informati, creandosi un atteggiamento attendista per caso;
qualche giorno fa, ho trovato una pagina di giornale dove se ne sta in
Irlanda - forse mi voleva informare, di ciò che non sapeva.
In un mese ho preso solo tre giornali italiani, peccato che i soldi
spesi meglio, quelli per il Corriere dello Sport, al quale ho scritto
per la rubrica dei lettori che senza Maradona il calcio é meglio si
dia all'ippica, altro che chiacchiere.
Verso febbraio mio padre s'ammala e con il passare delle settimane,
sempre più gravemente. - Era passato un anno e pochi mesi dalla
dipartenza di mamma e lo spettro di papà mi terrorizzava, così decisi
di prendere in mano le redini della situazioni. - Iniziai a
preoccuparmi della malattia, seguendone il decorso e come incanalarlo
sulla retta via della guarigione.- Erano due anni quasi, che la sera
scendevo il cane per i suoi bisogni ed ora cucinavo pure, per lui,
papà e per me, tre portate diverse. - Cosa devo dire: in nome
dell'amore si fa presto a darsi un pizzico sulla pancia ed accollarsi
le responsabilità di sorta.- Unica prerogativa che chiesi, testimoni
in cucina, Bella Star e mio zio, fu di non rompere le scatole ai miei
impegni presenti, nominando quella del primo piano dai potere occulti,
che a momenti stavano per passarli come benefici, alla Cossiga per
dirla in breve, il quale sa tutto lui per i bene informati, e per gli
altri che veramente lavorano? - Quando mi videro applicarmi alle
enciclopedie, per mettere insieme più scientificamente il mio credo,
che verteva principalmente sul recupero della volontà di mio padre, la
quale stava andando a farsi benedire, tutti, e n'erano molti che
avevano voce in capitolo, si diedero un tocco di serietà concreta.
A volte bisognava portare il cane in braccio nel cortile, per i
suoi bisogni - c'erano giorni in cui non voleva scendere, perché si
stancava, allora si andava sul terrazzo.- Aveva quasi vent'anni ormai,
se non di più, e fu di vitalità incredibile, quando s'arrotolò
appresso alla salsiccia che gli servii insieme al riso e non potendola
azzannare, perché non aveva i denti, fui richiamato dal suo agitarsi.
- La salsiccia, uscita dalla scodella, rotolava sul pavimento e lui
l'inseguiva abbaiando ed incavolandosi, la stringeva tra le gengive,
facendola schizzare in avanti, perché non capiva quella situazione a
lui nuova ed io non avevo calcolato che bisognava tagliargliela in
pezzettini come feci dopo.- Pippo, il cane barbone, altezza media pelo
lungo, sapeva essere comico, come quando si rimirava allo specchio
dopo la tosatura, spaventato prima ed ossessionato poi dal non
riconoscersi s'impauriva, abbaiando andava a nascondersi terrorizzato
e noi ultimamente, a tale immagine improvvisa che si parava davanti ai
suoi occhi, temevamo potesse svenire, di conseguenza lo preparavamo
all'uopo.
Mio padre e Pippo erano diventati una cosa.- Del mio genitore si
parlò di prodigio, quando cinque anni prima, superò l'intervento, cui
neanche il chirurgo, dava tante speranze di riuscita.- Era affetto da
cancro alla milza con metastasi, indubbiamente superata l'operazione,
rimase delicato, ciò non escludeva che si recasse ovunque volesse,
guidando o a piedi.- Chi mise in mezzo che le statistiche davano un
ritorno della malattia dopo cinque anni, superati i sessantacinque
stava avendo ragione, e questo destino dal quale sembrava non si
prescindesse, non mi é mai piaciuto, infatti, andando alla USL
comunicai al dottore che tranquillamente sarebbe arrivato oltre gli
ottanta anni e lui mi rispose, novanta o cento perché no, basta
seguire i dettami, e ci sono ottime probabilità di andare molto oltre
negli anni, assicurò. - La milza, é grande quanto un pugno chiuso di
una mano media, e quando gli fu asportata, con mio cugino
fisioterapista dell'ospedale, andai in laboratorio d'analisi a
vederla. - Era un insieme di sangue raggrumato, con tanti nottolini
bianchi, simili a chicchi di riso, dalla grandezza del cuore di un
toro, mi sembrò dopo che mio cugino mi aveva delucidato sulle
dimensioni normali, il che spiegava la protuberanza che si era venuta
a formare all'altezza degli organi e che lui mostrò prima di andare in
ospedale, turbato dal suo aspetto fisico, mentre si vestiva
stancamente allo specchio, non ricordi chi altri fosse presente a
parte la mia mamma, che quella volta non rise pensando al malato
immaginario.- La sera eravamo in ospedale, dopo aver avvertito mia zia
fisioterapista.- Oltre alla milza, asportarono anche una parte del
fegato, pure i polmoni non é che fossero del tutto sani, c'era un
principio cancerogeno da metastasi - fortuna che il cuore ed i reni
tenevano, altrimenti il chirurgo, chissà se avesse tentato
l'intervento cui dava poche chance di riuscita? - Causa il cancro il
sangue in circolo va ad invadere gli altri organi, diffondendo il male
nelle altre parti del corpo e diventa impresa ardua arginarlo.
Mio padre, é sempre stato un ottimo dottore di se stesso
ed anche di tutti noi, per la verità.- Da piccoli ha sempre messo
ognuno di noi in fila: chi per la pillola o la siringa ricostituente o
lo sciroppo o cos'altro.- A quaranta anni, da ragazzo ad oggi, non
sono mai stato dal medico, eccetto un paio di volte in venti anni e
più.- Se proprio c'era bisogno del dottore, gli telefonavo ed
immancabilmente aveva pronto la pillola di turno.- Di conseguenza,
quando presi l'enciclopedia tra le mani, la linfa vitale tornò a
scorrergli nelle vene, perché come minimo, si dovette sentire motivato
dalla curiosità della conoscenza, di vedere io che sapessi e siccome a
creare storie fantascientifiche che funzionano sono maestro, siano
esse a conduzione sia statica per loro o dinamica per me, quasi
immediatamente avvertì sia lui che gli altri, dovevano darsi una
mossa, se volevano mettersi in competizione con me. - L'influenza era
la cosa che temesse di più, perché non avendo anticorpi, o meglio,
essendo il suo fisico sensibile, trovava difficoltà a produrne ed
immediatamente il bacillo si diffondeva in tutto l'organismo, con
conseguenze immaginabili sui valori corporei. - Questo era il suo
punto medico che non conoscevo.- Quella volta però non soffriva
d'influenza, come la precedente primavera, periodo in cui io vissi
tutto normalmente, infatti, tranquillamente me ne uscivo, perché tanto
era solo un'influenza, e cosa significasse per lui, me lo stava
rivelando solo allora.- Per stargli vicino il più possibile, avevo
fatto della mia ex stanza, la più lontana dal resto della casa, il
punto dove lavoravo, insieme a Bella Star.- Mio padre, da un po' di
tempo, non apriva mai la porta a chicchessia, senza prima avergli
esaminato la faccia, per stabilire cosa trasportasse eventualmente nei
suoi cromosomi. - Per questa ragione, mi disse dei problemi
dell'influenza, un giorno che io o Bella Star, demmo adito ad uno
starnuto - altrimenti, non ci avrei mai pensato.
Contro l'influenza, l'unica alternativa, é la terapia d'urto, la
vaccinazione, la quale é potente e provoca un forte abbattimento, ma
in un soggetto che ogni anno minimo una volta, si ritrova a riciclare
il suo sangue con trasfusioni per ristabilire gli equilibri tra
globuli bianchi e rossi, é indispensabile.