La Costellazione del Lupo Azzurro

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rimuda

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Nov 25, 2007, 6:50:48 AM11/25/07
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25 Titolto>togliamo la morte

II edizione, in questo novembre potrebbe essere clonazione: voglio
mamma` e papa` Nhue` Nhue` DNA



La Costellazione Del Lupo Azzurro
Prima Parte

Inizio a sentire il peso del freddo della storia gravare sul mio
fisico, indolenzendo la spalla destra. - Senzatetto sotto le stelle,
ho la forza morale sufficiente a gestire un intercity lunghissimo,
strapieno di stress mentale e non mi tange vedere, appena guardo di
lato, giungere una locomotiva con un simbolo in bella evidenza che
conduce, immediatamente il pensiero, al mio marchio registrato.
Sono le ore undici del mese di maggio, caro alla Madonna e ricco
di rose, mai troppe, per onorare il mio trisavolo Carlo Pisacane, il
quale con trecento giovani baldanzosi e forti, mosse contro i Mille di
Garibaldi, per salvare il Regno di Napoli o delle Due Sicilie, così
come si legge nella poesia " La spigolatrice di Sapri ".

Tifosi di squadre calcistiche viaggiano nella direzione del
successo, da lontano si vedono le loro sciarpe, nell'aria maglie e
facce variopinte in modo diverso sfilano in stazione serenamente. -
Colori e volti entrati a suon di cori annunciati; li noto oltre i
vetri scomparire nei sottopassi, seguiti da poliziotti che scortano il
gruppo sportivo.

Giusto per la cronaca: sono seduto su una panca con scritta, che
non voglio leggere, per non sforzarmi di ricordare, dopo che avrò
visto scorrere questi caratteri per la prima volta sotto i miei occhi,
perché sicuramente ci sono già passato, laddove ora mi accingo a
scrivere, e ciò rifletto, pensando ai simbolismi nei tunnel
sottostanti ed alle tante pareti bianche, le quali con effetti
speciali e colonna sonora, potrebbero assurgere a tragitto meraviglia
culturale contemporaneo.

Sono ritornato sulla stessa panca, dopo che mi ero
allontanato cinque minuti, per andare a comprare le sigarette, le
quali hanno il potere di aiutarmi a mente locare - ohiboh! - Appare ...
cosa? - Una sorta di corteo - una decina d'uomini trasportano a
braccia una barca, il legno dal sapore antico sembra meritevole di
restauro. - Siamo su un'isola fantastica - avverto che mi si vuol
trasferire il tema ecologico " Salviamo il mare " o che so, tanto per
dirla alla maniera della gente di porto " Marinai: donne e guai ". -
In Italia si é sempre detto che la Marina é il fiore all'occhiello
delle Forze Armate, forse per questo la ferma era di due anni - qui
in Inghilterra, la penseranno come minimo uguale, in quanto é proprio
grazie al mare che l'Inghilterra é diventata la potenza mondiale qual
é, specialmente durante il periodo d'oro, allorquando sul trono sedeva
la Regina Vittoria, ultimamente lei in un film d'epoca in
televisione, mi ha scosso circa l'enorme potenziale d'amore. - Penso
pure Giulio Cesare, avrà avuto qualche debolezza da indurre all'errore
di valutazione nella presunzione del pensiero che tutti i popoli
potessero confarsi alla linea principale - purtroppo non sempre
l'intelletto umano funziona a fin di bene, diceva un " Amico antico "
di secoli or sono, quindi continuo il mio viaggio spedito alla ricerca
del bello così come ho sempre fatto, senza pensare a chi devo erudire,
perché con tali illustri esempi avanti, leggo a priori che sprecherei
acqua e sapone: le masse aspirano ad altro, piuttosto che a nobili
contenuti dell'esistenza.

Scrivo per affermare il mio intelletto, cercando di risolvere la
realtà che mi appartiene, la quale potrebbe sembrare in ambasce da
angolazioni diverse, causa una visita specialistica da manicomio, per
stabilire fino a che punto il concetto del mondo esterno, a volte
nella sua esasperazione demenziale di gelosia mi avvolge, e per questo
motivo aspetto il Nobel dal mio primo libro minimalista, dove una
parola o un simbolo assurge a pensiero, il quale frammentandosi può
perdere ricettività. - Questo é un problema vissuto nella moda,
settore in cui si fa tanta ricerca e dove spesso tutto diventa solo un
pour parler con gli addetti ai lavori, se si é avuto il buon senso di
selezionare i punti vendita a priori, perché in quelli frequentati
dalla maggior parte dei compratori, certi discorsi non si avvertono
neanche lontanamente, in quanto negli esercizi vendita a rotazione
veloce, le argomentazioni d'acquisto si manifestano in poca cosa
culturale ovvero un non identificato insieme da sicurezza di massa. -
In virtù della presa di coscienza per queste fenomenologie, possiamo
affermare si é creato nel mondo, un gruppo di genti intelligenti, le
quali riconoscono di stare insieme, grazie all'immagine, se non
addirittura ad una mossa di un gesto ricercato e riuscito che li
accomuna chissà per quali magie.

Sono nato il quattro giugno alle quattro e quaranta cinque di
mattino, praticamente gemelli, con ascendente gemelli, più io siamo
cinque, eppur non facciamo mai massa. - Se organizzassi una riunione
tra me, avrei bisogno di almeno tre sedie ed un altro alla lavagna,
sempre di me, giusto per osservare gli altri quattro di me.

Mi angoscia che lo scrivere un libro presume immaginare chissà
quale ammontare di pagine in non so quanto tempo in chissà quale posto
mi andrei a ficcare se non ci riuscissi? - Ma come si fa a stabilire
se una cosa pensata é stata scritta e chissà dove, in quale parte del
libro riportata, una volta superate le centinaia di pagine? - Se
inizio a mettere gli interrogativi all'opera, mi fermerò prima del
previsto, la confusione mentale mi coinvolgerà inevitabilmente, data
la mancanza di professionalità scrittore, allora nella salvaguardia
dell'Io, manifestazione affettiva artista, arriva in rinforzo la
certezza di un punto antico " Sfiorare l'impossibile: chiarezza ".

Stanno succedendo molte cose strane nel mondo d'oggi - in
ospedale, tra i tanti giornali che mi perseguitavano causa le loro
sciocchezze da sciorinare a tutti i costi, ho scoperto che il
Presidente é gemelli ed esagerando il concetto di gelosia, devo per
forza avere fiducia in un tale segno, piuttosto che altri al suo
posto, anche se un giornale stamani titolava: che Dio salvi l'altra
parte dell'Oceano. - Volendo andare a cercarle, aumentano le
responsabilità; ma qual é l'altra parte dell'Oceano? - In America ce
ne sono due o no ed in Africa, non lo so?

A proposito di Dio, ieri fui investito da due messaggi chiari e
forti: passando davanti ad una chiesa secolare restai incantato dalla
sua bellezza, mi affacciai in punta di piedi ed il suono invitante di
un organo mi accompagnò dentro, stava appena iniziando la funzione
religiosa. - Alla fine tutti passeggiavano nello spazio divino - c'era
molta gente - sono stato uno degli ultimi a trovare posto, poi molte
persone in piedi affollavano la chiesa sempre più.

L'altra notte avevo sognato mia madre tutta sorridente che dava
dei soldi al pazzoide che lava le scale nel nostro palazzo, questi di
taglia é minimo cinquantadue, ma adora vestire le mie quarantotto,
nelle quali risulta molto goffo per la verità, altro che linee
strettissime anni settanta se non un pochino prima. - Ho aperto gli
occhi ridendo e mi sono accorto che pioveva - si era verso le cinque "
Mamma mia che acqua e sono senza scarpe ". - Verso le sette mi sono
risvegliato e chiari segni di bella giornata lampeggiavano nell'aria.

Ho trovato la matita tra le tasche del mongomero verde mela cinereo
ed ho rovistato in quelle della valigetta professionale, varie cose
sono venute a galla, tipo depliant e fogli di giornali, per passare
direttamente all'inventario di ciò che ho con me: un traduttore
elettronico, una rollina metrica sia in centimetri che inches, il
libretto della messa caro a mamma e diverse carte illustrative, avute
nelle varie peripezie da raccontare più avanti.

Mancavo dal bagno da quando sono uscito dall'ospedale - sono le
quattordici e quaranta - mi cibo principalmente di dolci, cioccolata,
caffé. - Dopo un atto grande acrobatico - in quanto pure essendo
puliti, non mi fido mai abbastanza dei servizi igienici pubblici ed
avvertendo la forte pressione nelle budella, ho temuto si
verificassero schizzi di rimbalzo dalla caduta libera a contatto con
l'acqua. - Punto e basta, senza specificare troppo, altrimenti si
scivola nel volgare a parte la parentesi della carta igienica, la
quale rappresenta tanto un fatto importante da meritare una pausa di
riflessione. - Vado a consumare un sandwich.

Torno a scrivere dove ero seduto prima - ho con me un caffé che
sto sorseggiando e mai ho provato tanto piacere a bere un caffé
inglese, come sempre bollente, enorme, per noi italiani che non siamo
abituati a tale quantità é difficile non farlo traboccare almeno da
una parte, scottandosi e sul rinculo del bruciore, ecco che anche
l'altro lato della mano subisce la stessa sorte, ed allora é tutto in
balia delle onde vaporose di un bicchiere di carta molto capiente. -
Sento freddo ed a stare chinato per scrivere inizio a stancarmi,
fortunatamente la ventiquattro ore mi fa da scrivania e non mi pesa
sulle gambe, sulla cui sinistra altezza polpaccio, lato esterno, ho
una voglia di caffé, la quale in estate con l'abbronzatura, sembra
un'isola deliziosa con i peli che fanno da vegetazione al vento,
quando vado in bicicletta.

Sono le quattordici e trenta e più o meno ieri, alla stessa ora
attuale entravo in un hotel, dove risiedo, secondo i vari uffici che
si occupano di me. - Orsù dunque, direbbe Totò, una volta entrato
nella stanza, laddove
nel pomeriggio di ieri, per ben due volte sono uscito senza chiave. -
La prima volta sono rimasto fuori, perché la porta s'é chiusa
immediatamente e con forza dietro di me, quindi sono uscito, per
evitare di pensare ai perché. -
La seconda volta, sono uscito lo stesso, mentre volevo solo andarmi a
sedere nella hall, magari telefonare alla dottoressa o all'avvocato,
il quale a pensarci bene lo proferirei ancora più nordico - certe
faccende, più sono giudicate con un alto punto vista e meglio é. - In
questo momento una bella ragazza dalla gonna scozzese, alzandosi, urta
la mia valigetta scherzando con la madre, la quale s'era seduta sulle
sue gambe - s'incamminano verso il binario cinque, dove non c'é treno
alcuno, tanto meno gente in attesa - le seguo con lo sguardo, curioso
di vedere chi arriva fosse treno - a conti fatti, sono uscito due
volte, giusto per non sentirmi chiuso dalla porta ed é piacevole
essere catturato da alcuni sorrisi senza sbocchi, se non incamminarsi
lungo un binario per l'infinito. - Ma perché Edimburgo si gemellò con
Napoli, forse per il piacere economico di prendere un treno che fili
in discesa nell'altra direzione? - Un cliente, che ha una boutique
uomo importante, in un paese dell'entroterra campano, il quale
stagioni fa é stato uno dei primi a presentare un noto marchio inglese
d'impermeabili, i quali ora tanto si portano, mi ha confidato di
andare sempre in vacanza e non ricordo da quanti anni, esclusivamente
ad Edimburgo - per qual motivo e per la musica che ascoltava quasi non
afferravo - ora capisco ... la dolcezza di una movenza da festival del
sorriso difficilmente perde il suo fascino, ripresentandosi anno dopo
anno, sempre più ammaliante.

La musica rock mi ha accompagnato sempre, negli anni da me vissuti
- sono quaranta e non quarantuno come ha scritto ieri il tale alla
reception dell'ostello - quando glielo ho fatto notare, pronto ha
replicato ispido: sei del cinquantuno, allora sono quarantuno -
inutile aggiungere che la data del compleanno é di là da venire - non
vale la pena mettersi in competizione con tipacci simili. - Non sempre
il tempo la beltà cancella, la mia mamma a sessanta anni e più la
guardo e più mi sembra bella - diceva un noto scrittore italiano del
tempo che fu, da me passato sui banchi di scuola. - Tra i miei ... anta
ed gli anta più venti, ce ne sono giusto tanti e sfido io, impossibile
trovare un coetaneo più bellissimo di me - comunque, già ho assodato e
diffuso il concetto che la bellezza non ha età, quindi andiamo avanti
con tranquillità, come da frutto di saggezza estetica.

Negli anni trascorsi da stilista, compito facilitato dall'essere
baciato da fertile immaginazione fantastica che si materializza
tecnicamente grazie ad un elaborato logico immediato, in quanto per i
gemelli é ovvio arrivare alla fine saltando i passaggi intermedi dati
per scontati, dunque pronti alla situazione utile a guadagnare tempo,
non nascondo l'impressione, di vivere tale sensazione a livello
latente nel subconscio, essa subito viene a galla, qualora
l'interlocutore m'avverte che c'é mancanza di qualche elemento. - In
questo momento, mi rendo conto di avere notevoli difficoltà a
rientrare nel mondo dei per bene al quale appartengo. - Per ottenere
ciò, devo analizzare al meglio la mia coscienza e conoscenza, cercando
di rendere tutte le frasi il più chiaro possibile, per facilitare il
compito a chi mi deve leggere e giudicare ed a me stesso ricordare che
i per bene si distinguono, perché rispettano tutti i passaggi.

Avrei bisogno di nuova cultura, per continuare a spaziare nello
spazio comodamente, come scrivevo ad un'amica il mese scorso, dopo la
pubblicazione del mio primo libro pagina " Titolto " ormai roba antica
- farebbe bene a lasciare il passo all'equipoggino, qualcosa del tipo
più persone che lavorano su una medesima idea, senza nutrire dei dubbi
se la cosa l'ho scritta oppure pensata, tanto c'é sempre un altro che
tiene il passo, ormai non é più solo un mero fenomeno di scrittura,
ogni tanto bisogna pur pensare: non sono ancora a conoscenza di tutti
i dati intermedi o di altri più importanti. - Forse ci vorrebbe la mia
segretaria dei giorni festivi - il nero per capelli qui é " Black
raven ". - Quando un giorno la chioma sarà bianca, chissà che non avrò
una segretaria per le feste comandate - pensando solo al lavoro, si
finisce che si seguono gli affari anche a Natale, perché non tutti
hanno la Pasqua o il Ferragosto. - Ieri, primo maggio, festa del
lavoro, ero in giro nei vari uffici ad inseguire benefici sociali.

Ho appena fatto una passeggiata in stazione - questo posto diventa
sempre più familiare - ormai cammino al centro, prima ero sempre sui
lati - mi vergogno: non sono mai stato con il pantalone del pigiama o
con le pantofole per strada. - Le ciabatte, pur essendo del tipo quasi
ottimo, non sono fatte per camminare al di fuori delle pareti
domestiche, proseguo prestando attenzione, anche se non sono abituato
a guardare per terra - le pietruzze o i tappi di bottiglia metallici
fanno male sotto i piedi - se vedo del vetro rotto, cambio marciapiede
... o torno al coperto - la stazione é ampia e la pavimentazione é
liscia. - Ricordo andai a vedere un film con un'amica di scuola, ci
facemmo un sacco di risate - l'attore principale aveva la disavventura
di finire spesso con i piedi ... non voglio neanche pensarci.

Mi sono specchiato in una vetrina enorme - se mi vedessero quelli
che mi conoscono bene, asserirebbero
tra i sorrisi che la follia é il minimo comune denominatore tra me, il
pigiama, la maglia, il mongomero, le calze, le pantofole e la
valigetta da rappresentanza. - Ricapitoliamo iniziando da terra, con
l'illusione di elevarsi nello spazio, senza andare in Paradiso, se non
nell'ora della morte, a cento e più anni. - Pantofole: color cacchina
scuro con riporti in finta pelle, con tanto di marchietto su fondo
verde che ne certifica la provenienza - suola ... ahimé! - Tra poco
uscirà il ditone avvolto in un calzettone tubolare ex bianco, ottenuto
dal bucato dei colori mischiati alla ricerca del c'era una volta,
quando l'ex moglie aveva il potere di farmi veder presentare davanti
agli occhi pedalini e mutande or nel monocolore del rosato or
dell'azzurrino, uscito quale risultato nel verso del colore più forte
che tuffava in lavatrice. - Pantalone pigiama con una tasca al lato
destro, rosso, quasi corallo ... colore dei pazzi?! - No! -
Assolutamente ... oh Dio ... certamente non da uomo in the city - di
giorno tra l'altro: non ho parole! - Indubbiamente in casa, a luci
basse va benissimo, é come se volesse assurgere ad accessorio da
camera. - Maglia di colore verde muschio intenso, collettino sabbia
modello polo, quattro bottoni.- Mongomero colore acido già descritto,
anche la fodera é naif - sui bottoni metallici ho scoperto che c'é una
" N " in una corona imperiale - devo prestare attenzione, potrebbero
scambiarmi per Napoleone, la competizione é esagerata ... quasi
tagliente, non vorrei incontrare Nelson dietro l'angolo, una palla di
cannone potrebbe squarciare il legno lucido della mia ventiquattrore:
affondandola, e di nuovo tornerei a pensare, ad un siffatto modello in
legno e cuoio che ho in testa da sempre.

Sono uscito il pomeriggio del ventotto aprile dall'ospedale, dove
ho trovato un'organizzazione perfetta - roba da mandare tutti in
processione per la penitenza, pena il bruciore ai piedi qualora si
fermassero a contemplarmi più del dovuto. - Scherzi a parte, ho un
ricordo bellissimo di tutto l'ambiente in generale, personale e
pazienti, ai quali rivolgo i migliori auguri di guarigione. Sedici
pazienti che occupano tutto un piano, con tre turni di quattro
infermieri, più una dottoressa ed un dottore che ho visto solo nel
meeting principale che ho avuto al piano di sotto in un'atmosfera
surreale con innumerevoli facce conosciute e non - sembrava che tutto
il personale fosse in quella stanzetta dalla luce bassa, più guardavo
nel profondo ed altre facce scorgevo ... tra le quali ho avuto
l'impressione che vi fosse una persona inerente al mondo del libro, se
ho capito bene, durante le presentazioni, nel breve scambio di
chiacchiere e volti. - Resta il fatto che tutti asseriscono di non
aver letto il mio primo libro - ugualmente, tutti dichiarano che io
sono scrittore e senza dirlo m'invitano a scrivere rapporti
sottilissimi, difficilissimi, bellissimi. - Non lo so se questo fatto
esiste davvero, ma lo sento, quindi lo scrivo: il guaio per me, nasce
quando le persone si mettono insieme, addirittura energizzando l'aria,
per avere la presunzione conforto di convincersi che lo stanno facendo
per il mio bene. - A livello mentale é già successo, si ripete e
puntualmente compatisco, perché sono cristiano che non vuol finire sui
carboni ardenti e perdonando, come minimo se ne guadagna in salute.

La sera precedente al congedo, avevo scritto dei segni salutari in
cucina - l'indomani mattina recatomi nel posto per, curiosamente, ho
visto arrivare tutti i pazienti nello stesso momento nel vano dove ero
per prepararmi un tea, come se si fossero fissati un appuntamento ...
così ho fatto la voce alta, mi sono dato un tono deciso, facilmente
interpretabile nel non voler essere scocciato da associazioni di
persone, e trasmettendo loro questo messaggio di speranza di forza
individuale, metto i puntini sul in modo di motivar me stesso a non
deluderli.

Da un punto di vista turistico l'Europa é fatta. - Per chi é di
Napoli ed ha commesso errori di valutazione culturale ed anela ad
espiar il proprio peccato, é consigliato di andare a sedersi su una
scultura di legno
non ricordo se in Oxford o Cambridge ed ivi raccomandarsi al Signore
in attesa di rinsavirsi. - Ho conosciuto, in un locale francese dove
fanno i croissants più buoni di Londra e frequentato da persone
simpaticissime lo scultore che l'ha fatta, il quale mi ha accennato il
messaggio pseudo demenziale della sua opera primitiva, mostrandomi la
foto della poltrona ottenuta da un tronco, tagliato da lui stesso, se
ho capito bene - da qualche parte dovrei avere l'indirizzo - promisi
che gli avrei mandato una copia del mio libro. - Altre persone
conosciute in questo locale record: la tipa che scala le montagne o
l'altra che esce una volta al mese perché " ha studiato molto "
probabilmente come risparmiare o Miss Capello dell'isola tanto più a
nord, la quale si vanta di avere un ottimo parrucchiere ... veramente ci
dovrei andare anch'io, non riesco più a gestire i miei capelli e
stanno perdendo colore.

Profittate degli artisti capaci di suggerirvi benessere anche
stando seduti e lieviterete in codesta posizione meditando, fino
all'apoteosi, per poi poter tornare a piedi nella propria chiesa per
conoscere la vera essenza del battesimo che già c'é stato, perché gli
errori con l'intelligenza attuale, sono peggio del peccato originale.-
Un giornale del Nord di questi giorni cita un tale a Montecitorio di
voce napoletana e dalla coda di paglia - chissà perché, ogni volta che
entra Napoli in ballo, per i midia internazionali, se non é camorra é
barzelletta. - Per questi ci sarebbe da farli andare sulle ginocchia
da Pompei fino ai Camaldoli, dove c'é la bellissima statua di San
Gerardo mio protettore.

Sono le cinque e quaranta p.m. più o meno a quest'ora lo stomaco
inizia a reclamare il " Dinner " il pasto principale della giornata;
ho terminato le sigarette e non ne avverto la mancanza come aperitivo
- anche le caramelle al mentolo e miele, buonissime, sarebbero
piaciute tanto a mio padre, sono andate.

C'é molta folla in questo momento - ho mangiato un hamburger e
bevuto una coca cola piena di ghiaccio ed ho appena buttato nella
pattumiera il bicchiere di carta di un caffé consumato osservando i
tanti colori delle magliette sportive dei tifosi delle squadre che
oggi giocavano sui tanti campi di calcio professionistico londinesi,
luoghi ben serviti dal circuito underground e ferroviario. - I
supporter tornano a casa. - Da questo nodo ferroviario, stazione
capolinea direzione nord, si osserva il vero sabato da interscambi di
cori entusiasti nell'aria per la vittoria o mogi nell'espressione per
la sconfitta. - Questa stazione é forse la più importante di Londra,
non a caso é King's Cross.

Il week-end tifoso é intenso per me - l'Arsenal é la mia preferita
il sabato ed il Napoli la domenica, posso ritenermi fortunato -
attualmente i più felici sembrano quelli dello Sheffield United, i
quali stanno alzando i loro cori alle stelle nello sventolio di
bandiere inglesi procedono in modo educato e bello.

Il calcio, capita come il cacio sui maccheroni per quanto voglio
esprimere ora, tal cosa ho fatto presente anche al prete ed alla
dottoressa: la magia. - Al prete romano, cui mi torna simpatico il
ricordo d'aver vissuto a Baia con un amico, vero storico della
restaurazione dell'arte, con in testa la cultura di quel posto di
mare, d'antichi napoletani, praticamente romani puteolani in
villeggiatura, ho dichiarato convinto che mi sento scocciato dalle
magie. - Ha risposto a magie, bianche o nere che siano, non esistono.
- Alla dottoressa assicuratrice del mio stato psichico, ho dichiarato
iniziavo a temere lei medesima fosse stata avvicinata dall'aria delle
cosiddette magie bianche, le quali hanno la presunzione d'informarsi
per consigliare a mio favore; discorso che mi sarebbe piaciuto
continuare con il prelato, ma questi asserendo che non esistono, lo ha
troncato sul nascere - forse se fosse stato Lumbard, avrebbe risposto
diversamente, lì esistono altri modi di stare insieme, altre filosofie
di gruppo, altre forme esoteriche di riuscita, ma figurarsi, con
l'aria di Montecitorio che ha respirato da bambino, non potrà mai
essere sfiorato dall'idea di magia, con le tante indovine al servizio
dei parlamentari, i quali per leggere il futuro danno fastidio a me. -
Le magie bianche, spiegavo alla dottoressa, per quanto abbia intuito:
vertono all'esaltazione di un singolo, il quale si ritrova a ricevere
l'insieme d'energie che lo portano al successo, magari a discapito di
un altro più meritevole e quindi non fa classe, perché non si può
profittare di chi incapace di rivolgersi immediatamente, dandolo in
pasto ad un mago o strega, senza considerare che il più meritevole in
genere si sente superiore, quindi non può pagare le pene di un mondo
che vuole circuirlo senza il suo volere - tra l'altro la mia mamma lo
diceva " Non si fa " riferendosi a questi modi occulti e strani che si
stavano diffondendo, i quali assicuravano come minimo il successo, ma
a queste condizioni esoteriche, giusto per non andare alla magia,
risulta per me, decisamente amorale, non mi piace se ottenuto in
questa maniera, tipo i tanti successi di squadre del calibro
dell'Inter, del Milan della Juve. - In Italia il calcio sembra
fenomeno da guerra di secessione americana e per taluni poco conta,
che da quel evento ad oggi, siano passati secoli. - Non a caso, anche
quest'anno il Napoli era la più forte e le altre camminavano a
spintoni, grazie alla potenza del Palazzo Lega Calcio. - A San Siro,
pochi mesi fa, ero presente: una vergogna! - Roba da fare allibire
mortificata la povera Montessori sulla nuova mille lire " Non c'é più
educazione " sembrava dirmi. - Negli ultimi venti anni il Napoli ha
fatto una tombola di punti nella prima partita di campionato,
purtroppo della prima partita dell'anno nuovo non si può dire
altrettanto - su quaranta punti in palio ne ha guadagnati solo tre e
figurati se quei cornutoni che programmano il calendario, non avessero
messo per quella giornata in cartellone: Milan Napoli - magia bianca o
del diavolo rossonero, comunque la si metta non mi piace, é
marcatamente antisportivo " A Capodanno bisogna far festa ". - Notizia
di questa settimana: il più forte giocatore iberico alla Fiorentina. -
Peccato che la società viola si sia rovinata l'immagine non pagando un
giocatore al Napoli che a loro lo aveva venduto sulla parola. - Il
presidente azzurro ha commentato la cosa con spirito di superiorità e
per lui, notoriamente calcolatore, non sarà facile dimenticare cinque
miliardi di mancato incasso - credo. - Qualcuno ha barato: hanno fatto
San Gennaro, Santo di serie B e questi figurati se ci pagano, con la
scusa che sono più artisti di noi, dicono loro.

Dobbiamo darci una mossa, assolutamente, non possiamo mortificare
il nostro Santo Patrono - non mica é carino tirare in ballo come fiore
all'occhiello culturale sempre il Rococò ed il Cristo velato dalla
Cappella San Severo? - A Napoli si respira vita ed arte dappertutto -
lo stesso anche a Londra per la verità. - Interessante é pensare alla
geografia artistica che farebbe notizia se non ci fossero
continuamente assurde guerre: artisti, aiuto! - Come risollevarsi? -
Da più parti s'é levato un coro, la convinzione che l'arte sia finita
- forse a ben pensarci, una quindicina d'anni fa ciò sembrava cronico,
oggi sicuramente si é concretizzata tale opinione - allora per
risolvere ricorro alla maniera di Wagner " Gli uomini e le cose stanno
come il ponte sul fiume " ed io sto fermo come un treno sotto la volta
della stazione, pensando a Bertrand Russell che asseriva " Prendere
coscienza di un problema significa risolverlo almeno per la metà " e
strada facendo fino a cento aggiungo, ed al perché il filosofo
scettico dichiarasse " I giovani sono cresciuti con la mano fredda
della bomba atomica sulle spalle e come alzano la testa urtano la
fronte contro il computer; quantunque non bastasse il potere sempre
più logoro, sempre vecchio ed egoista non da spazio " insomma non
vedeva futuro, se non buio. - Cosa rispondere? - Questo fenomeno lo
stiamo vivendo ancor oggi, figurarsi per i giovani artisti - anche se
bisogna convenire che fortunatamente proprio ultimamente il " Potere "
ha dichiarato che bisogna studiare un nuovo capitalismo perché il
precedente é stato un fallimento. - Speriamo bene!

rimuda

unread,
Nov 26, 2007, 6:20:32 AM11/26/07
to ITechnodemocratic


On 25 Nov, 11:50, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

Nel mio primo libro, l'inizio é un inno al quadrato come spazio
sicurezza, in esso traspare l'incommensurabile ottimismo dell'Amore
che può anche farsi gelosia. - Il quotidiano stressa malcontenti in
Los Angeles - probabilmente ci sono nell'aria grossi cambiamenti che
vengono a galla in Hollywood, nell'ultimo ventennio capitale simbolica
dell'immagine esasperata del capitalismo. - Da parte mia, possono fare
quello che vogliono, senza escludere che voglio per il libro e per i
film in esso contenuti, un sacco di soldi. - Inoltre, vorrei creare
un'organizzazione diversa d'immagine visiva, la quale potrebbe
iniziare a prendere corpo con il venticinque per cento delle entrate,
da elargire a favore del " Club degli Artisti Falliti " il più famoso
del quale é un tale che conosco, suona ben quattro strumenti, vive ad
Hollywood e canta pure. - Indubbiamente, é uno che da solo già riempie
il palco - suona la batteria, suo strumento principale, cosa che non
ha mai avuto - inutile aggiungere non ci sia nessuno più bravo di lui,
basta sentirlo parlare e se non sbaglio é anche disegnatore o qualcosa
giù di lì, insomma una frana, seriamente allegra - ma di una cosa sono
certo: nel concerto pastorale, suonò divinamente, con il caldo, la
polvere, la sete, il fumo, le pecore, gli spazi incontaminati e
sterminati e nonostante lo martellassi il concerto andò avanti
benissimo, anche quando dava segni d'insofferenza per le zanzare che
lo punzecchiavano senza pietà producendo di tanto in tanto qualche
fuori tempo di cassa accompagnato da un suo " Ahia ". - In tutto
questo, l'elemento é sicuramente promosso, perché prepara una pasta al
forno divina, alla maniera della madre, come asserì lui, la quale se é
bona come cucina, sarà da concorso Lady Scacco Matto. - Restando nel
tema concerto pastorale che si tenne al Lago Patria fui colpito dal
promotore della pensata, questi giunse al luogo dell'incontro
musicale, con il furgone e quasi tutti gli strumenti, suoi di
proprietà, compreso generatore e pony - organizzazione perfetta, per
niente é tedesco. - Poi c'era l'incredibile chitarra solista più
veloce del momento, capace di esprimere tremila assolo in tre note ed
in appena nove secondi - liutaio bravissimo, da anni ad Hollywood,
ritorna questi, di tanto i tanto a casa, a date fisse causa scadenza
del permesso di locazione sul passaporto. - Infine al basso suonava il
mio migliore amico degli ultimi anni, musicista scicchissimo, il quale
é stato anche mio direttore commerciale per due anni e se mi vedesse
in pantofole, mi cristallizzerei negli specchi, fallimento totale su
tutti i fronti, uscendone con un solo acuto centrale da squarciare
tutti i lati.

Vado a farmi una passeggiata verso le ultime panche, dove c'é la
bilancia - stamani segnava settantatre chili e mezzo - bugiarda! - Io,
peso settantadue chilogrammi.- Anche in clinica c'era una bilancia. -
L'infermiera psico che mi seguiva quel giorno, come lesse il peso, mi
rendeva emozionale il lato pancia, invitandomi a salire sul piatto
assicurandomi " Riccardo non ti preoccupare, questa bilancia é
anticipata di due, tre pounds ".

Ha volte mancava lo zucchero ed a volte il tea - bisogna ovviare
senza farsi prendere dal panico - il messaggio si leggeva chiaro, nel
luogo, laddove trovavo più traumatizzante era vestire i panni
dell'arredatore che aveva scelto le tende, tutte uguali anche negli
uffici; colori che singolarmente risultano anche carini, ma messi
insieme scendono di tono l'ambiente, o forse é questo che si vuole dai
melange, i quali mostrano differenza marcata dal mondo esterno, per
teste da mantenere più calme.

Il concetto dell'io esterno ovvero apparire agli altri, mi piace
perché fa moda, anche se talvolta a difesa della mia personalità sarò
sembrato l'opposto o forse é solo un far finta di rompere con
l'etichetta, giusto per non essere schiavo degli status simbol, della
pubblicità, con la preoccupazione di accondiscendere ad essa, avrebbe
potuto riflettere negativamente il mio essere nella realtà
contemporanea, dove pare che gli intelligenti o perbene siano stupidi
e perdenti.

Mamma mia quanto ho combattuto.

La lotta é un concetto acido. - Al concerto pastorale, il cantante,
quinto elemento dl gruppo, interpretò in modo esemplare specialmente
gli ACDC tanto che alla fine si mise a piangere, come solo le ranelle
sanno fare, quando si trovano davanti ad una superstar. - L'aveva
preparata quella scena drammatica, o era frutto dello stress fisico e
mentale, della birra, del fumo, della situazione emotiva riuscitissima
che raramente si ripete, del pubblico: io, più le varie stelline
presenti, cui una addirittura assurse a Donna Luna sotto al sole, la
quale a volte sembra brillare più forte del nostro satellite per
dispetto astrale di giornata, quando la luna vuole per forza fare la
splendente anche di giorno.

Sono le otto e trenta, é una sera da Donna Luna e mille guai, mi
hanno scocciato, disconosco, appartengono ad un lontano passato, vado
a specchiarmi, forse non esco.

Sono le dieci e mi trovo nell'ostello - le luci si spengono a
mezzanotte. - Non avrei mai immaginato di tornare a quarant'anni in un
ostello. - A cavallo degli anni settanta, gli ostelli della gioventù,
era quanto più di moda ci potesse essere nel mondo studentesco. - I
più belli? - Sicuramente: Villa Camerata, residenza fiorentina di
Mussolina - Isola Zaccheria di Venezia, dove sono stato nell'inverno
del settantadue o l'anno prima? - Poco cambia! - giunto a Venezia
immediatamente ricevetti un flash eccezionale " Acqua alta in Laguna "
- acqua più acqua - si camminava sulle palafitte, si, sicuramente era
il settantadue, perché quelanno mi dovevo diplomare e ci fu una
situazione che rischiava diventare pesante con una ragazza in classe
mia con la quale non c'era più niente da dirsi. - Quale occasione
migliore per andare a svernare a Venezia, con il Carnevale e la
Biennale? - Mia madre esaurita: proprio quel anno, finalmente stavo
per terminare gli studi e nel bel mentre della festa, me la svignavo -
mio padre invece, si preoccupava che a Febbraio facesse troppo
freddo.

Inutile aggiungere che li convinsi facendo presente che se l'anno
precedente avevo sgobbato sui libri quattro mesi, per recuperare tre
anni di studi, in sette mesi non potevo perdere l'esame importante,
quello del diploma, una vacanza invernale non poteva che farmi bene,
permettendo d'atteggiarmi a studente da tesi di storia dell'arte da
preparare come materia a scelta da portare.
I soldi per un viaggio, li avevo già dall'anno predente; producevo
collane ed orecchini, addirittura a volte ero costretto a comprare
dalla concorrenza ... il cerchio con tre chiodi che si contorcevano alla
maniera del Cristo sulla Croce del Masaccio andava subito a ruba, lo
stesso dicesi il diavoletto collana, vera opera d'arte, che plasmavo
con la ceramica cotta nel forno della cucina. - Questo lavoro bijou,
nacque perché in cinque anni di scuola sono stato sempre in seconda,
vuoi all'Istituto Tecnico, vuoi alla Ragioneria, costretto addirittura
a cambiare scuola ed indirizzo di studi, perché non é possibile
iscriversi per più di due anni alla stessa classe, fin che non sono
approdato alle Magistrali, dove finalmente ho raggiunto il Diploma,
passando dal rigido portone chiuso della scuola pubblica, alla
comodità dell'orario elastico dall'Istituto privato J.F.Kennedy.

In famiglia eravamo in sette, tutti con il flash della bella vita e
della giusta apparenza in testa e nessun può dire di aver desiderato
qualcosa nella casa patriarcale, enorme, fino al quarto piano senza
ascensore, esposta a mezzogiorno, quindi senza riscaldamento, ma con
tanto panorama. - Vedevo il mare, il Vesuvio, i Camaldoli, Ischia
Capri, Sorrento e l'aeroporto, compreso il Palazzo Reale nel Bosco di
Capodimonte, più San Martino con relativo Castello. - Negli anni
cinquanta e sessanta, ci fu la terribile calata di cemento, la quale
ha cambiato il volto a tutti i quartieri della metropoli campana, tale
corso edilizio é etichettato " Mani sulla città " bucata, mi verrebbe
voglia di scrivere, é così, come poi l'ho vista in futuro dalla
finestra della mia stanza, attraverso lo scheletro di un palazzo mai
finito, scheletro di pietra testimone nostro, rappresentanti l'unico
esempio di buon senso in difesa della proprietà, contro la
deturpazione totale del paesaggio, cui tutti abbiamo assistito in
quegli anni. - Il palazzo mio, dichiaro causa di cattivo uso del
territorio all'edificio di fronte in costruzione, furono bloccati i
lavori, nel mezzo del cammin di nostra vita. - La mia nonna paterna
Esposito, Dama Benemerita di Carità, rimasta vedova e con cinque figli
nei suoi primi trent'anni diede il là al palazzo di famiglia. - Mio
nonno si chiamava Riccardo come me e di lui so ben poco, non avendolo
conosciuto - la famiglia di mia nonna aveva la fonderia. - Esposito é
niente di più comune a Napoli, i trovatelli venivano battezzati con
tal cognome. - Musto é cognome forse originario d'Aversa, zona di
mozzarelle, di scarpe e storia Normanna. - Mani sulla città, famoso
film d'epoca, ha costruito tantissimo per soddisfare il bisogno
d'investimento dei cittadini, i quali hanno sempre ritenuto la propria
città, un bene di valore nel quale investire sicuro, se poi
aggiungiamo che negli anni sessanta si é avuto il boom economico,
inutile meravigliarci dello scempio a beneficio della proprietà. -
Jean Jacques Rousseau asseriva solenne:- << Maledetto il primo uomo
che mettendo un paletto nella terra dichiarò: questo é mio! >>. - Ad
Aversa c'é un istituto di pena famosissimo - nelle pagine di cronaca
nera degli anni sessanta, quando si leggeva di un criminale che era
spedito in quella locazione, la causa era da ricercare
nell'offuscamento della ragione, in genere questo avveniva per delitto
sulla proprietà o per gelosia e quando la smettono é sempre tardi.

Nel palazzo erano tutti fratelli e sorelle di mio padre, più un
cugino e due ragionieri. - Sicuramente, durante il giorno, noi eravamo
i più rumorosi, quando i miei genitori erano a lavoro giocavamo a
pallone e puntualmente si rompeva qualche vetro o altra suppellettile.
- La sera c'erano gli strilli di mamma e la domenica si dovevano
levare alte le preghiere della brava persona del piano di sotto, con
la quale il saluto é stato sempre amorevole - mia madre affermava che
era una Santa ed io ci ho sempre creduto. - Lei per esempio, soffriva
molto più di noi lo schermo del palazzo mai finito davanti ai suoi
balconi, perché faceva ombra per un paio d'ore al giorno e più si
scendeva di piano e tanto più l'ombra allungava le sue ore. - Il
palazzo fu costruito sul terreno di mia nonna ed in cooperativa tra
tutti gli inquilini, familiari e non, ed ognuno di loro avvalorò il
suo diritto dal Codice Civile di far sospendere i lavori dal
costruttore del palazzo ombra che ci toglieva la salute, per mera
speculazione grazie all'abuso di potere di un luogo comune che la
faceva da padrona " Mani sulla città " e se gli altri che si trovano
con le proprie finestre in quelle di fronte, avessero fatto come la
mia famiglia, oggi, probabilmente, avremmo una Napoli tutta finestrata
all'aria fresca.

Pare che Center Point, famoso palazzo di Londra, sia stato ultimato
poco tempo fa, dopo venticinque anni, almeno così mi disse il driver
del mini cab, passando da quelle parti con un cliente al quale volevo
proporre degli arredamenti per il suo negozio con tanto di macchina da
caffé. - Lavorare nel settore dei beni strumentali qui, sembra più
difficile, non esiste la cambiale - in Italia la cambiale muove le
montagne, spesso di carta.

Sto scrivendo nell'ostello, é appena giunto un tipo simpatico ed un
po' guascone dell'Australia, ieri era in Galles, terra che lo ha
affascinato molto per il modo ospitale ed amichevole della gente che
vi abita, per la bellezza delle donne e per qualche posto
dall'atmosfera magica che ha visitato, con case antichissime e ben
tenute ed incredibilmente senza energia elettrica - paesaggio fatato:
ci devo andare! - Proprio ieri leggevo sul giornale di una stupenda
Abbazia del dodicesimo secolo, dove si tiene un festival ogni estate -
meglio scriverlo per ricordarlo, farà parte dello stesso itinerario.

A proposito di festival: al concerto del Lago Patria mancava
qualche persona della comitiva del Villaggio, tipo il Forestale, la
decoratrice e la stilista, la quale s'é appena diplomata ed é pronta
per andare all'Università. - In Italia ormai son tutti stilisti ed i
sarti? - Mi chiedo chi presterà lavoro manuale, eppure si produce
tantissimo. - Il tipo Forestale invece, é un supertosto al di fuori
della produzione, se non d'ascolto o critica musicale, si esalta nel
mantenimento di folle inferocite davanti al palco ai concerti,
compreso trasporto strumenti per superstar, non é smosso minimamente,
neanche dagli schiaffoni della madre che vorrebbe mettesse senno. - La
comitiva del Villaggio era formata da una dozzina di persone con tante
altre che gravitavano occasionalmente tipo i " Donna " il gruppo Rock
impegnato napoletano per antonomasia, il quale suona sette sere la
settimana, dal vivo, e puntualmente con la Birreria strabocchevole di
fans - gruppo che di volta in volta da a chi sembra capace di volare,
la possibilità di esprimersi. - Ultimo arrivato il batterista
Hollywoodiano senza strumenti e non perché gli manchino i soldi per
comprarsela, infatti, vive a Los Angeles in villa con piscina. -
Siccome gli voglio bene gli ho consigliato di non fare il furbo,
perché tale situazione é livello più basso dell'intelligenza,
allontana il comprendonio, specialmente quando asseriva che era il
migliore nel suonare a " Feeling " e mi guardava con espressione
ammiccante e sorridente aspettando qualche tagliata. - Come si deve
interpretare questo fatto: s'allenava nella sua mente senza rompere i
timpani? - Non glielo ho mai detto, anche se l'ho sempre pensato in
modo spettacolare per quello che é. - La Comitiva del Villaggio era di
stanza a casa di Pussy, supermetallara tosta che abitava proprio nel
parco, dove la maggioranza degli inquilini erano ufficiali americani
Nato. - Di tanto in tanto mancava la luce, il marito abbandonato per
caso del gassista, mal gestiva la nostra presenza. - La maggior parte
di queste ragazze hard, era del tipo che quando usciva dal villaggio,
esclusivamente di sera, per andare al club, era come se stesse per
mettere piede a Beverly Hills se non ad Oxford Circus - tipica
tagliata dell'Hollywwodiano che soffriva l'acconciatura femminile:
rossetti e belletti, altro che musica in testa salva timpani e lobi
per orecchini lunghissimi. - Il parco era dotato di barriera doppia
d'accesso, con tanto di vigilanza, di piscina e di campi da tennis,
proprio di fronte al terrazzo comitiva - gli infissi erano
rigorosamente neri, bellissimi per come lasciavano filtrare la luce,
attenuandola - una volta varcata la porta d'entrata era sempre
mezzanotte. - A volte, durante il periodi di vacanze, si entrava in
quella casa e si stava quattro cinque giorni di filato, ivi perdendo
totalmente la dimensione del tempo; chiedere a qualcuno che giorno
fosse, equivaleva a fare tombola, qualora si ricevesse risposta
esatta. - Eccezionale era il tipo Forestale che lavorava nel negozio
di dischi, allora più Trash d'Europa, questi per essere presente era
costretto a sorbirsi chilometri di motorino, quei cosi rumorosi
strano, d'altronde della musica sa tutto, anche se non accetta niente
dalle note escluso il Rock, di cui sa titoli dei dischi e nomi degli
interpreti, quindi é pieno di responsabilità, chi vuoi vada a studiare
tutta quella roba? - Aveva non so quante migliaia di dischi, d'alcuni
gruppi, dischi doppioni ma d'edizioni diverse - la libreria a parete
iniziava a stargli stretta. - Alcune ragazze dovevano sostenere gli
esami di Stato - il musicista in cerca di un accordo a feeling era
sempre impegnatissimo: mille faccende, in alcune delle quali voleva si
entrasse, tanto per verificare uno che ne pensasse secondo lui, in più
era anche atleta, infatti, si prestava a passatempo sportivo dal
terrazzo, giocando a tennis, quantunque non bastasse, aveva da badare
alla fidanzata ed alla cucina per tutti noi, che uomo! - La
proprietaria della casa nel mentre, si preoccupava molto serenamente
al caffé di tanto in tanto, alle carte ed a tenere la situazione sotto
controllo, senza affaticarsi molto. - Io, giunto in quella casa nella
notte del quattro giugno, mio compleanno, impossibilitato a recarmi in
città, perché tutte le strade dal Fusaro, dove abitavo e che
conducevano al centro, erano bloccate dal traffico, compreso la
tangenziale.

Non potendo procedere in direzione città, mi fermai da quelle parti
a cena, con la speranza che la circolazione defluisse nel frattempo,
entrai in un ristorante dove manco a farla apposta conoscevo tutti. -
Era il luogo di lavoro estivo di una numerosissima famiglia, la quale
d'estate seguiva la clientela, trasferendosi in larga parte nella zona
mare, onde attivare un complesso corredato di bar, pasticceria,
ristorante e pizzeria.

Dopo aver pranzato, mal digerii costatare che le auto erano ancora
inchiodate all'imbocco della tangenziale. - Uno del bar, da vero
digestivo, m'invitò ad andare con lui ed un amico sottoufficiale che
l'accompagnava, in un locale, che a suo dire mi sarebbe piaciuto, poco
distante e sempre in direzione opposta, inoltre sicuramente, uscito da
questo posto, sarei andato ovunque liberamente e poco male che fosse
stata notte inoltrata.

Entrammo nel locale del Villaggio dall'altisonante nome di un
grosso navigatore inglese del passato, fui molto impressionato dal
cantante di un gruppo rock, che in quel momento stava suonando. -
Anche gli strumentisti erano molto bravi, ma la voce aveva qualcosa in
più, infatti, dopo conoscendolo non avrei giustificato che uno
piombato da Roma, vivesse on the road la sua avventura Rock, magari
dormendo nel Villaggio in auto, se non fosse stato così convinto che i
musicisti napoletani sono bravi davvero.

Durante il concerto, conobbi i rockettari splendidi che assistevano
allo show ed a chiusura del locale mi ritrovai nella casa dagli
infissi neri, dove si viveva il down della megawattica strumentazione
in partite a scopone, discutendo delle più svariate argomentazioni,
principalmente musicali e dove il buio non lasciava posto all'alba,
nemmeno al sopraggiungere della luce solare.

Più o meno verso le tre del mattino, dopo che c'era stato un viavai
numeroso di persone, la casa iniziava a svuotarsi ed ogni divano
diventava letto - su uno di essi, piuttosto piccolo, ma aperto,
c'erano addirittura cinque persone, compresso me.

In quel periodo avevo un bellissimo abito color ghiaccio, il quale
non si scioglieva sotto il sole, tenendomi fresco nella maglia
traforata che indossavo da sottogiacca. - Sul bavero importante del
doppio petto, portavo uno spillo grammofono, mortificato nella sua
forma originale, fino a diventare un contorto, quanto armonico porta
fiore, in cerca di margherite, le quali iniziavano a scarseggiare,
nelle aiuole sparse sul territorio e non certo a causa mia che le
avrei piantate ovunque. - La sera prima, infatti, con la mia ex socia
Bellazzi ed il fratello con la fidanzata, ci spingemmo fino ad Amalfi,
preludio di compleanno - rincasai alle cinque di notte e sicuramente,
alle nove del mattino, sarò uscito per lavoro.

A quei tempi dividevo l'ufficio con la socia Bellazzi, come adorava
definirsi, con la quale producevo T-shirt particolarissime. - Lei, tra
l'altro, era la proprietaria di mezzo parco e quasi tutti i negozi
sottostanti - situati nell'area occidentale della città - zona
industriale, super trafficata e popolare. - Tra i nostri clienti,
annoveravamo la figlia del più noto personaggio della Napoli che se ne
va cantando esportazione "'O pate é pate e' sadda rispetta', pecché 'o
zappatore nun sa scorde 'a mamma, 'e nun mo facitece dicere cchiu'". -
Era bello mostrare il campionario alla figlia, ha un senso del
rispetto particolarissimo, oltre ad una bella e funzionante boutique
dall'altro lato della fascia della città. - Ho notato che l'attore in
auge, sui cartelloni del momento, somiglia al noto padre della nostra
cliente, capace di riempire i teatri con le sue sceneggiate, pure a
New York. - Vabbeh! - Pur sempre da un lato all'altro, un asso nella
manica originale, il numero due della sceneggiata, abita nel parco
dove ho l'ufficio, con tanto di segretaria che lo idolatrizza, come
suo concittadino più riuscito.

rimuda

unread,
Nov 27, 2007, 7:02:35 AM11/27/07
to ITechnodemocratic


On 26 Nov, 11:20, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:
> On 25 Nov, 11:50, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:



La signorina Bellazzi, nel suo familiare, era convinta d'essere la
più bella, anzi bellissima, perché lo dichiarava sua madre - lo stesso
dicesi del fratello, con il quale ho passato ventiquattro ore e più al
giorno, quasi ininterrottamente, per un paio d'anni insonni, se non
dormendo la domenica. - Per questo motivo più altri, il padre
s'incavola di frequente, avendocela ora con me, ora con il figlio o la
figlia o la moglie, che difende tutti a spada tratta e probabilmente
lui, a quel punto mal digerisce anche se medesimo, alla ricerca dei
suoi perché, chiusi nello scrigno che non si apre facendogli
guadagnare tutto l'oro del mondo. - Personaggio molto pittoresco,
carattere particolarmente simpatico, indubbiamente supertosto, il
quale subito non direbbe mai niente, ma pian piano accompagna ogni
cosa che non gli va a genio, con centomila parolacce, plasmate nelle
sue incavolature.

Conoscevo tutti i posti della Campania dove si poteva raccogliere
una margherita da poter infilare tra i sottili listelli d'argento,
fungenti da tasti del grammofono gioiello, acquistato dal mio amico
antiquario, con il quale al tempo della comitiva del Villaggio,
dividevo l'appartamento al Fusaro.

Fratel Bellazzi, aveva l'abitudine a girare continuamente in
macchina, sempre con l'aria condizionata accesa, temperatura polare
anche d'inverno, si viaggiava ben coperti in auto, nella Tema appena
uscita blue notte, capelli gelatinati e bagnati, eppure non ricordo
mai di soffrire il raffreddore. - Tempo dopo, nell'abito color
ghiaccio, ero addirittura assurto ad iceberg. - La linea cornuta da
uomo, nel senso del play boy, poteva garantire successo anche in
Lapponia, dove gestire tredici donne, deve essere ancora più
difficile, date le distese sterminate, da coprire con cervi a tirar la
slitta, quanti regali da portare per Babbo Natale.- Mi fanno ridere
quelli che asseriscono le vendite sono in calo, questione di linea che
non sfonde.

Ironia della sorte, quel Natale avevo partorito la nuova
collezione. che verteva intorno al tema " La confusione mentale, fino
a che punto ti coinvolge nelle manifestazioni affettive " nata quale
espressione della psicologia demenziale da raccontare. - Mi piaceva
immaginarla artisticamente avvolta nelle scintille che si dipanano a
spirale tra i vicoletti, partendo dal centro Vico Belle Donne a Chaia
nei segni luminosi a mo' di stellette, con dei punti interrogativi ed
esclamativi, una sorta di divieto o consenso d'inversione ad " U " ed
un cuore tra linee sinuose.

Nel programmare questa linea, la vedevo come un ordine mentale da
non perdere, segnali di riporti in pelle e metallo con qualche
inserto, anche un attimino demenziale se vogliamo. Un'altra
indicazione, del genere era la linea " Diavoletti " nel senso di
scugnizzielli e dulcis in fondo, la linea " Pastorale " evoluzione
totale del discorso triennale, a livello di collezione, manifesto
inizio dall'immagine moda dei cervi, animali unici, nelle loro corna
ramificate a ceppe, forse i più allegri ed invernali che esistano tra
tutti i quadrupedi, capaci anche di volare, nell'immaginario
collettivo, portano la slitta con i regali di Babbo Natale. - La linea
continuava sviluppandosi, fino a giungere ai corni d'osso di bue. - Il
tema della confusione mentale doveva esaltarsi sul jeans, cui ci
prefiggevamo in ufficio, di venderne ad iosa - come sempre succede
strada facendo, vista l'impossibilità di mettere insieme borchiette
con riporti di pelle e metalli scintillanti etc. in così breve tempo,
per non arenarci, ebbi la felice intuizione di passare alla linea che
avevo incapsulato nel preconscio, qualora nascesse il bisogno
d'emergenza " sanrimuda decollato " nel senso dell'aereo che non ci
fosse mai tempo, iniziava a scocciarmi e seriamente, incominciavo a
pensare, di piantare tutto. - Figurati se la ex socia non se ne
uscisse immediatamente, che bisognava inserire " santabellazzi
liberata " facendo Linea comune " sanrimuda decollato & sanabellazzi
liberata " addio etichetta - bisognava aggiungere poche lettere etc.
altrimenti iniziava con il lamentarsi, per poi diventare a breve,
completamente pazza, da uno a cento due o tre. - Siccome le volevo
bene acconsentii e fu ben fatto! - Il master fu realizzato benissimo
ed ottimamente poteva generare altro su quella linea.

La Bellazzi era un personaggio incredibile: un giorno si sentiva
sponsor, specialmente quando non c'erano idee in giro, un giorno
stilista ed un altro rappresentante - ancora più confusa, risultava,
ahimé, quando voleva fare la socia, dimenticando che non si trovava
senza dover prendere ogni cosa. - La linea, sulla quale c'eravamo
tuffati in quel momento, prevedeva le nostre effigi come santini, a
medaglietta appesi al giubbino, più altri accessori metallici e fibbie
in osso ed applicazioni in ottone. - La socia era entusiasta, facevamo
i conti di quante migliaia e migliai di capi avremmo venduto, se il
diavolo non spuntava con le sue corna sui nostri campioni che vedevamo
nascere, sulla carta del nostro progetto.

Nel negozio d'articoli Sacri, poco distante dal Duomo di San
Gennaro, in una delle tante stradine antiche napoletane, acquistiamo
una miriade di santini, colombe e delle bellissime madonnine in
ceramica e croci, quanto di più minuto esistesse in materia. - Dal mio
amico restauratore, prendo del pallino Luigi Filippo o Stile Imper4o,
praticamente inizio ottocento, periodo che non voleva il bidé nella
case inglesi, perché Impero e sogno facile da avverarsi era farsi il
bagno, nella brezza soffusa delle gentil palme. - Nello studio il
modello esce immediatamente preciso: spettacolare!

Fratel Bellazzi, arriva dopo qualche giorno, con un camion pieno di
jeans, acquistati nei migliori punti che sa lui, in giro per l'Italia,
non abbiamo che l'imbarazzo della scelta, per il modello più
confacente alle nostre esigenze. - Viviamo, ormai, nella dimensione
dello stile post industriale ed io sono contento di non dover
sfruttare l'altra linea jeans che conservavo in testa, qualora sarebbe
sopraggiunto un periodo di vacche magre, visto che c'eravamo prefissi
di passare alla produzione con più dedizione, dovevamo per forza avere
in serbo sbocchi proliferi. - Dalla padella alla brace: evitiamo di
ricorrere alla confezione e becchiamo l'accessorista sacro, e questa
volta non possiamo neppure imprecare ...!

Avevo il laboratorio pieno di karung, serpenti che usavo per
cinture prezios, le quali presentavano un taglio particolare su un
lato " Una stilizzazione di figura di donna vista in sezione ". - La
signorina Bellazzi, asseriva che tale forma fosse ispirata a lei, il
che stonava un poco, quando era con me e ci trovavamo al cospetto di
titolari gay, i quali costituivano la maggioranza del mio portafogli
clienti. - Dopo un paio di stagioni, la forma dalla quale tagliavo,
consumandosi, partorì un gonfiore sui lati, come un pallone pronto a
volare. - Le cinture erano foderate con gomme ignifughe, materiale che
se brucia, non produce ossido di carbonio, sovrastate con pellicole a
foglie di sughero originale, rivestite in pelle di serpente karung,
con fibbie in ottone e corno.- Il fatto del sughero entrò molto in
testa ad un mio cliente, che aveva una boutique nel beneventano,
profondo conoscitore del settore, aveva notato e se l'era segnato, che
i miei discorsi venivano presentati come novità l'anno seguente, da
stilisti che allora andavano per la maggiora. - Questo dato di fatto,
da lui portato in evidenza, a Napoli, non era mai stato novità.

Mi piacerebbe vedere una mostra d'Antonello da Messina,
le sue facce m'incantano. - A Londra si fanno mostre d'ogni genere e
continuamente. - L'arte si respira forte in città. - Questa piazza,
dove scrivere sta diventando un rincorrere veloce d'idee da riportare,
le quali mi saltano in mente per i più svariati motivi velocemente,
come i passeggeri che affollano questa zona, sarebbe interessante se
s'abbellisse, dandosi un tocco estetico - la struttura monumentale
preesistente qui intorno é notevole, per esempio l'edificio di
St.Pancras é semplicemente stupendo, ma meriterebbe un restauro.

Nella serie dei pensieri sparsi, non so perché mi sovviene che in
quel periodo del Villaggio, Fratel Bellazzi giunse con uno stilista,
mi sembra di Torino, che mise a deposito per qualche giorno in ufficio
e lo stesso fece la sorella, la quale si presentò il giorno dopo, con
una tipa da Milano, che ivi si fermò ugualmente. - La gente ovunque si
moltiplicava, ma il lavoro non cresceva, qualcosa non funzionava.

Nella comitiva del Villaggio, nacque un'intesa immediata con Bella
Star. Il quale assurse a direttore commerciale dei progetti che avevo
in testa - questi aveva capelli lunghissimi, chioma ordinata, in
concorrenza con le ragazze più belle della città. - Non ricordo chi
mise in mezzo il gioco della domanda e mi colpì un suo concetto
complicatissimo, sulla risposta negativa, la quale deve per forza
partorire una domanda positiva, un po' come quando guardiamo il
telegiornale senza smarrirci - dalla serie " Il telegiornale come
risposta sociale " - Una cosa del genere, senza TV, l'avevo sul mio
marchio registrato, un saliscendi tra linee sinuose le quali si
articolano tra le difficoltà della vita, presentato tra l'altro in
quel luogo balneare, otto nove anni prima - marchio che non prevedeva
assolutamente forzature, sebbene é difficile non incontrarne, e poi le
difficoltà non sono negatività.

Mi piace molto Liverpool station, con la pista di pattinaggio sul
ghiaccio a cielo aperto, al centro di un emiciclo d'uffici. -
Costruzioni nuove, bellissime, specialmente sul lato esterno. - A
sciare sul ghiaccio coi pattini, non ho mai provato - sicuramente mi
troverei in difficoltà. - Per un giovane imbevuto di cultura musicale
metallara, dark, trash é fatale che una tal espressione di negativo
positivo, rappresenti un livello notevole da verificare in risposta al
suo pubblico, facendogli smorfiacce dal palco e, fatalmente, quelli
gli si lanciano addosso e lui se ne frega, perché ha il Forestale,
capace di respingere tutti gli attacchi, qualora fossero negativi,
ovvero tentativi di mani non desiderate da tocco per la sua bellezza.

Sono tornato sulla panca, una di quelle in fila da chiesa, sono
tutte affollate e mi soggiunge del divano tra gli infissi neri. - Non
ricordo chi mise in mezzo il gioco della domanda - ho preciso la
fotografia mentale di com'eravamo disposti, la prima persona che avevo
accanto in senso orario, sicuro diede una risposta dopo la Pussy e la
sua amica Decoratrice, mentre Bella Star cercava di quadrare come si
doveva formulare la domanda. - S'inizia con la lettera A, che per me
va subito a capello, nell'idea dell'acqua. - Non ricordo lo sviluppo
delle parole che si potevano sviluppare in pensiero, conoscendo la
situazione, la Decoratrice dovette mettere in mezzo qualcosa inerente
alla gelosia che rimbalzò su Pussy con " L'amore che distrugge " tema
presumibilmente affascinante per la stilista nella risoluzione dei
suoi perché la cui sequenza cadde nel dimenticatoio in attesa di
rappresentazione, Perché Bella Star facilmente rispose in tutt'altra
direzione, mettendosi al centro della situazione lanciando un
messaggio da " R " che mi chiamava in causa ed al quale risposi in
shock look cerebrale che li inchiodò con questa frase " La confusione
mentale, fino a che punto vi
coinvolge nelle manifestazioni affettive ". - Ma perché é una domanda?
Fu la loro risposta mentre si guardavano tra lo stupito e l'entusiasta
espressione da leggere nelle loro facce che trasferivano velocemente i
pensieri fin che la risata risolutrice iniziø a pronunciare le sue
risposte, anche sconvolgenti se vogliamo, come é d'uopo nelle neo
culture, per esempio quella di Pussy femmina tosta, madre spirituale
della Decoratrice, amica del Forestale, esempi da Napoli a Londra di
continuo, e siccome era la più emozionale, tutti convogliammo su di
lei le nostre attenzioni, ovviamente mascherò benissimo i suoi
sentimenti accennando " Si ... mi coinvolge un pochino, ma non mi lascio
trascinare ... " - Così speri? - Aggiunse qualcuno, tipo la Decoratrice
che affermò seccamente " No! - I miei bordellini mentali li scelgo io!
". - Bella Star asserì " Inutile fare commenti: la situazione é sotto
controllo! "
Alcuno, dopo dieci minuti assertivi mentali sotto osservazione, si
alzò dal divano per andare a dormire, nella fusione di un sorriso che
continuava nel pensiero. - Cambiammo argomenti, perché a loro, quando
avevo presentato la domanda, piaceva che stessi rispondendo, piuttosto
replica da esporre in vetrina - sto ancora aspettando che l'alcool
cessi il suo effetto, i vetri degli occhiali sono sempre più puliti.

Camminando, giusto per quadrare il seguito della storia, sono
appena giunto in un parco mai visto prima, eppure pensavo di conoscere
tutto di questi luoghi, specialmente dalla piazza in direzione della
City. - Conto tra i passi tre campi di calcetto, due di tennis ed un
parco giochi per bimbi e molto verde per accomodare adulti sul prato
assolato a prendere la tintarella. - Oggi é molto caldo e domenica -
domani, Bank Holiday sarà ancora festiva - c'é molta gente nel parco
assolato, questo week-end da venerdì pomeriggio a lunedì, sera durerà
quattro giorni da chiudersi in casa artistica e non uscire più.

La polizia si era fermata sul mio notes a spirale - affermandomi
che avrei dovuto spostarmi dalla stazione, probabilmente, vogliono
farmi muovere, visto che da un giorno e mezzo ero seduto su quella
panca, a scrivere, a pensare. - Prima dichiaravo di provenire da
Napoli e puntualmente loro replicavano italiano. - Mentre stilavano il
rapporto, si é scoperto, che sono europeo bianco, segue che esistono
anche europei neri o gialli. - Ottimo riferimento, ricordarsi d'essere
bianco nel centro del mondo. - Da tener presente, qualora nasca il
bisogno di professionalità, infatti, qui non manca nessuno, tanti più
uno é pronto a coprire qualsiasi area del pianeta desti interesse di
mercato e c'é sempre un'agenzia dove cercare la persona giusta con la
quale capirsi immediatamente, con tanto d'attestato educativo from
Oxbridge o equivalente.

Tempo dopo, rivolsero la domanda senza risposta a me. - Mi
dichiarai interessato a scoprire il pathos in ciò che facevo ovvero i
miei feeling - ed in coscienza costatavo che se la situazione fosse
sotto controllo ero contento e se non, poco cambiava, perché uguale
era il giudizio di me stesso, alla ricerca di un perché da sviluppare,
davvero: anche " Inzamato " come talvolta possa apparire il quotidiano
travolto da troppi impegni, la situazione mi risulta sempre sotto
controllo.

Non ricordo più le cose che ho scritto ieri, o meglio,
le ho presenti, ma non so fino a che punto le ho sviluppate. - Mi
spiego: quasi tutto si é svolto come un accenno veloce, presentazione
degli argomenti da evidenziare e fino a che punto sia stato iniziato
un discorso sarà difficile quantificare in futuro - ci vorrebbe una
scheda a parte per ognuno, così come si usa nei portafogli clienti che
si rispettino.

La dottoressa s'é rifiutata a due telefonate - ha fatto dire
richiamare più tardi - o si é principesse o lo si é lo stesso, ormai,
anche gli uomini stanno diventando tali - la verità é che era
impegnata. - Un principe come me, può mai stare a telefonare
continuamente?

L'amico Hollywoodiano che quando non fa lo smargiasso a tutti i
costi é una persona splendida splendente, é fidanzato con una ragazza
americana, figlia di un generale Nato. - La ragazza aveva lo starnuto
facile, allergia che non gli passava neanche al miagolio del suo gatto
siamese a coda tronca, il quale sembrava soffrisse per lei replicando
ad ogni starnuto con un assolo di miagolii, fin che trovando qualche
fessura aperta nella notte d'estate, non scomparve. - Tutti erano
dispiaciuti - la Decoratrice aprì la borsetta, n'estrasse i Santini e
recitò un'Ave Maria per il gatto, nella speranza di un ritrovamento. -
Sapevo che i gatti hanno bisogno della coda per una questione
d'equilibrio. - Poco male, avrà pensato il generale l'indomani,
dall'alto delle sue mansioni di controllo in un mondo sempre più
strippato, quando la figlia gli riportò la notizia.

Nella casa del Villaggio la vita continuava, si commentava le
partenze per diversi di loro, compreso il batterista a feeling, il
quale inizia a parlare di villeggiatura - allora parte: si fa
cinquecento, seicento chilometri, ed in cinque sei ore, é di nuovo nel
Villaggio. - Tipico napoletano lontano da mamma' non si può sta'. -
Ero rimasto notevolmente impressionato dal sentimento fedele della
Decoratrice, che lesse la preghiera dalla " Figurella " Santa. - Lei,
flash cantante Rock tenace, si risolveva in tanta tenerezza che fa
moda. - Tra una serata e l'altra presenta per i saluti il cantante
romano che parte per Hollywood con la fidanzata. - Poco dopo giunge il
più forte chitarrista conosciuto, il quale saluta a sua volta, perché
sta per fare altrettanto. - Solo il tipo Hollywoodiano non trova pace
e va su e giù per l'Italia senza sosta, in cerca del gatto ...
militare?! - In nottata era scomparso un porta polvere da starnuto
d'argento che avevo - poi ricomparve - a quelli che si chiusero nella
stanza con l'oggetto, scomparve il gatto, ma non il raffreddore. -
Scherzi ufficiali da gatto: si morde la coda e se ne scappa in cerca
di essa.

La sera da Carmella, si usciva sempre alle dieci e qualche volta si
andava anche in trasferta, come quella domenica, in cui si suonava in
birreria, stracolma di gente, persone anche nell'adiacente parco dei
divertimenti " Edenlandia " ovunque e si rientrò a notte fonda. - Il
mattino seguente, alle sei parte Bella Star in motorino, per andare a
lavorare in Fiera ed il giorno seguente vado a lavoro anch'io. -
Organizzo le cose per la segretaria e mi preoccupo di ultimare
l'ultima consegna, che avevo in programma, prima di dedicarmi
all'autunnale, dopo una breve pausa. - C'era da fare qualche incasso,
specialmente per l'abbigliamento, e forse ci sarebbe stato qualche
altra telefonata per accelerare il bisogno di ricevere quanto prima
gli accessori onde consegnare gli ordini puntualmente ai clienti. - La
segretaria gestiva le consegne, le quali la preoccupavano assai, gli
ordini c'erano, e causa qualche ritardo di " Marunelle "
temporeggiavamo dall'incamerarne altri. - Inoltre, c'era da ricordare
alla socia degli incassi, prima che lei li stressasse per me;
sanrimuda decollato, andava a riposarsi un paio di giorni, per
rituffarsi nell'autunnale, più convinto che mai.

Rientrando da Formia, incontro Bella Star, esattamente fuori al
Villaggio - tornava da lavoro. - Stetti un paio di giorni con loro, in
costante contatto con la socia e l'assistente in ufficio, con la
speranza che i tempi maturassero incassi più veloci. - In macchina
pensavo che produrre é difficile, vendere é complesso, incassare é
un'avventura - bisognerebbe disciplinare il mercato, specialmente per
gli incassi, perché nei punti vendita, stanno nascendo troppi
avventurieri. - Si sprecano molte energie inutilmente - lavorare in
questo modo, inizia a costare moltissimo; troppi andarivieni, in
alcuni casi e prima di riscuotere, possono rovinare una stagione -
allora fermarsi é meglio che vendere, quando il periodo commerciale in
corso ha già vissuto i suo tempo e la novità fatalmente volge
all'epilogo. - Bella Star sembrò capitare proprio per distrarmi da
qualche vendita affrettata di fine stagione, in cui c'é tutto da
perdere e niente da guadagnare. - Saper aspettare, come e quando
tuffarsi nel mercato facendosi trovare competitivi e preparati più che
mai, é importante per risultare vincenti, mantenersi pronto a dare
tutto é indispensabile nel breve tempo in cui si risolve una stagione
di vendita.

Avevo in quel periodo con un amico Restauratore, la casa al Fusaro.
- Il primo giorno fu incredibile: sistemammo l'appartamento convinti
che le donne é meglio tenerle lontane. - Dall'abitazione dove ero
prima, con la mia ex moglie e figlia, mi ero trasferito, anche perché
quando veniva qualche amica, i vicini sembrava guardassero straniti,
come se soffrissero nostalgia per la persona lasciata e siccome
veramente pativo la lontananza di mia figlia, decisi di sloggiare
tranquillamente, tra l'altro il contratto era in scadenza di locazione
ed il proprietario mi aveva offerto anche dei soldi, cosa che dopo
poco sarebbe mancata, e se aggiungo che la socia voleva che dormissi
in ufficio, il quale essendo grande e con merce dentro destava
preoccupazioni, mi sembrò ovvio andare a vivere con un amico lontano
da donne complicate che ti possono rintracciare a tutte le ore, fino a
farmi odiare il telefono, figurarsi il portatile. - Scartando la
soluzione: casa con amico - sarei andato a vivere dalle parti della
collina dei Camaldoli in una dimensione più spirituale, forse anche
Yoga, che avevo vissuto e mi piaceva. - Bellezze e stranezze della
zona Napoli era intento alle " Scagliole ". - Conoscevo Pozzuoli e le
sua Baia, certamente non come il mio amico che l'aveva vissuta molto
più di me, infatti anni prima, si era trovato a costruire una vela, la
quale una volta ultimata era più grande del cancello d'uscita e sempre
lì o poco appresso, visitando il suo laboratorio, sono incuriosito da
mille cose. - Rischiariamo l'ambiente e mentre lui é impegnato, aziono
una pistola con il tubo staccato dal compressore e con sommo stupore
di entrambi, dalla canna esce tanta acqua.

La zona é stupenda! - Sicuramente, la preferita dagli antichi
romani, che ivi andavano in villeggiatura, con la scusa di interrogare
la Sibilla; lì con piacere, Nerone e la madre Agrippina vivevano i
loro baccanali preferiti - fin che l'Imperatore non si dovette
flesciare troppo con il fuoco, da lasciare sulle nostre coste i suoi
sudditi al seguito di corte che ancora oggi si respira in quel aria di
sufficienza é sacrosanto dedicarsi al vino DOC buonissimo, ottenute
con uve da taglio d'importazione più le proprie ed al gioco delle
bocce, fumando la pipa, mentre le donne fanno tutti gli altri lavori.
- Insomma, in quelle zone, si vive da vero stile Impero, mi sembra che
le uve, vengono dalla colonia di Solopaca, terra molto fertile e che
conosco benissimo. - La nostra abitazione era a pochissima distanza
dal Tempio di Venere, cupola enorme, sventrata a metà, di fronte al
porto con il cimitero delle navi; Bacco Tabacco e Venere ed addio mare
in cerca di colonie. - Nelle acque della zona, ricca dei migliori
ristoranti, ogni tanto qualche pazzo scatenato nuotatore, che
passeggia sott'acqua raccogliendo taratufi, riporta un po' di prezioso
e d'antico a galla. - Dall'alto guardando il mare, si vedono
appartamenti dei millenni andati sul fondale - se le avessi scoperte
prima, mi sarei invaghito di quei fondali sottomarini. - Stavo
benissimo da quelle parti, da vero vulcano in movimento d'idee, da
sopra e di sotto, quale sono in quella zona sismica, dove si vivevano
mediamente, dalle dieci alle quindici scosse distribuite nelle
ventiquattrore d'assestamento - se ne incontrava per strada più d'uni,
che portasse il conto di movimenti tellurici quotidiani.

Sempre in laboratorio, l'amico restauratore, mi chiese di scavare
tra una pila di libri accantonati che facevano corollario a poche tele
ammuffite, dove avrei trovato un quadro molto oscuro - più spolveravo
e più si straniava, allora mi diede una sostanza chimica, che
risaltava il colore, si notavano bene buche e macchie incomprensibili,
lui scherzando della cosa, affermava che fossero segni lasciati da
fatture - male chi capita oggetto di queste brutte immagini. - Su una
pergamena dipinta si leggeva che tale diavolo fosse il principe della
morte. - Quel quadro mi dava fastidio, lo avrei bruciato, se lui non
chiedesse minimo una milionata, così come stava; dopo il restaurato,
chissà quanto avrebbe chiesto? - Non mi piaceva per niente - già prima
si era accesa la luce da sola e l'acqua ... - Io, chiedevo per le
fatture, che i clienti le onorassero per aver ricevuto merce da
vendere e niente più m'interessava in materia, se non ciò prescritto
dalla legge, e se i pagamenti venissero onorati secondo accordi, il
mondo del lavoro risolverebbe i suoi problemi di luminosità, come
dalla notte al giorno, rendendo i pagamenti meno straniti del quadro
in oggetto con figura tra spilli e polvere.

Il problema principale dell'antiquariato sta nell'antico quale
morte del post moderno che perde di valore essendo attuale, la
progettazione futura muore. - Rendendo importante, più del dovuto il
preesistente, diventa più remunerativo riprodurre il nuovo, uguale
identico al vecchio, muffe comprese. - Non gli avevo mai espresso
questo mio pensiero, perché lui buffone o forse altamente
professionale, sarebbe stato capace di asserire che mercificava tutto
lui, invece se lo inventava, quando voleva vendere abbassando il
prezzo, dichiarando che il pezzo, era molto rovinato e quasi il
cinquanta del lavoro era suo, per tali motivi, l'acquirente si trovava
di fronte ad un affare.

Avevo conosciuto il Restauratore, quando questi aveva un ristorante
in città, stile Luigi Filippo, tale doveva essere nelle sue intenzioni
mai ultimate, perché se ne stava disamorando causa il personale e la
dispersione di esso, che giocoforza si viveva, forzata dalla struttura
del locale, cosa cui s'accorse mentre lo realizzava, creandogli
qualche preoccupazione prima di affermare " Signori clienti vi
presento un gioiellino ".

rimuda

unread,
Nov 28, 2007, 4:36:13 AM11/28/07
to ITechnodemocratic


On 27 Nov, 12:02, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:
Professionalmente parlando, appena alle presentazioni, gli vendetti
una cioccolatiera prima ed una macchina da gelato espresso dopo. -
Quest'ultima operazione fu molto più articolata, iniziò tecnicamente
parlando, alla cinque del pomeriggio e si esaurì verso le cinque del
mattino, dopo che avevamo girato per tutta Napoli in macchina onde
continuare la discussione analitica senza interferenze, una volta che
lui verso l'una di notte aveva chiuso il suo locale. - Ero splendido
splendente come venditore, e mi eccitava vendere un'attrezzatura che
costa un occhio, ad uno pieno di dubbi, specialmente quando bisogna
cacciare soldi per il contemporaneo robotizzato. - Durante la
trattativa, lui si superò con una frase che s'inchiodò nella mente "
Riccardo non fare l'artista - a Napoli si dice: l'artista per la fame
perde la vista - allora misi in atto tutte le mie capacità
professionali, senza via di scampo per l'esercente, se non aprire il
portafogli, per la mia collezione artistica con cliente che acquista
grazie alla firma e tanto d'anticipo assurgendo a figura principale
nella cultura di quel oggetto che fa bisogno.

Qualche mese dopo, l'Italia vinse i Mondiali di calcio in Spagna. -
Durante quel periodo c'eravamo intrattenuti spesso, specialmente dopo
la chiusura, andando in giro, presso i locali dei suoi colleghi, che
lavoravano fin quasi all'alba, dimostrandosi prodigo di presentazioni
- da vero uomo public relationship ideale. - La sera della vittoria
degli Azzurri, tutti si riversarono per strada. - Abitavo non molto
distante e trovandomi a passare da quelle parti e vedendolo soccombere
sotto la marea di clienti, mi misi alla macchina da gelato, previo suo
invito, la quale era situata sul ciglio del negozio - la folla
aumentava sempre più - nel locale non c'era una mattonella libera - un
personale da cento unità, non sarebbe bastato. - Essendo quasi del
quartiere ed avendo frequentato per anni, poco distante, la comitiva
del locale concorrente al suo, conoscevo un sacco di gente da quelle
parti, se non tutti quelli flesciati con il look, tra l'altro, una
dozzina d'anni prima, sempre su quelle strade importanti, avevo avuto
un laboratorio lavorazione pelle moda e, siccome fare la fila per la
bolletta era faticoso, perché si riversarono centinaia di migliaia di
persone quella notte in strada ed era affollato ovunque, tanto che le
auto non circolavano più, insomma, furono più gelati da offrire che
quelli che pagati, nel buon nome pubblicitario dell'azienda e
d'augurio festivo al nostro calcio, infatti, l'anno dopo arrivò
Maradona, scommetto preso dalla nostra generosità e vincemmo
finalmente lo scudetto.

Quella notte il Restauratore incassò una tombola, come diceva lui,
di soldi: era contento.

Passò qualche mese e lo incontrai per il centro, indaffaratissimo e
con barba lunga, andava di corsa da uno studio notarile all'altro,
avvocato compreso. - Gli avevano chiuso il locale a causa del
personale: vertenza, e lui neanche voleva riaprirlo. - Per lo stesso
motivo aveva smantellato i laboratori di restauro: dalla padella alla
brace; in conclusione, temetti stesse vivendo un momento particolare
d'idiosincrasia al personale non riuscendo più a gestirlo, il quale
secondo lui, neanche era in grado, di produrre per quanto guadagnasse.
- Era disperato, se non esaurito. - Da buon missionario quale sono in
certi frangenti, decido di riordinargli le idee e gli plasmo in testa,
ex novo, il concetto d'attività da avere bene in testa, discorso al
quale lui s'é trovato sensibile d'acchito, perché furono i quid
vincenti per le mie vendite precedenti, argomentazioni che lui aveva
sviluppato a tutte le svariate funzioni del suo snack bar ristorante,
fatalmente si confluiva al momento atipico d'incontro giusto tra le
funzioni, nessuna delle quali in sintonia con le altre, producendo
sprechi enormi di energie, di tempi, d'incassi mancati. - Perché aveva
scelto quel punto commerciale, allora? - Semplice: non era un tecnico
di quel genere prodotto gallina, la quale becca da tutte le parti e
mai in linea.

Riapriamo il locale e dopo un immane lavoro di pulizia e
rimessaggio, più qualche cambiamento durato un paio di giorni. - In
quel periodo sono impegnato con lui, fin quando non si riabitua al
lavoro. - Chiaramente non chiedo soldi, perché le vendite del settore,
producono ben altro che poche ore di sera, forse due, per tre o
quattro settimane lavoro per un amico e per salvare un locale del mio
portafogli clienti. - Dopo qualche tempo il locale si riprese e lo
cedette ritornando al suo lavoro originale di restauro, dove la sa
lunga.

I guai al Fusaro, iniziarono quando la sua fidanzata, s'ingelosì e
da buon medico qual era, subito trovò la diagnosi, andando a vivere in
una casa più in là e non proprio di fronte al terrazzo dove vivevamo.-
S'incavolò, cambiando finestra, dopo che vennero a trovarmi quattro
amiche, di quelle che fan bella Napoli di notte ed allora lei decise
di non lasciarlo mai più solo in casa e di andare a convivere con lui,
cioé da noi, a me questa nuova dimensione, andava stretta, così ognuno
iniziò a pensare ad una nuova locazione, fin che nel giro di un anno,
andarono a vivere insieme, felici e contenti.

Nello stesso periodo la socia voleva che comprassimo una casa, per
noi, sul mare, proprio nel punto più bello e panoramico della zona
puteolana, inoltre con dei vicini amici. - Purtroppo la socia, quando
s'avvicinavano le scadenze, di qualsiasi tipo, scompariva, io dovevo
pagare ogni cosa e poi dovevamo fare i conti e quando ne parlavamo,
lei la metteva in modo che non dovevo preoccuparmi, perché,
eventualmente, lei era sempre miliardaria ... come mi facevano notare
gli stessi familiari, intanto, ridendo e scherzando se n'andavano
sempre i soldi miei ed ecco come e Perché é diventata ex socia.

L'anno precedente, alle tintarelle di luna del Villaggio, avevo
conosciuto Monile, una ragazza olandese. - Erano i tempi in cui in
testa frullavano i " Buchi neri " la percezione del tempo e dello
spazio nel " Quadrato " lo spazio sicurezza nella filosofia
demenziale, del periodo militare. - Monile venne a trovarmi, ospite
per una settimana durante il periodo estivo, cui mi dividevo tra
Villaggio, Fusaro ed Ufficio.

La stagione precedente, il mio punto di forza vendita era Positano,
dove ero balzato agli onori della cronaca come rimuda ecologico, causa
delle fodere che usavo, le quali rappresentavano una vera novità per
il settore.

Il litorale Domitio, da tutt'altro lato ed a cento chilometri di
distanza dalla penisola sorrentina, non é da meno, peccato la
speculazione edilizia ed il depuratore di Cuma abbiano deturpato il
territorio, altrimenti sarebbe uno spettacolo ovunque andando verso il
mare, da Capodimonte. - Una volta vi portai mia madre e l'ex moglie -
ebbi lo sfizio avventura di andare al mare lì, a prendere il sole
proprio ad un metro dalla linea di corrente - una cosa assurda:
l'acqua depurata dal collettore esce dalla fogna e si nota una
striscia madida che se ne va in corrente. - Mi chiedo se non si possa
fare di più a livello di depurazione? - Forse lì lo si vuol mantenere
sporco, perché c'é ancora chi va ad interrogare la Sibilla? - Peccato!
- Se si pulisse il mare, gli incontri tra il Tirreno ed il fiume
Volturno cambierebbero colore, volto, producendo movimenti ondosi al
di sopra d'ogni sospetto al cospetto dell'Assessorato d'Igiene e
Sanità. - Con mio padre impiegato in tale sezione, ho passato giornate
intere dedite alla pesca, nella sua pilotina Capodorso, pescando sulla
linea dell'orizzonte, dove il mare é di un azzurro intenso e pulito e
dove una volta alzammo con le lenze centinaia di pesci, tra stelle,
auglie e luvari, quale sia il loro nome scientifico non so, però son
buonissimi - la nostra barca sembrava il miracolo di Gesù Cristo,
quando tornammo a terra non sapevamo a chi donare tutto quel ben di
Dio. - Inutile aggiungere fosse la prima volta che mi recavo a pesca
con lui e non mi ero mai dedicato a tale pratica, se non quando mi
sposai e le giornate festive diventavano lunghe. - A mio padre non
piace il supermercato alimentare, ha sempre avuto il pallino che il
cibo bisogna comprarlo quotidianamente e solo il lunedì era ammesso
mangiare qualcosa del giorno precedente, come la salsa al ragù, la
quale mi piaceva tanto, da indurlo a farne doppia razione ed ora che
non abitavo più con lui, sicuramente poteva dedicarsi al suo
passatempo preferito: naso all'insù a pensare agli ingredienti per la
giornata - aveva un frigorifero grandissimo con un vano ghiaccio,
quanto bastava a produrre il freddo necessario. - Mia madre lo
confortava nei suoi pensieri, giustificando che alla fine, escludendo
carne, pesce, salumi e verdure, si poteva preparare per il pranzo poco
altro, quindi non si capiva, cosa si scervellasse a fare, nel languido
ricordo di un palato non soddisfatto in guerra.

Ottima cuoca é la signora Bellazzi, passione notevole per la cucina
- ricerca culinaria continua - livello veramente eccezionale - palato
fine - da concorrere con i migliori cuochi.

Pussy e la Decoratrice, partono, vanno a Londra. - Con Irma e
Bellastar week-end a casa di quest'ultimo. - Pussy é incredibile,
capace di svenire per non mangiare; non cederà mai al grasso.

Quel anno avevo visto poco i miei genitori, fin che non misero in
moto le loro ricerche ed un pomeriggio bussò mio fratello in Ufficio,
il quale m'invitata a farmi sentire perché erano preoccupati, a parte,
a suo dire, da soli per molto tempo, non potevano restare. - Stetti un
paio di settimane da loro, ma era difficile, anche da spiegare, prima,
perché erano sofferenti e poi perché ... come si fa a dire a due
ammalati di cancro che non devono prepararmi da magiare o ricordarmi
il pranzo continuamente, perché io sono alienato dalla linea, dalla
dieta e loro mi preparavano piattoni? - Non m'incavolo mai e quando
dico le cose sorrido, e quelli per niente si pensavano diverso, ed
aumentavano le dosi. - Poi avevo l'abitudine di rincasare di notte e
temevo di disturbare, insomma, stavo benissimo altrove, e da poco ero
tornato single, senza chi si preoccupasse del perché non rincasassi. -
Con la loro mentalità, sotto pressione dai midia confondi idee,
arrivarono a pensare che addirittura mi drogassi, chiaramente,
pensiero avvallato da mia sorella. - Lasciati i miei recapiti, anche
telefonici, mi ripromisi di stare da loro un paio di giorni la
settimana ed ogni volta che avessero avuto bisogno d'assistenza. -
Telefonavo quotidianamente e quando non potevo andare, perché
impegnato, ero capace di chiamare prima senza rispondere e poi
telefonando di nuovo subito dopo facendomi sentire, in modo da
abituarli anche a ricevere telefonate da amici miei e da chiunque
altro, anche se erroneamente come accadeva di sovente, tranquillamente
potevano pensare a me, senza preoccuparsi, parlassero o meno, non
sentendo la mia voce: questione di feeling. - Mia madre era
tenerissima, quando andavo trovarla, lei s'alzava dal letto e si
pettinava, indossava una veste più ordinata che celasse i segni
gualciti dei panni sul letto, confortata da mio padre e dalla
preghiera, cercava di mascherare le smorfie della sofferenza.
Non era stata molto contenta vedermi in Aprile indossare
continuamente, il giubbotto con i santini e le marunnelle - secondo
lei le immagini sacre vanno tutelate diversamente, la bassa
speculazione é da altri. - Allora, dovetti prodigarmi non poco, certe
argomentazioni religiose mi stanno a cuore. - Inviai a ricordarsi
quando ero a scuola Enrico Fermi al Vomero, a pensarci bene: che
fermata! - Mai passato più in là della seconda in cinque anni,
nonostante cambiassi Istituto, eppure scrivevo cose tipo Dio sta
all'amore, come l'energia sta la bene. - Mamma mia, la quale ricordava
perfettamente questo discorso, le ridevano al gli occhi al solo
pensiero e quando si fermava in quest'atmosfera, la situazione era
ideale.

Mancavo in chiesa, di spontanea volontà per una Santa Messa, più o
meno dal periodo della Prima Comunione, eppure la diocesi ed il
pensiero che essa custodisce mi piace e ne avvertivo il bisogno
spirituale del momento, per bilanciare le armonie delle mie linee,
frutto del mio modo di essere. - Questa collezione che si poteva
leggere sul giubbino, era un punto di forza, cui volevo prepararmi
calzasse al meglio della mia personalità, forse andata un attimo oltre
con " sanrimudadecollato " ma tant'é, la moda é esagerata nei suoi
contenuti minimi, esistono Santi molto più importanti di me che non lo
sono, ma se proprio devo pensare al di là - sicuro il mio posto é in
Paradiso, il più vicino possibile a Dio e non per presunzione.

In Raffaello, il grande Maestro della forma e del colore, l'armonia
é data dalla plasticità del tratto della figura sempre arrotondata,
essa scivola lungo il volto, sulla spalla, scendendo fino al piede,
dal braccio alla mano, per poi seguire sull'altro corpo, il tutto
racchiuso in un rombo, cioé due triangoli, se non quattro che
bilanciano l'opera, assurgendola a vera opera d'arte.-
Il triangolo, in religione, é subito associato all'idea di Padre,
Figliuolo e Spirito Santo. - É sempre tale figura geometrica a
scandire il tempo, nel metronomo dona l'armonia di bilanciamento con
Dio, secondo la nostra direzione ritmica, ovvero come circolare nel
cerchio di Dio in Paradiso o l'Eden, per chi non si sente pronto ad
assurgere a luce custode di calma ardente, universale, celestiale
d'azzurro, colore dell'incommensurabilità del mare, del cielo, il
sommo bene più prossimo dello spazio infinito, dove la vista s'infonde
d'altra luce, proveniente dal sole, dalle stelle e da ogni dove,
lasciando il pensiero della classificazione delle misure, allo stesso
punto, in presenza di Dio.

Sveglia! - Le cinture con le campanelle, questo esprimevano, dove
la forma era l'armonia ed il bilanciamento, suono. - Quasi tutti che
seguivano questo discorso asserivano mi ero confuso, perché é il suono
a produrre l'armonia ... spesso stonata dei musicisti alle prime armi,
in cerca di bilanciamento tra i movimenti sulle note, era la mia
risposta. - L'importanza di questi concetti demenziali, sta nel tutto
a significare ogni cosa e l'opposto di esso ed in questa cultura
stiamo evolvendo o é solo impressione di fede mia commerciale, nella
convinzione che ogni prodotto, fatto bene, produce?
Con quest'affermazione, ero in linea con un mio amico, il quale negli
anni settanta istituì un'azienda " CEE " che si leggeva " Con
entusiasmo e volontå " e chiamò me come direttore commerciale, perla
selezione del personale, nonché la formazione dello stesso. - Durante
le preliminari si presentò un tale con una busta, quando venne il suo
turno, estrasse un LP " The Wall " ed asserì forte che anche i Pink
Floyd dichiarassero lo stesso, io stessi a raccontargli tutte scemate.
- L'avrei ucciso, se non esistesse pena fisica o morale - non aveva
capito niente, dei Pink Floyd, tanto meno di me.

Prima di conoscere la comitiva del Villaggio, dove la musica Rock
si ascoltava ventiquattro ore al giorno, ero stato al concerto dei
Pink Floyd a Cava dei Tirreni. - Stadio stracolmo, eppure a quel
tempo, non si sentivano proprio più. - Il concerto fu bellissimo ed io
lo vissi da tutti i punti di vista dello stadio.- Sono stato a tanti
concerti, e resto convinto che quello é stato il più bello, a parte il
più sentito e non solo perché i Pink Floyd fossero il fenomeno più
psichedelico dell'era affascinante dei miei venti anni e prima, suoni
che entravano nella pelle, colori su tessuto capaci di far sentire una
vibrazione di un altro pianeta a livello ph. - Situazione espansa nel
pubblico, ricordata in " Wish you where here " uno del gruppo passato
alle cure specialistiche, sotto osservazione mentale.- Finito il
concerto, per i duecento metri dal parcheggio all'imbocco
dell'autostrada ci vollero ben due ore e mezza d'orologio. - Avevo la
macchina in posizione impossibile, essendo giunto all'inizio del
concerto, e da primo ad andarmene secondo logica, diventavo l'ultimo,
per non essermi affrettato nell'uscire, quindi attesi che il traffico
defluisse per mettermi in macchina. - I Pinki, nel pullman con ampie
porte finestrate, erano contenti di stare nel traffico, per loro
doveva suonare ulteriore atmosfera concerto, probabilmente. - Non mi
pesava attendere, stare in giro durante l'attesa che quella piacevole
folla scemasse. - Mi stava tutto bene, l'auto era a distanza di
sicurezza e figurati se andassi a rintanarmi dentro, forse sentivo la
mancanza del Gazebo, il quale la notte serviva cornetti bollenti e
Nutella caldissima fino all'alba, ne servivano tanta nei cornetti, che
al primo morso un'esplosione di cioccolata usciva dall'altro lato e ci
si trovava immancabilmente, tutti inguacchiati nelle risate. - Tra
tutti quelli che ho conosciuto, specialmente Bella Star, di fronte
alle leccornie, sembrava fatto apposta per essere infamato, perdere il
controllo in balia d'esse.

L'indomani mattina sono al Parco Europa, inserisco nel cervello,
ultimamente definito sempre più spesso amplificatore, le cassette del
concerto; le finestre sono aperte - intorno é tutta una festa -
eccetto la vicina, la quale qualche volta attraverso i rintocchi alle
pareti o battendo la scopa vicino alla finestra, aveva invitato ad
abbassare il volume - non per lei, bensì a suo dire " I bicchieri
trocoleano ".- Nota: nel Parco si porta assai, un cantante popolare,
idolo indiscusso, tra l'altro più famoso a livello internazionale
addirittura, forse secondo, solo al papà della mia cliente, figurarsi
se i vicini, non si strapazzassero alla musica rock. - Sento un rumore
agli infissi, mentre sono chino sul tavolo a lavoro, sorridendo perché
già so cosa m'attende, sto per portarmi alla finestra, quando un
qualcosa rumoroso, sempre più vicino, fino a sentirmelo sulla spalla.
- Stupefatto?! - Non lo so! - Contento di non dover abbassare il
volume, inizio a parlare col pappagallo " Onoratissimo di essere il
tuo prescelto, chissà da dove sarai scappato, sappi però che non posso
tenerti. - Non ci sono mai, non so quando torno eccetera - se proprio
vuoi ti troverò un'accomodazione e nel frattempo se qualcuno si farå
vivo a reclamarti, tanto in questo parco si sa immediatamente tutto,
anche se distante molti chilometri, tornerai dai tuoi padroni "
Conosco una persona che ha il negozio proprio sotto al palazzo, la
quale sarà contenta della tua amicizia. - E così, dopo un anno il
pappagallo é ancora lì, forse la pubblicazione della storia ci dirà da
dove proviene.

C'é chi vuole esprimersi per librarsi, ma non ce la fa perché
l'originale é altrove ed allora si trova in una condizione di
Purgatorio perenne senza risoluzione, se non nella speranza di
riuscita, grazie alla prossima esibizione. - Al Trend Gold Work,
clinica universitaria ospedaliera, stabiliscono il quoziente psico
attitudinale ed eventuali affezioni dei personaggi in cura, notai
diversi personaggi degni del Villaggio.

Bella Star mi ha presentato due ragazze, la Prima Ballerina del più
importante balletto nazionale di danza classica, ora con il balletto
francese equivalente, ed un'altra Prima Ballerina, non meno brava, ma
a suo dire più svogliata, altrimenti già sarebbe là sui palcoscenici,
dove in uno importante d'essi, ho ammirato il suo saggio e si era al
Bellini: La Regina Nefertiti.

Maradona é stato il più bravo danzatore, riusciva a stare sul
ciglio della pedana ad un metro da me, seduto a guardarlo, muovendo
solo il sinistro ed era capace di farsi notare, nel locale dove io ero
il miglior ballerino. - Diego era in giro tutte le notti e la domenica
giocava pure. - Una volta, lui usciva con il suo manager dal night,
ultimo a chiudere in città ed io entravo - il mio amico Bellazzi,
asserisce che scendendo le scale, sentì Diego Armando dichiarare al
manager " Ma che sfaccimme! - É mai possibile ca chisti cca
s'arritirane sempe dopp'e me? " - Non lo so! - A me sembra strano che
Diego fosse arrivato ad essere tanto napoletano dalla serie " Primi "
pronti ad immetterci nel mattino in un morso mela fresca: buongiorno.
- Maradona é il più bravo calciatore di tutti i tempi, peccato sia
stato tanto polemico in occasione della trasferta in Russia,
rovinandola alla partenza, escludendoci a priori polemicamente per
ragioni che ancora mi chiedo, il massimo trofeo europeo manca nella
nostra bacheca, e peccato é pure ricordare quando si regalò lo
scudetto al Milan, avevamo un distacco enorme sulla stessa. - Vabbeh!
- La cortesia c'é stata restituita l'anno seguente, però, quando si
hanno un nugolo di ragazzini che ti hanno in cima ai loro pensieri,
idolo indiscusso, un attimo più d'attenzione alle dichiarazioni é di
dovere.

Erano i tempi in cui avevo in testa una collezione stile manager,
tutti impazziti per i soldi, del tipo vado " Dal direttore di banca a
farmi prestare trenta milioni " che faceva tanto Yappi, roba da girare
il mondo, come fece Lindsay Kemp, ballerino incredibile, con il
bambino dopo lo spettacolo al Maschio Angiolo. - Lui ed il bambino,
dopo che della madre n'aveva fatte tutte salcicce per il cane, in giro
per il mondo, vagabondo, fino al direttore di banca, la mamma non c'é
più, é finita la ricotta.

Insomma, caro Diego, puoi girare tutto il mondo, ma se non torni a
Napoli, é inutile t'incavoli che stai diventando un barilotto e "
Napoli by night vista dall'alto ti sfotte ". - Per te vale il motto:
come é bello il chiattone mio, la classe non é acqua. - Sai benissimo
sarai quello che sarai, ma ti voglio e ti vogliamo un mondo di bene. -
In più c'é da chiarire una Coppa Campioni, specialmente con i russi,
non s'é capito niente, ma anche con il Real Madrid la cosa, non é che
sia tornata chiara, a porte chiuse, la prima nostra trasferta
importante.

Terzo giorno, che sarà come i precedenti dedicato al libro
impegnativo che sto scrivendo - il primo della mia collana letteraria
" Titolto " fu più faticoso scriverlo a macchina che pensarlo. - Era
costituito di una sola pagina - partendo da simboli, si articolava in
concetti ben radicati e vissuti in quel momento.
Per Dante Alighieri, il tre rappresentava il numero perfetto, perché
immediatamente, il pensiero volava fin su la Santissima Trinità e
quindi anche cento era numero perfetto, formato da tre moltiplicato
trentatre più uno, l'unità, cioé Dio, somma di Padre, Figliuolo e
Spirito Santo.- Consegue che anche il triangolo é figura particolare,
avendo tre lati capaci di raccogliere tutte le forze nei loro vertici
tutti uguali, da potere delle punte in più direzioni ordinate in
quello isoscele. - Nel triangolo scaleno e rettangolo, i valori degli
angoli cambiano, dando vita a diversi punti di vista che Dante
sperimentava nel provare duro calle e come sa di sale lo pane, nello
scendere e salir l'altrui scale. - Caro Dante, io, mi son scocciato,
avrei bisogno di Castel dell'Ovo, del mio trisavolo Pisacane, il quale
chissà come, é diventato bene demaniale. - Oddio, qua i castelli pure
abbondano, ma ci vogliono i soldi per acquistarli, non mica li
espropriano? - Il sole picchia: sono le nove e trenta - sto facendo
colazione in un posto ristoro dai lati tutto finestra - un unico
profilo di vetro ed io seduto nell'angolo.

Ieri ho parlato degli amici - stanotte ho dormito poco e male:
troppi riflettori. - Le primedonne fanno a gara a chi deve assurgere a
palcoscenico ed io mi trovo, mio malgrado, a pagarne le pere cotte,
perdendo tempo da vetrina.

E venuto a galla dal subconscio, una profonda carenza d'affetto,
telefonerò a Virginia Maurizia, per sapere da lei, chi le ha messo in
testa che é la mia fidanzata.

Sono giunto in un parco con aree di pietra secolare, Ugo Foscolo
nei Sepolcri, citava Napoleone e l'editto di Saint Claude,
l'Imperatore voleva che i corpi fossero cremati, per evitare che le
città divenissero un unico cimitero.

Nella libreria presso Essex Road, dove vivevo fino a dodici giorni
fa, ho scoperto che Ugo Foscolo non é presente nel computer eppure con
la lettera " F " l'elenco degli scrittori é chilometrico. - Per
accertarmi della mancanza, digitai il nome di qualche suo collega
famoso spelling come Shakespeare, appena lo vidi comparire sul
monitor, mi dissi convinto di stare in libreria.

I computer della libreria hanno un tono particolare, quando li ho
di fronte, sembrano volermi trasmettere che sono stato svogliato,
altrimenti i miei libri sarebbero sugli scaffali da un pezzo. - Sono
stato con mia figlia, diverse volte nelle librerie, specialmente nel
settore che lei conosce benissimo, quello fino a dieci anni, che per
me va bene per imparare l'inglese, avendo studiato francese a scuola.
- L'inglese l'ho portato nel programma tre in uno scuola privata
J.F.Kennedy, mentre il francese l'ho studiato ben due anni alle medie
ed ancora lo ricordo. - L'Istituto privato, del tipo da paga che vai,
é situato presso la stazione centrale della città, mia residenza
precedente. - Si entrava a scuola alle quattordici: avevo tutto il
tempo d'alzarmi, fare colazione, leggere il giornale, a quel tempo il
quotidiano Roma era di rigore, per passare da pagnottista c'era Il
Mattino, infine l'Unità del popolo tutto uguale comunista modello
Russia. - L'Unità, non aveva niente da spartire con la visione
dantesca, dove i personaggi importanti si susseguono in passerella a
tema famiglia per uscirne da Dio. - Il giornale ufficiale della
sinistra era allora, documento vergogna, esso si proponeva di farci
assurgere ad un unico essere stereotipato, agnostico, pseudo
intelligente da " Paese Sera " per il Mezzogiorno, senza mai assurgere
alla spettacolarità di " Napoli by night vista dall'alto ". - Padre
spirituale del Movimento Sociale, che allora raccoglieva nelle sue
file, coloro i quali credevano nell'individuo al di fuori della massa,
era Giorgio Almirante, unico esempio di politico che la diceva bene a
difesa dei valori cari al Foscolo: Patria, coraggio, amore del lavoro
corporativo eccetera contro l'altra campana che presentava sindacati,
sciopero, internazionale comunista, insomma, forza coraggio, avanti
popolo alla riscossa dopo aprile viene maggio e con la primavera
finalmente possiamo andare in Russia a trovare il compagno lui fatica
ed io magno. - In Italia a quel tempo, i personaggi che s'incontravano
ed avevano contatto con il pubblico, erano quasi tutti comunisti; per
farla breve: alle elezioni molti di questi di sinistra sotto la
pressione pubblica, votavano democristiano nel chiuso delle cabine
elettorali. - Più d'uni pensa che a sinistra qualcosa non quadrava a
livello personalità, mentre a destra eravamo pochi e fieri. -
I miei amici stavano tutti a sinistra, salvo pochi, che poi erano
ugualmente molti, perché più o meno ci riconoscevamo tutti tra
migliaia. - Il ricordo bello che ho degli amici di sinistra é che lo
stile, l'arte, la cultura, pura se vogliamo, senza andare al super
uomo, rappresentano elementi al di sopra delle sfere terrene, anche
del pensiero politico che li fugge a priori - ed allora si faceva
veramente seriamente, non si voleva perdere tempo ... a sinistra.

All'Istituto J.F.Kennedy giungevo con un quaderno sotto al braccio,
attraversando il Bosco, passando davanti alla Reggia Museo di
Capodimonte che si vedeva dal balcone della cucina, uscivo dal Bosco,
lato Porta Grande, da lì percorrendo la discesa del Presepio, tagliata
nella pietra di tufo, ero nei Vergini e nei Cristallini, zona
popolarissima.- Questo tragitto, da casa al mercatino popolare, mi
piaceva moltissimo, da lì superavo in breve, una fetta del centro
super trafficato, per entrare in Forcella, ed attraverso il Vicolo
della Duchessa, ero nella piazza della Stazione poco distante da
scuola, appena dopo l'entrata dell'autostrada; se mi fossi servito dei
mezzi pubblici, avrei impiegato molto più tempo.

All'Istituto privato la retta mensile da pagare era abbastanza
alta. - Una volta passando dalla stazione, c'erano i magici giocolieri
... burloni con le tre carte della serie questa vince e questa perde,
pure con l'orecchietta era la carta vincente, impossibile non
individuarla, infatti posai i soldi sopra, convinti di farmi passare
lo sfizio e subito le banconote misero le ali. - Superato il primo
giorno di smarrimento passando indifferentemente davanti al
segretario, il successivo iniziavano a scarseggiare libri di
Ragioneria, miei e di altri e non certo per pagare la retta, bensì
perché iniziata a divulgare l'idea di bisogno di soldi immediati,
tutti si mostrarono indaffarati a privarsi dei loro beni per
recuperare il salvabile, così fui costretto ad inventarmi un lavoro e
m'artificiai artigiano. - Misi insieme un bel po' di collane con
chiodi, ceramiche " Das " nome della creta già preparata che bisognava
solo modellare, decorare e cuocere. - Mi piaceva dire che erano fatte
con il Das, ben pochi sapevano cavarci capolavori da esso. - A scuola
le cose andavano al meglio - avevo cambiato indirizzo, passando alle
Magistrali, le cui materie mi erano molto facili da studiare, bastava
leggere per capire, sapere tutto: finalmente.

A proposito di ceramiche: terminato il giubbino, feci un giretto di
presentazione d'esso presso i clienti e subito la risposta fu
entusiasta, solo sotto l'ufficio, la boutique ne ordinò una decina che
moltiplicato il numero dei clienti che avevo diventava immediatamente
quattrocento, aggiungendone altrettanti per i pantaloni, il numero
diventava in un balzo consistente e se lo sviluppavo a livello
nazionale siamo ad ottomila, il conto allora cresceva vertiginoso, ed
era solo un modello.- La segretaria contava i pezzi ed a malapena si
poteva soddisfare il primo ordine, le marunnelle di ceramica
scarseggiavano. - Tornai dal fornitore, che l'anno dopo scoprii essere
un amico di mio zio, avendo entrambi la villa al mare confinante, se
non un po' più in là, e con il quale si trovò casualmente a parlare di
me in villeggiatura. - Nel suo negozio, premunendolo di accelerare la
consegna, la aggiornai alla bisogna per quattrocento capi più
altrettanti, da ricevere al più presto, nonostante le consegne fossero
per la stagione successiva.

rimuda

unread,
Nov 29, 2007, 4:01:11 AM11/29/07
to ITechnodemocratic


On 28 Nov, 09:36, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:


Il negoziante, quella volta era molto più disponibile,
forse aveva parlato con mio zio … e mi disse “ Caro Riccardo, tremila
pezzi per te non li faranno mai “. –
“ Tremila “ Che spavento! – Era per me una quantità notevole, per la
verità i primi, a livello regionale avrebbero dovuto partorire
seimila, però lui aveva detto che le aveva sempre, quindi perché ci
dovevamo riempire di pezzi e da pagare immediatamente per lavorarci
tra un anno, venderli e poi incassare … e dire che nella prima visita,
si era parlato di cinquecento, quanti in effetti, ne volevo. – Lui mi
garantisce che quelle medagliette erano fuori produzione da molto
tempo e per riaprire un ciclo lavorativo del genere, bisognava
ordinarne una cifra che giustificasse l’impresa, altrimenti era meglio
dimenticare. – Quando si dice la bellezza non ha età, fatte così bene,
dovevano stare lì chissà da quanti decenni … volendo, suggeriva ancora
il negoziante, avrei potuto avere lo stesso lavoro in plastica,
costava anche molto meno, ma non mi piaceva più e dello stesso parere
sarebbero stati pure i clienti che avevano visto il master – tanto
vale aspettare tempi più opportuni, facendo meglio i conti. –
Attualmente, il capo d’abbigliamento immagine sacra al di sopra di
eventi di basso mercato, dovrebbe riposare, senza marunnelle, in un
borsone a casa di mia sorella, insieme ad altre cose.

Tornando al periodo scolastico; ero in vacanza con la mia famiglia
ad Acropoli, il primo anno che si andava lì.
La prima sera che esco, acchiappo uno schiaffone, da uno del posto,
questi si dovette fissare per la sua gelosia look – lo stesso successe
anche a Rino, l’unico a cavarsela della comitiva “ P.B.C. “ Chiarina,
la Quagliaro e Maria Pia Vianale non furono neanche sfiorate dal
problema. – Mio fratello dopo poco si diede ad una comitiva sua con
due sorelle e mio cugino. – Ciò era divertente, comunque
c’incontravamo nei posti, e poi sembrava una succursale da sera. – Con
Chiarina mi vidi anche in inverno, in occasione della partita Roma
Napoli – ricordo che venne a prendermi alla stazione, chissà a quale
binario, bellissima e buonissima nella minigonna vertiginosa, con
stivalone giaccone con pelliccione.

A Roma arrivammo in due tronconi, una cinquecento con cinque di noi
distaccati, più Pietro ed io in altro mezzo. - Pietro, era il mio
amico col quale passavo la maggior parte del tempo, ricordo asserì che
Chiarina non le piaceva, perché a suo dire, la trovava robusta. – Lui
era cinquanta chilogrammi in tutto e poi era fidanzato con l’amica
della mia ragazza del tempo. – Allora per fargli cambiare parere, uscì
in quel periodo un film “ New York New York “ la prima attrice tipo
Chiarina, ragazza ideale per storie d’amore, le quali si risolvono in
cotta che sale vertiginosamente e nello stesso modo, poco dopo si
dimentica, bruciando tutto fino all’incenerimento, lasciando calore
nel ricordo.

Londra é definita la città del verde e del grigio, si ha la
sensazione che in qualsiasi direzione si proceda, dopo appena un
miglio s’incontri qualche parco. – Il Bosco di Capodimonte ci starebbe
bene, farebbe la sua figura, ma come si trasporterebbe la Grotta di
Maria Cristina? – Le grotte non sono facile da costruire. – Pure la
pista di pattinaggio … si fa per dire, sull’altra grotta, quella dei
misteri, con l’acqua che scorre sotto e non si sa da dove proviene o
vada. – Quand’ero bambino quel posto incuteva timore a tutti noi,
l’asilo l’ho frequentato nella scuola del Bosco, poco distante da quel
punto – c’erano strane storie, tipo la maestra caduta dentro, perché
un bambino s’era avvicinato troppo al boccaporto che si tuffava
nell’acqua, lasciando intravedere la stessa apertura dall’altro lato –
ogni volta che mi trovo là, ho l’impressione di vivere il passato,
come mistero di crescita, la quale sale nella confusione della città.
– Il Bosco per me non ha nascondigli, conosco ogni sua zolla di terra,
anche quelle più inaccessibili, nei pomeriggi e per un paio d’anni, é
stato il punto favorito per gli amori selvaggi del tempo – con Claudia
era difficile non essere presenti un giorno, mancava solo che ci
facessimo una capanna. – Tra i sedici ed i diciotto anni é stato così
che ho impegnato quasi tutti i pomeriggi, eccetto la domenica per lo
stadio. – Con Claudia é durato quasi un anno, ciò non toglie, che ci
sono stato con altre, come si portava in quel periodo hippy, figlio
dei fiori, da fate l’amore non la guerra e ciò di pomeriggio, perché
la mattina, con gli scioperi, non si capiva niente.

Riuscire a sfiorare l’impossibile, ottenendo così garanzia futura,
grazie alla chiarezza che si fa largo nelle coscienze, é il
presupposto più nobile al quale aspiro a livello sociale, in quanto
nella barbona realtà presente, anche il precedente risulta avvilito e
ciò non può essere, perché il passato é la fede della tradizione, non
l’elegia della superstizione. – Questo concetto nel Palazzo, dove
vivevo prima, lo sanno bene, perché lo scrissi dietro al bigliettino
funebre di mia nonna Esposito Concetta, invitando a non perdere tempo,
appresso ad idee malsane, d’indovine da strapazzo.

Nella seconda metà degli anni sessanta a scuola andavo con gli
occhiali, leggermente fumé, antistanchezza da ultimo banco, quando
riuscivo ad entrare, prima che chiudessero i battenti all’orario
prestabilito, vestivo di nero con panciotto, nella cui tasca avevo la
cipolla del tempo, appesa alla catenina d’oro. – Oro antico era la
preziosa cravatta che portavo allora. - Meglio queste cose le scrivo,
possono sempre servire da collezione … chiaramente, camicia bianca –
bottoni in osso.

Non é che mi dispiaceva arrivare tardi a scuola – l’Istituto
dell’amico Pietro, il quale aveva l’auto, era vicino alla mia scuola e
lì frequentava gli studi Chiarina e la sua fidanzata. – In macchina si
andava in giro, in genere località balneari, d’inverno quasi solitari
se non frequentati da filonisti. – Altrimenti, s’andava ai dancing
mattutini o al cinema. – A quel tempo, la gente che marinava la scuola
era innumerevole, ogni mattina ce n’era più che allo stadio, e sempre
a quei tempi, la partita di pallone al San Paolo in cartellone, ne
contava centomila, di spettatori ogni domenica sugli spalti. –
Circolare per la città con i Bus era qualcosa d’impossibile causa il
traffico, e tutti gli Istituti erano severissimi. – La maggior parte
d’essi, come il mio per esempio, alle otto e dieci chiudevano i
battenti e raramente facevano entrare nella seconda ora.

Un altro passatempo preferito era andare dal sarto a misurare la
giacca, peccato che più di un abito all’anno non potevo onestamente
chiedere, visto i risultati che ottenevo a scuola - in compenso spesso
andavo dalla camiciaia, dal pantalonaio e dalla magliaia.

Il mio sarto era Nicola Crino, il primo penso, ad avere la sua
etichetta personalizzata, lo ricordo con orgoglio, perché la scelta
del sarto era un fatto personale molto importante ed ognuno era
convinto di servirsi dal migliore, figurarsi io, che veramente avevo
l’optimum. – Il sarto della giacca era unico e non era mai lo stesso
per i pantaloni, infatti loro medesimi si servivano da d’essi e dei ce
n’erano ad iosa ed ognuno aveva una sua linea particolare, quindi si
cambiava spessissimo. – La pantalonaia che ricordo con più simpatia
era in Via Antesaecula, capiva tutto a volo e modellava perfettamente
secondo richiesta. - Strada benedetta, la suddetta della sarta, per
aver dato i natali a Totò, il Principe della risata, il quale nacque
proprio nel palazzo della pantalonaia dai capelli bianchi, poi quella
strada diventò non so, prima perché ivi o nel vicolo appresso andai a
dare degli esami andati buca e poi per aver incontrato una
confezionista, dolcissima, ma per nulla organizzata come voleva farmi
credere, la quale impiegò un mese per svelarmi il mistero della
confezione che é diverso dal sartoriale concepito da lei, e come
cucito, e come taglio – e dire che glielo avevo riferito all’inizio,
ma lei deviava le risposte sulla Bellazzi, diventando superamiche ed
insieme asserirono addirittura “ Ma che ne sai tu delle donne? “.- In
quest’atmosfera cercavo di arrivare alla fine della … spedizione,
allorquando arrivò una tipa da Milano con l’hobby delle cifre –
immediatamente faceva l’analisi dei costi di tutto. – La Bellazzi
stava valutando se rivolgersi altrove o meno per la confezione.

Un pomeriggio mi recai in ufficio di sabato, per prendere dei
documenti – trovo la porta chiusa - con la chiave, dall’altro lato
della serratura. – Sento la voce di un uomo che garantisce di non
poter aprire, perché in desabillé e mi afferma che può buttarmi ciò
che cerco giù dalla finestra. - Non sarà mica un UFO?

E dal settantadue che non mi reco alle urne elettorali con
passione, eccetto per mio padre, il quale é sempre il primo dei non
eletti in città, dagli anni sessanta. – Puntualmente, il candidato
vincente del suo partito, é un tipaccio della Sanità, stesso quartiere
della sarta confezionista, avventuriera di quel momento. – Noi
risiediamo a qualche chilometro o forse meno in linea d’aria, sulla
collina che dalla Sanità, cimitero delle Fontanelle porta fin sopra ai
Camaldoli, il punto più alto della città. – Altro che teschi, quello
ci fa fritti veramente, almeno sanasse, nel buon nome del quartiere …
- La cosa più assurda delle elezioni é che tutti asseriscono di votare
per mio padre e lo dicono semplicemente, perché così fanno e così é. –
Tra l’altro non si giustifica l’enorme numero di voti che mio padre
mette insieme, in rapporto alla reale forza del suo inutile partito –
cosa ci faccia un altro candidato dello stesso colore e proprio lì,
rimane per me un mistero enorme?

Scarto minimo di voti … uhé, uhé! - La tipa dal capello rosso,
dapprima si é fatta notare ed ora in topless, si distende
sull’asciugamani.

Votavo solo per mio padre, ormai elezione dopo elezione, era
diventato uno sfizio particolare aspettare i risultati, dando sempre
di più e lasciando le altre schede, quelle non inerenti alla
Provincia, in bianco, per paura di sporcarle … evitando la
responsabilitå di errare, di giudicare male, tra la variopinta scelta
di nobili intenti e simboli.

I comunisti sono al tramonto – questo, attualmente, é un dato di
fatto ineccepibile: bandiera rossa é prossima all’alzata della
bandiera bianca. – I democratici in questa direzione, sembrano aver
lavorato bene … e forse il centro destra merita spartirsi i voti della
sinistra, insieme al centro sinistra stesso: il potere é sempre più
solido – ciò che poco si capisce, sta nel nuovo capitalismo, il quale
deve sostituire il vecchio ed é da studiare, attraverso la crisi
industriale, prodotta dall’inflazione, sfociata in recessione, che
sembra senza uscita di sorta.

Ohibò: capitalismo da studiare! – In genere quando s’inizia a
parlare così, significa che bisogna individuare le cause ed allora c’é
solo da sperare che questo lavoro di definire con precisione i perché
della flessione socio economica, non divenga settennale, nella sua
complicatezza di partenza senza senso da sette colli … andiamo in
cerca del nostro Re, per risolverci al più presto nella giusta
dimensione.

Ritornando al fatto del vestito nero … dopo che Maria Pia era
assurta a Miss Capannina – cosa che non voleva fare, e dopo che nel
mezzo della villeggiatura ero stato a sostenere gli esami per essere
ammesso al terzo anno di Ragioneria nell’Istituto presso Via
Antesecula e dove mi ritrovo un professore che mi da del comunista,
sol perché avevo gli occhiali, il capello flesciato e la camicia
variopinta, insomma, quel professore mi diede talmente fastidio, che
per rispondergli a tono, mi ritrovai bocciato, nonostante fossi
raccomandato.

Ritornai ad Acropoli, ultimo arrivato in materia scuola, ma con
tanta conoscenza da chiacchierare per qualsiasi discorso. – In mia
assenza era successo quanto segue: la comitiva, per allietare la tarda
serata, si era portata dalle parti della Taverna dei Monaci,
indossando lenzuola bianche – malauguratamente per loro, nell’ora
insolita, un montanaro si trovò a transitare con la moglie incinta a
bordo di un Ape furgonato modello ante guerra. – Questi tornò dopo
poco, con altri rurali, suoi conterranei di rinforzo, impietositi dal
racconto del padre del futuro nascituro e ruppe testa, ossa o naso,
più o meno a tutti i fantasmi - questa fu la rivelazione al pronto
soccorso, venuta a galla, una volta che si sparsero le voci nel paese
– un’ecatombe! – Se poi la moglie fosse incinta o meno, poco conta. -
Potenza dell’esame pensai: finalmente una bocciatura che mi va a
fagiolo per il tempo perduto lontano dalle mie faccende abituali,
piuttosto che rallegrarmi con loro che in mia assenza, si erano
sentiti morti. –

Bisognava vendicarsi. – Si organizza la sfida alla gentil tenzone:
sport. - Gli ‘gnafoni del posto, contro i metropolitani, al campo di
calcio, dove io delizio il pubblico con giocate magistrali ed uno di
quei gol famosamente poetici del tipo “ spettatori v’illumino
d’immenso “ ed impegnandomi anche in pressing.– Il risultato non lo
ricordo, se vincessimo o pareggiassimo – sicuro, loro erano molto
allenati ed annoveravano giocatori di calibro, uno dei quali passato
addirittura al Napoli, dove si espresse con successo e tanti altri.

Si torna a casa a settembre e con parte della comitiva “ PBC “
sostituiti da molti esterni, anche se in vacanza ad Acropoli, si va
alla Piedigrotta, l’ultima che Napoli ha vissuto: peccato! – Era una
bella festa – purtroppo il traffico ha cambiato usi e costumi della
società. - Scendendo dalla collina del Vomero le scalette di San
Francesco, arrivammo a Mergellina. – Maria Pia perse un tacco ed
intonava un ritornello forgiato da lei per l’occasione “ Un taccheto
si, un taccheto no “ mentre un altro canticchiava “ Se l’ha visto un
Re … “ ed io rimbalzavo da uno scalino all’altro sulle note del mio
inno preferito, intraducibile ed a detta di Rino, fratello di
Chiarina, del mitico Jmmy Hendrix, sinceramente non mi risultava, però
cosa cambiava e poi faceva scicchettino, tra l’altro il motivo l’aveva
lanciato lui, era da compagnia.

Ad ottobre si riaprirono le scuole e ci perdemmo di vista, si
tornava abituali. – Incontrai Maria Pia
ferma, appoggiata ad una macchina, sotto le luci nella strada più
trafficata del Vomero in salita, di fronte al tabaccaio. – A me, con
il vestito nero ed il Roma in una tasca dell’abito, sembrava avvolta
in una bandiera rossa piuttosto che con un foulard al collo, ma ciø
che era peggio é vederla in un coro di altri costumisti, poi
rivelatosi extra parlamentari conciati come lei. – I nostri sguardi
s’incrociarono, ignorandosi intensamente calamitati nei quattro occhi
dei nostri pensieri. – Quante volte avrò sbagliato a far assurgere
qualche persona a prima donna, mi piacerebbe sapere, specialmente da
un’amica alla quale ho voluto bene sinceramente, era quello che forse,
lei non lesse in me o può essere lo decifrava fin troppo bene e mi
piacerebbe conoscere il perché del suo mettersi in competizione, con
me. – Mio Dio! - Com’era strano, scoprire persone care, che “ Bell’e
bbuono “ per darsi una dimensione politica, s’atteggiavano a
sinistristi, lo si leggeva immediatamente dalla facile costumanza,
allora diventava un tutto d’emozione inspiegabile, inutile, comune. –
Il tempo non perde tempo, però a volte, per fare presto si commettono
errori difficili da pareggiare. – Tu, cara Maria, Pia eri dei PBC,
come mai sei caduta nella massa? – Risponderai con la teoria degli
opposti estremismi che alla fine si toccano? - Non puoi! – Allora non
c’era, questa filosofia ed io vorrei tanto sapere i motivi che ti
hanno distratto dall’infinito, conducendoti all’opposto, cosa per me,
difficile da afferrare, non essendo stato mai in antitesi a … questi
mi vogliono mettere alla prova, nella perversione del sociale … la
tipa inizia ad agitarsi e vistomi distratto a scrivere si é rimessa la
maglia e sembra scocciata … allora meglio dare un tocco al posto,
riportandolo un tono più su: faccio l’acchiappanza.


La tipa tutta foruncoli, saranno due ore che sta al sole, mi mostra
il libro che sta leggendo, sembra piuttosto impacciata alla domanda “
Scusi signorina – sono un letterato: posso scrivere di lei? “ - Mi
mostra la copertina del libro che sta leggendo ed asserisce posso fare
quello ciò che voglio, anche le vignette per la carta igienica cui le
avevo dichiarato di avere in progettazione … a questo punto inizia a
preoccuparsi e mi confida che preferirebbe continuare a leggere … le
chiedo ancora un minuto critico d’attenzione, in nome della vignetta,
grosso momento d’incontro tra: cartai, disegnatori, scrittori,
industriali, inventori, traduttori, tipografi, venditori,
spedizionieri, cassieri, cessi antirecessione. – Confusa, dapprima mi
guarda le pantofole, poi il montgomery, prezioso come la
ventiquattrore. – Percepisco che sta misurando me con la sua pezza
sulla quale e stesa, il libro che ha tra le mani, preso in libreria e
tutto il resto cui é coinvolta, quindi augurandole un buon
proseguimento di giornata la saluto, prima di trovarmi immerso in
un’inindentificabile immagine.

Nell’Europa, la tradizione é lenta, e questo dato di fatto, oggidì
non é sinonimo di classe. In America, per la fretta, a leggere sul
giornale di stamani, c’é guerriglia. – In Australia sono talmente
pochi: quindici milioni e mezzo d’abitanti, certamente troppo soli per
lo spazio sterminato che occupano e per questo motivo é difficile
quantificare fino a che punto possano essere interessati alla
velocità, ragione che induce gli Americani del Nord ad accusare quelli
del Centro e del Sud Andino di rallentare lo sviluppo del loro
continente America. – Tokyo ovvero la velocità: Tokyo.

C’é una bionda bellissima che si é accinge a campionessa giocando a
finsbury – é saltata per afferrare il disco e mentre era in fase
discendente già si aggiustava la gonna rimettendosi in ordine … di
tessuto strecht con stampato a fiorellini – tutti i movimenti le sono
riusciti poli estensivamente benissimo: complimenti.

Sono tornato alla panchina in king’s Cross ed é apparsa la
poliziotta che ieri m’aveva invitato a muovermi – era questa volta in
abiti borghesi, l’ho riconosciuta subito nel suo chiodo nero.- Le ho
chiesto se poteva accompagnarmi a prendere le scarpe, già sapeva la
storia dal giorno prima … zio Bill aveva buttate tutte le mie cose in
delle buste in macchina e se non le avessi ritirate al più presto,
chissà? – Lei, mentre parlava, mangiava pure, con il ketchup che gli
tingeva il muso, non lo so, sarà forse lo spettacolo? - Aveva
preparato tutto in meno di dieci minuti, il tempo necessario
permettendo, tra il dire ed il fare c’é di mezzo il mare, pochissimo
il trascorso da quando la mia ex moglie m’aveva avvertito che il
locatore dell'alloggio, cui avevo in fitto, era su tutte le furie e
voleva sbarazzarsi d’ogni cosa m’appartenesse, in più stava ricevendo
telefonate incomprensibili. - Inutile sostenere avessi avvertito
chicchessia di non coinvolgerla, la mia ex moglie, perché incapace di
gestire le situazioni, specialmente le mie, infatti, asseriva che Bill
gli sembrava stranissimo; sapesse a me, com’é parso, in particolar
modo mentre gli parlavo, con quel ketchup che gli tingeva il viso.

Intanto, all’ufficio che si occupava per il mio alloggio, mi
avevano invitato a disdire la camera in albergo, perché avrei cambiato
locazione per la notte a venire e che il mio caso si presentava
difficile, e sempre lì, mi hanno consegnato un documento per il
prossimo alloggio, uguale identico al precedente e m’avvertono di
notificare ciò al job center. – Torno in albergo, dove accade qualcosa
diabolico, in linea al precedente da zio Bill, in quanto molto simile
a livello di stress pilotato dalla velocità nella non esistenza del
fatto. – Stavo in albergo, a letto leggendo, avevo fatto da poco la
doccia, lavato le mutande, allorquando mi sono reso conto che
l’indomani sarebbe stato sabato e quindi avrei ritardato la mia visita
dall’avvocato e chissà quando tornerò in possesso delle scarpe e di
tutto il resto?

Ci vorrebbero settantadue ore di sonno … non l’avessi mai pensato …
sento la chiave che gira nella toppa – entra l’albergatrice facendo
finta di essersi spaventata chiedendomi con tono energico, com’é che
fossi lì? – Ero da un paio d’ore in camera, e seguo la sua scenata,
come se fosse interprete senza palcoscenico; normalmente le dico,
senza mostrarmi per niente scocciato, che l’Home Office mi ha dato un
documento da consegnarle, come ho fatto, più altri da dare ad uffici,
dove sarei passato poi.- Lei asserendo che non é vero, repentinamente
si prende le chiavi aggiungendo che se non me n’andassi subito, avrei
ricevuto un record da criminale. – La storia inizia a spazientire ed é
meglio mettere un punto importante: la invito a chiamare la polizia. –
Quando giungono gli agenti scopro rifiutano di ascoltare, perché non
sanno a chi dar ragione e garantendo di essere dispiaciuti mi
raccomandano di andarmene. – Piego le mutande, bagnate, le avevo
lavate, le metto in tasca ed esco subito dopo, sono fuori anche loro,
ai quali ricordo che trovo stranissimo che tutto ciò accada alle
sedici e trenta, momento in cui l’Home Office chiude – ci dev’essere
nell’aria qualche strana energia che mi circonda.

Loro, mi avevano consegnato, due indirizzi di ostelli, mentre
uscivo dall’albergo, situati entrambi dalle parti di Covent Garden –
zona piuttosto scicchettina e come sono conciato inizio a sentirmi,
imbarazzato più che buffo: non ci voglio andare. – Leggo sulla mappa
il nome della prima strada prestando attenzione a tra road, street,
close, squame, eccetera, perché se pigli uno per un altro ti ritrovi a
miglia di chissà dove, con la speranza che non fosse proprio lì al
centro, ma in qualche punto più defilato. – Entro nel corner shop,
uscendone con appresso qualcuno - gli chiedo dove fossero quelle
strade – lui subito risponde “ West Si Two “ faceva il postino proprio
da quelle parti?

Giungo agli indirizzi segnalati e mi annunciano che non ci sono
posti, allora decido di tornare dove ero stato precedentemente, due
notti. – Tra l’altro l’ostello pareva quasi deserto l’ultima volta che
ivi ho dormito, salvo il presentarsi di un tipo che venne verso
mezzanotte, il quale mi raccontò d’essere appena uscito da galera per
aver emesso assegni a vuoto. – Questo discorso lo trovai familiare,
anche se non n’avevo mai firmati di scoperti, come mi sentivo in quel
posto.– Avevo ciò in testa quando comparve un pullman numero trenta,
con scritta king’s Cross - vi salii a volo e mi trovai a Trafalgar
Squame, leggendo scendendo, da dietro trentotto? – Entro nei
sottopassi, deciso di prendere l’underground – la polizia mi sorpassa
per fermare due “ Bullettini “ che fanno caciara e li interroga – dopo
di che, gli stessi agenti mi raggiungono con un sorriso serio e mi
chiedono cosa portassi nella ventiquattrore e quale fosse la causa
della mia preoccupazione. – Racconto la storia del pullman con
contorno comico tra il serio ed il faceto, aggiungendo di voler
prendere il treno, perché il binario pur essendo parallelo non
inganna, é tutto più logico – i treni devono seguire per forza la
linea - i pullman … mi salutano senza neanche che aprissi la
valigetta. – Resto col dubbio del trenta addebitandolo come sogno alla
mia mamma – che pregustando poco prima l’avvicinarsi del primo maggio
festa sua, cioé dei lavoratori, lei continuamente a lavorare come
asseriva per tutta la sua vita, mentre io a poltrire e qua non lo so …
in questi giorni cosa sta succedendo? - Altro che ventiquattrore al
giorno, e di legno tra l’altro, camuffata in ventiquattrore
asserirebbero i faciloni, é questa valigetta - Non posso deluderla -
se lei ha lavorato tutta una vita per me, come quotidianamente
avvertiva quando recitando cinque Ave Maria al giorno, e solo per me
raccomandandomi alla Madonna, la quale sembra divertirsi a
trasmettermi tutte le sue ansie, qualche ragione ci dovrà pur essere,
cosa mai detta da parte mia per rispetto e probabilmente questo dato
di fatto delle sue preghiere, di responsabilità circa le ansie del
mondo che devo risolvere, ha generato le gelosia dei restanti quattro
figli ed ecco che mi ritrovo a lavorare per tutti e, seppur santo,
meglio condirsi con un pizzico di peccato, fa più umano … - Uffah! -
ho sbagliato uscita e sono un’altra volta a Trafalgar, mentre devo
seguire l’indicazione Strand. – Agli agenti avevo affermato che mi
avevano messo in un film vignetta scocciante, con il trenta avanti e
l’otto dietro, ne avevamo riso di questo fatto e per non lasciarci la
pelle con la P 38, visto che le frecce alla San Sebastiano non si
usano più, per la serie Paradiso aspetta, c'é qui un tris pronto per
la giocata “ Droga, sesso e rock & roll “ tre palle, e c’é chi
ultimamente, ha aggiunto al trittico del pensiero anche la religione,
facendo poker ed a questo punto si può stare ben certi, che da Santo
non si muore.

Il confine tra Dio e droga é sulla stessa linea, quando si tratta
di stupefacenti leggeri, appena si calca la mano, la spiritualità
inizia a scemare vertiginosamente, fino a scomparire, soggiogata nella
volontà da effetti fasulli che offendono Dio e guidano i sentimenti
nella valle della perdizione. - La coscienza comune avverte di
smarrire un’entità e poco puΩ nel suo recupero - ricca di fede si
adopera nella preghiera al Cristo ed al Suo messaggio importante “
Onora il padre, la madre e tutto il Creato e non offendere te stesso,
fatto a mia immagine e somiglianza!“.

Ma cos’é il Creato? - Andava chiedendosi don Abbondio, in quel ramo
del Lago di Como, era passato Narciso turista seguito dalla Ninfa, o
no?

Ogni tanto, sovviene quello della pulizia - muove le panche. -
Perché non costruiscono delle panchine che piovono dall’alto ed
all’occorrenza si ritirano per i centimetri necessari? – Avvitandosi
nella salita dal mignolo, punto più lontano del piede, la spirale
balza sulle colonne dai capitelli imperiali, e poi siamo alla
monumentale St. Pancreas, che domina il primo lato della piazza nella
sua pietra, la quale una volta pulita dovrebbe essere color coccio, se
non grano, tono ideale per mettere in risalto le meravigliose guglie e
tutte quelle linee in fuga saltate … dalla panchina. – Attenzione: il
tipo spazza pure le pantofole.

Da queste parti ci dovrebbero essere i collegamenti principali
ottocenteschi canalizzati, quando, a quanto pare, tutto il Regno era
navigabile, grazie a questa rete, che sa d’antico, leonardesca, ma
molto funzionale ancora oggi. – Opera maestosa, di viabilità
incredibile, tra una chiusa e l’altra, da vivere con quei barconi
alloggi, che fanno tipica la zona di Camden, come piace a mia figlia,
non certo per le bancarelle, infatti preferisce Bond Street. – Deve
essere un’esperienza esaltante, muoversi su queste sponde interne e
respirare segni di un paio di secoli or sono, quando le merci su
solidi zatteroni raggiungevano la Scozia, lungo questo itinerario,
centro focale dei collegamenti nei secoli di quest’isola - sembra un
documentario.

Faccio di tutto a non pensare al dito medio: mi duole.
La matita é sempre più corta, ne tolgo pezzettini con i denti per
farci uscire la punta. – Giungendo sull’orlo destro, mi fa male anche
il mignolo, causa della spirale che tiene insieme quarantaquattro “
Sheet “ che tradotto in italiano significa pagina - lo stesso termine
traduce anche le parole, lenzuolo e cacca. – Praticamente, con un solo
sheet, si catturano tre pensieri, avvolti nella mia testa in un
lenzuolo di carta cacchina - potenza della carta igienica umettata –
sembra un joint venture di carta riciclata.
*questa parte è scritta sul notes quaderno – dov’è? – veramente è
andato a pattumanza? – Della politica che profitta delle casse
acustiche, non mi fido. - Fortuna feci le fotocopie.

La gente sospira, tossisce, starnutisce, sospira di nuovo,
s’infastidisce per niente, ammira i suoi arti sempre più fitti di
tatuaggi, lasciando poco spazio color pelle o forse é per questo
m’accorgo quando sbadiglia, non si porta la mano alla bocca? – Volevo
fare un piccolissimo tatuaggio sul braccio – tema: divieto di sosta. –
I Bellazzi n’avevano uno piccolissimo al polso, capitava sotto
l’orologio – una mezzaluna con stella – una carinata indubbiamente –
però l’idea del tatuaggio, non mi ha mai attirato tanto, anche se ora
é molto moda.

Nel Villaggio, una volta trovammo nel garage un segnale di divieto
di sosta, davanti al parabrezza della macchina, lato guida, che in
Italia é in senso opposto - sicuramente dovevo essere con Bella Star
ed Irma. – Erano giorni in cui pioveva molto, continuamente e la
campagna circostante della Domitiana dai colori pastorali, con l’acqua
acquisiva dei toni smaglianti.

Bella Star voleva il tatuaggio di Jessica Rabbit sulla spalla – non
mica ci vogliono questi artifici, per essere direttore commerciale “
rimuda “ con il bicchiere in mano al pianoforte? – Pure lui non ha il
tatuaggio perché poi pensa di scocciarsi – inutile asserirgli che c’é
chi afferma che togliendoli con il laser, non resta alcuna macchia, ma
soffro il dolore, si lo so, il laser è strumento infernale se non lo
si sa usare, ci vuole esperienza, i raggi mi piacciono, ma quelli
solari ed i CD trasmettono un altro suono: migliore, più aperto, però
il piatto, fa LP é bello ed la foderino del disco sul piatto coperto
che gira é bello, importante, a volte mi dimentico di mangiare,
tatuati un piatto di gnocchi sulla pancia. - Quale tatuaggio avesse in
mente Irma non mi ricordo. – Avrà pronunciato previo richiesta “ Mi
piacciono i tatuaggi “. – Bella Star ha sempre asserito che Irma in
testa non aveva proprio niente ed io, per forza volevo perdere tempo,
nello scoprire cosa si nascondesse in quel nulla – menefreghismo? -
Irma portava la stessa pettinatura che aveva mia figlia, l’ultima
volta che venne a Napoli – era Virginia Maurizia, di sette, otto anni
che voleva fare l’adulta o era lei che non era cresciuta? – Irma,
aveva la pelle bianchissima in piena estate e la si vedeva solo di
notte più viva, assurgendo a “ Donna Luna “ totale.

Ricordo raccontai a Bella Star, dipingendolo sul tergicristallo, il
quadro pastorale come lo immaginavo: una donna scende dalla colina,
situata al lato destro del quadro, una mucca sulla sinistra, al centro
un piezzo d’albero, con tanto di mela, e serpenti e pitoni, tra fusto
e ramo pecore sparse e pastore che veste panni di cenci pesanti,
infeltriti, così come doveva essere la cartolina del quadro stesso che
avevo in testa.

Dipingere con il dito dall’altro lato del vento, senza pennelli e
colori, grazie alla descrizione della scena, per
avere qualcosa da dire viaggiando, in senso figurato: nella realtà ci
muovevamo molto e non solo con il pensiero.

Un giorno in spiaggia, con le ballerine e Bella Star, intenti a
prendere il sole ci raccontavamo fatti nostri, tra una battuta e
l’altra. – Due indigeni, play del posto; io, vivevo poco di distante
da quella spiaggia - ci abitavo da poco - tirano e ritirano dalle
parti nostre una stupida pallina da tamburello, con la quale
infastidivano giocando per mettersi in mostra. – Scocciato,
principalmente perché
gli argomenti non erano affatto semplici, Bezzabea per esempio,
esperta in conscio e subconscio e qualcos’altro di quella materia che
ora non ricordo, perse il filo dell’argomento, nel momento che fu
colpita dalla pallina. – Le prime ballerine quando si concentrano,
fanno uno sforzo messo in evidenza sospeso nell’aria, abituate a fare
pressione sulle punte degli allucioni senza trasparir fatica,
prediligono cambiare situazione se si rompe l’armonia, infatti Naola
subito intavola un nuovo giro con “ Se l’Arcivescovo di Costantinopoli
si fosse disarcivescostantinopolizzato,
t’Arcivescostantinopolizzeresti tu se l’Arcivescovo si fosse
disarcivescostantinopolizzato? “ – Quando Bella Star mi presentò
questo fatto, risposi di no, adducendo come motivo, che non sapere
perché avesse ceduto la poltrona non mi spronava a quella carica; che
si pelasse lui la sua gatta. – Bella Star raccontava, dei suoi
complessi esercizi con il mignolo della mano sinistra, per stringere
le note del basso e manco a farlo apposta, ogni volta che Bezzabea
prendeva la parola, arrivava la pallina. – Afferro la pallina,
buttandola lontanissima ed invitandoli a farsi più in là – inutile
aggiungere che i tre al mio fianco stesi, dal sole maledetto non
volevano distogliersi, degnarmi di uno sguardo d’aiuto, manco per idea
e quelli sempre più bulli, facevano anche la parte minacciosa:
indurivano i bicipiti, sotto lo sguardo vigile e divertito della loro
comitiva; uno di loro viene quasi a punta di naso e dichiara “ Ma
perché che faresti? ". – Non ricordo per quale magia si allontanarono,
sedando i loro bollenti spiriti, di sfida superatletica. – Il giorno
dopo ero sulla stessa spiaggia con Irma, nel momento topico del
calore, che squagliava le creme bronzanti, giunsero gelati ed acqua
minerale – si volevano scusare, diventare amici: benissimo. – Pretesto
del loro comportamento del giorno precedente, fu la motivazione di
aver pensato che fossi con tre donne - neanche i peli sulle gambe di
Bella Star avevano notato: che scifo. – Questa storia, a chiunque la
si raccontava, produceva un sacco di risate – pure ora a trascriverla
mi viene da ridere e mi sforzo ad accennare appena un sorriso,
evitando seriamente, di passare per balordo sotto la cupola della
stazione che fa da ombrellone.

rimuda

unread,
Nov 30, 2007, 1:49:31 PM11/30/07
to ITechnodemocratic


rimuda ha scritto:

> On 28 Nov, 09:36, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:




Bellazzi si preoccupava che sempre più persone, a suo dire di
notte, si trattenevano in ufficio e la segretaria si disperdeva
appresso al poco impegno profuso da me nel lavoro in quei frangenti. -
Inutile aggiungere - carte alla mano - a luglio avanzato nel nostro
settore così é - tutto quello che c'era da fare e non era poco, ma
neanche molto per la verità, veniva svolto da me con diligenza - al
centro di questa discussione, improvvisamente ed inaspettata, telefona
l'Olandesina, appena giunta alla stazione. - La socia ha un gesto di
stizza e per poco non rompe il telefono, sul cristallo della scrivania
o viceversa, é il vetro a subire la peggio e mi accompagna alla
ferrovia. - L'anno precedente cosa avrei fatto per non farla partire,
ora neanche immaginavo perché arrivava, forse per far incavolare
ulteriormente la Bellazzi, in quanto secondo lei eravamo
impegnatissimi, dovevamo lavorare. - Proprio ad agosto?

Agosto é bellissimo a Napoli. - D'incanto la città si svuota -
scompare il traffico. - Qualche notte prima, avevo incontrato a Castel
Dell'Ovo, Varia, una carissima amica degli anni settanta, da poco
tornata da Bali, dove si era trasferita. - La Bellazzi, non volendo,
ha cancellato una bellissima telefonata con lei, del tipo: come
parlavamo dieci anni fa - registrata sulla segreteria telefonica con
istruzioni in giapponese. - Varia é stilista di bijoutteria e lavora
per una non identificata compagnia delle Indie. - Varia abita dalle
parti di Bezzabea, la quale me la ricordava moltissimo e glielo dissi
pure e quando andai a visitare a visitarla, qualche giorno dopo averla
incontrata, passai a salutare la ballerina, ed ebbi anche un mazzo di
rose, che lei aveva ricevuto in regalo di buon mattino.

Mi scricchiola la testa - dopo tre notti, non si può tornare nello
stesso ostello - poco male - spero per domani mattina di terminare
questo quaderno notes e di organizzarmi per il prosieguo, come si fa
al computer: scomposizione di tutti i dati, sui quali edificare il
resto della storia fino al termine. - Elencare: materia, soggetto o
persona, avvenimenti, periodo ed altro, fino a questo momento, le
pagine scritte, sono cresciute, paragrafo dopo paragrafo, quasi in
associazione d'idee e non posso certamente andare a rileggere per
vedere cosa va sviluppato, anche se più o meno ricordo i temi
accennati e quali di essi meritano di essere elaborati, in uno stato
attuale sempre predominante, perché nella dimensione odierna, guai a
prendere sotto gamba il presente.

Scrivevo dell'Olandesina, la quale dopo aver fatto la doccia ed
allagato il bagno, si ritira in cucina uscendone dopo qualche ora con
un bel quadro e raccontarmi della segretaria e del figlioletto, mentre
lei dipingeva l'acquerelli; si sentiva osservata come se stessero in
fila indiana ad aspettare il pullman proveniente da Londra, poco
distante. - Il ragazzino allungava il collo sulla punta dei piedi, per
meglio vedere il suo lavoro raccontato da lei, sulla falsariga della
sceneggiata napoletana, la quale con lei, riesce sempre bene.

L'Olandesina vuole per forza andare al mare, nonostante glielo
assicuri anche la Bellazzi " Dobbiamo lavorare, non siamo in
villeggiatura!". - La nord europea, ha appena sostenuto un lungo
viaggio e non certo vuole rilassarsi poltrendo su un divano -
poverina, a momenti s'incavola per davvero - allora nel pomeriggio mi
ritrovo con Bella Star e Bezzabea alla spiaggetta privata - onde
evitare di continuare il capitolo sull'altra spiaggia con tre donne ...
- Appena giunti, Bezzabea s'invola da una parte direzione montagna che
inizia a scalare, con agilità incredibile, trascinandosi dietro Bella
Star, il quale in bilico su una pietra sporgente sull'acqua e sotto al
sole non sa più procedere in nessuna loco, e sotto pressione del
martellamento della ballerina " Ma dai metti una mano là, un piede
qua, forza, è facile, ce la fai "! - Mostro la scena comica alla
bionda amica, che sta gustandosi l'aliscafo che sbuca dal promontorio
lontano che niente a da spartire con Bella Star imbalsamato, mentre
Bezzabea continua a procedere sostenendosi sui fili d'erba. -
L'Olandesina si tuffa nell'acqua, coprendo in cinque secondi,
cinquanta metri con cinque bracciate, numeri e tempi da stratosfera,
con una sola mano si riesce a portare tutte le cifre in zona medaglia.
- L'anno precedente ero più allenato e non riuscivo a starle dietro in
acqua ... i due sulla montagna, sbalorditi dalla campionessa più veloce
di un aliscafo, cadono in acqua. - Mi preoccupo " vuoi vedere che
quegli xxx per ridere s'affochino? ". - A volte si accavallano, tante
le cose, una dietro l'altra da non sapere più quale mascella frenare,
le risate germogliano in continuazione, ruminano, specialmente a mare,
nell'acqua bisogna tenere la bocca chiusa. - Come volevasi dimostrare,
dopo poco riemergono entrambi con le mani sulla bocca. - Mi tuffo
anch'io ed in un baleno sono dalla nuotatrice eccezionale, l'anno
precedente mi aveva sbalordito veramente.

Avevo conosciuto l'Olandesina nell'agosto anno precedente,
allorquando i Bellazzi, Tina e Gustavo partirono per la Costa Azzurra
con Fangio Di Mattino, noto boutiquomane vomerese, col quale ci si
vedeva ogni notte, padrone di una casa a Nizza, da vacanza gratis. -
La Costa Azzurra mi piace, però mi scoccio, andare sempre allo stesso
posto, la verità é che Napoli ad agosto é un incanto di solitudine e
non ci fu verso, non volli partire. - Niente di meglio quando si é
soli, fare amicizia con sconosciuti, in questa ottica, conobbi
l'Olandesina, mentre ero in cerca, senz'affanni, di un tale
conosciuto, che non trovavo. - I miei amici, non erano neanche giunti
in Francia che il telefono iniziava a squillare continuamente, perché
stavano per ripartire, per venirmi a prendere. - A raccontarlo sembra
una battuta, ma se a chiunque capiti di conoscerli, s'intuisce subito
che quelli si trovano solo con loro stessi e senza di me soffrivano. -
Appena consumate dodici ore di viaggio, ne volevano fare altrettante
immediatamente, più altre dodici per ritrovarsi dov'erano da pochi
minuti: che stress.

Ero in vacanza! - Stavo benissimo - la città era mia e l'Olandesina
era la più bella visitatrice di passaggio che vi fosse quel dì e dopo
una settimana, amici più di prima e se nessuno l'avesse conosciuta,
ora non sarei a scrivere di lei, facendola assurgere ad intimità della
rilassatezza. - Finalmente, potevo rivedere persone, tipo il
Restauratore, che non incontravo da tempo. - Ero visitatore qualche
volta in più per i miei genitori o continuavo a programmare il lavoro,
attraverso Master più sperimentali: vacanzieri.

Sono le dieci ed un quarto, uscendo dal bagno, atto grande con
bidé, ottenuto con batuffoli di carta igienica imbevuti d'acqua. - Ho
bagnato i capelli, sciacquato la faccia e lindo a punto sono uscito
fuori la stazione, dove si stanno ingrossando le file dei barboni,
robe da inedito accampamento, vuoi vedere che questi hanno lo stesso
mio problema di tre giorni in ostello? - Più di tanti non si può
stare; un dubbio m'assale, metti che questi fosse il numero dei
rimasti fuori? - Ah no? - Hanno acceso i riflettori, stanno ad
interpretare un film. - Ecco la dimostrazione! - Dirò alla dottoressa:
c'è un brutto film che mi perseguita e continua ancora. - Solo l'arte,
la Letteratura, ci può salvare.

Andammo a trovare un amico ad Ischia, doveva essere il weekend
precedente dal tutti in vacanza. - Giungemmo sull'Isola Verde con
delle nuove amiche di Fangio Di Mattino, il quale garantiva che il
mese successivo si sarebbe sposato con una di loro. - In albergo fummo
condotti da due taxi motorette, i quali assicurarono ci saremmo stati
in un posto ottimo e vicino ... talmente tanto ... sulla montagna. -
Restammo lì un paio di giorni e dopo aver pranzato, Gustavo andò a
trattare il conto - dopo di lui venne il turno Di Mattino e quando
all'albergatore già fumavano le cifre in testa, passai per la cassa e
dopo un ulteriore sconto, pagai a tanto albergatore, il quale già ci
attendeva per il week-end successivo.

L'incontro con Gallette e la sua band fu sconvolgente " Ragazzi
stamattina non ho capito niente ... ". - Normale pensammo tutti noi. - È
proprietario di un paio di night di successo e la mattina se é sveglio
é stanco, ed è ovvio. - Chissà che sfax di guaio avrà combinato
questa volta? - Già ci ridevano gli occhi al pensiero di cosa venisse
sciorinato. - L'amico continua il discorso: << No ragazzi - vi prego -
é un fatto serio ... é entrata nel porto, la Caremar, mentre un'altra
nave era in fase d'attracco. - Quelle teste matte, riferito agli amici
della sua Gallette & Co., a suo dire, non avevano ormeggiato bene la
barca, uno yacht di legno, molto particolare, un sacco di cabine, la
quale é andata contro la banchina ed é affondata. - Sto andando avanti
ed indietro senza trovare una soluzione per dirglielo a mio padre. -
Ho chiamato la capitaneria di porto, informandola dell'accaduto,
costoro mi hanno indirizzato al cantiere del porto medesimo e dopo
poco sono giunti tecnici con una gru, grazie alla quale hanno alzato
la barca dal fondo del mare. - Stiamo ancora a togliere acqua - hanno
riparata la falla che si era aperta e devo ancora pagare >>. - Non
ricordo chi asserì: caro Galletti, stavamo appunto pensano di venire a
dormire da te, ma ... se vuoi che si parli con il cantiere perché sei
addolorato, aggiunsi io, sono già stato ultimo in albergo ... ed ho
intenzione di scalare la classifica. - Lui, molto carinamente, come
sempre d'altronde, affermò che da lì ad un'oretta, non ci sarebbero
stati problemi, liberata la barca dalla restante quantità d'acqua,
controllata la parte elettrica e l'elica, si poteva, anche uscire in
mare. - Ci guardammo in modo inequivocabilmente sorridente, sofferenti
a rimetterci in mare dopo la traversata breve con il traghetto, ed il
pranzo da poco finito. - Ed allora quel anno, meglio Napoli che altri
luoghi, se si vuol ridere.

Gallette ha una sorella, allora in Brasile, avendo chiuso il night
cittadino per ferie estive, la quale é stata la fidanzata di Gustavo
per lungo tempo. - Alle tre di notte il locale chiudeva, l'ultimo
pezzo canoro della serata era mio, non sempre, altrimenti sfuma la
leggenda. - La signorina Gallette non riusciva a chiudere i conti di
cassa, la voce c'era e prendeva tutti, eccetto il pianista, bravo, per
la verità, nel suo lavoro di piano bar era forte, capace di scatenare
da solo, una folla di centinaia di persone e per molte ore, solo un
po' geloso quando cantavo io, andandosene sui tasti per fatti suoi. -
Dai pochi presenti rimasti in sala, sbuca un uomo, che avendomi
ascoltato cantare si presenta: é forse il più noto titolare di Pompe
Funebri della città, questi dimostra di voler per forza fare il mio
manager, a suo dire, ho una voce eccezionale ed anche un tono comico
spettacolare. - Gustavo subito si candida sponsor, non era ancora
iniziata l'avventura ed i due già non si trovavano e per me, che già
notavo strano avere un manager da pompe inebri, ritornava ancora più
complicato immaginare uno sponsor per un manager di un cantante da
cimitero riposo scongecato. - insomma, non c'era amalgama con le tombe
e poco cambiava, perché continuavo ad essere il più noto ballerino
rock house napoletano ed ora giunto a Londra ho scoperto di esserlo
anche qua. - Risultava poi, anche più divertente ballare davanti al
pianista, il quale stabiliva meglio i miei virtuosi ritmi, dopo avere
ascoltato il canto.

In una delle rarissime sere che non sono uscito, Gustavo venne al
Fusaro con la sua ragazza e Dora - che avevo da qualche giorno
conosciuto, e forse sarebbe nata anche una storia. - Sicuramente
Gustavo, geloso, si presentò verso la mezzanotte con loro, per
dimostrare a Dora, che io senza di lui non uscivo, quindi era meglio
che lei andasse a cercarsi uomini, da qualche altra parte, se non
pregasse lui.

Il Restauratore, da una sua escursione in giro per l'Italia,
ritornò in compagnia di un amorevole batuffolo miao, gattino persiano
da Lecce, città ricca di storia e molto bella per sentito dire non
essendoci mai stato di persona. - Il micio è alloggiato sotto al
tavolo del ferro da stiro, sempre pronto per l'uso, in un angolo della
cucina, vicino alla finestra. - Chissà perché, ogni volta che si
metteva in funzione la lavatrice, la casa si allagava, non restava
altro che fare le pulizie generali - la casa era sempre pulitissima. -
La pulizia del pavimento, grazie ad abbondante quantità d'acqua, una
volta che si apriva una piccola botola centrale, l'avevamo
sperimentata nel suo ristorante, in seguito ai grandi lavori di
riorganizzazione per la nuova apertura. - A casa mia in autunno, ero
vittima degli allagamenti se non prestavo attenzione ogni volta che
pioveva forte ed anche in altre stagioni, potevo incorrere in tale
disavventura. - In autunno, la causa delle apprensioni era costituita
dalle foglie, le quali cadendo nel terrazzo, otturavano il chiusino
dello scarico, e durante l'anno dal vento che trasportava qualche
busta o d'inquilini dei piani di sopra, i quali distrattamente
facevano cadere qualche panno, steso ai balconi. - Ovviai
all'inconveniente, installando un rubinetto nel terrazzo e con una
pompa, sempre pronta per l'uso, due volte la settimana, facevo pulizie
generali all'aperto: pavimento, vetri, tapparelle - era quasi un
divertimento, che faceva belle e rigogliose anche le piante. - Il
Restauratore e Micio Gatto passavano le notti a litigare, avendolo
lui, educato nel modo più vizioso possibile, diventava sempre più
difficile dargli un ordinamento, non dico da lupo ... almeno non da
rompiscatole. - Poco dopo che il gattino era stato sistemato nel suo
alloggio, questi iniziava una passeggiata per la casa, in cerca di un
topo che non ci stava, e per pariare, conduceva una sua ricerca
perimetrale, molto particolare, da dietro la colonna entrava nella mia
stanzetta - il letto a cassettone, accostato al muro, non gli
permetteva il passaggio, agilmente balzava da terra e puntualmente
planava con i suoi artigli sulla mia mano sinistra e giunto sul
cuscino, mi camminava in testa, per entrare finalmente, nell'altra
stanza, da dove poco dopo, partivano gli strilli. - Sopportavo Micio
Gatto, perché mi ricordava mia figlia, la quale piccolissima a quattro
zampette, si lanciava dalla sua culla sul nostro letto e così
proseguendo sempre sul ciglio, veniva a dormire vicino a me, che stavo
con il cuore in gola, ogni volta che quest'operazione scattava nel
profondo della notte. - Potevo sentire l'alito ed il battito del
cuoricino, ansioso nella concentrazione di Micio Gatto, ogni volta che
questi s'apprestasse ad un salto, perché la maggior parte dei lanci
erano su di me base, dalla mia mano al cuscino, dal cuscino alla testa
e dalla testa al comodino. - Micio Gatto graffiava e quando stazionava
sul mio capo, avvertivo lsua e la mia apprensione, prima che spiccasse
lo scatto felino sul comodino, avvicinato il più possibile, per farlo
smammare al più presto, specialmente quando non ce la facevo in tempo,
a riparare la mia testa sotto al cuscino. - Puntualmente, quando
schizzava dal comodino, aveva il potere di farmi ritrovare la
radiosveglia con le luci negli occhi. - Vivere costa caro e senza
sacrificio non si costruisce niente, ma non é il caso dormire con i
numeri luminosi negli occhi, come se non esistesse suoneria; quanto
può appagare la presenza di un gatto che pone in essere i tasti della
radiosveglia, forse non più selezionati come impostati, per un trillo,
uno squillo, a quelle poche ore che dormivo? - Micio Gatto entrava
nell'altra stanza e s'andava a coricare sul cuscino del Restauratore
che riposava nel letto grande, perché la casa l'aveva trovata lui, e
dopo poco si appiccicavano ed allora sbraitando, quasi mortificato che
m'avesse svegliato, riponeva il Micio nella sua bagnarola di plastica
rossa con tutti i confort.

Dal Fusaro a Casoria impiegavo un'ora - dal Fusaro a P.za San
Pasquale quaranta minuti. - Due tre docce quotidiane - capello sempre
bagnato - in sostanza continuamente sveglio, fresco e tosto, salvo sei
ore, di sonno massimo, eccetto la domenica che passavo, solitamente a
dormire, dalla mattina alla mattina del lunedì. - Salvo imprevisti,
questa notte che s'avvicina, potrei passarla scrivendo, mi sento ben
sveglio per completare il rally tre giorni d'inchiostro: parole e
pensieri, il notes quaderno sarà riempito - non é neanche tanto
piccolo, dimensione, venti, trenta circa, per ventiquattro righi,
quasi ottantanove facciate.

Il rumore del motore ben conosciuto prima, più le loro voci poi,
m'indussero ad aprire la porta anzitempo che ad essa giungessero. -
Inutile mettere che s'espressero in coro tipo: - << Ora ti stai
ritirando? - Ma che è, senza di noi non riesci dormire? - Oggi sei
andato a Montesarchio? >>. - Incredibile, la gente sulle chiacchiere
ne monta altre da ridere a ridire o viceversa ed alla fine sembra che
ognuno volesse dire la sua. - Qui le persone parlano poco, ma fanno
molti fatti fino al week-end, allora stanno veramente in concorrenza
con Bologna, la mattina luccica e la notte sbrovogna, tipico modo
d'essere d'abbigliamento formale, da week-end, altro che cliente
beneventano allegro che beve cioccolata Strega; è la birra che bisogna
bere nel week-end. - Benissimo! - Ho deciso! - Bisogna tornare come ai
tempi acquisizioni clienti arredamenti negozi, zona tangenziale
Vomero: brevi precisi concisi - così dovrò comportarmi, la prossima
volta con la polizia.

Mentre girano il film - é passato quello che ieri mi catalogò come
" White European " e gli ho chiesto che sono ancora senza scarpe e lui
sarebbe perfetto se mi accompagnasse a riprendere le mie cose.- Mi ha
garantito che in questo momento era impegnato ed ha abbassato la
testa, le pantofole fanno din don, afflosciandosi iniziano a diventare
rumorose. - Mi piace come stanno lavorando: sanno tutto - mi tengono
sotto controllo - per dimostrare che c'é un sacco di gente bella senza
casa, hanno pulito la piazza, che ho evitato, perché non vorrei
proprio uscire sulla pellicola e si mi hanno inquadrato all'intrasatte
non mi va - la stessa cosa dissi anche al concerto, quale non ricordo,
è sempre la stessa storia e dovranno pur inquadrare qualcuno un po'
più originale. - Penso sia un documentario sociale per la televisione,
ottima informazione, per chi chiuso in casa s'é dimenticato di vivere,
di vedere un po' più in là della punta del proprio; ma che bel naso
aveva Dante Alighieri, dalla faccia si lanciava, annusando ogni
sapere. - Salute!

Betty viene attaccata dal gatto, mentre gli altri parlottavano con
il Restauratore nell'altra stanza. - Gustavo incurante dei graffi,
afferra Micio Gatto e lo getta verso la sua bagnarola, questi come se
avesse le ali, plana sul tavolo da stiro e guarda tutti, fiero, delle
sue nove vite, facendosi sberleffi anche della finestra aperta alle
sue spalle.

Una volta incontrai al centro Bambule' d'into negozio, innamorata
di un certo sig. ... Vespa, poco distante dai quartieri e da dimenticare
ora. - La rividi e decidemmo di spendere la notte da me, dopo che
eravamo stati in giro nei vicoletti famosi della Napoli by night, tra
P.za de' Martiri e P.za San Pasquale, iniziammo a muoverci verso casa,
a notte inoltrata. - La signorina, strano ma vero, aveva una sveglia
nella borsa, la quale, stranamente trillò alle nove precise, manco
avesse ricevuto a chilometri di distanza l'input dalla saracinesca del
negozio che stava aprendo in quel attimo e bisognava correre, per
disattivare l'allarme già scattato e così lei di soprassalto, balzò
felina sul letto, esclamando disperata: ho fatto tardi! - Mistero! -
Il gatto, durante la notte, s'era infilato tra le lenzuola e non
trovando il Restauratore che s'era assentato, chissà cosa dovette
combinarle. - Lei per la paura cadde dal letto antico, abbastanza
alto, perché avrebbe dovuto alloggiare il cantero sotto. - Le luci del
mattino mostravano ecchimosi e graffi sparsi sul corpo, prodotti dal
gatto e dalla caduta - si rideva tanto ed ugualmente frettolosamente
lavandosi dal letto per la preoccupazione del ritardo che incuteva
quel mattino.

Prendemmo la Cumana, conduce prima in centro, dove lei lavorava ed
io ivi ero diretto quella mattina - con l'auto avremmo impiegato
trenta quaranta minuti in più, minimo, a parte il problema parcheggio.

Le garantisco, che i suoi titolari precedenti, mi avevano confidato
lei fosse una venditrice veramente in gamba e non era il caso di
continuare la lagna, se come asseriva, era sempre precisa con la
sveglia in borsa, in orario saremmo giunti a destinazione. - Valutando
le sue capacità, inizia a dimenticare la parte drammatica. - Ottimo:
avevo preso le distanze da un altro motivo del perché, nelle sue
giustificazioni con gli altri, cui mi scocciavo pensare fossi stato
associato, quale rimuda come sono. - Inizia la visita dei clienti alle
dieci - prima i rappresentanti, non sono ben visti nei negozi. -
Meglio liberarle la mente, da eventuali fatti che non interessavano
nessuno, specialmente del settore - il che sicuramente era una mia
fantasia, infatti ecco che é carpita dall'entusiasmo che trasmette il
panorama: ... però com'é bello la mattina viaggiare in Cumana, che dal
Fusaro fino ad Agnano é incantevole - che bei colori! - Dichiara. -
Come il verde da Avellino al casello o venendo dalle isole in
Aliscafo, si nota ciò che si lascia preferendo il mare verde, aggiungo
io.

Bambule' si presentò una volta a casa senza preavviso, a momenti
crollava l'armadio, subito si flesciò in esso: danzatrice nella
penombra.

Per far costruire quel mobile, rischiai il linciaggio - dovetti
sopportare le critiche di mezzo mondo, che si amplificarono quando
realizzai la cucina. - Non ci potevo fare niente: gli spazi erano
quelli, e forse quel progetto spinto che mi era balenato in testa, fu
la chiave che mi fece dire " Si " e me la cavai benissimo, fu il
giudizio finale, dei più avveduti. - La casa era di misure contenute,
ma aveva sei porte, immerse in due stanze più accessori e senza
ripostiglio, potevano sembrare eccessive.

Qualcosa non mi é chiaro: quanto costa una casa in un palazzo? -
Diciamo approssimativamente, che con venti milioni si possono avere le
maniglie d'oro. - Tenendo presente i valori del suolo, ubicazione,
rilevanza storica eccetera, penso che un bene durevole, che minimo
svolge le sue mansioni d'alloggio, producendo per quattrocento anni,
giustifichi una pigione di cinquecentomila lire al mese e non di più,
pena il peso sulla bilancia della vita per la maggior parte dei
cittadini, con scadimento di tutte le restanti attività. - Messa così,
vedo l'opportunità casa un ottimo investimento per lo Stato, se si
vuole creare famiglia, popolo, senza importare numeri d'oltre
continente, tanto lo stesso, come Italia, non diverremo mai, paese
cosmopolita. - Si potrebbe sempre andare a cimentarsi pastorale in
Australia: spazi incontaminati, sterminati, di fantasmi mai esistiti.

In ostello, uno on il quale ho diviso la stanza nelle ultime due
notti, mi ha raccontato di paesi con poche centinaia d'abitanti
dell'Australia, lontanissimi, numeri analoghi di chilometri,
centinaia, dai capoluoghi di provincia, che a loro volta, sono
distanti migliaia di chilometri da altre città. - Ha aggiunto che in
Australia gli italiani sono ben voluti, uno di loro, ha anche una
statua al centro di Sidney. - Certo fare l'allevatore ... boh? - Il
fattore deve alimentare una vita simpatica: la casa, la mucca, il
grano, il corso d'acqua vicino, ma figurarsi se gli afro asiatici che
ora la fanno da padrona tra le masse che si spostano per il mondo,
vorranno mai lavorare la terra, piuttosto continuare il sogno mai
raggiunto dell'industria.

L'Australia mi piace, perché nel suo cielo si vede la stella Sirio,
la più luminosa dell'Universo e godere della sua luce deve essere
adorevole.

Da giovanotto l'alba schiariva piacevole la notte, specialmente a
Postano era stupendo, laddove il paesaggio ha qualcosa di raccolto e
di magico, notare lo spettacolo dei colori trasformarsi d'incanto. -
Erano i tempi in cui Richard Burton e Liz Taylor occupavano le pagine
della cronaca rosa mondiale, anche loro in quei luoghi, che allora
andavano per la maggiore nel Mediterraneo. - Allora lo spettacolo era
importante, ed in costiera i personaggi erano abitudine, non potevo
mancare, altrimenti a che ero diventato a fare maggiorenne? - Ormai
avevo sedici anni ... si! - Dev'essere quella l'età, perché l'anno
precedente avevo appeso le scarpette al chiodo, in quanto mio padre
non volle comprarmi la moto, che i miei amici già avevano dall'anno
precedente, perché proprio all'ora, iniziò la guida senza patente, per
motori fino a cinquanta di cilindrata e l'anno dopo, non giocando più
a pallone, me n'andavo quasi ogni giorno a Salerno ed avrò fatto
questo per cinque sei mesi. - A calcio giocavo benissimo, con un
documento leggermente corretto nella cifra finale, non avendo l'età o
per essere più precisi: l'uno si era azzerato.

A Positano non ero molto ben ... visto dalla madre di Merina,
titolare di un bar, ristorante albergo, più mezza montagna, asseriva
che io la distraessi, lei doveva lavorare, non calcolava ciò la
rendesse più frizzante: la mamma non vuole. - Chissà cosa avrebbe
detto se mi avesse incontrato a Salerno, quando non la facevo andare a
scuola - filoni a bizzeffe.

A calcio ero bravissimo, segnavo gol a grappoli, nel bosco poi, non
avevo mai perso con nessuno, calciatori professionisti compreso,
almeno al primo campo, come si definiva il più vicino alla nostra
entrata nel parco

Quasi mi dispiacque non giocare più a calcio, però mi ero
scocciato, stavo a fare quello da dieci anni - la moto m'avrebbe messo
un tigre in più nel motore e non c'é niente da fare, senza di essa, si
era out. - Chi aveva la moto era di un'altra dimensione. - Ricordo che
ci fu una cotta con una ragazza - si chiuse la storia momentanea, e
questa per farmi dispetto, si mise con un bruttogeno, il quale però,
aveva la Moto Morini, proprio quella che io desideravo: che disdetta e
colui chissà cosa si dovette credere, da indurmi a pensare che
deficienti.

Non so, per esempio il film di Brighton, sulla scogliera con tutte
quelle moto, ricordo specialmente Vespa e Lambretta, super specchietti
retrovisori con musica della colonna sonora che cambiava un'epoca, dal
rock and roll al beat anni sessanta, testimoni di un tempo al di là
dello stesso, nella spettacolare cornice di un mare a costa alta,
inebriato nella metamorfosi da brivido degli interpreti. -
Quadrophenia, fenomeno stereo avvolgente da tutti i lati. - Le moto
inglesi che belle, ma io non avevo l'età e se la colonna era di un
altro gruppo, pazienza: mi hanno scocciato pure le moto.

Dalla serie " La classe non é acqua " nonostante manchi da un
ventennio e molto più, dai campi di calcio, riesco ancora ad
indirizzare una sfera di cuoio nella direzione voluta e sono pronto a
scommettere su di me su ogni cosa in campo, purché non s'imbrogli,
usando artifici strani: appartengo al mondo del " Leale " non solo
nello sport, infatti sostengo senza ombra di dubbio che questo libro
diverrà un best seller e tutto il resto sarà facilitato, visto che la
letteratura é la regina delle arti ed ogni cosa si sviluppa in essa.

Forse perdo, perché non mi piace scommettere e se prima ho scritto a
competizione danaro, é stato giusto per dare il senso di ciò che
volevo esprimere, anche se per la verità, sia per i miei amici che per
me, il giocare con soldi in palio, messi da noi, era forse
indispensabile, perché senza il premio finale, quando nelle partite di
calcio nel bosco, a calciobalilla o altri giochi da bisca, senza il
premio in palio che non si vuol perdere, l'impegno andava a farsi
benedire, mentre in tal modo, il pretesto di presa in giro, risultava
sonante per i perdenti.

Qualche anno dopo, passato il tempo delle lacrime agli occhi di mia
madre, che assolutamente non voleva che pa' mi avesse comprato la
moto, altrimenti sarei come minimo morto, a suo dire, nonostante il
mio migliore amico fosse allora Pietro Boschi, studente indefesso,
finalmente uno peggio di me e non mica se ne andò chissà dove, per non
terminare gli studi come si conviene? - Lui, l'anno dopo, invece di
laurearsi data l'età, avrebbe dovuto diplomarsi. - Conosceva quasi
tutti gli studenti di Napoli, in virtù della sua lunga attività
scolastica che allora si esaltava nel momento del Mak Pi. - Se
n'organizzavano d'importanti e chi voleva vendere biglietti nel suo
Istituto si rivolgeva a lui, proprio perché aveva un giro enorme
d'amicizie, era il più tipo. - Con questi biglietti arrivavano
normalmente, anche un mucchio di soldi che avrebbe dovuto restituire.
- I concerti che si organizzavano erano di forte impatto di pubblico:
Patty Pravo, New Trolls eccetera, insomma, i migliori del tempo, si
riempiva il Palazzetto dello Sport. - Errico, carissimo amico comune
del tempo, anche lui quattro, cinque anni più di me, era giocatore
d'azzardo incallito, convinto che dove si giocava là s'imbrogliava, e
siccome lui tale non era, ma che giocava a fare e perché trascinava me
appresso a lui? - Ma lui, riusciva a cavarsela comunque, almeno così
asseriva, lo stipendio veramente lo salutava: buongiorno ed
arrivederci nella stessa giornata, o quasi, poi imparò a
disciplinarsi, sulla falsa riga del tipo che può perdere massimo un
tot al giorno e così era. - A Napoli, a quel tempo, era di moda lo
Sferisterio, dove El pelotator de la bala che vince, sicuramente é
d'accordo con gli scommettitori tra il pubblico, cosa che ci
asserirono gli stessi capi combriccola, i quali addirittura osarono
dichiarare che all'inizio ci facevano vincere, per pelarci meglio:
imbroglioni! - Quando grazie al terremoto, questo edificio crollò e
non fu stato più costruito, anche perché farlo bello e monumentale
come quello di Ascoli, non era il caso, e la città tutta, su quelle
macerie, le quali bontà loro almeno una volta, non avevano fatto
vittime sotto i loro colpi di pietre telluriche, emanò un sospiro di
sollievo. - Nonostante le grosse perdite serali, avevamo sempre soldi,
a parte telefonate continue d'organizzatori che chiedevano i rimborsi
dei biglietti al mio amico, altrimenti non ne davano più - allora ecco
che questi ebbe l'idea dei biglietti contraffatti. - Negli anni
sessanta, tutte queste cose brutte non esistevano, la vita era tutta
un Mak Pi o una continua dimostrazione studentesca, quando non si era
intorno ai cento giorni dall'esame e se penso, che a causa di un
gioco, tipo questa vince e quella perde delle tre carte, si può
rovinare l'immagine di una città, come Napoli, nota per la sua onestà
che si vuole mettere in linea con la bontà che la contraddistingue, mi
sento un Zanto ...

I Mak Pi a Napoli, fenomeno spettacolare di notevoli dimensioni di
pubblico, hanno avuto la durata di pochi anni, fungendo da battistrada
a concerti sempre più frequenti, fino alla reazione della struttura
apposita Teatro Tenda per la musica dal vivo, evitando problemi di
andare a chiedere spazi ad altre organizzazioni, in genere sportive.

Il giorno dopo gli esami di stato di Boschi, ci vedemmo a Villa
Camerata a Firenze. - L'appuntamento in quel ostello, che allora era
luogo d'incontro dell'élite degli studenti mondiali, lo avevamo già
stabilito, un paio di settimane prima. - Ero partito in anticipo,
perché non avendo niente da fare - avevo pensato bene di arricchire il
mio bagaglio culturale in giro per l'Italia che adoravo, nella sua
totalità geografica - allora non esisteva Bossi.

Raggiunto da Pietro, ci trasferimmo a Marina di Massa, dove
l'albergatore Papà Giovanni, era famoso per la sua ospitalità. -
Curiosità: in quel ostello incontrammo Errico e mio fratello.- Loro
viaggiavano nella cinquecento blu e noi nella bianca, pochi giorni
prima acquistata da Pietro, nuova di zecca. - Andammo in Francia,
forse quel giorno stesso, mio fratello doveva incontrarsi con una
ragazza ungherese e siccome era fidanzato con la sorella di Errico,
questi per non crearsi scrupoli, decise di inseguire anzitempo il fine
del nostro viaggio: andare a Monaco da Carolina, di cui eravamo
innamorati entrambi, e lei doveva scegliere il migliore tra noi e
l'escluso non doveva ingelosirsi. - Appena passammo la frontiera, ci
accorgemmo di essere i più belli, per la verità questo non ci
meravigliò affatto. - Stemmo davanti al castello un paio d'ore e
siccome della Principessa neanche l'ombra, ce n'andammo a Saint
Tropez, dove ci trattenemmo abbastanza, come a Cannes, ma dove
restammo più a lungo fu Marsiglia.

Durante la notte sulla Costa Azzurra, eravamo quasi sempre in
viaggio, a chiusura delle balere - una ragazza ci chiese un passaggio
e ci portò a casa sua. - L'indomani mattina mi svegliai e bevvi del
liquido giallo che era sul comodino - non lo avessi mai fatto: era
concentrato d'arancia cui io, neanche sapevo l'esistenza, il quale,
imparai dopo, andava bevuto con aggiunta d'acqua. - Nell'andare in
cucina, scoprii che la tipa ci aveva chiuso dentro, non voleva che ce
n'andassimo e lei doveva andare a lavorare. - Uscimmo dalla finestra.

Inizio ad avvertire la stanchezza - sono le tre e quarantacinque,
temo d'arenarmi circa i propositi di giungere al termine, presto,
prima che strappi la spirale a questo quaderno, che mi tortura la mano
destra.

Qualche giorno fa, é venuta fuori la news scientifica,
della spirale antiprostata. - E proprio vero, per evitare di farsi la
uallera alla pizzaiuola non bisogna fare altro che leggere La
Costellazione del Lupo Azzurro. - Amen.

Oggi nella Housing Office, da me non so perché, sempre definita
Home Office, la quale forse é un'altra cosa, mi hanno detto che c'é
una casa per me in Acton. - Bello! - Aggiunge " I " suona come action,
azione.- Userò questa casa come habitat, ecosistema delle mie qualità
attive, le quali non sono poche. - Sicuramente le facce del posto
saranno bellissime: impegnate. - Acton é dalle parti del ponte di
Hammersmith, tale luogo ricordo benissimo, è lì forse il ponte che mi
piace di più: color bianco azzurro, se ricordo bene, con riporti in
rosso e fregi in oro - struttura bassa ed armonicamente antica. -
Stetti da quelle parti, nel momento della ricerca d'attività turistico
alberghiera, cui volevo dedicarmi, per vivere la mia avventura con più
autonomia, senza il pensiero della moda, la cui struttura operativa è
molto più complessa e sicuramente m'impedisce l'arte della scrittura -
l'Alta Moda è un impegno esagerato. - Ivi venni in contatto con un
ufficio importante, che calamitava una dozzina d'attività, ad esso, in
quel di Hammersith, si poteva vendere in un sol colpo un considerevole
numero di macchine da caffé, per esempio. Passa in questo momento la
poliziotta di ieri in borghese ed ora come ieri l'altro é in divisa,
mha sussurrato all'orecchio mentre scrivevo: dove hai preso jeans e
scarpe? - Le dico degli ultimi avvenimenti, che a breve riporto, dopo
aver terminato il pensiero che stavo
per scrivere, prima che lei mi salutasse additandomi con un " Good ".
- A Londra, il settore Catering offre opportunità eccezionali -
quantificare quanto ci sia da fare in questa città é impossibile - tra
l'altro il Catering, comunque vadano le cose, é uno dei pochi settori
produttivi nella quasi totalità dei suoi esercizi.

Sei, sei, millenovecentonovatadue, matita nuova nella mia beautiful
ventiquattrore di legno laccata - avuta, cioè già acquistata, ai tempi
della scuola Cequer.

Ieri mattina mi sono recato all'Housing Office, dove mi hanno
avvertito di un cambio direzione - sarei andato a Shoot Up Hill
Kilburn - stranamente, mi sono addormentato mentre aspettavo - in
genere, senza un comodo letto, non riesco a chiudere occhi - chissà
quanto dovevo essere stanco? - In sala d'attesa ho incrociato Ancie e
due infermiere - lei mi ha chiesto una sigaretta senza neanche dire
Hallo - é noto che se non fuma é seriamente ansiosa - che nome - le ho
lasciato il pacchetto. - Nei giorni in ospedale ero senza soldi,
perché così ero uscito dal bagno e lei mi offriva sigarette senza
neanche chiedessi. - Che non abbia neanche salutato, per motivi più
impellenti, n'abbiamo riso tutti i presenti, conoscendola e sono
proprio contento di averli incontrati prima di ricevere la chiave,
perché mi ricordano un periodo d'esperienza interessante e colgo
l'occasione di augurar loro tutti e di tutto cuore, ogni bene.

FINE I Parte
La Costellazione del Lupo Azzurro
scritta a Maggio 1992, poi sono andato controllare sull'agenda, dove
noto che sono entrato
nell'University College Hospital il 22 aprile sera e sono uscito il 28
mattina.
Mi chiedo perché ero convinto fosse maggio nei suoi primi giorni?
Semplice è la risposta, quel anno in tal periodo, fu molto caldo.
Trascritta in bella velocità e pubblicata su Ias Dicembre 2003
Annotazioni: Ho scritto più chiaro di quanto m'aspettassi, a parte
qualche parola incomprensibile che il tempo ha sbiadito
ulteriormente.


rimuda

unread,
Dec 1, 2007, 12:29:26 PM12/1/07
to ITechnodemocratic


On 30 Nov, 18:49, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

http://groups.google.com/group/it.arti.scrivere/msg/d6621c4c21db22f6

La Costellazione del Lupo Azzurro
II parte


L'altro ieri sera andai a far visita a mia figlia, la madre,
provvidenzialmente cucinò un primo con formaggio abbondante sciolto
nella salsa - avrei mangiato anche il piatto, dove rimasi quasi tutto
il sugo ed un po' di pasta perché imposto dalla linea. - Per secondo
ci fu carne che appena assaggiai, pensando tra me: se solo potessi
mangiarla domani, invece di mettermi ai fornelli. - La dieta, impone
sacrifici da rispettare, per non ritrovarsi quadrati.

Mia figlia é stata eccezionale, mai tanto affettuosa come quella
sera, mi ha ceduto il suo posto letto, dopo il racconto delle ultime
mie vicissitudini - avevamo passato la serata giocando a Connect Four
" Hai bisogno di una ventina d'ore di sonno " dichiarò quando
s'avvicinò l'orario, di ritirarsi.

L'indomani alle sette e trenta ero già sveglio, pronto per ricevere
rimostranze dalla ex moglie che non vuole si fumi nelle camere e poco
male ci fosse la finestra aperta. - Conoscendo l'avversione al fumo,
che lo facessi per dispetto fu l'ovvia motivazione sentenza, della sua
incavolatura mattutina e per tal motivo, potevo anche andarmene, senza
rimpianti.

Nella stanza ordinata di mia figlia, ci sono: giocattoli, libri e
fotografie alle pareti. - Ieri ne ho scoperta una nuova, l'immagine di
una ballerina, ritagliata da una prima pagina e messa in evidenza, tra
gli idoli della canzone.

Dopo che Virgola é andata a scuola, sono uscito e mentre aspettavo
l'ascensore é uscita dalla stessa la madre, riferendomi che aveva
dimenticato d'informarmi della scuola grafica " Cequer " che aveva
telefonato per avere notizie. - Mesi addietro, avevo registrato il mio
nome per il corso di computer animato e neanche ricordavo di aver
sentito o letto questo nome e quando lei ha pronunciato la parola alla
francese " Chéque ... r " per un attimo ho pensato che qualcuno dei
tanti debitori, mi avesse spedito qualcosa.

Mi sono recato in Camden Town, il mio posto preferito dopo Angel,
ed ivi ho stipulato il contratto del gas e della luce - solo per
quest'ultima, ho dovuto versare ben centocinquanta sterline d'acconto.
- Tanto! - Quando la cassiera ha ringraziato chiudendo il cassetto,
ero sul punto di raccomandarle svolgere le sue mansioni alacremente:
con la somma depositata assurgevo ad azionista. - Questa, da dividendo
vignetta, esce un capolavoro, specialmente in qualche borsa del terzo
mondo, dove con tale gettito di danaro, illuminano la città intera,
per un numero d'ore non inferiore o superiore a ... ?

Mi sono presentato in tutti gli uffici: Job Center, DSS e Housing
Benefit, addrittura a Neasden, nella zona di Wembley, che conosco per
aver assistito alla finale di Coppa tra Arsenal e Totthenam - finita
zero a zero, con suddivisione del trofeo, un'esposizione semestrale in
bacheca, prima per l'una e poi per la squadra. - Potenza del
sorteggio: sarà premiato chi vivrà l'emozione immediatamente? - Metti
che il vicino di poltroncina abbia raccontato una baggianata di calcio
turistico? - Le due squadre, si sono dimostrate a dir poco
allucinanti, per gli errori e la pochezza di uno spettacolo, veramente
indegno: tutti rincorrevano a mucchio la stessa palla, che scompariva
come nel rugby - che paranoia - Wembley é un bel posto, pieno di verde
- lo stadio é imponente - si vede bene, nonostante la pista, come al
San Paolo e non allo stadio inglese. - Ho capito, volevano
trasmettermi che lo sport da seguire è il rugby non il calcio, la
palla ovale è più popolare.

Davanti casa c'é un albero chiuso nel catrame, ora lo vedo in
fioritura, gialla - sarà un glicine? - Chissà come sta il Bonsai
affidato a Rosetta Abete?

E domenica e da due giorni risiedo a Kilburn - a sentire questo
nome proprio di località, é impossibile non pensare a to kill uguale
uccidere e burn uguale bruciare, oppure 'o bur come si dice in
dialetto, unge, Shoot Up uguale sparare sopra e Hill collina o malatia
- che indirizzo da guerre spaziali, per la comica inglese con gli
irlandesi, di cui questo posto é pieno zeppo, tanto da essere definito
in Irlanda, la sesta loro regione.

Qui non mi trovo. - Preferisco Angel e poi non ho capito com'é che
ci sono negozi dal nome uguale, seppur vendendo prodotti diversi - fa
parte della confusione del posto " Busy ". - Oddio, la zona é
dinamica, forse fin troppo, per essere ubicata a Londra in fascia due,
salta subito all'occhio che c'é più gente e negozi qui che al centro.
- Uscirò da questo luogo con un'esperienza di carattere nordica
completa, anche se scoccia calarmi, immediatamente dopo la clinica, in
questa nuova realtà.

In una settimana ho scritto appena una pagina, dopo la maratona di
tre giorni e poco più che mi ha portato a questo punto. - Ho avuto
tante cose da fare, mi sono distratto ed ora ciò che temevo é
accaduto: non ricordo più con esattezza, cosa ho scritto
precedentemente - dovrei rileggere, ma la voglia è per ciò che attende
descrizione. - Prima cosa da puntualizzare onde evitare ripetizioni, é
dimenticare dottoressa e chi altri - c'é poco da dire, meglio
scansarsi, tra tanti libri presenti all'ultimo meeting, da un
Principato della gelosia Book.

Mercoledì sera sono stato al corso d'animazione. - il professore ha
affermato fossi nel posto giusto. Mistero: in un'aula con la
scolaresca ci si rivolge ad un singolo, invece che alla classe e
d'acchito? - Sono andato in una delle aule, Learning and Speaking
better English, da me frequentate all'inizio, dove s'impara a
pronunciare la parola. - La scolaresca, allora, era costituita da una
ventina di noi, in rappresentanza delle diverse regioni mondiali ed
ognuno scandiva la parola secondo i propri dettami linguistici. - Alla
fine, la parola era conosciuta altrimenti scritta secondo la propria
pronuncia, cioè sbagliata in ambo le lingue da studiare, e volendo
essere al passo di livello superiore, dove fui collocato dopo un breve
test, cui mi sentirono parlare e stabilirono che conoscessi più di
trecento parole. - Parlare é stato sempre il mi forte, ricordo il
Dottor De Velocis della Fabbrica d'Arredamento Negozi, che asserì "
Riccardo, dici cose sensate, ma non so fino a che punto parli per
convincermi della tua tesi o per il piacere di ascoltarti? ".

Era bello andare a studiare nel college il lunedì ed mercoledì in
una classe ed il martedì ed il giovedì in un'altra, frequentata da
extraterrestri, cioé quelli che hanno difficoltà enormi ad imparare
l'inglese e più lo parlano, più creano un'altra lingua, cui io
appartengo, senza falsa modestia. - Le trecento parole che mi erano
state quantificate come bagaglio conoscenza, erano supportate da
nuove, le quali s'inserivano grazie allo studio previo un traduttore
tascabile, il quale dona soluzioni in italiano o viceversa
dall'inglese. - Sul foglietto delle istruzioni é scritto che
raccolgono quarantamila parole, ma non é vero, chissà a cosa si
riferiscono, forse al complesso di tutte le voci memorizzate
nell'aggeggio elettronico, il quale ha anche funzioni di convertitore
di pesi, misure eccetera? - Leggendo i termini catalogati sul
dizionario secondo la pronuncia, ho affrettato la conoscenza della
lingua.

La prima insegnante che ho avuto, scozzese d'Edimburgo, é stata
eccezionale, nel fare l'appello invece di muovere la penna per segnare
i presenti, roteava il registro, il quale dopo un giro completo, s'é
trovato al posto di partenza. - Esperienza mostrata solo la prima
volta - peccato. - Una volta mi disse di non perdere il contegno "
Behaviour " era caldo ed avevo sbottonato la camicia. - Nell'altra
classe, tutti inglesi, compreso l'insegnante di Manchester, si
respirava un'aria più birichina - l'insegnante faceva notare la
differenza tra Cockney e l'importanza dell'inglese corretto, il
proponimento finale di tutti ovvero la buona educazione che traspare
dal linguaggio. - Intorno ad un tavolo di lavoro d'altronde, la
pronuncia giusta, ha il suo effetto in qualsiasi età, principalmente
adulta; al non è mai troppo tardi l'età media era dei trentenni
convenuti a decisione comune di studiare bene, quando una delle
persone disse fuck-off, mentre l'insegnante ci delucidava sulla bontà
della pronuncia e tutti risero pensando alla segreteria, che ogni
giorno chiedeva i soldi, perché nessuno voleva pagare il corso, mentre
la nostra insegnante pensò alle voci che venivano di là dai separè,
inseriti per fare dalla nostra aula, spazio per un'altra classe, da
dove arrivavano parole, indecifrabili.

Infatti, prima di tornare a salutare in aula, dianzi frequentata,
ho incontrato un ex compagno di classe, che mi ha informato
sorridendo, di aver pagato la retta.

In tutto questo vi svelerò un segreto: ho dedotto che l'inglese si
scrive in un modo e si pronuncia in un altro e fin qui non ci piove -
il bello sta nel pronunciare la parola secondo le caratteristiche
tecnico tattiche dell'interlocutore, se poi si toglie quel ic da tic
che fa un petit peu ubriaco, si è al capolinea.

Bene! - Per trasferire sempre meglio l'inglese nella mia testa,
penso di convogliare le quattro azioni principali: scrittura, lettura,
ascolto della parola e ripetizione della stessa, in una sola
operazione che le racchiuda tutte. - Innanzitutto, avrei dovuto
riportare a penna, con calligrafia chiara tutte e quarantamila le
parole - cosa che assolutamente non credevo fossero, poi registrarle
per riascoltarle a piacimento, senza trascriverle di nuovo, altrimenti
avrebbe portato via tanto di quel tempo che il metodo sarebbe scaduto
d'immediatezza, mentre é importantissimo trascriverle tutte per la
prima volta, perché anche questo é un modo d'entrare nell'essenza del
lemma e se avessi fatto ciò dieci volte, cioè leggerle mentre le
ascoltavo e simultaneamente le pronunciavo, anche mnemonicamente
volendo, tutto sarebbe addivenuto un apprendere in automatico, come
quando riconosciamo un suono comune da un rumore che ci é familiare,
tra tanti simili ma diversi, il quale meglio di tutti ci trasmette
immediatamente l'idea del tempo che trascorre nell'ascolto, tipo il
tintinnio di una moneta caduta sul pavimento da un'altezza maggiore,
la quale produce più rumore e più a lungo della stessa che tocca il
suolo da un'altezza inferiore.

La professoressa di pronuncia, ha dei capelli lunghissimi. - Quando
mi ha rivisto, non frequento la sua classe da un pezzo, perché dopo
poco, stabilirono, che quale extraterrestre cockney andavo bene,
quindi mi cambiarono classe - mi ha chiesto sorridendo, se fossi stato
ammalato. - Ho risposto tale era stata la causa della mia assenza.

Decisi di abbreviare il numero delle parole da trascrivere,
eliminando tutti i termini brutti, si fatica meno e si evita qualche
figuraccia e poi così facendo andava bene per ciò che mi prefiggessi.
- Mia figlia asserì che era difficile comunicare: lei aveva
dimenticato l'italiano ed io non parlavo inglese - chiesi quattro mesi
di tempo per imparare e quello mi sembrava il miglior migliore, per
mettermi alle spalle, trent'anni studente, di fronte più giovane. -
Virginia é preoccupante per come prende seriamente lo studio, come
sfida con se stessa - un
paio di giorni fa, s'era messa a piangere, perché non era riuscita ad
imparare le tabelline in due ore. - Se non fossi riuscito ad imparare
l'inglese per parlare con lei in quattro mesi? - Che esaurimento da
numeri demenziali! - Non ci voglio neanche pensare

Trascrivo tutte e parole, circa sedicimila, su una cinquantina di
fogli, con relativa traduzione in italiano e mi metto in cerca di una
" Fairy voce " l'attenzione si sofferma su una tale che si realizza in
modo improprio. - Sarebbe bello proporre la cosa all'insegnante dai
capelli lunghi, che ha una voce molto musicale ed i bioritmi giusti,
anche quando é in cantina, un luogo intervallo dove non si beve alcool
ma tea o caffé. - Lei non era la mia insegnante, ma divideva l'aula in
cui ero, con la sua classe, e mi distraeva vederla che si conficcava
ciò che le capitava a tiro, nella lunga e folta chioma, mentre io sto
perdendo i capelli: che odio.

Chiesi a Lady Pronuncia, la collaborazione della sua preziosa voce
e lei acconsentì, fermandosi alla lettera " I ". - La mia insegnante
asserì che così studiando, sarei diventato un pappagallo, più di
accennare ad un sorriso consenziente non potevo, magari fossi in grado
di ripetere tutto. - Quando mi diede la cassetta registrata, notai
qualcosa di particolare nei tempi, che ad un primo esame risultavano
sbagliati, dapprima troppo lenti, poi quasi errati, per poi andare
sempre più veloce, come parl'I, voleva dire lei?- Vabbeh! - Morale
della favola: l'esperimento era riuscito e poteva essere produttivo ed
io imparavo comunque, perché conoscendo le situazioni e la voce, era
rilassante anche quando gracchia di proposito e poi mentre ascoltavo
leggevo e ripetevo la parole mettendole sempre più in linea mentale,
memorizzandole sempre più velocemente grazie all'entrare in sintonia
con il modo d'essere suo, in primis insegnante d'inglese. - Eppure,
quando le chiesi se lei avesse una " Fairy Voice " mi rispose che non
esiste in inglese una tale affermazione, perché " Fairy " significa un
qualcosa nel vento ... ma io non sono calvo, avrei voluto aggiungerle e
decisi che meglio sarebbe stato non continuare discorsi, perché con la
testa giocorellona che mi ritrovo, forse é meglio si fosse fermata
alla lettera " I " e sugli aggettivi inerenti alla testa, la cosa si
ferma qui, perché altri, escluso mio padre, non sono ammessi a fare
commenti spropositati sui miei capelli, se non suggerire la
pettinatura o come mai li ho così neri naturali.

E caldissimo da un paio di giorni - si suderebbe anche immersi
nell'oceano. Ieri, ho ricevuto la visita degli assistenti sociali;
viaggiano a coppia - lui ha i bermuda. - Mi hanno chiesto documenti
più propri - i miei sono scaduti, però la patente non l'accettano. -
La patente in Italia é il documento che vale di più, per averlo
bisogna dimostrare di essere abilitati alla guida ed integri
moralmente e fisicamente, mentre per la Carta d'Identità, ho fatto
notare, bastano due testimoni, che registrano tale dichiarazione di
conoscenza per professione, stazionando fuori agli uffici, dove sempre
trovano clienti, in quanto sarebbe impresa improba giungere allo
sportello Comunale con due amici o parenti nei giorni feriali dediti
al lavoro, cui sono attenti questi due testimoni che garantiscono per
tutta Napoli. - Il Passaporto é il documento Ufficiale in assoluto,
però non sono sicuro se richieda un incartamento superiore alla
Patente, per la quale bisogna pagare anche il bollo annuale ovvero la
tassa, altrimenti i progetti non decollano, ma stazionano nello spazio
come nel traffico. - " Due testimoni per un minimalista " mah? - Non
si porta più il minimalismo - uno é poco e due sono assai e si riparte
di nuovo in trafila per gli uffici, dove scopro che non sono nato qui.
- Cavolo, dove mi stanno inviando i figli dei fiori: sfottono? - Chi
fa da se fa per tre. - Qui, si crede ai cittadini, non mi sembra
d'essere tanto sfornito di documenti, anzi. - Gli assistenti sono
simpatici: una ne fanno e cento ne pensano. - Qualche giorno fa sono
stato di nuovo al College Cequer, dove ho incontrato il " Very "
English come s'identificò lui, quando gli chiesi di dove fosse, dopo
che lo aveva chiesto a me e presentandosi in tal modo, voleva
trasmettermi nel linguaggio veloce computerizzato, che per parlare con
me, lui non aveva bisogno di tradurre mentale, perché secondo lui io
...? - Inutile confidargli parlo anche francese e latino, da rosa a rose
rosse, e siamo solo alla prima declinazione e meglio non aggiungere
niente di nuovo, che si traumatizza sentendomi viaggiare in is e ius
fino a cinque, sia singolare che plurale e sempre inerenti alle
declinazioni, e se non sa rispondere pensai, l'intelligenza da Eqque
Qua Pappagoda arenandosi al primo incontro non produrrebbe scambio
culturale, meglio soprassedere, non troncare il dialogo, altrimenti
cadendo in competizione, farei la figura dell'ignorante, inoltre le
declinazioni manco le ricordo e siamo solo al mercoledì ed il prossimo
week-end, da dedicare allo studio delle desinenze, é lontano.

Mi sento come se tutti dovessero indagare girando alla larga dalla
questione cervello, dove se mi capitano a tiro, poi mi osservano
controluce, come se fossi di un'altra essenza: trasparente. - Può
essere mai che un singolo sia superiore ad un gruppo compatto? -
Impossibile! - Altrimenti, il minimalismo non sarebbe terminato e se
fosse passato di moda per spirito di squadra intellettuale? - Ma chi
ti ha detto che é finito? - In ospedale, in un frangente, hanno
asserito che forse io non socializzavo. - Orbene, ieri ho scoperto una
copia del giornale locale sotto la porta - una donna, la quale
dovrebbe essere l'esaminatrice, risiede localmente, si descrive
veramente a modo, molto carina, psicologa, più altre qualità,
dichiarano di essere in cerca di un uomo - allora per sedare ogni
dubbio, le ho risposto come segue: scrittore molto carino, artista
intelligente, gentleman bellissimo, eccetera e senza preamboli le ho
dato anche l'esatta ubicazione di dove risiedo e tra l'altro, scrivo
di fianco al davanzale della finestra, qualora fossi passato
inosservato per strada ed ora a lei misurarsi la palla, fesserie non
ne racconto.

Ha citofonato qualcuno - non mi sono neanche degnato di vedere
dalla finestra chi fosse, chiedeva se sapessi ... come socializzare,
probabilmente, gli ho consigliato di bussare al flat uno o due che,
dovrebbero essere gli unici abitati, mentre abilmente si confondeva
appresso alle sue chiacchiere, ho avuto il dubbio che l'annuncio fosse
un bluff o che lui si ponesse in contrapposizione di gelosia della
bella psicologa, molto a modo e non l'ho spedito a quel paese, per
buona educazione - anche perché sarà mentalità gay e mandandolo a fare
in culo, non me lo sarei più tolto dai piedi, infatti è là che starà
andando nei suo pensieri, i gay sono in aumento e nelle metropoli si
accalcano enormemente.

Alla scuola d'animazione il tutore ci ha inviato a disegnare un
oggetto dinamico, dall'immediata sensazione d'azione, che grazie
all'animazione, si sviluppasse nel tempo, secondo e nostre intenzioni.
- Alla fine del mio lavoro: un orologio - ho notato che anche il mio
compagno Very English accanto, aveva fatto la stessa cosa - il mio,
avendo sei scomparti, era divenuto una bussola. - Il professore
vedendolo, ha detto di cambiare soggetto, non perché vi fossero due
spazi in più, o altrettanti ne mancassero per le posizioni intermedie.
- Mi ha consigliato di disegnare un insetto - aggiungendo di prendere
spunto, dalla visione dei filmati della settimana scorsa. - Gli
ricordo dei filmati che non ho visto, e gli insetti non m'interessano
perché appartengono allo stilista Moschino, il quale con quei temi,
una decina d'anni fa, ha fatto delle collezioni di felpe stupende. -
Ma come faccio a dire questa cosa qui al professore, il quale non da
tempo alle domande, che già intuisce secondo i presupposti futuro
remoto? - Sono su un computer avanzato, nonostante avessi dichiarato
d'essere principiante - mi sento da evviva il parroco e lui garantisce
va bene ed io mi guardo intorno, chissà dove vorrei aggrapparmi per
non passare da rimbambito.

Si conviene con il professore, che ho bisogno di una guida libro,
grazie alla quale prendere dimestichezza con il computer, in
definitiva assicura di non preoccuparmi più di tanto, ma di
concentrarmi sulla storia da sviluppare. - Non mi trovo! - Ho
l'impressione che vogliano andare dritto spedito sulla carta igienica
fumettata ed il personaggio dell'insetto non é ideale, anche se
minimale. - Muovo un tasto ed esce un terrazzo, che apre sei finestre.
- Di nuovo sei finestre? - Manca solo annaffi le piante, ma come? -
C'é incompatibilità tra elettronica ed umidità. - Guardo intorno e
sembra il computer si preoccupi che volessi affacciarmi alle finestre
sul terrazzo, per cosa? - Le piante, ed in mancanza d'acqua, stop,
senza perdere la direzione. - Troppo complicato ed io troppo
deficiente in inglese e non m'interessa sacrificarmi per studiare
questa materia computer, se non in lingua madre e poi, il computer
parla un altro linguaggio - é vero che siamo pur sempre nell'era
minimalista, ma non vedo perché debba fare tutto io: invenzione,
soggetto, scene, dialoghi, il professore pensa di aiutarmi con i
disegni, e sicuramente avrà le sue brave ragioni per crederci, il
difficile è fargli intendere che tutte queste mansioni
contemporaneamente, non mi calzano più e neanche per gradi voglio
rinnovarle da un passato vicino ma andato. - Uscendo, a fine lezione
avrei voluto dirgli che la storia sul piatto dell'orologio con la
bussola, c'é tutta, manca il disegno che altresì ho fatto, ma non va
bene perché ci vuole l'insetto?

Siamo nell'era della velocità. - Center Point: la realizzazione
grazie all'idea. - Il bello é che ognuno può dire la sua. - L'inglese
che conosco mi sta bene, tanto non sono votato alla carriera
diplomatica o del traduttore da strapazzo, tra il parietale destro ed
il sinistro: esaurito imbalsamato, sulle strisce pedonali.

Se ho capito bene, per lui, l'idea dell'orologio con la bussola,
aveva sì, insito in se, la successione dello spostamento in tutte le
direzioni, ma forse cercava più anima nel campo d'azione. - Per me
spaziare di più, significa avvalorare ciò che ho dichiarato al Job
Center " scrittore, divulgatore di nuove idee etc. " e l'orologio con
la bussola, é un pezzo forte da realizzare, nella mia collezione, che
mi porto appresso da anni, e essa rappresenta, il fine della mia
azione circa questo progetto d'animazione: l'anima del tempo.

O.K.! - Esempio spostamento del tempo e sue direzione, o, a secondo
della bisogna, una delle prime volte che si usciva insieme, per
lavoro, con la socia Bellazzi. - Lei stabilì che dividevamo tutto, per
esempio la Jeep, in tre mesi mi costò nove milioni - che generosa. -
Lei guida male per quelle strade - non nel senso della guida pura,
quanto per la poca conoscenza della provincia di Napoli - una vera
bolgia, dove nell'errore di un senso unico, da una stradina millenaria
all'altra, si perde una giornata. - Premessa: con la Jeep non
commettevo infrazioni o incidenti, e non é che per la strada giusta mi
sfuggisse ciò che si parasse davanti ai paraurti supercorazzati. ¬-
Voler bene ad un'amica costa così tanto? - Ciorta mia - meglio lasciar
perdere.

Orbene, la mia bussola era sempre stata la visualizzazione della
nostra terra, nei suoi punti cardini: il Vesuvio, le isole, la
penisola sorrentina, San Martino, promontori più o meno visibili da
tutta la città, provincia compresa, fino al Matese, specialmente di
notte sotto le luci é anche bello riconoscere la direzione indicativa,
grazie a sculture naturali illuminate.

Orizzonti: punti di vista che s'innalzano allargando la conoscenza
- asseriva un famoso musicista dei Donna. - Si stava appesi ad un
punto di cotone che si rincorreva nel ricamo, con Antonella tra un
appartamento e l'altro se non in diversi palazzi, insomma, tutto un
quartiere, di uno dei paesi più abili nell'artigianato artistico,
della fascia cittadina era all'opera, per la confezione del nostro
prodotto che allora era " Boom " abbigliamento. - É difficile definire
lo stress che quel oggetto del desiderio femminile sopportava prima di
entrare in vetrina. - Tina, nella scelta del modello da proporre alla
vendita, era stata eccezionale - aveva ricavato dei disegni da un
libro e facendoli dipingere sulle magliette, ed andava ad arricchire
il tutto con payette, lavoro certosino che impiegava moltissimo tempo
e richiedeva anche concentrazione massima tra i fasonisti. - Lavorando
insieme ed analizzando i tempi, scegliemmo dai libri che aveva
acquistato, una vera biblioteca d'arte fotografica, i disegni che
rendevano e forse impiegavano anche minor tempo, poi ci rivolgemmo
alle professioniste del ricamo e delle applicazioni. - All'inizio non
ero molto d'accordo nello sfruttare capolavori d'arte, ma quando lei
mi chiese se li conoscessi e la mia risposta fu negativa - subito lei
asserì che i tali artisti dovevano ringraziarla e gratificarla, se in
virtù della sua intuizione, i tali autori stavano diventando
conosciuti per quanto meritavano. - Come darle torto? - Per accelerare
il lavoro, divulgai la tecnica dello spolvero, lezione imparata dal
mio amico restauratore, cui riporterò a tempo debito, inoltre
m'interessarmi di tutte le operazioni, le quali immediatamente,
andarono a gonfie vele.

La tecnica dello spolvero piacque moltissimo, in uno dei più
artistici palazzi della Napoli antica, dove i figli del padre della
pittura post-atomica, mondiale, si adoperavano per noi,
magistralmente. - Che tempi e che personaggio, questi, il professore,
Preside in pensione dell'Accademia di Belle Arti, intimo d'artisti del
calibro di Andy Wharol e De Buy, cui ne era precursore e certamente
non gli piacque che la figlia stesse a riportare i lavori di altri
maestri del passato per le nostre speculazioni. - Lo stesso, identico
discorso che la socia aveva fatto a me, sortì lo stesse effetto di
successo e lui si squagliò come burro al sole, chiedendomi se sapessi
chi avessi di fronte, visto che parlavo con cognizioni di causa
artistica e fortuna che del periodo, fino al pallino Luigi Filippo,
non s'era proprio accennato, altrimenti, sarebbe venuto a galla che ne
sapevo una in più, probabilmente. - Quando mi portò nelle camere per
la casa, a vedere i suoi quadri, notavo normalmente la sua arte, come
non resto ugualmente stupito davanti ad un Wharol, ma fui sempre più
incantato da lui e questo certamente non cambiò il suo giudizio
nell'atteggiamento da industriale d'altri tempi in cerca di frusta,
quasi ossessivo, per la fretta condizionante ai suoi figli, come
scherzava asserire lui perché li vedeva tanto lavorare, e sembrava
chiedersi tra il serio ed il faceto, con espressione tipica napoletano
verace: San Gennaro, aiutami tu, chissà in cosa ho sbagliato per
vedere i miei figli sudare tanto? - Risposta: in niente! -
Siamo ancora vivi! - Professore: siamo giunti al capolinea, non per
l'atomica di cinquant'anni fa, ma grazie al computer, possiamo andare
in vacanza.

rimuda

unread,
Dec 1, 2007, 12:31:11 PM12/1/07
to ITechnodemocratic


On 1 Dic, 17:29, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:
Il professore con moglie e figli - era in pensione da tempo e da
quando s'era sposato le suppellettili di casa quelle erano e tali sono
rimaste, sempre più lucide per la verità - non cambiava niente e poco
c'era da fare perché siamo vittime predestinate della bomba atomica e
l'unica cosa che ci distingue nella conoscenza, é accettare il ruolo
con dignità. - Questa era la sintesi della sua lezione accademica, la
quale se proiettata in una realtà, cui l'artista per la fame perde la
vista, come diceva il mio amico ... perbacco, quando si mette l'arte in
mezzo, sempre più spesso il labirinto imbroglia presentando altri
orizzonti che colgono sprovvisti. - Come disimpegnare il labirinto
atomico? - Sia ben chiaro, questo dato di fatto, non angosciava il
professore, se non a livello produzione artistica, e posti in essere i
quadri realizzati, ha smesso di dipingere, dandosi all'insegnamento,
inseguendo con successo la vita, la pace. - Tra di noi c'era molto
feeling e mi divertiva dichiarargli che l'avrei condotto nel mondo del
lavoro. - Era stupendo incontrarlo in strada, a fare shopping con la
moglie: gente grande nella loro semplicità, la quale trasmette quella
sua malcelata angoscia di generazione che si scusa per aver partorito
la bomba atomica ... che non abbiamo. - Un figlio lavorava al cimitero,
un'altra, artista come lui, dipingeva balene chilometriche e
s'impegnava alacremente per non farle estinguere in un mare sempre più
inquinato - insomma personaggi bellissimi, tra i quali spiccava
Raffaello, il riuscito col fiocco dall'Accademia di quel anno. - Non
era per me il momento d'argomentare d'arte, alla fine tra persone a
livello, il punto di vista d'intesa comune, si trova sempre, qualora
avessi voluto assurgere a creativo tra i grandi, secondo il loro
concetto. - Ero indubbiamente facilitato nel farmi seguire,
dall'essere stato presentato dal fratello di una delle mie clienti, il
quale riconosceva in me qualità artistiche.

Venivo da un paio di settimane di stress intenso, il mio lavoro
registrava un arretrato di stagione, come solito in quel periodo
favorevole alla vendita, in più avevo messo in mezzo un altro lavoro -
ma sopportavo benissimo ogni azione, il peggio era passato, ormai
l'organizzazione funzionava. - Dovevo essere impegnato, in quel tempo
del trambusto emotivo, alla collezione " Ferri pompeiani " resistenti
alla ruggine, grazie ad un filtro naturale, da esposizione in bella
mostra alle esalazioni di gas vesuviani, i quali miscelandosi con la
brezza marina, impastata di salsedine, generano un ossido
particolarissimo che si dovrebbe avvertire anche con il naso. - Di
colpo in bianco, mio padre era stato giudicato finito, dal
responsabile del reparto oncologico dei Caldarelli, il quale dopo
averci delucidato le caratteristiche dello stato di salute, che a suo
dire faceva letteralmente " Schifo " a causa di un cancro con
metastasi che coinvolgeva più organi e quindi era inutile, farsi
illusioni ... - Non piangevo da sempre, cioè mai, ma per la prima volta
realizzavo cosa fosse l'idea della morte. - Forse fu quella drammatica
realtà, cui ero stato dal medico, precipitato con la sua diagnosi, che
indusse il chirurgo a non darci speranze, ma a tentare l'operazione
comunque, anche se in tutta onestà non si sentiva consegnarci alcuna
garanzia di successo.

La bomba atomica - la morte - i ferri pompeiani - e l'Inghilterra
leader in moda post atomica: la pace oltre la guerra - con le gonne di
Grienne, del non ci pensare ed anche se rotte, bombardate o gualcite,
lascia vivere - tutto si rimette in ordine, pronto per la vetrina:
perfetto. - Immagino cosa farebbe Grienne, il padre - oh, pardon! - La
madre del post atomico nel costume, se s'ispirasse ai quadri del
professore dai colori eccezionali, scasso? - Fatto è, che il
professore é molto ospitale e soffre gli artisti della iper produzione
e Grienne lo é. - Sono del settore e garantisco, anche se la storia
abbigliamento qui, sembra meno profeta che all'estero dove si rivoilge
in cerca di produzione: auguri ed all'attacco.

Ma papà, chi me lo da un'altra volta? - La moda anni settanta? -
Io, più cento! - Mio padre é alto due metri e due centimetri -
quadrato: spazio sicurezza.

Ohilà! - Cosa vedo: la foto della rockstar sul cartellone che
annuncia il suo prossimo concerto londinese, con tanto di jeans
strappato. - Come volevasi dimostrare, la stilista del post atomico,
c'é tutta, anche questo é un suo momento.

Attenzione: cosa scopro? - Nella vetrina di un negozio ben messo
della dinamicissima Kilburn, c'é un'esposizione posta in concorrenza
con i Charity Shop di fronte e di fianco. - Presenta Made in Est Asia,
su tutta la linea vestivamo alla marinara, una nave carica di ... avviso
per i naviganti: é arrivato un fouson, moltiplicato un milione, costo
una sterlina e novantanove - un giacchino nuovo, con bottoni in
metallo dorato, appena sballato e cartellinato, tre sterline e
novantanove - con appretto più busta e cruccetta in vetrina.

Realizzare, in questa atmosfera commerciale, l'oggetto del
desiderio del tempo, distaccato dalla bussola in cerca di una
posizione commerciale confacente ed a questo punto differenziandoli,
portandone uno per ogni polso da: un, due, tre, passo in marcia, senza
perdere la direzione, a causa del prezzo e sua relativa rincorsa verso
il basso, annullando il piacere dell'acquisto, diventa un'impresa. -
Guardando ai mercati orientali passa la voglia di lavorare. - Noi
ragioniamo ad optional, cioè ad aggiungere cifra su cifra e quando
abbiamo di fronte il compratore, gli venderemmo anche ciò che non é
confacente al suo bisogno. - In questo caso: orologio con la bussola
ovvero due idee in un unico oggetto, sarebbe uguale a maggior prezzo,
se non doppio. - A parte che l'idea non c'é proprio, quindi, quando da
presentare sul mercato novità ed il prezzo conseguentemente, salirà da
solo sulla spinta della curiosità che desterà. - Gli asiatici,
chiaramente escludendo i giapponesi, annullerebbero tutto il nostro
marketing, perché la loro fetta di mercato sulla nostra piazza, é
direttamente proporzionale al prezzo al ribasso che offrono per
qualsiasi prodotto in questione, quindi sarebbero capacissimi di
offrire l'orologio bussola, allo stesso allo prezzo del solo orologio,
tanto, più di tanto, come ragionano loro, il consumatore non può
spendere.

L'oggetto bussola - ricordo del tempo perenne, di pancia da evitare
e come non perdere la direzione della linea. - Ciò che adoravo nella
socia, era quel suo trasmettermi l'idea di sapersi adattare alla dieta
imposta - solo alimenti a calorie controllate - non si poteva
sbagliare: il Tirreno ad Ovest, il Monte Quisisana a Sud, il Vesuvio
ad Est e noi che dovevamo andare a Nola più ad oriente del Vulcano,
provenendo da Torre del Greco, che lasciavamo alle spalle, così come
il mare. - Palesemente, bisognava andare in una sola direzione:
diritto e così facemmo. - Tina, seduta a fianco, sviluppava le
commissioni e quando arrivammo in una strada a metà Vesuvio, asserì
che se avessimo continuato saremmo caduti nella bocca del Cratere e
tornò ai suoi conteggi. - Invece d'assurgere a navigatrice, cimentarsi
con cartine nel tenere la rotta, si articolava a portare in linea
l'amministrazione, organizzare il da farsi o leggere l'oroscopo ed il
segnale stradale senz'uscita dov'era andato a finire nella distrazione
di un motivo da capitalizzare? - Fortunatamente di queste cose sparse
tra case sperse, come collezione paesaggi e monumenti da sviluppare,
si faceva buon viso, anche perché cambiando itinerario, ogni tanto si
scopriva qualche nuovo negozio, ed a quel punto ubicato, si poteva
rivelare una vera cattedrale o un miraggio.- É sempre meglio fare
attenzione, quando si naviga sulla terra ferma, specialmente dalle
nostre parti, sempre in movimento, terremoti a tutta forza, pare
proprio che per un altro millennio dobbiamo stare quieti.- Forza, é
venuta l'ora di buttare giù un sacco d'edifici senza ragione
d'esistere architettonica, brutture nate negli sessanta, escono fuori
alla voce " Mani sulla città " o tipo l'Italsider, del non é mai
troppo tardi per una " Edition Demolition " in nome di un bel discorso
ecologico e turistico, da sviluppare a dimensione d'uomo. - Pasolini
insegnava etica del paesaggio: invitando tutti a demolire il muro di
Berlino pisciandoci sopra.

L'orologio con bussola è da studiare su punti opposti, cinghiette
laterali, magari a molla; saltare per allungare il tempo, senza
perdere il senno, per timore del divieto di sosta. - Chissà chi aveva
messo il segnale stradale sulla centoventisette davanti al parabrezza
- auto modello sommergibile, sempre in acqua, per il come pioveva di
quei giorni e perché nel periodo pastorale del Villaggio? - Il tempo,
l'età....




Il concerto pastorale, si svolse a Napoli Nord Est: Bella Star
adorava queste visioni larghe. - Progettammo anche l'idea del locale
all'aperto, multi funzionale che nella nostra città estiva, sarebbe
andato benissimo, da Night sotto le stelle, o Boite à la Belle Étoile
o ... se stasera non piove vedrai le stelle, come dicono gli inglesi e
poco male se fosse nuvoloso, tanto si accede in macchina. - Lo spazio
da spettacolo si articolava così: al centro una buette bar, molto
acquatica nel suo design ed ai quattro lati, innanzitutto schermo con
i film di Totò a Sud, luce soffusa, effetto bianco nero, idea allegra,
sicurezza d'ambiente. - Musica dal vivo a Nord - sport ad Ovest ed a
Est, Bella Star fu geniale, piazzando le ballerine. - Non avevo mai
pensato alla loro spettacolarità, finalmente potevo andare sicuro di
un altro dato. - Sarebbe stato un successone - con i drive in che
funzionavano ovunque e bene anche in televisione, non solo nei film
americani, e noi avremmo coinvolto tutta la città e schiattato tutti i
cessi della concorrenza, tipo auto con coppie al Parco delle
Rimembranze, Chalet e spazi panoramici vesuviani. - Calcolammo anche i
costi: duecento milioni, erano sufficienti - unico problema, la
camorra e la stessa polizia, la quale non protegge la camorra, ma se
ne infischia d'eliminarla. - Lasciammo stare prima di continuare, le
autorità non danno garanzie a coltivare un progetto, addirittura
volevano chiudere la caffetteria di P.za dei Martiri, perché attirava
clienti d'ogni specie ed a tutte le ore. - Sarebbe stata inettitudine
amministrativa inaudita, se uno dei pochi salotti della città, avesse
ammainato bandiera, per problemi di sicurezza.

Una volta ero in provincia di Salerno, dove un negoziante, sentendo
alcuni prezzi, una cintura post industriale costava
trecentocinquantamila lire e non potendola avere per meno asserì " Va
bene! - Ora ti porto nel posto giusto! ". - Mi presentò un suo amico
che stava per aprire un negozio nuovo, da lì a qualche settimana,
questi trattava le migliori griffes che esistevano sul mercato della
calzatura, forse fin troppo, tanto che trovai la cosa un attimino
sconvolgente. - Mi spiego: se la scarpa é di Armani, l'abito di che
deve essere? - Per me non é che cambiasse molto, anzi, bene per lui,
meglio per il sottoscritto e poco conta mi facesse vedere le
commissioni, aveva ordinato dai più conosciuti stilisti
d'abbigliamento, più che da fabbricanti di calzature. - Le cose che
avevo gli piacquero molto e voleva vedere anche la bijoutteria da
donna, cui gli avevo parlato, la quale non avevo con me, per timore di
ingolfare ulteriormente il produttore. -Stabilimmo l'appuntamento per
la settimana successiva, verso le undici di sera. - Solitamente, sono
dalle parti dei Vicoletti Belledonne a Chiaia a quel ora, quindi
niente di meglio incontrarsi alla caffetteria.

Avevo un cliente nella zona puteolana, unico che non trattasse
abbigliamento o beni di categoria inerente. - Questi si convinse fosse
il più bravo produttore di bijuotteria, tanto bella, quanto fatta bene
e volle per forza si iniziasse qualcosa insieme. - Lui insegnava, la
moglie conduceva il negozio ed io inserivo, tra una chiacchierata e
l'altra con i miei clienti, anche la sua linea, cosa mi costava? -
Siccome producevo, fece notare bene, non é che avessi tanto tempo a
disposizione, lui garantì che sarebbe stato preciso nel produrre la
merce, in modo che avrei fatto una sola consegna, tra il mio ed il
suo. - Come cliente era perfetto - il negozio funzionava, quindi
sicurezza ulteriore; quando gli giunsero i miei ordini, m'invitò a
casa, nel suo laboratorio, ottenuto nel garage spazioso, ebbi la
dimensione di quanto lavoro ci fosse da svolgere, cosa che ben sapevo
producendo io pure ed intuendo cosa volesse trasmettermi, l'assicurai
che avrei cessato di proporre il suo listino, anzi raccomandavo
d'inserire nella commessa da evadere, pure i campioni immacolati,
ancora incartati, per liberarci delle commesse al più presto, prima
che si sciupasse ulteriormente. - Poverino, veramente da lì a poco
avrebbe iniziato a dare i numeri, non voleva chiudere i nostri
contatti collaborativi, ripromettendosi di assumere qualche persona
più in là, appena terminati gli ordini sul tavolo, il discorso si
sarebbe ripreso più forte che mai. - Intanto, tra le sue cose e
qualche mio suggerimento, era uscito un campionario da far faville e
tutti si tuffavano sopra per gli acquisti e dopo poco, con la
concorrenza sempre in agguato, chissà, e poi la mia azione é nelle
boutique e lì la bijoutterie è un'idea marginale all'abbigliamento,
come può essere un certo tipo di orecchino, più di una, due stagioni
non fa notizia e per questa ragione in quel momento di vuoto di
mercato, i gioielli di pietra Szwarosky incastonati costavano più
dell'oro, metallo prezioso che addirittura in quel ottica moda, allora
era considerato volgare, se non in lingotti. - Infatti, qualche pazzo
innamorato senza speranza, iniziava a regalare lingotti d'oro, invece
che rose ... si iniziava a raccontare nelle boutique, cosa che si
sarebbe dovuto leggere sulle vignette. - Infine arrivarono i
produttori di ducati e sterline d'oro, stesso peso, anima in sabbia e
la mia bijuotteria forte, di ferro pompeiano, iniziò a stancarmi,
anche perché avevo già veduto quello che c'era da proporre ... ed il
sabbia é colore arrapao, non presente sul mercato pensao.

Incontro il cliente del negozio di scarpe, come da appuntamento
preso, alla Caffetteria e gli mostro il campionario. - L'elegante
posto, quella sera era pieno zeppo di clientela bellissima, ed un
pezzo alla volta, mostrai tutto, annotando i quantitativi per
l'ordine. - Non sembrò che stessimo lavorando e pure sul tavolo
saranno comparsi una ventina di pezzi. - I camerieri si accorsero
della mostra discorso, annuirono con piacere, presagendo una lauta
mancia e poi ero cliente affezionato e conoscevo pure la signora fuori
delle sigarette. - Fin che dal Centro Direzionale, non giunse la
fischiata che avrebbero chiuso la Caffetteria, e per toglierli dalle
orecchie, ivi, consigliai la ex socia di prendere un ufficio. - Ciò
non esclude farei aprire più caffetterie che uffici.

Sempre a tema Caffetteria e bene servisse in questo momento, mi
sovviene di un gruppo di amici del Restauratore, tra cui un'educatrice
letteraria ovvero colei, persona meravigliosa che legge la storia
dello scrittore, mettendola in ordine, correggendola nelle tre " G "
d'aguaggine e via discorrendo, perché a volte, si sa, per la fretta,
mi chiedo se scrivessi come parlo o e con la g che sembra q o
viceversa, spesso, parlo come scrivo, dovrebbe domandarsi il
conduttore della radio che s'impapera.

Come tutte le domeniche, anche oggi sono stato a messa. - Chiesa
stupenda, sembra una cattedrale - sapore del tempo antico: forme,
materiali, odori - organo a canne lunghe - altare, con baldacchino in
legno ai lati, uno per il coro, ed un altro di fronte, per i fedeli:
meraviglioso. - Sono entrato in punta dei piedi, intimorito da tanto
spazio vuoto, ed il cappellano poco distante, mi ha indicato la strada
fino alle panche - sull'altare profumi d'incenso. - Alla prima fila di
panche vi erano due persone, una donna sulla seconda panca, ed io
quarto, andai ad occupare la terza fila. - La settimana precedente,
ero stato in Quex Road, dove c'erano migliaia di fedeli in chiesa,
l'attuale più intimo, mi stava benissimo, dopo tanto trambusto. - ... E
dire che in questo quartiere, con edifici da Bingo, le quali sembrano
chiese riadattate, avevo avuto l'impressione non ci fossero santuari,
invece ben noto, che la voce del Signore é molto presente.

Inizia la Messa - entra il prete con due cappellani - incredibile,
sono più alti di me, in terza fila scalare - non mica sono tanto
basso? - Parte la musica, e cos'era? - Fosse dipeso da me, la funzione
l'avrei resa interminabile: organista e coro da centodieci e lode. -
C'é stato un solo momento d'impaccio da parte mia, quando ho avuto
l'impressione che il Cristo ed i Santi non fossero proprio quelli cui
sono abituato, ma poi il prete nel suo inglese, mi ha chiarito tutto
attraverso le preghiere e per essere così alto sicuramente, sarà
protestante - ma com'é che mio padre, due metri e due centimetri
d'altezza, era cattolico osservante tradizionale, come c'é stato
tramandato sin dai tempi lontani di Cristo? - Paese che vai usanze che
trovi, qui il punto di vita più alto spirituale è tale.

Mia figlia doveva farsi la comunione, allora andavo con lei tutte
le domeniche in chiesa - vicino la sua abitazione, c'é la diocesi
italiana, dove non ho problemi con le mie deficienze attuali in
materia lingua.- Che sciocchezza, avevo scritto la spiritualità é un
altro linguaggio, superiore a qualsivoglia discorso, seppur artistico.
- Il coro nella chiesa che sto descrivendo, era superbo, pure in
latino, avevo di fronte a me la manifestazione canora di un incanto da
cappella che si esprimeva al di sopra della rappresentazione stessa -
la tipa che stava davanti, di spalle mi fece cenno che sotto la panca
avrei trovato i testi per seguire, messa e coro. Com'avrà fatto a
sapere cosa avessi bisogno senza vedere, rimane un mistero e se non mi
viene svelato nulla tange, perché la chiesa é fulgida di energie
altissime, che si muovono nello spazio in nome Dell'Amore Divino ...
ohi, ohi! - Chissà cosa avrà pensato uno del coro, quando alla fine ha
sbadigliato ed appoggiandosi al muro ha fatto cadere un'alabarda, la
quale per poco, non lo beccava in testa. - Poco prima c'era stato un
momento di pausa, allorquando una corista ha messo la sua testa su un
libro enorme - proprio di fronte a me - trasmettendomi ansia, per la
seconda parte del libro, che appena mi accingo a scrivere - questi
avranno intuito che io per me, ho tanto da dire e chissà quando
metterò la parola fine a questa avventura letteraria, la quale sebbene
proceda più lenta della precedente prima parte, si dimostrerà molto
più lunga, Perché sto scoprendo che ho ancora tantissimo da esprimere,
anche riguardo a ciò che ho già scritto, il più delle volte solo un
accenno di una situazione ho riportato, come é d'uopo quando si prende
nota. - Se non me li scordo questi fatti, li riporto, alla fine devo
solo dimostrare di non essere pazzo ed illuminare la strada agli
agnostici. - Quanta fatica ricevere un Premio Nobel e due milioni e
mezzo di sterline, che mi aspetto per il primo libro minimale "
Titolto " e non mica per renderlo comprensibile, devo scrivere
un'Enciclopedia? - La corista in questione con il testone sul librone,
enorme, pesante per i miei proponimenti, aveva una bella faccia, a
corolla una chioma di capelli neri e quando chinò la testa, a mo' di
pettinessa, mise in mostra una matita, da un lato all'altro di una
ciocca degna di nota.

Un'altra bella nota, era il Maestro del coro e la parte finale
dell'organista, che si è aperto al massimo facendo faville, ero
convinto fosse l'altoparlante che trasmetteva un suono ben preparato,
registrato; guardando più accuratamente, attraverso una porta
cancelletto, ho potuto scorgere un vecchietto arzillo, che si dimenava
alle tastiere. - Alla fine della messa, sono andato verso il coro ed
ho visto l'organo che stava in alto, sopra la mia testa, il quale si
lanciava fin sotto al soffitto con esso notato all'entrata, ma durante
la funzione, era assurto a tutta altra dimensione e meritava d'essere
ammirato meglio. - Per quanto concerne le preghiere Ave Maria, Padre
Nostro, Credo, non noto alcuna differenza con la Chiesa Protestante,
per questo motivo asserivo che il prete, m'aveva trasmesso sicurezza
nella sua lingua, forse la cosa che mi é mancata é stata la comunione
- momento particolare, congiunzione spirituale, dalla forte intensità
emotiva, nata dall'incertezza di non sentirsi di meritare tanto, che
man mano si attenua, trasformandosi in un crescendo fino alla
librazione di un entusiasmo che persino sfiora l'ardire di scocciare
il Signore, chiedendo nell'umiltà della preghiera d'illuminare i cari,
laddove s'avverte l'impossibilità di poterci arrivare da soli ed a
quel punto giunge a fortificare il momento, anche lo scambio del segno
della pace: apoteosi.

Chi " Coglie coglie " come si dice a Napoli, andavano in chiesa i
nostri avi, durante la seconda guerra mondiale, e leggevano nel volto
degli astanti, la paura delle bombe. - Ora, in periodo di serenità, la
persona che é accanto, chiunque essa sia, assurge ad individuo più
bello e meritevole di pace che esista ed altrettanta ne trasmette.
Si!- Sono convinto che l'introduzione del Segno della Pace sia un bel
momento liturgico.

Mia figlia dice che sono razzista, forse vuole dire egoista o
ritiene egoista peggio di razzista o viceversa? - Fortuna che quando
asserì ciò rise ed io altrettanto e questo mentre si discuteva del
lungo periodo dalla mia Prima Comunione al Febbraio novantuno, senza
che sia mai andato in chiesa a prendere la Comunione di spontanea
volontà e per questo motivo, mia madre mi aveva anche apostrofato "
Ateo ".

Come stilista d'accessori moda, principalmente cinture, fatte per
mantenere tutto il mondo in vita, impresa difficile si, ma possibile,
perché nelle cinture da uomo si hanno tre centimetri d'altezza nella
lunghezza circolare in cui esprimersi. - La linea donna, raggiunge i
sei centimetri d'altezza ed una volta ne produssi addirittura una
linea da otto - inutile aggiungere, in tanto più spazio é più facile
esprimersi. - Quattro é la misura ideale.

Una volta stetti con una ragazza sul letto di casa mia, lei alla
fine, quando ormai era alba, asserì guardando il calendario che godere
quattro volte in quella notte non fosse in sintonia con il giorno che
ci apprestavamo a vivere: cinque agosto e stava per rispogliarsi ... -
Le dissi che sono gemelli ascendente gemelli, più io cinque e lei non
era stata con me, bensì con il mio oroscopo, quindi più del
calendario, doveva seguire il giornale, nella pagina dedicata ai segni
zodiacali ed accettare la cosa quale battuta di servizio.

Sempre a tema cinture, é da aggiungere che ne facevo di stupende e
tutte vendute in boutique d'alta moda, dove sono esposti le più grosse
firme del settore, compreso i francesi e qualche giapponese -
raramente qualche inglese, anche se si pensa che Ralph Lauren o
Vievienne Westwood - nomi grossissimi, prima o poi dovranno esplodere
- ormai sono fin troppo bene conosciuti, dagli addetti ai lavori. -
Forse preferiscono una produzione mirata e misurata - moltiplicare le
vendite nel settore moda, non sempre rappresenta un vantaggio - io mi
comporto uguale, con la scusa che sono geloso e produrrei solo per me,
cerco di vendere ai clienti più sani, in nome della selezione dei
punti vendita.

Quest'idea della ricerca verso il meglio, valeva anche per la
cerchia d'amicizie - entrando in chiesa, in nome di Dio, bisogna
accettare tutti, quantomeno trovare piacevole l'umanità intera, di ciò
ne ho parlato a mia figlia, la quale punzecchia, se commetto qualcosa
che secondo lei non va. - Intanto vado in chiesa più di lei, poi si
vedrà. - A proposito: uscendo dal tempio canoro di Dio, dove sono
stato ultimamente, uno del coro corse dirigendosi all'auto,
parcheggiata poco davanti sulla strada che stavo percorrendo - gli
chiesi di che anno fosse la chiesa - mi rispose che la domenica si
fanno ben tre funzioni - ci tornerò.

Ieri mia figlia e la madre mi hanno fatto visita per vedere dove
vivo - é piacevole cucinare di tanto in tanto per qualcuno, ci si
mette d'impegno, ciò che ho preparato é piaciuto ed hanno anche
asserito di trovarmi in forma. - Virginia, tra un paio di settimane,
sosterrà il saggio di Danza. - Frequenta la classe di tip, tap in una
scuola molto nota e dalla quale sono usciti diversi personaggi famosi
ed ora vivrå il suo momento teatrale. - Costo del biglietto dieci
sterline.

Allo spettacolo saggio delle più brave ballerine d'Italia non pagai
niente, Oddio, i biglietti non c'erano proprio. - Per lo spettacolo in
P.za del Plebiscito " É Festa per Napoli " Naola si mortificava per
non avere biglietti per nessuno, neanche per i genitori. - Lei, prima
ballerina della più importante scuola di Danza di Napoli e del più
importante balletto nazionale, nella città verdiana, non aveva
tagliandi d'entrata ... figurati gli altri - inutile cercare. - Pochi
posti a sedere, in una delle piazze più grandi del mondo con solo
ballerine, autorità e media, le quali quella sera vivevano l'estasi
delle scuole di danza più importanti del pianeta e dei loro più bravi
esecutori. - Bezzabea, invece, non solo era sprovvista di biglietto,
ma neanche faceva parte del corpo di ballo, eppure Naola garantiva
fosse la più brava, ma non classica ... - Qualche mese dopo, ebbi il
piacere di assistere al saggio di Bezzabea nel teatro Bellini,
completo in ogni ordine di posti - lei Regina delle Nefertiti, moglie
di Amenofi, aveva prenotato per me il palco in capo al mondo, quinto
piano, quasi sul palcoscenico per corona ... rlo. - Vabbeh! - Lei ha
sempre ritenuto che io fossi un genio.

In quel periodo é stato a Napoli anche Lindsay Kemp - ho ammirato
un paio di suoi spettacoli, ne ricordo uno in particolare, dove lui é
alle prese con un diabolica macchina, con la quale fa della moglie una
collana di salsicce che da in pasto al cane. - Lindsay, é
indubbiamente, il mio ballerino preferito. - Il suo spettacolo nel
Maschio Angioino serba un dubbio: alla fine dal pubblico, mentre
questi sfollava, invitò sul palcoscenico una ragazzina e con lei
iniziò a roteare nell'aria, e roteava e roteava e mai si fermava. - La
madre fiera che la figlia fosse sul palcoscenico, seguiva con
passione, poi iniziò a preoccuparsi, ma figurati se lui roteando
potesse carpire l'emozione di uno sguardo, con le torri che gli
giravano in testa - incredibilmente, quando cessò non sembrò neanche
stranulato da tanto girare - forse erano d'accordo - ma cosa cambia? -
Essere ballerino a tal punto, significa possedere equilibrio unico:
danza. - Spettacolo nello spettacolo infinito: se la madre non lo
avesse fermato terrorizzata, nella frenesia vertiginosa di un coro,
formato da se stesso più quel appendice di corpo scenico che aveva
attaccato alle braccia tenendolo per mano, che avviluppava tutto e
tutti e con il quale aumentava l'intensità della sua armonia, fin
quando procedeva? - Non c'é niente da fare: é un ballerino! - La
bambina torna alla madre e lui ancora continuava, ormai c'ero solo io
e se non avessero calato le tende chissà cosa sarebbe successo, mentre
lui continuava la sua danza di ballerino immenso. - É strano - ho
scoperto che Lindsey Kemp é più noto a Napoli che a Londra, la sua
città - vabbeh! - Agli artisti succede sempre di non essere profeti in
patria e poi in Italia si decantano le sue doti al di là del
ballerino, pure come scenografo, costumista, coreografo e tutto ciò
che é inerente allo spettacolo e secondo me, lui rappresenta meglio di
chiunque altro il palcoscenico animato con grazia, anche se nella
scena salsicce, divora lo spettacolo, consumandolo fino al termine
sulla sua attenzione, indubbiamente è il più bravo esecutore del
movimento dell'ultimo ventennio.

In " É festa a Napoli " il balletto che mi piacque di più fu "
Momix " brillanti. - Naola, che in quel periodo era ritornata a Napoli
per l'occasione show più breve vacanza e che da poco avevo conosciuto
e frequentavo, era piuttosto seccata dal mare, temendo di beccarsi una
scottatura da rovinarle la serata che si apprestava a vivere, a lei,
andando a salutare la sua ex scuola, fu chiesto dalla Maestra, di far
parte del balletto in rappresentanza della città.

La sera dello spettacolo, mi trovavo dalle parti del luogo
inaccessibile senza permesso. - Tutta la piazza era transennata per lo
spettacolo. - Uscii dal bar della signora simpatica di Piazzetta
Carolina, immerso in un poker Corpo Diplomatico, al centro tra loro,
percorrevo a testa alta tra due file di transenne bianche, passai
oltre il varco aperto tra le paratine di legno, rispondendo
compiaciuto, al cenno solenne di un ufficiale che m'indicava il passo,
andandomi a collocare proprio al centro: tra registi, cameraman,
giornalisti e fotografi. - Ad un certo momento inizia lo spettacolo
proiettato sui grandi schermi, con il Nettuno che si sta sollevando
dalle acque all'interno di Palazzo Reale, alla mia immediata sinistra
vedo seduto i più famosi parlamentari del momento: Pomicino, Gava e
compagnia, quindi, per non essere divorato dalle elezioni, decido di
andare incontro al Nettuno e chi vedo ... se non Naola con il suo Corpo
di Ballo? - In uno degli enormi stanzoni del Palazzo Reale con tutto
il balletto, la quale in un attimo subito vince lo stupore "
Naturalmente e giustamente le star fanno tutto loro " dichiara. - Alla
fine dello spettacolo, arriva Bezzabea che aveva perso Loca, uno
scenografo in cerca di copione, il quale dopo, saputo che stavo
venendo a Londra, voleva che gli mandassi materiale di un regista dal
nome difficilissimo, per la sua tesi. - Lo scenografo in questione, a
suo dire, in questo anno ha dato al cinema una bellissima versione di
Procolo o Prospero, ora non ricordo bene, perchè di Shakespear,
esistono nomi inusuali, con i quali non si é mai certi dello spelling
e della pronuncia, e manco a farla apposta, si somigliano pure.

Mi sovviene di una vignetta con Tina e un certo signor Quid,
trapiantato in ufficio da Gustavo, il quale aveva acquistato delle
belle cose in vari punti d'Italia fino a Novara, grazie anche ai buoni
uffizi del signor Quid, che a suo dire era uno stilista in gamba, cui
in ufficio non sapevamo dove inquadrarlo, però l'ospitalità é un
piacere e portammo il nostro nuovo amico con noi, che come da agenda,
continuammo i nostri soliti appuntamenti di lavoro. - Ci fermammo a
pranzo nella zona di Bosco Reale, proprio a pochi metri dalla bocca
del Vesuvio, dove gli americani volevano costruire la Walt Disney
europea, la quale fu portata a Parigi. - Nei paesi vesuviani é facile
incontrare ambienti millenari, poi scoperti dalla lava, situati al di
sotto del livello stradale o che si arrampicano sulla montagna, tipo
Oplonti. - La terra era caldissima quel giorno, anche se c'era vento,
conoscevo delle persone che avevano delle fumarole addirittura in casa
- stupito? - Ci rimettemmo in macchina e dopo duecento metri, Tina mi
pregò di fermare al più presto, fu immediatamente fuori dell'auto per
balzare nel primo negozio aperto, una macelleria. - Quando fece
ritorno, a fatica si tratteneva dalle risate, raccontandoci che
uscendo dal bagno, i macellai, familiari con le lame, le chiesero
increduli, cosa ci facesse con il coltello tra i capelli?

rimuda

unread,
Dec 2, 2007, 12:05:03 PM12/2/07
to ITechnodemocratic


On 1 Dic, 17:31, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

Da un po' di tempo sono in posizione d'attesa per piacevoli
avvenimenti, intanto riporto qualche fatto inconsueto: sono stato
tutta la giornata senza orologio. - Esistono anche fatti strani
piacevoli e questo non lo è, perchè verso le sette, quando sono
rincasato, ho scoperto l'orologio sotto il piumone. - Ho ancora da
mettere in ordine - non tutte le valige sono state svuotate e i
contenuti sistemati come si conviene, e proprio in camera da letto,
c'é qualche cosa in più fuori posto, ciò non giustifica che stamani
perdessi l'orologio ed ora subito ne noto il rigonfiamento, sotto il
piumone. - Nell'altra stanza ho il tavolo da stiro con il ferro in
posizione pronti via, senza una piega pelle stesa - spinetta inserita
in posizione off. - Ci vorrebbe The Iron Lady per uscire temperato
come l'acciaio. - Accostato alla finestra c'é il tavolo, scrivo
poggiato al davanzale: é rilassante. - Sulla parete di fronte, di
fianco al tavolo da stiro, c'é lo stenditoio con delle mutande appese,
poi le copie dei libri da vendere " Titolto " ed infine dischi e
stereo, dall'altro lato un divano, con i giornali vicino, ma fuori
posto, a terra un elenco telefonico, più carte varie che ora
sistemerò, tra il divano ed il mini guardaroba con rotelle, altri
armadi a muro, sono sparsi nella casa. - Di volta in volta, che uso
abbigliamento oppure oggetti, prendendoli dalle valige, pulisco o lavo
per poi metterli in ordine nei mobili, dove resteranno. - É stato
tutto così frenetico, non ho ancora stabilito la giusta ubicazione
d'ogni cosa. - La finestra guarda ad Ovest, la strada é molto
trafficata - da pochi giorni hanno montato un palo con una luce che
dovrebbe meglio evidenziare un segnale notturno, illuminando di più la
mia finestra - sembra una telecamera, come ho detto alla coppia dai
tanti figli del piano terra - la più piccola é da concorso: Bella
assai. - Mentre scrivo, il furgone della polizia entra nella casa,
giusto di fronte per fare manovra, uscendone tra gli accessi ad " U "
per immettersi di nuovo in direzione di provenienza. - Telecamere
fuori la finestra, più agenti, neanche li nomini e sono già là, più
protetti di così é impossibile: a me il Nobel. - Quando venne ad
abitare la famiglia numerosa, al piano terra con giardino, dissi loro
delle prime tre o quattro notti, essendo da solo nella spaziosa
villetta, o forse c'era qualcun altro, poco cambiava, non mi sentivo
tanto tranquillo. - L'apprensione era dovuta all'aver notato uno
strano movimento di barboni, intorno al caseggiato, questi entrati nel
nostro cortile, avevano anche tentato di forzare la serratura -
infatti, accesi la luce e feci rumore, questi allora desistettero dai
loro intenti, andando a dormire più in là. - Prima che si
presentassero loro, questa villa, sembrava proprio un luogo
disabitato, anche perché c'era parcheggiata un'auto abbandonata, con
le ruote anteriori a terra - come se volesse invitare il viandante
disperso a passarvi la notte.

Il Sunday Times é sparso un po' ovunque nella casa: é
un'enciclopedia, un'infinità di sezioni fascicoli o inserti, tra ieri
ed oggi ne ho letti i primi due, tra l'altro non ho ancora aperto
quello dedicato a Marlene Dietritch dalle parti del divano.

Nell'estate che nessuno voleva partire numero due, gli unici ad
andare in vacanza convinti, prima che s'involassero tutti, furono i
coniugi Bellazzi, i quali si misero in viaggio per una vacanza e dopo
poco erano di ritorno, perché con il pensiero dei figli e della casa,
tanto vale stare insieme. - Avevano prenotato e pagato una cifra
considerevole, il figlio tra l'altro, per tenerli a casa, prese la
palla al balzo per convincerli una volta di più ad acquistare uno
yacht da tenere a mare perennemente. - Nessuno voleva partire, ma poi
s'involarono tutti, addirittura incontrai, tornando dai telefoni di
Stato, per una telefonata a volo a mia figlia, Irma e Mena, zaini alle
spalle e feci loro ritardare la partenza, cui non erano tanto
convinte, portandole con me. - Alla fine solo io rimasi a far la conta
con i miei documenti scaduti, cui mi accorsi il giorno prima della
partenza e per rinnovarli, scoprii che avevo bisogno dell'ex moglie,
anche se, per la sola Carta d'Identità valida per l'espatrio e per
vedere mia figlia, invitai loro in vacanza per l'atto d'assenso. -
Assurda situazione si era creata: loro potevano andare dove volevano
per la doppia nazionalità ed io essendo italiano non potevo muovermi
dal territorio senza il consenso straniero. - Erano giunti in visita
dall'Inghilterra il Natale precedente, sette, otto dicembre ed il
giorno dopo ci fu la neve. - Dicevo a mia figlia, nella lunga
passeggiata per la città, che Napoli e Londra si somigliano, solo due
ore e mezzo d'aereo e poi Londra é la città del verde e lei aggiungeva
del grigio, infatti, bastava guardarsi intorno per rendersene conto
continuavo ... allora lei dichiarava che il Bosco é più bello. - Beh, la
neve, i colori cristallini come i gioielli della Regina, danno tono
nel loro candore, ricchi di fascino e di storia: preziosi - tipo la
Mostra del tesoro di San Gennaro che si tenne nel Museo di
Capodimonte, dove gli argenti scintillavano come diamanti o come di
fronte alla Pala d'Oro a Venezia, luoghi sacri dove si ammira tanta
ricchezza che non tange, perché lo spirito arricchendosi di
beatitudine si domanda " Madonna mia che incanto! - Noi siamo tutto
questo Universo raffinato? ".

Per la prima volta ho annotato i capisaldi degli argomenti salienti
dei miei percorsi, ripromettendomi di accorciare talune storie ed
eventualmente escludere qualche nome. - Pazienza e senza offesa, non
si può scrivere tanto: un libro non é un'enciclopedia.

Il Sunday Times titola a tutta pagina " Due regine a confronto ". -
Lady Tatcher a confronto con Elisabetta, mi chiedo come si faccia? -
La Regina trasmette molta più sicurezza della Signora di Ferro dai
colletti inamidati, poi la noto molto più sobria e saggia, non ostenta
niente di più e nei suoi discorsi é parca di giudizi: regale. - I
politici invece, devono continuamente districarsi tra le loro stesse
chiacchiere. - Lady Tatcher ha dimostrato d'essere molto valida come
leader, ma per essere paragonata ad una Regina ci vuole ben altro. -
Per esempio Bezzabea in la Regina delle Nefertiti, nome da mummia
egizia nel tempio, eppure posso garantire che i suoi fiori sono sempre
freschi - Alba docet.

Ogni cosa, nasce si sviluppa e muore - quando si é in difficoltà,
basta chiedere aiuto e si sta pace. - Il guaio dell'ignoranza può
essere una tragedia, se l'interlocutore non sa abbracciarsi la croce e
perdonare la perdita di tempo. - Le Regine hanno molta pazienza. -
Lady Tatcher subito mandò la flotta in Argentina. - La politica
richiede un'azione diversa dalla comune comprensione.

Entrando dal cortile, la porta principale non é smaltata, per le
scale manca la moquette e bisognerebbe dare una pulitina alle pareti.
- In casa, l'ambiente é stato imbiancato da poco, compreso gli
infissi, una manata in cucina, macchia di colore, sembra una fattura
da " Mani sulla città " allora l'Iva non c'era proprio, chissà a quale
voce l'avranno contabilizzata? - Da cambiare: carpet in bagno e cucina
e moquette nelle camere.

Ricordo una volta passeggiando per Upper Street,
c'era un gruppo di quattro persone - la ragazza in strada disse ai tre
sul ciglio del marciapiede, mentre io passavo: " Peccato che abbia
dimenticato ciò che pensò - era veramente geniale! ". - Mi sembra che
fossi in cuffia e stranamente, a volte ho l'impressione di sentire
anche le voci delle persone, senza nulla manipolare.

Io non lo so. - Ma se volete leggere e registrare i miei pensieri,
ditelo - Sono un esperto in Marketing & Marchandising - inutile
volgere o cercare di coinvolgere gli altri nei miei pensieri
produttivi che si allontanano, causa una subcaptoactionem non permessa
e che noto in funzione su di me, dal vivo, compito mio è movimentare
il pensiero più alto, il mio, e mi piacerebbe guadagnarne qualcosa.

Volevo andare nel parco a scrivere, quello più lontano, invece sono
nel verde più vicino casa, con un centinaio di altre persone a godere
del bel sole. - Seduto ad una sedia, come le suppellettili della
scuola di tanti anni fa - ha lo schienale un po' rotto, ma funziona,
come banco ho la ventiquattrore di legno, con dentro qualcosa dal
corso d'animazione. - Ieri ho incontrato un barbone pulito, il quale
mi diede a parlare, in uno dei tanti uffici visitati la settimana
scorsa e per il fatto che sto scrivendo, pare debba essere
ricompensato senza andare in pellegrinaggio: i barboni subito fanno
linea con l'idea del divino. - Ieri sera, quando mi licenziai della
sua compagnia - asserì che doveva andare a comprare del latte e se
riesce a smettere di bere, la monaca che mi ha presentato e che lui
dichiara essere una Santa, veramente lo é. - Questo posto é Made in
Irlanda - le loro burla in odore di alcool del non si capisce bene
sono tante, essendo nuovo del posto, faccio buon viso a tutti - non é
difficile e mette buona salute.

É molto caldo, altri due tre giorni così e sarò abbronzantissimo -
ho anche giocato al pallone che sa di mastice, nuovo - nel calciarlo
sembrava mi ricordasse che la classe non é acqua. - Ho chiesto alla
ragazza dell'altro albero dov'é una fontana - ci siamo incontrati a
metà strada, tra i due alberi e mi ha porso la sua bottiglia -
ricordandomi che non si può stare senza acqua in una giornata così
calda - ho assicurato che l'indomani, mi sarei corredato, anche di
creme solari - il sole picchia forte, lei é all'ombra ed é tutta
peperoncino. - Domani ha gli esami, ha dichiarato, quasi si scusasse
di studiare nel parco.

Studia politica. - Le ho ricordato che politica é sinonimo
d'impegnato socialmente - essere al servizio della comunità equivale a
rendere la vita comoda per i cittadini. - Nel parco si respira
politica riuscita, perché la gente pensa beatamente ad altro e c'é chi
fa funzionare la cosa per il bene comune - non poteva stare in un
palcoscenico migliore, nella sua vigilia d'esami ed ho concluso il
discorso dicendole del giorno precedente, quando sono stato in un
parco da favola: Hampstead Heath, dove lei si meraviglia di non
esserci mai stata.

Ho cambiato posto, il ricordo del parco di ieri fa lupo
e non vorrei sbranare la pecorella ... ohi, ohi! - É comparso un tale
con una mozzarella ed un cane, di quelli piccoletti e feroci - lui
tira il bastoncino e l'animale corre - speriamo non lanci da queste
parti, e dire che qua intorno ci stanno tanti bambini - prima o poi
bisognerà portare a guinzaglio tigri e leoni, per stare alla larga da
queste bestie? - Troppi cani in questo parco - se lo sapevo non
cambiavo posto ... e mangiavo la pecorella.

Ho incontrato il tipo barbone pulito, mi ha chiamato mentre uscivo
dal giornalaio, dove non ho trovato quotidiani italiani, ve n'era solo
uno che non mi piace, il nome che lo contraddistingue, non é
confacente al regno. - Un attimo please, in un altro momento scorso,
era in compagnia di una scultrice spagnola, la quale si lamentava per
avere problemi nel fare la faccia, dichiarando che io l'avessi
simmetrica. - Le ho risposto, che se mi rivedesse tra un paio di mesi,
non le sarà difficile trovare la mia faccia cambiata, questione
d'acconciatura e relativa espressione. - Non capiva, allora il barbone
mi ha detto che se l'accompagnavo un po' distante, un suo amico gli
avrebbe regalato del fumo e me lo avrebbe offerto. - Non fumo, ma la
scultrice era paranoica, quindi smamma. - Mi ha condotto in tutta una
serie di stradine stupende; per la verità volevo andare da quelle
parti, ma lui essendo della zona, ha scelto meravigliosi itinerari, i
quali sulla cartina, non sono evidenziati. - Mi ha condotto in un
punto particolarmente panoramico dove ci sono due chiese, in una
d'esse c'é un San Pietro Martire, placido, interrogativo e dove San
Cosmo é bellissimo e mi ha fatto ricordare che io sono stato
battezzato nella chiesa di San Cosimo e Damiano e va ricordato a che
in quel periodo di Secondigliano, dove sono nato e cresciuto fino ad
un anno d'età, non sapevo leggere né scrivere e non ero cosmopolita,
ma grazie al battesimo, alla fede ed alla scuola di Capodimonte, con
tanto di chiesa di Santa Maria delle Grazie, da Prima Comunione a
traguardi da vero Cosmopolita, il passo in mondovisione è breve

Il barbone pulito mi ha condotto su per una stradina che lambisce
un bel cimitero all'aperto e giunti alla sommità c'é la bella
chiesetta di Santa Maria delle Grazie, dove ha bussato alla porta
privata del Vicario e questi mi ha dato gli orari delle Sante Messe. -
Siamo poi, passati per un luogo abbandonato, ha dichiarato che ivi,
vuole fondare il suo club, di padri soli, che quando vedono la
domenica i propri figli, non sanno dove portarli. - L'idea mi é
sembrata oltremodo brillante e mi sono promosso suo adepto per tale
impresa - mi sono anche procurato di mettergli in ordine le idee,
visto che d Vicario a padre, di fantasia ne corre, per un mondo sempre
più solo, come si legge in " Titolto ". - Ha asserito che tutto era a
puntino, infatti, aveva avuto un'intervista da un giornalista per tale
iniziativa, che sarebbe sicuramente andata in porto. - Mi ha anche
garantito d'avere amici editori e tutti ultraottantenni e mi ha
portato in un pub ultrasecolare, il quale a suo dire, é frequentato
nel pomeriggio, dai personaggi più antichi di Londra. - Volevo
acquistare una cartolina - il barman é stato eccezionale: ne ho
chiesto una, me ne ha offerte tre, significa che quella richiesta e
poco male sono tutte le stesse, sarà a parete, nella bacheca delle
foto d'epoca.

Heath, nel comune immaginario dei locali significa salute, basta
aggiungere la elle, non a caso Hampstead Heath è riconosciuto come
luogo benefico, tradotto da' erica, scopa, facile associare a pulizia
di stagione, primavera, respirare a pieni polmoni. - Abbiamo camminato
cinque ore, sicuramente, ed a vista d'occhi non mi é sembrato mai, di
essere stato in un punto già passato. - I metri quadrati dell'Heath
certamente saranno superiori al Bosco, dove abitavo prima, ma quanto?
- Di questo luogo il barbone pulito conosce ogni macchia, ogni campo,
ogni cespuglio. - Si camminava su dorsali alberati, con fusti d'alta
vegetazione o si procedeva su campi spaziosissimi e dall'erbetta
ordinata, ed era tutto un susseguirsi che mai non finiva - poi mi ha
mostrato delle piscine di soli uomini e delle altre di sole donne - a
tal proposito ho l'impressione che si stia partorendo una separazione
eccessiva tra le parti e tanto, fino a chiedergli se tutte queste
ostentate ironie sulla manifestazioni single che lui sembrava vivere
bene non fossero dipese dalla sua idea D.A.D. o da discriminazioni sui
sessi, situazione la quale, così come sta procedendo, indubbiamente si
tinge di comicità, causa argomenti che lui gestiva bene, infatti, la
risposta sua, é stata condurmi in una bel posto ristoro nel parco
condotto da una monaca, la quale a suo dire, compie miracoli ... dei
pani e dei pesci e tutte le mamme partoriscono, peccato non lo abbia
esclamato.

Non ci credo! - I miracoli li fa solo San Gennaro - non c'é niente
da fare su questo io sono tifoso, altrimenti come spiegarsi, che noi
Napoli, squadra che in un secolo non ha mai vinto niente, abbiamo
avuto il miglior giocatore di tutti i tempi sui nostri scudetti? -
Certamente miracoli non ha fatto quel Papa, cui non ricordo neanche
più il nome e che morì mentre ero in Jugoslavia in vacanza - quello
era più politico che santo, volendo devolvere tutti i beni della
chiesa e non in charity. - San Gennaro é come San Francesco o come San
Riccardo, tanto per dire: il tre aprile, giorno della sua ricorrenza
si apriva a Londra questo anno, una Mostra importante, già visitata in
autunno e mi ricordo bene anche la cassetta che avevo in cuffia quel
giorno - Euromitics. - Era carissimo il biglietto d'entrata - mi
chiedo perché non istituiscano un biglietto annuale per accedere a
tutte le Mostre? - Ingresso scontato di stagione lunga un anno, in
modo che versando una quota per i Musei, il pensiero si appaga e si
programmano dodici mesi artistici. - Se San Gennaro e San Francesco
sono quello che sono, Patroni in Italia, sicuramente San Riccardo,
Patrono d'Europa sarebbe eccezionale. - Più avanti nel tempo, non
ricordo se mentre scrivevo questa cosa qui o dopo qualcuno malignò che
San Riccardo fosse il protettore dei femminella: che vergogna! - Non
c'é niente da fare: toppo bello San Riccardo - vedi i gelosoni che
fatti strani vanno mettendo in mezzo? - San Riccardo protettore dei
femminella: uffah!

Si camminava nel parco da ore - volevo fermarmi - il barbone pulito
in marcia indefessa mi porta attraverso una strada molto trafficata -
dichiarando che di lì ha poco saremmo giunti in un punto dove potevo
stare anche un'ora e non ci sarebbe stato problema, lui sarebbe
rimasto fuori.- Giungemmo ad un bel edificio che fa da Museo, lato
opposto al punto ristoro della suora. - Raccomandazioni prima di
entrare: appena varcata la soglia, di fronte mi sarei imbattuto nel
quadro di un suo antenato, tela evidenziata appena siamo entrati - al
che gli ho chiesto se tali natali, da trasbordare con fierezza non gli
procurassero turbamenti; lui sorridendo ha risposto di no - salvo un
brevissimo periodo, a quanto pare, risolto poi brillantemente.

Nella Pinacoteca del Parco c'é un quadro di Gainsborough, che
subito ho riconosciuto nel suo prezioso stile pre-Rapahelsit, molto
romantico e d'altri belli del seicento inglese sono rimasto
affascinato, con quegli sfondi incredibilmente oscuri, d'ambiente
monacale, monastero, con i villani in libera uscita nel parco che non
ho trovato. - Chissà perché, m'aspettassi un quadro di questo genere,
da monastero nel parco, ma non sono rimasto deluso, un Turner ha
destato tutto il mio stupore nella sua ironica espressione di un
capitano, minimamente scalfito dalla tempesta di mare che si
avvicinava, facendo presagire che la situazione era totalmente sotto
controllo " Capita' ma si' sicuro " risposta mimata, scritta nella
pipa " Non ti preoccupare, sto qua io " - Questi fatti qua, del giorno
precedente, ho raccontato alla bellina dell'acqua nel parco.

Il barbone pulito, si accostò ad una figura che avevo sottobraccio
ed usavo come cartellina a più pagine, in un ufficio avevo da poco
terminato di parlare con l'impiegato. - Mi disse che la figura nella
guida New Display millenovecentonovantadue della Tate Gallery, era
della moglie dell'artista, la quale poverina nell'acqua gelida ... -
uffah! - A me i morti non piacciono, anche se sono artistici, forse
era meglio che questa storia non me la raccontava. - Continuò
rinfrancandomi, che la modella stette male, perché la foto é di una
scena greca, ma per darle veracità, l'artista aveva fatto immergere la
moglie nella vasca da bagno con acqua corrente di Londra, non
dell'agio greco, ove sono stato e ricordo perfettamente quel luogo,
tanto che la pagina sta aperta su quel immagine e non sulla foderina,
perché quella foto mi trasmette un bellissimo momento artistico di
Venere alla Donna Luna, volto imbiancato, molto particolare. - Invece
guarda cosa mi viene raccontata da un barbone pulito che conosce anche
Jhon Everett Millais, la cui moglie morì l'indomani mattina a causa
del troppo stare nell'acqua ghiacciata, fu la terribile conclusione
della sua storia, cui sembrava non volesse giungere mai al punto
finale.

Pagare il senso della documentazione storica con la morte, non può
essere realtà, essendo il momento ultimo troppo ingiusto di fronte
alla creatività. - Gli artisti muoiono vecchissimi ed essendo l'arte
una manifestazione viva, da oltrepassati non c'é più gusto, escluso
per la critica, la quale prolifera in circostanze stranissime cui sono
state vittime gente meravigliosa tipo Salvator Dalì o Jhon Lennon, la
cui esecuzione mi suona sempre più fenomeno Kult, vera negazione dei
tempi attuali, e drammaticamente bisogna affermare che i politici non
fanno niente per arginare questi movimenti sempre crescenti, anzi,
gelosi di tanta popolarità, sembra li favoriscano, mentre io vado
tutelato, perchè l'arte non é optional da mondo sempre più artistico,
cui si sente odore solo a naso all'insù come i lupi, bensì qualcosa
ancora più su.

Nel notare il mio intelletto erudito, ho avvertito che sarebbe
stato contento se gli avessi chiesto come conosce tutte quelle cose,
visto che aveva parlato di vasca da bagno, senza neanche dire
buongiorno. - Alla domanda sull'educazione subito é partito in quinta:
ha studiato per otto anni in convento, poi é scappato, per mettersi a
vendere il pesce a Dublino sua città, poi la barca affondò e riparò a
New York, ivi, la sorella é sposata con un italiano. - Sempre a suo
dire, in America vivono venti milioni d'irlandesi e quattordici in
Australia più dodici in Irlanda, insomma fa che tra " I " italiani ed
irlandesi si metta insieme più gente che un continente, gli ho
riferito tirandogli un po' di bacchettate, quando ha iniziato a
parlare quasi da super stato e per tutte le chiacchiere che stava
raccontando, senza neanche soffermarmi più del dovuto, sulle cose che
diceva, tanto andava uguale, a ruota libera, su ogni dove.

In un censimento mondiale italiano, forse risulterebbe che siamo
più all'estero che non in Patria? - Il Presidente Cossiga afferma che
il consolato italiano d'Irlanda, é il più bello del mondo, tra quelli
da lui visitati, e là sta bene.

Io me ne vado e quelli vengono ... se metto che zio Bill asserì che
avrei dovuto sloggiare per il quindici may ... forse qualcuno l'aveva
illuso che stava arrivando un italiano più illustre - mi viene da
ridere.

Sempre quella mattina dell'intervista subita dal barbone pulito, il
quale faceva domande per stabilire se io sapessi ... quanta birra
bevesse? - Avevo comprato delle immagini sacre dei Santi, in uno dei
negozi poco distanti da casa, lato Broadway, in genere vado dall'altra
parte - qualunque direzione scelgo, sempre in salita si torna, abito
quasi sul dosso. - Le iconografie delle Madonne sono le solite, anche
quella di San Miche non é che sia diversa, però non avevo mai notato
che sconfiggesse il diavolo semplicemente calpestandolo, senza neanche
usare la spada, infatti, la stessa é nella mano opposta alla bilancia,
e con i diavoli, tanti artifici non servono, stanno talmente sotto,
che appena tentano di uscire alla ribalta, basta la semplice pressione
della suola per rispedirli all'inferno. - È meglio mostrarle queste
cose alle genti del mondo, per ciò ho comprato queste figurine sacre
in un negozio indiano ed é inutile andarlo a dire al venditore, perché
già lo sa. Come se i fatti di Dio non fossero niente nella Creazione
del tutto, cui noi ancora cerchiamo di afferrare il vero significato
intrinseco, perché il male sta nel non aver mai mostrato il bene a
certe persone, le quali credono ciò che conoscono, ed in tale verso
notano l'unico modo di esprimersi. - Nei fatti di Dio i peggiori sono
gli atei, i quali speculano nella grazia del Signore, ostinandosi a
dichiararsi al di fuori della stessa. - Per esempio: sono stato in
prigione o in manicomio, poche ore la prima volta e qualche giorno la
seconda, però senza la grazia della Regina che regna per dovere
divino, in effetti l'essenza della Corona sta messa in questo modo,
chissà dove sarei, ed a ben rifletterci, la realtà non può essere
tanto dissimile, e non si affermi che sono stato in quei posti in
visita charity o per spirito sociale, andando a sindacare la
situazione, oltre quelle porte per migliorarle ora, perchè s'avverte
il bisogno di qualcuno che scriva da dentro. - Sia lodato San Gennaro,
sempre sia lodato - e pure la Beata Vergine di Pompei, dei luoghi più
sacri e ricchi di devozione, secondo mia madre ed anche per me. - La
prima volta che camminai " Mi lasciai " come si dice in gergo, fu a
nove mesi e nella Basilica di Pompei, con tanto di fontana sorgiva
d'acqua ferrosa in piazza, se non é miracolo questo, siamo ad alzati e
cammina: Lazzaro.

Il barbone pulito vedendo le immagini sacre si meravigliò che una
Madonna non avesse la medaglietta
dei miracoli, tanto che ieri, quando mi condusse nel posto ristoro
della suora dei miracoli, stressò questo dato di fatto. - Dichiarai
che conosce la storia dei santi meglio di me ed anche la suora, per
motivare il suo valore mise fuori una medaglietta.

Tornato a casa ho rovistato tra le cose, cercando delle medagliette
che avevo in una busta - non le ho trovate. - Sono stato tentato di
aprire il sacchettino con i santini confezionati per me dalla signora
Bellazzi che ho nel portafogli, ho desistito e quando sono uscito, ho
controllato ben bene che tutto fosse a posto: rubinetti, gas, luce e
termosifoni, chiavi comprese. - Ricordo che una volta Gustavo, non
trovando le chiavi, per cercarle meglio, s'arrampicò sul palo della
luce.

rimuda

unread,
Dec 2, 2007, 12:06:50 PM12/2/07
to ITechnodemocratic


On 2 Dic, 17:05, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

All'inizio della salita, sotto al ponte, hanno messo una targhetta
nuova dal sapore antico " MR16A ". - I pullman sedici ed il trentadue
passano sotto casa. - Sul davanzale c'erano tre pietre di coccio e
quattro penny. - Ieri, dove avevo notato la targhetta, trovai una
persona che si era fermata mentre scendeva lungo la strada, per
leggere un cartello che saliva sul lato opposto, come l'avrà notato
prima di fermarsi, per poi rincorrerlo con lo sguardo. - In tutto
questo scorgere le cose in movimento, per cogliere qualche motivo
d'interesse che non trovo nel ruolo delle posizioni di mercato in
tutte le posizioni, incontrai il mio professore di computer animazioni
e gli ho sostenuto che ho pensato la storia, in ogni modo non è lavoro
espressamente per me, in quanto all'uopo ci sono i design ed i tecnici
dei computer, i quali se aspettano me perdono terreno. - S'é messo a
ridere, ed é buon segno. - Immagina in televisione che quando uno ride
ridono tutti perché parte il segnale alla francese?- Per mia madre
alla francese significa quello che non si capisce, come mi sento io al
computer, il quale non è difficile, ma certamente non s'impara un
paio d'ore la settimana. - Allora gli ho raccontato velocemente del
flash che ho delle Costellazioni - io dei Gemelli vado incontro alla
Bilancia, il Sole attratto dal magnetismo della mia mente mi scoppia
in testa e mi duole il capo, ingrossando questo bernoccolo che non si
schiatta. - Da questa esplosione nasce la luna che in uno dei tanti
pezzi disseminati nello spazio va a schiantarsi sul volto di una donna
che era da quelle parti - Il professore ascoltava serio, ed a questo
punto gli ho affermato che era come nella televisione e lui si é messo
a ridere, pensando alla carta igienica. - Continuo spaziando su Giove,
dai colori anni settanta eccetera e sul quale si sarebbe potuto
mettere un bel pacchetto di persone. - La Terra e la Luna solo gli
unici corpi celesti femminili e tutti gli altri pianeti ce la vogliono
con il nostro e relativo satellite in modo libidinoso, pure Venere -
non mica Venere é plurale femminile? - Cosa che non ho detto,
altrimenti si sarebbe confuso. - Infine ho assicurato che mi ero
iscritto, perché volevo riprendere l'attività d'arredamenti negozi - e
disegnare al computer: bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti,
sarebbe stata garanzia di boom, disegnarli al computer, proprio ora
con il mercato sciolto di nuovo, dopo la stasi della recessione e
delle elezioni.- Ci salutammo - deve fare colazione ed andare a
scuola. - Considerazioni finali: posso scommettere con chiunque, che
tra gennaio a maggio di quest'anno, prima non so, in tutta Londra se
si sono vendute venti macchine da caffé, é assai, e questo è quanto ho
costatato. - Londra rappresenta un mercato da quattromila pezzi
l'anno. - Sicuro di un'esplosione futura di mercato in quel settore,
dato l'attuale momento di congiuntura che volge al termine, avevo
pensato al computer grafico, per meglio sfruttare la cosa.

Il computer rappresenta la scomposizione elementare di tutti i
dati, é fatto proprio per te, mi suggeriva Bella Star, sei in stile
italico elementare, com'é che lo fuggi? - Nei libri mastri della
Camera di Commercio di Napoli alla voce " rimuda " si legge questa
dichiarazione << Due linee sinuose, in minuscolo ed in corsivo,
sovrastate da una scritta " rimuda " in stile italico elementare, il
tutto racchiuso in un cerchio >>. - Nozioni da master: con spirito
elementare, sono in Inghilterra, per tastare cosa si dice al di fuori
di Napoli & co. sparsa per il mondo?

Ho rimesso l'orologio con la data - oggi é ventisei - ieri segnava
venticinque - la cosa strana sta nel fatto, che non vedessi
quest'orologio da minimo due mesi, eppure l'orario era pressappoco
preciso - é un automatico e la carica non dura tanto. - Stamani mi
sono accorto che la sveglia segna mezzora di differenza e non mi
ricordo se in anticipo o in ritardo - l'ho rimessa in orario
distrattamente.

La segretaria del week-end, mi ha spedito una lettera datata trenta
aprile internamente e trenta marzo sul timbro postale - sul foglio si
legge tra l'altro, che di lì a poco, si sarebbe trasferita a Ravenna.
- Boh?




Le due linee sinuose che si leggono nel marchio rappresentano le
difficoltà e le gioie della vita. - Sono due linee ascensionali e
parallele che salgono per poi declinarsi e dopo aver toccato il fondo
del cerchio corrono verso l'alto, dove incontrano il limite della
circonferenza la quale a malapena riesce a frenare la velocità di tale
slancio emotivo costruttivo. - Non c'é verso, dallo spazio non si
esce. - Il cerchio rappresenta l'Universo - lo dice la parola stessa
Uni Verso, il cui centro é rappresentato da Dio e tutti i punti, sono
equidistanti dalla circonferenza - quale? - Allo spazio tutto può
partire da un penny per non dire una cellula, fino alla cellula
infinita circolare dell'immaginario. - Asserire che essere immersi in
una figura a tutto spazio equidistante dal centro o dire che si é
defilati in una posizione qualsiasi é la stessa cosa, in quanto Dio é
tutto, ovunque, in ogni dove. - E qua non ci vuole la Bocconi, per
tradurre il comprendonio della linea rimuda, al centro di un cerchio
su due linee sinuose, che adornano il marchio registrato, pronto per
la moda, e per registrarlo, hanno chiesto pure un sacco di soldi di
tasse. - Tasse e clero, in Europa: cattolici, protestanti, calvinisti
- dimentico qualcuno: ma?

Ho perso la concentrazione nello scrivere - aspettavo alle dodici e
quindici i due assistenti sociali. - Allora mi sono messo a stirare:
jeans, camicia e tutina ginnica che acquistai con Bella Star. - Che
fattura: per due pezzoline, una cifra da capogiro, almeno mi
mettessero le ali, modello settecento quaranta, Buffetti l'esorcista,
dichiarazione dei redditi ... bussa la porta ... una persona distinta ...
apro. - É stato inviato dal Council, in giacca e cravatta tweed -
perfetto stile scozzese, mi ha fatto vedere le mazzette di colori e
scegliere la moquette, dopo aver preso le misure. - Scartando subito i
ble ed i rossi in evidenza ho preferito per un color ruggine sabbiato
e pensandoci bene, tra poco questo flat mi piacerå veramente. - Mi ha
garantito che per il ventotto ci sarà il fissaggio al pavimento della
moquette e del linoleum, sia in bagno che in cucina: benissimo

Bisognerà solo escogitare com'evitare il caos di Kilburn, che mi
starebbe anche bene, purtroppo non ho incontrato un inglese. - Il
punto é: se non mi fossero piaciuti gli inglesi, che sarei venuto a
fare a Londra - non mica solo questa piazza amplifica le idee? - Che
strano: dopo Kilburn, c'é Maida Vale, forse il posto più tranquillo
del mondo.

Nei pub intorno casa, la musica Rock é un optional molto raro, si
suona di violino, in chiave folk. - Mi chiedo se sanno che gli inglesi
sono conosciuti principalmente per la musica rock, che indubbiamente é
la migliore del mondo o forse credono che noi in Italia passiamo il
tempo pensando di aver perso la guerra? - Meglio l'Acid House dei
locali americani intorno al Lago Patria, a parte il fatto che mia
madre salvò dalla fame due inglesi prigionieri e questi, lo hanno
ricordato, fino a fare ricerche sui giornali, per ringraziare
pubblicamente mia madre. - Fu bello quando la dottoressa mi dichiarò "
Riccardo, puoi andare, sei libero anche se restassi un altro poco qua,
sarebbe preferibile - fuori c'é troppo stress ". - Sapesse quanti
altri punti bisogna chiarire ... tre persone ed un violino.

Meglio dirlo in musica: nei pub di Camden, si può ascoltare rock
dal vivo, così come in Angel. - Gli strumentisti rock sono uno
spettacolo, spesso si sentono bravissimi senza saper suonare e fatto
positivo, non bevono mentre suonano. - Nei pub del quartiere dove vivo
attualmente, i musicisti suonano folk a feeling con la birra. - Nel
mio pub preferito di Angel, appena costruito, la musica dal vivo é
gestita da una gruppo di matti originalissimi e bravissimi, ci danno
dentro anche con la sceneggiata, nei loro costumi degli anni a cavallo
tra i sessanta ed i settanta. - Il cantante, vera anima del gruppo,
calza una parrucca che più voluminosa non si può e si diverte poi, a
farsi vedere con i suoi capelli cortissimi che durante la scena, non
può sbattere. - Quel locale é perfetto - il manager ha sempre un
tavolo per me - lo incontrai ieri l'altro, all'entrata
dell'underground e mi disse di passare per il suo pub, perché ci
sarebbe stata la serata con il gruppo ... non ricordo mai il nome:
uffah! - Invece era lui, diventato parruccone come il cantante: che
risate nell'attesa del gruppo, da ascoltare e da vedere assolutamente.

Volevo continuare a scrivere per strada, quando un tale si é
avvicinato e per forza mi ha dato un invito per un fatto chiesa da
vivere nella serata. - L'ho pregato di notare che in chiesa vado solo
di domenica e non intendo cambiare le mie abitudini, tra l'altro
stasera devo andare al college ed a prendere la televisione - tra poco
inizia l'Europeo che questa volta vedrò da molto vicino, si gioca in
Svezia. - L'Inghilterra ha molte speranze di vincere - tifando Italia
ed Inghilterra, penso sarà difficilissimo non esultare per il
risultato finale. - Forse dovrei prendere un cavo, noto in camera c'é
la presa della ricezione del segnale centralizzato, può anche darsi
che con l'antenna incorporata di cui é dotato l'apparecchio, in questa
zona si vedrà bene, in Angel, quartiere cinque, sei miglia distante,
non era la male la visione. - La persona che voleva che andassi nella
serata a messa, mi ha invitato a prendere un suo biglietto da visita,
sembra una cartolina postale - nel porgerlo mi dava le sue
credenziali, abita poco distante da me e posso rivolgermi a lui, per
qualsiasi problema d'elettricità. - Leggo sul biglietto cartolina
l'indirizzo del suo ufficio: Leicester Square - uffah -sembra più
d'uni voglia pilotarmi nei luoghi frequentati prima di entrare in
ospedale - non mica sono smemorato? - A Leicester Square, andavo alla
scuola di Danza Swing " Notre Dame " ma in questo momento ho altro da
pensare, cosa che gli ho segnato sul suo biglietto, casomai volesse
fare qualcosa d'interessante nella serata, vada pure a danza. -
Stranezze una continuazione.- A me scoccia essere seguito - persone
interessate alle calcagna e senza sapere perché si ostinino a
seguitarmi, mi spaventano, anche se posso intuire le loro speculazioni
sulla mia persona, però io lavoro per me ed altri che non conosco e
non capisco cosa centrino nei miei affari, infastidiscono oltremodo, e
mi torna antipatico considerare fatture che non incasserò mai, ma
manco bolla accompagnamento ordine emanerò in queste cirostanze,
perché sfruttate da forze occulte, che vogliono per forza animare il
mio operato, facendo ogni cosa loro di conseguenza. - Fossi ricco,
fossi superstar, potrei anche capire, ma questi sì facendo, mi
schiacciano a terra prima di decollare: si zucano tutto.

Sabato scorso sono stato in un megalocale - penso che tale cocktail
di musica in un locale, mi sarà difficile riascoltare, si é pure
esibito sul palcoscenico, un gruppo Acid Rock. - Mi sono divertito
moltissimo, eccetto quando il DJ ha fatto girare sul piatto dei lenti
che non potevano ballare neanche i lentissimi, infatti ho temuto che
in tanto languore dolce, sarei potuto cadere affetto da cellulite ed
ecco che subito é ripartito con dei pezzi scatenati, i quali mi hanno
liberato di qualche chilo di grasso sciolto in sudor liquido in un
baleno. - la cellulite è per le donne, ma in discotesca si danza da
Primadonna. - Alle tre di notte, sulle note di Dio salvi la Regina, si
sono accese le luci e dopo che tutti abbiamo ascoltato l'inno in
piedi, quasi sull'attenti, il locale ha aperto i battenti per
l'uscita.

Oggi non si esce - bisogna terminare il libro - sono nel parco a
scrivere e di nuovo un sacco di cani, dalle parti degli spazi per i
bambini, le bestiole sono in numero minore, ma ci sono uguale. -
Ohilà! - Compaiono di fianco due levrieri bellissimi, finalmente cani
dall'aspetto dolce.

La moglie di zio Bill asserì che il marito rincasa alle nove e la
sera non si apre la porta - avevo bussato per riprendere le mie cose
alle nove meno dieci ... e lei aveva fatto presente delle abitudini
della sua casa alla mia ex moglie, nonostante io avessi sempre messo
premura di non coinvolgerla nelle mie situazioni, in quanto già trova
difficile gestire le sue, figurarsi anche le mie, giusto per non
polemizzare. - A questo punto gli esperti d'inzamamientos che
coinvolgono lei od altri in faccende mie li considero complici da
stabilire, cosa che ho detto chiaramente alla dottoressa ed alla
polizia, la quale non é andata tanto oltre, mi ha solo portato in
ospedale, per appurare chi mi spia o se questa situazione é solo
frutto della mia presunzione e quindi sono patetico, pazzo da
manicomio, che a fine aprile millenovecentonovantadue é uscito dalla
casa di cura dell'University Hospital per puro miracolo, qualora così
fosse.

Quando sono andato a riprendere i miei averi, laddove risiedevo, il
fitto era pagato fino al primo maggio e lui aveva dichiarato che
avrebbe buttato tutto per strada, qualora non mi fossi presentato per
il ritiro prima della data dal fitto saldato a suo tempo e tante altre
chiacchiere, che la stessa mia ex moglie, assicurava si stava
inventando di sana pianta, aggiungendo anche a lei sembrava strano per
le cose che andava enumerando - pure a me sembrò gli fosse andato di
volta il cervello, come se fosse in contatto con qualcuno che chissà
cosa gli raccontava.- Esempio: quando mi recai a casa il giorno prima,
come già ho riportato, ogni cosa era stata posta in buste di plastica
- aprì il cofano per farmi vedere che faceva sul serio e presi la
ventiquattro che era sul mucchio - garantendogli che di lì a poco
avrei ritirato tutto come da scadenze contrattuali. - La moglie poi,
affermò che pensava fossi fuori per lavoro e si meravigliò di vedermi
la prima volta in pigiama, come quando ero uscito - sembrava stessero
recitando. - Per la verità, un sacco di chiacchiere inutili, che
decido di troncare andando a ritirare i bagagli.- L'inquilino del
piano di sotto, ha un furgone, pare questo faccia: il traslogatore;
secondo le regole del buon vicinato mi rivolgo a lui, piuttosto che ad
un mini cab. - Incredibilmente, questi mi chiede trenta pounds - un
mini cab avrebbe chiesto massimo quindici, gli faccio notare - lui si
attesta sulle venticinque sterline, i bagagli sono troppi ... -
all'orario pattuito per il trasloco - si fa trovare con moglie e figli
nel furgone - io devo accomodarmi dietro, senza neanche un posto
seduta: quest'uomo é totalmente fuori, o anche lui recita una parte
pilotata da chissà chi? - Quasi quasi non salgo, ma, siccome questa
storia prima si chiude e meglio é, decido di far finta di niente. -
Giunti a destinazione, metto i miei beni nel furgone - zio Bill
salutandomi, mi augura tutto il bene di questo mondo - gli ricordo i
cento pounds d'acconto - lui mi garantisce " No problem " domani li
avrebbe spediti al mio recapito - mentre l'altro si affrettava a dare
il mio indirizzo ... non so ... gli stacco il bigliettino dalle miei
chiavi e glielo lascio. - Sono trascorsi una ventina di giorni da
quella volta - sto ancora aspettando - come le piante, n'avevo prese
di molto carine: fioriranno. - Il trasloco di venerdì, come avevo
deciso, perché con l'avvicinarsi del week-end, si é tutti più
disponibili, infatti la moglie mi aveva assicurato telefonicamente che
potevo recarmi quando volevo durante il pomeriggio, prima serata e
come avevo previsto, si era rivelato scelta di giornata giusta. - La
mattina di quel medesimo ritiro delle mie cose, vennero a consegnarmi
il divano nuovo, come pure un semiguardaroba e quattro sedie - poi,
qualche giorno dopo, ne vennero a prendere due - mi feci firmare una
ricevuta. - Non sto capendo niente con tutta questa gente che si
presenta alla porta - del tipo: assodato che il tavolo l'ha accostato
alla finestra, non ci vanno quattro sedie, per questo motivo le
ritiriamo o che ne so?

Apro la ventiquattrore, togliendone i fogli degli appunti delle
vicende in ospedale, allorquando avevo deciso di focalizzare la
situazione trascrivendola, e tra gli altri contenuti scopro il libro
messa di mamma, non é ingombrante sta nella mano. - A casaccio ne
leggo una pagina, inerente a ciò che bisogna fare nel periodo e mi
ritrovo a seguire gli insegnamenti di quel libretto per quel giorno
con devozione d'emotività controllata, viva, perché nuova: maggio il
mese delle rose, fresche, ma stranamente pungenti. - Potevo mai aprire
quel libricino in un periodo migliore?

Ho detto a scuola nella classe d'Inglese, dove mi sono recato
nell'intervallo dall'aula del computer, che il professore d'animazione
é mostruoso, vuole che disegni tutto ciò che ho in testa - situazione
da ridere - me tapino. - Parecchi, di noi alunni sono abbronzanti dal
week-end super assolato, l'inglese si può studiare anche al sole del
pomeriggio del venerdì, ma il computer? - Ritornato in aula di
grafica, il professore mi ha chiesto come volessi iniziare - ho
proposto il banco bar con retro banco compreso i clienti per un total
look elegante. - Mi ha bocciato l'idea, perché troppo complicata per
un principiante, mentre ha appoggiato quella della Costellazione: sto
camminando nello spazio ... lui fa cenno che sono già nel difficile ...
continuo la descrizione simulando la scena completa in un tutt'uno
uguale a me - aggiungo uno specchio, giusto per non disegnare tutta la
scena. - Perfetto! - Dichiara lui, sei entrato nel computer, la
tridimensionalità é di questo strumento - una volta partorito il primo
disegno, il seguente si manifesta con semplicità, per l'altro in
profondità che in simbiosi dovrebbe esprimere la Costellazione dei
Gemelli. - Si decide di partire dalla stella e mi mostra una serie di
segnetti, grazie ai quali si dovrebbe ottenere il design con faciltà.
- Ho l'impressione di sentirmi immerso nel mio marchio. - Tutte quelle
lineette familiari a suo tempo contemplate come proiezione design. -
In un impeto, da carta igienica umettata, plano: potenza
sanrimudadecollato, é proprio vero, a terra c'é troppa cacchina,
bisogna elevarsi

L'altro ieri sera, un tale addetto alla pubblicità si appiccicò a
me, e camminando, in una mezzoretta si fumø mezzo pacchetto di
sigarette, mie, l'indomani a suo dire si sarebbe dovuto incontrare con
una bellissima ragazza ed un amico gli avrebbe dovuto prestare dei
soldi, perché lui in tasca, non aveva che due chiavi e tecnologia, se
la squagliò, quando andò a finire con i piedi nella ... s'incavolò di
brutto e cambiò direzione - chissà cosa doveva girare ... ? - Faceva il
misterioso su un tipo di giornale che avrei dovuto conoscere - gli
riposi ignoravo cosa cianciasse e se non me lo voleva dire
chiaramente, inutile continuasse con i suoi discorsi perditempo, ai
quali poco badavo. - Le mie collezioni, sono frutto d'anno in anno e
sono le uniche novità che seguo con attenzione e per i suoi giornali
che avrei anche potuto prendere in edicola, qualora m'avesse detto di
cosa si trattasse senza indovinelli, altrimenti gli restava pur sempre
l'accendino anni sessanta, che aveva in tasca insieme alle chiavi ed
alla tecnologia andata in fumo, con il mio pacchetto di sigarette ...
sotto al cruscotto. - Meglio troncare ogni discorso, per favore, e
figurarsi quello con i piedi e dove li va a mettere - benedetto.

La prima Costellazione che compare sullo schermo mentre muovo il
mousse, é quella del Lupo Bianco, così come appare il foglio o forse
vogliono metterlo in bella mostra, in effetti, potrebbe essere un
pastore belga e bisognerebbe attrezzarsi con paletta onde evitare ... la
verità é che l'ho disegnato io, ma poco ci credo.

Riprendo a disegnare, ed invece del banco bar esce uno stivale,
fatto abbastanza bene come scarpa, tanto é vero, prima di farla
diventare scarpone devo faticare abbastanza. - Non vorrei essere
incapsulato nei soliti luoghi comuni: italiano, stivale, calzature. -
Qualcuno vuole farsi gioco di me? - Se é così, c'é da riaprire le
galere o come minimo mi devono ridare Castel dell'Ovo, così iniziamo
seriamente a stabilire se Modello Principi Castelli nella Cittå é una
collezione vera o semplicemente una copia da Villa in Città come
titolava Vogue, rimpicciolendo. - Intanto, se soffro l'insicurezza di
qualcuno che manovra il computer, facendo comparire ciò che non ho
disegnato, é finita, non c'é più gusto, anche perché si è lontani dal
pensiero materializzato in diretta dal computer.

La Costellazione del Lupo Bianco é meravigliosa. - La prima sera
che sono uscito dall'abitazione al nuovo indirizzo, ci fu un lupo
bianco a guinzaglio lungo, mai visto un cane più bello, il quale
giunto alla mia altezza si fermò - questione di feeling: ci ammirammo!
- Chissà cosa dovette pensare il suo padrone?

Stamani ho incontrato il barbone pulito. - Biasimava stesi andando
nella direzione sbagliata. - Mi sono scocciato di quest'uomo; sembra
compaia apposta per secciare di fatto, gli ho risposto seccato. - Sono
andato all'ufficio Benefits, cosa che avrei dovuto fare ieri, ma a
causa dei tanti impegni: assistenti sociali non pervenuti, il tipo dei
linoleum idem, il college molto distante da dove alloggio, più altre
cose impellenti le quali ora mi sfuggono, insomma, stavo quasi per
dimenticare completamente, che era in programma la visita all'ufficio
importante di questo momento.- Mi hanno assicurato che tra breve
riceverò anche gli arretrati, perché Belfast, centro pilota spedisci
soldi bello e veloce non ha ricevuto ancora niente. - I fatti vanno a
rilento - eppure la quadratura del tutto é ha portata di mano - lo
sento.

Dormire sul divano nei primi giorni é stato un po' difficile -
senza riscaldamento - la notte era freddo; mi coprivo con
l'impermeabile, avendo sotto il capo delle maglie, a mo' di cuscino. -
Ora funziona tutto, ed a letto si dorme bene, anche se la finestra é
proprio a pochi metri dalla strada molto trafficata. - Mi sono
abituato al rumore, dove vivevo prima in Angel, la tranquillità era
ben diversa ed anche da mia figlia, sebbene su strada trafficata,
perché al nono piano, i rumori della strada giungono filtrati dalle
distanze. - Le previsioni del tempo in casa, sono direttamente
proporzionali a: luce, acqua, gas e termosifoni, una miriade di tasti,
pomelli, timer ed altri pulsanti, con i quali bisogna familiarizzare
immediatamente - sullo scaldino a gas é tutto scritto rigorosamente in
inglese - naturalmente. - Rumori indesiderati, il minimo è abituarsi:
uffah!

Dedicandomi alla casa é di rigore la musica da compagnia, tra un
lavoro e l'altro.- La Musica in inglese si scrive Music, mancano due
pezzettini a Musto più " T o " per trasformarmi in note - uno per
innalzare la i fino a farla assurgere a t, ed uno per chiudere la o, i
quali ricavandoli dalla u si ottiene Misto, alfabeticamente Masto,
Mesto ... uffah ... Mosto e mentre canticchiavo in ordine alfabetico fino
a Musto ... Dario, ho tirato fuori della scatola una cassetta a casaccio
e sulle note di " You are the best " sono cadute le chiavi del gruppo
metallico attaccato alla porta. - Uha! - Questi sono potenti, ho
pensato - prima e dopo - può essere mai possibile che se sto pensando
a me, non debbano rompano le armonie, qualcuno bussa alla porta, non é
Tina Turner, ma quello del van di ieri: aiuto! - Questi ha tra le mani
un oggetto, che a stento riconosco, con il quale si fanno comparire e
scomparire monete - lo comprai a Covent Garden, ma non l'ho mai usato,
perché non sono mai riuscito a mettere insieme cinque pezzi da cinque
scellini, unica moneta con la quale sembra funzioni. - Un altro pezzo
l'ho scoperto stamani in una busta, ne manca un terzo e più di tutto
mi chiedo, come abbia fatto a trovarlo, nel furgone ha un caos
indescrivibile?

Si ritorna a vestire in modo civile: via il montgomery verde acido
ed eccone un altro dai bagagli - questo é verde intenso, molto
inglese, come si porta ora ed in un'ultima rovistatine, pare non
manchi niente, tutto a posto, a parte certe lettere: che injiucio
internazionale! - Mi sono recato a West Hampstead, un'altra storia
rispetto ai miei dintorni - autosufficienti al massimo - ma troppo
affollati e poi un sacco di gente negli uffici dei benefits -
indubbiamente c'é molta gente senza lavoro ed il computer tende
continuamente ad ingrossare le file - fortuna che grazie alla social i
soldi per sostenersi sono assicurati, come la casa per vivere -
diciamo che una certa dignità individuale, in nome della sicurezza
sociale é garantita, ma in Italia? - Gli italiani senza lavoro non
sono pochi ed in un mondo sempre più turistico o meno, bisognerà
assolutamente prendere provvedimento. - Inutile aggiungere con ottanta
sterline ogni quattordici giorni ci compro niente e che le cifre
vadano riviste, però bisogna convenire che in un momento di
transizione, in cerca di lavoro, avere la garanzia d'esistere, senza
colpo ferire alle proprie tasche bucate, é importante. - Considerare
che quando si da qualcosa, si può anche dipendere o tant'altro si
riceve, fa equilibrio sociale. - Per esempio: sono convinto che
assistendo in questo modo i cittadini la camorra subirebbe una bella
batosta, invece prolifera, perché c'é ben poco da fare per sbarcare il
lunario. - Siamo arrivati al punto tale che per combattere la
delinquenza, non bisogna fare figli, perché lavoro per tutti, ed é
inutile c'illudiamo, non c'é. - É mezzanotte: l'orario delle streghe -
meglio non scrivere ora, potrei pentirmene in futuro, per l'entrata
indesiderata nelle mie pagine dell'ora legale, oh, pardon, di qualche
strega di passaggio nel cielo delle scope ora zero, vi spazzo. -
Mezzanotte e dieci: si riprende! - Come? - Con un bel tavolo dove
sedere l'Europa e contarci nelle tasche e nelle tasse. - Povera
Germania, si trova a pagare di più? - Noho! - Basta che faccia
prestiti a tasso agevolato e non perde niente, aspettando che gli
altri si adeguino. - E gli altri grandi? - Più o meno é come la
Germania - solo che i tedeschi, se si mettono in testa che devono
costruire, sono più larghi nell'elargire per marcia Nobel sicura,
vorrei essere rappresentato dal manager di quel giocatore tedesco, il
quale dichiarò di essersi scocciato di giocare a pallone, voleva
dedicarsi alla famiglia, senza problemi ... legati al danaro. - In fin
dei conti, per farlo desistere dai suoi intenti, poco distanti da quel
ramo del Lago di Como, dovettero aprire notevolmente il portafogli,
per fargli ritornare la passione del tappeto verde.

Stasera, ho camminato abbastanza, via Narcisus e Pandora, Street o
Road? - Belle strade, mai oltrepassate prima da me - mi sono anche
sperso, da quelle parti. - Fosse, almeno giunta una Venere a
riportarmi sulla retta via, ora non starei qui a lamentarmi. - Di
cosa? - Ah ...! Prima di disorientarmi in Narcisus, ho incontrato molte
belle signorine - ero talmente convinto di fidanzarmi, che avevo
lasciato anche il divano letto aperto. - Passeggiare dopo cena tiene
in forma - non trovare l'uscita in Narciso è acido? - Non penso. -
Certe cose mi mancano: tipo mozzarella di bufala, pomodoro
all'insalata, qualche salume, però qui si mangia bene - basta solo
dedicarsi ai fornelli, cosa che non sempre mi entusiasma, da vero
Narciso, non riesco a specchiarmi nei fumi della pentola, lo specchio
si adombra

Mi sono scocciato, basta con il calcio - lavoro da sempre - ho
voglia di stare un po' in famiglia, di fare il turista, diceva il
calciatore. - Quando andai a Milano, pochi mesi fa, per la Fiera
Catering; con colleghi di lavoro dell'Azienda d'Arredamenti Negozi con
la quale lavoravo nei primi anni ottanta, ci recammo a San Siro a
vedere il Napoli. - L'arbitro ci annullò un gol regolare e si pareggiò
una vittoria sicura; sotto lo stadio comprai una sciarpa. -
Nell'underground, sulla strada del ritorno dee ragazzi inglesi mi
chiesero come fosse stata la partita, loro erano tifosi del Chelsea,
ma erano stati a vedere una gara del Mondiale di Rugby, se ricordo
bene. - Dichiararono che il loro giocatore preferito, era il
centravanti tedesco di cui ora mi sfugge il nome ... - Affermai convinto
che il Chelsea ha un paio di giovani di sicuro avvenire, e che senza
Maradona ho l'impressione che il calcio sia diverso. - Sulla sciarpa
c'é un'infinità di " N " noi pensiamo sempre alla natività di tutte le
cose belle e non ci rendiamo conto che rischiamo d'essere negativi, se
non usciamo da favole tipo il Lupo Cattivo, troppo buono, invero, li
deve annusare a distanze chilometriche i camorristi e sbarazzarci
totalmente dalla delinquenza, così come dall'Italsider che deturpa ed
inquina, dal depuratore di Cuma, dal sovraffollamento che rovina un
ambiente che solo duemila anni fa era il preferito dagli Imperatori
Romani, ovvero dagli Dei sulla Terra di allora, e chi più ne abbia,
più ne metta, per rendere tutto perfetto.

É di moda Yappies - suona come Hippy di vent'anni fa - che bello
scrollarsi vent'anni di dosso, in un sol colpo, mi ritroverei con
tanti capelli, magrissimo. - Ciò che mi piace degli inglesi, é quando
si fa un fatto per bene, loro lo portano a livello esagerato.
Ora per esempio, con la scusa brutta copia da interpretare, abbiamo
perso una dozzina d'anni, aspettiamo cosa produrrà la bella e poi si
giudicherà, perché il tempo passato per maturare esperienza, non é mai
buttato al vento.

Andando a fare shopping, ho notato in un negozio abbandonato, un
sole ed una luna insieme ad una maglia, unica cosa in vetrina,
lasciata così da mesi. - Il sole, falsariga modello, ideato per la
Costellazione: con i raggi. - Niente di peggio è vedere le cose
esposte in attesa di realizzare, stress da esistenza già vissuta da
tempo per quel determinato. - Bisogna cambiare soggetto, e sempre si
va, più nel difficile, ed io con il computer sono a zero:che
scocciatura! - Avevo pure pensato alla luna con tanto di faccia
individuata, mentre pensavo a questo dato di fatto, é comparsa la
persona? - Sono strabiliato, ma non troppo, perché poco dopo, in un
Charity Shop, compaiono due pappagallini tipo quelli che producevamo
sulle T-shirt famose con applicazioni e mettendo tutte le sequenze
insieme, resto ugualmente al centro d'attenzioni sorpassate, meglio
soprassedere, tanto é il solito giro, in cui non ci guadagno niente,
anzi se non sono prudente, ci rimetto pure qualcosa.

rimuda

unread,
Dec 3, 2007, 9:58:46 AM12/3/07
to ITechnodemocratic


On 2 Dic, 17:06, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:


Durante la collezione delle " Marunnelle " vivevo da ateo, senza
esserlo, e questa può essere l'unica ragione, secondo la quale mia
sorella, con la nostra madre morta, additò me come causa del decesso.
- Rimasi sbigottito da tale dichiarazione. - Scherza con i fanti e
lascia stare i santi, è la frase comune alla bisogna. - Mica tanto? -
Mia sorella non viveva da cristiana più di me. - Mia madre era grave,
e morì perché il confronto conforto della sua spiritualità in me non
credente era assente? - Potrebbe essere la sua tesi ed il discorso
non fa una piega - però non sono mai stato ateo, anzi, ma figurati
quelli, nei loro discorsi sani, del genere Riccardo con le Madonnelle
e Santini sui jeans, che speculazione: atea! - Sentenza
inequivocabile, per evitare guai peggiore nel senso del meglio ateo
che blasfemo, fa più perbene. - Allora, mettiamo che essendo morta ci
appropriamo di questa situazione per non morire e vediamo come va lo
stile Matusalemme. - É bassa speculazione? - La verità é che mia madre
pregava ogni giorno con me in testa, lei Beata, quindi io sono santo,
ma mi sono distratto.

C'é chi non si distrae mai - alcune persone, sono dappertutto,
seguono sempre il loro punto di vista - ce ne sono diverse che
soffrono il mio fascino, mentre chi mi piace, appena mi degna, di uno
sguardo. - Nota: conoscerò di vista, una cinquantina di persone belle,
le quali mi permetteranno d'affermare la gente mi piace, più una.

Nel punto più alto del parco si vede Londra ed un tale, ascoltando
il mio inglese, si meravigliò che conoscessi la città così bene. - Non
mica si gira parlando? - Popolo di naviganti gli anglosassoni ed in
mare é bene stare a bocca chiusa, le coste qui sono richiamo per
marinai nell'Oceano, acque talvolta agitate, onde alte e lungo questo
mare glorioso, si legge la storia del mondo, quando tutto é calmo.

Il barbone pulito é stato d'aiuto negli uffici - poi, quando doveva
ritirare l'assegno, é andato in escandescenze " Abbiamo fatto i soldi
" ha gridato da pazzo manicomio. - Me ne sono andato, anche perché gli
irlandesi facilmente la mettono sul fatto che loro sono più mafiosi
degli italiani, discorsi da luoghi comuni, ai quali non appartengo. -
Meglio evitare dialoghi senza testa né coda e molto imbarazzanti, da
un punto di vista intellettuale, cui sembra ovunque vada, con nessuno
mi trovi. - Addirittura nel pomeriggio, mi ha bussato alle spalle,
forse ha dimenticato il nome, se dovessi incontrarlo di nuovo, gli
annuncerò che ho un appuntamento con una ragazza e ... buona notte.

Ricordo quella sera, deciso a partire per Bolzano onde andare a
prendere mio fratello Nino, per farla finita con le tribolazioni che
si stavano ammontando continuamente, dal palazzo, in casa. - Mi
ritrovai a P.za San Pietro ... all'obelisco - dove mi sentii libero da
tutti i mali - e chi se l'aspettava che san Pietro é fratello maggiore
e se non l'avessi capito bene, se ne cadde pure un pezzetto di molare
superiore a sigillo, che mi trovai impastato in una caramella.

Tempi lontani, quando si spendeva con facilità, la macchinetta
delle sigarette, ha mangiato i soldi senza dare il contenuto richiesto
- ho guardato il barman con un certo cipiglio convenuto e lui sorry: é
vuota - money back.

Le banche non sono chiare - specialmente quando si hanno i conti
comuni, la cosa diventa ancora più complicata - ebbi l'impressione, se
non certezza, mancassero cento sterline - lo andai a dire
all'impiegata, lei mi rispose non poteva controllare l'estratto in
quel momento, ma l'indomani senz'altro lo avrei ricevuto. - Andai a
casa e trovai la notizia che la banca aveva telefonato. - Non ci
pensai più, stamani controllando l'estratto conto, mi sembra strano
che in questa settimana abbia speso solo cento sterline. - I soldi
sono una cosa seria, meglio perdere trecentocinquanta sterline,
piuttosto affidare i propri averi ad una banca che non quadra le
proprie esigenze. - Cavolo: andrò ad estinguere un conto, per versare
tutto sulla banca meritevole di maggiore fiducia. - Tant'è. - L'altro
sportello, me lo consigliò la mia ex moglie: bancarella. - Circa i
soldi, meglio è tener presente iniziare a guardarmi dalle spese; che
inghippo: mi piace spendere e non so rinunciare a niente o quasi a
livello medio fine. - Questa settimana ho ripreso la televisione da
loro, ne avevano due e dopo mi ringrazieranno pure, perché la sera
staranno in una sola stanza e faranno più famiglia.

Spendo senza sciupare, perché sono un buon prodotto consumistico,
però spendo più del necessario.- In una democrazia spendere è sinonimo
di sicurezza, altrimenti ben venga l'anarchia. - Secondo i canoni
dell'economia politica mondiale degli ultimi trenta anni, l'uomo non é
più un animale politico, ma un prodotto atto a soddisfare e consumare
i bisogni creati dalla società - il risparmio crea l'inflazione. -
Sorpassato: il prodotto, per essere edificato, non ha più bisogno
della manodopera. - La Fiat Uno, non ricordo quante migliaia di
macchine al giorno produce e quanti operai ha in fabbrica. - Presenze
e nulla più - tutto al computer - gli addetti ai lavori sono diventati
sorveglianti. - Una volta si vendevano molte più macchine, anche
perché i dipendenti, ovvero la meastranze acquistando in azienda,
avevano un forte sconto.

Sulla strada di casa: un tale sta parcheggiando ed ecco che un'auto
Uno bianca, sosta proprio dove voleva mettersi lui. - Una camicia con
cerchietti argentati, sovrapposti su tessuto di raso pesante. - L'uomo
porta una ventiquattrore ed una borsa - gli si apre la valigetta - mi
sembra strano, che quella camicia sia sopra il tetto dell'auto, si
nota subito non é uno straccio da abbandonare sul tetto dell'auto. -
Inizio a camminare più piano, voglio vedere chi prende quella camicia
- l'uomo con valigetta e giacca in mano, dato il mio passo mi
raggiunge, lo guardo in faccia: é sudato. - Arrivo dalle parti di casa
e lo vedo che entra nella roulotte parcheggiata poco distante - mi
chiedo perché avesse sostato l'auto così distante - poteva essere sua
la camicia, chissà perché la lasciata lì? - Forse aveva scommesso:
vuoi vedere che la prende e sudava freddo, per aver perso?

Sto scivolando troppo in basso, con la scusa che le persone mi
piacciono, mi sto allenando a scrivere di loro e vorrei liberarmene
per quanto producono d'osceno sui fatti miei, esempio un manifesto
Live che sembrava Love, che ho appena visto con tanto di scritta
inneggiante a qualcosa di sinistrista, del tipo MUSTO togli la L ed
ottieni Misto. - Sarebbe da chiedere al pennuto segretario comunista,
o chi per essi, per il lavoro. - Un tipo ginnico, in abbigliamento
turistico, mentre facevo per alzarmi, mi ha urtato il braccio, va
perdonato, sarà ubriaco - infatti ho chiesto anche scusa - quando non
si capisce, é meglio stare alla larga. - Forse vuole riferirsi al
fatto che s'imbrogliano a darmi il resto, per farmi atteggiare
d'essere largo di manica? - Avvenimenti shop, in edizione banca, con
contorno di personaggi che vogliono mettersi in mostra confondendosi
sui livelli.

Esistono due negozi dallo stesso nome " Visionario " una volta in
uno di essi acquistai un capo, che non ebbi, altrimenti si sarebbe
guastata la vetrina. - La tipa della vignetta, mi consigliò di
sceglierne un altro differente e poco male che fosse un po' più caro.
- Uscii dal negozio con il pacco in mano, chiedendomi se a metà maggio
non ci dovesse essere lo sconto sul prezzo in vetrina su capi
invernali, come il piumone che avevo appena acquistato.- Diciamo la
verità: la donna dai capelli rossi, aveva proposto l'acquisto, in modo
così tanto commerciante navigata, che non potevo uscire a mani vuote,
andava premiata.

Ultimo pensiero, prima di andare a dormire ho citato il diavolo, o
meglio una commerciante che ne sa una più di lui - ora vado a dormire,
é notte fonda, sono stanco, non vorrei sognare niente di strano,
clienti che non vogliono pagare o altro - ho bisogno d'angeli con i
fucili sulle note di uno Swing fino alla sveglia - meglio dormire con
la figurella di San Michele sotto al cuscino. - Buonanotte.

Stamani mi sono alzato alle dieci, superconvinto mi sono preparato
e corredato di tutto l'occorrente nella ventiquattrore, ormai assurta
a mia scrivania da campo. - Una bellezza si sta sedendo proprio di
fronte a me, a ritmo anni sessanta - in cuffia ascolto " The Animals "
noto gruppo d'epoca, sperando che tengano lontano i cani da zoo ed ho
con me anche i Toto, chitarrogena supersveglia. - Uscito di casa, mi
sono accorto di aver dimenticato la crema solare e senza imprecare,
perché non é mio costume, sono risalito ed ora mi spalmo, dopo essere
passato per il punto bar colazione mattino vicino, poco distante dalla
targhetta MR16A: meglio farsi ricordare sempre dall'antispionaggio: i
tesori che trasformo in lettere sono assai - il tavolo, dove
solitamente siedo, era occupato, forse era una spia. - Ben venga
allora, una colazione a sacchetto nel verde: intanto lo squillo del
telefono mi aveva lasciato nell'attesa del caffé, infine la ragazza
con cuffietta in testa, la quale a suo dire, non ha rivali nel fare il
caffé, mentre lo stava preparando, ha dovuto portarsi alla cornetta,
fortuna ha fatto in tempo con le pinzette ad imbustare il dolce e
siccome si faceva desiderare a lungo, un altro barman ha preso le sue
veci ed ora sto bevendo il mio caffé bollente che si mantiene tale per
più di mezzora in questi bicchieroni termici.

Da quando é nata la linea " Modello Principe Castelli Nella Cittå "
non lo avessi mai fatto: apriti cielo! - Tutte le donne a Napoli sono
diventate principesse e c'é anche competizione tra le stesse, in
quanto poche possono assurgere a tale livello, senza mettere che c'é
sempre minimo un'altra aspirante al titolo, la quale rifiuta di
tendere e la mano ad una pretendente al suo gradino, figurarsi quando
assurge a regina. - Le donne sono una cosa tremenda. - La danza é un
buon fatto, perché in essa la selezione artistica, é quasi naturale -
la più brava é Prima Ballerina e le altre fanno il Coro. - A volte
vedo queste facce scolpite nella pietra che disegnano la realtà, le
quali si scippano la faccia, si graffiano nevrotiche, perché non ce la
fanno a salire nel mio castello: non ho le trecce.

La realtà del M.P.C.N.C. era nei colori: coccio, ottanio, mastice
- accessori shock look che vestono l'abbigliamento. - I pellami, fatti
preparare all'uopo, erano perfetti, anche se bisognava aspettare,
inutile ricordare ai fornitori che il computer é veloce: la vacca
mette le corna sugli stand, ed in un baleno si trova insaccata e con
la pelle pronta per la concia ed a questo punto non si capisce perché
in conceria, si perda tanto tempo.- Bisogna computerizzare anche il
nettare, oh, pardon, il mettere insieme le parti di pelle, il cucirle
e farle vedere negli uffici, degli addetti ai lavori seduti
comodamente ai computer, e tutto ciò, per la vendita? - Mandando a
monte la bellezza della passeggiata per i negozi?- Sta passando la
persona che per prima mi ha intervistato al job center locale, deve
essere una tipa veramente tosta, ha un orecchino nel naso, ma come
farà, se casomai a gennaio dovesse venirle il raffreddore? - Ora siamo
in estate, vabbeh, domani mi porto anche il costume - qua sembro
innevato di creme: bianchissimo. - Si é seduta un'altra stellina, ho
scoperto alzandomi e guardandomi intorno - é passato un cane mentre
scrivevo dei computer e mi sono allarmato, così come la scomposizione
elementare di tutti i dati, che abbiamo già esaminato. - Can che
abbaia non morde, poi ti ritrovi che ha urinato notandoti fisso come
un tronco caduto. - Siamo turisti, infatti nel deserto, esistono
ancora i nomadi. - La tipa si é seduta, poco dopo che sono giunto,
esattamente lì, avevo notato un poliziotto sorridente.

Si sta aprendo il mercato? - Gheddafi é pieno di gas e combustibile
e se lo desse a prezzo ragionevole, figurati quante Jaguar, bar,
gelaterie strade, cultura, eccetera si potrebbero commerciare. -
Tecnologicamente, siamo in grado di rendere fertile pure il deserto
qualora il Colonnello decidesse di occidentalizzarsi, come si
conviene, senza sprecare soldi in armamenti che alimentano odio e
nulla più. - Da parte mia, posso offrire carta igienica fumettata,
però nel deserto non mica ci stanno gli indiani ed i loro segnali di
fumo in dispersione dopo che sono letti da dietro la montagna?

Quando scrissi dell'Italsider ... dopo andai, in una discoteca
megagalattica e la notte rincasando avevo qualche assillo. - Il giorno
dopo, mia figlia e la madre, erano a pranzo da me - la sera avrei
fatto tardi a messa. - Figurarsi la mia mamma - ansiosa, la sognai sul
porticciolo di Nisida, dove sono in custodia i ragazzini discoli e mai
sia che l'indomani mattina non fossi stato ben sveglio, alle undici,
pronto per recami a messa, perché fare questioni con mamma mia, anche
se distante miglia, é meglio ... andare a messa, che da Nisida a
Poggioreale, dove sono in custodia gli adulti, il passo é breve. -
Mamma mia! - Siamo nati per visitare le chiese del mondo. - Quante
chiese cattoliche ci stanno da vistare per arricchimento culturale, in
un mondo sempre più turistico, per gli scugnizzi come me? - Fammi
sapere dall'al di là. - Ciao.

Ci sono dei canali stranissimi - l'acqua prima é alta e poi é bassa
- non ho capito bene, come funzionano queste chiuse - deve essere un
sistema scalare. - Non noto saliscendi sul territorio, eccetto in
Camden ... sul ponte. - Salvo, i canali non siano lunghi chilometri
sfuggevoli all'attenzione, perché il tragitto da qui al Tamigi, lo
conosco come le mie tasche ... bucate. - Le merci viaggiavano da King's
Cross in Scozia su zatteroni e quanto tempo potevano impiegarci? - Una
settimana? - Sette giorni artistici su un natante da canale mi
piacerebbero, fino ad Edimburgo per una vacanza da favola e nel
frattempo annunciare: signore e signori, il lupo di mare, data la
calura estiva, si trasferisce sulle montagne scozzesi, dove é appena
giunto, per concludere l'opera da leggere ... e giù fischi e
pernacchie.

Ci fu un'artista che mise gli escrementi in scatola. - Io, ne feci
spilli da uomo, stilizzati, con pietre in ferro pompeiano, e punto
luce in strass. - Ci fu una scrittrice che scrisse paura di volare. -
Bisognerebbe viaggiare in macchina potente, per andare alla ricerca
del tempo perduto, o con torcia elettrica visitare quei posti che
rifiutano l'energia elettrica ed a lume di candela cercano di fuggire
idee esasperatamente consumistiche. - Il mondo ha due linee: il
cerchio ed il quadrato degli angeli - sembra una torta democristiana.

Avevo adocchiato una partita di pelle difficile da smaltire per il
venditore, ma ottima per la bisogna si rivelava di giorno in giorno
nei miei appunti collezione. - L'acquistai, e lo stesso marketing
attuai per l'acquisto di una fibbia da calzature, la quale era molto
cara nel suo settore, ma per cinture costava una sciocchezza, se
aggiungo che esulavo un attimino dallo specifico, in quanto l'alta
moda é un altro discorso, praticamente in questo caso, il costo del
prodotto non era zero, ma poco, rispetto a quanto investissi
solitamente per la produzione, ma la ricerca era esagerata. - Il
quadrato rappresenta lo spazio sicurezza che esiste in ognuno di noi,
vale a dire la casa. - Questa cosa qui l'avevo in testa da sempre. -
Irma, in ufficio fece un disegno allucinante: un quadrato pieno
d'inchiostro? - Esatto: il moto perpetuo di un punto che si sviluppa
in macchia da cestinare. - Magari, bastasse così poco per avere la
pelle sempre pulita. - Il pellame di vitello prima scelta, che avevo
acquistato, era in pelle satinata e liscia, con tanti piccoli
cerchietti, un vero capolavoro da buchi neri, dove la percezione del
tempo e dello spazio é la stessa cosa, punto in cui, essendo più
veloci della luce si entra nell'eternità. - Figli della notte, nemici
del sole, figli di buone donne, cosa dite? - Niente! - Sto tutto
sudato, come stessi lavorando o pregustando, quando dovrò riprodurle
semplicemente, in scala mondiale, per i miei clienti che vorranno
acquistare l'Eternitå. - Ne vendetti molte migliaia, ce ne sarebbe da
mettere in magazzino per milioni, in una nuova dimensione d'entusiasmo
di mercato.

Fa molto caldo. - Non ho sofferto tanto, neanche l'anno scorso, ad
agosto. - La corrente del Golfo non é uno scherzo. - Pensavo fosse
giunta fin qui ghiacciata, invece, pare abbia acceso i termosifoni
anche nel parco.

La cintura quadrata, di cui sopra - la quale si legge, in virtù
dei suoi tredici tagli, ed ognuno d'essi racconta una storia. - Nella
parte centrale, racchiude l'idea della forza, per poi, grazie a due
stilizzazioni asimmetriche di figure di donna viste in sezione, si
sviluppa in discorso importante " Nessuna giustizia, nessuna libertà,
cioè basta con le parole grosse, ma solo un pizzico d'amore, vero,
nella sua essenza più pura, più mera, più minima: minimale " - Tempo
prima, con questa dichiarazione, si era aperto il momento culturale
che stiamo vivendo tuttora, in un simposio intellettuale a San
Francisco. - L'America, che gran paese! - É capace di girare pure il
minimalismo, fortuna che fanno tutto loro, anche lì giungono molti
protestanti, la religione muove il mondo senza saperlo. - Senza
dubbio, un prodotto se non arriva in America, viaggia a sinonimo di
fallimento. - Non capisco perché é sempre l'America a mettere i
puntini su tutto?- Ha più mezzi.

Mamma mia: lo spazio, la luce, il tempo, i suoni, i colori;
artifici da Padreterno, in visita celeste sui nostri lidi terrestri -
ahinoi - divisi in tante spiritualità non sempre comprensibili o
determinati che siamo da situazioni contingenti, occasionali, cui nel
dubbio non riusciamo a sfruttare a volo, lasciandoci trasportare in
una scelta d'occupazione per la liberazione di una poltrona, come
quella dell'Arcivescovo di Costantinopoli, ancora vacante o meno, in
ogni modo in attesa, alla ricerca di un perché ben preciso.

A MUSTO se togli la L resta MISTO. - Mio cugino soleva annunciare:
che afa fa, Mustafà. - Mio nonno materno non aveva la " I " al passato
remoto, lui diceva " Io andò " e così vendeva, si faceva ricordare. -
Mio padre con trentasette di febbre s'inchiodava nel letto, vittima
della fiacca, sfidando l'ilarità di tutti noi, mamma compresa, che
andava a lavorare, anche con trentotto di temperatura. - Il nonno
paterno, morì giovanissimo, pare il suo cuore, cessasse anzitempo, non
l'ho mai conosciuto, si chiamava Riccardo come me. - In famiglia
eravamo convinti che papà, a causa del decesso prematuro del genitore,
fosse malato immaginario originale. - Fino ai miei vent'anni, in tutta
Napoli avrò incontrato massimo tre o quattro persone di nome Riccardo,
a parte mio cugino. - A Salerno conobbi una Riccarda, fu il massimo, e
siccome era una bella ragazza ed io ero meraviglioso, volle regalarmi,
per farsi ricordare, una stupenda giacca di pelle, da lei presa a
Resina, che allora faceva chic, quando si riusciva a trovare qualcosa
di particolare, da poter sbandierare, indossandola. - Quella giacca
dovrei averla su qualche foto.

Alla mia mamma piaceva fare le spese nei negozi di Via Duomo, una
volta, potevo avere si e no dieci anni - scelsi delle scarpe "
Polaccchine " di camoscio verde, erano appena uscite, mai visto niente
di simile, in verde poi. - Non ero molto convinto per la verità, e
siccome nessuno dei miei genitori sembrava entusiasta della scelta,
tanto meno mio fratello, pensai: vabbeh! - Le prendo! - Se non mi
piaceranno quando andrò ad abbinarle e non mi trovo, avrò anzitempo
delle altre paia, oppure ci ritroveremo tutti con le scarpe verdi, in
meno che non si dica. - Lasciammo le buste in macchina ed andammo nel
negozio d'abbigliamento a comprare le maglie - quando rientrammo
trovammo l'auto svaligiata. - Era la prima volta che facemmo
un'esperienza del genere - da allora i topi d'auto sono stati, e sono
tuttora, una vera tragedia. - Il commercio per poter respirare,
essendo il trasporto di vitale importanza per il settore, si é
trasferito da Piazza Mercato al nuovo Centro Commerciale, nella
provincia di un luogo ben servito dalle autostrade.
Come centro commerciale, il CIS, penso non sia secondo a nessuno in
Europa, e siccome ha aperto i battenti quando la crisi era già in
atto, talvolta da l'idea di una preziosa cattedrale nel deserto, in
fin dei conti, spostarsi in un centro costruito apposta, é stata idea
avveduta e corretta per tutti i grossisti. - Al CIS manca una sola
cosa: il verde. - Lo spazio c'é - perché non piantano gli alberi?

Tornavamo a casa senza le buste con le scarpe nuove, perché a
chiusura di negozi, neanche ci rendevamo conto d'essere stati
miracolati, possedevamo ancora la macchina, é da tener presente,
qualche anno dopo, che i furti d'auto diventarono sempre più numerosi:
il topo d'auto era assurto a zoccolone. - Mia madre lavorava pure di
sabato, mezza giornata, come mio padre d'altronde, però senza di lei
non si poteva andare a fare spese, perché era convinta di conservare
amicizie antiche con i commercianti del centro, i quali le facevano
pure lo sconto, perché da bambina e fino alla guerra, aveva le
botteghe d'anticaglie, da quelle parti, con sotterranei enormi. - Che
lei avesse tutte le settimane, qualcosa da comprare a Via Duomo, era
poco, ma sicuro, perché lì si sentiva ragazzina e poi quello che mi
stava veramente bene, era la sua amicizia con la signora della
pasticceria, quindi la tappa alle leccornie, era obbligata per i
saluti. - Mia madre negli acquisti, metteva la cosa come diceva lei ed
anche un tantino in competizione, come se fosse stata la titolare di
chissà quale negozio, per poi acconsentire con quel suo sorriso beato
al prezzo che dichiarava il negoziante e magari pagava anche qualcosa
in più, il che la rendeva ancora più rispettata. - Erano i tempi in
cui, non vi era in vetrina il prezzo al pubblico, ed ogni vendita, era
una trattativa. - Mio padre invece, era veramente conosciuto, quasi
venerato, da tutti i commercianti alimentari della città, in quella
strada, dove la mia mamma entrava con semplicità incredibile in tutti
i negozi, acquistava cravatte, in un negozio, il quale per la verità,
nonostante fosse di fronte al Vescovato, laddove i colletti sono
parchi, ne aveva di stupende, come le camice. - Con mio padre in
alcuni quartieri mi sentivo Gesù Cristo, mio padre due metri e passa
centimetri, arrivava in cielo, e stavano tutti a fare doni - a volte
mi chiedevo, perché non si chiamasse Giuseppe. - Gli uffici d'allora
erano una vera tragedia - bisognava fare delle file che prendevano
giornate e mio padre stava proprio ad uno di quei sportelli, ma lo
stesso non poteva favorire nessuno, perché conosceva tutti, però se
proprio insistevano, potevano ritirare il libretto sanitario sulla sua
sezione di partito o nella sua sede sportiva, guadagnando dieci
minuti, dopo tre quattro ore d'angoscia. - Le sue sedi pubbliche, da
relazioni politico sportive, si sovvenzionavano principalmente con i
proventi di questi favori, scuse d'incontri d'affari per prendere
licenza dalle mogli indaffarate a casa, che si tramutavano in partite
a carte da tempo libero - La mia mamma viceversa, andava su tutte le
furie - perché asseriva lui ci rimettesse nella gestione di queste
attività extra domestiche e con cinque figli poi. - Pure io sono
convinto che lui poggiasse tanto di tasca sua, sul tavolo di questa
dimensione d'impegno sociale che non permetteva di acquistare la casa
al mare come il resto dei parenti nel palazzo, però la cosa la vedevo
splendida, questione d'immagine, per ciò apprezzavo il suo modo di
vivere, che lui solennizzava " Attività politica ". - Ero ancora più
sicuro ci rimettesse, perché a carte o a biliardo, non l'ho mai visto
perdere e tutto quello che vinceva, andava nel salvadanaio del fitto o
dei palloni e magliette o del campo di calcio. - Ad un certo momento,
molto, ma molto di là negli anni, prendendo le parti di mamma ed
immedesimandomi nelle sue fatiche, ad un certo momento glielo chiesi "
Ma perché non hai imbrogliato come tutti i politici che fanno attività
sociale e sei ancora convinto che sei stato in politica? ". - Rispose
di si! - Politica é stare dalla parte della gente. Asserì. - Peccato
che dopo sei sette mesi spirasse, e peccato pure che mia sorella né
io, ci trovassimo allo stesso punto, nello stesso momento, altrimenti
lei, avrebbe incolpato del suo decesso me, mentre io sto ancora
cercando il colpevole: la morte e come sconfiggerla e se non riesco in
tale impresa, muoio disgraziato. - Il guaio dei miei contemporanei, è
pensare troppo al calcio, piuttosto che premersi le meningi. - Sono
convinto, che anche quel modo, di scioccarlo sulla sua considerazione
politica, dovette stimolare le cellule della conservazione della
specie, che in lui erano sempre state fortissime, ma che ad un certo
punto, fu sul punto di cederle, completamente.- E poi ammesso di
conoscere le cause della sconfitta, perché imbrogliato, avrei già
provato più gusto nel non ritrovarmi un giorno brocco o mal riuscito
nei miei intenti.

Un altro Musto l'ho conosciuto, o meglio si presentò
commercialmente, chissà proveniente da quali ricerche di mercato, con
un cartellone pubblicitario enorme - forse il più grande, mai visto
all'epoca. - Allora dovevo essere quindicenne. - Questi, aveva una
fabbrica di guardaroba e mise il suo cartellone " Guardaroba Musto "
proprio davanti al palazzo nostro, molto conosciuto nella zona, come "
Palazzo Musto " con tanto stile, a forma di nave. - Nessuno del
palazzo, tra zii, cugini eccetera, dichiarò conoscere chi questi
fosse, e siccome avevo l'impressione che in tanti con il cognome di
famiglia non fossimo - fu sbalordito.

Erano i tempi in cui mio padre, insieme al carissimo zio Pio,
affermava che io non capivo niente, incapace quale ero a distinguere
una prua da una poppa dei nostri mari e per tale ragione, puntualmente
ero bocciato a scuola, perché avevo i galeoni d'altre epoche e nazioni
in testa.

La nostra casa, all'ultimo piano, dava l'impressione, d'essere
ancora più in alto di tutte, qualora uscendo dal cancello del palazzo,
da prua si andava verso poppa - in salita il nostro appartamento,
lungo la strada. - Nei vascelli dei secoli scorsi e relative storie di
mare, ci si arrampicava sui loggioni dei galeoni e da quella mia
osservazione infantile, fantastica, con zio e genitore che si
articolavano a costruire barche, casomai la scuola ed io non fossimo
compatibili all'infinito come sembrava, potevo sempre darmi alla
pesca, la quale allora, non mi piaceva proprio. - Loro sì, che
pensavano non mi accontentassi del gozzo e volessi la nave, d'epoca
addirittura. - La nostra abitazione, era benedetta da mia madre,
perché la più ariosa, ovviamente la più panoramica di tutte le altre
dello stabile, con qualsivoglia punto cardinale della collina, sotto
controllo. - Il panorama da casa mia, era qualcosa d'incredibile, si
vedeva ovunque, dal mare alla montagna: Eden. - Un dì, il calendario
presentò gli anni sessanta - ci sta pure chi li definisce i favolosi
anni sessanta. - La causa della débacle odierna, della città a
dimensione d'uomo, l'inizio del declino della città, il centro storico
esplode, sotto la pressante spinta dell'intero territorio cresciuto a
dismisura, spesso proprio in virtù del nuovo mito della comodità,
pubblicizzato dal consumismo che fa assurgere Napoli, in un baleno a
Metropoli ossessiva, almeno intorno al mio palazzo, dove gli
speculatori iniziano a circondarlo con un'infinità di palazzi,
attaccati l'uno all'altro e sempre più alti, eccetto l'edificio di
fronte, la scuola, che si é posta, alla stessa altezza del nostro
palazzo ed a distanza ariosa.- Se fossi un pittore, come mi ritrarrei
in questo momento dagli occhi lucidi ricordando quel periodo -
basterebbero sessanta lacrime, a sciogliere il colore?.

Poi siamo al cartellone, guarda ... la roba di Musto che non c'é
più: panorama - Il ricordo più bello che serbo della visuale,
addirittura con colonna sonora, é l'entrata nel porto delle navi - la
collina di Capodimonte, faceva da cassa di risonanza ai segnali che
rimbombavano nell'aria e di sera affacciandosi, si notavano le navi
illuminate.- Mi rivedo seduto al balcone, con mio padre che andava e
veniva dalla cucina, con una frutta sbucciata, mentre guardavo il
panorama, sorridente, pensando alla mia faccia, e quelli dicevano: ma
che stai pensando - perché ridi? - Lui, mio padre, veramente sapeva
dipingere, difatti, mi regalò un macchina fotografica " Yashika "
allora era quasi il top, così affascinato dal panorama, ovviassi al
non saperlo usare a coreografia del mio autoritratto, a volte mi
portava dell'acqua, ridendo che non gustassi il vino, dichiarava:
l'acqua, arrugginisce i bastimenti a mare. - Al che gli feci togliere
l'abitudine d'avere bottiglie di Wisky o Rum in casa, le scolavo come
se niente fosse - ed ecco che la credenza si riempiva d'altre
bottiglie, che non toccavo. - Un lupo, ad osservare il mare, segue una
sua rotta precisa, specialmente in direzione della cambusa.


rimuda

unread,
Dec 3, 2007, 8:15:35 PM12/3/07
to ITechnodemocratic


On 3 Dic, 14:58, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:


Ogni anno s'andava in villeggiatura, dapprima a Sorrento, poi ad
Ischia, in un punto incredibile dell'isola, scelto chiaramente dalla
mia mamma: la casa più alta che esisteva sull'Epomeo. - Il terrazzo di
quella casa era un incanto - il mare che si osservava da quel punto
era enorme, mentre dalla nostra sala da pranzo si rimpiccioliva
sempre. - Un giorno pioveva, il mare era molto increspato e non
scendemmo in spiaggia. - L'ho ancora presente, quella fotografia mai
scattata. - A fine luglio restai ugualmente lì - perché finita la
locazione del mese prenotato da mia madre - iniziò quella di mio
fratello, il quale si era sposato da poco. - La differenza tra gli
anni sessanta ed oggi é tutta qui: mio fratello con moglie e prole -
ragioniere presso una ditta privata di trasporti, con appartamento in
fitto in zona residenziale - poteva permettersi anche la villeggiatura
ad Ischia, per tutto il mese d'agosto ed in più, aveva appena comprato
la macchina, di media cilindrata. - Oggi, a parte la mancanza di
lavoro, non so quali spese possa affrontare un ragioniere, che dopo un
anno di lavoro si sposa.

Com'era quel fatto: lo spazio sicurezza che esiste in ognuno di
noi, punto forte della psicologia demenziale del quadrato. -
Inebriatosi perdutamente nell'azzurro mare di debiti per l'acquisto
dell'alloggio, gli italiani degli anni settanta iniziarono a
dimenticare di vivere. - Guardando indietro mi chiedo: chi ha promosso
questa linea che ha cambiato la società, mettendo in cima ai pensieri
dei lavoratori, l'investimento nel bene casa, facendo lievitare i
costi di un tetto a dismisura d'uomo, le banche o i politici?

<< Non ti curar di lor, ma guarda e passa - vuolsi così colà ove
si puote, indi poscia e più non dimandar >>.
Da tutti i continenti si danno da fare per farsi presenti, però non
rispondono a richiesta d'invito, a darsi un tono economico - poverini
- temono sia un fatto cacchina da carta igienica fumettata, allora,
per dissimulare remore di sorta, con le persone che parlo della
questione: dove siamo dove andiamo, presto maggior cura, per evitare
di vederli scappare, in groppa ad un'idea da sfruttare.

Il prete della chiesa italiana, seguì il mio discorso e sentenziò "
Rivolgiti al consolato, perché per la religione, il fatto non
sussiste, non c'é reato ". - Uscito dall'ospedale ero andato a trovare
il buon padre, chiedendogli aiuto contro i diavoli, o frustrati che si
personificano tali, per magie loro, mal riuscite per la società ... la
mia.

É tutto chiarito! - Il consolato dovrebbe garantire il mio lavoro.
- Quale consolato? - L'ONU? - Che consolazione!- Quando ho scritto
questo libro, mi sentivo italo inglese, oggi sono anglo italiano, a
parte che la parola inglese, mi piace più d'anglo; tra ONU ed uno l'ha
resti allo specchio.

Secondo me, la parola in inglese ha più sound musicale che non in
francese. - Eppure, la musica house, deve essere nata in Francia,
perché ivi le mamme, non volevano che i figli uscissero di casa; c'era
il lupo cattivo nel bosco, famelico, peggio della mamma più strippata
di loro; per tenere a bada questi poverini, i quali non sapevano che
fare, si diede in pasto loro la musica " Intelligente " che urtando da
una parete all'altra e con il capo senza ammortizzatore sulla stessa
nota, resisteva ed attaccava, grazie al campionatore musicale che di
tanto in tanto cambiava, carpendo un'altra nota, dal suo prodotto
dischi e poco male se qualche solco fosse graffiato, comunque all'uopo
computerizzato di un movimento musicale.


La musica che piace é il Rock - l'House ha futuro e lo ascolteremo
sicuramente in tutte le salse: si presta - mi aspetto un buon House
Rock.

Stamani nel parco non c'era nessuno - poco dopo é passata una
ragazza con un cagnolino delizioso - e poi una bambina di neanche un
anno, é giunta fino a me nel suo passo poco sicuro - mi sono messo a
camminare insieme a, in direzione dei suoi genitori. - É stato uno
spasso. - I bambini, quando iniziano a camminare, sono di una comicità
unica.

L'afa d'oggi pomeriggio era soffocante, davvero, ad un certo
momento il parco sembrava soccombere di brutto alla mancanza
d'ossigeno. - Sono tornato a casa e mi sono messo a lavare l'unica
porta non smaltata, e lo stesso ho fatto con calzini e mutande e non
sufficientemente bagnato, ho fatto una doccia, vero toccasana, in
certi frangenti. - Nella riconquistata freschezza, sono tornato a
scrivere e ora che siamo a sera, vado a radermi, il piatto gira un
pezzo di un gruppo rock che mi ricorda un lontano parente mio
coetaneo, con questi durante la seconda elementare, ci fu la chiusura
delle gara delle tabelline - lui ed io in finalissima - il maestro
aggiudicò lui come vincitore. - Non fui tanto sicuro, che avesse
pronunciato il risultato del prodotto delle cifre da moltiplicare
prima di me - ma era il migliore della classe ed onde evitare,
esultanza da stadio, qualora avessi vinto, l'insegnate votò per lui. -
La classe non é acqua, e premiare un quasi scugnizzo svogliato,
sarebbe il colmo - ciò penso. - Feci vedere a casa anche il premio, e
dichiarai cosa fosse accaduto secondo me, mio padre lo seppe dalla
cugina, ed io me la ridevo, e da allora non ho più studiato la
matematica e bene ho fatto, perché altrimenti, il tempo per imparare
le altre materie, non l'avrei mai trovato. - Oggi potrei e non
nascondo mi piacerebbe avere a disposizione un professore e tornare
sui libri. - Bhe! - Vincendo il Premio Nobel e di conseguenza
arricchendomi, un luminare in matematica, un privato che mi spiegasse
la materia, lo pagherei ben volentieri. - La lezione di matematica, se
non si segue la spiegazione " Arida " studiarla da autodidatta é
sinonimo di stare fuori, mentre con una guida competente nella scienza
delle equazioni, cui mi faccio i conti e non mi trovo, la discussione
sui numeri e postulati, assurge a disquisizione filosofica
significativa.

Gli ultimi a scuola, saranno i primi nella vita, soleva dire Padre
Morelli. - All'Istituto Tecnico Enrico Fermi, si faceva gara a chi
arrivava ultimo, addirittura se ne cadde la strada. - Papini asseriva
che il bambino esistente in noi ci prende per mano accompagnandoci nel
cammino della nostra vita. - La gatta di Papini si chiamava Bucchina,
se fosse stato un cane, avremmo potuto immaginarlo a guinzaglio e non
con il poeta, a rincorrerla mentre insegue un topolone. - Ernest
Hemingway affermava che l'uomo s'esprime attraverso il lavoro - mi
chiedo quanti uomini siano in un impegno quotidiano, lontani da casa,
che li soddisfi? - Secondo Papini, la bontà divina s'esprime
incondizionata, a favore degli umani e le naturali vicende del Creato,
il quale alla fine perdona anche Lucifero. - " Papini sta fuori! " -
Ha dimenticato il Purgatorio o più facilmente, ha sottovalutato che il
termine fine può risultare quasi infinito. - Il Paradiso é Dio e
questo fatto del pentirsi in fin di vita ed andare in Purgatorio, non
é che suoni tanto giusto a chi é stato per tutta la vita con piede
dentro ed uno fuori - però, finché c'é vita c'é speranza di
rinsavirsi, e siamo tutti in attesa di buone nuove, noi, anime pie.

Dieci e venti - sono nel parco in tutina - mi scocciavo di
vestirmi - ed eccomi casual, tempo libero, sportivo - facile - così
come la scritta che porto sulla tuta New York, città di footing per
eccellenza: Superman, Rambo e tanti altri eroi dinamici, quindi anche
se dovesse venirmi noia - pussa via, e diamoci agli esercizi ginnici.
- Devo terminare il libro - stop alle distrazioni. - Ieri sulla busta
originale della tuta ho cancellato York, applicandoci su del nastro
adesivo nero, del tipo usato per l'elettricità, il quale attaccava sul
tessuto più del mastice e con il pennarello d'oro ho scritto " Nobel "
e sono tornato al lavoro da scrivania che non sia ragioniere, tutti i
miei fratelli sono ragionieri, sorella compreso, e per restare seduto
e non allontanarmi dai fogli da scrivere, notando quelle " Perecoglie
" sul tavolo, ho scritto d'esse e come montare una frase di valore
libro, grazie alle stesse, ed ecco come é comparsa la scritta " New
Nobel " sulla mia tutina e se gli americani vogliono leggere New York
sul mio busto, devono sperare che al prossimo concerto della
letteratura si faccia il mio nome - allora toglierò le strisce
isolanti pronto per un altro Premio da inseguire e sul quale piombare
come un falco, perché vinto il primo, il secondo é più bello ancora e
siamo solo al ventinove maggio millenoventonavantadue.

Ieri sono stato nel locale della settimana scorsa - il gruppo Acid
House era difficile da interpretare, ed un centinaio di persone non
riuscivano ad esprimersi in pedana. - Dopo poco me ne sono andato,
ripromettendomi di tornare a notte fonda. - Sono nel pub - non mi
servono - vorranno farmi rientrare nel locale? - É appena entrato un
femminella con un cane da guerra esagerato - lo porta anche sciolto -
mi ha guardato stranissimo. - O.K.! - Il gruppo Acid House é più moda
- sono d'accordo! - Torno al club. - Dove lo trovo anche più
sperimentale di prima, il gruppo, ma io mi scoccio di seguire i saggi
che non partono se prima non hanno creato l'atmosfera adatta: il
feeling. - Vado in discoteca per muovermi, per sentirmi in forma, per
smaltire eventuali gassi che non ho, i quali potrebbero formarsi e se
cento persone non sanno come muoversi e non potete pretendere che io
mi metta al centro della sala a fare la Primadonna indicativo
presente, per stasera, qua resto.

Non ricordo chi dichiarò " Le rosse, che sfortuna - in amore, si
zucano sempre il mio fidanzalato ". - Nerone dai riccioli rossi, volle
bruciare la città, per costruirla più bella. - È stata la fiamma buona
sorte per Roma? - Al Fusaro i resti romani sono pochi, ma ben
presenti, quelli che non ha bruciato Nerone, il quale viveva quei lidi
d'estate, l'ha ingoiato il mare. - Nerone bruciando andò oltre,
bastava dissertare ... non riesco a concentrarmi, é passata proprio ora
una bicicletta e mi sono girato pensando ad un cane a ruota.- Nerone,
piuttosto che discorrere a lungo sul da farsi, per esempio una bella
partita doppia architettonica con le Cariatidi, figure di pietra
arcuate che sorreggono la casa, invece lui no, L'Imperatore brucia,
tanto dopo ricostruisce e meglio, risolvendo ugualmente, come
l'edificazione dell'Istmo di Corinto. - L'Imperatore s'ispirava al
suono della lira, adorava realizzare opere ciclopiche come dovette
essere la ricostruzione di Roma per quei tempi, o il Tempio di Venere
sfondato di Baia. - L'Istmo di Corinto é uno dei pochi punti dove mi
sono sentito piccolissimo - alzando lo sguardo al cielo e proiettando
lo stesso tra le due pareti rocciose, si ha l'impressione che l'imbuto
aperto dall'enormità della volta celeste, sia diventato l'occhiello
nel quale osservare la nave di passaggio, in una profondità chiusa ed
abissale vista dall'alto, dove rilevarne le coordinate ed affondarla
giocando alla battaglia navale, non è mica facile? - Nerone l'avrebbe
bruciata la nave - per ricostruirla più bella? - É possibile costruire
una petroliera meno brutta? - Il petrolio ha scocciato ed inquinato
troppo, mi piacerebbe se fosse eliminato: tragedia da oli travasati in
stive impunite e sciacquate a mare.
* Nota 1

Capitolo giaccone quadrato in tessuto infeltrito color verde acido
con i bottoni di metallo che acquistai da un cliente di Capua, una
sera d'inverno, senza frontiera nè cartelli, senza segnaletica
stradale né illuminazione. - Nitido buio particolare, poco lontano,
luci e villaggio. - Penombra di pini a costeggiar la strada - stella
polare sotto la luna in un cielo terso, dove non c'era null'altro,
eccetto noi, ed i bufali, i quali nella zona abbondano. - Procedevamo
in direzione nord con il mare a sinistra.- Guardando il cielo,
sbagliai deviazione e figurati se Bella Star s'avvedesse mai dove
stessimo andando, impegnato nella musica qual era, per lui, tutto
faceva colonna sonora, specialmente una strada secondaria dal tono
minore. - Altro che strada, eravamo in un'ufaraia. - Me ne resi conto
quando giungemmo su una lingua di terra, cui a malapena m'avvidi in
tempo utile - la striscia carrabile, si tuffava al centro di un
quadrato, vuoto come se fosse un trampolino. - Mi sembrava strano e
cosa ancora più incomprensibile, affacciandoci dai finestrini, non
scorgevamo niente. - Essendo il responsabile, scesi dall'auto e
sorreggendomi a stenti non sprofondai nella mota. - Facendo molta
attenzione, in retromarcia, uscimmo dal luogo preferito dai bufali che
a quel ora dovevano essere nella stalla per la notte. - Arrivammo dal
cliente, il quale mi doveva pagare una milionata come da appuntamento
ed acquistai, per la prima volta, un capo verde acido da uomo, un po'
incenerito, come la zampata che diedi nella mota. - Non mi ricordo chi
disse: il verde é il colore dei soldi. - A quel tempo ero affascinato
dai colori della castagna - tanto che quando feci la collezione di
tailleur da donna con la Bellazzi, il colore verde petrolio lo
centrammo all'unisono ... e Nerone con la mamma Agrippina nel verde del
Fusaro, cantava l'incendio di Roma, sulle cui ceneri riedificarla più
forte e bella che mai. - Il Vesuvio, la Solfatara, dovettero
fermentargli la mente. - Napoli é così - trasmette un sacco d'emozioni
particolari e bisogna saperle cogliere nel verso giusto.

La prima volta che dormii, dopo anni, dai miei genitori - la
mattina dopo quando mi alzai, entrai in cucina e la mia mamma mi passò
il telefono - era Martina. - Come avesse fatto a sapere che ero lì,
resta un mistero - non sapendo dove rintracciarmi, aveva pensato bene
di digitare il mio recapito illo tempore. - Poco dopo telefonò la
socia Bellazzi. - Queste due telefonate di ragazze, così a freddo,
dispiacquero per la mia mamma, la quale poteva fraintendere le cause
per rottura del matrimonio. - Mio padre invece, vedendo Bella Star e
rispondendo una volta a Gustavo telefonicamente, il quale s'espresse
da par suo, pensando che la voce dall'altro lato fosse la mia, era sul
punto di fraintendere in tutt'altra maniera.

Martina, direttrice commerciale di una multinazionale
importantissima, viveva in un residence della sua azienda a
Montecatini. - Dagli anni studenteschi non ci siamo persi di vista,
incontrandoci d'anno in anno. - Rara era una mia cliente degli anni
settanta, conosciuta quando con un amico, producendo accessori
abbigliamento ovvero borse e cinture, creammo un vero boom a Napoli
nel settore boutique e con un portafoglio cliente, che andava
ingrossandosi anche in Italia. - Quando partii per far di Roma una
seconda Napoli e c'ero riuscito, al ritorno dal primo giro, potevamo
già enumerare una ventina di clienti, poi il mio socio scoprì l'eroina
ed arrivederci Roma, good-bye all fiderzein, non ci fu verso di
rinsavirlo e dopo qualche anno gli regalai tutto ciò che avevamo in
comune, pur di respirare aria disinquinata, restandomene minimo sei
mesi nel bosco per respirare aria pura, lontano da droghe. - Rara,
ultimamente, stava vivendo un periodo disastroso, sempre sempre, sin
da quando nella zona, si aprirono due boutique della sua immagine, più
una terza ... colore del Napoli. - I conti del suo negozio erano più
rossi che mai, quando le consigliai di chiudere e di darsi alla
rappresentanza - lo stesso raccomandò anche un amico comune,
rappresentante pure lui, il più esperto del settore, il quale la prese
sotto la sua custodia. - Incontrandola nelle boutique di clienti
comuni, lei si dichiarava sempre più soddisfatta della sua scelta, fin
tanto non giunse la fatidica data delle dolenti note, della chiusura
dei conti, i quali nella rappresentanza, sono un vero strazio quando
si é rappresentanti diretti, figurarsi da sub agente. - Non si trovava
più con il suo datore di lavoro, andò in crisi e mi coinvolse nelle
sue angosce. - Aveva asserito, per darsi forza nel chiudere il suo
negozio nei pressi di casa mia, su una strada che adoro essendoci
nato, che quella via le portava sfortuna.- Per rincuorarla, le proposi
di lavorare insieme e lei toccando il cielo con un dito, si adoperò
fin tanto, che dopo qualche giorno eravamo già a Firenze e Carpi per
contattare le ditte. - Immediatamente, l'azienda, per la quale più si
struggeva, c'invitò a Firenze e le propose il contratto di
rappresentanza in esclusiva per tutta la Campania. - Da lì a Carpi, il
passo fu breve, un'ora d'autostrada per essere in zona florida e
produttiva, dalla quale lei, l'anno precedente, aveva scelto in Fiera
delle aziende, che si rivelarono arricchimento per il rappresentante
con il quale lavorava - aziende che si dispiacquero della rottura dei
rapporti, perché lei aveva classe e riconoscevano la sua bravura,
tenendola presente in quanto al momento restavano con il loro
rappresentante, il quale, in tutta onestà, era valido. - Oddio - ogni
tanto qualche chiacchiera è concessa - poco male - ai modisti a volte
le dicerie, tornano qualche striscia da cronaca rosa in più. - I
signori di Carpi non li avevo mai visti prima. - Dopo una decina di
giorni, Rara ha un'agenda piena d'appuntamenti le cose vanno bene e
lei pensa che può far tranquillamente anche da sola e ci salutiamo,
perché la socia si era ingelosita non poco, dimenticai anche di fare i
conti e buona fortuna da parte di Viale Colli Aminei e mia.

Bellazzi, era la più bella e ricca napoletana del momento,
stilista e con il pallino di dimostrare d'essere più in gamba di me. -
Infatti, sotto sua pressione, sicuramente, il padre, di casa a Carpi,
giunse con una ditta che le calzava a pennello " Capricci " e che ci
stava benissimo per chiarirci sui nostri punti di vista in materia
lavoro.

Con Rara, mi fermai a Montecatini per la notte, profittai per
incontrare Martina, la quale fu molto carina nel venirmi a prendere e
portarmi nel suo residence dove aveva più computer che stereo. - Ero
molto stanco perché eravamo partiti prestissimo, con il buio e
sull'autostrada, avevamo perso ore, a causa di un incidente unico: un
tir scoperto, s'era messo di traverso, occupando le carreggiate
centrali nei due sensi, l'incidente, coinvolgendo altre autovetture,
lasciava pochissimo spazio per il flusso d'auto e conseguentemente
s'era formata una coda chilometrica. - Passando oltre il punto
dell'incidente, notai che il tir era pieno di porci ammassati, in
piedi, pietrificati, evidentemente dall'urto o dalla frenata,
s'imbalsamarono? - Poveri porci, insaccati tra le sponde del tir. -
Fermi, nel traffico dell'autostrada, incontrai un conoscente della
Boutique " Pullman " in Corso Rettifilo, imbottigliato nella sua auto.
- Vabbeh! - Sull'autostrada si fila, una via retta fino a Firenze,
cinque ore e siamo lì.

L'indomani mattina, Martina si alzò prestissimo, alle sei mi tirò
letteralmente dal letto. - Mi condusse per strade e viuzze, pure i bar
per la colazione erano chiusi - giunti ad un palazzo antico, salimmo
per le scale fin sopra, all'ultima porta, alla mansarda ed aprì un
ragazzo, il quale stava praticando la sua recita mattutina,
inginocchiato davanti ad un tempietto buddista. - Ringraziai della
gentilezza di volermi iniziare come uno di loro, ma proprio quella
mattina non era il caso. - Un po' ci provai, ma era uno strazio. -
Loro riferendosi allo strazio che non sapessi recitare, raccomandavano
d'evitare preoccupazioni, perché avrei imparato. - Non riuscivo a
scoprire dove s'annidasse l'allegria di stare un'ora sulle ginocchia.
- Facemmo colazione in un bel bar, lei sembrava molto allegra, eravamo
i primi clienti. - Dopo una mezz'oretta, quando Rara fu pronta per
uscire, ci recammo a Firenze.- Tornato a Napoli, Martina mi fece
telefonare da un maestro della recita buddista e di a lì a poco, seppi
che suonava con la banda musicale più famosa d'Italia, la quale aveva
uno spettacolo settimanale, quello più seguito, sulla rete nazionale:
suonava il piffero. - Che vergogna! - Non ero riuscito a stare in
ginocchio! - I buddisti non mi convincevano. - Mi documentai e scoprii
che i buddisti sono penitenti e ripetenti e di che cosa si pentano e
cosa ripetano, non lo capii allora e neanche ora lo voglio sapere.

In genere la mattina, faccio le cose con calma, anche se in fretta,
quella mattina ero stato solo veloce. - Al Fusaro ero: veloce, calmo
ed attento, perché la doccia aveva dei punti zampilli - come si
muoveva il tubo flessibile, usciva uno spruzzo bollente, in più punti
lungo il filo snodato e quindi iniziavo a muovermi armoniosamente,
dicendo buongiorno sotto l'acqua.

Il pastore belga é sempre più nero. - L'Europa é sempre più
cattolica, più protestante, più mussulmana, più buddista, più tante
altre divisioni, le quali si sviluppano continuamente, in nome di una
libera ricerca di Dio, cui non si capisce, perché debba sperdersi da
Cristo.

Ai tempi di Pasolini e dei chiodi romani, si portava la noia ed io
scrivevo cose tipo " Monotonia del tempo: noi c'illudiamo di vivere,
una vita, ma non ci accorgiamo di sostenere un momento, un attimo
lungo, cinquanta o cent'anni, con la stessa monotonia, senza alcuna
armonia " - Pasolini dovette andare ben oltre il rosario, nel rompere
le solite armonie, vivendo il suo strazio da pazzo scatenato, in
ricerca di novità; chissà cosa dovette trasmettere al suo esecutore di
borgata - bullo - non molto intelligente?

Ai tempi dei giri d'Italia, prima che il mio socio perdesse la
volontà, causa forza d'aghi maggiori, percorremmo tre quattro giri
vendita, fino a Bologna, mettendo insieme, un bel numero di clienti. -
A Firenze non siamo mai riusciti a trovare clienti, imbattendoci
sempre in negozi o troppo moda o troppo commerciali. - Sarà forse
causa di Michelangelo e della sua ultima pietà, la Rondanini,
l'incompiuta per eccellenza - fatto é, che un paio di punti vendita
giusti, medio fine punta fine, mi chiedevo dove fossero. - Sicuramente
c'erano, perché negli anni ottanta li ho visti, ma quando sono pochi é
come se non ci fossero o forse eravamo noi che giungevamo a Firenze
con lo spirito particolare degli anni precedenti: hippy.

Michelangelo lavorava anche di notte, al lume di candela con
martello, colori, pennello e scalpello. - Il mio amico Restauratore
asseriva che l'artigianato é da considerare arte minore, ed io avendo
prodotto cinquantamila cinture negli anni ottanta, sia da considerare
un non artista e qualora mi facesse male il braccio, non potrei
lamentarmi.

La mia ex socia Bellazzi, ha sempre avuto i recapiti telefonici,
sarebbe il caso telefonarle per darle l'attuale che non ho. - Mi farei
anche una bella chiacchierata con il padre, sicuramente il libro ne
trarrebbe beneficio.

Il mio amico Restauratore, andò a vivere con la dottoressa, si
fidanzarono - andai a trovarli, non c'era più il gatto -
volatilizzato. - Era assente chi rompeva le cose per farle
antichizzare - si sperava che il gatto tornasse.

La verità é che mi piace andare ha rilento dopo lo sprint iniziale,
fa più arte, riflessione dopo il momento istintivo attuato in un
baleno, il piacere di godersi maggiormente gli avvenimenti rendendoli
più pieni, aggiungendo sapore: ponderatezza.

Bambule' entrò nel guardaroba, un mobile enorme e non saldo tra le
parti, e si diede a fare la spogliarellista;
vibrava tutto, mentre io non riuscivo trovare la frusta Art Deco'.- Un
paio di giorni dopo, il mio amico non trovava un dito di una statua,
una porcellana antica di Capodimonte, allegoria della primavera. -
Rifare il dito ad arte è paranoia Luigi Filippo Stile Impero - vale
più l'uno o l'altro? - Per la serie: un lavoro più fa impazzire e più
è costoso? - Ed ora senza il gatto come se la sarebbe cavata? - La sua
fidanzata era per il genere moderno.

La frusta era in laboratorio, fu trovata dopo, riordinando tra i
tanti brogli ivi ammassati. - Chissà El Frock, con quale sventurato
l'avesse usata che volendo scardare sul prezzo, l'avrà esaurito non
poco? - Mai sia l'avesse saputo mia madre " Non solo vive con un uomo,
in stanze separate, ma ha anche la frusta? ".

Martina la conobbi che frequentava l'Università d'Economia
Politica. - Viveva dalle parti dell'Orientale,
Facoltà di lingue. - Quasi tutti studiano Inglese, sono pochi quelli
che studiano Francese, Spagnolo, Tedesco, Russo, eccetera. - Non ho
mai capito perché, la Facoltà di Lingue si chiamasse Orientale, mi
suona come un mistero di taglio internazionale, gli studenti sono
migliaia e quelli che studieranno Giapponese o lingue dei paesi di là,
si conteranno su una mano, effettivamente non ne ho mai conosciuti. -
Tagliare una fetta di torta per gli studenti di lingue Orientali,
equivale a lasciarla quasi intatta. - La torta per gli studenti di
Lingua Inglese finisce immediatamente e restano nelle guantiere vuote
solo le bandierine di altri paesi.

Erano i tempi in cui i personaggi di spicco della comitiva che
frequentavo " Gli immancabili " erano Valerio, Sandro e Natale; hobby
serale " Acchiappanze " e si scommetteva pure, chiaramente senza
soldi, ma a drink, in genere caffé al bar e sarebbe stato meglio non
montarsi troppo, perché in certi frangenti, perdere era molto
antipatico, infatti non si ammetteva che Natale per esempio, il quale
si vantava d'avere tantissimi rivali in città, perdesse con un
concorrente che abitasse poco distante da lui, dall'altra parte del
bosco dove eravamo noi - dovette essere in questa ottica, da una parte
all'altra, che conobbi Martina. - Le capitò di passare sulla nostra
strada con quattro cinque amiche - indossava uno stranissimo saio
francescano di canapone, del tipo sacche che creammo e vendemmo fino a
Bologna, dove ci fermammo, perché le Alpi stancano e superarle era
impresa titanica, da romani. - Martina aveva degli occhi enormi, che
uscivano dal cappuccio ed illuminavano la stupenda P.za del Gesù
Nuovo, dov'eravamo. - Allora m'interessavo di prodotti farmaceutici,
principalmente da banco - ero preparatissimo su tutto, ogni volta che
ci vedevamo, mi prospettava di iscrivermi ad una nuova facoltà -
scoprii che ognuna d'esse sembrava calzarmi a pennello. - A quei tempi
ero esperto in panorama, infatti, conoscevo tutti i punti, dove si
faceva sesso paesaggistico.

Una volta con una ragazza d'Amburgo, alta due metri, il mio amico
Pietro Boschi doveva stare in ansia, per gli ammortizzatori della sua
cinquecento nuova di zecca, fortuna c'era il femminella sardo che lo
distraeva. - Per trovare un punto panoramico a Marsiglia, a momenti fu
mattino. - Lo stesso capitò con una ragazza spagnola a Lerici, un
posto molto panoramico, ma con l'avvenimento tragico del momento
nell'aria, poco mi fidavo, il caso Lavorini, sconvolse l'Italia, prima
di allora non vi era mai stato una vicenda perversa da cronaca nera. -
L'omicida si dichiarò subito innocente, ma figurati chi gli credesse.
- Il punto, più sessualmente panoramico, é stato in un finestrone del
Castello di San Martino, con una ragazza del Rione Traiano ovvianmete,
dove disse di abitare, mi regalò anche una fedina d'oro che aveva al
dito. - La conobbi nella Floridiana, uno dei punti dove sostavamo
volentieri in tanti, quando si giungeva tardi a scuola e la porta
della scuola si parava di fronte, chiusa. - Dopo qualche anno
restaurarono il Castello - oggi é un capolavoro, bello da vedere dalla
mia ex finestra.

Adiacente al Castello di San Martino, c'é l'omonimo Museo, il quale
conserva dei veri tesori d'arte in miniatura, tipo il presepio nel
guscio di noce o d'uovo, più un quadro del Mancini " Prevetariello ".

In uno di questi giri Turistico Love, una sera d'inverno ci
trovammo nella zona industriale, molto dark, deserta, quando le
maestranze smettono di lavorare. - Candele per un tête a tête si
alzano da ciminiere annerite dalla fuliggine, a guardarle fanno più
buia la notte - le ombre della superficie lunare, saltano subito
all'occhio - potenza della libidine scenografica decadente, in altri
frangenti sarebbero stati occhi.- Dopo La Costellazione del Lupo
Azzurro, in ambienti tipo, si sono organizzati i Free Party, peccato
che nel millenovecentonovantadue non esistessero, altrimenti sarebbe
stato bello descrivere qualche momento vissuto in essi.
* Nota 2

Mi piaceva uscire con Martina, era della provincia d'Avellino,
quasi Puglia, con l'auto in due ore di macchina
ivi si arriva. - Non conoscendo la città, se non il centro e
Posillipo, dove abitava una sua parente, viveva il mito di Napoli e
niente di meglio, riscoprire con lei, i meandri più nascosti o più
particolari, secondo la sua angolazione o quello che m'ispirasse.

rimuda

unread,
Dec 5, 2007, 10:48:58 AM12/5/07
to ITechnodemocratic


On 4 Dic, 01:15, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

A casa eravamo cinque figli, più i genitori - riuscire ad ottenere
il bagno era una conquista. - La mia mamma lavorava nella zona
industriale - dove ci trovavamo quella sera e mentre raccontavo a lei,
ciò che sto descrivendo ora, aggiungevo che la mia mamma andava
continuamente in bagno, fortunatamente, era l'unica che ivi non amava
leggere, la sua rivista preferita " Famiglia Cristiana " che forse
allora vendeva in Italia, più di Panorama, ma non era presente nelle
edicole, se non quando iniziò ad avvertire battute d'arresto. - A quei
tempi avevo un ottocentocinquanta targata ET.
Le mie letture preferite erano i fumetti: il Grande Blak, Capitan
Miki e Topolino, poi il quotidiano Roma, la cui pagina sportiva ho
iniziato a leggere prestissimo e la Settimana Enigmistica - riuscire a
leggere un articolo, quando dovevo andare in bagno era un'impresa,
costipazione era trovare la porta aperta senza nessuno dentro e non
avere nulla da leggere - in quel preciso istante volevo diventare "
Tiramolla " un altro glorioso fumetto del tempo, capace di allungarsi
come un elastico, grazie al quale aprire la consolle di stile
importante con specchiera e tirarne fuori qualcosa da leggere nel
frattempo dei bisogni. - La consolle era di formica. - Gli anni
sessanta, sono stati i tassativamente rivestiti di tale materiale, non
si poteva avere nient'altro di nuovo nelle case italiane, salvo
acquistare, robe a fissazione tarme: di legno antico. - La formica,
anche se di buona fattura, restava per me, pur sempre plastica e non
mi piaceva, ma era moda. - La mia mamma per non far rovinare la
consolle, causa i cassetti poco capienti, spesso nella foga, si
rovesciava tutto il contenuto a terra, fece costruire sempre in
formica, un mobile con scaffali, che occupava un interspazio tra le
pareti, dove si misero giornali ed enciclopedie portatili, in modo che
se proprio avevo letto tutto, perché rigorosamente era vietato
rileggere, potevo sempre dare uno sguardo a ciò che m'interessava,
sicuramente meno delle vicende di Carlo ed Alice che mi facevano
pisciare sotto dalle risate.

Insieme a Martina quella, di chissà quale data sera, venne fuori
questo fatto " Le vignette di Carlo ed Alice sulla carta igienica, in
modo che quando Riccardo torna dalla scuola, non si deve scervellare
per trovare da leggere ". - Da ragazzo l'ubriaco mi faceva ridere,
oggi lo trovo patetico: peccato. - L'idea era entusiasmante, solo che
Martina, puntualmente, giungeva a dei suoi punti competitivi, cui
risultava impossibile sviluppare qualche discorso insieme, altrimenti
in quasi vent'anni che sono passati, si sarebbe già realizzata
alimentando un mercato post industriale. - Addirittura asseriva che
era la sorella non riuscisse a spuntarla con me ... che non avevo
complici. - Dio sta all'amore come l'energia sta al bene, in
matematica si esprime Dio:Amore=Energia:Bene.- Dopo qualche giorno
edificò da vera futura menager, il discorso delle bollicine benefiche
" Se noi libriamo energie positive, queste vagano nell'aria, e sotto
forma di bollicine ci torneranno, migliorandoci " incredibile, aveva
il supermercato i testa: la Coca Cola.

Della mia ignoranza, circa le bevande gasate, non ricordo se ne ho
già parlato, inoltre la confusione dei marchi generata dai fumi
vaporosi delle bollicine, produce una mescolanza disordinata difficile
da verificare, lasciandomi nel dubbio senza l'aiuto di
un'enciclopedia, di un vocabolario, di un testo da consultare. -
Ironia della sorte, ho sempre con me quando scrivo, un translator
elettronico che puntualmente ogni volta che cerco una parola, mi
dall'equivalente prossima di essa, per esempio digitando Riccardo, non
esce Richard, in modo da controllare dove inserire l'acca, bensì rich.
- Ho capito: meglio ricco che ignorante.

Martina, si trasferì nella zona della Ferrovia, dapprima in via non
mi ricordo il nome poi volta al Corso Arnaldo Lucci, ove conobbe una
fattucchiera ed ebbe con lei una stranissima riunione. - Dopo mi
dichiarò che era convinta che io fossi andato là, perché nel momento
topico del trans, dalla pentola, pare stessero cucinando pasta e
fagioli, uscì cibo moltiplicato da San Gerardo, che lei assicurò fosse
mio Santo Protettore, quindi come non poteva, il Santo condurmi da
lei? - Insomma, tale e tanto un caos trascendentale, che alla fine
trovarla a Montecatini buddista, fu quasi normale. - Che bel fatto
nuovo ho pensato! - Decisamente: se penso le novità fioccano! - Quando
sarà a conoscenza di questo dato, ribadirà non é vero, perché l'ho
sempre serbato nel mio archivio mentale, tale concetto sulla
conduzione spirituale, ma dovevo escogitare una questione shock look
di presentazione, quindi essendo forzato, perde di veridicità,
taratatata.

Non é che fossi dispettoso con mia madre, per la verità, raramente
mi sono dannato per ottenere ciò che lei mi avesse inculcato di
lasciar perdere, salvo non si trattasse d'esperienze nuove, tipo i
capelli lunghi o marinare la scuola. - Per esempio: la mia mamma mi
aveva sempre assicurato di stare alla larga dalla gente strana e da
tutto ciò che potesse sembrare paranormale e ne raccontava non pochi,
d'aneddoti assurdi, vissuti da lei in prima persona, quindi ero ben
vaccinato da questi brogli di spiritualità.

La medium iniziò a parlare latino e non ricordo quale altra
diavoleria di carattere imperiale fantasticasse, a momenti la stavano
portando a Roma, alla Parlamentare, come fosse un quartiere romano,
invece che a Pompei, zona più vicina o forse fecero solo un giro per
la Ferrovia, ora chissà cosa mi raccontò di preciso.

La stazione centrale la vogliono trasferire a Casoria per dare
spazio alla città, sarebbe giusto, specialmente con quel insulsa
pensilina, la quale s'aggetta fin quasi la statua di Garibaldi,
monumento che con l'entrata in scena delle Leghe di Bossi, trovo di
un'insipidezza unica. - La stazione degli anni cinquanta era un vero
gioiello. - Come costruzione nuova, della seconda metà del secolo non
é male, forse la più grande d'Italia, nel suo genere contemporaneo,
quindi si può immaginare lo spazio che occupa e quasi al centro della
città. - Nell'area della stazione Garibaldi, si registra il settanta
per cento degli scippi dell'intera città, spostarla garantirebbe a
tutta Napoli, più sicurezza turistica.


Sempre nel periodo di quel estate in cui nessuno voleva partire per
le vacanze, mi trovai con Irma a Bella Star, a casa di quest'ultimo,
la cui mamma, Vicepresidentessa delle Casalinghe Campane, stremata da
un anno di lavoro, aveva chiesto al marito brav'uomo, di andare in
vacanza, lasciando la casa in santa pace, a detta del figlio.

Ci sarebbe da scrivere tantissimo di quei giorni, meglio
tralasciare, perché si risolsero assurdamente in gelosia, quasi
esaltandola. - Si usciva da casa, principalmente di notte; più o meno
il raggruppamento era dalle dieci a trenta minuti dopo, per andare a
passare la nottata in ogni dove ci fosse animazione per quella volta
sotto la luna.- La mattina, levandosi dal letto tardi o meno, durante
quella vacanza estiva e nonostante ciò ognuno era bronzato, eccetto
Irma, sempre più bianca, fino ad assurgere a Donna Luna perfetta per
il suo pallore. - Nella notte di Ferragosto ricordo bene, mentre una
luna sempre più piena, più enorme, e poco distante mi guardava dal
cielo, salutai e me n'andai - stavano impazzendo: sicuro se non lo
avessi fatto, m'avrebbero trascinato nei meandri della loro follia:
l'attesa del nulla esistenziale, se non un fatto in testa
indecifrabile da altre superstar. - Fosse stato precisamente
Ferragosto o più o meno il venti, non ricordo bene, forse per sapere
la data esatta, basterebbe rimettere la luna in quella precisa
posizione, per ricavarne la data - ho forse calcolare una cinquantina
d'ore, dalla partenza del Forestale per Londra, il quale telefonò
all'amica d'Irma, per annunciarle che a Londra si vociferava che Bella
Star fosse Guy ... De Mopassant? - Centomila inciuci, davano fastidio,
specialmente proprio allora, con la riapertura dei battenti al lavoro,
e con tali capitomboli, se avessi seguito i loro non so, facilmente
sarei precipitato su per la discesa, così come mi sarei trovato in
qualche pezzo tarantella Rock, eventualmente in sviluppo dance,
dall'ora ti acchiappo, oh, passo, che mi sfugge, lungo il cammino.

Con i miei amici, accompagnai l'Olandesina al treno, lei si rivolse
al controllore per la sua cuccetta prenotata. - Sembrava parlasse in
italiano notò Bezzabea, guardando la cosa da fuori, cui né Bella Star
né io ci accorgemmo. - Bezzabea era convinta che io l'inglese non lo
parlassi e comunicassi con lei in italiano.



In orari diversi, cercavo di passare quotidianamente due tre ore da
mamma. - In Ufficio ero veramente nelle braccia di Sant'Antonio. - Nel
P.co Europa non c'era nessuno, tutti in vacanza, il custode sembrava
la persona più calma che esiste a questo mondo. - Fin che non si
presentò Bellazzi, la mi fece sentire trentanovenne arzillo, tanto da
passare facilmente per ventinovenne. - Sua dichiarazione di
presentazione post Ferragosto, vacanza bruciata da quando ti conosco,
iniziò la sua requisitoria, ti piace solo fare bordella: sesso droga e
rock and roll, e fortuna che non ti droghi, tu, ed altrettanto posso
dire di quel matto di mio fratello. - Non è da te una continuazione,
pensare a chissà cosa e mi chiedo in questo momento, quali personaggi
assurdi peggio di te stai frequentando? - Non c'é niente da fare: la
Principessa dell'Assurdo, era appena giunta - Tina era ed é tuttora
una ragazza perbene di robusta e sana morale - aggiunse pure che non
avevo una famiglia. - Madonna, immacolata sembrava ella al cospetto di
tanta importanza, chissà cosa si chiedesse ed in quale Santuario fosse
passata in quei giorni che non c'eravamo visti e dove volesse condurre
tutto il suo discorso?

In mente mia pensavo no problem - assegni da incassare n'avevo
molti, anche nel cassetto ce n'erano un paio, quindi potevo ben
affrontare tutte le spese che avremmo dovuto fronteggiare, nonostante
i mancati incassi che c'eravamo prefissati, data la risoluzione
negativa delle Medagliette, causa forza maggiore e che probabilmente,
l'aveva costernata più del necessario.- Mentre sceglievamo le icone
metalliche, per non essere blasfemo volevo farne di nuove con
sanrimudadecollato nel senso dell'aereo con tanto di veduta dall'alto,
per un'immagine fotografica elevatissima. - Lei si tuffò
immediatamente sulla sua immagine aggiungendo & santantonellaliberata.
- L'illusione più del dovuto, ora che venivano a mancare i pezzi,
diventava impresa di lavoro da inventarsi in sostituzione, ciò ebbi
l'impressione che lei asserisse mentre io avevo accantonata la cosa
per quel momento, la sua metamorfosi dell'illusione in delusione,
stava mostrando in quella circostanza i suoi segni, tra l'altro avevo
l'impressione stesse montando sospetti, circa la bionda, la bruna. -
Acconsentire all'aggiunta di santanonellaliberata, non mi costò
fatica, lo feci perché in fondo le volevo bene, però, ciò non
giustificava che desse a me la colpa, perché se lei non era ancora
miliardaria, ciò era dovuto al ritardo che portava il suo conto, causa
mia, cosa che espresse appena mise la famiglia in mezzo, sapendo che
su tale tasto, destava la mia attenzione. - Quasi quasi le telefono,
chiedendole di spedirmi dieci, venti, trenta ... no! - Forse no? -
Trenta certamente non me li spedisce e fortuna che c'é sempre uno che
conta, altrimenti la nostra vita, sarebbe come una barchetta in mezzo
al mare, cantava il noto cantautore della donna cannone. - Miss
Bellazzi, quando non riesce a convincermi delle sue idee o meglio di
ciò che non vuol dichiarare, perché sa solo lei cosa le passi per la
testa quando si mischia con la sua gelosia, cui spesso, non trovando
pace, diventa ferocissima, il che in lei non guasta, perché é un
aspetto della sua femminilità, già stabilita a priori, quando non fa a
pugni con la realtà, palesemente diversa.

In un paese del Vesuvio, una cliente, conduttrice di una profumeria
molto elegante, aveva esposto una locandina della cosmetica che in
quel momento andava per la maggiore, per aver centrato l'immagine
femminile più bella che si potesse esprimere a livello acconciatura. -
Non vendo in profumerie, tranne in rari casi, tipo quel punto vendita,
che aveva qualcosa di più, in una località dove non esistevano
boutique equivalenti entrai con molto piacere e la conduttrice di tale
elegante punto vendita, fu ben predisposta nel commissionarmi un buon
ordine, quando le presentai la mia Azienda, prospettandole i nomi dei
clienti che fornivo a pochi chilometri di distanza.

Sempre nello stesso periodo, il mio portafogli clienti s'arricchì
di un altro nome, Miss Bellazzi, la quale gestiva la Boutique più
grande di Napoli, non ricordo bene se tre o quattro piani, forse
eccessivi, per un negozio da capi scelti. - Sfortuna di coppia volle
che la prima volta uscissimo insieme, lei asserisse " Non capisco cosa
mi sta succedendo, è la tipica espressione di tutti gli uomini, che mi
confidano, di trovarsi cambiati totalmente, dopo avermi conosciuta!
". - Figurati io? - Oddio: come si fa a dichiarare ciò ad uno
stilista? - É forse lei, la fiamma che arde l'inferno della gelosia
d'altre donne? - Togliamo le altre persone di mezzo, torniamo ad
essere noi due, e riprendendo dall'inizio: é forse lei la fiamma che
arde l'inferno, per il troppo incavolamientos spropositato quando non
si trova con sanrimudadecollato, sempre più vicino al paradiso sulla
terra? - La sua mamma, pompiera, nel senso che è subito pronta a
gettare acqua laddove gli animi lievitano calore, dichiara che la
figlia esce da dentro al fuoco ed io ci credo. - É indispensabile
saperne una più del diavolo, il commercio sta diventando una cosa
impossibile, però mostrarmi le proprie capacità, ogni volta si
presupponga che un " Allucco " rinsavisca non va è una scocciatura, ed
a questo punto è inutile scrivere, perché anche negli altri settori,
non é che si avverta più tanta allegria e sinceramente, é nel
commercio che mi sono fatto, le migliori risate.

Non é che conosca altri settori per la verità, o forse sì? - Non
scrivo per fare l'artista, ma perché voglio i soldi, Premio Nobel
incluso, e per questo sono a Londra, al centro del mondo testimone,
essendo la vendita, attestato di bontà del prodotto " La Costellazione
del Lupo Azzurro" deve esprimere più d'ogni altro libro, a parte La
Bibbia ed a questo punto, meglio non andare troppo oltre, altrimenti
si piglia collera Gesù Cristo, dice la mia mamma.

Questo letto é troppo artistico e cosa bisognerà cullare tra i
pensieri per un settembre d'avanguardia o quantomeno di partenza con
successo, per la vendita autunno inverno? - Squilla il telefono é
Bella Star, il quale chiedendomi che fine avessi fatto da qualche
giorno, mi racconta che stava studiando lo strumento musicale Basso
molto seriamente, assicurandomi dei notevolissimi suoi progressi,
infine concludendo, quella sera non potevo squagliarmela: ritornava in
città Naola, entusiasta, tra una tournée ed un'altra, ed organizzare
chissà cosa, era il minimo si potesse prospettare per lei. - Naola é
molto impegnata ed é Prima Ballerina veramente, le é stato asportato
un rene, e ciò nonostante ha strabiliato tutti, tornando sullo stage,
senza nulla mostrare che ne scadesse la rappresentazione, anzi, più
brava che mai, tanto che la sua compagnia le aveva garantito che
scaduto il contratto, cui furono costretti presentare alla sua
sostituta, l'avrebbero richiamata. - Lei nel frattempo, e forse ancora
con le ferite fresche, aveva meravigliato il miglior balletto di danza
classica francese ed ora, era da lì che tornava in visita di breve
vacanza nella sua città. -Contemporaneamente, anche Bezzabea, aveva
deciso di molto diplomarsi Prima Ballerina e chissà perché, era
assurta prima a maestra elementare, titolo sicuramente per lei da
studi più pesanti. - Almeno quando mi diplomai io, gli anni di per
l'Abilitazione Magistrale erano quattro, ma per lei, addirittura
cinque, ballerina qual era, ha impiegato più tempo di tutte essendo
più brava? - Si può essere bocciati a danza e non in italiano o
pedagogia? - Resto perplesso, sul perché non avesse dato il saggio
prima, salvo prescindere, che andare a scuola può piacere molto,
quella di Danza naturalmente, più di ogni altra per lei

Naola é personaggio, nel vero senso della parola e vedi quante
persone e con grazia, muove da casa per andar là, a salutare. - I
migliori, o i peggiori che esistono in questo momento in città,
secondo te, le vanno incontro? - Avrei voluto, la sera successiva
dichiarare a Tina " Prima Ballerina si nasce o meglio si diventa,
grazie alle qualità ed alla disciplina! ".

In una calda sera d'estate a casa della socia. - Lady Bellazzi in
prima visione parrucchiere, il marito era fuori sede per lavoro,
Gustavo ed io abbandonati nelle poltrone e Tina più fresca e tosta che
mai nel salone, andava accompagnando i suoi discorsi tra una vole' e
l'altra, sfiorando il pianoforte chiuso, che non sapeva suonare, data
la mancanza di tempo per imparare, cercando di farci assurgere a suo
coro, esclama rivolta a me " Per forza dobbiamo fare la ditta ". - Si
sparge nell'aria divertita di tutti, un tacito assenso, che suonava
più o meno " Non vorrei mai stare nei panni di Riccardo in questo
momento, con Tina così motivata, é meglio che sta zitto e fa fare
tutto a lei, poi vediamo dove vuole arrivare ". - Loro, però non
sapevano e nemmeno immaginavano lontanamente, che la tipa in questione
in quel momento era perfetta, sol per la gelosia delle Prime Ballerine
e lo stesso Bella Star che la turbava non poco, lievitava in essa. -
Se Tina fosse costante, non ci sarebbero problemi, ma mi scocciavo
annotare ciò in quel momento, c'era atmosfera di piacevole novità ed
ero ben predisposto a viverla al meglio.- Era ovvio, precedenti ormai
sperimentati: si partiva insieme e poi ogni cosa da fare a me, ed io
per analoga situazione, avevo già tagliato i nostri rapporti
precedentemente e poi la sua mamma, alla fine, prendeva pure le parti
della figlia, già era successo, ed il giorno se ne uscì pure che a me,
si diceva tutto, tanto ero come uno di famiglia ormai ... tra il dire
ed il fare c'è di mezzo il mare dimmi una cosa in meno e fai una cosa
più - tempo assai a disposizione non c'è - grazie. - In effetti, il
padre ogni tanto per zittirli, usava le maniere pesanti, come loro
stesso confidavano, causa la loro insopportabilità conosciuta in
famiglia, cui non si poteva fare a meno. - Sarà pure ma non lo so,
avrei dovuto pigliare le pistole dall'armeria a parete e fare una
strage? - E darle ragione circa il suo credo " Gli uomini per me
impazziscono ". - Idiotti! - Lei, senza garanzie di continuità,
convinta che quando è in love si può anche diventare deficienti e
siccome non sa stare, senza essere in amore, s'inventa i fatti, o
forse temendo m'innamorassi io, figurati per lei che allegria
ritrovarsi con un socio rimbambito. - Indovina chi viene a cena sotto
mentite spoglie? - Una prima donna o un attore? - Il fratello
sorridendo, garantisce che la sorella é cambiata. - La mamma si
consola guardando i suoi gioielli. - Io, in una situazione di favore,
poco parlo e molto godo lo spettacolo. - La socia quando si mette
d'impegno, sa attirar attenzioni e la curiosità di veder svelato il
fine, cresceva. - In genere quando si crea un'Azienda, bisogna pensare
al pubblico cui si vuole andare incontro ed identificarsi in esso per
quel che si offre. - O sotto forma d'Azienda di Servizi, d'Azienda di
Produzione o d'Azienda di Capitale, i compiti d'impegni quelli sono,
con la nostra società di fatto, figura tra l'altro, scomparsa anche
dal codice, ponevamo in essere tutto noi compreso il prodotto,
distribuzione ed incasso; a parte la progettazione, non esisteva
formula aziendale, che non ci appartenesse. - Si partiva
baldanzosamente, con sani propositi, e dopo due settimane massimo,
Cenerentola spariva, altri progetti, ed io mi dovevo sobbarcare un
lavoro immane.- Non avevo nulla da dire a garanzia del nuovo impegno,
se non lei non mi prospettava una continuità d'azione, di almeno un
paio di mesi, come la prima stagione di lavoro in comune, quando ci
fermammo perché oberati di lavoro, l'estate inoltrata ci precipitò
addosso ed ai costumi da mare, non avevamo pensato, cosa tra l'altro,
cui avevamo anche progettato l'idea per un pronto programmato,
accantonata nelle nostre memorie e non ancora sfruttata.
Sempre in piedi, cosa piuttosto insolita per lei che si vede benissimo
al telefono o a far conti da scrivania se non da banco o cassa, aprì
l'agenda e con un semplice sguardo sulla pagina, partì con una sfilza
di nomi da etichetta d'azienda, i quali dovevano sancire l'ufficialità
di una nuova avventura di società, senza che le precedenti fossero
fallite.- A me " Dati " piaceva e l'avevamo ben pubblicizzata come
linea. - Se qualcuno di noi, si soffermava sull'interesse di un nome,
lei velocissima passava al prossimo, rincorrendo la seguente fermata
che già pregustava, dichiarando " Ah, ti piace questo? - Senti, senti
quest'altro! ". - Tentativi! - Bocciai l'idea " rimuda " che lei pose
su piatto d'argento, come eventualità bene accetta, senza presentare
una guantiera di diamanti, non mi soffermai più di tanto nella fretta
di scelte, perché tale marchio, il mio, che può essere anche una SPA è
programmato solo, ed esclusivamente al servizio di una collezione
d'Alta Moda da programmare con tutti i crismi. - Tra l'altro, la
collezione d'accessori per l'autunno, già era pronta e se lei fosse
piombata in ufficio, qualche giorno dopo, sarebbe stata completa ed in
sintonia con il pronto programmato per l'imminente settembre, mancava
solo quel tocco, quel rivedere per mettere in linea ogni contenuto
donando dinamicità ulteriore a tutto il discorso, cosa che richiedeva
qualche altro giorno ed un'altra visitina ad alcuni fornitori.- Da
parte mia, il lavoro " rimuda " era in cassaforte fino a dicembre. -
Lei al mio diniego, non fu scontenta e fece per cacciare un altro
foglietto, impressionando tutti noi presenti, per quanto conservasse
nomi ancora più preziosi ....- " Iamme belle - facimm'ampresse " esclamò
la mamma aggiungendo " . - Trasferiamoci in cucina, altrimenti non si
pranza ". - A questo punto proposi " Donna Luna ". - A bocca aperta si
rimirò nello specchio, guardando tanto di luna e stellina, uguale il
tatuaggio, lo aveva anche il fratello " Abbiamo anche il simbolo ".

Donna Luna aveva acceso la luce in testa a tutti.

Il mattino seguente eravamo all'etichettificio, il migliore che
esistesse, a detta di Miss Bellazzi, con il quale aveva già avuto
contatti di lavoro. - Ivi, dopo aver tracciato ciò che chiedevamo
stabilitolo nei dettagli, staccammo assegno di cospicuo anticipo, più
di due milioni e dispari, per un po' di cartellini. - In una ventina
di giorni avremmo ritirato tutto.

Le cose da fare per l'abbigliamento, erano di una semplicità
estrema, a quei tempi ero immerso nelle forme del quadrato e
com'esprimerle al vertice del loro ascendente. - Da lì partoriva il
punto alla ricerca del suo cerchio. - Anche il cibo, per esempio
iniziava a girare insaccato in questa forma geometrica, dalla
versatilità sempre più compatta, come assicurò Martina vedendo il
letto dal design innovativo che avevo realizzato anni prima. - Esso
esprimeva appieno, la ragione del mio biglietto da visita " Spaziare
nello spazio comodamente ". - Quadrato ottenuto rigidamente a filo
d'aria, senza dispersione di luce, materiale morbido, design sempre
più complicato in fase di millimetrica realizzazione - Martina
aggiunse che il supermercato era sempre più prodotto quadrato e non
sarebbe stato difficile avessimo mangiato salcicce di tale forma, da
lì a breve - questo discorso infine lo codificò in una sigla che non
ricordo - decisamente in serie optimum: con l'indice di penetrazione
nell'aria inerente al piano di uno scaffale, da parte di una salsiccia
quadrata.

In Angel un negozio raccoglieva chiavi per aprire la testa agli
sprovveduti che dimenticavano l'essenzialità della bellezza del loro
corpo trascurandolo. - In Kilburn questo negozio non c'é, però il
rossetto è al Guinness, boom delle belle donne del momento in questa
zona, come le schiume da naso. - Il bisogno dei belletti per il corpo
é indispensabile. - Consumare la crema significa prevenire il grasso,
il quale si accumula, mentre sprechiamo energia elettrica, davanti al
televisore, seduti a prestare il fianco alla formazione dei cuscinetti
adiposi, cui una volta in evidenza, diventa impresa quasi impossibile,
smaltire. - Queste cose le so bene, perché fui il primo a presentare
in farmacia ed in città la linea cosmetica delle " Ricette Naturali "
e per quel tipo di discorso nuovissimo che mi entusiasmava e perché
volevo lavorare in città, cambiai Azienda. - Tre anni, fin quasi nel
Lazio o in Puglia, visitando quotidianamente Farmacie di province
lontane, avevano lasciato il segno e questa nuova linea da brillante
formazione di bellezza, fu un ottimo tonificante trampolino moda, dove
approdai da lì a poco. - Il training Ricette Naturali verteva sulla
sicurezza delle donne senza cellulite, a leggere sui giornali di media
tiratura, pare di questa cosa qui, si soffra anche a Londra, allora
ben vengano le creme che rilassano, mentre tonificano.

Un paio d'anni fa nacque il quesito interessante sui poteri forti
della nostra società e chi tra essi la sapeva più lunga nella vita
sociale: la banca o il governo? - Tutti risposero il governo, perché
sta a tale autorità dettare le leggi che determinano e regolano
l'ordinamento della vita sociale, ovvio che il governo in questa
diatriba, inventata ad arte dai giornalisti, mostrasse tutta la sua
potenza sulla banca, non a caso qualche tempo prima, il governo
brasiliano aveva azzerato tutti i soldi, cambiando completamente
valuta dall'oggi al domani, dimostrando che il governo può. - In
effetti i giornalisti volevano denunciare al mondo che le banche
potevano sostituirsi al potere politico legalmente, eleggendo in
Parlamento i loro presta nomi economici, in quanto per essere eletti
ci vogliono i soldi. - L'elezione di un politico costa una tombola di
soldi e più se ne mettono sul piatto e più il successo é garantito.

rimuda

unread,
Dec 6, 2007, 12:05:32 AM12/6/07
to ITechnodemocratic


On 5 Dic, 15:48, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

Il Restauratore, per idiosincrasia con le maestranze dei suoi
laboratori artigianali diventò Ristoratore - ad un certo momento, non
si rendeva conto del perché il suo ristorante non rispettasse il
consumo, delle galline dell'anno precedente, come era attestato sui
libri avuti in dotazione dalla proprietà che aveva rilevato,
focalizzando la causa della crisi, sulla diminuzione del potere
d'acquisto della famiglia, in virtù dell'indebitamento mutuo casa,
punto finale della risoluzione ottimale dei suoi perché. - Egli
osservò, su una strada di notevole indice d'affluenza davanti il suo
negozio al Vomero, ivi le famiglie che si stavano formando, erano
tutte coinvolte principalmente all'acquisto della casa e ciò diminuiva
la ricchezza in circolazione al momento, in proiezione di una
sicurezza di là da venire nel tempo, la quale obiettivamente non si
può scartare. - La casa aggiungeva, assolutamente non deve essere
ignorata, altrimenti si è speculatore sprovveduto, poco affarista. -
Era diminuito anche il consumo di patatine. - E non mica gli potevo
dichiarare che se avesse acquistato le case, prima che tali beni
costassero più delle banche, di tempo ce ne voleva, intanto poteva
speculare a piacimento sui suoi immobili, piuttosto che lamentarsi di
galline e patatine che a stenti si muovevano dalla vetrina dei cibi
cotti?

In città le parole sulla bocca di tutti, specialmente operatori
commerciali che negli anni settanta hanno iniziato a rimpiangere i
sessanta, sono state: inflazione, poi sostituita dalla crisi, termine
comune, ma in quel periodo subentrava per non saper uscire
dall'inflazione, la quale poi sarebbe assurta a recessione.

Si sa, gli europei bianchi, sono per natura un po' annoiati, di
contro gli europei di colore, vanno all'attacco degli status simbol,
il possesso che non hanno mai avuto, secondo tradizione storica, e
questo sviluppo di mercato cosa può produrre? - È ancora da
verificare, e per farlo bene, in Italia sulle nostre coste, sbarcano
sempre più turisti che traversano dall'altra sponda con barconi di
fortuna. - Dal Restauratore, lavorava una coppia da poco sposata, part-
time, e solo di sera. - La mattina erano impegnati altrove - il
ragazzo era sudamericano - avevano acquistato la casa e quando si é
giovani i soldi non bastano mai.

La banca, cioè il capitale per il lavoro, Mandelli, l'allora
presidente degli industriali d'Italia dichiarava ... a questo punto é
meglio precisare che gli industriali lavorano con i soldi delle
banche, se poi n'entra molto di danaro, possono anche diventare
azionisti della banca, o rivelarla addirittura é un altro discorso, se
ne deduce che l'industriale, come figura risulta più vicino alla banca
che non al governo, anche se un presidente d'azienda, sia più o meno
politicizzato, é fatale. - ... Affermava, il nostro presidente degli
industriali, che a sentire i suoi iscritti, sembrava stessimo
precipitando a rotoli, ciò nonostante lui aveva un solo credo " La
produzione " perché quando si lavora e si lavora bene, se non si é
premiati, significa che Dio non esiste. - Aveva affermato qualcosa che
forse resterà negli annali quale punto alto in assoluto per il
cattolico che crede nel lavoro, benedetto da lui in quel momento, e
siccome in esso credo principalmente, quasi, questi m'indusse a
venerare le fatiche di Cristo e l'incommensurabile ed unica sua
sopportazione, tanto che iniziai ad andare anche in chiesa, per
partecipare alla costruzione del premio del lavoro nell'attesa
cristiana.

A quei tempi lavoravo nel settore Arredamenti Negozi, fabbrica
posta nell'interland napoletano, laddove l'artigianato del genere è di
antica tradizione, é senza falsa presunzione, da ditta da livello
locale, era assurta ad Azienda di spessore regionale, nella mia zona,
era sicuramente tra le più importanti in assoluto, a parte le
industrie potenti del settore, era la più sentiva e moltissimo e
sempre, più crescevamo, ovunque, perché la rete vendita cui facevo
parte, era validissima. - Agli Arredamenti che producevamo, si
aggiungeva la bontà dei prodotti in listino ed il servizio assistenza,
il quale non temeva confronti con la concorrenza. - Delle attrezzature
da bar, ristorante e gelaterie, i nostri listini erano molto bene
accorsati e con prodotti leader, ormai le ditte volevano noi, grazie
al nostro impegno eravamo i meglio organizzati, allora l'Azienda
decise di decurtare i compensi, in quanto non c'era molto da penare
per le vendite. - Appena fecero questa proposta - forte della mia
visione degli Arredamenti, chiesi il doppio di quello che percepivo
prima. - Dopo qualche giorno si dichiarò che l'Azienda pensava che
produrre qualitativamente era inconveniente - meglio sarebbe stato
rivolgersi a fabbriche d'arredamenti lineari, ve n'erano a iosa che
offrivano i migliori prodotti e meglio sarebbe stato mettersi a
raccogliere solo danaro, piuttosto penare per il successo
d'arredamenti complicati, senza aggiungere che quando il danaro inizia
ad affluire, iniziano storie da far west, con tanto di pistole da
evitare.- Tutto questo per aver cambiato una macchina da caffé,
l'orgoglio del concorrente della mia zona, che non vendeva neanche la
metà di ciò che producevo io, ma che mi aveva battuto con la sua
squadra di calcio.- Alla vendita della macchina da caffé, noi avremmo
dovuto aggiungere, anche il banco, eventualmente e senza impegno
d'orario, perché il trasporto procedeva con un mezzo lento, come la
produzione artigiana, però sicura e meglio realizzata per durare nel
tempo. - Tant'era e tant'é. - I soldi inoltre, sapevo come prenderli,
la stima che avevano di me potevo ben negoziarla, onde evitare truffe
evitavo i negozi in odore stranito, e qualora ci fosse qualche ritorno
insoluto in banca sapevo come negoziarlo ed un accordo soddisfacente
per entrambe le parti non sarebbe stato difficile da raggiungere,
anche se per la verità avrei immediatamente dato ogni pratica
all'avvocato, purtroppo insormontabile, si era giunti agli antipodi
del mio discorso salottiero e culturale della questione: negozi che
fanno bella la città! - Dopo qualche settimana, ivi, non lavoravo più
ed amici più di prima, infatti, ci siamo rivisti a Milano in Fiera,
per una scanzonata rimpatriata, stadio San Siro compreso.

Per dimostrare credo in ciò che realizzo, nel buon nome della
personalizzazione, registrai il marchio che sviluppai e progettai
nello stesso momento cui avevo deciso di salutare i materiali pesanti
e nel buon nome della cultura dell'oggetto, partorii una linea di
cinture moda da sballo ed in meno che non si dica, tre, quattro mesi,
ero di nuovo nei migliori negozi della Campania.

Sono sempre stati molto carini con me, i titolari e direzione della
settore Turistico Alberghiero, più di una volta m'invitarono a
rivedere le mie posizioni, addirittura avevano inserito, anticipi
provvigioni cospicui - ma mi ero imbarcamento in un'operazione troppo
entusiasmante, per astenermi dai miei propositi, i quali iniziarono
immediatamente con l'ultimo flash non realizzato appieno negli
Arredamenti: il letto quadrato, come dianzi descritto. - Perché dal
letto, se non come computer, il quale ci permette di spaziare nello
spazio comodamente, seguendo tutto dove siamo, senza corse forsennate?
- Produrre il letto, mi portò via una tombola di tempo e di danaro. -
Nel Villaggio, lo stesso della comitiva dei musicisti conosciuti molti
anni dopo, avevo un locale in fitto, il proprietario mi aveva venduto
un progetto d'ultimazione di negozio in un centro commerciale che non
c'era, perché nonostante mancasse poco, non l'hai mai ultimato. - In
quel posto, sono stato l'unico che pagò, dopo la bussata di questi a
casa, alla quale rispose la mia ex moglie, molto spaventata. -
Nonostante la vendita interna non esistesse, i miei affari esterni dal
laboratorio negozio andavano a gonfie vele, altrimenti i soldi del
locale, il proprietario senza scrupoli, non li avrebbe avuti mai,
altri commercianti infatti se ne infischiarono, io però, avevo emesso
anche fatture da quel indirizzo ed andar a rovistare i libri contabili
è sempre una noia, quindi pagai.

Gli affari andavano bene, tornato nel giro, sembrò quasi che gli
stilisti ritrovassero divertente sbizzarrirsi con le cinture. -
Bisognava solo incrementare la produzione e dedicarsi alla vendita a
tambur battente. - Il direttore della banca, mi diede un appuntamento
per il pomeriggio - all'orario stabilito il tipo atletico capo in
testa dell'agenzia e dalla spiccata pronuncia toscana, non si fece
trovare. - Il giorno dopo sul giornale: la banca finanzia i boss. -
Cosa dite?

Che strano! - Pensavo a quando facevo le cose da studente ed andava
tutto bene e sempre liscio come l'olio ogni cosa funzionava - quando
lasciai la rappresentanza farmaceutica, con il mio compagno di
ventura, progettare la preparazione del prodotto fu semplice e poi
quasi ci divertivamo facendo soldi in giro per l'Italia ed in un
nonnulla organizzammo un laboratorio negozio, sebbene in un palazzo,
comunque in uno dei punti più commerciali della città, laddove
esercizi commerciali su strada non si trovano nemmeno a peso d'oro, e
dopo pochi mesi avremmo anche potuto spostarci, se non si fosse
convinto meglio sarebbe stato per lui continuare da solo ed a tal
proposito assicurò, mi avrebbe dato pure i soldi per aprirmi un altro
negozio. - Figurarsi mai, se pensassi a lui, con i soldi che aveva per
rincorrere l'eroina ed il tempo che gli sfuggiva dalle mani per
lavorare e che non trovava più?- Così mi dedicai ad aprire i negozi ad
altri e cercando anche di ottenerci qualcosa, mi sembrò fatale
rispondere all'annuncio di ricerca di personale qualificato, mentre
ero sullo Scoglione al sole beato di Posillipo. - A settembre finita
la vacanza avevo bene un gruuppo di persone genuine e ruspanti alle
spalle, le quali producevano arredamenti e che cambiando ottica poi
commerciale un dì di la da venire, mi traumatizzarono, facendomi
immaginare chissà quali fantasmi già vissuti, i quali si affacciavano,
per disturbare i miei progetti.

Insomma, la linea Donna Luna, nasceva con tale bagaglio di Donna
vissuta, non disturbate i fantasmi di bianco candore e c'é ancora
molto da scrivere, mentre alla mia socia si offriva nella sua purezza
di prodotto giusto, al prezzo giusto, al momento giusto.

Saranno troppi o molto pochi, sono ancora convinto che il successo
sia il risultato del programma iniziale e degli individui che lo
sopportano, nel modo cui sopra espresso giusto. - Per questo motivo mi
piacciono i giapponesi, che hanno nella figura del Samurai, un mitico
esempio della saggezza e della virtù al servizio del bene comune. - I
nipponici sono cresciuti, grazie all'anticipare i tempi, seppure di
poco e mi chiedo se non fosse il caso di rivolgermi a loro, per
l'impressione che tutti sappiano i fatti miei, e del bisogno d'essere
a tempo; cercare la risoluzione di questa idea corporativa, nel vero
senso della parola, dei microcip che mi leggono in testa, facendomi
arrivare secondo, sullo sviluppo dei miei pensieri. - I giapponesi
sono cresciuti
sotto l'ombrello atomico, grazie alla sicurezza NATO se vogliamo, a
ben vedere, bisogna stabilire che in Europa non siamo secondi a
nessuno e darci una mossa più attiva, in quanto a farci divorare
dall'ansia della noia, siamo maestri.

C'é qualcosa che non quadro - il discorso del quadrato, non
quadra.- Se traccio una diagonale ho due triangoli, gemelli, dove
moltiplicando lato per lato separatamente, non ho più l'area e
moltiplicando il lato diagonale per quattro, non ho più il perimetro ...
uffah! - Nei triangoli gemelli la vita é più complica, ma può essere
anche più comoda, qualora un triangolo che viene da un lato si combina
con una figura simile geometrica proveniente dall'altro lato, in
un'unica diagonale d'attenzione pericolo, stiamo pace: gemelli con
ascendente gemelli, più io siamo a cinque e possiamo tornare a
moltiplicare come nel quadrato lo spazio sicurezza, in cui gli inglesi
incutono molta fiducia da W l'Europa.

I leghisti milanesi, se vogliono essere perdonati, devono andare in
pellegrinaggio fino a Verona, capitale della polentonia nordista ed
insieme a loro, andare fino a Torino e con essi a Parigi e dopo voglio
vedere se hanno ancora il coraggio di asserire che sono francesi. -
Che vergogna! - Essere leghista, perché mal si sopporta il francesismo
della Valle d'Aosta. - Nel buon nome del national paganesimo, niente
di peggio che rifarsi ai miti bossiani per la suddivisione della la
realtà dai grandi temi della politica italiana: boh? - E se non lo
fanno con tanto di penitenza sulle ginocchia, che si prendessero pure
l'Italia, da parte mia, sono ben lieto di tornare al Regno di Napoli,
alle origini del mio orgoglio.

Emozioni vere che si leggono, come quando si esce da una casa
d'osservazione psichica dopo cinque giorni e se si é schizzati non si
può venir fuori prima di ventotto, o se scoperti leggermente scossi
ivi si risiede fino ai quattordici dì, e se questa clinica é a Euston,
potenza della città, così dove é situata, leggo: tu stoni. - Ed a
questo punto, é meglio chiarire non sono stonato mentale,
eventualmente in società, mi dovesse capitare di fare un tiro ad uno
spino, né vocale, non aspiro. - Figurati quando i segnali
dell'underground mi presentano " Eu " si legge " you " da cui " tu
stoni " incredibile, questi son pazzi: non aspiro e se faccio un tiro
è semplicemente per non fare la parte del secchione in sociale, quando
stanno tutti a fumare. - Proprio a me, che ho il metronomo in testa,
doveva capitare di soffermarmi su una scritta d'emotività di follia
collettiva intenzionale che conduce senza scampo alla lapidazione di
Gesù Cristo: chi é senza peccato lanci la prima pietra. - Rockettari
assurdi: qual é la differenza del peccato, dai tempi di Cristo ai
tempi d'oggi?

Tornando ai fatti inerenti, del tipo in una calda sera d'estate,
dopo etichette e bigliettini da visita, ed aver trascorso il
pomeriggio dedicandoci alla ricerca dei tessuti.- In cima ai pensieri
avevo il quadrato pastorale: la forma poteva anche essere
rettangolare, ottenuta da due quadrati. - In testa, pronto ad essere
realizzato, un giacchino corto, quadrato, con gilé in un unico corpo,
cui baricentro del capo era un sol bottone gioiello, due tasche con
patta di panno infeltrito, un pantalone sigaretta, un cappello, uno
stivale di pelle leggermente martellata e calda. - Fortuna, che
stivale e cappello non coinvolgessero direttamente la nostra
produzione. - La linea d'abbigliamento da mattino, pomeriggio e perché
no sera, certamente serata non gala, stava nascendo. - Lo stile
pastorale, con sfondo della campagna inglese, veniva preso a modello,
suonava più scic - non mica potevo dire: stile pastorale, campagna
Lago Patria, nelle nostre zone? - Sarebbe diventato tutto troppo
facile e scendeva fatalmente il prezzo. - Tina aveva pianificato un
non mi ricordo bene su un lato della giacca che faceva tailleur, che
poi funzionò benissimo quale inserto partendo dal collo ed un cappotto
foulard e dei bermuda invernali, da inserire sotto qualsiasi capo. -
Messe insieme, belle nuove. - La mia idea piacque moltissimo e
sinceramente le sue le trovai entusiasmanti e siccome per me era
importante che lei dimostrasse la sua bravura, evitare che si
apparasse continuamente con me, pure era responsabilità pesante ed
aveva detto bene e quindi meglio allungarle le mani, della sua bravura
design, con la speranza che lavorasse di più. - Smisi di preoccuparmi
a partorire altro dalla mia testa, impegnandomi a migliorare solo le
sue idee, a parte fissarmi con un cappottone stile francescano, che
doveva essere realizzato in cashmere, il quale ci avrebbe fatalmente
protratto il lavoro fino a dicembre, come in effetti aspiravamo, per
rendere la stagione un po' più lunga, perché tra settembre, ottobre e
novembre, non si ha neanche il tempo di organizzarsi, che il tempo é
già volato e con esso metà dell'anno di vendita, salvo i saldi, vale a
dire due stagione, sia l'autunno che l'inverno è ciò per i negozianti
è drammatico. - Madonna mia, e quanto cashmere comprammo, solo se ci
penso, sento un caldo, l'unica cosa che non trovammo fu l'infeltrito,
il quale non esisteva in nessun compartimento di tessuti in Italia, ma
che da sempre m'incantava, davanti alla vetrina di forniture militari
ed ivi ci fornimmo - pagammo una cifra inconcepibile, la campagna in
Crimea, sicuramente sarà costata meno. - Il mio completo era
beautiful, giacca gilet e pantalone in tre motivi diversi in sintonia
magica, armonia di un'unica fusione visiva. - Quello di Tina pure era
perfetto - seduti uno di fronte all'altro, in un'ora nascevano cose
nuove belle e diverse, sulla falsariga del primo disegno di ognuno,
per poi mischiarsi tra le parti, per divenire un'unica linea: stavamo
pace!

Dopo una settimana avemmo in ufficio i master della collezione:
giacche, cappotti, pantaloni, bermuda, camicie e non so chi Santo ci
salvò, se non mettemmo in mezzo anche gli impermeabili, i quali ci
piacevano e molto. - I master erano un dato di fatto molto bellino
sullo stendino. - La linea era validissima, sicuramente avremmo
venduto e bene. - In ufficio intanto, s'ingrossavano le suppellettili
di carta modelli, tessuti, passamanerie ed altro. - Tiziana, la povera
segretaria, iniziava a capirci più niente, presa com'era anche
dall'altro lato, come prima esperta, settore cinture, iniziava a dare
segni di cedimento, se non giungesse un'altra persona in suo soccorso.
- Noi, intanto, poco intendevamo con la persona, la quale ci aveva
dichiarato, che la confezione, così come l'avevamo impostata, doveva
essere per forza sartoriale e come era organizzata lei, non poteva
farci quel tipo di lavoro, quindi fummo costretti a rivolgerci altrove
ovvero dalla persona che subito familiarizzò con la mia socia, la
quale abitava dove da ragazzo avevo la mia pantalonaia e sempre lì,
avevo sostenuto da privatista un esame andato buca a scuola, nel
periodo dei fantasmi in villeggiatura.

Era da metà agosto che passavo le notti da mia madre, erano mesi
che soffriva veramente, e nei momenti caldi del lavoro é anche
importante stare un po' più raccolti, più concentrati su ciò che si
deve fare, perché il settore abbigliamento, é fatto di questioni così
veloci e delicate, che facilmente possono sfuggire di mano.

Ottenuti i campioni subito piovvero gli ordini.- La tipa della
confezione, esaurita, perché non organizzata a quel livello di lavoro
pressante, il quale aumentava d'ora in ora, determinando in lei una
confusione incredibile, e non sapendo come dichiararci che pensava noi
scherzavamo, parlando d'ordini di quelle quantità, i quali per lei
rappresentavano solo un mettere in mezzo altro, senza prima aver
risolto il precedente.- Dopo che la socia n'aveva decantato oltremodo
le sue qualità, asserì di avere i tempi ed i modi e la classe del
sartoriale, abbandonò il terreno, mentre io la invitavo solo ad essere
un po' più attiva sul lavoro e lei invece guardava me, mentre stirava
e non voleva diventare " Ciuccio da fatica " e la cosa più drammatica
era neanche asseriva, smettetela di andare in giro a collezionare
ordini che non si potranno evadere e cucite questo bottone! - Niente!
- Doveva fare tutto lei ed una sua assistente più lenta di lei,
certamente bravissime, nel loro lavoro, ma sicuramente non stavano a
realizzare un quadro, quello era un quadrato, un capo d'abbigliamento
- Alla fine questa é la situazione e probabilmente, dovette anche
giungere altro lavoro in casa, da fornitori suoi soliti, gelosi della
nostra escalation.

Una sera, aperto il portone del palazzo Musto, fui invaso da fumi
ed odori che mi assalirono da tutte le parti - ero stanchissimo, quasi
invidiavo quelli che avevano la capa fresca, da dedicarsi alle loro
riunioni e chissà se erano produttive per loro. - Ogni volta che
entravo o uscivo dal portone, c'era sempre una ragazza nuova che
giungesse in contemporanea all'uscio. - Scherzando con mamma le dicevo
di quelli del primo piano e chissà cosa facessero che non sapevo,
chiedendo che messe praticassero. - Mia madre rispondeva commiserevole
" Speriamo che il Signore faccia loro la grazia " pregandomi d'essere
anche il peggiore degli atei, di non credere in nulla di spirituale,
ma di non andare lì. - Una volta di giorno, vi entrai appena in quella
casa, per salutare mia cognata che viveva nel Trentino, non la vedevo
da molto tempo e stava affacciata, andai a salutarla. - Poco dopo i
saluti, fu molto facile uscirne, in quanto la strega del palazzo,
sosteneva che quella stanza era bellissima, purtroppo per lei, avevo
altri colori in testa - allora vedevo il rosso, tonalità molto
volgare, a parte antipatico, in quanto i fumi vaporosi del comunismo,
non erano in Italia, ancora dissolti.

Un bella figura avvolta nel sottile tessuto rosso seta, é immagine
ideale della passione. - Rosso da sera, abito lungo, é bello. - Il
rosso vivido, sul tessuto, non mi piace assolutamente, salvo un
momento da verificare.

I fatti di stregoneria del primo piano non mi sfioravano proprio,
scemi loro che guastano ed tempo con la sfera di cristallo sprecato,
in cose brutte, era il mio commento. - Mi dispiaceva però, che mamma
fosse oltremodo infastidita, dall'avere una parente siffatta nel
palazzo e dalla quale non si poteva prescindere, perché ognuno che
veniva a visitarci, chiedeva dei fumi e degli odori, quindi la
discussione nasceva di conseguenza e ciò iniziava a darmi fastidio.

Quella medesima estate, un'amica strega, della ragazza di Gustavo,
interrogando i suoi poteri cartacei, aveva detto a lui, con me
presente, che il suo migliore amico era interessato e siccome lui non
disse niente, il mio punto di vista, in virtù della nostra amicizia,
scemò. - Se lo avessi detto alla sorella lei subito avrebbe
dichiarato: stagli più vicino, é la fidanzata che vuole allontanarlo
da tutti per averlo più a se. - Non era il caso, perché Gustavo é il
tipo che prima d'ogni altro, vuole tutto e tutti per se e con il fatto
che io ero interessato alla sua amicizia, mentre la sua era sincera,
lo rendeva ancora più egocentrico - anche se, é per tutti questi
fatti, da lontano metto pure gli voglio più bene che da vicino.

La merce confezionata inizia a giungere in ufficio e prepariamo le
prime consegne. - Avevo scadenze da capogiro. - Una decina di milioni,
servivano per pagare i pellami, acquistati e non realizzati, tre o
quattro per gli accessori ed una ventina per i tessuti, e ciò solo da
parte mia, più le varie e solite spese di gestione; ed ancora
considerando gli altrettanti, minimo, in quanto c'era ancora tanto da
fare prima della chiusura della stagione " Da voglia " e quanto avrei
dovuto guadagnare. - Apriti cielo: l'etichettificio ci giura, per la
prima volta nella loro storia, non capiscono perché non arrivi il
lavoro tessito sull'etichetta, il quale se ben ricordo, l'avevano
affidato ad un laboratorio fuori sede, un sacco di chiacchiere, che mi
rifiutai quasi di seguire, chiedendo solo, quando avremmo avuto il
nostro ordine soddisfatto.


Ottobre di quel anno é uno strazio. - La mia mamma sta sempre
male, dapprima quando rincasavo, si alzava dal letto, si pettinava, si
cambiava una veste, ora si preoccupava solo che mangiassi e non mi
trascurassi. -
Avevo iniziato anche a rassettarmi il letto, che lei non voleva
allontanare dalle sue mansioni. - Scomodo in tutti sensi e non so come
abbia fato mia sorella a dormirci sopra per tanti anni, su quel
tavolaccio terapeutico. - I sentimenti nei momenti difficili
dell'esistenza, prendono il sopravvento sulla materia, altrimenti
l'etichettaro sarebbe volato dalla finestra e la confezionista,
sprofondata dallo stesso piano terra. - In quel periodo amavo tutti,
altrimenti sarebbe stato impossibile trovare la forza a continuare e
pensavo alla difficoltà della mia giornata, niente in confronto al
giorno che si levava per la mia mamma e chissà se e come avesse
dormito ed alla santa pazienza di mio padre nel confortarla dal
dolore.

Aiuto! - Bella Star mi telefona, é in ospedale, dall'altro lato
della città. - Negli intervalli, passo pure a trovare Bella Star. - La
comitiva del Villaggio che si era dispersa si ritrovò in ospedale, più
attiva e curiosa che mai, l'avvenimento montava qualche perplessità. -
L'amico americano aveva sviluppato delle fotografie, e n'estrasse una
foto, presentandola come importante, perché in essa, era stato ripreso
il pubblico ad un suo concerto e tra questi " Riccardo guarda, ci sei
anche tu! " - Lui ... il grande musicista, dichiarava che io a livello
musicale sono pubblico - non sapeva niente di quel che stessi passando
in quel periodo e per ciò lo benedissi, per avermi fatto ridere, delle
sue sciocchezze. - Detto tra noi - essere fotografato perché a fare da
pubblico a lui, al cuoco maledetto che una volta deliziò il mio palato
con la pasta al forno: che vergogna! - Come mi piacerebbe rivedere ora
quelle foto dimenticate.

Si accende una luce: abbiamo trovato un laboratorio che é l'insieme
di un pool di confezionisti sparsi nel raggio di una trentina di
chilometri, dove ognuno é specializzato in qualche cosa, sviluppo e
taglia, e tagliatori, sezione capo spalla, altrettanti per gonna e
pantaloni, quattro punti ubicati in luoghi diversi. - Da un
laboratorio all'altro, costi quel che costi, ce la dobbiamo fare; da
lì ad un momento dopo trottole siamo ovunque, in quei quattro punti
disseminati nell'alta Domitiana campana o nell'entroterra da quelle
parti. - Si rompe il cambio della macchina, senza neanche toccarlo.
Incredibile!- Tina s'incavolò ancora di più, perché era lei alla guida
e sapeva con sicurezza che non aveva fatto niente di sbagliato,
eravamo sul rettilineo in quinta, a filo di gas senza altre auto, come
di solito su quella strada in quella stagione. - Nella piazzola di
servizio, con l'auto, la strada, i pini, il paesaggio campestre,
dall'altro lato, pochi chilometri prima, avevo visto anche una
marchettara che conoscevo, della zona calda del Medio Oriente, la
quale frequentava tutti i locali NATO, insomma, mancava solo la foto
per la copertina fotografia VOGUE. - Avrei voluto essere un toro per
abbattere tutti i pini a testate, nella speranza di dimenticare tutto
e di iniziare daccapo, per la curiosità di vedere se avessi rifatto lo
stesso. - A parte trovare prima i confezionisti, penso che avrei
rifatto tutto uguale, dal primo giorno della mia nascita.

Il laboratorio dove ci recavamo era in fase avanzata di produzione
per i nostri capi, i bermuda verde olio sulla cuccetta erano molto, ma
molto carini - i bermuda coccio erano giusti per quel autunno, ma
forse un momentino avanzati - i capi spalla erano ancora da montare. -
A velocità di crociera salta il cambio: din don?

rimuda

unread,
Dec 7, 2007, 12:10:03 AM12/7/07
to ITechnodemocratic


On 6 Dic, 05:05, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:


Tina, incavolata più che mai, impreca contro una fattura misteriosa
che non riusciva ad individuare, facendo montare ancora di più la
nevrosi, perché eravamo in gara col tempo e lei seguiva le Sibille, i
presagi, le sfide da sfera di cristallo. - Io, non credo a queste cose
anche se la sera, negli ultimi tempi, aprendo il portone del palazzo,
ero assalito da lezzi nauseabondi: incensi potentissimi più del cloro
ad ali di pipistrello. - Decisamente non davo credito a queste
potenze, minimamente avessi avuto la pazienza di Tina, avrei fatto
piazza pulita di tutto e di tutti, incensi e persone, monito che
attuai mesi dopo con alcuni oggetti che si prestavano all'uopo, per
meglio rendere l'idea a casa mia, ed il messaggio fu recepito preciso,
cento per cento tale, mio padre in testa.

La mia mamma che passava la notte lamentandosi sul letto, invocando
continuamente mio padre, iniziava a non chiamarlo più, ad usare la
campanella, eventualmente mio padre fosse a prepararle un'acqua e
zucchero o limone in cucina, da accompagnare la prossima pillola.

La confezione si stava mostrando capace di approdare, quindi la
mattina prestissimo ero in laboratorio, ero riuscito ad accaparrarmi i
più bei pitoni che esistessero e dovevo sfruttarli - il laboratorio
stava diventando una miniera, bisognava smaltire tutto al più presto,
e non avevo proprio intenzione di dormirci dentro per fare da
guardiano. - In laboratorio era passato a farmi visita convalescente
Bella Star, il quale si faceva partecipe dei miei problemi e del
perché fossi così indaffarato per quanta merce era in giro
nell'ufficio. - Capivo perfettamente che avevano avuto un'impressione
distorta dei miei impegni, tra metà giugno e metà agosto, con affari a
singhiozzo, si procede fatalmente in quei mesi e pure quando andavo a
lavoro, sembrava stessi in vacanza, almeno prima di trovarmi faccia a
faccia con il cliente per riscuotere ed anche allora non é che davo
segni di cedimento o dimenticassi la gelatina nei capelli.

Compare per magia Martina - per registrare la collezione? - Quando
mi sposai, lei uscì dal portone dopo aver vidimato la sua laurea ed io
andavo a registrare i miei documenti familiari, ero con mia moglie e
mi padre tra l'altro.- Fu curioso e simpatico salutarla, di lì a poco
asarebbe partita, grazie ad una Borsa di Studio della Camera di
Commercio, per una ricerca di mercato negli U.S.A.- Doveva
esemplificare una presentazione di marmette, fiore all'occhiello delle
piastrelle italiane. - I marmi in Italia, grazie agli artisti, contano
e come, esponiamo opere che incantano, tipo la Pietà del Michelangelo
o "'A Cap'e Napule " in Piazzetta Nilo popolarmente conosciuta come "
34 ". - Importante conoscenza ottima negli affetti è Martina, ideale
inoltre per mercificare i contenuti del momento. - Una figura esterna,
in certi frangenti può essere ideale, quindi per non farla scomparire,
le chiesi di prestarmi dei soldi. - A pensarci bene, non sono convinto
che la statua di " Capa Tosta " raffigurasse il Nettuno, il Dio del
Mare sia sempre con il tridente, questo invece sembra abbia uno
strumento o una conchiglia tra le mani e poi non é in posizione
eretta, ma stesa come fosse nuvola a fregarsene del voiare
sottostante, cui a malapena giunge eco dalla Calabria. - Poco distante
da quel punto, si può ammirare il Cristo Velato, il quale come momento
artistico é di qualità superiore, essendo documento del Rococò
napoletano, precursore del Barocco che ha invaso l'Europa.

Una sera di fine ottobre, torno a casa, la mia mamma quando la
saluto nella sua camera da letto, mi abbraccia piangendo,
dichiarandomi la sua avversione all'ospedale e di non vuol morire.-
Ero impreparato ad esortazioni di quel genere. - C'era quasi tutta la
famiglia e molti del palazzo. - Non ricordo chi mancasse e quella
preghiera di vita così imbarazzante, m'impossibilitava le risposte,
quali?. - Tutti i presenti mi davano segnali di convincimento e
d'assenso che in ospedale fosse stata curata meglio. - Da quando mi
ricordo, vale a dire da quando sono nato, non so quante volte mia
madre é stata da specialisti, in ospedale per interventi, così come in
ambulatori. - Le tolsero un rene giovanissima, n'aveva tre - cancro -
diverse cisti in testa - un'allergia alla pelle delle mani. - Avrei
voluto essere da solo con mia madre ed ascoltare tutto quello che
avrebbe voluto dirmi - nell'abbracciarla, sentivo solo il vuoto del
mondo che sprofondava sotto le mie spalle, tanto era diventata gracile
e sottile, consumata dalla malattia.- Certa com'era che non stava
andando in ospedale a togliersi i calcoli al rene, la mia mamma lasciò
la casa, dove avrebbe preferito morire. - Malinconia. - Pure a me
avevano detto dei calcoli al rene e come la mia mamma non vi avesse
creduto, anche se la speranza é l'ultima a morire. - Lei, aveva
sopportato bene un paio d'anni prima, un'operazione di cancro alla
vescica e per un mero fatto estetico non le avevano applicato la
borsetta.- L'operazione, dopo l'asportazione del male, riuscì nel
congiungimento dell'uretere all'intestino retto.- A suo tempo non mi
avevano interpellato, perché mia sorella é un genio nelle chiacchiere
di medicina sperimentale, e mio padre e tutti gli altri la seguivano
convinta delle sue letture sulle evoluzioni scientifiche. - Quasi
certamente avrei optato per la borsetta, anche se parlare con il senno
del poi é semplice.- A livello corporeo penso sia indispensabile,
andare sempre verso la soluzione più facile, fa parte della natura
delle cose in stile italico elementare e non so, fino a che punto
avrei accettato, a cuor leggero, quest'idea di congiunzione complicata
tra due parti, con tanto di borsetta garantita. - La chirurgia ha
fatto passi da gigante, oggi non si muore se la si rispetta, era la
lezione imparata dopo il grande intervento di papà, che precedette di
sei sette mesi, quello di mamma. - La quale moriva, qualche giorno
prima e senza un'ulteriore operazione chirurgica, che assolutamente
non voleva, perché il suo corpo si era ridotto al lumicino e per
l'ansia che aveva trascinato tutti preoccupati per papà, che aveva
bisogno di più rilassatezza, per non forzare ulteriormente la sua
caduca salute.- Quest'ultima cosa qui, fu messa da tutti come
prerogativa prioritaria - vivendo un paio di mesi di quelle notti con
loro, posso garantire di non aver mai notato segni di disperazione,
indubbiamente, era una situazione difficilissima, ma la vivevano
benissimo, nel loro orgoglio di fede.- Forse proprio questa fu la
preoccupazione, che si consumassero entrambi nel loro amore.- Da parte
mia il conforto, che in quel ultima stagione vissuta di notte con
loro, gli ho trasmesso conforto nelle ore più difficili della
giornata, cosa che nella nostra cultura " Adda passà a nuttata " é di
buon auspicio, ciò non esclude che ci vedremo a Filippi...

A lavoro nessuno sapeva niente cosa stesse accadendo, eravamo
talmente oberati d'impegni e non era il caso coinvolgere chicchessia.
- Un amico comune con i Bellazzi, neolaureando medico, aveva il padre
che lavorava in ospedale, dove lo incontrai. - Quando morì la mia
mamma, Gustavo mi telefonò per le condoglianze, chiedendomi se mi
servivano cinque sei milioni per il funerale, ringraziai delle
condoglianze, reclinando l'offerta.

In ospedale, mentre mia madre moriva, per coinvolgere tutti in
qualcosa che distraesse, mio fratello ragioniere mise in mezzo il
discorso dei soldi e ben venne, perché dapprima guardandoci come a
dire: ti sembra il caso, proprio ora? - Tutti ci rendemmo conto, che
la vita era quella, e quella è, ed a parlare di soldi, si realizza
salute.

Pensando alla telefonata di Gustavo, il giorno dopo, dichiarai in
famiglia, che avevo un amico manager pompe funebri esagerato, ma non
era proprio il caso, perché a schiattamuorti, papà aveva amicizie ben
più solide, intime,
dall'infanzia. - Conoscenze che ci hanno fatto quasi sempre ridere
della morte, non come elemento in se, bensì sulla morte, penso nessuna
battuta sia passata inosservata.- Il mio manager canoro by night, così
come volle farsi lui, asseriva che nel locale, mentre cantavo ci fosse
la sorella di Berlusconi, sua amica stretta, e siccome mi esibivo
dalle tre alle tre e trenta, temetti che la storia di sorel Berlusca,
fosse montata ad arte per portarci via Maradona, quindi cambiai un
attimino atteggiamento, andando al suo negozio, convinto che gli
volessi vendere dalla gonna alla cineprese che non avevo, per vedere
fino a che punto, era inserito nello spettacolo.- Non acquistò niente,
e caso volle che Gustavo si fidanzasse con una ragazza che vivesse
dalle sue parti, quasi a ridosso della boutique della moglie, ed ivi
il mio amico, aprì un negozio alla sua fidanzata, la quale data la
vicinanza era concorrente, anche se nel palazzo, del manager
maggioritario, di uno scherzo.

L'indomani mattina in abiti non miei - dopo la morte di mio zio,
esequie alle quali partecipai emotivamente coinvolto appieno per la
prima volta, quando tornai a casa, buttai i vestiti indossati per
l'occasione - mi sentivo la morte addosso.- Cosa non si fa per
pubblicizzare idee di vendita - sigh - perdono. - Ma questa volta era
diverso. - Entro in chiesa, gremita, e vado convinto davanti, leggo
sulla panca il nome della donazione " Famiglia Musto " chiedendomi se
fosse sempre stata in quel posto o l'avessero spostata per
l'occasione. - Non vedo mio padre, eppure eravamo entrati insieme.-
Stava nella seconda fila, con mia sorella e tutti i fratelli ... sulla
sinistra? - Inizia la funzione, mi sento mortificato, che non sia
andato più in chiesa dalla prima comunione, quantunque mi sentissi in
pace con il Padreterno, sia per le mie azioni nel tempo, sia per le
preghiere di mamma, rivolte a chiedere clemenza a Dio, Supremo Celeste
nei miei riguardi, infatti ho l'impressione, che il prete mi guardi
con molto affetto.

Non passano che pochissimi minuti dall'inizio del rito compare
accanto a me Tina e dall'altro lato la segretaria. - Appena il prete
inizia a parlare Tina mi prende la mano stringendola, sento una
corrente di vita, lo stesso fa l'assistente, scaricandosi l'energia. -
Quanto abbia voluto bene Tina in quel momento é difficile da
raccontare.- Alla fine della funzione, mentre il feretro scende
dall'altare e lo seguo con lo sguardo, gli occhi di mio padre sembra
parlino ai miei, tra mia sorella ed il marito.- Tina nel vederlo, mi
raccomanda di stare con lui e di non preoccuparmi - avrebbero pensato
loro al lavoro.- A pensarci ora,come mi sarebbe piaciuto vederla
entrare in chiesa, sicuramente avrà fatto cenno alla segretaria di
andare dall'altro lato e lei volando, sarà giunta sulla prima fila,
dov'ero.

La sera che morì mamma, quando tornammo a casa, mi misi a lavare i
pavimenti in cucina ed in corridoio - tutti mi guardavano
incuriositi.- Non sapevo che fare e pensai di darmi alla cosa più
ovvia, ciò che lei sempre faceva con più fatica, perché quel pavimento
era sbagliato, troppo poroso, forse da giardino.- L'acqua ha un potere
rilassante considerevole, la sua freschezza, il nostro fisico
l'avverte più d'ogni altra cosa, io non bevo molto, però ho sempre
fatto due docce al giorno, attraverso i pori, pure si ristabilisce
l'equilibrio liquido corporeo. - L'acqua é trasparente e quando non
c'é tanto cloro, é un piacere osservarla e vederla scorrere ed
ascoltarla, non certo da un rubinetto che scorre, incanta.

Le finestre di casa sono ampie e qualche tempo fa stavo per
pulirle, quando il tipaccio del piano terra, prima la moglie e poi lui
sbraitarono in mia direzione, perché facevo cadere acqua di sotto,
esternamente, lontano dalle loro finestre, tra l'altro, e gocce.- Non
valeva la pena soffermarsi a discutere con loro, aspettai che
uscissero con il furgone, per continuare a pulire.- Chissà perché
dovettero temere che si bagnasse il loro mezzo, poco distante da dove
poteva cadere qualche zampillo - non mica avrei chiesto i soldi della
benedizione, che a loro non avrei dato, neanche per tutto l'oro del
mondo? - Per amare e sentire un posto tuo, prerogativa essenziale é la
pulizia - già i carpets destavano qualche perplessità - figurarsi se
non mi fossi messo di sentinella alla finestra, aspettando che
uscissero per lavare i vetri.

Pensando all'agonia della mia mamma negli ultimi tempi, la sera del
commiato sbucciando una mela, mi tagliai un dito. - Strano! - Sono
abituato a lame affilatissime, più dei bisturi e non mi taglio mai.-
Mi tagliai anni prima e nel giorno di San Gennaro, nella fretta di una
consegna, mi staccai una fetta di polpastrello del pollice sinistro. -
La raccolsi dopo averla osservata, con tutti quei filamenti bianchi,
che s'agitavano per non morire, e disinfettate le parti, le
ricongiunsi per andare in ospedale, dopo aver ben fermato il sangue,
stringendo intorno alla ferita con una garza.- Avrò fatto cadere San
Gennaro in terra quel giorno? - Non lo so e neanche me lo chiesi,
l'indomani, come si sciolse il sangue? - A pensarci oggi, mi domando
se San Gennaro ed il Padreterno, non chiedessero maggior rispetto? -
Non mica era colpa mia, se essendo stato retrocesso a Santo di serie
B, il nostro San Gennaro in tale giorno non fosse più festivo, fino ad
astenersi dal lavoro? - Avevo una consegna impellente, da portare a
termine.

La mia mamma ci salutò il giorno dei morti o morì il giorno prima ed
il giorno dopo fu sepolta.- Mio padre si trasferì per qualche giorno
da mia sorella e dopo la prima notte, che mi trovai da solo tornai a
lavorare. - Mi piace stare a casa da solo, quello che non sopporto, é
pranzare da solo. - Sono un cuoco coi fiocchi, però so cucinare poche
cose. - La mia mamma non sapeva cucinare, però non aveva rivali nel
preparare la sua pastiera, il sanguinaccio, la cioccolata, gli
struffoli, gli gnocchi ed i peperoni, come non ne ho mai mangiato
altrove. - Era così brava in leccornie e ciò resta un mistero per me,
chiedendomi come mai, forse dipeso dai suoi nobili trisavoli.

I due miei manager si nominarono tali, trovandosi subito d'accordo
l'un l'altro, senza cacciare una lira. - Si nota subito quando un
elemento é valido e gratis per giunta.- Chissà chi fosse la sorella
del noto personaggio, caso mai rispondesse a verità, inoltre, che una
persona si spacciasse per lei nel locale o fosse veramente tale, cosa
non difficile, perché in quel night, tutti i più noti protagonisti che
passavano per la nostra città in quel periodo, là trascorrevano le ore
piccole. - Quel anno perdemmo uno scudetto già vinto, colpa dello
spogliatoio o del calcio scommesse, come si vociferò insistentemente?
- Se così sarà stato, con il vantaggio acquisito, si saranno
arricchiti a dismisura, scommettendo sulla sconfitta dello scudetto,
ma poco ci credo, anche se questa era la voce di popolo più
ricorrente.

Ogni volta che scrivo di mamma esco puntualmente fuori tema. - No!
- Tutto il libro é scritto in questo modo, sembra che poi ritorni sui
miei passi ripetendo, invece proseguo in chiave di sviluppo costante
secondo una linea ben precisa. - Mi compiaccio per i risultati, data
la mancata d'esperienza e mi auguro che lo stile sia una piacevole
novità per i lettori.- Nel saliscendi del mio marchio, non avevo mai
immaginato, prima di questo momento che scrivo, di procedere in
siffatto modo sino alla fine. - Papà, più avanti, asserirà che la
temperatura sale e scende a causa del cancro che scombussola tutti i
valori nella sua azione. - Ciò non toglie che quando scrivo di mamma
sono condizionato - me ne rendo conto perché passano ore, prima che
riprendo la matita in mano, dopo che ho iniziato qualche strofa
inerente a lei, avverto il mio stato d'animo riflettere un particolare
stato d'animo unico. - Così per un paio di notti dormii da solo, dopo
essere stato, un giorno da un mio fratello ed un altro da mia
sorella.- Nella specchiera del bagno di casa, poco dopo che ivi
andassi a dormire per compagnia ai miei genitori, mi rividi, flash
sconvolgente, riflesso d'immagini del ragazzino che ero fino ad
allora, una sequenza velocissima con l'identico gesto della mano nei
capelli, con le dita a pettine che seguono la lunghezza dei capelli
fino a in fondo, partendo dal basso a ridare movimento alla chioma,
mosse dettate più che altro da una vertigine.



FINE II PARTE















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rimuda

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Dec 7, 2007, 12:11:57 AM12/7/07
to ITechnodemocratic


On 7 Dic, 05:10, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

http://snipurl.com/1tr2m
La Costellazione Del Lupo Azzurro
Parte Terza


Non lo so sei ti sei ripreso. - Mi sembri ancora convalescente. -
Stai zitto e fammi fare, altrimenti non finiremo mai. - Si può mai
iniziare in questo modo una vita nuova? - Dopo averci scambiato un po'
di parolacce, giusto per rompere il ghiaccio, ed io mi sentivo molto
infreddolito. - Lei alla guida ed io al fianco quel mattino. - In
genere nessuno dei due voleva guidare. - Chiedendomi come avessi
passato il tempo, si stupì che avessi dormito a casa da solo, senza
avere paura, cosa quest'ultima che asserì guardandomi profondamente. -
Risposi che se avessi avuto timore di stare da solo in casa di notte,
nella stanza accanto a quella di mia madre deceduta da un paio di
giorni, e che ivi non era, di chi avrei dovuto aver fiducia, di lei
che in quel momento stava con me in carne ed ossa e che Dio me ne
scansi, dal conoscere un'altra come lei socia? - Dopo un attimo di
perplessità assorta, ci fu un sorriso da parte sua, ed un'accelerata
incontro al lavoro.- Da parte mia, scemavano le ansie, ero sicuro che
con la mia mamma in Paradiso, le cose si fossero pianificate al
meglio.

Dopo pochi giorni, il titolare dell'etichettificio ci comunica non
avremmo più avuto i nostri cartellini.- Potenza del cambiamento:
un'ansia in meno ed un problema in più, ma finalmente una certezza. -
Anche da orfanello, nulla cambiava, la vita scorreva uguale, nel corso
inesorabile del suo tempo.- Mortificatissimo, in quel momento
sprofondato in chissà quale abisso, ci mostra l'etichetta fatta per
noi, la quale, prima volta nella storia della sua onoratissima
Azienda, non rende per com'era stata pianificata e non sa spiegarsi
come mai la stampa non prenda corpo, spandendosi sulla carta.- L'oro
della stella e della luna, come si tocca, addirittura macchia, si
spande, restando intriso tra le dita.- Mi scoccio ascoltarlo e di
seguirlo nei suoi discorsi.- Siamo veramente spazientiti da questa
situazione che merita inchiesta. - Riavuto l'acconto, ci facciamo dare
un'etichetta di comodo, senza pretese, di quelle che fatalmente
abbassano il livello del prodotto, ma con la fretta che avevamo, altro
non avremmo trovato.- Non ricordo un rotolo di quelle etichette,
quante ne conteneva, le pagammo dall'acconto e per gli spicci che
costavano al confronto, le strapagammo.

L'etichetta, il cartellino: elementi indispensabili, per
l'interpretazione dello stile di un capo d'abbigliamento, il quale
forse inizia proprio da lì. - Senza il cartellino che sta alla
segnaletica della pista da seguire inerente all'immagine di quella
propria linea, diventa difficile, un qualsivoglia discorso da
boutique. - Per esempio, lo sviluppo di un tema, tipo " Vado dal
direttore di banca a farmi prestare tenta milioni " se centrato come
cartellino, in una parla che n'esalti i contenuti, evita molte
chiacchiere e penetra direttamente in vetrina. - Dove l'anno scorso
con Modello Principe Castelli nella Città, pare siano incominciati i
problemi, da me partoriti, perché non si tratta di uno stile che va
incontro alle masse, i castelli si contano. - D'allora sulle riviste
più in mostra, sono nati input del tipo ville in città.

Un paio di settimane fa, ho visto sul giornale italiano, un libro
che pare venisse specificato veloce, con il simbolo della X nel O -
che mi ricorda un'altra storia angosciante d'etichetta, ics cerchio,
che riporterò dopo, perché fa parte di un altro periodo. - Mi chiedo
cos'abbia a fare un marchio registrato, senza pensare a quello che é
costato per ottenerlo, se il primo venuto può prendere da un
cartellino un simbolo, e svilupparlo a piacimento, emetterlo su un
libro, come il mio, stava su una cintura tempo prima. - Però, il tipo
scrittore é di Napoli e probabilmente, vogliono far finta che i
discorsi del prodotto di una cultura non vadano dispersi nel vento.

Un po' di tempo dopo, con l'avventura delle etichette ormai alle
spalle, ero con Miss Bellazzi dalle parti di Chiaia; in una vetrina
grandi firme, notammo esposto un nome nuovo " Donna Luna ". - Ci
sarebbe da impazzire - far cadere la Luna sulla Terra, nella speranza
di scoprire il Gran Fracassa di quel momento.

Sempre in quei giorni, passai da Bella Star e ripartendo dalla
Loggetta, tampono un'auto di un ragazzo, il quale si era fermato al
centro della strada, per comunicare con una persona sul marciapiede:
inaudito - non so spiegarmi.- Che paranoia!- Avrei dovuto mettermi a
fargli anche la lettera, di pensarla, al che lui, si fa promotore
della cosa, affermando di avere la persona giusta e paziente per
questo tipo d'operazioni: la sua ragazza, la quale lavorava in uno
studio d'abbigliamento e tra le ditte che rappresentavano citò anche
Donna Luna.- Stava scherzando, parlava seriamente o cosa poco
importava, infatti, me n'andai dicendogli di rivolgersi a Bella Star,
per il mio numero telefonico.

La fattura misteriosa della collezione mai finita, cui versavo
anticipi e mai potevo scaricare a modo IVA, non poteva perseguitarmi
fino a quel punto.- Ammettendo che fosse un fatto buono, come
asseriscono certi idioti che non vedono differenza tra il male ed il
bene - avrei dovuto dedurre che mi trovavo avvolto in un tutto
insieme, che si adopera per il successo di un singolo a sua insaputa,
in questo caso: io.- Ed é proprio qui che non mi trovo:
la tecnologia dell'insaputa, dall'altro lato del mondo, San Michele
mio, pensaci tu.

Ormai siamo alle battute finali, alla conta degli ultimi bottoni e
quanti ne mancassero per completare gli ordini da evadere e tutto il
resto dei capi, dai laboratori ci garantiscono che a giorni, avremmo
ricevuto ogni cosa.

Telefonicamente mi sentivo con gli amici e qualche ragazza faceva
anche il verso, se avessi bisogno di un'indossatrice per il prossimo
inverno, carinamente distraendomi, dalla fine della stagione ormai
imminente, senza guadagno. - Ogni tanto, da quando i conti si erano
messi in pareggio, almeno sulla carta, prima di rincasare, andavo a
passare un'oretta da Bella Star, il quale avendo i tendini ed i
muscoli del braccio e della mano sinistra, in precario stato, si
articolava in esercizi molto complessi ed educativi. - Con il dito
mignolo totalmente Knock-out, il basso era meglio lo dimenticava, in
quanto gli accordi hanno bisogno di forza per pressare le corde sotto
le dita e portarle dove si vuole è impresa ardua. - Per esercizi
fisioterapici da diciotto ore consecutive al giorno, s'era dato al
pianoforte, dove assorbiva tutta la giornata.- Dopo una settimana di
studi, andai a salutarlo, e pensai di trovarmi di fronte il novello
Beethoven, il grande Maestro tedesco, una sola cosa con lui
ascoltandolo suonare, tale sembrava. - Aveva sempre sostenuto che
uguagliare é difficile, e me lo aveva dimostrato anche con Picasso,
quindi non gli dovette riuscire difficile emulare Ludwig: questione di
mentalità.- Si può in una settimana tutto questo, sol perché s'é
studiato bene teoricamente il pianoforte ?- Era contentissimo di
essersi dedicato al piano, sul quale andava veramente forte. - Nuovi
orizzonti musicali mentali si aprivano a lui, spaziava più comodo e di
più nel mondo delle note.- Il basso mobile antico, strumento di legno
prezioso, dalle corde durissime, era sempre eretto, nelle sua
posizione d'attesa, intanto il piano andava forte.

Il tastierista del suo gruppo, che non ho mai conosciuto, ma di cui
sapevo tutto, era veramente sbalordito ed entusiasta nel costatare
come procedesse e progredisse speditamente nell'acquisizione dello
strumento, nonostante la menomazione momentanea.- Il gruppo temeva di
arenarsi, era in procinto l'evoluzione di un programma che si erano
prefissi e l'entrata in tilt operativo di Bella Star, poteva
precludere la riuscita dei loro intenti, ma lui, dimostrandosi
strumentista così tenace, si era trasformato in stimolo in più anche
per il cantante, vero leader del gruppo con notevoli predisposizioni
nel comporre i pezzi.- Bella Star era diventato un pozzo di bravura
tecnica, migliorava enormemente di giorno in giorno, cosa che trovavo
molto rilassante.

Nel flat sul pianerottolo di fronte, hanno trasferito una famiglia
di colore, sembrano in quattro, giunti in macchina come si conviene e
tutti scicchettini. - Perfetto! - Lo stabile sarà più vivo, quattro
appartamenti sono occupati, ne é libero un quinto.- A Kilburn non c'é
il Cinema, ma in compenso per le birre, si fila liscio a pisciate
sotto dalle risate con la pala. - Stamani, ho ricevuto visita da un
ufficiale del Council, mi ha invitato a togliere il lucchetto dalla
porta - ha costatato che come si bussa si apre - assicura manderà
qualcuno per darle sostegno.- Ho incontrato un tale che mi ha invitato
ad un meeting religioso, sembra mi vada cercando per strada per
ripetermi sempre la stessa cosa; l'ho invitato a rivolgersi alla
scuola di Swing, d'altronde nella sua chiesa si canta tanto.- La
scuola di danza é dove penso di andare mercoledì, perché a scuola di
computer mi snervano e poi ora vogliono anche i soldi dei dischetti.-
Gli uffici Benefit che frequento, mi hanno chiesto un attestato del
College - meglio lasciar perdere attualmente - ai computer ci vogliono
i giapponesi, sono più bravi e mi sono anche simpatici e non ho
proprio intenzione di mettermi in concorrenza con amici come loro.-
Dopo il terremoto a Napoli, si sono visti in città solo turisti
nipponici, bravi, a parte i due inglesi che furono fatti prigionieri e
giunsero da noi, per salutare mia madre, dopo le loro difficili
ricerche. - Prima del terremoto, si notavano molti turisti che
visitavano il Museo di Capodimonte, dove abitavo.

A lavoro mancavano una ventina di milioni per pareggiare tutti i
conti e parlandone con più di una persona, mi veniva consigliato di
ritenermi fortunato, se non fossi riuscito a pagare, potevo bene
infondermi coraggio e beccarmi un paio di centinaia di milioni, grazie
alla fiducia che godevo presso i miei fornitori.- Tutti fanno più o
meno così aggiungevano i più avveduti e poi se ne parla, per i
concordati. - La fiducia che nutrivo presso i fornitori grazie anche
ai rivenditori di tessuti, dove la mia socia faceva immediatamente
cifra, sulla bilancia degli acquisti, ed a solo nominarla alle loro
orecchie sarebbe assurta cifra interessantissima, altro che centinaia
di milioni, ma il buon nome rimuda é qualcosa che lavora al di sopra
del miliardo, quindi non potevo che desistere, da malsani intenti di
cifre modeste.- A Positano per esempio, la mia cliente affezionata mi
annotava come quello delle cinture " Ecologiche " la qual cosa non
poteva continuare all'infinito, quindi nel fare l'inventario decisi di
consumare tutto ciò che potessi avere di quella materia e di puntare
su materiali ancora più preziosi.- A questo punto, é doveroso muovere
un appunto alle Autorità che fanno il verso agli imbroglioni, i quali
profittano della libidine della vendita del fornitore, il cui compito
é quello di offrire merce.- É vero!- Non c'é nessuna legge, asserente
che il compratore non debba pagare, tanto meno esiste uno Stato che
faccia rispettare a dovere, questi rapporti di compravendita, i quali
guarda caso, sono sempre a favore del compratore speculatore che sa di
restar impunito a conforto di legge.- Assurdo ma vero: c'é stato chi
ha dichiarato che mi sia rivelato uno stupido, per non aver saputo
profittare di questa situazione, ignorando la valorizzazione di un
marchio senza macchia, che in una situazione di mercato sano, farebbe
faville rientrando in scena alla grande. - In Italia, per rendere il
cliente ancora più potente in sede di negoziazione, gli hanno
inventato la Ricevuta Bancaria, grazie alla quale, il compratore é
diventato legge di sua bontà il cliente, il quale paga o non paga,
niente succede.- In quanto ai patimenti con i miei clienti, in materia
pagamenti a vuoto da essi ricevuti, non posso lamentarmi, solo una
volta rimasi di sasso: una donna che mi precede, contò davanti a me,
un pacco di banconote, che versò allo sportello di banca dove
attendevo fosse il mio turno di versamento.- Quando uscii, la vidi nel
negozio di profumeria, era suo, quindi mi presentai e le vendetti
merce e lei dopo poco scomparve, felice di partire per destinazione
ignota, avendo imbrogliato mezza Italia con la quale mi trovai fuori
al negozio a reclamare le mie spettanze ed ora mi chiedo se non mi
avesse fatto la posta. - Lo Stato non tutela.- Almeno l'artigianato,
avrebbe avuto bisogno di un po' di garanzia senza tante cartacce da
studiosi di materie eccelse, un qualche gesto d'amore, d'attenzione in
più, non avrebbe guastato, invece niente!- Il post-industriale
sembrava la molla degli ultimi anni ottanta, capace di dare stimolo
alla realtà commerciale, affondò in breve nell'oblio i suoi
sostenitori, l'industria era ormai in fase di stallo, si pensava
dovesse assorbire l'artigianato di qualità e con il medesimo muoversi
in simbiosi, invece la questione in breve si rivelò ammantata da
altrettante chiacchiere, pretesti, per far lievitare ulteriormente
qualche costo per un pubblico che giustificava ancora la presenza
dell'artigianato.

Finalmente gli anni novanta - gli anni della riscossa. Qualche cosa
giunge in ufficio: bermuda, capi spalla, gonne, camicie ed altro -
anche se ben poco fa completo sia di colore che taglia, mettiamo
insieme qualche altra consegna. - Intanto c'è qualche ordine
cancellato per non aver rispettato i tempi.- I clienti sono
spazientiti, ma mi perdonano - fortunatamente, hanno sempre fatto il
tifo, per me.- A conti fatti, mi sentivo un po' Maratona, che si
perdonava anche nel tiro non finito nella rete, insomma il Maradona
che taglia il nastro del traguardo scugnizzo del tipo, il Papa fuma e
sogna la Madonna: apriti cielo.

Il calcio é un buon veicolo per misurare la realtà, l'Arsenal é la
squadra più forte, però il Leeds mi sembra la più tosta, quella più
spettacolare, non sempre il bel gioco vince. - Calcio spettacolo San
Siro: con un biglietto di tribuna mi trovo relegato dietro la porta.-
L'arbitraggio é scandaloso, anche il Petisso, che incontro
all'aeroporto é indignato, lui, solitamente così compito.- dopo la
gara inviai una lettera alla Gazzetta dello Sport e lo stesso ho fatto
al Corriere dello Sport.- Scrivere nell'illusione di non scivolare
nell'oblio, pure fa bene alla salute. - I quotidiani sportivi poi,
sono assurti a strumenti culturali da fare invidia alle migliori
riviste letterarie, gli italiani leggono solo quelli e se comprano un
quotidiano normale è perché risultano coinvolti in un fatto di
cronaca, oppure aspettano e sono in cerca del momento propizio per un
favore politico, quindi si aggiornano un poco e per far finta di
essere impegnati, comunque iniziano a leggere dalla pagina sportiva,
perché le importanti, é meglio non leggerle nel trambusto del pullman,
direbbero i bene informati.- Qui, sui giornali inglesi onde evitare
disperdere il lettore, andando alla ricerca delle pagine interne del
giornale per cercare quelle sportive, le hanno messe alla fine,
inutile aggiungere che quasi tutti iniziano a leggere dall'ultima
pagina, eccetto i tifosi di squadre di bassa classifica che fanno gli
snob in pubblico. - Osservando quelli da guarda che fine avete fatto,
gli ultimi saranno i primi, quando, dobbiamo attendere oltre con
decadente senso democratico?-Il potere fa classifica? - Ho capito:
sono tifoso dell'Arsenal! - Voglio ragionare come i provinciali
d'Italia che tifano Juventus.

Di tanta premura per ottenere risultati nelle vendite, resta la
risoluzione brillante di tutti i pagamenti, grazie agli accessori;
inizio a respirare, la stagione sta per chiudersi in attivo. -
All'ultima consegna, che rappresenta il nostro guadagno, dai
confezionisti giunge merce difettata, le dorsali non combaciavano
nella cucitura finale, tra congiunzione del posteriore lato alto e
bavero alla stessa altezza il vuoto, salvo grinze con la pala.- Il
punto in cui attraverso la fodera si rivolta il capo spalla,
presentava anomalie da taglio, figurarsi cucito, siccome il reparto
taglio, apparteneva ad un team che bene conoscevano quelli della
sezione cucito, non sapevano neanche loro che cavolo dire come
giustificazione. - I confezionisti annotavano ragioni di
responsabilità all'altro laboratorio, quello precedente, solo quando
asserirono che a loro non interessava e volevano essere pagati, da noi
e non da altri.- Non avevo proprio più nessuna intenzione di
barcamenarmi in altre chiacchiere senza sbocco e fatti i conteggi con
la socia, mi feci firmare una carta da lei, che riceveva da me i soldi
in pagamento per la mia parte delle spettanze ai laboratori, decurtati
i pezzi difettati, ovviamente. - Ai confezionisti quando telefonarono
in ufficio per avere i soldi, raccontai loro di rivolgersi a lei, i
suoi negozi li conoscevano, la stagione in ufficio era terminata,
altresì confermai loro del documento che avrei potuto mostrargli.- Ci
salutammo e mi ringraziarono pure. - Anche se il guadagno s'era
dissolto nell'errore, stavo pace con il mondo esterno e non avrei
voluto essere nei loro panni, quando si presentarono da Tina.- Lei non
mi disse mai più niente, di quella storia, né glielo chiesi - il che
significa che con la mia cifra stavano ben pagati, conoscendola come
s'affaccenda nelle trattative, così sarà stato e per evitare di
dovermi rimborsare la metà dell'importo, non imprecò sui capi
difettati, che dovevano essere il nostro guadagno, andato in fumo,
causa gli Ufarai.

Tra gli accessori e delle belle maglie che ci offrì Gustavo, da
presentare presso i nostri clienti, poco prima della settimana di
Natale stavo bello ed in attivo, da prepararmi serenamente per la
vendita primaverile.- Con le maglie per quella volta, eravamo in
società tutti e tre, ed io naturalmente, visitando una cinquantina di
negozi, giusti per quel prodotto nella regione, ne vendetti più di
tutti.- Al momento della spartizione dei beni prodotti sembrava fosse
tutto di Tina, la quale subito, aveva occupato il posto comando alla
scrivania - Gustavo ed io c'esaurimmo non poco, per farla rinsavire.

Si riprende il lavoro, a gennaio e con la socia, mi ritrovo con
tanti altri rappresentanti, davanti al negozio dove avevo acquistato
il mongomero verde acido.- Ero l'unico che parlasse bene del
negoziante, poco tempo prima, mi aveva saldato cinture e One Way, nome
con il quale uscì Donna Luna.- Aveva ceduto il negozio e si era dato
ad un'impresa di cavi telefonici o una cosa del genere. - La tipa che
lo aveva rivelato, s'impegnò a saldare tutte le pendenze della
gestione precedente e Tina mi chiese di accompagnarla, perché aveva
dei suoi insoluti, fu ben lieta di ricevere soldi, cui poco sperava. -
Tra ditte proprie ed in società, c'era sempre da fare e se poi si
aggiungeva anche la cortesia, sicuro trovare tempo, era un bel affare.

Poco tempo prima ero andato a prenotare il biglietto per Londra,
per incontrare mia figlia e per uscire da una stagione difficile sotto
tutti i punti di vista. - Scopro di avere i documenti scaduti e di non
poterli avere, senza l'assenso della moglie, dalla quale sono diviso.-
Telefono invitandoli di venire trascorrere Natale da me - ormai é
tardi, se ne riparla per l'estate é la risposta.

Il Capodanno fu divertente.- Nel locale degli americani che
frequentavamo, il proprietario organizzò il veglione e chiamò il
gruppo di Bella Star a suonare, questi chiesero un milione, cosa che
ebbero dopo che l'organizzatore mi chiese se veramente valessero tanto
ed io ben l'assicurai al riguardo: fu un successone.- Bella Star come
suona il basso, non é secondo a nessuno, l'amico americano alla
batteria di un altro, che gliela prestò solo perché veramente era
americano, ed il veglione era per i suoi connazionali, se la cavò
benissimo.- Lo stesso dicesi d'altre figure musicali invitate da città
esterne a Napoli, tipo Roma per esempio, perché i conoscenti, per
niente volevano duecentocinquantamila lire, senza aver lavorato nella
trattativa più difficile.- Un milione una serata, fece scalpore, solo
i Donna lo percepiscono ogni settimana, però suonano cinque sere.- I
Donna sono un gruppo incredibile, il musicista Benedetto, suonatore di
basso, é senz'altro il leader spirituale dell'impegno musicale
strumentale, ha una manopola sul fegato, e tanto suona per quanto
viene pagato, non é un mostro di bravura, ma se accompagnano la
cinquantamila lire con un'altra banconota, non importa il taglio, dà
di più, ed é capace andare un po' più in là della sufficienza, facendo
vivere a tutta la platea, un orizzonte musicale più elevato, questo é
come si esprime lui. - Sempre e comunque a livello Donna senza tacchi
a spillo, é bene precisare, che il gruppo ha stramigliaia di fans,
nessuno nel mondo, ha avuto più serate di loro, non so da quanti anni
suonano in birreria ed é sempre piena.

Oggi, ventotto maggio, é un mese che entrai nella casa
d'attenzioni continue ed all'aperto uscii di nuovo, dopo cinque giorno
a bambineggiare, come asserì la sognatrice dei pittori astratti tra i
suoi colori. - Misurando il tempo con quel che ho prodotto scrivendo,
posso ben esser fiero di non aver speso male il tempo, nel viaggio
introspettivo della mia persona.

L'anno che iniziò in quel del dopo veglione viaggiò benissimo
trecento sessantacinque giorni. - Bella Star puntò la stagione
lavorando con me e dopo poco era perfetto direttore commerciale, tanto
bravo si dimostrò, da nominarlo socio per alcune ditte che Tina volle
affidarmi, diventammo soci, meglio divedere le mansioni.

La mia collezione d'accessori é perfetta, i castelli ispiratori
vanno bene per l'immagine del momento, la torre del Maschio Angioino
con la città stilizzata a seguire fa testo sulle collezioni look anglo
americano da vetrina nelle ultime stagioni. - I colori sui quali non
temo confronto sono castagna e muschio ed i pellami che ho, sono
eccezionali, design e immagine inutile soffermarsi in descrizioni,
essendo leader in Campania.- In più, una cintura gioiello in pitone
con fibbia in corno.- Insomma, i soldi viaggiano nella direzione
giusta, ben contenti di farlo, nella mia tasca.

In estate mia figlia e la madre fanno una lunga vacanza al mare,
Virginia Maurizia rimpiange che non ha mai visto un arcobaleno, dopo
qualche giorno, le scatto una foto con due arcobaleni come sfondo: si
sciocca! - Neanche io ne avevo visti due insieme, mai, e rimasi
stupito. - Nota 4*
Mia figlia dichiara d'essere diventata ballerina di tip tap e riesce
anche a suonare il pianoforte di Bella Star, il quale sui suoi passi
l'accompagnò intonando il pezzo sul suo rumore ritmato per il saggio
che stava mostrando.- Era una marmocchietta, ora é una signorina.

La bimbuccia in ufficio, mentre aspettavamo un cliente, si adopera
alla macchina da scrivere.- Leggo, quando finisce di battere con le
dita sui tasti, che cercava uno ad uno, la storia di una ragazzina in
un paesello chiamato Mexico, la quale dopo essere stata rapita da un
fantasma che emetteva dei " Woahhh " lunghissimi, non si spaventa, ma
si preoccupa solo di chiedere alla mamma, rivedendola " Ma perché ti
sei preoccupata? ". - Della Corte, la segretaria della domenica,
insegnante elementare, maestra in aula di suoi coetanei dai sette agli
otto anni, quando lesse la storia, chiese un bicchiere d'acqua, perché
le battevano i denti.- Ti devo fare una casa in mezzo al mare, le
disse un cliente, impazzito dalla sua bellezza e maestria. - Con gli
ormeggi dai denti d'oro, ci sarebbe d'aggiungere mentre gli squali
intorno tengono lontano i disturbatori.- Che romanticismo: " Woahhh "
sembra un ulolato.

Con Della Corte e Bella Star stemmo al Pitti Immagine.- Da un
padiglione andando ad un altro, apparve a noi, il più grosso
industriale di maglie, proprio nel punto con l'erba.- Effetto luce
senza pecore.- Presi anche contatto con un grossissimo cravattificio
inglese, per sviluppare un discorso accessori, gli piacquero molto le
cinture che indossavamo noi e le sue cravatte in Campania, si
sarebbero vendute benissimo.- Io indossavo la cintura ics quadro, di
un verde muschio unico.- Bella Star quella impossibile da trascrivere,
ma divertente da raccontare: di linea cornuta da uomo, nel senso del
play boy, uno che ha tredici fidanzate come fa a gestirle? - Infatti,
era sempre chiuso in casa con la mamma che assicurava tutti " Mio
figlio non c'é ". - Dalla morte di mia madre, quella cintura non la
indossai più. N5* - La segretaria della domenica, ne portava una
strettissima in vita, con mascherine da " facce scolpite nella pietra
che disegnano la città ". - le cinture che indossavano loro, erano
molto particolari sul lato posteriore e per metterle in risalto
dovevano anche girarsi.- Le borchiette di " Facce scolpite nella
pietra che disegnano la realtà " erano in rame, ma richiamavano quelle
mascherine allegoriche di stucchi, ai porticati delle case, cui
moltissimo si notano qua, impreziosendo l'entrata.- Con il rame, molto
tempo prima, avevo inaugurato la collezione Shock Look per rientrare,
dopo anni nelle boutique, senza mi dicessero " Ma che fine hai fatto ...
siamo già forniti? " insomma, meglio evitare preambolo che poteva
precludere il rientro con successo, dopo anni nel settore, con il rame
buon conduttore ... già sai.- Erano i tempi dell'incontro dei
Presidenti, quello primitivo, tra il primo cittadino americano e
quello russo, era il fatto più importante del pianeta di quel
momento.- Le sorti del mondo nella prima metà degli anni ottanta, si
stavano esprimendo in qualcosa di positivo.- Il pellame era
eccezionalmente tinto a mano, da aspirazioni filo deserto per uomini
blue, la fibbia era in rame, ottone e nikel, questi tre metalli in
simbiosi, formano un campo magnetico bioritmico ottimale per l'energia
umana - cosa che serbavo nel mio bagaglio culturale dal tempo della
rappresentanza in Farmacia, quando con successo entrarono sul mercato
i bracciali della vita. - La modellistica era dedicata al cobra, il
taglio del pellame ne rappresentava la linea, donando l'effetto visivo
della stilizzazione del serpente richiesto, e questi due cobra che
s'incontravano nello spazio, facevano design esagerato e calzavano a
pennello per l'incontro tra Reagan e Gorbaciov, e loro discorsi di
separazioni del mondo, in fila per due, destra e sinistra con me al
centro: SirePope blues, blusette, canotta in maialino; poco credeva il
nostro porcellino da insaccati alle loro chiacchiere circa le
divisioni planetarie, chiedeva solo un mercato un po' più ricco. - A
distanza di una decina d'anni da quel incontro leader è caduto il muro
e stiamo vivendo una democrazia soddisfacente. - Tutto é bene quando
finisce bene, specialmente se c'é qualche soldo in più da spendere, il
quale manca attualmente, e bisogna darsi da fare in tale direzione per
appoggiare quella parte di pubblico che tira a vantaggio del
commercio, della produzione, del lavoro.
Nota 6 *

Tornai a Londra dopo una quindicina d'anni, a Natale di due anni fa
e riscoprirla fu bel avventura. - É più fantasiosa, forse a livello
architettura moderna é insuperabile, non me l'immaginavo così
splendida, specialmente in Docklands, il futuro si respira a pieni
polmoni, invece viene presentato con qualche problema dovuto
all'acqua.- Ho passato la palla al direttore del giornale più
importante d'Inghilterra, scrivendogli per la sua rubrica, che l'acqua
potrebbe essere depurata grazie a particelle filtranti di carbonio o
all'elettrolisi e sfruttata, ed il vuoto creato dal prosciugamento
d'essa, riempirlo con poco cemento e molto poliuterano espanso.- Con
un litro di petrolio, se ne produce una quantità enorme di questi
nottolini e ne bastano pochissimi per ottenere una resistenza
notevole, un centimetro quadrato di tale prodotto, sopporta il peso di
un individuo adulto, in un batter d'occhio e con poca spesa, il
poliuterano risolverebbe tutti i problemi di smottamento che sembrano
preoccupare i giornalisti e l'opinione pubblica, per tali costruzioni
ciclopiche su terreno friabile. - L'idea é valida, garantita dal made
in Japan. - Venne a galla per risolvere il sottosuolo di Viale Colli
Aminei, dove risiedevo ai tempi del terremoto. - Il sottosuolo di
Napoli é tutto vuoto - invece nel sottosuolo di Docklands c'é tutto,
pure l'acqua, non vedo cosa ci sia da temere.- Se accettano l'idea che
ho postato, dietro la pagina libro minimale " Titolto " potrei fare
qualche soldo.- Economicamente parlando, non ancora prendo i proventi
dal Benefit. - Ho speso in un mese otto, novecento sterline per
acquisti al supermercato alimentare, senza bere e senza muovermi mai
da Kilburn, il posto più economico di Londra, mi sembra eccessivo. -
Ohibo'! - E dire mi ero ripromesso: basta con la vita dissoluta, vado
a Londra per risparmiare, producendo cultura scritta, favole, sto qua
per magnare a porco, direbbero le malelingue bene informate. - Il
sottosuolo napoletano é affascinante, un'unica cava, non solo teschi
da esposizione al Cimitero delle Fontanelle. - Anticamente, nell'età
romanica, si estraeva la pietra di tufo dal sottosuolo, scavando un
buco dalla superficie, ad imbuto rovesciato si penetrava nelle viscere
della terra, allargando sempre più il foro, mentre si procedeva
discendendo.- Dopo qualche secolo di lavoro, un enorme cono nel
sottosuolo era prodotto assicurato, ed il mio palazzo, era proprio la
ciliegia su questo cono gelato, dove, quando mi sovveniva l'idea ai
tempi del terremoto, mi ghiacciavo al sopraggiungere del pensiero
susseguente. Effettivamente c'è, da cercare gli antichi fori del
salvadanaio, grazie ad un sopraluogo in nome della stabilità. -
Ricordo sprofondò la strada, proprio davanti casa. - Senza questo
vuoto, dove le onde sismiche, nei primi anni ottanta, decantavano il
loro effetto dirompente, il terremoto avrebbe causato danni
incalcolabili.- Se riflettiamo sui problemi della crosta terrestre,
scopriamo avere tantissimo da fare per la sicurezza.

Mia madre e tutte le vecchiette chiesa come lei, asserivano San
Gennaro i segni di qualcosa nefasta, che sarebbe accaduta, li stava
trasmettendo tutti.- É vero la lontananza monta amore, rende più
romantici, fino al punto di asserire: di tutta Napoli il ricordo che
mi manca in testa è quel " Piezzo di cappiello " di San Gennaro, sarà
forse perché padre Morelli, il professore delle materie letterarie
alle scuole medie, m'é rimasto impresso e con lui l'ampolla, la quale
quando il Santo deve fare il miracolo, lui stringe tra le mani con il
suo sangue gremito. - Le stesse mani che ha lasciate impresse sulle
guance di tutta la Terza C, eccetto me e fatto strano, ogni volta che
ci penso mi viene da ridere, e lo stesso effetto scaturisce in tutta
scolaresca che ad incontrare chiunque di quella classe, è impossibile
non ricordare quei giorni d'ilarità scanzonata. - Padre Morelli, unico
e solo, che tutti ricordano d'acchito, figurasi quando lo vidi sul
giornale: che sballo! - A scuola, tutti volevamo bene a Padre Morelli.
- A me non ha dato mai uno schiaffo, mio fratello li prendeva anche
per me, purtroppo per me, nessuno é stato in ginocchio quanto il
sottoscritto, in tutta la storia della scuola: che tortura! - Ora,
quando vado in chiesa m'inginocchio, mai, salvo prima e dopo la
comunione. - Padre Morelli mi rimandò a settembre in tutte le materie,
davvero; non fui ammesso agli esami, sinonimo sarebbe stato dire
bocciato, in novantanove per cento dei casi, così è. - In seconda
media fui bocciato, invece di andare a scuola, spesso prendevo la
strada del bosco, dove ero bravo a giocare a pallone, da ripetente,
siccome mi ritrovai nella classe con mio fratello più piccolo, mi
responsabilizzai, andando tutti i giorni a scuola e fui promosso. -
L'anno successivo, terza media, anche se cascava il mondo, tutti
andavamo a scuola, nelle ore di Padre Morelli, il quale poi essendo
insegnante di lettere era presente quasi tutti i giorni, tra italiano,
storia e geografia, ed allora quando spiegava era uno spettacolo
unico: si rideva con la pala, aveva una mimica impossibile al
controllo, ed allora volavano schiaffoni da colonna sonora
incredibili, si piangeva dalle risate, si studiava che era un piacere.
- Io, non ricordo niente di quello che spiegasva, salvo trattenermi
dal ridere sulle ginocchia. - Ad agosto andai a studiare nel
seminario, dalla figlia del fattore, amico di mio padre e di tutti
noi, si passava sempre da lì per andare nella Basilica di Santa Maria
Landi, la cui statua di marmo nel giorno del terremoto, cadde in piedi
sul sagrato, al centro della scalinata, da un'altezza di una
quarantina di metri senza scalfirsi. - Fui promosso a pienissimi voti,
non ci fu materia nella quale m'espressi appena sufficiente, ovunque
perfetto, il preside della commissione esterna che m'interrogò in
storia e scienze naturali, si rivolse alla professoressa Leonia e le
chiese come mai non fossi stato ammesso agli esami di giugno, lei
candidamente rispose: condotta, anche se non é assolutamente cattivo,
aggiunse. - Più di esternare un sorriso imbarazzato convenevole,
immagine seria, cosa potevo fare, non mica potevo raccontargli di
Sivori che faceva impazzire tutti quanti al San Paolo e la croce vera
per i romani era SPQR nel segno di Omar, che oltre ai romani aveva una
spiccata propensione a punire tutti quelli con la maglia a strisce
nere.

rimuda

unread,
Dec 8, 2007, 3:44:59 PM12/8/07
to ITechnodemocratic


On 7 Dic, 05:11, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:


A settembre di due anni fa il Seminario di Viale Colli Aminei si
vestì a nuovo, niente di meno Papa Karol Wojtyla al secolo pastorale
Giovanni Paolo XXIII ed ivi si fermò per molti giorni, aria collinare,
vista sul mare.- Una mattina distrattamente apro il cancello, subito
dopo il mio palazzo, c'é una curva, quindi non vedevo le macchine che
provengono da sopra e neanche feci caso per la verità - auto, tutte
ferme e silenziose, motori spenti, ad un più attento esame mi resi
conto che gli autisti leggevano il giornale, senza imprecare, non
credo ai miei occhi: gli autisti super strippati napoletani che se ne
fregano del traffico?- Boh?! - Non ricordo mai di essere uscito cinque
minuti prima, di mattina adoro la puntualità, sarà stato quel silenzio
particolare a darmi maggior spinta, velocità?- Fatto é, che andai a
vedere cosa fosse successo e notai attraversando la strada, che un po'
più giù, all'altezza del seminario, una folla notevole di persone con
tanto d'infermieri sulle scalinate e sui muretti dell'ospedale e della
clinica vicino, e chiedendo a qualcuno cosa fosse successo, seppi che
c'era il Papa, allora ivi mi recai.- Uhà!- Sua Santità proprio qua! -
Ad un paio di numeri civici da casa mia!- Sopraggiunge sui tacchi a
passo svelto, la maestrina Della Corte, la quale tutte le mattine
passava sotto la mia finestra per andare a lavoro e si presentò quel
giorno, proprio mentre usciva l'auto Papale, nella sua luminosità
frontale l'auto avanzava ed io mi pregustavo il momento in cui avrei
visto il bel faccione del Papa nelle sue vesti molto particolari,
uniche.- La segretaria della domenica iniziava a piagnucolare " Non
vedo, non vedo, non vedo " siccome veramente ha bisogno di un po' di
Santità, con tutti quegli injuci che va combinando, la presi come
segno del signore e la sollevai, ti pareva non l'alzassi in cielo,
pesa cinquanta grammi, tale fu lo slancio a momenti si azzeccava al
palo dalla luce, magari ... avrei guardato il Papa, il quale passò ed io
non lo vidi ed ancora lo aspetto, che faccia visita pastorale a
Londra. - Dispettoso l'autista andava piano nel sopraggiungere
frontale, come lei mi fu davanti, Madonna e come scappò; qualcuno
s'ingelosì o cosa? - Di Della Corte non ho recapito e voglio vedere
il Papa, non so se rendo l'idea, specialmente ora, hanno restaurato la
cattedrale sotto casa, abbandonata da prima che mi trasferissi qua, e
chissà da quando era chiusa al servizio pastorale? - Cosa potevo dire
a chi mi chiedesse del Papa? - Beh, sai, come macchina preferisco la
Jaguar d'epoca, color ottanio, tettuccio apribile con interni e
capotine sabbia. - Dopo qualche giorno telefona Bella Star " Vieni
qua, corri, corri andiamo sul palco con il Papa, il nostro tastierista
dirige l'orchestra: il Papa, il palco e noi ". - Forse dormivo, per
strada non c'era traffico, lo ricordo bene, mi pare fosse sabato,
scesi di casa tra la doccia e mentre mi vestivo, che tempo, mi
ritrovai sulla tangenziale insieme ad altre centomila auto intorno,
bagnato di sudore, senza poter andare, per ore intere, in nessuna
direzione, capii perché il Papa avesse fatto cenno all'autista di
scappare; purtroppo dal Vaticano, valutare il traffico napoletano e
uguale che programmare più facile e breve convertire prima il resto
del mondo al cattolicesimo. - Quel giorno c'erano centomila e più in
Piazza Plebiscito ed un milione bloccati nel traffico.

Nel seminario si studia per diventare preti, i pretini al bar sotto
casa, compravano caramelle e cioccolatini.- Io sono cresciuto con
tantissimi pretini intorno, credo non esista un altro posto al mondo
con tanti pretini, purtroppo con gli anni la vocazione al sacerdozio
va scemando e la differenza da trent'anni ad oggi si nota e come, e
non solo nelle sottane. - I preti contemporanei vestono stile
metropolitano, specialmente ai capelli, hanno dimenticato ogni segno
distintivo, manca poco che li vedremo con copricapo da cow boy, mentre
allora con la tonaca svasata ed a campana, allacciata da una fila
infinita di bottoni e la chierica ed il copricapo a disco volante
erano spettacolari, infine cosa dire del collettino particolarmente,
unica nota bianca in tanto nero, e le calze rosso porpora?

Un paio d'anni fa, un cliente mi chiese di misurare un capo spalla,
lo indossai ed assunsi posizione braccia conserte alle spalle. -
Questi si mise a ridere, assicurando che fossi uguale ad un prete. -
Lo odiai in quel momento, e se la cavò bene, perché altrimenti gli
avrei dovuto fare grazia di penitenza per essere stato blasfemo nel
nominarmi prete invano, non lo avrei mai promosso sacrestano. - Sempre
la stessa persona, incontrò Gustavo al centro e questi gli comunicò
che ero morto. - Ero semplicemente scomparso da Napoli per una
settimana, stavo andando nella Valle del Non, per ricerca colori,
paesaggi oltre montuosi, e per scaricarmi dai negativi dell'immagine
originale, ogni tanto bisogna pur cambiare fotografia, non può essere
sempre Vesuvio.- Andai un po' ovunque in Italia, senza mai giungere
alla valle suddetta, troppa pioggia, quella zona inoltre, la ricordavo
magica, l'avevo vista di mattino e non al tramonto, vero capolavoro
della natura. - Fu bello quando quel caro cliente dal flash
sacerdotale mi rivide - non credeva ai suoi occhi. - Non prestai molta
attenzione a ciò che gli avessero detto, perché i Bellazzi, seguono il
mito della chiacchiera a tutti i costi, l'importante é che si parli,
in quanto poi a concludere già sai. - Questo dato fatto, incluso il
ractatio pallorum omnia mala fugit é di rigore per mantenersi in vita
dopo dicerie del genere; giusto per non restare senza far niente dopo
la morte, mi faceva ridere assai, incontrare persone che non sapevano
se darmi le condoglianze o cosa. - Basta che pagate i sospesi e non
c'é problema, anche se morissi verrei a chiederveli lo stesso.

Dopo la vacanza del Natale, rientrai da Londra, ritemprato a
dovere. - La città, cui avevo rivisto da poco con piacere, era più
giusta che mai.- Una volta conseguito il diploma anni prima, ivi
trascorsi quattro, cinque mesi, prima di partire militare. - Era
semplicissimo trovare lavoro, grazie all'agenzia, ogni qualvolta
finivano i soldi, del lavoro precedente.- Si poteva vivere benissimo,
grazie ad un'infinità di lavori temporanei facili da procurarsi, e poi
il tipo dell'agenzia, ben capiva l'antifona, il piacere di vivere in
primis era ciò che interessava gli studenti, specialmente italiani,
dopotutto é anche molto inglese, guadagnarsi da vivere studiando, il
guaio nostro é che " Gli esami non finiscono mai " dice Eduardo, ed io
ero venuto in Inghilterra, con i soldi che la mia mamma, aveva
lasciato sul comò la mattina, per iscrivermi all'Università. - Il
primo lavoro fu proprio sotto casa, dove abitava la mia futura moglie
e dove alloggiavo; in una lavanderia industriale entrai nel mondo del
lavoro di questi lidi. - Il primo giorno fu estenuante, attaccata alla
parete, una macchina a nastro si parava davanti per otto ore
consecutive; con tale attrezzatura mi aiutavo per rimettere il rotolo
di cotone, sporchissimo e maleodorante, lungo e largo, in linea,
pronto per essere processato, nella sua catena di lavorazione di
lavaggio industriale. - Cotoni attorcigliati, annodati da misteriose
mani, le quali neanche sapevano asciugarsi? - Rotoli usciti dai loro
alloggi, giungevano in un carrello dove erano ammassati, ed anche se
puliti, ugualmente prendevano il tanfo degli sporchi ed a lavorarci
sopra, ad appena cinquanta centimetri di distanza dal mio posto, c'era
poco da stare allegri. - Ridonato dinamismo a tutto il rotolo,
bisognava piegarlo su se stesso, con tante strisce a seguire partendo
dal capoverso, tante balze sovrapposte, da un metro e mezzo l'una,
misura d'apertura comoda di braccia. - La macchina serviva nei casi
complicati, quando proprio il nastro era difficilissimo da sciogliere,
altrimenti era più sbrigativo procedere a mano.- La maggior parte dei
rotoli che giungevano da me erano ingarbugliati, tanto da richiedere
l'aiuto di tutti i mezzi che avevo a disposizione, per venirne a capo,
nel più breve tempo possibile. - Azionavo dei pulsanti e dalla
macchina usciva il rotolo - con la mano lo portavo da un lato prima e
poi dall'altro onde ottenere due metà sorrette al centro da un'asta di
sostegno. - Lo stenditoio automatico, era dotato di movimento
ondulatorio, però accompagnarlo con la mano, spesso era necessario,
lavoro indubbiamente scomodo, sorpassato. - Quella prima notte
m'addormentai più tardi del solito, nauseato e stanchissimo - il mio
posto di lavoro, produceva sempre straordinario mi dissero, quando mi
vennero a chiedere di restare, per ultimare il più possibile la
produzione.- Non ero certo lì, per aspettar Natale in quel atmosfera,
anzi, e dopo tutto non avevo bisogno di tanti soldi e volendo potevo
sempre chiederne a casa, piuttosto che prestare attenzione a non
vomitare, per rimettere in linea carrelli di rotoli fuori guida.-
L'indomani mattina stendo il rotolo, quello che mi sembrava più ben
messo di tutti, per quasi tutta la lunghezza del capannone, senza
disturbare i compagni di lavoro che erano occupati perimetralmente, e
senza neanche sentirmi osservato, non spizzicavo una parola d'inglese,
stesi tutta la striscia sul pavimento ed azionando la velocità al
massimo e pilotandola quando bastava per stendere a modo il tessuto,
in meno che non si dica, risolsi il problema. - Quel giorno verso
l'una massimo, dovetti terminare ogni rotolo, c'era troppa roba
accantonata e stendendola dal capoverso, ero anche lontano dal corpo
più impregnato, il mio lavoro di colpo, diventò senza affanni e
pulito.- Ero compiaciuto di me stesso e non solo per il look, infatti
dalla prima esperienza occupazionale, potevo ritenermi soddisfatto, me
l'ero cavata incredibilmente bene, per quello che mi fu prospettato il
giorno precedente e che dovetti accettare per forza, perché come
inizio e senza neanche saper parlare, cosa si può chiedere a parte
ringraziare, per ciò che viene offerto?- Il giorno dopo alle dieci
uscivo dalla fabbrica, andavo a comprare il giornale, mi facevo un bel
sedile coi rotoli, per farla breve, neanche a Hollywood si sono mai
viste cose simili?-Il mio posto di lavoro, era quotidianamente, in
poco tempo sbarazzato, da ogni faccenda infernale e rumorosa, che
vibrando smuoveva tutto il circondato. - Il Boss, giunse a lavoro con
la sua Jaguar, mentre io entravo, lasciò la macchina ben visibile,
parcheggiata sotto casa dove abitavo e giunto l'orario, da lì a breve,
che tutto era in ordine ed io leggevo il giornale, si trattenne una
vita a chiacchierare con la tipa che lavorava accanto a me, da vero
capo in testa dell'azienda, in odore di trasformazione, qualche anno
dopo si passò agli asciugatoi ad aria calda, meno lavoro e più igiene,
per un mondo sempre più turistico a dimensione d'uomo. - Il giorno
dopo venne trovarmi a lavoro la mia ragazza, mi sembra con la sorella
se ben ricordo e anche con amiche e parenti e tutti a curiosare fieri,
che non avessi niente da fare, per la mia bravura e che i tempi erano
maturi per cambiare ambiente, nella scalata sociale. - Ormai sapevo
quasi cento parole d'inglese. - Tutti i miei superiori, sembravano
soddisfatti del mio lavoro e di risparmiare pagamenti per orari
straordinari.- Per i rotoli di carta igienica per le vignette " La
Costellazione del Lupo Azzurro " mi snodavo veloce appresso ad un
attrezzo vibratore di fasce, il quale divorava la stesura delle
strisce, vignette, quale apparecchio felino sbrana pecore al ketchup.
- Dopo due settimane di lavoro ringraziai e salutai, non ero
certamente nato per lavori al chiuso e volevo nuove esperienze, ed
intorno Angel, dove abitavo, le agenzie pullulavano ed avevo bisogno
di qualche bagno culturale in musei o equivalenti, per dare ragione
alla mia visita di viaggio culturale o esercizio di conoscenza.

Mi giunse una telefonata dall'aeroporto, era sbarcato a Londra
Vittorio Spalletta, che poi fondò in futuro la sua CEE " Con
Entusiasmo e Volontà " cui ho scritto all'inizio dell'opera.- Se ne
tornava a Napoli perché non era sbarcato con lui il suo bagaglio che
prese un altro aereo. - L'aereo della famiglia, probabilmente,
figurarsi se non lo avessero marcato stretto - lo facevano scappare
con moglie e figli? - Sarebbe stato divertente assai insieme a Londra,
ma meglio così. - Per quanto mi concerne, la riccardomustodario's
international band, è presentata bene da tutte le sue sfumature. -
Agli inglesi snob, che si chiedevano dell'Europa, degli italiani,
recapitai i saluti del mio amico ringraziandolo del pensiero gentile
d'essere passato a trovarmi e nell'aeroporto quel dì, dimenticai il
borsello ed il passaporto, con soldi, annessi e connessi. - Di lì a
poco, bussarono alla porta i poliziotti, con il mio borsello integro,
così come lo avevo lasciato, iniziai in quel frangente ad amare la
polizia, anche se non li avevo mai odiati - li trovai splendidi e per
la prima volta scoprii il concetto della sicurezza, a parte a momenti
giungessero a casa, prima loro che io.- In Italia sette, otto anni
prima, durante uno sciopero, arrestarono un mio amico, che niente
stava facendo, se non " Cretinetty " io chiesi di rilasciarlo,
altrimenti si rovinava lo scherzo, e quelli incarrettarono nel furgone
pure me. - Era il sessantotto o forse qualche anno prima, scioperavamo
per le suppellettili della scuola: inefficienti come l'Istituto Enrico
fermi,una succursale aperta per far fronte all'enorme numero di
studenti che in quegli anni produceva Napoli.- Quel giorno in orario
il portone era aperto perché nessuno entrò, e quando mio padre si
presentò per prelevarmi dalla stazione di polizia, non ebbe nulla da
ridire, se andassi o meno a scuola, salvo un " Stavo col pensiero ... ".
- A Londra i poliziotti li trovo efficientissimi, senza neanche il
bisogno delle armi.

Due settimane da turista, in quei meravigliosi anni settanta, con
il flash in testa, molto fantasioso per la verità: Londra
prolungamento del Golfo di Napoli, uno sballo assoluto di città,
gente, musica, pullman, tutto poteva apparire sconvolgente. - Rispetto
massimo si respira nel Regno, il cittadino lavora di buona lena,
accarezzando l'idea di sognare ciò che si vale. - Londra capitale,
dalle tante, troppe possibilità di riuscita, ciò nonostante, anche
qui, i figli di papà d'allora vezzeggiavano il comunismo, quale
questione culturale di quel momento, anche se poi dal discorso
anticapitalista che dichiaravano, erano i primi a farsi bene i conti a
vantaggio delle loro tasche, sempre più borghesi. - I segni del
progresso, del momento di cultura sessantottina, primi anni settanta,
costituivano delle due realtà, proletaria e borghese, un'unica isola
da cittadini londinesi, città classista, ben quattro, però senza tanta
differenza tra le parti, salvo non si paragoni la prima all'ultima,
esempio filologico di Aristocrat, da Upper Class ad Upper Road,
un'unica linea, tutti si viveva bene, ed erano evidenti queste
similitudini, si notavano e si sentivano nell'aria, senza neanche
andare a disturbare la pubblicità luminosa e consumistica per
eccellenza in Piccadilly Circus o nell'underground, quantomeno
leggerla nella mostra della Pop Art, nella Tate Gallery, laddove
lavorava il mio futuro suocero e tanto volentieri andavo a fargli
visita. - Era tutto un unico paese: il costume, la pubblicità, l'arte,
la musica, lo sport, ci facevano più simili di quanto pensassimo,
prima che imparassimo a parlare altri linguaggi, ci chiedevamo perché
il pullman a Londra fosse diverso e là, sì ... restava a bocca aperti
incantati, quando si saliva in esso, al piano sopra, davanti, se si
trova posto più turistico. - Tutto molto eccitante, da far sentire al
centro del mondo, non spettatore giornalistico in visita ai locali del
centro, dove in qualcuno era buio anche di mattina, al suono di
chitarre, sfrenatamente Rock.

Di lunedì mattina mi presentai in agenzia, il tipo dai capelli
rossi e dall'aria birichina che la gestiva, dopo avermi fatto delle
domande su Litz Taylor e Sophia Loren, decise che ben parlassi
l'internazionalese e mi spedì nella compagnia del gas. - Il lavoro era
niente male, uscivo anche all'aperto per mettere la benzina a dieci
furgoni, i quali uscivano una volta al giorno, il resto chiacchiere
per imparare l'inglese, tra un tè e l'altro.- La settimana dopo
ritorno in agenzia " Buongiorno - how are you - sono terminati i
soldi. - Bobby Charlton, Beatles, Gigi Riva, Rolling Stones, Patty
Pravo ". - Nome che lui non conosceva, il quale probabilmente dovette
dare l'impressione che fossi ancora più internazionale, suonava
inglese, tanto che mi spedì nell'ufficio della compagnia elettrica. -
L'idea ufficio non l'ho mai avuta tanto in studio, a meno che non
fosse mio, tipo l'ultimo piano della torre in Docklands, non andrebbe
male.- In quel ufficio, dovevo correggere delle cose complicatissime o
forse facilissime, solo che non avevo capito bene cosa mi avessero
detto, comunque lo feci, ma non era il mio ideale di lavoro e poi
nessuno era tifoso dell'Arsenal.- Non ricordo quanto tempo sia stato
in quel posto, l'amico dalle grandi conversazioni " Pasolini, Ken
Russell, Twiggy, Ornella Muti " che ancora non era famosa e neanche io
la conoscevo, quindi avrò detto qualche altro nome che ora non
ricordo, insomma, mi manda in una fabbrica di campanelli, una volta
stabilito che io sia avvezzo alla musica.- Troppi lavori, uno dietro
l'altro, allora dopo una settimana cultural turistica vengo
indirizzato nel deposito Archimede, non so se rendo l'idea ... Pentax -
motori marini. - Il posto m'ispirava, come aspirante magazziniere,
subito mi distinsi per la mia dimestichezza alla paletta mobile, con
la quale mettevo i motori in pile ordinate, alzandoli con le braccia
metalliche, trasportando i colli di cartone, da un punto all'altro del
deposito, sollevando l'imballo tutto dall'interstizio di base
schermato in legno; che descrizione ... insomma, tutto il magazzino si
trovò in fila ordinato da un punto all'altro. - Spostando i motori,
era un po' come fare scuola guida matematica, infatti, la mattina
disegnavo delle linee immaginarie a terra, sulle quali mi muovevo a
memoria, dopo aver caricato le batterie dell'elevatore al massimo
dell'energia che poteva incapsulare, pure ciò destava curiosità in me,
non avendo mai visto un motore elettrico di quella portata. - Il
lavoro seguente fu al reparto pubblicità dell'Omega - avevo uno spazio
con tavolo proprio sulla finestra, come se dovessero vedermi di
faccia, nella stanza in cui operavo c'era un cartello, una locandina
pubblicitaria di quattro atleti greci, che dovevano trasmettere l'idea
dell'orario - poster da Olimpiadi, il punto dove la forza fisica é
continuamente in gara con il tempo in tante discipline. - Questi
atleti classici, su fondo satinato nero, erano naturali come il loro
tema: uomo in gara col tempo, il quale mi ha accompagnato sempre,
quale idea. - Quel posto é stato il più piacevole di tutti e quando
stavo per lasciarlo, perché rientravo in Italia, era Natale,
carinamente ebbi in regalo quel poster, il boss me lo arrotolò in un
contenitore sicuro. - Lì erano tutti speciali, per la verità ovunque
erano di gentilezza squisita, non ricordo mai, di aver incontrato
persone non a modo. - Prima di partire, vado a salutare l'amico
dell'agenzia, il quale speranzoso di un ritorno dopo il servizio
militare, mi regalò un bel portafogli di cinghiale.

Qualche giorno prima delle vacanze natalizie ero a casa. - La mia
mamma si preoccupava che se non fossi partito per il servizio
militare, mai e poi mai avrei potuto rimettere piede in Italia;
inutile raccontarle storie di bracconieri che sconfinano con facilità.
- Non le voleva proprio sentire, assicurava mio padre.

Nell'ultimo post natalizio di due anni fa, entusiasta dai nuovi
sussulti architettonici, ho trovato Angel completamente cambiata e lo
stabilimento sotto casa dove lavoravo, é diventato un centro
residenziale, con segnali post industriali, una via di mezzo tra
ufficio ed abitazione.- Gli uffici crescono e se ne costruiscono
sempre di più, anche a Napoli, nel nuovo centro commerciale, ne sono
sorti migliaia. - Eppure sembra ci sia ben poco da fare, mentre in
procinto di uscire dalla recessione, studiamo l'un l'altro a livello
europeo, per stabilire bene come muoversi sul mercato.- Per la serie:
dall'orlo del trapasso di un'epoca al nuovo business europeo il tratto
é breve, e come potrebbe essere diversamente, tra pochi anni sarà
tutto cambiato. - Stabilito che nel vecchio continente, siamo molto
ricchi e volenterosi, bisogna solo credere ed operare di conseguenza,
superando barriere commerciali che c'inchiodano ai bordi dell'opera.

Agli albori della collezione ics cerchio: Dio sta all'amore, come
l'energia sta al bene, ultimo mio, periodo napoletano, libravo
un'altra interpretazione del pensiero che mi portavo appresso da
secoli, la quale vedendo Martina, fu più lieto inserire nell'aria
commerciale.- Lei amava discorrere di questi temi che la travolsero
spiritualmente sulla strada del Buddismo, direbbe qualche materialista
esasperato che volesse addurre a me la causa di tanta spiritualità
inutile, invece no, perché l'esercizio spirituale, è meglio dell'ozio.
- Ultimamente si vedeva spesso, perché lavorava nella regione, ed
essendo donna, si sentiva frustrata dalle alte sfere dell'azienda, che
le precludevano la carriera. - Maschio potente o maledetto che sia,
lei non demordeva e stava sondando tutte le Aziende del livello della
sua che avessero bisogno di un capo area marketing.- Trovava da ogni
cosa spunto per andare all'attacco.- Le suggerii dimenticarsi la
religione buddista, che salendo troppo, esclude dalla carriera
cristiana, in altre parole le cariche più vicine al Dio del nostro
territorio, inoltre le chiesi dipingermi un quadro con gli angioletti,
per sviluppare una prossima collezione, cui avevo linee intuitive in
testa da sviluppare. - Ironia della sorte, non passò un mese ed erano
già sulla rivista moda più accorsata.- Avrei dovuto credere ad un
imbroglio d'interessi spirituali o ad un fatto che lei avesse legato
al dito, come potevo leggere in un altro quadro?

Distrazioni grazie a Della Corte che acquistò i biglietti un paio
di settimane prima, andammo a vedere il concerto di Tina Turner.- Dei
cretinetti dietro di noi, tossivano, starnutivano, facevano casino,
tutte le star del gruppo, con il quale ero al concerto, se ne
fregavano altamente, anzi il cantante lanciò un acuto che elettrizzò
l'aria, più dei megawatt della Rock Star sul palcoscenico, chiasso dei
tipacci di terza fila che avevamo dietro compreso, i quali volentieri,
sarebbero stati disintegrati dal concerto se questi avesse avuto
un'anima meno trash, cui afferrata l'antifona, mi comportai di
conseguenza: il concerto di Tina Turner mi piacque moltissimo!- Era
una giornata piovosa, nello stadio non si stava tanto stretti e poi
mentre ascoltavo Night Bus, ammirando le scenografie del bel palco,
ascoltando attentatamene la bravura dei musicisti, allorquando quelli
del gruppo del trio dei postumi, si sfiancarono con le loro
tarantelle, quindi potei apprezzare specialmente il sassofonista, ed
in quel mentre il cantante del gruppo di Bella Star mi fece ascoltare
anche la sua voce, che non avevo mai sentito prima lanciarsi su una
nota e mi giunse netta, chiara e precisa, così come si era levata nel
cielo della notte.- Ed ecco che mossi da chissà quali richiami, in
quel di Cava giunsero casinisti cui sopra già menzionati - io,
invitavo loro di muoverci, di andare sotto al palco, dove potevano
ascoltare musica più bombardata, loro senza neanche degnarmi di uno
sguardo, ma senza neanche schifarmi, non si smuovevano. - Quelli sono
dispettosi assai; una cosa, più di una volta é inutile dirla, può
capitare di ritrovarsela infilata in un reef rock, poco lusinghiero.-
Decido di andare al bar, avevo sete, il palco era enorme, si vedeva e
si sentiva bene da tutte le parti.- Mi ristoro e porto agli amici
pacchi di pop corn senza drink, non mica avevo chissà quante mani? -
Quelli neanche si smuovono, nonostante la bocca arsa dal sale, in
edizione Torture Jungle.- Il concerto diventava entusiasmante,
nonostante i cafoni alle spalle; il gruppo non si scomponeva, non
cambiava posto, lì, con la bava alla bocca, Della Corte e Bella Star
ridevano prestando attenzione a non consumare la saliva, per la sete
precedente più il sale post cedente - Inutile aggiungere, secondo il
più integerrimo costume tosto rock del momento, seguissero solo il
concerto: impettiti!

Tornando da Londra da una vacanza natalizia, ho l'impressione che
tutti i commercianti si lamentino più del dovuto, a loro dire, i
clienti sono più preoccupati o interessati, che poi é la stessa cosa
in casi abnormi, tipo la guerra del Golfo imminente contro l'Iraq che
a loro stessi, al look, quindi giù lagnanze, giuste, causa la guerra,
l'abbrutimento.- Uguale dimensione, avevo fiutato, dai telegiornali
londinesi, causa gli alimentaristi e paradosso fu quando in vicinanza
della data dell'ultimatum, si svuotarono i negozi, per far posto in
credenza.- Mio padre, anche lui, voleva riempissimo le stive, cosa che
tralasciai, se non per il necessario e qualche giorno in più, giusto
per stare pace con la coscienza, nei suoi confronti.- La sconfitta del
dittatore irakeno, dopo gli avvertimenti di rito, era senza via di
scampo, si leggeva bene l'epilogo della faccenda.

La guerra mi sconvolse per l'alto indice di qualità scientifica dei
mezzi in campo.- L'altissima tecnologia balistica, chissà cosa serbava
ancora, qualora Saddam fosse stato più preparato? - Il vincitore ha
sempre un'arma in più! - I missili Patriot: superlativi! - Senza il
nostro mito contemporaneo tosto, il tragicomico dittatore Saddam
Hussein, non avremmo mai conosciuto a che punto la follia della
stupida guerra, da vincere a tutti i costi, fosse giunta. - Il
dittatore era convinto, bene si leggeva nella sua faccia ideale
scolpita nella pietra, che disegna la città della torre di Babele
crollata sotto il peso della confusione biblica, senso di documento
storico dell'umanità, non in sintonia con il suo pensiero.- Anch'io
sono altrettanto certo di ciò che asserisco, infatti prima della
guerra avevo partorito " Fino a che punto la confusione mentale ti
coinvolge nelle manifestazioni affettive " e spero di non fare la sua
stessa fine e per ciò mi adopero a pensare sempre meglio, nel senso
democratico della storia e così dovrebbero far tutti.

Stile metropolitano, stile manager, stile anglo americano, si
susseguirono anno dopo anno, in un triennio che agli sprovveduti
poteva sembrare tutto uguale, mentre per gli esperti ai lavori era ben
diverso, nacque il dubbio di fare un qualcosa più riconoscibile, più
facile da identificarsi per il pubblico, più allegro, che intonasse
nell'universo rappresentato dal cerchio, delle ics, le quali
alimentassero dubbi per le stelline che non esplodevano ed a noi come
adoperarsi nel figurarsi propellente per lanciarle nel firmamento.

Ero troppo preso dall'entusiasmo del lavoro. - Bella Star si
meravigliò, quando seppe che non ero stato a trovare la persona delle
cravatte conosciuta in Fiera. - Ci passai da fuori, come avrei non
potuto, era sulla migliore strada di Londra a livello moda ed al solo
pensare di moltiplicare gli impegni, furono le energie che avevo a
disposizione a preoccuparsi per me. - In quel momento, non era un
affare da seguire, dopo la stagione dalla quale uscivo, rafforzare le
lacune di produzione soggiunte, non era errato. - Il fatto che lui si
preoccupasse, fu segnale di stimolo efficacissimo, infatti, diventò un
ottimo venditore e scrivemmo anche a qualche azienda importante, e gli
lasciai pure materiale, se avesse voluto continuare con gli accessori
e volendo, poteva scegliere la professione della rappresentanza
tranquillamente, se lo preferiva, era introdotto nei migliori punti
vendita, le ditte sarebbero state fiere di averlo come agente, qualora
come stellina splendere, gli sarebbe stato difficile durare.- Da parte
mia stavo pace, inseguendo il mio mito Londra, e non Hollywood, come
lui si prefiggeva.

Da settembre o poco prima, tutto era stato programmato
scientificamente fino all'estate, assolutamente non volevo rivivere
nessuna esperienza dell'anno precedente. - Bella Star trovò giusto,
non oberarsi d'ulteriori impegni, perché lui era prossimo ad incidere
il disco.

Si lavorava molto e la sera non uscivo più come sempre prima,
spesso per fare compagnia a mio padre, e con mio zio e fratelli che
passavano da casa tutti insieme, un paio di volte la settimana, si
giocava a carte. - Nel rientrare da Londra scopro di aver cambiato
stanza, mio padre occupa il mio letto, asserisce che é più comodo, fu
la prima mossa pseudo mamma, la quale aveva sempre avuto la fisima, di
cambiare le stanze, nella nuova stanza, c'é troppo di lei ed a volte
può sembrare ossessivo, ma più passa il tempo e più diventa
interessante. - Dichiaro la novità dell'ambiente a Bella Star, il
quale si trova d'accordo sulle idee fisse delle madri, tragiche in
generale, a volte da ridere, come nel caso scoperta dei loro injuci.-
Durante il giorno salgono gli zii a far visita a mio padre, più la
cara signora del piano terra, che due volte al giorno, puntuale bussa
alla porta per misurargli la pressione, anche quando lui sta bene. -
Se non si sentiva bene, nulla cambiava a carte, vinceva uguale, dove
io perdevo il più delle volte e se ci rimettevo solo un paio di
diecimila lire, me l'ero cavata bene, soprattutto quando c'era mio
fratello mio piccolo, che faceva dell'impegno al tavolo, una questione
direttamente proporzionale, alla puntata in pecunia.

Durante il periodo della guerra, la politica la fa da padrona,
generalmente voto scheda bianca per non sporcare. - Non capisco perché
la gente complichi così tanto la questione politica, forse perché i
partiti in Italia saranno pressappoco quarantasette e s'aspetta il
morto che parla? - Per farla breve: bisogna dare i numeri, per poi
iniziare daccapo a rompere le scatole?- Attualmente, si sono aggiunte
anche le leghe, le quali per conquistarsi consensi, parlano solo e
male dei meridionali o dei marocchini che il Sindaco di Milano ha
osato assumere all'ospedale. - A suo dire, s'è rivolto in Africa,
perché i milanesi non accettano lavori umili, tipo infermieri, essendo
tutti manager, se non dottori, ed i meridionali vincitori di concorso,
rifiutano il trasferimento al nord: che casino! - Ed il buzzurro si
offende e crea la Lega Nord? - Involgarendo di principio, l'unica
discussione di classe che il Sindaco aveva partorito: che padano! -
Ironia della sorte, questo anno nelle lezioni di due mesi fa, il
provincialismo d'Italia delle Leghe, ha raccolto più consensi di tutti
a Milano. - Pace e decenza tra buzzurri settentrionali e cafoni
meridionali.

Dopo lo spettacolo della guerra, la critica presenta lo show del
nostro Presidente Cossiga, il quale inizia a parlare senza dire niente
e minacciando addirittura dichiarazioni al fulmicotone in direzione
dei bene informati, creandosi un atteggiamento attendista per caso;
qualche giorno fa, ho trovato una pagina di giornale dove se ne sta in
Irlanda - forse mi voleva informare, di ciò che non sapeva.

In un mese ho preso solo tre giornali italiani, peccato che i soldi
spesi meglio, quelli per il Corriere dello Sport, al quale ho scritto
per la rubrica dei lettori che senza Maradona il calcio é meglio si
dia all'ippica, altro che chiacchiere.

Verso febbraio mio padre s'ammala e con il passare delle settimane,
sempre più gravemente. - Era passato un anno e pochi mesi dalla
dipartenza di mamma e lo spettro di papà mi terrorizzava, così decisi
di prendere in mano le redini della situazioni. - Iniziai a
preoccuparmi della malattia, seguendone il decorso e come incanalarlo
sulla retta via della guarigione.- Erano due anni quasi, che la sera
scendevo il cane per i suoi bisogni ed ora cucinavo pure, per lui,
papà e per me, tre portate diverse. - Cosa devo dire: in nome
dell'amore si fa presto a darsi un pizzico sulla pancia ed accollarsi
le responsabilità di sorta.- Unica prerogativa che chiesi, testimoni
in cucina, Bella Star e mio zio, fu di non rompere le scatole ai miei
impegni presenti, nominando quella del primo piano dai potere occulti,
che a momenti stavano per passarli come benefici, alla Cossiga per
dirla in breve, il quale sa tutto lui per i bene informati, e per gli
altri che veramente lavorano? - Quando mi videro applicarmi alle
enciclopedie, per mettere insieme più scientificamente il mio credo,
che verteva principalmente sul recupero della volontà di mio padre, la
quale stava andando a farsi benedire, tutti, e n'erano molti che
avevano voce in capitolo, si diedero un tocco di serietà concreta.

A volte bisognava portare il cane in braccio nel cortile, per i
suoi bisogni - c'erano giorni in cui non voleva scendere, perché si
stancava, allora si andava sul terrazzo.- Aveva quasi vent'anni ormai,
se non di più, e fu di vitalità incredibile, quando s'arrotolò
appresso alla salsiccia che gli servii insieme al riso e non potendola
azzannare, perché non aveva i denti, fui richiamato dal suo agitarsi.
- La salsiccia, uscita dalla scodella, rotolava sul pavimento e lui
l'inseguiva abbaiando ed incavolandosi, la stringeva tra le gengive,
facendola schizzare in avanti, perché non capiva quella situazione a
lui nuova ed io non avevo calcolato che bisognava tagliargliela in
pezzettini come feci dopo.- Pippo, il cane barbone, altezza media pelo
lungo, sapeva essere comico, come quando si rimirava allo specchio
dopo la tosatura, spaventato prima ed ossessionato poi dal non
riconoscersi s'impauriva, abbaiando andava a nascondersi terrorizzato
e noi ultimamente, a tale immagine improvvisa che si parava davanti ai
suoi occhi, temevamo potesse svenire, di conseguenza lo preparavamo
all'uopo.

Mio padre e Pippo erano diventati una cosa.- Del mio genitore si
parlò di prodigio, quando cinque anni prima, superò l'intervento, cui
neanche il chirurgo, dava tante speranze di riuscita.- Era affetto da
cancro alla milza con metastasi, indubbiamente superata l'operazione,
rimase delicato, ciò non escludeva che si recasse ovunque volesse,
guidando o a piedi.- Chi mise in mezzo che le statistiche davano un
ritorno della malattia dopo cinque anni, superati i sessantacinque
stava avendo ragione, e questo destino dal quale sembrava non si
prescindesse, non mi é mai piaciuto, infatti, andando alla USL
comunicai al dottore che tranquillamente sarebbe arrivato oltre gli
ottanta anni e lui mi rispose, novanta o cento perché no, basta
seguire i dettami, e ci sono ottime probabilità di andare molto oltre
negli anni, assicurò. - La milza, é grande quanto un pugno chiuso di
una mano media, e quando gli fu asportata, con mio cugino
fisioterapista dell'ospedale, andai in laboratorio d'analisi a
vederla. - Era un insieme di sangue raggrumato, con tanti nottolini
bianchi, simili a chicchi di riso, dalla grandezza del cuore di un
toro, mi sembrò dopo che mio cugino mi aveva delucidato sulle
dimensioni normali, il che spiegava la protuberanza che si era venuta
a formare all'altezza degli organi e che lui mostrò prima di andare in
ospedale, turbato dal suo aspetto fisico, mentre si vestiva
stancamente allo specchio, non ricordi chi altri fosse presente a
parte la mia mamma, che quella volta non rise pensando al malato
immaginario.- La sera eravamo in ospedale, dopo aver avvertito mia zia
fisioterapista.- Oltre alla milza, asportarono anche una parte del
fegato, pure i polmoni non é che fossero del tutto sani, c'era un
principio cancerogeno da metastasi - fortuna che il cuore ed i reni
tenevano, altrimenti il chirurgo, chissà se avesse tentato
l'intervento cui dava poche chance di riuscita? - Causa il cancro il
sangue in circolo va ad invadere gli altri organi, diffondendo il male
nelle altre parti del corpo e diventa impresa ardua arginarlo.

Mio padre, é sempre stato un ottimo dottore di se stesso
ed anche di tutti noi, per la verità.- Da piccoli ha sempre messo
ognuno di noi in fila: chi per la pillola o la siringa ricostituente o
lo sciroppo o cos'altro.- A quaranta anni, da ragazzo ad oggi, non
sono mai stato dal medico, eccetto un paio di volte in venti anni e
più.- Se proprio c'era bisogno del dottore, gli telefonavo ed
immancabilmente aveva pronto la pillola di turno.- Di conseguenza,
quando presi l'enciclopedia tra le mani, la linfa vitale tornò a
scorrergli nelle vene, perché come minimo, si dovette sentire motivato
dalla curiosità della conoscenza, di vedere io che sapessi e siccome a
creare storie fantascientifiche che funzionano sono maestro, siano
esse a conduzione sia statica per loro o dinamica per me, quasi
immediatamente avvertì sia lui che gli altri, dovevano darsi una
mossa, se volevano mettersi in competizione con me. - L'influenza era
la cosa che temesse di più, perché non avendo anticorpi, o meglio,
essendo il suo fisico sensibile, trovava difficoltà a produrne ed
immediatamente il bacillo si diffondeva in tutto l'organismo, con
conseguenze immaginabili sui valori corporei. - Questo era il suo
punto medico che non conoscevo.- Quella volta però non soffriva
d'influenza, come la precedente primavera, periodo in cui io vissi
tutto normalmente, infatti, tranquillamente me ne uscivo, perché tanto
era solo un'influenza, e cosa significasse per lui, me lo stava
rivelando solo allora.- Per stargli vicino il più possibile, avevo
fatto della mia ex stanza, la più lontana dal resto della casa, il
punto dove lavoravo, insieme a Bella Star.- Mio padre, da un po' di
tempo, non apriva mai la porta a chicchessia, senza prima avergli
esaminato la faccia, per stabilire cosa trasportasse eventualmente nei
suoi cromosomi. - Per questa ragione, mi disse dei problemi
dell'influenza, un giorno che io o Bella Star, demmo adito ad uno
starnuto - altrimenti, non ci avrei mai pensato.

Contro l'influenza, l'unica alternativa, é la terapia d'urto, la
vaccinazione, la quale é potente e provoca un forte abbattimento, ma
in un soggetto che ogni anno minimo una volta, si ritrova a riciclare
il suo sangue con trasfusioni per ristabilire gli equilibri tra
globuli bianchi e rossi, é indispensabile.

rimuda

unread,
Dec 8, 2007, 3:47:05 PM12/8/07
to ITechnodemocratic


On 8 Dic, 20:44, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

Stabiliti i valori che a mio padre più stavano nelle
capoccia, sugli stessi motivi, preparo la mia arringa per riportarlo
sulla via dell'entusiasmo della vita, fermo restante, che alla stessa,
é sempre stato molto attaccato.

Inizio a parlargli della mancanza di partecipazione che non glia
appartiene, ma traspare allorquando girato su un lato, non rispondeva
più a ciò che gli capitasse intorno.- L'avvilimento, dicevo da solo
nella stanza, quando tutti gli altri se n'erano andati, può in genere
al termine scaturire dalla tensione per l'enorme paura della morte, la
quale può sembrare un toccasana per l'ammalato che comincia a sentirsi
in solitudine profonda, e non trova niente di meglio che mettersi
nelle braccia di Dio, per trovare finalmente la pace. - Roba da
cimitero d'elefanti. - Lo stress mentale cui si é sottoposti in tali
frangenti, é enorme, l'ammalato inizia anche a valutare la sua vita
terrena e scopre che essendo meritevole di Paradiso, tutto sommato, se
ciò equivale a non soffrire più, il gioco può valere la candela, si
sta spegnendo.- Aiuto!- Sembrava morto? - Assolutamente no! - Uguale
se ne stava girato dall'altro lato senza segni di vita, faccia al
muro.- Ed io, che con il libro in mano, speravo di trasmettergli
chissà quale verità che non stavo leggendo? - Me tapino! - Valutare
attentamente perché mamma se n'era andata, per il suo timore di
tornare a soffrire nell'angoscia di sentirsi strumento sperimentale e
nello stesso tempo non voler morire, era indispensabile.- Questo primo
discorso, si era risolto un buco nell'acqua, mio padre non era stato
ricettivo, ma era buon viatico per ciò che mi prefiggevo.

Quando si ritrovò pieno di tubicini che uscivano da tutte le parti
del corpo tuffandosi in buste e sacchettini di plastica appesi intorno
al letto, sulla falsariga di questi discorsi insopportabili alla
vista, con lui m'iniziai alla terapia della volontà grazie alla quale
ci liberiamo delle noie; lui che in quanto a scocciarsi era maestro,
in questa direzione, dava qualche apprensione.- Analizzando la
situazione allo stato attuale, il recupero, da raggiungere nel modo
più idoneo era ciò che cercavo e questo sondavo, sperando che fosse
lui stesso a suggerirmelo, senza scervellarmi e tentando d'andare il
più possibile, al di là della terapia filosofica della chiacchierata
mera a se stessa, donavo alla parola pilotata tangibile significato di
volontà, che lui doveva recepire ad ogni sillaba, almeno questo, era
il mio intento. - Del recupero della volontà o dello spirito d'essa,
ne avevamo già discusso anni addietro, dell'importanza dello Yoga, o
di Zaratustra: la volontà dello spirito che si materializza in forza
vitale, senza andare al Creatore, come lui stava facendo. - Andando
con la ragione al superuomo, non poteva stare là, abbandonato sul
letto, nell'attesa dell'addio senza replicare alla vita: è questo
fascismo, è ciò " Un'amicizia " di H. Hesse? - Libri molto conosciuti
in casa e tra i pochi che ho letto - in definitiva: perché remare
contro la cultura di famiglia nel senso di conoscenza della questione?
- Non poteva risparmiarsi riposta.

I Santoni indiani riescono ad annullare la materia; il corpo
assurgendo a spiritualità totale, è capace di resistere quaranta metri
nel sottosuolo, grazie ad un filo d'aria attraverso un catetere. - I
Santoni indiani non si ammalano, chissà se non muoiono mai, ho letto
qualche giorno fa che in India ci sono ben duecentotrenta milioni di
religioni, in sostanza ogni nucleo familiare, fa fede a se stante. -
Non penso che le divisioni apporteranno alla crescita di un popolo e
tra le tante i pachistani si sono divisi dagli indiani, tra i due modi
d'essere, preferisco mio padre, sebbene non volle trasmettermi nessun
segno da Santone, nel momento che avevo esposto a lui, tutto il mio
impegno. - Secondo me, un accenno santone non guasta, come quando c'é
da rientrare dal limite del proprio corpo, laddove tra realtà e
finzione c'è bisogno del nostro tocco scenico per un acuto che al
momento non s'intravede, allora per non andare all'impegnativa
santità, rivolgiamoci al santone terra terra.

Nel chiedere lumi a mio zio, e su come dovessi procedere, questi mi
consigliò di rivolgermi alla moglie di mio cugino al primo piano, la
quale a quanto appariva, che sapesse ogni cosa di tutti non era
mistero, e d'essere anche in grado di dare consigli lui non si
meravigliava. - Per mia sfortuna, incontrandola anni addietro al
centro, dove abbondano i negozi di libri, risposi alla sua richiesta
di cosa cercassi, che ero interessato a dei testi nuovi nel loro
genere: uno che parlasse " Artesegni " ed un altro per procedere
disegnando genialmente con il parietale destro, appena usciti, non
trovavo.

Ne dissi abbastanza a mio zio, il quale é una persona molto dolce,
ricordandogli, che a mia madre, diavolerie di sorta nel palazzo, non
erano mai piaciute e che lei aveva sempre affermato che lui, zio Pio,
era buono così come il nome. - Capì perfettamente l'antifona e questa
cosa qui, pure dovette avere il suo effetto, quando ne parlò con mio
padre, nel momento che questi tornò, ad essere ricettivo. - In
sintesi: le fattucchiere saranno per taluni anche divertenti, ma
meglio non immischiarsi in loro, se si vivere tranquilli e mantenere
la propria identità, spirituale e materiale.

In quei giorni, mentre salivo con Bella Star le scale, al
pianerottolo di mio cugino, in questione marito strega, s'aprì la
porta, e forte si levava alta la voce del grande tenore che con quel
inno, aveva aperto i mondiali.- Cosa interessasse a me della musica
classica, e quanto a Bella Star tutto immerso nel Rock, se non a lui
mi cugino, la curiosità di parlare anche con Bella Star, per farselo
tifoso, perché tanto, tutti fanno mercato musicale, secondo il suo
pensiero, e figurati quando avrebbe inciso il disco, con lui e tutti
gli altri al suo primo piano, che conoscevano tutti e tutto:
successone. - Vincerà era il flash sul quale mio cugino voleva far
leva per portarlo su in cima, vertice che io troncai in quanto il
grande tenore non godeva di tutto il mio consenso per la sua linea
d'abbigliamento che firma, come si può ammirare in Baia Domitia
esposta in vetrina, dove sembra avere difficoltà ad esprimersi con gli
stranieri che lo mitizzano e che affollano il posto.- In conclusione:
essendo io interessato, centomila volte più alla moda che alla musica
bye, bye alle stranezze spirituali, in un settore dove non si vince a
chiacchiere bensì linee di conoscenza moda, cui la strega può essere
solo un look flash, una volta ogni dieci anni, e W gli stilisti veri,
e povero Gianni Versace o Valentino Garavani, ormai leggenda, e tanti
altri a ritrovarsi colleghi del grande tenore, senza saper cantare, e
qualora i fashion design veri avessero qualcosa da ridire, questi il
gran maestro della voce, è in grado di uno " Strillo " nei timpani da
stordire - non lo so - come se bastasse ago, cotone e forbice per
diventare grande stilista o la voce, per vendere al mercato sonnolento
o più probabilmente lo so, sebbene non riesca a farmi sentirete da chi
di potere governativo onde mettere ordine in tanta confusione che si
sta generando tra settori e marchi che funzionano e devono produrre
sempre di pìù e per forza, per loro e le fattucchiere del medesimo
giro che hanno generato, cui io voglio starne alla larga. - Bella Star
con le buste in mano della spesa come me, continuando a mangiare
cioccolata salutò anche lui e proseguimmo salendo le scale, da parte
mia, pensando a questi pazzi manicomio che hanno la presunzione di
pensare che se mi rivolgessi a loro avrei successo di stilista. -
Intanto, per la collezione uscita tutta difettata, con chi dovrei
prendermela? - Chi più di tutti genera confusione e perché?

La cosa che più mi andò sul naso é che se fossi diventato il
grande design che sono, presente in tutte le vetrine con la mia
collezione eccetto quella dedicata alle " Marunnelle " per niente i
profittatori spirituali straniti o blasfemi che siano, avrebbero
tirato acqua al loro mulino e chissà quanta gente a mia insaputa
dovetti avere alle calcagna, nel momento che stavo per smuovere il
mondo. - Ohibo'! - Mi soggiunge della Beata mia madre che manda tutto
a rotoli giusto in tempo: meglio il successo per vie artistiche più
precise, fa più orgoglio di famiglia cristiana.


Sta scritto sul biglietto da visita che sono un design e forse non
capisco questi lookogeni tipo " Azzurra " capolavori d'ingegneria e
sol perché la barca in questo momento va forte nell'immaginario
collettivo, bisogna propinarla in tutte le salse e così via ed ogni
anno v'é uno sconfinamento nuovo che non mi torna, come se i vari
stilisti e non lo faccio per ripetermi Versace, Armani e Valentino e
tantissimi altri del settore, non rispondessero appieno alle esigenze
di mercato, indubbiamente c'é, qualcosa che mi sfugge, ma dove
cercarla?

Bella Star si fece promotore di andarcene al Villaggio, e da lì
passammo a casa mia, dopo che Tina andò in escandescenze non
trovandosi nelle mie ricerche in quanto a lei, più è confacente il
prodotto veloce, comunicai all'amico che la mia famiglia a livello
rompiscatole era niente a confronto la sua, che la metteva sempre in
prima fila in quanto a tale. - Subito si rese conto della cosa,
leggendo la traghetta fuori la porta Musto ad ogni piano e mai
arrivando al quarto, altrettanti ne leggeva fino alla mia porta,
laddove finalmente giungemmo.- Quando lui si chiese perché avessi
rifiutato l'invito di mio cugino ad entrare, neanche gli risposi più
di tanto, se non che mia madre perdonava tutto, salvo quando
s'incavolava causa qualcosa di sbagliato, allora era capace di
tagliarmi proprio la luce, aveva il potere, di non farmi ragionare più
come si conviene, in quanto, a livello spirituale, doveva essere come
dice lei punto e basta. - Capita l'antifona, non se ne parli
più,figurarsi se avessi inseguito qualcosa d'aberrante secondo il suo
credo.- Più di una volta Bella Star mi fece notare che parlavo di mia
madre come fosse viva. - Avrei forse potuto fare altrimenti con tanti
diavoli che si adoperavano in gruppi equivoci? - Bella Star aveva ben
chiara la sintesi dei discorsi inerenti alla confusione mentale, e
bene aveva asserito che lui non si lasciava coinvolgere, mantenendo il
controllo della situazione, gestendola addirittura, quindi ci si
capiva a volo, grazie alla lucidità dell'espressione appena accennata
di un pensiero brillante da brindisi mentale, il quale prende
immediatamente forma man mano che stappato dal sub conscio si
estrinseca nella sua purezza visiva ossigenata, riconosciuta anche
dagli altri, perchè paragrafo espresso nel modo più elementare
possibile.

La casa di mio padre è messa in vendita, mia sorella trovava
difficile recarsi da lui ogni giorno, vive con il marito in una villa
enorme, sarebbe stato più facile per tutti, dissero, se si fosse
trasferito lì, proprio mentre mi stavo abituando all'idea e tanto
seppi per caso nell'intervallo, ivi un attimo, per accertarmi tutto
fosse O.K. mi recai, ritrovandomi tra tanta gente immerso e quasi
tutti sconosciuti, i quali trattavano la compravendita, insieme ad
agenti immobiliari.

Per quel autunno inverno, ero partito in quinta, tutto si stava
svolgendo secondo i programmi, questa situazione di vendita improvvisa
della casa poteva sconvolgere le abitudini con ripercussioni sulla
produzione, per questo motivo mi accertai dei tempi.- Mi fu assicurato
che prima che la cosa si risolvesse, i tempi sarebbero stati lunghi,
di conseguenza, tornai a lavoro come se niente fosse, dopo aver
dichiarato, per allungare ulteriormente i tempi di compravendita, che
il prezzo richiesto era irrisorio ed il medesimo bisognava rivedere. -
Il giorno dopo, la casa é venduta, per la metà del valore che avevo
espresso, con la postilla che bisognava lasciarla tra aprile e maggio
per non incorrere nella penale, la quale essendo ragionevole, m'ispirò
a rivedere il tutto.

A dispetto della mia volontà, gli affari subito vanno in porto. -
Almeno si conclude qualcosa, avrebbe asserito un mio caro cliente.

Mio padre, a suo dire, preoccupandosi per me, balenò l'idea di
affittare una casa insieme, più piccola e senza i quattro piani da
salire, in modo che si potesse muovere comodamente. - Mia sorella e
mio fratello, non furono propensi, perché preoccupati per lui, il
quale si sarebbe ridotto a fare il mio fac totum e prospettarono anche
qualche appartamento, ove potesse vivere da solo, al centro del luogo
in cui era nato, a pochi passi da dove si sarebbe spostato, in
primavera inoltrata.- Non entravo nei particolari, in ogni modo, così
come si faceva per me andava bene e più che indispettirmi mi
divertiva, la loro gelosia nei miei confronti, e mio padre mi
raccontava dei loro progetti ed a me poco interessava. - Erano un
po'tutti convinti, che quando mi vedevo con i miei genitori, era solo
per comodi miei e loro, che invece, assolutamente non pensavano ciò,
non glielo sapevano dichiarare, perché probabilmente, ad essi pure,
doveva piacere parlare del mio pressappochismo nei loro confronti.-
Poverino, si trovava dal giorno all'altro, in cui tutti si promossero
per averlo con se, dagli stessi condotto a valutare di vivere da solo,
che poi tale non sarebbe stato, in quanto al centro di tutti i suoi
interessi da sempre, tipo gli amici, il circolo, la politica, la
squadra di calcio e tutto il resto, insomma ogni cosa si svolgeva in
quel luogo dei cento metri di zona.- Mio padre si divertita lui
stesso, a mettere voci del genere in giro, per sondare con chi e per
come, era meglio si trasferisse, già si sapeva che sarebbe andato con
mia sorella.- Bisogna riconoscere che fu abile a valutare meglio i
suoi affetti, in queste indagini a largo spettro, in cui riuscì a
mescolare le responsabilità di tutti noi, restando lui, pietra dura,
conoscenza impenetrabile. - I vecchietti hanno bisogno d'attenzioni, e
lui ne richiamò ad iosa anche nella scelta di dove andare.- Andai a
vedere una casa per tornare a vivere da solo, ed apriti cielo: a
vivere da menefreghista, di nuovo? - Sia ben chiaro, voce di famiglia
non di popolo, infatti, subito nacque un'altra soluzione di
separazione che induceva al temporeggiamento; allora presentai a
tutti, che da parte mia, ero ben lieto incontrarmi ad essere quello
prima della visita di Franco in ufficio, allorquando la massima di
Lorenzo il Magnifico funzionava e come e da sempre mi trovavo
perfettamente in sintonia con essa, stavo benissimo, inseguendo il
mito del " Quanto é bella giovinezza che ci sfugge tuttavia, del
domani non c'é certezza, chi vuol essere lieto sia ". - Davvero, da
quando ero rientrato a pieno regime nell'ambiente familiare, per
ascoltare mio malgrado, le loro critiche, spesso acide, ero diventato
più vecchio, anche dei miei fratelli e sorelle coi quali ci sono quasi
dieci anni di differenza in più o in meno, ed era evidente ad ognuno
che appena un paio d'anni prima ero il più giovane di tutti. - A mio
padre questo discorso, piacque moltissimo, e convinto della migliore
soluzione per tutti, si trasferì da mia sorella, ed avrebbe voluto che
ivi mi recassi pure io; inutile dilungarsi sulla questione, tanto che
per metterlo tranquillo iniziai a telefonare all'ex moglie, a mia
figlia, con la quale non potevo neanche più comunicare, perché aveva
dimenticato l'italiano.

A proposito di decenni, presentando delle maglie al Vomero ed
ansioso di rivedere un'amica che avevo incontrato una notte d'estate
al Borgo Marinaro, in quel di Castel dell'Ovo, la quale non vedevo da
almeno dieci prima, le telefonai essendo dalle sue parti, in un bel
giorno di dicembre assolato. - Ci eravamo persi di vista dall'estate,
perché ognuno impegnato nel troppo lavoro, lei come disegnatrice di
gioielli ed indossatrice, a parte le pratiche per il suo divorzio, io
come descritto.


Se sia il dicembre dell'anno prima o dopo, cambia poco o molto é
uguale, alla fine c'é in uno la partenza di mamma ed é quanto basta
per renderlo differente, perché solo per lei dicembre era sempre
Natale e bisognava stare insieme con la famiglia, di conseguenza tutte
le altre vicissitudini, fanno parte del gioco.

Quella notte d'estate, fu veramente un bel incontro inatteso, Anfea
é una bella persona: artistica, carina, comica ed intelligente quanto
basta e molto teatrale.- Per un paio d'anni e forse più, abbiamo fatto
comitiva insieme. - Molta gente di quel periodo é scomparsa, nel vero
senso della parola, come a dire: ci vuole la mia mamma per ripigliarli
dal Purgatorio.- Fu sconvolgente, perché ero certo, che lei non
sarebbe mai diventata tossica, Anfea, dimostrazione lampante della
perfetta forma in quel momento pre natalizio, nonostante l'incidente.-
Eccezionale incontro, ogni qualvolta incrocio un reduce di quel
periodo. - Dagli anni settanta agli ottanta, la gente più bella ed
acculturata di quel tempo, ha fatto i conti con le droghe pesanti -
una generazione intera é stata decimata o ugualmente ha pianto molti
lutti. - Senza sciocchezze, avevo l'impressione di essere l'unico
senza scosse, di quegli anni ed incontrare lei fu di un fantastico
indescrivibile: una persona come me! - Tutti i personaggi che uscivano
di notte per far bella la città, nei locali cui allora se n'aprivano a
iosa, dopo poco, s'incontravano in giro in cerca di ero per gli aghi.-
Lei per non bucarsi e per farlo noto immediatamente a tutti, si tatuò
sul braccio un fallo lungo quanto tutto l'arto, per non perdersi nei
vortici degli amici dediti alla droga e dopo un viaggio nell'avventura
del mondo si fermò a Bali, dove vive e sono invitato.- Io, per non
essere inseguito dai fantasmi della droga conservati sotto vuoto, mi
sposai e mai bucai. - Anfea aprì lo scrigno e mi mostrò le sue foto,
quelle più care, iniziando da un vecchio baliese - fu emozionante,
scoprire in lui i tratti del volto, uguali identici ad un nostro
carissimo amico morto di over dose. - Finalmente una persona, che mi
distraesse un attimino da mio padre e le sue attenzioni, e senza dirci
niente di speciale, continuammo a chiacchierare come se non ci
vedessimo dall'altro ieri, piuttosto che dall'altro decennio. - Che
bello questo feeling di conoscenza, solidificata nel tempo, con una
persona vera, con la quale mi riconosco sintonizzato a dovere
nell'armonia dell'amicizia.- Ci si può innamorare per il piacere di
essere vivi e ritrovarsi dieci anni più giovane, per aver cancellato
quegli anni, per non ricordare tutti quei caduti nel buco della
siringa?

Questione di volontà, di carattere, di fascino che se ne va e non
si vuol perdere, il tempo passa, afferrandolo per la coda. -
Immaginando chi pensa, che scriva e rida, e con la scusa che é tardi
mi suggerisco " Telefonerò domani " ora sono impegnato per come
lavorare sul primo libro minimale " Titolto " che aspetta la
pubblicazione e della relativa spiegazione che sarebbe questa delLa
Costellazione del Lupo Azzurro, che non finisce mai e dalla quale ben
si possono ricavare vignette, da edificare la stessa storia, della
carta igienica fumettata, anti vomito tossico, a passeggio nello
spazio, voglio raccontare. - Per andare all'attacco ci vorrebbe un
investigatore privato e non per scoprire chi si fa dei miei beni,
bensì per salvarci dalle droghe.
*Nota 7

Con una stilista come Anfea, mi piacerebbe ripigliare
completamente la tavola, dai piatti in ceramica di Capodimonte alla
posateria, nella quale inserire le pietre. - La posateria sarà
fantastica, é già tutta disegnata, e ciò funzionava e già va messo
dopo, anche se hanno copiato la linea, posso sempre cambiarla e le
pietre restano, sempre più dure e preziose. - Al centro di un gioco
senza frontiere, quando si complicano i fatti, colui che trama potrei
essere io, nel momento che leggono e non risolvono, la colpa dovrà pur
essere di qualcuno asseriranno, o no?.- É vero!- Esclameranno i più
normali che confondono genialità con follia o viceversa o divertimento
mio, a volte di partenza, però procedendo tutto si pianifica ad uso e
consumo sociale, perché é la fede che calibra i fatti, in quanto é la
grazia di Dio che ci fa inferiori a Lui medesimo, perché Dio é Amore e
qua cerco i soldi, il successo, grazie alla sua misericordia accetto
il momento ed allora dovrò pazientare ancora un poco.
Nota 8

Negli ultimi tempi, con la crescente solitudine degli individui e
di conseguenza del mondo, s'avverte di più la presenza di Dio ed il
bisogno d'amore tra le parti, siano esse materiali o spirituali. -
Solo quando saranno frugati tutti i dubbi e le vicende delle umane
genti splenderanno nella loro più mera chiarezza, saremo baciati
d'amore divino, impossibile da raggiungere, da ottenere nella vita
terrena, per tale motivo ancor più affascinante è riuscire a
conquistare, per dire addio all'ultimo bacio strappa lacrime,
inseguendo un'altra commedia, al di là della spiritualità
contemporanea ed io, dalla totalità di questa dimensione terrena, mi
faccio troppo prendere, cullare.

Quel giorno di dicembre che telefonai Anfea, scusandomi che fossi
scomparso ed esprimendo tutto il mio desiderio di rivederla, lei fu
meravigliosa dichiarandomi di essere stata impegnata uguale e sarebbe
uscita in dieci minuti, perché doveva comprare qualcosa d'intimo ed
era quasi pronta per recarsi al negozio: che fortuna.

Anfea mi condusse in tutti i negozi di corsetteria della zona,
soffermandosi sui reggi seni, dopo che eravamo stati insieme nella
Boutique della mia cliente di maglieria, che aveva acquistato già
maglie da Tina ed altre ne terminate, con scene riportate tessite su
tessuto: un boom del momento.- Come posi una maglia sul banco, una
cliente del negozio, s'avvicinò e mi rivolse delle domande sulla
merce, la informai dell'articolo e principalmente circa la scena
rappresentata. - Lei rimase impressionata dalla descrizione del
prodotto, tanto che mi propose se potevo interessarmi della vendita
del suo complesso turistico, da poco costruito in una località nel
basso salernitano. - Pattuimmo anche l'ingaggio: settantacinque
milioni più i premi, la signora acconsentì, al che le feci presente di
un ulteriore esborso fino a centoventi, altrimenti Anfea chi la
pagava? - Tra l'altro, iniziava a dare segni di volersi dedicare ai
suoi acquisti di corsetteria.- Chiaramente la costruttrice, donna
manager attenta, voleva solo me e con Anfea, la quale si compiaceva
dei suoi seni, quindi, dopo incasso e saluti, ci spostammo nel negozio
di corsetteria, da poco se n'era aperto uno stupendo. - La donna
manager scimmiottina s'era posta in concorrenza con Anfea ed io non
avevo colto sfumature d'occhiate tra loro? - Facile!- Però simpatico.-
Come volevasi dimostrare, con lei le cose divertenti si accavallano
per un incredibile ma vero, a pensarci, noto che a momenti é l'una del
mattino, sono appena stato a telefonare ad Anfea, non risponde
nessuno, figurati se sta mai a casa a questa ora. - Sarebbe stato
divertente injuciare qualcosa a telefono, ancora più piacevole se
aggiungo che non la sento da più di un anno.


In famiglia, essendo i miei molto cattolici, mi avevano appiccicato
il ruolo di pecora nera, altrimenti pare, che una comunità funzioni
appena, se non ci fosse uno capace di assorbire i mali secondo il
punto di vista bigotto, ed essendo io quello dalle spalle più larghe,
tutto era scaricato su di me e come uscirne, era un affare loro che
facevano e disfacevano senza addivenire a capo di niente.- Questo dato
di fatto, fu uno dei tanti che ci trovò d'accordo, tutti in famiglia,
nelle nostre confidenze del perché, durante la convalescenza di mio
padre.

Tornato da Londra, misi l'annuncio sul giornale, che la casa si
vendeva per quattrocentocinquanta milioni, garantendo per tutti che
avessero ricevuto la loro quota già pattuita, inoltre mi sarei
accollato la penale, giusto per togliermi lo sfizio di non essere
stato interpellato, se lo dovevano ricordare. - Tutti o quasi
iniziarono a mettere in dubbio il perché del loro operato ed avanzando
le più svariate motivazioni, incomprensibili per la verità, volevano
entrare nella cosa. - Vendo la casa per trecentocinquanta milioni,
dovevo solo chiudere il contratto, e c'era la persona interessata, ci
sarebbe stato per me un utile netto di sessanta milioni, pagandone
quaranta di penale.

Decido di trattare la cosa direttamente con l'acquirente, che aveva
l'opzione, naturalmente aveva già acquistato l'appartamento un mio
cugino, tra l'altro, il quale ha calcato il mondo degli affari,
gestendo un negozio alimentare, salumeria, mestiere di pesi e misure,
come il padre di Bambule', la ballerina nel guardaroba traforato. -
Giovane, sposato con prole e laureato in lettere, insomma uno in
gamba, mio cugino di secondo grado, per trattare un affare tra
incompetenti frettolosi di risolvere chissà cosa, andava benissimo a
soffiare sul fuoco. - Questi in prima istanza, m'affermò che avrebbe
aggiunto dieci milioni e che chiaramente avrei preso io.- Tutti si
scagliarono contro di me - giustificando che per dieci milioni, non si
sarebbero sporcati le mani. - Era per me quanto bastava per
rinunziarvi e semplicemente per dimostrare loro, che non sapevano fare
niente, buoni solo a sparlare di me, perché tanto se perdi dieci
ugualmente ne perdi cento, avrebbe sentenziato Tina e siccome stiamo
aperti per guadagnare, ditemi voi che voglia ho d'incassare qualsiasi
danaro passi sotto al mio naso.



Tempo prima, avevo detto a Bella Star che me ne sarei voluto andare
da Napoli ed avvicinarmi a mia figlia.-
Fatto strano, si trasferì per lungo tempo, da mia zia la figlia del
primo fratello Nino, la cui moglie era mia cugina, la quale non ce la
faceva più a stare lontana da Napoli, quindi mia nipote, in quel
periodo viveva con la sua nonna, mia zia.

Mio fratello vive a Bolzano, é un alto funzionario dello Stato,
persona precisa ed affabile, sempre disponibile, infatti, fece anche
da compare a mia sorella quando lei si sposò. - Visto che Nino
divorziò, mia sorella buttò la fede nel cesso, disconoscendolo come
compare e fratello. - Non ho parole! - Mio fratello, probabilmente,
sarebbe morto, se non fosse stato aiutato da mia madre, la quale lo
condusse per le orecchie in ospedale, dopo essere andata fino al
confine con l'Austria, perché lei sa cosa avesse captato del figlio
che se n'era sceso dallo sportone, dove da buona forchetta
primeggiava, non riuscendo più ad ingoiare, neanche i liquidi. - Mia
sorella, compreso l'ala buona del palazzo, strega in testa primo
piano, voleva che l'eredità fosse data a mia cugina, in quanto nostro
fratello era giudicato da lei, moralmente labile, intanto, della
liquidazione e di mia madre e di mio padre, nessun ha visto niente e
la pecora nera della famiglia, in merito, non sa un tubo, almeno per
lo sfizio, sarebbe levito portarmi a conoscenza, non fosse altro che
per amore di letteratura.- Sia ben chiaro, tutto questo senza rancore,
da parte mia e dello stesso fratello in questione, penso, tanto si
scrive uguale e quando si è in avere non bisogna dare.- La cosa che
più funzionava in quei frangenti, era considerare nessuno, meritevole
di appartenermi, mettendo in luce la volontà di mia madre, la quale
non voleva assolutamente si frequentassero ciarlatane dalla
spiritualità equivoca, come minimo, le quali sicuramente offendevano
il Cristo durante le loro strane assemblee, mentre tutti sembravano
essere in vocazione con la strega del primo piano e questo fatto io,
lo facevo bollire in pentola a fiamma ardente, altro che incensi,
patate, scope vecchie e feticci vari. - Quando i cristiani si
scocciano non ce n'è per nessuno, l'inferno è stato inventato apposta
per chi supera il limite.- Questi erano gli avvenimenti che si
respiravano da gennaio a tutto aprile, intervallati da una ventina di
giorni con stress indice cento. - Mi piacque mio fratello Nino che mi
chiese " Ma perché ti chiami rimuda? ". - Non sapeva di Mustodario, e
neanche approfondii la prima domanda.

Tornato da Londra, perfettamente " rimuda " solo lavoro, il quale
non mi stressa affatto, nella settimana prima di partire, avevo anche
preparato come sarei giunto per filo e per segno fino all'estate. -
Panoramica generale: non credevo molto all'imminente guerra, quale
causa di recessione che per me é, e resta, un periodo di transizione.-
Lo scotto del noviziato, lo si paga fatalmente, prima d'ogni
cambiamento storico, economico e politico. - L'Europa che sta nascendo
rappresenta un contributo enorme all'umanità, la quale assorbirà e
miscelerà le abitudini ed i costumi del vecchio continente, rendendolo
più dinamico, pronto per una cultura comune che non abbiamo, ma che
regge grazie al perbenismo della storia di ognuno e nazioni e
cittadini, compreso fratelli e sorelle, preti e suore. - Attualmente
stiamo studiando cosa bisogna translare da una cultura ad un'altra e
questo é un altro dato negativo che produce un costo, fortunatamente
garantisce anche qualche lavoro, altrimenti sarebbe la fine. - La
ricerca scientifica assorbe moltissimo, ma se manca, non si può
trasformare niente. - Da questo punto di vista la recessione di Londra
mi sembra oro colato, che si raccoglierà appena il resto del mondo
sarà pronto. - La City ed i centri commerciali in essa sparsi,
trasmettono un'infinità di segnali sempre più pronti al decollo. -
Sono sicuro che già a settembre, si leggeranno articoli più entusiasti
e fiduciosi circa il rilancio di mercato.

Londra é una famiglia enorme, affluiscono in questo punto, genti e
razze da tutto il mondo, amalgamandosi in breve, in un unico gran
rispetto d'umanità. - Kilburn é un posto molto dinamico, fin troppo,
se provenissi da uno di quei paesini carini e sperduti d'Italia,
sicuramente mi piacerebbe un mondo, ma vengo da una città super
trafficata, quindi preferisco cambiare dimensione.- La chiese
cristiane tradizionali, di queste parti, sono affollatissime, ciò
nonostante penso mi debba dare una mossa, ormai questa zona NW2 la
conosco bene, e vorrei cambiare, preferisco Angel, non lontana da
vedere sulla cartina, ma per giungervi con l'underground, bisogna
salire su tre linee diverse.

C'é una tipa dai capelli lunghi, sarà alta un metro e sessanta,
cammina con un basso coperto dai capelli, salita sul pullman é scesa
la fermata prima della mia, ossessionata dal mezzo affollato - fa
molto caldo: selezione di passi, di capelli, di bassi. - C'é una
macchina targata Sassari, davanti all'albergo, poco distante dalla mia
finestra, con la bandiera della Sampdoria - qualcuno sarà giunto su
questi lidi per la finale di Coppa Campioni e se la starà prendendo
comoda per smaltire la delusione. - Abito poco distante da Wembly,
questo m'inorgoglisce, quando ci sono le partite di cartello, si
notano molte auto con bandiere in corteo. - Andare allo stadio
dell'Arsenal, ad Highbury, con l'underground é un viaggio che si può
evitare con l'upper train.- Quest'anno ci sono sia il Napoli che
Arsenal in Coppa Uefa, il giorno delle finali sarò in Polinesia. -
Come si fa tifare contemporaneamente sia il vincitore che il perdente?

Un pomeriggio, mentre ero preso alle faccende lavorative con Bella
Star si presentò mio fratello più piccolo, consigliandomi di
soprassedere, perché papà stava malissimo, quasi mi vuole anticipare,
preparare, fu la mia impressione. - C'era molta gente quella volta, e
di colpo sembrò che stessi precipitando in una situazione enorme,
molto più grande di me. - Papà era stanco ed abbattuto.- Resto
scioccato dal vederlo quasi esamine.- Me ne scendo da casa con Bella
Star e noto che nel viale c'é la nuova illuminazione. - Mio cugino
marito della strega, aveva anch'egli finito i lavori in casa, dopo che
era tornato dal Kuwait, a causa della guerra, lui era sempre sulle
navi in quella zona, come Capitano sulle petroliere.- Questo lavoro
delle luci in quel periodo, lo trovavo di cattivo gusto e di pessimo
augurio e chissà dove lo andrò a renderlo positivo nella sua azione
dinamica un giorno, per non portamelo appresso in chiave scocciante.

Si ferma, sotto la finestra, un furgone con tanto di scritta "
Preghiera universale ". - Non essere attaccato ai soldi, penso sia un
errore da parte mia, con tali pensieri in testa e nelle tasche, la
gente intorno, é ben lieta di distrarre, diventando più carina, senza
aggiungere che c'é chi se ne profitta di tali situazioni di leggerezza
e specialmente ora che sono al lumicino, inizio seriamente a pensare
di arrivare alla parola fine di questo romanzo e considerare di fumare
meno ed iniziare a correre, per andare all'attacco delle spettanze che
mi competono, fare gol con i miei scritti.

rimuda

unread,
Dec 9, 2007, 5:39:14 AM12/9/07
to ITechnodemocratic


On 8 Dic, 20:47, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:
Quel periodo d'enorme trambusto a casa, quando seriamente mi dedicai
alla guarigione di mio padre, dovendo sopportare un'infinità di
segnali avversi, tipo: la rottura del frigorifero; ogni volta che lo
aprivo, notavo spostati nei numeri del suo tachimetro, fin che, sempre
in quei giorni, saltò il termostato ed il rubinetto della lavatrice,
avvitato talmente forte che per aprirlo, mi slogai il polso.- Tra
questi incomprensibili avvenimenti più evidenti, i quali mi condussero
alle lacrime, fin che non decisi di far piazza pulita di tutti i
feticci, in altre parole, ogni inutilità che serbavamo in casa doveva
scomparire, preoccupandomi di ciò che era indispensabile, come il
frigorifero che facemmo riparare e la manopola dell'acqua, la quale
andavo a controllare per non ritrovarmela manomessa. - Buttai un sacco
di roba - la terra abbandonata sotto al balcone, iniziava ad
ingrossarsi di stranezze, souvenir che m'apparivano alloggiati in malo
modo nell'ambiente, volarono via, infine, tutto era messo in bella
mostra, in evidenza.- Cinque stanze più bagno e cucina, due corridoi
ed in ogni ambiente tantissime cose stipate nei mobili ed
incredibilmente la cameriera voleva sapere da me dove mettere i
calzini, perché non c'era spazio e mio padre ormai non era più
ricettivo, invece di svegliarsi e raccomandare ciò che bisognava fare
a chi di dovere.

Anni prima, subito all'entrata della porta avevo scritto " Sfiorare
l'impossibile: chiarezza " e quella volta che mio padre non rispondeva
agli impulsi, non lo so, salvando lui e poche persone tra i presenti,
di tutti gli altri, avrei fatto un bel lancio appresso agli oggetti
che volavano e per non andare in galera, me ne uscii con Bella Star,
c'era da ammattire causa il pressappochismo o il tanto oppressivo
senso inutile se non controproducente addirittura di quasi tutti.

Mio padre se ne stava faccia al muro, io ero dall'altro lato che
lavoravo nel laboratorio provvisorio, da dove non provenivano rumori,
ma musica.- Mio fratello, quando mi disse che si era al chi sa se
vivrà, e la musica era di cattivo gusto, mi distolse da un non so, e
restai ancora più confuso quando entrai nell'altro ambiente, dov'erano
tutti.- Nella stanza ci dovevano essere una ventina di persone in
caciara incredibile, anche Pippo, il cane nero con qualche pelo bianco
di vecchiaia, se ne stava sul divano tramortito come il suo tutore ed
io dovevo accudirli.- Non avevano neanche mangiato, seppi dai
presenti, i quali si erano prodigati per la bisogna, vanamente.

L'indomani mattina, dopo una notte insonne per la casa, pulendo e
ripulendola di feticci che buttavo nel giardino abbandonato, visivi a
tutti, e non sotto la terra di nascosto, come faceva la strega, con le
patate o cosa sa lei per la casa, feci ben presente che quelle
pratiche da prosciugamento di linfa vitale era meglio non seguirle e
condannarle.- Rientrai dal balcone dell'ex cucina, poi diventato
studio, la pianta di mia madre, la quale era ridotta al minimo
d'esistenza. - Quel balcone é freddo d'estate, figurarsi d'inverno. -
Riposi la pianta, insieme a tutte le altre che erano in casa, alcune
d'esse erano agli sgoccioli della loro esistenza, sparse negli
ambienti, dopo averle accudite, le alloggiai in un unico punto, vicino
al balcone esposto a mezzogiorno.- In studio, compare una piccola
piantina, spostandola m'accorgo che ha la linea spezzata, la butto
subito esorcizzandola ed augurandole di continuare a vivere vita nella
terra abbandonata, attaccata al palazzo di fronte, perennemente in
fase d'ultimazione, dove la stavo lanciando, piuttosto che rompere le
scatole sulle mie pelli preziose, nell'attesa d'essere lavorate e le
quali certamente non andavano tagliate come rami.- Lo scheletro del
palazzo mai finito, che si parava davanti al nostro edificio,
togliendoci visuale e pregio, come la mancanza d'ascensore, cui
nonostante migliaia di riunioni condominiali, non si era mai riusciti
a trovare un accordo per istallarlo - senza aggiungere che lo stesso,
avrebbe dato pregio a tutto lo stabile, a beneficio d'ogni inquilino,
primo piano compreso.

Il palazzo sicuramente fu ingegneria notevole, quando fu costruito.
- Per amore di verità, due liquidazioni non ho capito a livello
d'ingegno dove siano andate ad arricchire e sarà merito di chiarimento
nel proseguimento del viaggio introspettivo, altrimenti sarei
calunnioso e passibile d'attenzioni ben più accorte dall'istituto
delle specifiche psichiche. - I condomini, sicuramente si volevano
molto bene, ma l'ascensore non fu mai costruito, quindi mi abituai a
saltare da un piano all'altro.

Avessi calunniato sarei da sedia elettrica ed asserendo la verità
quale premio mi sarà corrisposto? - Giorno verrà che i politici che
sosterranno la verità andranno in Paradiso, anche se quel dì,
adoperandosi per il taglio della liquidazione, seguendo il corso
dell'abbattimento d'ogni ricchezza o quanto meno affare per il
lavoratore; elimineranno quel giorno, pure la tredicesima,
quattordicesima e premio di produzione, insomma non si procreerà più
onde evitare di produrre pezzenti.

L'indomani mattina, senza aver dormito, con gli occhiali e senza
chissà quale stanchezza mi recai a ritirare le analisi. - Tutti i
valori erano enormemente sballati, non corrispondevano neanche ai
minimi di guardia - che l'organismo fosse ancora attivo, non si poteva
leggere su quel foglio che mi diede il giovane medico, chiedendomi
pure di che mi preoccupassi - mi sembrò di riconoscere coetaneo, forse
stesso istituto, scuola al Vomero. - Era da tempo, che ogni settimana
andavo a ritirare le analisi.- Salendo le scale, bussai alla porta di
mio zio, mostrandogli il documento ambulatoriale. - Quel giorno
aspettavo il dottore, il quale non si presentò. - Avvilimento. - Alla
prima telefonata che feci per accertarmi cosa fosse successo, la
moglie del medico rispose che il marito era uscito ed alla seconda
chiamata, m'invitò a rivolgermi rivolgermi a zia Elena, moglie di zio
Pio, dottoressa e collega del marito, e probabilmente, ivi lo avrei
trovato, quantomeno avrei avuto delucidazioni.- Il messaggio era
chiaro e forte: " Caro mio, leggi le analisi e ti rendi conto ".

Dopo un'abbondante doccia tonificante, mi siedo sul lettino di mio
padre ed armato di sicurezza psicologica non indifferente, gli chiedo
se volesse mangiare qualcosa o ascoltare musica o cos'altro, purchè la
smettesse di starsene rivolto faccia alla parete. - Non aveva neanche
la forza di parlare, tanto che raccogliendo tutte le energie, mi
assicurò che lui mi volesse bene ed essendo vecchio, doveva morire ed
io non dovessi preoccuparmi più di tanto.

Lo riassicurai che se fosse morto non sarebbe stata una gran
perdita, purtroppo sarebbe partito per il Creatore anche Pippo che lo
emulava per filo e per segno, nonostante io non stravedessi per il
cane, perderne due nello stesso momento suonava disgrazia, anzi
volevo, che non se n'andasse nessuno dei due.- Parlavo a macchinetta
con guida automatica, in virtù della quale una frase doveva per forza
partorire una reazione associata, dalla quale doveva risultare
impossibile non scomporsi, fregandosene. - Operazione difficile la
domanda ad effetto, importante era ricondurlo in essere, ed essa
rappresentava l'unica arma che avevo in grado di stimolare le cellule
dell'intelletto suo, le quali da lì a poco avrebbero salutato e sarei
stato finito; altro che valente interprete degli insegnamenti della
vendita. - Con la responsabilità che gli affido, circa il cane, il
quale doveva mangiare, trovo la scusa per intavolare il discorso cibo.
- Com'é difficile far trovare ad una persona, anche se attaccata alla
vita, i motivi per continuare a credere in essa, nel momento
dell'abbandono del suo corpo.

Quel pomeriggio fu molto calmo, certosini e silenziosi passavano i
visitatori di tanto in tanto - non ci furono commenti, con nessuno. -
Nel laboratorio che mi portavo appresso, il quale posto dove
concentrarmi mi é sempre stato più confacente, grazie all'Enciclopedia
Medica mi rendevo conto della malattia.- Ero diventato estremamente
logico. - In mancanza di conoscenza, la teoria conduce giocoforza ad
un punto interessante.

Verso le dieci di sera ero in cucina, con i libri sulla tavola,
dalla quale si notava, lui oltre il corridoio, di faccia, sul letto e
non più come un rabbino faccia al muro, che vuole espiare i suoi
peccati, la qual cosa in un frangente gli dissi, per motivarlo anche
religiosamente. - Ambiente a luci basse ed io sempre più immerso nello
studio dell'Enciclopedia, vengo carpito da un sussulto:-<< Riccardo,
nun perdere tiempo, aggia murì, va te cocca, nun voglie manco cchiu le
medicine >>. - Questo discorso gli costò una fatica enorme, traspariva
dal gesto della mano sul volto che dalla bocca andava a lambire gli
occhi, in uno stato di crescente abbandono nella disperazione di una
commozione, la quale a stenti riusciva a gestire, lui, ed io senza
nulla trasparire nell'emozione della mia voce entrai in camera sua
esordendo:- << Non ti preoccupare: vivrai! - Se solo non ti abbatterai
distruggendomi. - Ho sognato mamma! - Disperata nel suo pianto mi
esortava a muovermi - fare presto - avvertendomi che stava morendo
papà e che dovevo salvarlo.- Tutto ciò era lì, entrando dal
cancelletto nel Viale, mentre lei era poggiata alla prima o seconda
finestra. - Il sogno che appartiene a molto tempo fa, attualmente, mi
suona annunciazione >>.

A sentire " Ho sognato mamma " mio padre rizzò le orecchie ed ebbe
un fremito, ahimé! - Costatò che non aveva la forza di sollevare
neanche il capo.- Profittai della sua ricezione per suggerirgli di
mangiare qualcosa - durante la giornata erano passati a salutarlo in
molti e tra questi Rosina, la quale da vera crocerossina si prendeva
cura di lui, che se ne stava dal mattino del giorno precedente faccia
la muro, con le spalle voltate alla realtà che gli scorreva intorno,
mentre c'era chi, come la persona della porta accanto, la quale aveva
preparato per lui una delicata pastina con polpetta che gli avrei
scaldato per rimetterlo in sesto. - Mi assicurò che non aveva fame e
bene avrei fatto dividerne qualche cucchiaiata con Pippo, in quanto a
lui, una premuta d'arancia con un po' di zucchero, sarebbe stato più
che sufficiente.- Gli preparai quanto chiese, ben lieto di
sorreggergli il bicchiere.- Bevve dalla cannuccia, in neanche un
quarto d'ora, molto intenso.

Prendeva le arance da " Vincenzo Friarielli " amico suo d'infanzia,
il quale gliele sceglieva con molta cura, come il resto della frutta e
verdura, tutto di primissima scelta - era difficile trovare prodotti
vegetali migliori, rivolgendosi altrove nella zona, e quando mi
trasferii qualche chilometro, sulla stessa strada più sopra
sposandomi, mio padre trovava difficile comprendere come sopportassi
la spesa al supermercato sotto casa, dopo essere stato abituato
diversamente, con il prodotto di prima qualità scelto appositamente da
Friarielli, il quale garantiva che arance così buone, non le trovavi
neanche in Sicilia, nonostante provenissero da lì, perché le migliori
gli appartenevano storicamente e per tale motivo erano le più care del
mondo che un fruttivendolo possa acquistare, ciò nonostante lui le
offriva a prezzo ragionevole.

L'indomani mattina feci la spesa e dopo essermi fermato dal
salumaio e dal fruttivendolo in questione, rientrando a casa, vidi
dall'altro lato della piazzetta il medico che s'intratteneva con
qualcuno, figurarsi se l'avessi disturbato mai, sembrava guardare
nella mia direzione, salutai con un cenno, ebbi anche l'impressione
che volesse parlarmi, restò solo tale, anche se proseguendo pensai che
i medici, così come si fermano nei corridoi degli ospedali, ritengono
quasi ovvio che i parenti di un ammalato si rivolga loro direttamente.
- Bisogna pure aggiungere che se avessi un amico Bella Star, equivale
alla Super Star che ho sempre avuto ben presente in me - mi chiesi se
forse, non avesse avuto soggezione, timoroso di rompere le mie
speranze e comunque meglio così, gli avrei telefonato di nuovo.

La sera precedente dopo che Pippo ed io mangiammo qualcosa, lui
verso l'una e mezza di notte bevve un'altra premuta d'arancia, al fin
che io potessi andare a dormire, vittoria che ottenni una mezz'oretta
dopo aver posto questo discorso:- << Pa', come sai mamma, ogni giorno
e da quando sono nato, ha detto cinque Ave Maria per me. - Secondo te,
una che é Beata in Paradiso, per chi prega se non per un Santo? - Con
questo non voglio affermare che sono un Santo, perché sai bene che non
lo sono, senza aggiungere che i Santi sono tali da morti ed io voglio
campare molto e se ci metti un pizzico di volontà mi faciliterai il
compito e vivrai assai pure tu. - Mamma sta vicino a me per te e non
ti preoccupare, ce la faremo e tu non devi credere solo in virtù della
fede, ma preoccuparti anche di sorreggere il tuo fisico, maggiormente
ora. - Mio padre, seguendomi dapprima sul perplesso, della sua
espressione imbambolata dagli occhi lucidi velata in un sorriso,
voleva aprirsi in un discorso che non trovavo da avviargli e neanche
mi sfiorava l'idea di ascoltarlo, piuttosto mi premeva, iniziarlo di
nuovo alla vita. - Misi in mezzo che se il medico non si fosse
presentato all'appuntamento, era perché s'aspettava dapprima il
referto del cardiologo, cosa che mi era sfuggita, ritenendola ovvia,
senza aggiungere che il cuore ad occhio e croce batteva bene, inutile
misurargli la pressione in quel momento, era senza energie, non
toccando cibo da due giorni e tutto funzionava bene. - Tenendo ben
presente, che se avesse qualcosa da suggerire, per meglio indirizzare
la sua guarigione, che lo esprimesse, avremmo raggiunto lo scopo del
miglior stato di forma anzitempo. - Trasmissione voglia di esistere:
avviso ai naviganti, proseguire secondo logica, nella tempesta della
vita.

Potevano essere le due di quella notte, quando il fatto fu messo da
me come segue:-<< Pa' non puoi stare senza medicine - saranno due
giorni che non ne prendi.- Per esempio ... facciamo finta che da poco
s'é fatto buio e siamo alle sette di sera, quale pillola da queste
scatoline si prende a quel ora? - Asserendo ciò, afferrai con
intenzione scocciata ma lieto di leggere per lui, uno dei tanti
foglietti d'istruzioni sui medicinali, sopra al comodino che aveva di
fianco al letto. - Come minimo ve n'erano una decina, di quei pezzi di
carta piegati, leggermente diversi l'un l'altro. - Iniziai a leggere
le istruzioni sulla tabella degli orari e tra questa e quel altra
indicazione medica, ci soffermammo su quello che sembrava essere il
più importante, ne ingurgitò la dose tranquillamente e così facemmo
mattino, studiando in comune accordo, tutti i medicinali.

Dopo poco s'invitò il cardiologo, il quale assicurò che sarebbe
passato nel primo pomeriggio come avvenne e tra un ammiccamento ed una
battuta, infuse coraggio ed il giorno dopo ritornò il suo medico
curante preferito.

Dopo una ventina di giorni, era uscito dalle fiamme dell'inferno
della morte, per espiare qualche altro peccato, prima d'essere pronto
per il Paradiso e tranquillamente tornò ad uscire. - Per il paradiso
la morte significa essere chiamati al momento giusto, mentre per
inferno e purgatorio? - Dante che fantasia. - Analoga esperienza,
anche se non tanto grave, l'avevamo vissuta tempo prima, quando mia
sorella condusse mio padre a salutare il mare, dove abita lei, in una
fredda giornata di primavera e la cosa più drammatica del " Duo
mentalos " era notare che andassero raccontando quella esperienza in
giro, e mio fratello Franco, dichiarava pure che io dovevo
preoccuparmi di papà, tanto c'era la nostra sorella a verificare fino
a che punto complicare l'esistenza, e se fossero dicerie malvolentieri
espresse o meno cosa tange, tra di noi?. - Fortuna che a detta di
mamma lui é: geloso, tirchio, intelligente, nervoso, ma anche molto,
ma molto affettuoso con tutti quanti in famiglia e siccome su
quest'ultimo dato di fatto, non avevo nulla da eccepire, anzi, era
immancabile per la verità, era a casa tutti i giorni o quasi, quindi
passasse un po' più spesso, che avevo vissuto ben tre settimane, senza
tregua.

Dopo la prima settimana, diventò quasi feroce, quando ricominciò a
connettere appieno, avvertii il cambiamento.- Non accettava che
mettessi la sveglia nella sua stanza, per ricordarmi che a quel ora
doveva prendere la medicina, infatti la ruppe, allontanando la sua
ora.- Siccome era diventato un grosso intenditore di musica rock, misi
fuori la radio sveglia mia, che si sente benissimo e non é dotata di
quel nervoso tic tac che pure io odio.- Niente da fare: pretendeva
dolcezza assoluta! - La medesima che lui aveva dedicato a mamma. -
Dovevo ricordare ogni cosa secondo i suoi dettami. - Fortuna che dopo
un paio di giorni, finalmente può stare seduto sul letto ortopedico,
con tavola a listelli, rivestita in gomma piuma coimbendata in tela,
fodera in gomma ignifuga stampata serpente, stesse caratteristiche per
lo schienale, cui donava unico corpo.- Questo letto era stato
programmato da me, molti anni prima, per i benefici del sonno ed il
serpente scelto come motivo ispiratore dei capelli delle Muse. - Lo
schienale ad angolo retto si prestava ottimamente alla pratica Yoga,
seduto in posizione, si poteva viaggiare e respirare benissimo
nell'esercizio dello spirito.

Negli intervalli dalle cure che prestavo a pa' o al cane, mi
dedicavo ad accudire le piante di mamma - ve n'erano sette, una per
ogni membro della famiglia.- Notai che nelle stesse vi fosse di tutto
- lei ci parlava con loro, e tolsi tutto qciò che vi trovai: cotone,
mollette per i panni, cerchi, ogni cosa che non capivo assurgeva a
feticcio e mi chiedevo se l'avesse posto lei per parare la strega del
primo piano o qualcuno altro per farmi fissare. - Fatto é ripulii ogni
cosa, secondo mio costume e la pianta tornava ad essere pianta.

Ridare smalto alle piante fu un lavoro immane: bisognava rimetterle
in sesto senza prescindere dal muschio, intorno ad un arbusto finto
che teneva insieme i rami che s'inerpicavano fin su, trattenuti da
invisibili fili di nailon.- Togliere le foglie secche ed i rami
esamini, potarle a dovere per tonificarle, dopo aver rimosso la terra,
preoccupandomi di versare acqua per quanto bastava.-
La stessa pianta di mamma, rientrata dal balcone dei sette venti,
dopo qualche giorno diede cenno di timida ripresa, grazie anche a
quegli aggeggi che filtrano l'acqua, goccia dopo goccia ad intervalli
fissi, inumidendo il muschio.

La freschezza delle piante ossigenò anche Pippo, che laddove veniva
gente si accucciava, per timore di essere calpestato dagli sbadati,
soggiornava in camera da pranzo.- In una radiosa giornata assolata che
entrava dal balcone socchiuso, gli servii il pranzo nel raggio di sole
tra le piante all'aria fresca e pulita e lui, allorquando finì di
pranzare, mi ringraziò con un'orinata chilometrica - non n'aveva mai
fatta tanta, in genere ne bisognavano dozzine minuscole, prima di
riprendere la via di casa, dove non si permetteva mai di osare tanto.-
Lo avrei sbranato, altro che, se non ci fosse stato mio padre, il
quale non permetteva che si sgridasse il cane, ed in quei giorni non
volevo che si turbasse minimamente.- Pippo non é un cane stupito dagli
avvenimenti come sembra, é capace anche di comunicare, di sorridere,
di piangere, di sognare - ultimamente lo avevo scoperto sonnambulo,
come lo era Nino, che obbligava talvolta mio padre a seguirlo, non
appena apriva la porta nel cuore della notte, andando fin su al
terrazzo.- Non ci potevo pensare, mi faceva ridere davvero, quando
raccontavano questa cosa qui - la sera prima di andare a letto mi
ripromettevo di non dormire per seguire la scena, purtroppo dopo
cinque minuti piombavo nel sonno più profondo.

Nel momento della dedizione totale al culmine dello stress feroce,
feci presente a tutti, che avendo dichiarato guerra al diavolo,
chiunque fosse stato notato in contatto con la strega del primo piano,
sarebbe stato da me male accetto, in quanto in quel momento avevamo
bisogno d'energie d'Amore da parte di tutti e non chiacchiere che
potevano nuocere sia pa' che me, appresso a lui.- Per dimostrare che
non scherzavo fui sul punto di bruciarle pure la casa, tanto, che lei
se n'andò in vacanza, facendo finta di niente, dopo che mio cugino,
suo marito s'incavolò con me, perché innaffiando le piante gli avevo
bagnato l'auto, forse temette volessi spegnere il fuoco per Pippo che
pregustava arrosto, così come il ballerino n'aveva fatte salsicce.-
Cosa c'é da sperare, da uno con lo stemma sulla tuta con la doppia "
DD " da diavoli in fiamme del Golfo Persico?

Per trasmettere il messaggio a tutti, chiaro e forte che non stavo
scherzando, in salumeria, mentre facevo la spesa c'era in diretta
radio, l'estrazione del lotto - chiamai i numeri e questi uscivano:
quattro, sedici e cinquantuno, come la mia data di nascita più dieci -
ti pare poco?- Sedici non é solo la fortuna, ma é anche dieci più sei
ed ovunque sarai ti sniderò, oh produttore di zizzania, che speculi
sugli interessi della gelosia.

In salumeria era comparsa un'acqua rinomatissima e buonissima, che
avevo richiesto espressamente giorni prima.- Quante volte avessi
bevuto l'acqua di quella sorgente in passato e quanto mi sia sostenuto
con essa, é difficile quantificare. - Era stata ritirata dal mercato,
perché a detta di qualche produttore dalle mani in pasto molto
potenti, inquinata. - Ironia della sorte, tutte le fotomodelle
consumavano solo quel acqua mangiando una fetta di limone in
accompagnamento, e così presenti in linea perfetta; la medesima
sorgente era nella zona dei laboratori dei confezionisti
d'abbigliamento famosi, di pochi mesi prima. - Volevo assolutamente
vietare che si perpetuasse un altro dramma, da tutto un fascio
un'erba, a favore di qualche speculatore capace in produzione di
zizzania, per i suoi tornaconti.

Sappiamo che a Napoli sono stati dapprima gli Spagnoli e poi i
Francesi - ogni nuovo Regno, per affermare la propria potenza, in
Europa e nel mondo, voleva il Regno di Napoli o Delle Due Sicilie. -
Da questo biglietto da visita di potenza, era esclusa l'Inghilterra,
al culmine del suo splendore, senz'altro il Papa per tenerla vicina
avrebbe dato qualche terra in conquista, ma erano protestanti e per
questa ragione viaggiavano molto ed anche bene per la verità.

Con i regnanti di altri paesi in Italia, a parte gli austro
ungarici, si stava bene, essendo popoli neolatini sia di Spagna che di
Francia, noi napoletani eravamo quasi ossequiati e li rispettavamo
come raccomandati dal Papa. - Dopo poco, questi sovrani, i quali
chiunque fossero, in ogni caso erano delle stesse famiglie da corsi e
ricorsi storici del sangue blu e diventavano più meridionali di noi e
l'Europa che contava, parlava sempre più il nostro linguaggio.-
Filosoficamente, la scuola di Londra era molto più vicina al pensiero
della scuola di Napoli che altre - i filosofi della Natura: Bernardino
Telesio, Campanella e Giordano Bruno avevano instaurato un vero filo
diretto fino al Nord, come pure Giovanbattista Vico.

Nella lottizzazione d'Italia, per motivi religiosi, gli Imperatori
quando venivano a Roma per essere incoronati dal Papa, trovavano il
viaggio più allettante, potendosi spingere fino a Napoli, loro sogno,
di virilità di potere.- Con la Benedizione del Papa in testa ed il
Maschio Angioino tra i propri beni, assurgevano ad invincibili,
innalzando i loro vessilli sui nostri castelli.

Quando il francese Garibaldi, nato a Nizza, un dì in quel d'Italia,
mosse per l'Italia osannando liberazione, a Napoli del chi li capisce
questi francesi, si concepì ben poco, ed ancora meno quando si fermò a
Teano, restando nell'attesa del grosso dell'esercito guidato da
Vittorio Emanuele dal Piemonte, per consegnare l'Italia in mani
d'Aosta.- Il mio trisavolo Carlo Pisacane, con trecento ardimentosi e
forti ci lasciò le penne e mio nonno diceva " Io andò ... " ma il
rapporto era sproporzionato: mille contro trecento, in pratica tre,
virgola tre periodico contro uno, non c'é confronto e se il Regno di
Napoli fosse stato francese, così come non dichiaravano i Borboni,
dalla Francia non sarebbero giunti rinforzi? - I tre, virgola tre
periodico intanto, attraverso la breccia di Porta Pia stavano mettendo
a ferro e fuoco pure Roma - la città sacra. - Cose da pazzi.

Teano é proprio nella zona della sorgente dell'acqua in questione,
la quale dona tanta forza, ed il generale dal cavallo bianco, la barba
rossa ed il cappotto verde, proprio lì volle che si formasse
virtualmente il Regno d'Italia ed ora per invidie leghiste, dovremmo
sopportare un'altra tagliata economica a vantaggio d'acque di chissà
dove?

Tra i grandi condottieri, da Carlo V a Napoleone, determinati alle
vicende nostre, nei secoli di conquiste in terre italiche, l'unico che
non é stato in Italia, é Enrico VIII, Gran Monarca, capace di
cambiare, addirittura la logica della Fede per il bisogno di avere un
erede, il quale donasse continuità al suo Regno, ottenendo con la sua
Riforma, un risultato non semplice. - Specialmente a quei tempi, una
scomunica del Papa, bruciava più delle fiamme dell'inferno. - Intanto
il Regno aveva bisogno di una moglie fertile e del divorzio, quindi
scisma anglicano. - Si era venuta a creare una tipica situazione da
fermento storico filosofico di pensiero elevato - beato chi lo ha
vissuto, quel momento. - Il bello sarebbe stare nei dubbi del timore
della scomunica d'Enrico VIII e nella medesima ansia del Papa, il
quale avverte il rifiutato di un Regno alla sua croce e contro la
quale non muove ulteriormente facendosi da parte, perché avverte il
dramma della situazione estrema, sicuramente restando coinvolto
appieno, nel seguire gli sviluppi teocratici della questione.

Quid: andando in un posto, m'indicò tutte le vie - giunti a
destinazione, mi fece notare che vi era passato solo la sera
precedente e lui ricordava tutte le strade.- Questione di fascino di
quel luogo? - Lui é stilista. -Napoli é ricca d'unicità ammiccanti
alla fantasia di stilisti in trasformazione piacevole: maquillage.

Ho visto un marchio come il mio, però verticale e con i colori
dentro: che fantasia sportiva! - Aggiungere che se chiede fa meglio,
in modo tale da non farmi restare aperto per lavoro inutilmente,
quarantotto ore su ventiquattro? - Certamente il problema del tempo
muore, se pensiamo che pur vivendo cent'anni, rispetto all'Eternità,
siamo meno che zero e non c'é Gennaro Esposito che tenga a quel punto,
dove io vorrò essere cremato e veder partire la sonda con le mie
ceneri nel sole rimbalzar tra le stelle cui appartiene la stessa
Costellazione del Lupo Azzurro. - Credo poco, in soluzioni di vita
umana, al di fuori della Terra.

Mia figlia in ufficio, quel giorno disegnò due fantasmi che giocano
a tennis, forse il ricordo l'aveva serbato da quando stemmo a
villeggiare a Procida; la lontananza produce fantasmi in periodo dark,
anni di Moda sempre più nero?. - Gli Incas, i fantasmi del Re Sole. -
Quando uscirono i registratori di cassa ci rivolgemmo alla Sharp, per
tenerli in esposizioni sia nello Show-room che nel listino
d'arredamenti negozi, erano i migliori, ed i commercianti in quel
periodo non discutevano d'altro, peccato che il giapponese che ce li
spiegò ci fece capire ben poco, c'era tra noi chi voleva sapere come
sfuggire al fisco, come far produrre al nero quel aggeggio infernale
che rendeva gli incassi fantasma. - Infatti la prima domanda che fu
rivolta al giapponese, dal collega che c'erudì su come oblaterare una
multa, fu: come si fa a non registrare tutti i dati per il fisco?.

Dopo qualche settimana, papà dava incoraggianti segni di ripresa e
per completare il discorso d'amore intorno a lui, partii in direzione
Trentino Alto Adige per andare a prendere mio fratello. - Poco tempo
prima, ero stato a Roma, per presentare dei documenti, circa dei soldi
che gli spettavano, fu un viaggio divertentissimo. - Parcheggiata
l'auto, fuori la stazione di Mergellina, viaggiai sul rapido, con il
quale si giunge al Centro di Roma in minor tempo, qualora si usi
l'auto, nonostante l'autostrada sia poco trafficata, di buon mattino
presto, eccetto in prossimità dei caselli e sul raccordo anulare di
Roma dalle sette del mattino in poi traffico con la pala. - Mentre
aspettavo il treno sul punto più lontano della pensilina, venne verso
di me il Sindaco di Napoli, nel buio di primo mattino, questi
assicurava un amico che aveva accanto, cui lui non ricordo cosa
garantiva, infatti una volta giunto a Roma, si sarebbe fatto sentire e
come, perché un'Azienda Pubblica Nazionale, cui lui sa cosa, insomma,
sembrava un comizio, fortuna che sopraggiunse il rapido, era l'alba,
non avevo sonno, ma che sveglia. - Nel treno conobbi una ragazza,
somigliava moltissimo a Tina, laureata in Psicologia Penale, la
incontrai nel pomeriggio per Roma e mi meravigliai molto, che dopo
aver passeggiato tutto quel tempo insieme, non mi avesse telefonato
dopo. - Comparve appena ebbi finito tutti i miei compiti nella
capitale, ero uscito dalla metropolitana e guardando Roma, mi chiedevo
sul da farsi, se andare a fare un giro a Via Frattina o tornarmene a
Napoli ed apparve lei, per una passeggiata frettina.

Andando alla stazione in macchina, ebbi l'impressione di essere
seguito. - Fortunatamente questo pedinamento, era manifestazione già
assorbita e precisamente quando entrai in chiesa con un cliente. -
Questi sembrò anche lui, che sapesse tutto, tanto da indurmi a
cambiare direzioni, visto che citò anche nomi a caso o meno,
combacianti ai miei parenti e figurati che distrazione, ritrovarmi in
un unico amalgama come non piace a me e con la voglia di rifare
gratis, se non a perdere che mi ritrovo poi, meglio tralasciare. -
Lui, sicuramente voleva fungere da alter ego alla strega del primo
piano, per questo sarebbe da ringraziare insieme a tutti coloro con i
quali si muoveva, ma io volevo la mia intimità: che casino! - Se
glielo avessi chiesto, avrebbe rinnegato compromettendosi e se lo
avessi detto a Bella Star per delucidazioni, avrebbe risposto che ero
il più famoso della città e di me si sapeva tutto per i loro induci e
sarebbe crollato ogni cosa uguale. - In certi casi soprassedere è
preferibile; il tempo presterà giudizio, per rinsavire chi di dovere.

rimuda

unread,
Dec 9, 2007, 6:37:23 AM12/9/07
to ITechnodemocratic


On 9 Dic, 10:39, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:
Faccio il biglietto per il Trentino e nella stazione fui fermato dalla
Polfer, a loro dire, ero un miliardario o un regista e per questo
motivo dovevano indagare. - Mi portarono nel loro posto di comando,
nella stazione di polizia ferroviaria onde sapere per filo e per segno
cosa avessi fatto da lì a poco, infatti, quando la smisero di ridere e
mi lasciarono andare, feci tutto l'opposto. - Ci dovevano essere più
di venti poliziotti, in quella stanzetta e non ricordo come mi trovai
in comunicazione pure con Bella Star e suo cognato, collega dei
gendarmi. - Passò anche un giapponese buddista, casomai avessi
dimenticato il bonsai, il quale aperto un libro, mi chiese delle
indicazioni, da numero uno: Sharp.

Nel treno che partiva per Torino, il primo a lasciare la stazione,
mentre stavo per salire in carrozza, scorsi un volto che avevo visto
di sfuggita, aprendo il portone del palazzo, di quelle appartenenti
alle clienti della strega. - Chiaramente il treno se ne andò senza di
me e salii poco dopo su un convoglio in partenza, che lasciò la
stazione a volo, quasi senza preavviso, appena dopo che scesi dal
precedente, mi accorgo che la scritta " Binario 13 " s'illuminò come
se fosse un film, tutti i numeri ottenuti con luci da effetto
luminaria per la festa al paese, in una cornice quasi stellata. - A
parte che se fosse stato binario cinque o sei, era assai, tredici non
è mai al centro della banchina d'arrivo o di partenza, dipende dal
lato.
* Nota 9

Nella cabina letto c'era un tipo che m'invitò alla chiacchierata,
questi si presentò tal di nome Salvatore. - Mi ricordava come si
chiamasse, lo zio che abitava la porta di fronte al quarto piano,
molto comico, perché rammentava avvenimenti e rideva da solo e ciò sin
da giovane, in quel di Ischia me ne accorsi, in villeggiatura con
loro, la moglie faceva la spola di vaporetto e lui avendo più licenze
se la spassava. - Salvatore asserì di essere del centro ed
esattamente, dove la mia mamma assicurava d'avere i negozi ed i
depositi sotterranei che arrivavano non proprio all'altro lato della
città, ma quasi. - La mia mamma, aveva un punto di vista diverso da
suo padre, mio nonno era nobile, mentre lei, più si accontentava della
Repubblica, anche perché all'inizio della guerra, il padre lasciò
moglie ed una carretta di figli e se n'andò in Germania. - La mia
mamma assicurava, che quando lei era bambina, andava a villeggiare in
carrozza e contando i soldi, una lira per volta a centesimi, metteva
insieme il milione, cosa che custodivano in casa perché a quei tempi,
guadagnare " Mille lire al mese " era il sogno di una canzone ed i
delinquenti non esistevano proprio.

Ad un certo momento esco per andare in bagno, al ritorno e non c'è
più nessuno - un freddo ghiaccio: la finestra é aperta; questo
Salvatore era suonato strano, meglio cambiare cabina. - Aiuto! - Tutto
il vagone é vuoto. - Allora vado in seconda classe, lì sembrava ci
fosse qualcuno e lì soltanto: vergogna di una realtà sempre più
pezzente. - - C'é una cabina con il segnale di una nota stazione
televisiva - uno, per impaurirmi mi sgrida.- Finalmente il treno è
nella curva che apre lo sguardo alla campagna ed all'Acquedotto Romano
si ferma.- Mi godo il paesaggio notturno, lo scemo che aveva alzato la
voce se ne stava chiuso nella sua cabina - il treno era quasi vuoto,
per non dire vuoto salvo qualche presenza fantasma, in cerca di scene
a soggetto e poteva diventare angosciante, se non fosse giunto dopo
poco a Roma. - La classe non è acqua. - Scendo dalla vettura, un tale
dal finestrino mi chiede dove fosse diretto quel convoglio
ferroviario, poi asserendo lui che io ignorassi " Non sei sicuro "
dichiarò, ed io non replicai d'atro livello, come da acqua e da
classe. - Distaccatamente, non lo sputai in faccia per non benedirlo,
ossequiandolo di troppe confidenze, mentre guardavo a terra una scopa
nuova del tipo che usano le streghe, la quale forse voleva in quel
posto e manco alzai il dito medio verso il suo naso. - Esco dalla
stazione e c'é un albergo " Gemelli ". - Se fossi morto in quel
momento, tra magie bianche e nere, il palazzo sarebbe cresciuto
lievitando nella noia. - La religione sembrava voler nominare santi e
martiri nuovi - in quel periodo, più d'uni iniziava a credere che
facessi miracoli, il film in atto avrebbe fatto scasso, ma come
difendersi dalla televisione o dalla celluloide? - Cerco ben altro a
livello artistico.

Prendo un taxi, uscendo dal quale si bloccano fortemente le gambe,
dopo poco mentre cammino, si rompe una stringa della scarpa, é ancora
in quello stato di corda sfilacciata, nonostante quel mocassino
l'avessi calzato un'infinità di volte. - Tenere presente l'esistenza
del diavolo, eventualmente calpestandolo, é salutare per il cuoio;
Attila affermava " Dove passa il mio cavallo non cresce più erba " e
dove trova il lupo, dove scappa? - Le pecore al pascolo, con un
tipaccio simile, bisogna pur difenderle, altrimenti termina il gioco.

Avevo una Figurella di San Michele, che non trovo più sul davanzale
- m'é comparso da qualche giorno un dolorino al torace sinistro -
dormo con le finestre aperte, mi scoccio di chiuderle, sono
complicatissime, ho fatto ricerca, ovunque sia andato, non ne ho viste
altre simili.

Scendo dal taxi in San Pietro, potevano essere le tre - la luna era
alta, dopo che al Hotel Gemelli, il portiere di notte affermò che
fosse tutto esaurito, come le macchine con personaggi sempre più
spettacolari che percorrevano una dopo l'altra, l'antispazio
dell'albergo, fin che non giunse un taxi.

Nella Piazza di San Pietro mi sento sicuro - ho le tasche super
piene di caramelle, n'avrò mangiate un centinaio, dal momento della
partenza da casa, verso le otto di sera. - Un pullman turistico entra
in Piazza San Pietro, saluta strombazzando e prosegue scomparendo,
noto una pattuglia di Carabinieri verso le transenne, vicino al
sagrato del Vaticano. - Dopo una mezz'oretta l'auto se ne va e compare
una vecchietta cenciosa con uno strano pastrano mantella nero, tipo la
vecchietta che incrociavo puntualmente, con l'auto di notte in
prossimità di vicoli che più antichi e stretti non si può
oltrepassando in auto il centro di Napoli, cui Martina mi assicurò che
l'aveva scoperta a parlare ai colombi in Santa Chiara. - La vecchietta
esce dalla Piazza e va ad abbeverarsi ad una fontana, m'avvicino per
vedere se non fosse quella vecchietta dei Vicoletti tra Spaccanapoli e
l'Università, che non notavo più da un po' danni, lei si sentì
importunata o quasi scoperta, non so, me n'andai. - In Piazza si rompe
un molare superiore, troppe caramelle, mentre proseguivo sui tracciati
della pavimentazione di San Pietro: non sarei mai diventato Papa,
perché da ragazzo non volli chiudermi in seminario e nemmeno seguii i
buoni consigli del parroco di Monte Cassino che lì mi voleva durante
la confessione. - Stanco, siedo dondolandomi sulla pesante catena,
pensando alle fatiche ed a qualche scelta da isolamento temporaneo
mentale di un paio d'ore fino al mattino. - Alzandomi a palla S.P.Q.R.
dalla catena, lessi la scritta sull'obelisco " Questo é il punto dove
il diavolo é sconfitto ". - Uhà! - Non ho mai detto preghiera con tal
enfasi come l'Ave Maria di quella volta. - All'alba, persone
frettolose, iniziano ad animare la Piazza del Vaticano, una
delegazione entra in un portone, faccio per essere ammesso anch'io, le
alabarde delle Guardie Svizzere mi bloccano il passo. - Verso le otto
la Basilica di San Pietro apre i suoi battenti, mentre me ne stavo in
un raggio di sole a scaricare le tossine della notte. - Entro in
Vaticano e mi siedo alla prima fila, più indietro, alla mia destra,
c'é un'impalcatura che sembrava da lavori in corso ... con telecamera
mimetizzata, dall'altro lato un'altra telecamera, la stessa emittente
televisiva era presente anche nel luogo Santo? - Ma fosse Santo anche
il treno? - Cose da pazzi! - Oltre la balaustra dell'altare, un
inserviente alzò una scopa, appena avevo scorto la telecamera, meglio
cambiare aria, primo mattino gay significa precludere vendite da
donna, per quel che mi concerneva, il viaggio era bene stato
vittorioso. - Sapersene andare, pure é importante.

Non ricordo chi Santo Cristiano si fece tale, dopo essere
appartenuto ad un'altra religione, in questo pensiero giunto alla
stazione di Napoli, un cartello in tabaccheria richiamava l'attenzione
circa il bollo sulla patente che non avevo e l'acquistai, sicuro che
di lì a poco, m'avrebbero fermato quelli dello spettacolo concorrente,
come minimo, e quanta voglia avessi a discutere, meglio dimenticare,
era già una settimana che viaggiavo sprovvisto di tale tassa
necessaria per la guida. - Ero tornato a mani vuote, senza mio
fratello, al quale telefonai, questi garantì che da lì ad un mese,
muoversi dal suo ufficio, sarebbe stato per lui impossibile. -
Sufficiente per far capire l'antifona a mio padre, evitare altri
discorsi antipatici inerenti a lui, alle fedi buttate nel cesso o che
ne so, altrimenti sarei partito.

Papà iniziava ad alzarsi, grazie alla cameriera che pressava
dovendo rassettare la stanza; il brav'uomo andava ad accomodarsi nello
studio, bello a fresco, tra libri ed Enciclopedie cui nessuno si era
cibato, nonostante quella stanza fosse la ex cucina, fredda, tanto che
quando prendemmo il frigorifero ci chiedemmo se non fossimo all'apice
del consumismo e chissà cosa sarebbe accaduto dopo? - Dallo studio,
punto più lontano dal letto suo, andò fuori al balcone dall'altro
lato, esposto a mezzogiorno, dove subito si rianimarono gli altri
davanzali dei vicini felici di rivederlo fresco e tosto, e vennero
anche tutti i colombi a seguitare, trasmigrando oltre il terrazzo da
lato a lato, per salutarlo. - Erano decenni, che dava loro da mangiare
lanciando pane e formaggio sul tetto della scuola materna, forse unica
costruzione napoletana degli anni sessanta, nel pieno della
speculazione edilizia, alta un solo piano. - I colombi m'erano
simpatici, avevamo sempre il pane fresco, fin che non espressi
quest'opinione, allora la mia mamma asserì che il pane non bisognava
buttarlo e per dimostrare che non stava scherzando, lo avvolse in
contenitori di plastica per non sciuparlo. - da quel momento e per una
settimana nessuno mangiò pane e si tornò alle vecchie e buone
abitudini e lei beata donna, si rassegnò ogni tanto, a ripetere il
lavaggio del bucato.

Intanto avevo posto un cappello in posizione strategica, copricapo
che mi aveva accompagnato nell'estate precedente, sotto al sole,
proteggendomi altresì dalla caduta dei capelli che rimanevano nel
cappello, in realtà, essendo bianco ed i capelli neri, ogni qual volta
lo toglievo, mi accertavo che capelli dentro non ve ne fossero, e tale
era. - In questo cappello, alloggiato sulla consolle, dove avevo tolto
tutti gli oggetti e fatto un altarino particolare, sul quale si
leggeva per chi volesse essere dei miei, fare l'offerta guardandosi
nello specchio, altrimenti che andassero al diavolo, perché io non
avevo né tempo, né voglia d'attendere alle loro sciocchezze, con la
mia spiritualità, così come la nostra chiesa comanda: importante. -
Mio padre mise la sua centomila lire, e tutti si flesciarono ancora
di più. - Quando danno di santità, c'é rischio di morire davvero, la
gente, detto tra noi, é deficiente sul serio, poi dichiara é il
destino a mettere il bastone tra le ruote, e per sopravvivere bene,
non bisogna fare altro che chiedere offerte di ricchezza da vivo,
specialmente se per tali operazioni liberatorie dalle streghe, dovesse
un prete di quelli giusti ante diavolo esagerato immedesimarsi in lui
sa cosa, allora bisognerebbe mettere insieme cifre, che forse neppure
tutti i soldi della terra sarebbero sufficienti a ripagare da tanto
uffizio.

Uscivo sempre meno, mi divertiva immaginarli quando passavano
davanti al cappello con la centomila lire dentro e per vederla
dovevano allungare la testa a lambire quasi la specchiera, nella quale
sarebbe stato difficilissimo non riconoscersi.- ... E cosa si chiedevano
tutti, compreso mia sorella ed i miei fratelli, se non io dove volessi
arrivare o cosa volessi? - Tutto! - Secondo me, loro non meritavano
proprio niente, capiscono meno di nulla e miei sarebbero anche tutti i
quadri, perché d'arte in famiglia, a parte mio padre ed il fratello di
mia madre, franato sotto la neve del Vajont, stanno a sotto zero
totale.

In quel periodo di convalescenza papà mi raccontava la storia del
palazzo ovvero della sua famiglia, iniziando dalla madre, amica della
signora Cirio, delle cotognate e con lei Dama di Carità. - Mio padre
era il prescelto, egli era indicato per donare ai poveri, perché nella
sua veste commiserevole esprimeva il gesto con estrema semplicità, in
questa mansione accompagnato da suo fratello Pio.- Era escluso da
questo servigio Luigi, il fratello più grande, questi, avendo subito
la perdita di un occhio, causa l'esplosione d'una bomba, con il suo
sguardo vitreo, non sapeva essere miserevole.- M'immagino la scena di
mio padre e zio Pio, due spilungoni magrissimi alti più di due metri,
che vanno in giro a portare doni di carità, come se piovuti dal cielo.

Ricordo perfettamente, quando zio Pio, campione di canottaggio, ad
Ischia, sotto i bastioni di Castel Sant'Angelo risaliva dal fondo
marino sempre con un pesce arpionato, una volta anche una murena. - In
apnea era capace di stare a lungo in immersione: bravissimo! - Una
volta si ruppe il motore, dopo che passò il Riva, un motoscafo che
allora era impossibile vederne di più belli di Vittorio de Sica, o
qualcuno del genere, allora non avevo neanche dieci anni e non ricordo
quei personaggi. - Sicuramente, a vederlo remare sotto al sole e con
il motore in panne, durante l'emiciclo dell'isola d'Ischia, eravamo
proprio dall'altro lato, mi augurai come minimo un panfilo. - Mio
padre era stranissimo, nel senso che mal sopportava la fatica, eppure
quella volta sembrava fregarsene - il mare é sempre stato il suo
elemento di forza. - La mia mamma avrebbe dichiarato:- << Come
dall'altro lato? - Si è rotto il motore e siete tornati a remi! - Ti
rendi conto o no, esiste pure chi manca del canotto di salvataggio?
>>.

Stamattina sveglia al naturale, con gli uccelli a cinquettar alle
nove e trenta, la notte scorsa ho scritto fino a tardi. - Noto da ieri
segnali che partono in direzione di non dimenticanza del mio
compleanno, a leggere teletext pare che sia un avvenimento importante.
- Mentre stavo scrivendo ... é da ieri ... é passato il barbone pulito
sotto casa ed ha guardato nella mia finestra, salutando, sembrava
stesse già lì, quando ho alzato gli occhi dal foglio. - É il mio
compleanno, l'ho invitato a salire per un tea. - Negli uffici del
JobCentre mi hanno chiesto come mi chiamassi, presentandomi un
documento con doppia iniziale R.D. - sono rimasto strabiliato nel
vedere la D. e gli ho chiesto da dove l'avessero pescata, non
gliel'avevo mai data? - L'impiegata mi ha fatto firmare due volte
ridendo, perché asseriva che la prima, non corrispondeva alla
precedente, però si vedeva che era la stessa. - Mi sono appena
ricordato che negli anni settanta, diedi pure la " D " di Dario,
evidentemente sarà ancora contabilizzata ed ogni cosa si dovrebbe
risolvere più facilmente, se é così sarò più Dario.

Sono stato a fare colazione al solito posto, dove si fermò un tale
per carpire la mia attenzione e nel parlare pilotò il mio sguardo
sull'altro che in quel mentre entrava nel locale, con la t-shirt come
il mio marchio, ma con il sole nel cerchio, da un lato, e dall'altro
ancora diverso, ma design inerente, seguente a tema. - Orbene, s'é
fermato sotto al ponte poco distante, quasi di fronte, un Tir
d'abbigliamento, come si legge dalla scritta pubblicitaria sul cassone
e sembra non voglia andarsene più. - Gli posso mai ricordare che sotto
ai ponti non si può sostare? - Ma tant'é! - Mi hanno fatto notare, da
Kilburn a Higbury ed Islinghton il treno impiega diciassette minuti
d'orologio, ne passa uno ogni venti minuti, chissà perché, quando lo
prendo, é sempre a me che capita di aspettare tutti e venti i minuti.
- Il mese scorso, tra le due stazioni, per l'andata ed il ritorno,
impiegai un pomeriggio intero - ero con il televisore e dopo una
quarantina di minuti d'attesa, chiesi al tipo che mi stava vicino da
quando tempo stesse aspettando - rispose da un'ora e mezza, si adirò
così tanto, che imbarazzato dall'aver perso il controllo, preferì
andarsene. - Nel treno, c'era una donna dai capelli lunghissimi,
bellissimi - in genere nella noia dell'attesa cresce la barba - faceva
molto caldo, la sua maglietta aveva cambiato il colore per il sudore,
come se fosse shampoo, capelli aggiunti, cotonati e tanto, tantissimo
calore. - Un viaggiatore asserì che c'era stato questo ritardo, perché
i boss erano in riunione, per valutare la nuova piattaforma degli
orari o qualcosa del genere.- Proprio a me doveva capitare trovarmi al
centro di queste trattative da lontano?

C'é una lettera da Belfast, nella posta stamattina, dov'é il centro
del Dipartimento di Sicurezza Sociale? - Chiedono presenti un
documento del corso di computer che frequentavo. - Uffah! - Lo fanno
apposta, a scuola il giorno del compleanno? - " Gli esami non
finiscono mai " E. De Filippo. - Non fa per me, amo studiare con
qualche amico che mi spieghi la cosa, come e quando ne ho voglia,
perché non si rivolgono alla Dottoressa Psyco, la quale mi capisce a
volo e con lei studierei anche di notte. - Lei per esempio, sa che
sono gemelli ascendente gemelli, oggi é il mio compleanno e con tutte
queste carte Diplomatiche ed il tea con l'ubriaco, non sto capendo
ancora perché s'invecchia e non ricordo a che pro dissi alla
Dottoressa dell'attuale Presidente U.S.A. - Quasi certamente per farle
notare che più si sale e più mi spiano, si rese conto anche lei di ciò
- chissà perché non rispose a telefono. - Qualche settimana fa ho
incontrato un'infermeria dell'University Hospital, ci siamo salutati e
mi ha chiesto come andasse. - Bene!- Potrebbe mai essere
diversamente?

Quando sono uscito, perché avevo da fare le solite tarantelle negli
uffici, il compagno del tea mi ha chiesto se vi fosse qualche
appartamento sfitto - gli ho riposto che fossero tutti occupati, anche
se poteva notare qualche porta metallica che appariva forzata - lo
stesso gli garantisco, mentre scendevamo le scale, la locazione in
questione fosse occupata.

La vicina della porta accanto, mi ha invitato ad andare nella sua
chiesa - ho dimenticato l'orario - suonano e si sbattono molto. - Mi
hanno dato un mobiletto che va bene per il televisore - si sono fatti
promotori di accompagnarmi alla compagnia del gas. - Il pezzo
d;arredamento é un po' antico, ma non é proprio da farne una fiamma,
anzi, con un po' di restauro, può fare la sua figura. - Lei ha buttato
tutti i mobili che erano in casa, per fare posto ai suoi, nuovi - che
mi ha fatto vedere quando fui invitato a cena. - I suoi figli hanno
anche cercato di mettere delle lampadine per le scale e sul
pianerottolo, ma l'elettricità non funziona. - Sono di colore, pronti
al buon sorriso, lei prima di essere incinta, lavorava in una
boutique.

Detto fatto, Il barbone ha occupato una casa - io, glielo avevo
detto che non lo poteva fare. - Lui mi ha recitato tutta la storia
dello stabile e poi ha garantito che eventualmente, potevo ben
asserire che non lo conoscessi. - Esatto! - Mi risparmia una fatica
enorme, per la verità mi dispiace che in inverno sia all'addiaccio e
ci può lasciare le penne, ma poi, sarà mica vero che non ha un posto
dove stare? - Visto e considerato che é un angelo, perché viene a
rompere le scatole proprio qua, e questo era il regalo del compleanno?

Rientro a casa ed incontro Il barbone che usciva - un'altra volta?
- Gli chiedo come fosse entrato, lui asserisce d'aver bussato
all'appartamento sopra, sostenendo per la casa, avesse anche
investito, e mi fa vedere giravite e lucchetti nuovi, appena
acquistati, e mettendola sul fatto chiesa, assicura di aver sentito
una voce comunicargli scampanando, quella era la casa giusta per lui,
dunque gli dovevo prestare la chiave del portone, in modo che andasse
a doppiarla. - Gli comunico che i fatti chiesa ubriachi, non
m'interessano e la chiave se la facesse dare, da chi gli ha aperto. -
Da parte mia non ne volevo proprio sapere. - Tra l'altro, poteva anche
risparmiasi di dirmi come abbiano aperto dal citofono, ben sapevo che
non funzionavano. - Questi personaggi di terza fila, i quali vogliono
per forza assurgere a primadonna da film della menzogna, iniziavano ad
indispettirmi nella loro ola sdrucciolevole, per l'insospettato
vantaggio di averli accettati un dì, ritenendoli discreti.- Prima di
congedarmi definitivamente, gli ho garantito qualora trovasse una
squadra di ragazzini da allenare, si facesse sentire. - In qualità
d'organizzatore dei rapporti tra padre e figli di genitori separati da
lui istituiti, ha tutte le carte in regola per andarsene a scocciare
altrove insieme a loro, ma figurati se i genitori, s'affidassero mai
ad un ubriaco e sotto questo punto di vista sto pace - non intavolerà
più discussioni intelligenti o pseudo tali, con lui o chi per essi dal
troppo alcool. - Concludendo, così ho salutato: sono le dodici e
trenta, ora ho da fare, alle cinque e trenta sono di ritorno e dopo
un'ora sarò nel parco, dove sarai con i ragazzini e non dimenticare un
paio di palloni.- Bada bene che sono un mostro, calcisticamente
parlando, so tutto, a parte calciatore, sono anche stato direttore
sportivo.

Bel fatto calcistico ieri in televisione, un giocatore mette bene
in mostra, doti tecniche ed agonistiche ottime.- Da parte mia e da
fermo, posso dare i punti a chiunque, ma quando si tratta di correre,
ahimè, avrei bisogno d'allenamento.

Sono le sei e trentacinque e non si vede nessuno, eppure lo avevo
notato chiacchierare con quelli del pub che s'illudono di gestire ogni
cosa e tutti. - Come volevasi dimostrare non potrà più vantarsi di
sciocchezze degne di essere ascoltate e qualora si presentasse con un
po' di gente dabbene, anche questo potrebbe essere un lavoro. - Domani
lo istruisco meglio, il che equivale a dire: più lo assillo e più
scapperà lontano da me. - Sarebbe il caso presentare campioni video,
sui quali studiare. - Ho preparato un elenco di nomi di calciatori
illustri, sotto tutti punti di vista, anche di quelli da evitare, tipo
la marcatura di Trappattoni su Pelé o la molto peggio di Goicochea su
Maradona o di quei giocatori da emulare tipo Banks o Zoff, Moore o
Krol, Bobby Charlton o quel tale Osgood che ben ricordo.

Le vetrine del centro, in alcuni negozi importanti, sono sempre più
belle.- In Oxford Circus c'é molta gente, allora riparo in Covent
Garden. - C'é una libreria che ha l'aria di pubblicare i suoi testi,
d'avere la casa editrice alle spalle, chiedo e mi affermano che i
volumi vengono da fuori sede. - Librerie e franchising: impossibile. -
Sempre in Covent Garden hanno fatto una pista di sabbia e ci giocano
con le paline, come in riva al mare. - Mentre leggevo sulla maglietta
di una tipa, uno é corso a prendere una telecamera e me ne sono
scappato, la mia bellezza da questi ripresa gratis: no possible. - Da
Charring Cross a Kilburn, appena dieci minuti d'underground:
eccellente. - Pioveva e poi non piove più, ma seriamente pioveva,
tanto che nel pub, per andare a casa, mi sono fatto prestare un
ombrello che ora ritorno. - Il volume é troppo alto, ma é l'unico
mezzo per vincere gli scaldini che soffiano emozionale, infastidendo
all'intrasatte, e tante altri pseudo rumori e poi per farsi sentire,
per farsi notare senza pericolo di cadere nell'oblio, bisogna
trasmettere segni di vita. - Stanno mettendo ogni cosa tutto
l'opposto, ovunque, ci sarebbe quasi da suicidarsi se non fosse
peccato. - Un suicidio con la speranza di risvegliarsi nel tremila
sarebbe una morta apparente o un'ibernazione? - questa frase é
completamente sbagliata suicidio significa tutta un'altra cosa. - Sì!
- Ma come definire il millennio che non si vivrebbe? - Cosa bisogna
fare per svegliarsi in un tempo, cui sperare di trovare competizione a
livello sia di rigore?.- É incredibile, nessuno sembra ispirarmi,
eccetto qualche persona molta impegnata o forse, tale riflesso di
personalità é un'illusione dettata dal bisogno d'essere attivo? - Un
labirinto è nel mondo dei nostri giochi, costituiti da mega o micro
tecnologie che possono essere pilotati a piacimento da super potenze.
- Non c'é problema! - Nel mio piccolo, perdono tutti e gli spiccioli
non li voglio! - Nel perdono é fatale si adoperi la chiesa, l'istituto
più adatto alla bisogna del fedele, il quale in alcuni frangenti si
dimena nella società come pecorella smarrita. - Da parte mia, più di
una volta in chiesa a settimana, non ci voglio andare e se una
domenica mattina non mi sentissi di alzarmi dal letto, perché dal
night club di primo mattino rientrato, avendo soldi, ricevuti dalle
offerte " sanrimudadecollato " o dai miei libri che da questo tanto mi
sento bravo che altrettanti ne scriverei; dunque in chiesa potrei
anche essere sostituito da due anime in pena, tipo i miei familiari
che ben conosco e che invierei personalmente, altrimenti avanzerei
sempre soldi da loro, e sicuramente sono più bisognevoli di me per una
penitenza. - Ricevendo un sacco di soldi, ci sarebbero da pagare molte
tasse e quando si mettono discorsi di gabelle in mezzo, si corre il
rischio di dover elargire imposte esose all'Erario, sicché quest'Ente
funziona solo se sei spettatore, fin quando non si organizzerà
scientificamente e nessun potrà sfuggire dalle sue reti. - La nebbia
agli irti colli piovigginando sale e sotto il maestrale urla e
biancheggia il mar, ma per le vie dei tigli al rimirar dei gigli ...
sonetto fresco dedicato a rimuda, dall'altro secolo famoso, che poeta,
sembra tale.- In oggi d'apertura di questo libro siamo aprile, però il
mese scorso sembrava luglio, c'é foschia, quando s'inzamano i tempi,
anche le stagioni sono difficili da catalogare, il passante ne resta
turbato, confuso se non é preparato. - Nessun timore un marchio buono
per ogni stagione é pronto per voi: dai tempi della scuola, avevo una
M con gambetto anteriore allungato e la D capovolta che è sempre D e
la R a seguire sulla M.- Dario é il mio nome, sol perché diminutivo di
Riccardo, le sue cinque lettere che lo compongono, sono contenute
nella posizione della lettera settima come D, quinta come A, R, I,
prima e seconda, fino all'ottava O, almeno così si legge sul
pentagramma Riccardo. - Da gennaio a tutto aprile - nel settore
Catering, ho distribuito per Londra centinaia di biglietti da visita
Riccardomustodario. - Chiedo scusa se sono scomparso, ma i clienti
sappiano che mi stanno tutti a cuore, perché é stimolo della
conoscenza del mondo commerciale la forza del raccolto coltivata in
un'idea lavorativa: guadagnare di più e meglio. - Tempo verrà che
tornerò in scena, più breve, preciso e conciso che mai, per ottenere
risultati ancora più luminosi. - Il cinque marzo scorso, dopo la
pubblicazione di " Titolto " andando nello show room dove operavo, per
mostrare la macchina da caffé ad un cliente, rientrando con il
cliente, al nostro fianco c'era un agente di pubblicazioni librarie
esperto in pubblicità. - Asserì che il marchio da lui notato sulla
pagina era valido - gli affermai che sono un marchio registrato, solo
per l'Italia e da una decina d'anni. - Non presi il suo biglietto da
vista, ma appena i cinquanta pence, il costo di due copie, una in più
al resto che non avevo da dare a lui che volle acquistare un testo del
mio primo libro pagina. - Le vendite di " Titolto " un centinaia di o
poco più, forse anche duecento pensarci bene, é stata divertente,
sarebbero state da regalare, ma quei venticinque pence pure fanno
ricordo professionale.- Dal tre marzo, in altre parole, da quando ho
iniziato a distribuire le mie copie sulla gelosia, compresa la
medesima tra Stati e Stati, mi sento perennemente seguito, anche dagli
elicotteri, a parte microcamere negli spazi da me occupati, le quali
sicuramente trasmetteranno nelle stanze dei bottoni tutto di me.-
Questa cosa qui, la capisco benissimo, ma male la sopporto e non mi si
venga a ricordare che essendo gli avvenimenti chiarezza, bisogna
indagare per la sicurezza. - Indubbiamente, é così, anche se non si fa
certo bella figura, con chi ha lavorato molto e bene, in questo caso
io, cui la mancanza di premio, vanifica l'impegno costante del sistema
tutto dell'uomo, dall'età della pietra, a pochi decenni fa, fino a me
attivissimo più che mai. - Questo dato di fatto, mi fa sentire solo,
anche se non mi sono mai sentito tanto in compagnia di " Intelligentia
" come in questo periodo e questo giusto per dirla alla Dante " Non
sempre lo intelletto umano funziona a fin di bene " e ciò mi fa
sentire solo, mi preoccupa, non avendo potere decisionale.

Mio cugino sulla stessa verticale del mio balcone, neo
proprietario della casa dove risiedevo, aveva ottenuto con una pianta
di limone, un cerchio che guardava verso l'alto dove m'affacciavo e
ciò subito dopo che aspettassi i biglietti da visita battezzati " X
cerchio ". - Quella sera stessa in telegiornale, comparvero i cerchi
nelle lenti di un noto politico nazionale, Forlani bucava lo schermo,
per guardare direttamente me. - Lui, Forlani, lana fredda, fresca come
un limone, nel cerchio degli agrumi di mio cugino mancava la ics, come
se lui si chiedesse, nel dubbio, se darmi o meno i cinquanta milioni
in più per la casa. - Poco male, fatto é che si dimentica tutto,
quando si ha la mente impegnata ed anche ora che sono al verde,
certamente non penso ad arricchirmi con quelli. - É vero! - Fanno
materiale scrittorio e siccome ogni personaggio, che farà parte di
questo libro, una volta pubblicato, avanzerà pretese, lui può
ritenersi già pagato ed adoperarsi alla costruzione di una mansarda
per me sul tetto, quando passerò da quelle parti. - Fammi specificare
circa le pretese cui avevo pensato, le quali si muovevano nella cifra
di cinquanta milioni di Lire, italiane, non d'altra valuta, con gli
ubriachi ad affaccendarsi per gli interessi politici, non si sa mai.

rimuda

unread,
Dec 9, 2007, 6:21:14 PM12/9/07
to ITechnodemocratic


On 9 Dic, 11:37, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

Nel palazzo in periodi sparsi, ci sono state continue riunioni
condominiali mensili, puntualmente estenuanti e non solo per
l'ascensore, sempre all'ordine del giorno. - Una volta a me vietarono
di parcheggiare la macchina nel viale, per un po' di tempo preferii
non salutarli più, piuttosto che murarli nel viale, perché dovevano
piantarvi un paletto, il quale avrebbe permesso una più facile manovra
a chi doveva entrare ed uscire dal garage. - Al termine delle riunioni
più d'uni era adirato e poco importava che fossero la stessa famiglia,
anche se il giorno dopo la situazione tornava ad essere normale, e
come poteva essere altrimenti: erano nati e cresciuti insieme.-
L'occhio coglie dove il cuore non batte ... mah ... un paletto nell'occhio
dell'auto, giusto nel faro anteriore destro uscendo dal garage, ma chi
sei Polifemo o la sorella di Penelope? - Meglio non pensarci! - Ma
come? - Costatando che i miei fratelli, sempre più spesso sembrano
comportarsi come da generazione degli zii precedenti? - D'altronde é
molto più comodo attenersi a modelli preesistenti, per chi difetta di
fantasia, se non fosse per me, l'egoismo tra tutti loro,
raggiungerebbe livello cento.

Molti si chiederanno come mai una persona di classe, di gusto, di
fascino, curatore della bellezza, di lettere, di cultura artistica e
commerciale, sia fautore e seguace solo di musica Rock come me. - La
musica classica mi piace, ma preferisco di gran lunga il Rock, certi
autori poi, ben assurgono a veri classici del genere, andando oltre lo
stesso canone musicale. - Attualmente, il gusto musicale sta cambiando
molto, il computer si sta impadronendo delle note e l'Acid House mi
piace molto, anche da ballare. - Da Musto, ottenere un marchio Music é
semplice, come se fosse nota, togliendo un pezzettino dalla o finale,
e dalla t si ottiene la i, dal cui puntino far partire due alette
orizzontali. - Ho disegnato il prototipo veloce di Music come
descritto - ne viene fuori una bel etichetta. - Della musica classica,
salvo alcune opere, le quali sono veramente belle ed impegnative,
entusiasmanti a volte, quando sforzandosi con l'allenamento della voce
s'ottiene un'intonazione ottimale, è un gran bel piacere. - Esistono
dei connubi classico rock che fanno bene alla musica, anche il
classico napoletano è niente male.

Nel tempo in cui barcollavo al buio, navigando negli oscuri abissi
dei meandri della malattia di mio padre cercando di afferrarla, di
stroncarla, per scoprire la verità, andai a scavare in ogni cosa tra
le scatole di mamma, dove secondo lei era custodito il Tutto.

Vi erano fotografie della nonna paterna, del nonno materno, di zii e
zie dell'uno e dell'altro ramo, molti dei quali morti.- Non so
spiegarlo: la morte mi fa rabbia - se fossi in guerra, anche un nemico
defunto mi darebbe disappunto. - Quantificare fino a che punto odi le
malattie letali é impossibile, e la cosa più grave sta nell'accettarle
inermi o combattivi fin dove arriva la scienza, perché andando oltre
ci si danna senza la conoscenza. - Ma cosa fanno i nostri governanti
per una maggiore conoscenza, quale segreto celano per una più lunga
esistenza? - Nelle scatole, la maggior parte del materiale, riguardava
la chiesa e lo spirito che in esso era racchiuso, più un'infinità di
catenine da Rosario, medagline e figurelle di Santi, Cristo e la
Madonna, cartoline, libri e cassette dei luoghi Sacri.- Ciò che trovai
più interessante, quasi scioccante, furono certamente le fotografie
dei morti. - Tradizionalmente, un bigliettino cerimoniale con l'effige
del caro estinto, a parenti ed amici dopo i funerali, è spedito previo
posta. - Facce e nomi che conoscevo benissimo, alcune delle quali non
vedevo da decenni, personaggi che comunque avevano influenzato la mia
personalità vivendoci a contatto, tutti ugualmente fieri, con i propri
pro o contro, di fare famiglia e dai quali ricevevo molte energie
benefiche per distogliere mio padre dal suo momento d'abbandono,
parlandone con lui, ricordando e trasmettendo d'essi, il lato comico,
racchiuso in qualche battuta famosa. - La foto di mia nonna fu quella
che mi turbò maggiormente - quando ci lasciò, avevo sette otto anni,
la ricordo ancora bene. - Dietro al bigliettino di nonna che m'ispirò
sublimandomi, scrissi " La Fede é la forza della tradizione non
l'elegia della superstizione ". - Mi sentii a guardarla, avvolgere
dall'infinito, ricevendone eccelse emozioni, atte al coinvolgimento di
mio padre in argomenti il più possibile indirizzati alla sua
guarigione, la quale si sommava alle virtù delle situazioni d'amore
antecedenti e così s'approdò nel porto sicuro della sua sanità. - Mia
nonna rappresentava una cima spirituale, così come la mia mamma in
quel momento e ciò era ben impresso nella memoria di mio padre. -
Un'altra foto che mi trasmise fremiti particolari fu quella di mio
nonno, decisamente, si muoveva in direzione opposta, facendo del
commercio la sua molla emotiva, a rotoli, come la sua nobiltà da " Io
andò ". - Miscellando i personaggi, si poteva ben dedurre che senza la
commutazione di prodotto, circa i loro corrispettivi di motivazioni
sociali, ovvero collettività che tinge il suo senso politico e
religioso nello scambio commerciale donandoci un solo impasto tessuto
cui siamo immersi, risulta in effetti che gli elementi: politica,
religione e commercio, presi singolarmente, non hanno ragione di
esistere, se non in un amalgama etico chiamato società, il cui
presupposto e l'armonizzazione tra i contenuti, nel raggiungimento di
nobili obietti.

In quel inverno, l'ultimo vissuto a Napoli, dopo la vacanza
natalizia di Londra, mio padre era in perfetta forma e la mattina
usciva per andare a fare la spesa, cucinava e dopo un'oretta di sonno,
andava al " Circolo Foot Ball Napoli Porta Piccola " era il
Presidente. - Una volta, quando Cané fu trasferito al Bari, il Circolo
organizzò un pullman per seguire la gara in trasferta, l'unica in vita
sua, e da allora diventò tifoso del Bari. - Per mio padre andare in
provincia era una faticaccia enorme, manco dovesse recarsi a piedi e
non in macchina, figurarsi andare in un'altra città. - Quando in
estate viaggiavamo fino ad Agropoli o in Calabria, e lui doveva
guidare, c'era quasi da andare in ritiro, come per una finale da Coppa
del Mondo.- Il fatto che fosse assurto a tifoso del Bari diventò una
vera croce, perché per simpatia a pa', lo davo vincente sulla
schedina, e manco quando era in C, azzeccavo il risultato.

Nel pieno delle crisi d'identità collocate, ebbi l'impressione che
anche Bella Star fosse passato nella banda degli schieramenti opposti
e questo quando nello scendere non trovavo più gli occhiali e lui si
spazientì ed allora scomparvero pure le chiavi e fortuna che non
cercavo mai sigarette o accendini prima di uscire, tanto si vendevano
a bassissimo costo ad ogni angolo, ma le chiavi? - Fatto strano:
cercando gli occhiali noto Bella Star che guarda in direzione di
quello dei cani in strada, il quale sembra indichi qualcosa verso di
lui, facendogli cenno degli occhiali, i quali poi, compaiono sul
mobile dove li cercavo, lui allora s'avvia e quando sono anch'io nel
viale, lo vedo parlare dall'altro lato del cancello con mia nipote. -
Non immaginavo che conoscesse tutta questa gente, alcuni dei quali,
neanche io sapevo. - Capisco che Bella Star segua un suo punto di
vista diverso dal mio o comune nelle circostanze cui ci prefiggiamo
tali, e scoperto voglia dimostrarmi che tutti stanno concentrati sui
numeri, del lotto o di chissà quale altro obiettivo non ci faccio
neanche più caso, altrimenti sarebbe sorto un ennesimo giro in
antitesi a tutti i preesistenti ed io non avrei cavato un ragno dal
buco per i miei intenti, principalmente perché, secondo il mio punto
di vista, la mia visione dei fatti é più bella, pacifica, divertente e
costruttiva per tutti.

Pa' sta sempre meglio, finalmente ritorna l'equilibrio fisco, tanto
che vado a passare il periodo Pasquale ad Amalfi, dove Flavio Gioia mi
rimette la testa in posizione punto Nord. - Al ritorno, con la
stagione primaverile già in atto, in un giro veloce presso i clienti,
smaltisco merce e guadagno qualche soldo. - Sono due mesi che attendo
i cartellini, la ditta che li produce mi ha fatto vedere quelli da me
scelti, come noto, andati su biglietti da visita, che ha appena
consegnato ad un fabbricante di gelati. - Avrò pur detto a qualche
figlia di buona donna che m'interesso di gelati e figurati se qualche
pensante gay dal centro del mondo nel suo buco deretano o qualche
completamente scemo, non si adoperi in punizioni per il bene morale
della questione idea. - Come se si divertissero a mostrarmi ciò che
partorisco piace? - Ho impressione che tutta Napoli stesse iniziando a
dare i numeri, che volesse giocare con me una parte, la quale avrei
dovuto scoprire, per giungere alla principessa del mistero che non
m'interessa. - Ho anche versato duecentocinquantamila lire in più, per
avere i restanti cartellini al più presto, cosa che non é stato fatto
ed avanzo anche lì e se faccio soldi e mi metto col pallino della
concorrenza, li faccio proprio chiudere Etichette Cartellini & Co.
vaffanculo. - In questo bailamme mi disamoravo sempre più, tanto che
ritornai, anche un po' di pellame al mio fornitore preferito, il quale
non voleva, ma siccome gliele lasciai se le tenne e probabilmente
ancora là staranno, essere ricordato da lui é un onore, é stato
Presidente del Napoli Calcio prima di Lauro, insieme ad un altro,
quando gli azzurri vincono é un piacere che gli dura una settimana, se
la squadra perde, di lunedì mattina, é meglio pensare ad altro,
specialmente se la sconfitta é frutto di svista arbitrale. -
Bellissimo! -Liberarsi, per scrivere veramente Moda, dopo aver
favoleggiato tanto, nell'aria.

Vivendo intensamente le giornate in casa, dove tutto il flash della
vita mi aveva afferrato per mano accompagnandomi nel viaggio della mia
esistenza, fu piacevole e commovente aprire i cassetti del passato che
spesso facevano approdare con pacatezza d'animo, nel porto della
sublimazione spirituale.

L'anno precedente, una bella sera di primavera, sono invitato da
Martina a cena, parcheggiammo l'auto, dove lei insistentemente volle
fermare, mentre io conoscendo quel punto come le mie tasche,
consigliavo di mettersi in un altro posto, dove é vero non si notavano
altre auto, ma più sicuro; s'avvicina un tale e senza conoscerci
c'indica in quale ristorante stavamo andando, perché dove eravamo
diretti stava chiuso. - All'uscita dal ristorante ce la prendemmo
comoda, osservando qualche vetrina lungo la piacevole strada.
passeggiavamo, fino al caffé. - Avvicinarci all'auto, vediamo la
stessa che stava prendendo il largo con il tale che precedentemente
sembrava il guardia macchine al volante. - Martina fu assalita dal
panico, non tanto per l'auto in se, dell'Azienda tra l'altro, quanto
per tutto l'ufficio che trasportava nel portatagli, compreso i
computer con tutti i dati, mi confidò dopo.

In quel inverno trascorso in casa, ci fu un programma televisivo,
un giallo indiavolato che dopo la prima puntata lasciò tutti con il
fiato in sospeso, poi l'attenzione scemò man mano che procedeva. - Ti
pareva che Martina dopo la prima puntata non conoscesse già l'epilogo,
da lei intuito da una dichiarazione di un protagonista che affermò di
aver mangiato un dolce buono da morire. - Figurati se a lei,
direttrice commerciale d'azienda americana, Hollywood non trasmettesse
il finale, per impressionare positivamente il cliente, altrimenti,
com'é che io non ero giunto a tale conclusione che si rivelò esatta
alla fine del giallo e con il diavolo sempre più nano come il
produttore del canale che lo irradiava?

I diavoli sono il casino sulla terra, io preferisco Dio: di io,
cioé la sintesi di tutti gli io messi insieme. - Miliardi di io che si
muovono volenterosamente sulla terra. - I diavoli checché facciano e
checché dicano, non avranno mai spazio nel tempo terreno finito, se
non quello infernale. - Questi dettami, letti più dal cuore che dalla
mente, sono condizionati dal beneficio della spassionata lucidità
mentale che potrebbe indurre a bruciare tutto, lettore compreso; ma
poi cosa s'andrebbe a raccontare a Dio? - Allora voi m'assicurereste
di non preoccuparmi, perché l'Onnisciente é tale senza tempo, quindi
già sa.- Proprio perché sa tutto, ci pone continuamente alla prova,
pur sapendo l'errore che commetteremo fatalmente? - Il casino. -
L'errore si perpetua se non si parte dal presupposto: A come Amore.

Sono state due settimane impossibili e dopo una breve convalescenza
papà é di nuovo pienamente attivo. - Si dedica allo shopping,
accompagna il cane per i suoi bisogni, con lui si reca da dal
veterinario, esce la sera per andare sul circolo, cucina e
principalmente si preoccupa che io riposassi, non avendomi mai visto
chiudere occhio per tutto il periodo che é stato a letto. - Non
affermo che quando inizia ad uscire io dorma tutta la giornata, ma
quasi e per due mesi, esco pochissimo la sera, anche se l'indomani
mattina telefono a tutti quanti per farmi raccontare cosa avessero
fatto la sera precedente. - Le principesse del passaparola hanno
coniato il fatto nuovo del saper chiedere, pare che io sia da
rimpiangere in proposito, per questo motivo non uscivano, anche se il
giorno dopo mi dicevano dov'erano state la sera precedente del giorno
prima.

Telefonando a mia figlia, il vuoto del non capirsi diventa
insormontabile, tanto che c'é un certo riavvicinamento con la madre,
la quale traduce qualche vocabolo. - Mia figlia, dall'altro lato,
supera la barriera del silenzio farfugliando più sorrisi che parole,
la sento più vicina che mai e mi chiedo se vedendola non si complichi
ulteriormente la storia, compromettendo il mio fine, nel momento che
si verrebbe a creare un altro personaggio capace di soggiogarmi o
quantomeno assurgere a strumento d'altri per tale scopo.

É primo pomeriggio, stanotte ho dormito pochissimo, entra un raggio
di sole nella finestra che si posa giusto nel mio occhio, intanto
dalla strada sembra che non ci sia auto che risparmi il tombino. - Se
non desta la luce, il rumore smuove appieno, fin che mi alzo dal
divano per non contare quante auto evitino il tombino, stabilito che
passano numero tot di auto al minuto ed ascoltando tanti tombini
smossi se ne deduce che meglio mi rimetta a scrivere.

Ieri sono stato al pub, da quando vivo a Kilburn, sono uscito quasi
tutte le sere, c'era gente dappertutto.- Dopo un'oretta sono schizzato
fuori per respirare e dopo altrettanto tempo, visto che si era
sfollato, mi sono detto " Finalmente potrò avere il mio wisky and coca
senza fare l'insostenibile fila di prima " meglio cambiare e chiedere
una pepsi. - Gli americani sono incredibili se non é coca é pepsi,
come quelle aziende familiari che si diramano, perché i figli si fanno
grandi e devono scegliere una propria strada e se l'azienda madre era
bar pasticceria, la seconda che si apre diventa bar gelateria e la
terza torna a bar pasticceria e la quarta chissà. - Il proprietario mi
ha affermato che il locale era chiuso, si era oltre orario per servire
al banco e mi ha dato il drink e non ha voluto neanche i soldi, perché
la cassa non si poteva aprire, dicendomi: a domani. - É stato
splendido! - Mi ha quasi imbarazzato con la sua precisione e ricevere
il drink, percome era partito, é stata una vera sorpresa e non pagarla
poi, assurge ad invito ad uscire prima, i pub chiudono troppo presto
ed in estate alla dieci di sera c'é ancora luce solare. - Alle dieci
fa buio, alle undici c'é la campanella, dopo poco si é a letto a
dormire - massima da buon ragazzo inglese, fresco e tosto per il
mattino successivo. - I figli delle stelle in estate sono penalizzati,
mentre in inverno possono manifestarsi by night sin dal primo
pomeriggio, fa subito sera. - Continuando così in inverno, non avrò
neanche gli occhi per piangere seguendo il by night costoso e da qui
all'eternità come si farà? - Mi sto sciogliendo per una vita più
mattiniera. - Lo saprò tra un paio di giorni, quando avrò finito il
libro e potrò pensare ad altro.

Il computer dieci anni fa poteva commettere errori? - Oggi é
inammissibile. - Nella Banca Commerciale, due impiegati dell'agenzia
di Viale Colli Aminei, dove avevo incontrato la tipa che truffò tutta
la zona, parlando tra loro, mi dissero che un errore di contabilità in
linea, aveva accreditato quarantacinque milioni da un conto ad un
altro e se il fortunato, l'avesse spesi nella giornata, nessuno
avrebbe potuto dirgli assolutamente niente. - Questo mi sovvenne ieri
sera guardando nel pub, alcune del chissà a quale lato hanno il
portafogli, a volte è una mera questione politica, il riempimento
dello stesso ... alla Marylin. - Non ho capito, allora se io mi
chiamassi James Dean un'attività commerciale, dovrei fare il
truffatore, essendo in debito con la vita, risultando custode di un
tipo che è stato imbrogliato, nel momento cui, oggi si stenta sempre
più a credere nella morte qua stiamo. - Sorseggiando il drink offerto
dalla ditta, in attesa di un attacco alla banca da Far West che non
giunse. - Non é facile colpire un bersaglio a velocità supersonica, da
dieci mila metri, con precisione al decimo di millimetro senza i
congegni alla Patriot che abbiamo visto nella Guerra del Golfo. -
Eppure il computer oggi é in una fase dell'impossibile, immaginiamo di
mettere Mr. Mac Intosh, con Miss Toshiba sulla stessi scrivania, dopo
nove secondi Toshiba diventa Lady con prole. - In questo frangente da
pensiero stupido, si presenta una ragazza con un bicchiere quasi vuoto
ed una piccola scarda di vetro in mano. - Pensando che volesse un
drink, le ho affermato che il bar era chiuso. - Lei ha risposto di no,
perché aveva ricevuto il bicchiere rotto ed io che credevo volesse
leggere nella sfera di cristallo chissà cosa stessi pensando. - Il
personale del bar se n'é fregato di avvicinarsi a lei, a me ha dato
l'impressione che fosse gelosa che io avessi avuto il drink. - Lei non
tornava al suo posto, così le ho detto di non preoccuparsi perché
dalle mie parti si dice: rottura di vetro, entratura di moneta. - Lei
mi ha chiesto di dove fossi e saputa la provenienza ha fatto cenno di
conoscere bene il posto e subito l'argomento, é diventato più
divertente, tanto che tra un missile e l'altro delle portaerei
Constellation, sempre nel Golfo, le ho detto del Lupo Azzurro e quando
le ho chiesto cosa facesse, lei s'é girata senza risposta, cercando di
leggere nel vetro che non era cristallo: che palla, che sfera! -
Forse non dovrei comunicarle, sei bellissima ... lei risolve
dichiarandomi che vive a Stanmore - le confermo che mia cognata vive
da quelle parti, area di sportivi nati, per ciò conosco la zona, molto
verde, nel quale la mia parente s'allena tutto l'anno per percorrere
con successo la Maratona. - Per tale gara, ha ricevuto anche una
medaglia e ed ha partecipato pure alle olimpiadi sulla Neve, come
rappresentante della sua banca e se buon sangue non mente, ero lieto
di conoscere una persona ginnica come lei, sua conterranea, ferma,
immobile davanti a me ed allora l'ho guardata.- Non so cosa sta
succedendo, ho l'impressione di non ricordare le persone, e se
incontro delle facce belle, mi sembra di conoscerle già. - Martina mi
disse che a Napoli erano tutti belli, non è che al suo paese fossero
brutti, però in città c'è più cura per la persona, il trucco, negli
ultimi tempi mi sembra di vederni meno, di belli, e quando ne incontro
li ricordo. - I miei amici noterebbero che essendo loro bellissimi e
non vedendoli più, la questione si fa buia, non si riconosce più a
livello splendido, cede qualche punto. - Fortuna s'é presentato al
banco un barman e le ha dato a parlare, sembra quello della
macchinetta delle sigarette che non funzionò, il quale addirittura
mise in dubbio ... ora capisco, il perché del drink offerto dal boss. -
La sera fino a mezzanotte le strade del posto sono ben animate, i pub
chiudono e molte stelline si vedono barcollare divertite in una
giornata che volge al termine, rincorrendo il mito della bellezza che
se ne va. - Prima di rincasare sotto la luna alta, sono passate tre
vamp, mentre ero seduto sul muretto davanti casa, si sono fermate
a poca distanza da me, una piangeva e due la consolavano.- Con i lumi
dell'alcool in testa, mi sono sentito un po' stupito, spettatore senza
espressione - ora mi sovviene l'immagine, mentre mi ritrovo a ridere
da solo sullo scintillio di luci gialle che provengono dalla finestra
che saltano come raggi di luci sulle lacrime irradiandole. - Nel
pomeriggio ero stato a Messina Road, che posto carino, ricorda il
maremoto, quello dalle onde alte che non puoi nemmeno scappare sul
ponte sullo stretto. - Spesso, si notano muretti o finestre,
attualmente sempre meno per la verità, i quali sembrano edificati da
un muratore con la birra veramente in testa. - Ho trovato trenta pence
che non ho preso, non so, se corrispondevano al premio o all'utile o
alle tasse o a chissà quale charity. - Prima mi facevano trovare
sempre venticinque pence, era il segnale delle spie o controspionaggio
per avvertirmi che stavano con le mani su " Titolto " che costa
appunto venticinque pence e così veniva codificato, quando ciò era in,
al centro di speculazioni, cui non ho beccato un centesimo, mio
malgrado. - Non volendo speculare su di me di persona avrei bisogno di
un agente. - Per le tasse ci vorrebbe un'amicizia politica che sapesse
consigliare bene, roba da vaghi ricordi italiani, di quelli che
montano illusione di ricchezza nel sogno comune d'evasione. - Ho
mangiato a volo, quattro fette di bacon e quattro fette di pane
imburrato per uno snack cena e vorrei scrivere due orette per poi,
verso le otto, uscirmene. - Ieri, all'incrocio della stradina dove c'é
la targhetta MR16A ho incontrato il professore del corso di computer
in bicicletta guardava verso di me - ero in cuffia, non potevo
sentirlo, ho avuto l'impressione che volesse dirmi che abbiamo classe,
dalla dieci siamo passati alla tredici, gli ho dato un pacca sulla
spalla per auguragli buona fortuna.

Scendendo le scale, c'era una foto di Lady Diana che ha tentato il
suicidio, e la Regina Madre l'ha confortata - vorrei mandare dei
fiori, ma come potrei, sono forse titolato, non mica sono il Re di
Napoli? - Ahimé! - La mia nobiltà é tutto un fatto campionario "
Modello Principe Castelli nella Città " per giocare con i conoscenti,
clienti inclusi - potrei mai firmare il bigliettino: suddito figlio di
questo tempo, che a fine mese festeggia il suo primo compleanno da
Londonder, il quale trovando la City piena di voglia di vivere e di
giocare, si chiede chi abbia ingrippato la giostra con la sua gelosia,
fortuna che c'é la Regina Madre a consolare ogni bene. - In quanto a
dolcezza, é in buone mani, si rimetterà presto, e vedremo quale sarà
il tocco di classe che suggellerà l'avvenimento. - In quanto al
chiedermi, quale sarà il momento d'Alta Diplomazia che muoverà il suo
portamento, che va oltre la Principessa, per assurgere a Regina dai
confini ben più larghi, é qualcosa che mi piacerebbe discorrere con i
sudditi napoletani, dalla venatura della vita, ben più entusiasta.

Sono stato in chiesa, molto carina, sulla collina, vi si accede
previo una stretta stradina, ivi ho già assistito ad una funzione due
stimane fa, e mi pare di aver udito che il parroco stava per
festeggiare i venticinque anni di pastorizio in quel luogo. - Vie
molto particolari per giungere lì, romantiche, cimiteri foscoliani,
entrando ho notato due grossi timbri ed ho sentito anche un coro
meraviglioso. - Il parroco mi ha chiesto se andassi più sopra, m'é
parso che sottintendesse venticinque; il profitto di un'idea vale ben
oltre ed i pensieri economici li soffro, quantificarli non è peccato,
allora me ne sono uscito ed entrato nel parco, chissà dove sono
capitato, quando mi sono trovato in un punto dove ho avuto
l'impressione di essermi sperso e siccome stava passando un pullman e
la fermata era vicina, mi sono trovato in tutto un altro posto,
chiamato Green ... non mi ricordo cosa, dove ho notato una giovanissima
vivere da barbone, mi ha fatto una tristezza enorme, pensare a delle
giovani clienti da boutique e come look più e sempre più e poi
ritrovarsele che rifiutano tutto, non é cosa si possa accettare
dall'oggi al domani, al che sono stato assalito dal dubbio del
sociale, che la induce ad essere tale, per meglio far soffermare
l'attenzione sul problema della povertà o del rifiuto, mentre gli
altri salgono più su, da venticinque a trentacinque nel pensiero
economico che si soffre. - La tipa finge mentre studia politica? - Se
é così ho centrato completamente: i giovani con i temi del sociale
sono di notevole impatto - mi auguro che siano messe al bando pure le
droghe pesanti, per meglio farli studiare i comportamenti endogeni al
chiuso dei loro istituti scolastici, dai quali fuggono senza sapere
perché.

Il giorno della partenza, la sveglia suonò molto presto, papà mi
porta il caffé a letto, già bello e vestito, dandomi premura ed
aiutandomi a scendere i bagagli. - Chiudo il cancello con Pippo che se
ne sta arzillo sul sedile posteriore, con il naso dietro al mio
orecchio, puntato fuori al finestrino - così m'accompagnano
all'aeroporto. - Durante il tragitto, mi regala l'anello di famiglia,
prima della partenza mi raccomanda di non pensare a lui, ma di
preoccuparmi per me. - L'aereo si alza in cielo, andandosene prima in
direzione Monte Faito per poi tornarsene sulla stessa linea di
partenza, passando per ben due volte sul monumentale quadrato, dove
c'é la mia mamma sepolta.

Napoli dall'alto é non lo so ... i piloti seguono delle rotte
turistiche sempre diverse, spesso l'aereo é inclinato su un'ala ed a
volte si vede e tal'altre scompare, il punto di riferimento che di
solito insegue la costa, e si ritorna a visualizzare con piacere gli
alti piani, isole e castelli compresi. - Controllando che ogni bene,
fosse nella sua ubicazione geografica, salutai gli adorati monti e
colli e lo stesso Vesuvio. - Napoli: che sballo dall'alto.

Qualche settimana prima che decisi di partire, Gustavo fu
semplicemente fantastico nel garantirmi d'inviarmi fino a cinquanta
milioni di merce senza alcun che, qualora volessi dedicarmi alla
vendita della maglieria.

Oggi é domenica e mi restano da scrivere sette pagine. -
Domenica scorsa trovai un cerchio d'oro enorme che ho portato fino ad
ieri l'altro nel braccialetto dell'orologio - gli orecchini mi
piacciono. - Stamani non l'ho trovato - l'avrò perso in casa - uscirà
- un lobo bucato non é mai stata la mia passione. - Leggere il
giornale della domenica é impresa ciclopica, può richiedere una
settimana. - L'estate che ci ha accompagnato dai primi di maggio é
finita - oggi sembra autunno, ieri nel farmi lo shampoo sono caduti un
sacco di capelli - non mica siamo nel periodo delle castagne?

Giunto all'aeroporto mi resi conto del dramma dell'appiattimento
del tutto: il mio bagaglio era uguale ad un altro, così lo apro e lo
richiudo non avendo riconosciuto il primo capo - alla fine resto solo
io e sempre la stessa, unica sacca che girava sul nastro. - Ahimé! -
Non poteva essere che mia e quella maglia non era altro che il
rovescio, totalmente diverso di un disegno damascato. - Fatalmente,
m'invitarono al controllo dogana, dove tra un sorriso e l'altro, mi
fecero l'interrogazione su quasi la metà del contenuto della sacca. -
Prima di atterrare, ammiravo le nuvole dall'alto, superato il primo
strato di cielo coperto, un altro più basso si presentava alla vista,
nuvole da meraviglia, grigio prismatico e cuneiforme, non ho mai visto
niente di simile: perfettamente geometrico, da farmi affermare visione
più unica che rara è stata essere al centro delle due distese di
grigio che si rincorrevano fino all'orizzonte o forse si fermavano
prima, in un bagliore solare che non si riconosceva causa un tempo
troppo breve, per fissare ogni visione. - L'ala generava un cometico
effetto luminoso sulla sua punta - si atterrò che pioveva.

Dopo un paio di giorni c'é la Prima Comunione di Virginia Maurizia,
la quale doveva leggere qualcosa sull'altare, ma fu anticipata da
un'altra bambina. - Nessuno se la prese, anzi, sembrò normale che il
prete si scusasse tra il serio ed il faceto nel cerimoniale del dopo
messa. - Un'altra bambina bisognevole d'affetto più di lei, occupava
il suo posto, che in quel momento, era accanto a suo padre, fu ciò che
pensai.

Le scuole inglesi prendono le religioni troppo seriamente, si
studiano tutte e sempre più spesso si rifiutano totalmente. - A
livello spirituale, stare in linea con le diverse forme di fede,
diventa difficile.- Essere atei, forse é molto più semplice che
complicarsi l'esistenza, cercare di capire la materia spirituale e sue
diramazioni sin dalla giovane età, non é impresa da poco, però
l'Inghilterra é cosmopolita e nel segno del rispetto, bisogna
comprendere l'altro. - Londra é piena, oserei asserire zeppa, di
chiese monumentali, eppure ne costruirei altre - non c'é periodo
architettonico che si esprima meglio grazie alla chiesa, sempre più
spesso trascurata, per amore dell'onnipotente edificio ufficio che ben
si vende. - Chiese dalla luce soffusa che si cullano nel ricordo di un
giardino d'infanzia lasciata, come quella abbandonata d'Old Street.

rimuda

unread,
Dec 10, 2007, 1:40:18 AM12/10/07
to ITechnodemocratic


On 9 Dic, 23:21, rimuda wrote:

Dalla Prima comunione a tutto luglio, passeggiando e giocando con mia
figlia, il passo verso la serenità totale fu molto breve. - La
riscoperta di Londra, lasciava poco spazio al tempo che scorreva
veloce. - La scuola diede un saggio teatrale, dove Virginia recitava
la sua parte di un lavoro d'Oliver Twist, una di quelle opere che non
si sa fino a che punto siano per i bambini o per gli adulti, ma che
fatalmente accontentano tutti, risolvendosi nell'età universale. -
Quel giorno era caldissimo e la scuola gremita, c'era anche il nipote
di Sir Charles Dickens, insomma, tutto molto ben riuscito. - Lo
storico nipote, pare scrivesse anche lui favole - poverino, non
dev'essere facile, sopportare il peso di tale grande nome e
professione, affrontando il confronto dei criticoni, i quali non
mancano mai, quando si vuole percorrere strade che dovrebbero essere
facilitate, invece risultano molto più complicate, perchè si è attesi
al varco.

La City mi piace moltissimo, ci sono molte zone, completamente
cambiate dagli anni settanta - giro moltissimo in pullman e scopro che
si perde una quantità enorme di tempo con il conduttore che stacca
anche i biglietti - a Napoli, l'autista guida solo, poi c'é
l'oblateratrice, con molta gente intorno, casomai sale il controllore
- se non fosse per il traffico, la città sarebbe veloce. - Ci sono dei
pullman che hanno una visuale condizionatissima, se non si sale al
piano superiore, mentre vi sono quelli antichi che sono sempre più
spettacolari ed un vero peccato diminuiscano sempre più di numero. -
Tra fare il biglietto e dare il resto, ho calcolato che sul percorso
si sono persi quasi venti minuti, alimentando talvolta anche traffico,
perché il pullman non può ripartire, se non terminano tutte le
operazioni. - Bisogna poi aggiungere che il solo autista, deve badare
pure al solito ubriaco di turno, il quale di notte immancabilmente e
puntualmente non ha i soldi per il biglietto. - Alla fine come bisogna
metterla, siamo forse eterni e possiamo sprecare la nostra vita, non
so. - Andando a zonzo per la città in tempi lunghissimi, vorrei
aggiungere che l'autista é mal pagato, per tutto ciò che fa, dodici
pounds e cinquanta l'ora mi sembrano pochi, se quantificati allo
stress cui viene sottoposto. - Nel bus tradizionale invece, tutto si
risolve a dimensione d'uomo, si trova posto e se capita in prima fila
e sopra, si può raggiungere l'apoteosi - poi s'avvicina il conduttore
che stacca i biglietti e segnala all'autista quando questi deve
ripartire, nel rispetto dei passeggeri e tutto si svolge secondo
un'elementare logica umana, del vivere bene il lavoro.

Mi é piaciuta moltissimo la passeggiata sotto al Tamigi, e da
Greenwich stesso rientrare al centro sul battello.

Le serate in Angel erano speciali, per il grosso numero di locali
diversi si poteva visitare più d'uno a sera, naturalmente durante il
lungo imbrunire d'inverno.

C'é un posto molto particolare: hanno tagliato una chiesa,
lasciando solo il campanile, che visto da una certa prospettiva e con
le scenografie di un palazzo dalle luci vivide alle spalle, si presta
ad un sublime fantastico tridimensionale dell'immagine, che vale la
pena di fotografare nella memoria.

Mi telefona papà per chiedermi se andassi in vacanza a Napoli. - La
settimana dopo mi telefona mio fratello per affermarmi che papà era
morto e l'indomani ci sarebbe stato il funerale.

Giunsi a Napoli, dopo aver fatto scalo a Milano, perché asserirono
non c'erano posti per Napoli, ci sono quattro voli giornalieri tra
Londra e Napoli - a Ferragosto sono pochi! - Dovetti aspettare una
coincidenza a Milano, prima di atterrare a Capodichino. - In chiesa
non c'é il prete - era in vacanza - c'é il diacono in sua vece. - Al
cimitero troviamo un fosso, quasi per raccomandazione, la quale per
mio padre è buio che si veste di luce celeste, grazie ad essa si passa
ad occhi chiusi, infatti c'è voluta la scuola privata.

L'aereo entrò nel cielo notturno di Napoli, scenario d'incanto,
velato di tristezza senza distacco seppur lasciato, verisimile, date
le circostanze. - Vado ad alloggiare nell'albergo, dove si tenevano i
Party per i Marines Nato, l'unico che conoscevo. - Cerco più di una
risposta nelle correnti ingarbugliate che allontanano l'orizzonte
della conoscenza dalla verità - il verisimile: qualcosa che sta tra il
vero ed il falso ma che non é né vero né falso. - Cade il comunismo:
mio padre muore e cade il comunismo lo stesso giorno, mamma muore il
giorno di morti o dei santi o quello prima e sepolta il giorno dopo,
insomma tanto? - Forse é questo il segno che cercavo - posso
rientrare. - Sono a cavallo di un evento vero, che allontana i
fantasmi delle dittature. - Saremo tutti più liberi " Freedom "
scrissi su una borsa degli anni settanta, che lui usava per metterci i
suoi arnesi per la pesca. - Avevo con me qualche soldo in più che
avevo portato per i funerali.

Il mare era poco distante dall'albergo. - A Varca d'Oro ero di
casa. - A conti fatti potevo trattenermi una settimana.

Incontro gli amici più Sergio, rappresentante esperto ed amico, al
quale avevo affidato il mio campionario che dovetti ritirare di corsa,
stava mandandomi in tilt, mi caricò d'ordini in un baleno, mentre ero
convinto che dopo qualche mese mi sarei trasferito a Londra. - Gustavo
era fuori come Tina. - Liza era a Miami.

Di sera rivedevo gli amici super impegnati: Bella Star il cui disco
era agli sgoccioli e Bezzabea che aveva messo a punto il suo programma
danza. - Con la Prima Ballerina verso giugno, poco prima di partire,
ero stato al mare in un posto bellissimo e selvaggio, come ce ne sono
pochi, quasi inaccessibile, dove gli scogli sono a dura prova
d'abilità, aguzzi, taglienti come lame. - Un tuffo a mare ed a nuoto
si raggiunge una grotta conica illuminata dall'alto, sembra quasi una
versione acquatica ed in miniatura della Grotta di Maria Cristina del
Bosco di Capodimonte - attinenza militare? - Il mare in quel punto si
veste di un verde acqua marina incantevole ed incredibile, vi crescono
pure dei pomidoro, loro sanno come. - A me il verde ed il rosso,
insieme di colore non torna. - In quel punto tanto rende, ogni
particolare naturale, da risultare difficile esprimere la bellezza a
misura di parole, stando immersi in acqua, salendo poi su quegli
scogli spinati, si scopre la grandezza del creato, spinato. - Bezzabea
ebbe timore a nuotare nel fascio di luce della grotta ed ultimamente
lavorava in un locale, dove ha posto una sua foto nell'acquario. -
Ormai era da molto che ivi lavorava, lei madre della pigrizia, presa
da niente, se non dalla danza e dalla cultura, forse da maggio o
giugno, impegnata in quel lavoro tutte le sere all'acquario, il suo
segno zodiacale nel fascio di luce come se fossero rose, fatto é che
questi due mesi primaverili, così come luglio ed agosto estivi, a
pensarci dopo è difficile distinguere, camminano sempre a braccetto,
difficile inquadrarli singolarmente, come se il mese, in quel
determinato periodo dell'anno, raddoppiasse.

Partii da Napoli in treno, con bagaglio stereo e tutta una serie di
cianfrusaglie, da degno spirante trolley. - Mi accompagnò alla
stazione Bella Star e quando il treno si allungò sul suo percorso, mi
voltai e volarono gli occhiali, altro che agitar fazzoletti, per
nascondere gli occhi umidi di là dai vetri fumé. - Alla partenza misi
un ventaglio sulla poltrona di fronte a me e fino a Genova nessuno
entrò nella mia cabina, sebbene il treno fosse in tutti gli altri
scompartimenti, affollato. - Allora una donna con la figlia, chiese se
poteva entrare nella mia cabina, viveva a Parigi ed era innamorata di
un pittore dell'interland vesuviano - dichiarò di essere rimasta
incantata dalle bellezze della città tutta.

Giunto a Londra verso le undici di sera, il tassista mi conduce
lungo il Tamigi, perché dalle parti di Trafalgar Square, c'é traffico
da dopo teatro.

Londra di notte é illuminata a giorno - Napoli di giorno é diversa
dalla città di notte, non tanto per le luci, quanto per la gente in
strada durante le ore piccole, dalle discoteche affollate durante il
fine settimana, il quale dagli anni ottanta inizia il giovedì. -
Vivere di notte, é più bello e più costoso e non bisogna disdegnare
una maggiore sorveglianza da parte della polizia, anzi. - Sono
convinto che se a Napoli moltiplicassero la sorveglianza,
aumenterebbero i turisti - la presenza straniera in città é
direttamente proporzionale alla sicurezza che garantiamo nei vicoli,
non nel Golfo con le portaerei ... degli alleati. - C'é poco da fare,
lasciamo la guerra agli americani e pensiamo alla nostra sicurezza
civile sul territorio. - Mettiamo che ogni napoletano entusiasta di
servire la comunità, entrando nel corpo di polizia, dovrebbe svolgere
il servizio nella propria città e senza limiti di numero, bisognerebbe
arruolarli tutti, coloro i quali desiderano tale soluzione di lavoro
per amore pubblico del proprio bene, e dall'oggi al domani si vivrebbe
senza macchine incatenate tra i sedili, sterzo, cambio, pedali,
eccetera, che fanno del mettersi alla guida, un'operazione più
complicata che riuscire a parcheggiare, compreso quegli allarmi
costanti del chissà perché si volatilizzano insieme all'auto senza che
nessuno ascolti niente.


A settembre comprai un armadio vittoriano, quando andai a ritirarlo
il giorno dopo, vi erano molte cose strane intorno, oggetti che
sembravano parlare di capi d'abbigliamento, ormai assurti a feticci,
di un pensiero moda, allontanato dalla memoria per il momento a
partire dall'ora. - Quando il venditore mi consegnò l'armadio, si
meravigliò, una volta in casa, di trovarmi con moglie e figlia,
diversissime dalla biondona che m'accompagnava all'atto dell'acquisto,
così come asseriva lui scherzando. - Tra lo scherzo ed il faceto, la
prima cosa che metto nell'armadio é una foto della mia mamma - stai
pace: non si sa mai. - Sempre quello stesso mese acquistai un forno a
micro onde ed un televisore per meglio comprendere la lingua. - Ahimé!
- I programmi sono americani o australiani, allora mi dedico al
teletext, per studiare senza guastare la pronuncia. - Mia figlia
assume seriamente il ruolo di conversatrice d'inglese con me, tanto
che a gennaio sono pronto per dialogare con chiunque ed in casa, si
meravigliano dei progressi che avevo compiuto in così breve tempo, al
che posso anche seguire la televisione che indubbiamente, canale
mirato o scelto, involgarisce il linguaggio.

Il sabato vado allo stadio, in genere Arsenal, la domenica seguo
tutto il calcio minuto per minuto via radio il giorno dopo e la sera
sono in un posto d'italiani dove promuovono cultura, dicono loro, e
sempre lì di domenica, sono in procinto di trasmettere la partita
dall'Italia. - S'ingarbuglia la vicenda, pare che le emittenti
private, anche internazionali, catturino il segnale dalle televisioni
di Stato senza sborsare un soldo. - Morale della favola: quando ci
sono di mezzo le TV private, non si capisce un tubo ... catodico, a
livello nazionale figurati allargando i confini. - Non ci resta che
pagare il canone. - Con l'inizio del campionato c'é anche tutto il
calcio minuto per minuto alla radio internazionale programma italiano
- cosa che avevo pensato di creare - boh?.

I concerti dal vivo di bande minori, sono sempre molto
interessanti, ce ne stanno a iosa nei club londinesi - niente di
meglio! - La musica é potente e trasmette energie di movimento
notevole, tanto che inizio pensare ad un lavoro dinamico d'autista,
tipo tassista ed al proposito faccio un disegno, nato
dall'osservazione della cartina topografica, in cui avevo verificato,
che delle strade dall'alto davano una figura interessante, la quale si
manifesta collegando Angel ai punti nevralgici della cittå, almeno su
quella cartina e ciò, avevo messo in risalto, riproducendolo sul
foglio trasparente ed opacizzato detto diamantex, dal quale si riporta
con facilità il disegno sottostante e che usavo per dare smalto ai
tracciati di arredamenti tecnici, quali mettevo in essere un tempo,
come primo schizzo per facilitare il compito in fabbrica, dove dovevo
chiedere la realizzazione di ciò che avevo venduto, specificando per
filo e per segno al team dei progettisti, al fin che l'opera andasse
realizzata a dovere di cliente.

A volte mia figlia dà l'impressione di voler apparire più grande
della bimbuccia che é. - Non faccio mistero che più di una moglie
sento il bisogno di una mamma.

Bezzabea mi scrisse una lettera, la ex moglie la raccoglie dalla
porta incavolata, sembra che la cosa le dia molto fastidio. - Volendo
rileggere la lettera, perché la ballerina é complicata non la trovai.
- Iniziai a temere che il tempo fosse passato vanamente.

Nel Centro di Cultura Italiana, assisto ad una serata di
presentazione culturale, dedicata ad un Professore di Cambridge,
questi ha scritto un romanzo, genere " Cammarera book " con tanto di
famiglia sicula, che si trasferisce a Firenze. - L'audience é ben
folto, e lui é convinto. - Qualcuno dei Malavoglia da Catnia si
trasferì a Messina o tutto al contrario, ora non mi ricordo. - Io non
ho ancora capito che ci facessero i siciliani a Firenze? - Lui
garantiva che al Nord ci fosse più lavoro, però essendo i siciliani
del profondo sud, per loro il continente é già nord, figurarsi
Firenze? - Cor'e mamme ... parten'e bastimiente .... - In sala s'aggirava
un siciliano nervoso, questi asseriva che il professore non ingarrasse
... assai. - Tipico fenomeno di presentazione all'americana, dove fischi
e pernacchie suonano applausi.- La cosa più divertente é che il
siciliano guardava me sognando il Regno delle Due Sicilie - fammi la
cortesia, vattene a Firenze - che esaurimento: eran trecento, eran
giovani e forti e sono morti - io andò ... figurati tu ed io, non
resistiamo nemmeno fino a dopodomani. - Del professore capisco più del
sessanta per cento delle sue parole e meno dello zero virgola uno del
suo concetto della storia d'Italia.

Una volta in un locale, il manager si creò un fatto in testa e
m'invitò ad uscire, capitai ivi dopo tempo e lui fece uguale, sembrava
indiavolato - a nulla valsero i miei inviti a riflettere meglio. - Era
un locale, per certi aspetti eccezionale e dopo poco, qualche anno, é
diventato un'altra cosa e non ho mai capito che cavolo gli abbiano
raccontato e chi, so solo che c'era chi si metteva in gara di ballo
con me e che una barman asserì che non dovevo dare ascolto a certi che
sostenevano che erano artisti e che questi non mi dovevano scocciare,
perché erano gay ed io ero diverso da loro. - Anni dopo ancora, ero in
un pub appena rinnovato, elegante, nella stessa zona ed entrò un tale
che faceva come conoscermi ... sembrava quel manager - i titolari del
locale come videro che s'avvicinò a me ed io m'indispettii alle sue
moine, tanto che stavo per andarmene indignato, lo sollevarono di peso
e lo scaraventarono fuori, come un sacco di patate.
* Nota 10
Quando fui messo fuori senza ragione, mi meravigliai che in
Inghilterra prendessero di queste cantonate e lo andavo anche
raccontando in giro, infatti, quando chiusero il locale non mi
meravigliai. - Poi diventò un locale con il cognome della mia ex socia
... boh? - Per niente volevano metterla sulla falsariga dei pittori
futuristi con la ballerina di terza fila che avevamo riprodotto e la
barman non voleva che me la facessi con uomini froji ... nell'armadio
Vittoriano, quando lo andai a ritirare, e con l'antiquario ed il suo
furgone mi sembra tornassi a casa, c'era una maglia, chissà chi stava
speculando a mille?
- Come vidi la scritta su quest'ultimo locale e lo dissi in giro, il
locale chiuse e buttarono un'altra miliardata - lo avevano appena
fatto, elegantissimo, ma nella City si sa, tutto fa investimento,
altrimenti non si giustifica
* Nota 11

Anno nuovo, vita nuova é gennaio, parlo inglese, inizio anche a
lavorare. - Partendo dal presupposto dei valori certi, mi sovviene di
un tempo di sostanza economica, cui i tedeschi, nei primi anni
settanta davano un valore certo al Marco, per un valore incerto la
Lira, così dicevano loro e chi glielo faceva fare a cambiare la nostra
valuta? - Se non l'italica abilità, a vendere il fumo dei tubi di
scappamento delle nostre super fuori serie da collezione? - Partendo
dal presupposto che sono bravo nell'organizzare locali e competente
d'attrezzature e capacissimo a convogliare persone, prim'anzi di
parlare di stipendi, mi offro al più forte fornitore del settore, con
tanto d'esposizione e capacità produttiva non solo marchi, assistenza
compresa, che trovo grazie ad un'efficiente ricerca di base. - Il
lavoro subito s'incanala per il verso giusto, porto clienti in ufficio
e molti vengono in fiera, nonostante sia nuovo dell'ambiente. -
L'effetto " Fumo negli occhi " frase trainante Alta Moda anni
sessanta, funzionava. - Tanto basta affinché in ditta, si rendano
conto di cosa sia capace, come veicolo di vendita prima e
pubblicitario poi, non dovevano fare altro che quantificare il
concreto e propormelo, ma forse non l'hanno visto o non ci hanno
pensato, mentre io, se ne parlassi a loro, risulterebbe mi sono
lusingato, non mica sono scrittore eppure sono quasi alla fine di un
libro enorme, il mio primo, figurarsi in altro mestiere che già
conoscevo. - Ma l'investimento sulle persone oggi è qualcosa che si
riscontra solo nel calcio, quindi non mi meraviglio affatto se non ci
hanno pensato proprio - mi sarei comportato uguale. - Ho scritto "
Vendita prima " perché mi sembrò assurdo, la prima volta che mi
recassi con un cliente in ufficio, trovare un copia commissioni aperto
- come se conoscessi la materia bancaria inglese, la quale é poco
differente dall'italiana, però non é uguale. - Un'altra volta, il
direttore commerciale, mentre era al telefono, mi chiese se volessi
una Ferrari - anche se disgustato dalla guida, causa il traffico o la
pancia, per il troppo tempo cui sono stato in macchina, non si può
disdegnare una tale auto, sicuramente, voleva trasmettermi che
apprezzava il mio lavoro e tra breve avremmo potuto parlare anche di
danaro, e con gli affari che bollivano in pentola, c'era di che
arricchirsi. - Secondo me credeva avessi bisogno solo stringere le
trattative che più erano mature e più o meno così era, salvo la mia
buon'abitudine a lavorare sui passaggi a giro, nel senso che un
cliente, visitato nelle stagioni una dietro l'altra, é lui medesimo ad
abituarsi a me ritenendosi cliente e vuole acquistare, perché ha
bisogno di tale prodotto, e forte dell'esperienza di questo dato di
fatto, ero più che sicuro, ma i tempi precipitarono conseguenze
inaspettate, altrimenti avremmo venduto solo noi.

Il primo marzo cambio casa, trasferendomi poco distante da mia
figlia - sembra ieri come se fosse oggi, parlare al presente é il
minimo. - Il week-end del distacco é confortevole, in quanto loro, lo
vanno a trascorrere da una parente fuori Londra. - Quella sera ero in
un locale super affollato, due ragazze suonavano un'unica tastiera. -
Passo per casa per prendere delle cassette, non tutto avevo trasferito
già - e trovo una serie di disegnino sul tavolo fatti da mia figlia -
ho l'impressione di trovarmi di fronte al suo modo di vedere la moda e
tale era anche per me, in quel momento. - Sono rientrato dal locale
perché ispirato e vedere quei disegni funziona ancora di più, allora
scrivo " Titolto " non ricordo se fosse venerdì o sabato, sembra un
solo giorno, così come un solo mese luglio ed agosto, dicono che
ventinove bisestile non sia tanto fortunato, allora lo evito alle ore
sedici, quando dovetti staccare l'assegno. - A dito medio puntato? -
No! - Non soffro le superstizioni! - Scrivere Titolto non occupa molto
tempo, é ancora presto, il libro l'ho scritto, non mi resta che andare
a letto o tornare al locale e questa volta c'é una poltrona vuota in
prima fila per me, una delle musiciste mi chiede anche la cassetta che
avevo nello stereo, assicurandomi la settimana prossima l'avesse
riportata ed avrei potuto ascoltare qualche pezzo che più mi piaceva.

Trovare casa é stato semplicissimo - ho esposto l'annuncio in una
vetrina a pagamento di un negozio e dopo che l'ho attaccato con della
gommalina ricevuta dal negoziante, questi mi ha consigliato di
guardare nella bacheca vetrina, dove ho notato ciò che cercavo. -
Avevo tutto il piano superiore di una casa a tre livelli. - Entrando,
continuamente nei negozi per lavoro, l'impressione di essere seguito,
maggiormente cresceva, ero anticipato telefonicamente, infatti,
ovunque entrassi i futuri clienti erano sempre a telefono e non poteva
essere coincidenza ogni volta, anche se non mi facevo coinvolgere
dalla cosa più di tanto, a parte notarli senza il mobile quando
passavo all'intrasatte, dall'altro lato. - Le cabine telefoniche qui,
sono simpatiche, hanno l'ossatura metallica, con spalle in vetro,
dalla doppia immaginata, stilizzata con trombettella: uno parla e
l'altro va spifferando tutto ciò che dice e tutto produce, tanto poi
il giro che edificato, me li farà ritrovare clienti.

In primavera ci fu un cliente che comprò tavole e sedie, questi
sentenziò che da fonti sicure, sapeva che si era sull'orlo del
fallimento. - Un ennesimo? - Si possano vaporizzare i profumi del
negozio sotto casa, con la titolare che si volatilizza con essi e
tutto il resto appresso, dopo che ha versato i suoi danari nella banca
sul conto di un prestanome, se non suo all'estero e vada a quel paese,
non mi arenerò certo per lei. - Senza altro, con i beni strumentali si
recupera sempre qualcosa. - La sicurezza di questo settore, é data
dalla quasi certezza di recuperare il bene che si é venduto, per
inadempienza dell'acquirente, ed a volte, tra l'anticipo e qualche
rata, c'é quasi il guadagno del lavoro svolto, e se avessi continuato
questo lavoro, quello sarebbe stato un cliente molto a rischio, e non
per me, perché avrei chiesto più d'anticipo ed immediatamente mi sarei
rivolto al legale eventualmente qualche importo dalla relativa formula
di credito scappava dall'incasso; a quanto sembra qui va per la
maggiora, inerente alle attrezzature, il contante più sconto, meglio
ancora, fa più stile ricco, facendo perdere meno tempo.
Xxxx
Quand'ero nella fabbrica d'arredamenti negli anni ottanta,
responsabile di una zona ampia e particolarmente calda, non mi
preoccupavo più di tanto dei pagamenti, perché al primo intoppo come
minimo avremmo ripreso il locale - tale era la mia filosofia
all'interno dell'Azienda - Ad ogni modo, grattacapi del genere ne ho
avuti meno di tutti, perché la selezione dei punti vendita, era la
molla che muoveva la mia azione e nei locali da far west, non entravo
proprio. - Per la verità, esisteva una sola parola nel vocabolario
dei commercianti, date le imminenti elezioni " Recessione " cui tutti
sembravano abusare, senza che nessuno avanzasse un barlume di speranza
d'uscita, da una situazione che con il passar del tempo, diventava
insostenibile dal punto di vista commerciale, dove l'entusiasmo é
prerogativa indispensabile. - Questo cliente, dai bei tavoli e dalle
comode sedie, assicurava che un suo parente, dove lui lavorava prima,
tra l'altro, aveva un posto di pizza al taglio in un'area
dall'incredibile affluenza durante il week-end. - Conoscendo la storia
di quel punto vendita, fino a pochi mesi prima e da anni, non sapeva
spiegarsi come, attualmente contassero, centinaia di pezzi venduti,
contro le migliaia, di appena un anno prima. - La capillare ubicazione
di punti vendita in ogni dove, che io sostenevo, quale motivo
principale di un momento negativo, cui ne paghiamo sempre più le
conseguenze, era discorso rifiutato di partenza, non veniva proprio
preso in considerazione da lui, perché la " Recessione " e non altro,
era la causa di tale disfatta economica commerciale. - Molti negozi
dello stesso tipo, in una medesima area commerciale, si guardano l'un
l'altro, producendo ben poco, e prodotti simili quasi ovunque,
continuavo con la mia tesi, disperdono il cliente, a parte abbattere
il prezzo. - Lui insisteva: la recessione farà fallire tutti quanti e
per questo motivo i tavoli e le sedie le aveva prese ugualmente, dove
lo avevo condotto, ma grazie al suo saperci fare, le aveva pagate per
grazia ricevuta. - Si correva il rischio di non capirci più niente,
stavo quasi sul punto di vendergli la ventiquattro ore con annessi e
connessi prima di salutarlo all'italiana: per vincere la recessione
bisogna impegnarsi di più e se non sarai premiato, allora Dio non
esiste ed io ben faccio prima ad attrezzarmi, nello scrivere favolette
per i posteri, cantando il mio tempo. - Il quadro del futuro che
presentava lo spettro della recessione, era tragedia che si poteva
leggere negli occhi dei commercianti e stranamente di questa malattia
nuova, sembrava soffrissero maggiormente, proprio i dettaglianti dei
quartieri più popolari, dove ci s'impaurisce di più del mostro,
specialmente se invisibile come la " Recessione " purtroppo tutti ne
parlavano con timore ed il comune immaginario fatalmente ne restava
più affetto, anche perché nei mercatini folcloristici, le
manifestazioni emotive, qualunque esse siano, sono sempre più
immediate.

É l'amore, che fa cantare le donne al mercato dei fiori, non
nascondere il cuore (P.Pravo).

Scrivendo " Titolto " per spaziare comodamente nello spazio, la
garanzia era la rottura dell'inerzia commerciale, grazie alla
produttività tenace, lungi dalla gelosia di concorrenti ... comprimari:
l'erba del vicino é sempre più buona ed io la voglio ancora meglio e
dopo domani lui mi supera, ed il giorno dopo gli faccio mangiare
polvere ... insomma, senza la competività commerciale, il sistema
crolla. - Parlare di gelosia nel commercio, equivale ad aver studiato
male la lezione, perché gli operatori di mercato non amano il
concorrente, bensì il danaro, il quale rappresenta il prodotto del
lavoro svolto bene. - Se ne deduce che, non ricordo chi, il quale
asseriva con i piedi per terra: ferma il commercio ed hai bloccato il
mondo! - Ignorando il tapino, c'avessi io la molla principe per far
scattare il pianeta, quindi se riesco a rendere produttivo il mondo,
grazie ad un qualsivoglia artificio, senza che questi sia
necessariamente la gelosia, potrò ben dichiarare " Il mondo é mio "
così come termina il primo libro da me scritto.

Il venerdì, il mio locatore, sale fino al piano più su della casa,
per dirmi, che se non mi sbrigo a fare il bagno, sarei uscito tardi. -
Boh? - Esco e scopro che nel pub, dove avrei dovuto riavere la mia
cassetta, le musiciste suonano l'indomani. - Vado in un locale dove
c'é molta folla, altro che recessione ... fa molto caldo, metto la
giacca leggera su una mensola in alto e quando la riprendo mancano
delle cose più la travel card - me n'esco e vado in un altro locale,
lo zombie alla porta incassa i soldi e dopo cinque minuti si accendono
le luci - il locale chiude! - L'indomani mattina ho un richiamo perché
ascoltavo musica a volume sostenuto? - Poteva essere il sette o l'otto
marzo, mese notoriamente pazzerello, però quante cose, capitarono
quella prima settimana? - Rincasando verso l'una la notte precedente,
nell'appartamento a fianco, stavano dando un party a volume bombardato
e con la musica della cassetta del venerdì precedente. - Dopo che mi é
stato chiesto di abbassare il volume, chiedo la mia cassetta di Patty
Pravo, che non trovavo e quando salgo dal bagno, la trovo in evidenza
sulla scrivania. - Strano: le cassette girano più delle bambole?

rimuda

unread,
Dec 11, 2007, 7:51:35 AM12/11/07
to ITechnodemocratic


On 10 Dic, 06:40, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:

Strano: le cassette girano più delle bambole?

Trascorre qualche altra settimana ed il locatore m'invita ad uscire da
casa, qualora non chiedessi scusa alla figlia. - Cado dalle nuvole, in
ogni caso vado a porgere le mie scuse alla signorina, la quale da la
colpa alla madre, anche se si meraviglia che in una settimana non
abbia chiuso occhio. - Faccio presente, che nel prosieguo sia bene,
che le cose s'affrontino sul nascere, onde evitare che le situazioni
precipitassero e di questa cosa qui, n'avevo esperienza, perché ai
Colli Aminei ... sembrano molti interessati al discorso e mi chiedono se
non fosse per il mio bene? - Posso mai buttarli dalla finestra? -
Quieto è accenno al consenso, poco convinto per la verità, e con
l'unica responsabilità, di non passare per un bizzarro. - Loro hanno
acquistato il mio libro, anche se il giorno dopo sono divenuti ad un
punto di non chiarezza e del quale chiedevano delucidazioni. - Non ho
voluto sapere proprio niente e li ho invitati a pazientare quindici
giorni, quando sarebbe uscita la seconda pagina. - Mamma ma', sto
ancora scrivendo e che ci vuole per chiarire il primo libro? -
Acconsentono all'attesa ed io sempre più convinto, aspetto per quel
libro pagina unica, il Nobel e due milioni e mezzo di sterline, così
come avevo scritto a Liza, la quale mi risponde con una lettera, dal
cui timbro postale si legge la data del mese a venire, passato
anch'esso, trenta giorno dopo, ahimé ... senza i soldi che mi spettano,
anche se altro non fosse, per la gelosia, che quella pagina é stata in
grado di produrre. - Potenza dell'anticipazione del tempo: che
campionario! - Guastato, da chi volle andare oltre, saltando dalla
gelosia all'invidia.

Ad inizio inverno avevo risposto a Bezzabea, la quale voleva
passare il Natale a Londra, consigliandola di soprassedere, perché a
momenti sarei stato ... trovatello.

Una domenica di marzo, nel bus settantatre, il quale transitava per
Essex Road dove abitavo: il pullman era di quelli di valore, con
conduttore e campanella al filo, per richiedere la fermata, con gli
interni restaurati brillantemente, rimesso totalmente a nuovo, una
vera chicca pop art anni sessanta - seduta davanti a me, c'era un
ragazza dalla lunga chioma, che si specchia e mentre si ammira, ora
una parte ora un'altra, gli sguardi si incontrano nello spazio del suo
specchietto di due fermate, cui lei si trucca gli occhi, mette il
rossetto, e si lima le unghia - simpaticissima, anche se non l'ho
vista in faccia, se non a sezioni e sempre dal suo specchietto, che di
tanto in tanto, capitava nei miei occhi.

Torno a casa, e la sera vado al club di Swing quello famoso
d'Oxford Street, la band é eccezionale, il cantante mi strizza
l'occhio e si muove alla mia maniera. - Peccato questo fatto, il
solito noioso giro a continuare, bruci due persone simpatiche in un
sol colpo.

Per ritornare a casa, risalgo sul settantatre. - Nel pullman c'é la
stessa tipa del mattino, ci divide solo il corridoio senza il bisogno
di specchietti. - Mi racconta che é coreografa e che sta preparando un
balletto - le dico delle me amicizie ballerine e mi da anche
l'indirizzo della sua scuola, la quale ho scoperto ultimamente, che é
poco distante da dove vivo, attualmente.

Quand'ero piccolo c'era una vecchietta che vendeva caramelle e
giocattoli per bambini e la mia mamma mi portava sempre lì - aveva
l'abilità di far muovere degli angioletti appesi al filo - la cosa
m'incuriosiva abbastanza, anche se m'impauriva un poco. - Sono
scomparse un sacco di cose, dovrei cucire un bottone ma non trovo gli
aghi - ce n'erano una dozzina, chissà dove saranno andati a finire. -
Lo stesso dicesi del san Michele che é importantissimo, perché io
credo nell'angelo custode e purtroppo anche nell'esistenza del
diavolo, ed avendo San Michele che lo tiene a bada, si viaggia meglio.

Tre anni fa di questi tempi un cliente mi aveva confezionato un
appuntamento con un fabbricante d'abiti da uomo che voleva
incrementare il suo lavoro, avendo tutti i mezzi, ma poca produzione.
- Lo incontrai e disegnai due giacche, poi ritornai per visionarlo e
sviluppare il discorso e per sua sfortuna non lo trovai, ma c'era il
figlio, il quale dopo aver sciorinato dei concetti poco chiari, sul
suo entusiasmo per il lavoro che languiva, si convinse che quelle due
giacche erano sue e là stanno.

Il mese di marzo trascorse tranquillo, eccetto quando dovevo
trovare la Travel Card, tra le tante tasche: impermeabile, giacca,
panciotto, camicia, pantalone e valigetta professionale. - Rincasavo
in genere alle sei, una volta rientrando alle cinque, telefonò
Martina, la quale si complimentò che avesse l'eco nella sua cornetta -
un paio di settimane prima, le avevo telefonato e si sentiva dal mio
lato, sia la clark che l'eco. - Lei era felice, questa volta, fosse il
suo turno di notorietà. - Le specificai che avevo scritto un libro e
me ne chiese una copia, avanzai pretesa ad un milione, per allontanare
segnali inerenti anche da parte sua, lei invece mi disorientò
asserendo: non c'é problema una pagina tua vale bene tanto, sono
sicura che accetti un post datato, in questo momento non ho spiccioli.
- Cosa dite? - Il collegamento andò a farsi benedire.

Com'era quel film di quel attrice che prima di chiudere la porta
sbattendola, con un assegno tra le mani affermò tra le lacrime
solenne: lo so - sei innamorato di me.

Mia figlia si lamentava che non mi passavano le telefonate, forse
chiamava quando il boss era alle prese con il ketch-up ed il telefono
era in cucina?

Rientrando noto una " Y 10 " guarda chi c'é? - Parcheggiata davanti
casa, targata " Na R 1 " Mister locatore mi assicura che il
proprietario si chiama Gerardo e che vuole conoscermi. - Declino
l'invito, preoccupato del giardino, come disse un paio di giorni prima
"... E se fosse per il tuo bene? ". - Vi farei volare tutti avrei dovuto
rispondere. - Conoscere chi mi sa per sentito dire, pure é
imbarazzante, se non c'é nulla da guadagnare e poi chissà da parte di
chi e per come? - Secondo una logica Martina, San Gerardo é il mio
Santo protettore, quindi avrei dovuto fidarmi, andai anche fino a
Foggia, dove c'é la sua Basilica più importante, però Martina é
Buddista, il che non é nota di demerito, però é complicato, ed io
appartengo ai miei rebus.

Un servizio televisivo assicurava che gli americani dabbene, si
stessero trasferendo sulle orme della Casa Bianca, allora telefonai a
Bella Star, il quale mi sorprese avvisandomi che da lì a poco,
questione d'ore, sarebbe volato ad Hollywood, per andare a trovare il
batterista che si era sposato e divorziato immediatamente, pur
d'assurgere a vero americano modello. - Avevo inviato loro, una
cartolina con due principesse al derby - sangue blu modello principi
castelli nella città - non facevano altro che misurarsi le code di
cavallo che scendevano sulle loro schiene, in gara com'erano, a chi
l'avesse più lunga. - Ero meravigliato ma non sorpreso, che non
rispondessero al mio invito postale.

Aprile fu, tutto sommato un bel mese, lavoravo molto e non so
quante altre trattative, abbia messo sul tavolo degli appunti, alcune
delle quali si realizzavano visivamente con planimetrie, una di queste
aveva il carisma dell'insolito, con una decina di linee, tutte fuori
squadro, le quali mi condussero " Alla fine del disegno che non si
chiudeva " perché avevo mancato una misura, ma anche con quella,
sarebbe stato opportuno tornare sul posto, per rivedere il punto
focale, a partorire una forma dalla bellezza inusitata, un vestito dai
fianchi molto generosi, ma squadrati, asimmetrici.

Ero convinto che la domenica successiva fosse Domenica delle Palme
e siccome il negoziante non poteva muoversi dal suo locale, presi
appuntamento per quel giorno, ugualmente sarei andato a messa là
vicino. - Il sabato antecedente lo spesi in un locale meraviglioso e
non ricordo cosa feci l'indomani mattina alle sei, quando mi ritirai
nei fumi dell'alcool, sicuramente non mossi alcun che alla sveglia, se
non anticiparla, per l'ora legale - ahimé! - Mi alzai dal letto nel
pomeriggio. - La batteria s'era mossa dal suo alloggio. - Il giorno
dopo mi recai nel locale della meravigliosa coppia, con fiori ed uova
pasquali per farmi perdonare e fortuna che proprio domenica, ho visto
il marito passare in auto per Shoot Up Hill, dove abito, altrimenti,
questo avvenimento lo avrei dimenticato - però, che strano, non dormo
mai così tanto, anche se durante il week-end si ricupera il sonno
perso durante la settimana.

A scuola d'arte diplomatica, non ricordo chi me l'avesse
consigliata, avevo conosciuto una ragazza, la quale, mentre vestiva i
panni del deputato, asserì che io cambiavo la domanda, forse aveva
studiato solo quella e si trovò spiazzata, quando gliene formulai
un'altra diversa dalla tesi di Titolto, sulla cui chiarezza ebbi
l'impressione fosse ferrata e si trovò senza risposte sulla
susseguente, dove io non confondevo l'immagine precisa che avevo in
testa per la prossima collezione, cui lei non poteva minimamente
immaginare il look SirePope: io per la gente, dopo XCerchio tra Dio
Amore Energia e Bene e Modello Principe Castelli nella Cit†à. -
L'avevo invitata a cena, portava lo stesso nome dell'assistente
dell'insegnante, con la quale ebbi un diverbio per non aver capito il
senso di una parola che suonava acida, invece era tuttaltro e con
quest'insegnante, incontrata per caso, intento a sorbire un caffé
distensivo, fui sorpreso di vedere la faccia di mia figlia oltre la
vetrina, con la madre, e la bimbuccia, che da lontano tanto un falco e
senza occhiali non é, la cosa divenne buffa ed ancora di più, se
aggiungo che non escono mai alle sei di sera e la madre, fu così
drammatica che mi vietò di rivederla, la quale andandosene, m'invitò
anche a prendere la cosa seriamente, perché non era uno scherzo. - E
tutto questo, perché non mi avevano porso una telefonata? - La sera
precedente, era successo che a casa, mi comunicassero di una
telefonata dandomi l'apparecchio con il filo staccato dalla cornetta,
ricollegando la spina, la linea cadde e non seppi mai chi fosse -
avevo avuto l'impressione di Bezzabea o forse mi faceva piacere
pensare a lei dall'altro lato - potenza dei diplomatici. - Sempre in
quel periodo, mi trovai per caso alle nove e trenta di mattina a casa
della mia ex moglie e telefonò mio fratello, il quale chiedeva una
firma per dei soldi che doveva ritirare per un lascito di mamma - ero
andato solo per cinque minuti, come uguale era successo un pomeriggio,
allorquando mi avevano chiamato per lavoro - mah? - Pure queste due
coincidenze, da vagliare in rassegna causa potenza diplomatica? - La
sera che aspettavo la " Diplomatica " a cena, in bagno mi accorgo che
sono scomparsi shampoo e saponi, ero già in acqua ...

Il Venerdì Santo o forse il giorno prima, iniziarono i grandi
lavori in corso, e non potei fare la doccia, perché il proprietario
cambiò tutto l'impianto e subito attaccò con lavori d'alta tecnologia
ebanistica, da cantiere pasquale: che croce! - Se solo si fossero
messi a fare pastiere come i miei genitori, nel Santo periodo e visto
che erano così tecnici, avrebbero potuto aprire anche una
pasticceria.- Qualche settimana prima, eravamo stati al mercato dei
fiori - avevo preso molte piantine tra cui una bella margherita. -
Pochi giorni dopo ero sul terrazzo e mi annunciarono che non era posto
per me, perché non lo avevo in affitto, aggiungendo, che se lo avessi
chiesto, forse avrebbero fatto finta di niente. - Trovai anche la
terracotta della piantina rotta e pensai fosse stato il gatto. - Ebbi
qualche remora, ricordandomi di un noto professionista, il quale
affacciandosi al balcone, in un palazzo storico napoletano, cadde con
lo stesso, ed allora, un amico mi raccontò che a Torino, nella P.za
principale, vi fossero solo finestre ed io, non avevo nessuna
intenzione di entrare nell'archivio terrazzi, avanti popolo:
precipizio.

La sera che avrei dovuto ricevere la mia cassetta, in un pub
simpatico con molta gente bella, due tipi squallidi, nonostante avessi
scosso il tavolo, per non farli sedere, vollero per forza accomodarsi
e come sospettavo, annoiarmi, con sequenze di fatti miei, cui volevano
entrare per speculazioni loro. - Avevo intuito che avessero iniziato
il loro show decadente, e tale fu: poggiando sul tavolo mazzette di
tessuti, discutendo quale fosse più opportuno scegliere, si
adoperavano vanamente, affinché m'introducessi nella questione. - Che
indecenza è la presunzione di fare moda, annoiando gli stilisti veri,
a pochi centimetri di distanza.

Quella stessa settimana, ero su una panchina d'Essex Road
aspettando il bus, si presentò un fotomodello busta verde con "
Carciofo " del noto stilista che in quel periodo andava per la
maggiore, si sedette accanto a me chiedendomi di accendere una
sigaretta e tanto se n'andò, quando finalmente passando un taxi, mi
erudì a volo dell'indirizzo, del nuovo santone francese della moda che
apriva la sua boutique in London.

La settimana di Pasqua, sul giornale c'é una fotografia con il mio
nome in bella evidenza sui dei capi d'abbigliamento - telefono a mio
fratello invitandolo a smettere - stranamente risponde mio cugino,
eppure sono certo, di aver composto il numero correttamente e non
perché avessi formulato il nostro primo recapito telefonico, che ora,
era parte integrante dei beni acquistati dal nuovo proprietario,
nostro parente, il quale informo dell'accaduto.

Avevo chiamato un'amica ad Amsterdam, invitandola a passare da me
un week-end, stranamente lei alzando il telefono disse " Pronto " le
feci notare che ero a Londra, a poca distanza da lei così dinamica. -
Lei rispose che sarebbe passata la settimana successiva, era amante
del Vesuvio. - In quello stesso periodo c'era l'Etna che faceva le
bizze, così spedii a Bella Star una cartolina con invito di portare
San Gennaro sul Vulcano - non ne ho saputo più niente, però la lava si
fermò, ed é quanto basta. - Fortuna che domani inizia il campionato
d'Europa, ho scommesso dieci sterline sulla vittoria dell'Inghilterra,
tra un paio di settimane ne incasserò cinquanta.

Compare una pianta di margherita a mo' di spilla su un giornale ed
un San Gennaro che piange nelle fiamme del Paradiso e siccome mi vedo
con il locatore precedente, chiedo se sapesse a cosa si riferisse -
lui mi risponde che le piante sono della moglie e gli ricordo che mi
aveva promesso che mi avrebbe spedito le cento sterline ... ad un certo
momento la moglie asserì di aver visto una foto di mia sorella sul
tavolo ed il giorno dopo persi quella travel card e se avesse visto i
capelli di Bella Star, cosa avrebbe pensato, alle estensioni da
parrucchiere per signora? - Boh? - Mia sorella é molto buona, a detta
dei miei genitori, ipersensibile, capacissima di fare suoi i problemi
degli altri, quali appartenenti a tutti quei poverini che soffrono
deficienze mentali e se un tipo normale, le da corda, dopo poco si
ritrova senza più misura reale, qualcosa di molto strano gli capita in
testa: bonariamente. - É difficile stabilire fino a che punto sia
importante essere impegnati per il sociale, ma in che modo sia giusto
esprimersi a misura ottimale, é impresa immane da ottenere, come
pendere un filo di pasta con il mestolo di legno che mi diede la
signora in questione, con un buco al centro: prendevo da sopra e
cadeva da sotto o li acchiappavo dalla coda e sgusciavano dalla testa,
come i capitoni.

Avevo appena tolto le cuffie ed aperto la porta e con lo stereo a
volume, aprendo l'uscio della mia camera, s'udì qualcosa di veramente
sostenuto - e subito si presentò il locatore. - Ero costernato! -
Quando rimasi solo, m'incavolai con lo stereo, il quale nonostante
pugni e calci non si ruppe. - Una lettera sfilò sotto la porta, era
datata due aprile e si era al venti aprile: Pasqua. - Mostrandogli
anche i giornali con tanto di cognome mio in esso e su foto
carismatiche, gli chiedo cosa li preoccupasse, visto che continuamente
nascevano disguidi non dipesi da me o quantomeno, non solo da me, e
senza che avessi complici. - Questi risposero che la causa delle loro
ansie fosse il " Lavoro ". - Allora proposi di realizzare, grazie
all'idea della carta igienica fumettata antirecessione, che ben valeva
duecentocinquantamila sterline e che si poteva dividere, qualora loro
s'impegnassero a trovare l'acquirente, affare da milioni di sterline,
contando i sederi: da miliardi. - Da parte mia grazie ai proventi,
avrei stampato il mio libro e la susseguente proiezione Nobel, sarebbe
stata più in linea e sempre causa il lavoro, non avrei subito stress
pilotati cui trovavo difficile venirne a capo. - Quello stesso
pomeriggio, la coppia locatrice terminò i " Lavori in corso " ed
uscirono. - Il giorno precedente sulla lettera era scritto che causa
disguidi, si vedevano costretti a chiedermi di lasciare la camera,
adducendo il fenomeno stereo come tipico esempio del non si capisce -
la lettera concludeva con preavviso a lasciare l'appartamento, per il
quindici maggio. - Rispondo di preoccuparsi a lasciare il diavolo da
parte, e non farsi abbindolare dallo stesso, a Pasqua, é ben diversa,
la dimensione lettera ... ria.

La settimana di Pasqua, ci saluta e quando sto per riprendere il
lavoro, prima di uscire, la proprietaria mi suggerisce di andare a
fare una passeggiata, i negozi hanno ancora l'aria festiva in testa. -
Profitto del consiglio e decido di andare a Windsor, alla stazione del
torpedone scopro che avrei dovuto recarmi in altra sede. - I castelli
sono sempre stato il mio sogno d'adolescente. - Vado nella nuova
stazione dei bus, dove scopro un'ics cerchio sulla rigogliosa fontana
del mondo: bellissima! - Talmente familiare che mi dimentico della
passeggiata e do anche il biglietto da visita al negoziante proprio
lì, assicurando che sarei passato a ritrovarlo a giorni. - Due turisti
mi chiedono delle informazioni, affermano che stanno appena tornando
da Windsor e di essere argentini - ovvio che ci mettessimo a parlare
del più gran calciatore di tutti i tempi: Maradona e di quanto mi
auguro che ritorni, essendosi allontanato da Napoli in cima ai suoi
capricci. - Loro si meravigliarono che parlassi di Diego Armando con
tanta passione, il che accresceva l'enfasi, ben sapendo che ho un'aria
decisamente distaccata, la cosa diverte di più.

Quella mattina alla stazione underground, alla biglietteria
l'impiegato mi chiese la data da vidimare sulla travel card
settimanale, pensando la richiedessi allora in previsione del domani
affollato - affermai di gradirla in data odierna e lui sembrò
meravigliato. - Non comprendevo perché, volevano tutti dare
l'impressione, che la festività si fosse allungata - era martedì e si
lavora pure a Napoli ... grasso - che paranoia la dieta! -
* Nota 13
In settimana avevo dimenticato le chiavi e ritirandomi, nessuno fece
salti di gioia - mai come quella volta ero convinto d'averle con me -
trovandomi in Victoria, le doppiai. - Ricevuta la chiave, guardando
gli spiccioli di resto, noto una moneta strana, un dieci pence
che credo patacca e mi chiedo, quanto costi di più, falsificare una
moneta di tale fattura e valore, quindi gliela ritorno. - Il ragazzo,
che me l'aveva appena consegnata, mi garantisce che avendola data a
me, lui non la voleva - mentre gli parlo - gratto sull'argento ed esce
la faccia della Regina che riconosco come vera. - Ridò la moneta e
questi un'altra voltala rifiuta, perché era per me. - Quest'usanza non
la conosco e m'insospettisce - gliela rimetto sul banco, garantendogli
che se eventualmente vogliono corteggiarmi, piuttosto argento, d'oro
bisogna trasformare ciò che mi deve tornare, al fin che il mondo si
liberi della sua confusione.

Più che mai incomprensibile: sto consumando al tavolino di fronte
al parco una buonissima fetta di torta, quando sento tuonare i
cannoni. - Attraverso la strada e sono nel verde, dove c'é la
cavalleria che si appresta ad uscire dal parco, il trombettiere ha un
occhio pesto e mi fa un cenno di sorriso ... oro nero, vediamo di non
invecchiare inutilmente. - I cannoni, sono particolarmente sgargianti,
come abbia fatto a non notarli nel verde mi chiedo; la sfilata di
cavalleria é proprio un bello spettacolo - qualche giorno prima avevo
ammirato lo stesso squadrone in movimento, a Petticoat Lane, se non
erro.

Un tipo dalle sopracciglia strane, a Victoria ha preso il pullman
e, siccome era da tutt'altra parte che comparve alla fermata,
guardandomi da persona che sapesse, mentre mi chiedevo se fossi nella
giusta direzione, avendolo rivisto, salgo sul pullman appresso a lui e
sono contento di ritrovarmi in questo posto da occhio nero,
occhiolino, occhio strano e se pur vero che vedere bene dove si
mettono i piedi è indispensabile, meglio tre occhi che uno.

Il giorno dopo la telefona cui rispose mio cugino, in un negozio
incontrai un ottico conosciuto, il quale si professò guida turistica -
augurandogli ottimi affari, colsi l'occasione per ricordargli che mi
deve ancora dare cinquecentomila lire da dieci anni, cosa che gli
prospettavo, tanto per vedere come se la fosse cavata questa volta. -
Risponde che me li deve dare una persona di famiglia - acchiappa una
carocchietta educativa - si guarda intorno per accertarsi se qualcuno
avesse notato la cosa - mi fa meraviglia sapesse di fatti intimi. -
Superata la questione immagine brillantemente, subito si dà ad un
bordella play esagerato, lui e diecimila ragazze con le quali aveva
centomila appuntamenti - ci sediamo ad un bar di Soho che frequento ed
immediatamente ha dei fremiti d'ansia del tempo che fugge, deve andare
- chiede l'indirizzo per un appuntamento serale, gli consiglio di
lasciare il Time Out sul tavolo, per non perdersi tutti gli spettacoli
nell'impararlo a memoria - ma proprio non può, non ha tempo, come mi
dimostra, appena passa il cellulare di polizia, squagliandosela. -
Sono sicuro non avesse niente da temere, se non voler dare
l'impressione di stare a Caccaina, dimensione che secondo lui, dà più
tono play. - Al suo posto, compare un'orientale che mangia il gelato,
poi giunge anche il suo ragazzo. - Com'é bella la gente che non si
capisce. - L'ottico voleva argomentare di tutti ed io mi scocciavo di
ascoltarlo, é una persona simpatica, il mio problema, é che trovo
interessante parlare di me - specialmente, quando poi lui, voleva
discutere di Bella Star, non sapevo proprio cosa dire, con Bella Star
é bello parlarci, per sentito dire, é da ottico ... il quale, l'ha pure
visto! - Bella Star dai capelli lunghi é un capolavoro assicura la
madre, quando non s'esaurisce in gara con lui, a chi é più bella tra
lui e lei, ancora una volta io.

In tutta quella settimana, una vita intera sembrava essa durare,
rientrato in camera, trovai lo stesso foglietto sotto la porta, perché
la Pasqua era finita e si poteva parlare di cose spiacevoli; era
l'antifona. - Faranno o meno il verso al diavolo, immersi nella realtà
a me avversa degli ultimi tempi sin dall'Italia, date circostanze di
magia che non si confanno alla mia indole, pazienza e poco male,
quando subentrano le avversità, bisogna affrontarle per dipanarle. -
Il bigliettino lo trovai dopo aver fatto il bagno ed alzandomi dalla
vasca per prendere l'asciugamani, udii una forte esplosione. - Salito
in camera, potevo leggere dalla finestra che un certo trambusto di
gente in tensione animava la strada, e dal telegiornale seppi di un
attentato nella City.
* Nota

Pare che un giudice napoletano, stava scritto su un noto quotidiano
inglese popolare, e c'era anche una parola che non capii e la chiesi
alla signora di casa, la figlia dall'altra stanza, rispose
significasse terrorista. - La Ciroen Pallas che avevo, modello ferro
da stiro, era di un noto giudice, ma che questa diventasse anche
l'appartamento dell'amante di chi andò a terrorizzare mio padre
assicurando che l'avessi messa incinta, tanto che dovetti presentare
un esposto ai Carabinieri, al fin che smettesse sul nascere ogni sorta
di rottura di scatole, di chi ti sa una nottata, forse stavo ubriaco,
non lo so - a parte una volta, che ritirandomi, nel pieno della notte,
trovai la porta sprangata e dormii in macchina, quella volta si che
rimasi scosso, impaurito, presagendo una vecchiaia da turnista pronto
a timbrare il cartellino, preciso.

Il terrorismo occidentale, rappresenta il non plus ultra della più
vergogna - non ne vedo la ragione - come definire un bombarolo
nostrano, se non un essere da momento d'abnegazione intellettuale, cui
la trattativa diplomatica, perde la sua logica di fondo, precipitando
a livello di sottosviluppo socio politico culturale, o no? - L'azione
terroristica si risolve, il più delle volte, in una serie di costi
senza ritorno, senza ricavi, i quali attentano seriamente alla
democrazia e relativi budget. - Il terrorismo, in definitiva, é
un'azione d'inciviltà, cui dobbiamo misurarci, ogni qualvolta una
tragedia simile esplode nel difficile cielo dell'umanità, rendendo più
aspra e complicata la negoziazione del bene comune ovvero la crescita
nella pace mondiale e come assurgere tutti insieme, restiamo increduli
ad interrogarci per un punto più alto, il quale annienti il partito
della violenza politica. - Dovremmo essere proiettati, grazie al
dialogo, nell'era della chiarezza dell'evoluzione politico sociale, e
non sentirci intimiditi da un pericolo, il quale da un momento
all'altro può farci in un qualsiasi posto del mondo, vittima d'orrore
che non si riesce a domare, piuttosto che entusiasti della bellezza
delle nostre menti, grazie alle relazioni che sappiamo instaurare. -
Mettere in chiaro ed in equilibrio il tutto e per tutti, é
un'operazione difficilissima, indubbiamente date le circostanze
raccontate dai telegiornali, é più facile distruggere che costruire -
edificare ex novo, spesso costa meno che riparare, un po' come
immaginare il nuovo corso della ragion pura, senza sapere quale e cosa
bisogna edificare o restaurare, senza tener presente che la conoscenza
dello stabile mentale é un immobile in movimento sulle rotelle
dell'evoluzione.

Ira é sinonimo d'incavolato in italiano, a livello internazionale
aa caratteri cubitali assurge tutt'altra impressione, infatti sta per
organizzazione terroristica, repubblicana, ovviamente. - Tutti subiamo
torti che fanno rabbia, io per primo, fino a che punto dovrei adirarmi
per le ingiustizie subite? - Forse fin prima, della prima guerra
mondiale, era difficile capirsi l'un l'altro e non si trovava altra
soluzione, a livello paesi, se non auto distruggersi bombardandosi. -
Non si capisce, e poco conta che sono cattolico, tanto fino ad una
quindicina di mesi fa ero razzista, mi piacevano solo le persone belle
ed intelligenti, tutti gli altri, i quali non appartenessero a questa
categoria, non m'interessavano per niente, per esempio a Napoli, su
tre milioni d'abitanti, ben pochi ne vedevo più o meno a mia immagine
e somiglianza ed allargando gli orizzonti, spero di sviluppare nuove
conoscenze di bellezza comune, che allontanino definitivamente momenti
d'ira. - É più difficile fare chiarezza che accontentarsi della
propria confusione - é più complicato amare Dio che dimenticarlo - é
più arduo essere sociali che barbari - essere un pochino saggi, sembra
impresa immane. - A questo punto, ognuno dovrebbe essere un po'
paladino di se stesso e verso gli altri, e di fermata in fermata, si
scoprirebbe che tutto torna, così come da samurai s'aiuta sempre un
altro samurai, senza sacramentare mai.
* Nota 14
Infine, durante quei giorni, trovo di nuovo la lettera circa il
termine locazione per insubordinazione, questa volta sul tavolo da
cucina, su da me, al secondo livello della casa. - Poco dopo, con i
capelli bagnati, scendo per andare in bagno e la coppia proprietaria
dell'appartamento è in cucina e chiedo loro vedendoli, come mai non mi
avessero detto niente dell'affare toilette paper. - Rispondono di aver
lasciato correre. - Allora l'invito a darmi una carta scritta di ciò
che avevamo discusso - inizio a scrivere della carta igienica e delle
margherite quando la signora fa per strapparmi la carta di mano,
impaurendomi, vedo strane analogie comportamentali tipiche di coloro
che si adoperano per il mio bene, loro o chi per essi, così come si
espressero tempo addietro, e, forse non pensano che scoppiano anche
bombe e chissà che non abbiano aspettato il momento bagnato per
relazionarlo alla volta cui prima, m'alzassi dal bagno, dall'acqua
della vasca senza saponi, insomma è tutto e sempre un momento di
medesimi affari, ma di quale di sorta e per chi e come deve condurli,
e siccome lei ha una gestualità, nel mentre del dialogo inconsulta, me
la squaglio timoroso del peggio; prendo la carta e me ne scappo. -
Lei, dal molto adirato passa al calmo, avvertendomi che se esco, non
torno più - peggio che andar di notte, tale comportamento potrebbe
sfociare anche in cinica tragedia, e chi mi salverebbe? - Per le
strade del mondo, stanno accadendo cose stranissime e per interessi
sempre più bassi, in questi pensieri che s'accavallano a tamburo
battente, finalmente mi trovo fuori la porta. - Chiedo aiuto per la
polizia - una ragazza giapponese mi avverte, devo solo comporre il
numero che sta scritto nella cabina, tra le modalità d'uso, non ho
bisogno del gettone. - Come volevasi dimostrare, al momento opportuno,
i micro cip giapponesi, sanno dove essere: che studiosi eccezionali e
come sarebbero grandi, se avessero incapsulato anche l'emozione di
quel momento. - Gli agenti non prendono la cosa seriamente - allora mi
faccio accompagnare da un mini cab alla stazione di Scotland Yard più
vicina, il quale deve ancora avere i soldi - Nota *15 - quanto prima
l'andrò a trovare. - Ritornai non lo trovai, però ci fu uno che asserì
di essere a conoscenza delle vicissitudini di quel dì in questione,
allora garantii che sarei passato per salutarlo e ringraziarlo
personalmente, poi pensai, riportare ciò che sto scrivendo attualmente
sul loro conto li rende più simpatici, come quando da venti arrivano a
dieci in sede di trattativa. - Passa un'autoambulanza - l'autista alla
guida, si ferma al mio invito, inizio a raccontarle della storia e lei
parte col ridere - uffah! - Trovarmi avvolto da personaggi, forse in
cerca d'autore, per aver messo il diavolo in mezzo, inizia a
scocciarmi oltremodo, e visto che vogliono solo convincersi che io sia
divertente e la cosa non la trovo produttiva, le tolgo la scarpa e
gliela butto e così vediamo come cammina bene con una scarpa si ed una
no - questi mi terrorizzano - saranno tutti sinistra
extraparlamentare? - Passa in quel mentre, uno stupido giornalista
italiano, con un libro sotto al braccio, così come sta scritto sul
rapporto redatto da Hilary, l'autista dell'autoambulanza, il quale
uomo del giornale, chiede un'informazione senza senso, mal celando il
suo intento principe, quello di curiosare, portandosi fin dentro il
mezzo, ed invece di prestare ascolto, se ne va divertito. - Il film
brutto l'ho visto già - chiedo maggiore sicurezza. - Nello scherzo, mi
escludono, prendendo la mia costruzione, con essa la svignano per
aumentare il loro successo - tipo la guerra al diavolo, che per loro
volere, possiede il potere di essere assurto a film, mentre io sulle
ginocchia in chiesa, prego il Padreterno di rinsavire questi poveri
diavoli idioti, nei colori del derby mondiale che mi perseguita, lo
major corno de la fiamma antica
: misericordia.

rimuda

unread,
Dec 12, 2007, 5:42:42 AM12/12/07
to ITechnodemocratic


On 11 Dic, 12:51, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:


Un paio di settimane fa, mi trovai davanti ad una casa cinematografica
americana, almeno così stava scritto, a lettere cubitali e luminose al
portone d'entrata - di fronte c'era un furgone della pulizia vestito a
mercatino da festa. - Mi sembrò osservare nella fantasia, l'idea della
sporcizia, luogo comune, diventare più invadente, così come quando ci
fu il colera, poi arrivano i nostri e si vestì tutto a festa, con le
telecamere che mostrano la danza tra i cassonetti e fiamme e teste,
poco distante da P.za Carità; nel mentre di questo pensiero passa un
tale sorridendo. - Doveva essere l'una di notte, nei vicoletti di
Soho, manco fosse comparso per registrare la mia impressione, grata,
al mercatino mattutino scampato al registratore di cassa, la cui
visita sta facendo piazza pulita del mondo artigianale. - Mi passa
davanti e sembra volersela squagliarsela veloce, faccio finta di
avvicinarlo ed a voce lo invito ad esprimermi cosa avessi pensato -
questi accelera il passo che già un altro s'intravede muovendo come se
stesse affondando, d'acqua il mercato s'affoga causa l'ossessiva
tassazione di ogni bene sottoposto all'effetto controllo del
registratore di cassa d'aumento ulteriore dei tempi di lavoro,
scontrino fiscale per personaggi scaltri che ancora s'illudono di
farla in barba al supermercato.

Sono contento: uscendo dall'ospedale, sui giornali si legge e si
vede Hollywood che brucia, certamente sentono il bisogno di
purificarsi, di costruire ex novo un messaggio più trasparente, che
torni più splendente nella chiarezza d'intenti - speriamo bene! -
Altri due giorni di prigione in casa o ancora una settimana nella
stazione di cura e mi sarei ucciso. - Inseguire personaggi del comico
film stupido, depista il mondo e la mia arte filodrammatica n'esce
disgustata. - Tre, quattro giorni in ospedale sono stati più che
sufficienti, considerando che prima di due settimane non si esce, me
la sono cavata bene, ma se non c'è demenza, se manca la follia, perché
avrebbero dovuto tenermi lì? Non mica per non consegnarmi il mondo che
mi appartiene, ma di cui non ho alcun documento, nessun attestato, se
non nel mio primo libro " Titolto "? - La tragedia dello stilista,
presentata da un pulpito benpiù ampio, nel dramma del far belle le
masse, il design poco riesce e non trova niente di meglio che darsi
alla scrittura, se si tratta di rimuda(R).

Flash back circa l'entrata in ospedale: si presenta la polizia, non
mi vuole portare con se. - A proposito: il giornalista che si ferma
all'autoambulanza, mi sembra l'identikit di una persona ricercata,
cinque sei mesi prima, le cui immagini furono viste di consueto nei
filmati del caso. - Ripeto la storia alla polizia che finalmente si
decide di condurmi con se - al comando tutti pensano ad uno scherzo,
così i vicini affacciati, pure lo stesso giornalista, differentemente
non s'era comportato, infatti, senza ragione mostrava la sua allegria,
la stessa infermiera autista, tuttofare, lei sola ed il furgone,
scommetto fosse pure medico; almeno lei era giustificata dal nome:
Hilary. - Al posto di una chiacchierata riassuntiva, mi trovai in
cella - avevo sete - con la saliva ormai colla, attacco delle strisce
di carta igienica al vetro, fin che non potendomi controllare, aprono
la porta e mi conducono in un altro posto. - Finalmente, terminate le
indagini di rito, sono condotto in the University College Hospital
alla ricerca del perché. - I poliziotti mi raccomandano di stare
tranquillo - hanno assorbito il mio stato confusionale pare " Titolto
" viaggi: fino a che punto la confusione mentale ti coinvolge nelle
manifestazioni affettive è la prima domanda, e mi garantiscono che
sarò sotto la loro osservazione sociale - però, devono verificare,
perché la questione non é chiara, le indagini devono avere il loro
corso ovvio e razionale.
Nota 16
Nella stanzetta, una delle tante del Pronto Soccorso al centro
della parete c'é una scritta " Satan " poi, dietro alla sedia leggo "
Devil " a quel punto inizio a tremare, tanto da infastidire tutto il
Pronto Soccorso, compreso i vigilantes che non ne possono più - un
tale spazientito, accenna ad una mossa di karaté. - Si presenta un
medico molto nordico, m'ispira fiducia - solo che aprendosi la giacca,
scopre dei ricami a lingue di fuoco sulla cravatta rosso acceso ed una
serie di cerchi azzurro paradiso stampati più in lato, caos design
totale: inferno, mentre io avevo in mente la collezione della
marunnelle - ohibo!

Voglio solo uscire dalla situazione, l'atmosfera sul filo messa
nera non mi é confacente, cosa che spiffero a tutti i presenti,
compreso quelli ammaccati dagli acciacchi, dai quali mi guardo bene di
prolungarmi sulle scritte. - In sostanza, anche se tutto é in bilico,
più che in equilibrio, non sono nel momento di chissà quali attenzioni
per il mondo che mi circonda e mi vuole coinvolgere, per dimostrarmi
che mi sono confuso sui miei stessi elementi, per dirla in
quest'ultimo fattore alla Ludovico, amico di Bezzabea, il quale asserì
io fossi presuntuoso - mah? - sanrimudadecollato non raggiunge il
target? - Può essere mai?

Entra in scena un altro dottore, il tipo da: un minuto un milione,
del so tutto io, non ho tempo, vado di fretta, dia solo risposte a
volo, tanto ho già capito tutto! - Temo mi faccia l'eutanasia
immediatamente, per evitare di sbagliare diagnosi, invece mi fa una
domanda - a tono suo, gli rispondo chiedendogli quanto amasse la sua
nazione - non se ne frega proprio - allora possiamo continuare:
bisogna emigrare per non trovare leghisti. - Dichiaro al medico
precedente e presente che tutto ciò che gli avessi dichiarato era
semplice supposizione, sicuramente, non corredata di finzione scenica
da parte mia.- Questo dato di fatto emotivo, sembra accomodare sia il
suo punto di vista che quello dell'assistente sociale ed il dottore
frettoloso, a questo punto, esce preciso tra le sue carte scomparendo,
appresso alla sua borsa con aria piena di soddisfatta risposta di
valore che ben giustifica il suo tempo. - Avrei voluto aggiungere
circa i leghisti che si credono boss, ma in effetti non sono altri che
veri pirati da messa con bandiera nera con teschio, i quali quando
trovano un tesoro, s'azzeccano proprio sopra - ma ho desistito per non
dare troppa importanza ai Lumbard che sparlano di noi del volenteroso
Sud, anche perché i luoghi comuni pilotati male, ormai hanno raggiunto
tutti.

Sono condotto al centro d'attenzione psichica, enunciato esaustivo
nella prima parte della storia. - Mi riceverono due infermieri sulle
scale: uno dai capelli scuri e l'altro ... non sembra un paziente che
vuole scappare di notte, inseguito dal primo, notato immediatamente,
perché più professionale? - Questi é molto confortevole, pone domande
mirate ed afferra il contenuto della risposta e le riporta scrivendo
in un baleno - anche se ad un certo momento, nel prendere nota dalle
carte che avevo con me, sono costretto a fermarmi, perché la famiglia
dov'ero prima, non merita pubblicità gratuita dal sottoscritto. -
L'intervista scorre molto divertente - mi trasmette serenità
crescente, non fosse altro perché somiglia a mio cugino - infatti,
noto nei loro caratteri somatici simili più che professionali, la
stessa svisata cronica mentale, dettata dalla movenza del volto
nell'allegria di un tocco di genialità che innalza l'attenzione al
cospetto.

Nella sala giardino, gli infermieri vedevano la televisione ed io
facevo lo stesso insieme a loro. - Potevano essere le due, tre di
notte e del sonno non si vedeva neanche l'ombra. - Si presenta nel
cuore del notte Ronnie, lo avevo scambiato per un infermiere: sviene -
si riprende - perde le forze - di nuovo torna in se - si abbatte, ma
questa volta precipitando nel suo oblio, si scuote; penso voglia
giocare, così, a modo, giusto per farmi orizzontare al più presto, tra
le pareti della nuova dimensione. - In un'ora, mi offrì cinque, sei
sigarette.

L'indomani mattino, appena m'alzai, l'infermiera del posto senza
tempo, mi dichiarò che avevo dormito appena quattro ore e tanti minuti
... ma talmente tanti, che traboccavano da tutti i pori e come si poteva
notare ero fresco come una rosa e non si era ancora a maggio. - Mai
prima come quel anno, un aprile così bello, non s'era mai visto.

Familiarizzavo sempre più con il luogo, grazie a Ronnie che mi
delucidava su tutto. - All'orario delle visite specialistiche - fui
introdotto ad una splendida ragazza - era la dottoressa, la quale
parlava pure italiano, così come il suo cognome n'attestava la
provenienza, la riconosco immediatamente, una tra cento, portamento
elegante, fascino Donna Luna. - Le affermo di ritenermi perseguitato
da mini tecnologie e lei decide di visitarmi al mio posto letto, dopo
aver guardato a naso in su il suo studio. - La dottoressa come prima
domanda mi chiede se volessi telefonare a qualcuno - rispondo di no,
perché se chiamo l'ex moglie per informarla, lei cade vittima di
chissà lei sa cosa, e si cerano ulteriori problemi, non va oltre la
gestione dell'ovvio, figurarsi le montate dagli avvenimenti che si
accavallano. - Intanto, a ben pensarci, é meglio che telefoni, per
informare Virginia, che m'allontano per una settimana. - Alla cornetta
risponde la madre, incavolatissima, manco sapeva, che non avessi
parlato con entusiasmo di lei. - La visita della dottoressa, mentre
sto sul mio letto, con paratine schermate da una tenda, conferma esito
soddisfacente, circa il mio stato di salute: respirazione che lei
definisce buona, così come il battito cardiaco - il che mi stupisce,
perché ogni tanto, ho l'impressione che il cuore scivolasse, con dei
fremiti suoi propri - glielo confermo e lei annuisce che é tutto
normale, tanto normale che mi fa stendere sul letto e mi chiede di
seguire il suo dito. - Ci fu una ragazza che pretendeva di essere
seguita da me a venti metri di distanza, specialmente quando entrava
in dei posti dove era conosciuta, il che si comprende, tenendo
presente che era giovanissima, ma una dottoressa che m'inviti a
seguire il movimento della punta della sua mano, mi suona inaudito, e
siccome era carina, la mia presunzione, si divertita ad immaginarla
pretenziosa di dito, indicativo di stella, tra la terra ed il suo
satellite. - Mi sottoposi alla prassi della visita pazientemente.

La sera che giunsi all'ospedale, l'infermiere dai capelli lunghi,
stava seduto vicino ad una pietra di giada con montatura in oro, la
raccolsi e gliela diedi - lui mi rispose di donarla a chi di dovere il
giorno successivo - così la misi in bella mostra sul collo della mia
maglia.
* Nota 18
Nella sala giardino, corredata di televisione e mensa, c'erano
un'infinità di puzzle - decisi di dedicarmi anch'io alla ricerca dei
pezzettini da incastrare, dopo aver dato un'occhiata alla fotografia
che parte da terra con fontana in zampillo geiger che si apre sul
castello - il puzzle era costituito da più di mille pezzi e la
sognatrice dei pittori distratti me lo sconsigliò, asserendo che fosse
oltremodo difficile. - Lei garantì che completava un puzzle di
cinquecento pezzi in cinquanta minuti - io, purtroppo, dovetti
desistere dall'eseguire il mio prescelto, con la figura del castello,
perché mancavano i pezzi dell'acqua.

Giunsi nella clinica collegiale il mercoledì ventidue, il giovedì e
durante tutto il venerdì seguente, si cementò l'amicizia con i
presenti - quasi tutti di un'umanità sopra l'usuale, essi ben si
articolavano in una situazione scenografica che meglio si prestava
alla comicità di un momento da vivere con serietà.- A parte tre di
loro con i quali m'intrattenevo in partite a carte, due ragazzi,
usciti da una rivista moda ed una ragazza che inseguiva forse,
l'ipotetico padre tra le forme di un Picasso mai conosciuto, forse
sfuggito tra i colori di una tavolozza. - Altri presenti, ugualmente
meritevoli di considerazione, come il tale che sedeva sull'unica sedia
regale della stanza, senza mai offrire una sigaretta, pur tenendole in
bella mostra, il quale raramente diceva la sua, ma all'ora dei pasti,
quando doveva esprimersi sulle preferenze tra le scelte delle pietanze
offerte, ecco che d'incanto, forma, toni ed accenti erano pompa magna
esagerata, che a stenti, tratteneva ilarità tra i commensali. - Poi
c'era Ancie, veramente danneggiata, la quale mi mise in imbarazzo
quando iniziò a chiamarmi Sweet Heart, quindi il ragazzo di colore e
la tipa che mangiava al tavolo da sola.

Quella sera non mangiai, così com'ero stato tutto il giorno senza
toccare cibo, avevo instaurato lo sciopero della fame, per avere le
sigarette, mi dava fastidio che tutti stessero ad offrirmene anche
quando non avevo voglia di fumare.- All'orario di cena chiesi alla
damigella dal tavolo solitario di chiacchierare con lei, la quale mi
confidò che aveva sempre mangiato da sola. - Non era per niente tipa
da intrattenimento, ma come si fa a non sentire vicino una persona che
manifesta una simile confidenza? - Dopo cena si dimostrò bravissima
nella " Arte della colorazione pura ". - Mi spiego: dava con
l'acquerelli colore sul foglio ed accanto n'aggiungeva un altro e poi
un altro ancora e se io guardassi per cercarci una forma che non
c'era, lei sembrava commiserarmi per mancanza di pensiero elevato, in
quanto meglio di quello, i colori non si potevano mettere insieme ...
Santa Pazienza: passare per ritardato, a causa di una meritevole
d'attenzioni clinico logiche ... Dio, risparmiami da tanta presunzione,
ho sempre saputo di essere il migliore nel dare il colore ad un capo,
ma giusto così ... o forse ero come lei da ragazzino, anche se non lo
dimostravo?

Il giovedì sera trascorse giocando a carte - gli infermieri mi
comunicarono che si recheranno a casa a prendere ciò che mi
necessitava. - Chiedo ed ottengo che vi fosse la polizia presente,
alla quale telefono spesso: troppe cose strane si susseguono a ritmo
incalzante - gli agenti mi comunicano che sono all'erta e di stare
tranquillo.

Il giorno dopo sono con sigarette e soldi, é un vero piacere
ricambiare - la stanza a momenti si mette in moto: produce quel
ambiente, più fumo di una caldaia a vapore. - Intanto, quando sarò
ricco, mi dovrò ricordare di loro e dell'ospedale e di qualche amico
straniero per la Charity - sicuramente, mantenere una simile struttura
costa, a volte manca il the e talvolta il latte, il bacon a colazione
non s'é mai visto, però il rancio, é ottimo abbondante. - Ogni
qualvolta parlavo con qualcuno, puntualmente squillava il telefono,
trasmettendo agitazione nei presenti e la persona con la quale stavo
comunicando era urgentemente cercata, specialmente se si trattava di
personale d'ospedale - feci notare la cosa alla dottoressa.
* Nota 19 - È vero avevo scritto il " Mondo è mio " ma non mica mi
volevo prendere i pazzi? - Infine ero lì per dimostrare di non
esserlo, tra me Hitler, Stalin eccetera fino a Pol Pot, c'è un abisso
culturale esagerato, certo che la gente

Il pomeriggio del venerdì partono quasi tutti - alcuni dei quali
non torneranno più, grazie alle rotelle lubrificate durante la
permanenza, altri rientreranno dopo il week-end. - Quasi tutti
potevano allontanarsi dall'edificio per un numero breve d'ore, forse
fino a quattro - non era il mio caso da nuovo arrivato, quindi non lo
so.- Quel venerdì passai in rassegna tutti i giornali e riviste che si
potevano trovare nella sala, su uno c'era una scritta, la quale
racchiusa in un cerchio e con l'aggiunta di due linee sinuose,
uscirebbe uguale al mio marchio, cui ne ripercorre anche il movimento
e ciò, su una giacca che ricorda vagamente la mia, presentata nella
collezione "Pastorale " ormai andata un po' oltre il sogno tra i
capelli, sulle note di Beethoven; tra questi pensieri cerco il
fatidico busto del Maestro di Musica tra le pagine del giornale che,
ahime', non trovo. - Fin la fine a tutti gli anni settanta, a detta di
qualche amico, portavo i capelli come i suoi - non mica i bioritmi
delle mie frasi, fluide, non consentono intervalli con pecore al
pascolo, come immagine classica della televisione? - Andremo a teatro!
- Prima mattina in ospedale: appena si entra nell'edificio, un quadro
di un tal Riccardo ... non so chi sia, mi ricorda molto Positano. - Cosa
dire: al corso di Graphic Design, senza aver preso mai un mouse in
mano, disegno un lupo perfetto, in neanche un minuto - mah?- Per la
verità sembra più una volpe. - Alla parete nella stanza giardino,
giochetti d'infanzia per sviluppati d'autore, é appeso un quadro alla
parete, firmato solo con le iniziali MR, i cui colori sono: mastice e
coccio, molto vividi ed un miele quasi senape, con tanto di viola che
non é mai stato a tinta con i miei pensieri - escluso il quale ed
aggiunto ottanio, si ottengono i colori della mia ultima collezione,
con tanto di modello principi castelli nella città, però quel viola,
da passione del Cristo, il qual tono fa tanto petrolio, che manca ...
scommettiamo, mo' si fanno venire la pazzaria di un'altra guerra?

Sia un quadro figurativo, paesaggistico o sia una figura
geometrica con giochi di colori su fondo nero non ricordo bene. -
Tutt'intorno all'ospedale, ho notato uscendo, che c'é un'infinità di
scritte MSI, fortuna che non voto dal settantadue, in cerca come sono,
di una Democrazia al di sopra d'ogni sospetto, magari vestita di
Monarchia, per essere più sicuri che non si cada nel dimenticatoio
alla ricerca di una figura propria nei vari modi di pettinatura:
corona. - Ora ricordo è figurativo!

Nel vuoto dell'ospedale eravamo rimasti in pochissimi, fuori tutti
perfetti, altri non giungevano; la sognatrice dei pittori distratti
era lì e con la quale, annoiatissimi entrambi, c'inventammo un gioco.
- Questi consisteva più o meno nel passarci a vicenda una stellina di
plastica d'argento, facendola roteare come se fosse una trottola sul
pavimento. - Ahinoi! - Sopraggiunge una persona nuova: un mostro, il
quale scalcia la nostra stellina, ci salta sopra e la schiaccia
imperterrita.

Santa pazienza.

Saranno state le dieci di sera, quando dal piano di sopra
sopraggiunge una tipa che si accorsa di detersivo da lavatrice. - A
quel ora, mettere in moto la lavatrice, in una casa di riposo? -
Impossibile! - Vado a controllare nello stiletto, e noto che la
scatola con il marchio originale era scomparsa e sulla stessa, il nome
risultava cambiato, certamente manomesso, addirittura sostituito con
quello della casa produttrice, concorrente, cui mi rendo conto il
giorno dopo, allorquando andai a verificare, per sedare un dubbio, del
quale ne avevo parlato alla dottoressa precedentemente, e queste cose,
sono così assurde che a rivederle, uguale si stenta a credere.

Schiacciata la stellina, termina il gioco e l'indomani mattina
l'amica, stette quasi tutta la giornata a letto a piangere, per la
rottura del suo astro. - Malauguratamente, ascolto musica da un
Walkman, sopraggiunge furiosa, volgare ed invadente la tipa dal
calpestio dirompente, la quale mi dichiara di non toccare senza
chiedere prima. - Un'infermiera accorse in mia difesa - la rassicurai
che ben avrei potuto cavarmela da solo, ignorandola - cosa che feci di
lì a poco, quando all'inizio dell'incontro di boxe, la nauseante nuova
presenza disturbatrice dell'ambiente, si accomodò accanto a me, con
tanto di cuffia ad alto volume nelle orecchie - per non farmi
trascinare nel suo gioco violento, me n'andai.

Sfogliando i giornali di quel giorno, scoprii che il Presidente
Americano é gemelli come me e che il Jack di Hollywood, causa il suo
noto film sulla follia, si sente vecchio e che un'infermiera é
identica ad un giornalista di qua o una spia di là, la quale alla fine
quel è, e tutti quanti qua vogliono sta', e sono veramente contento,
che in poco tempo, me ne sia uscito.

Era comparso un settimanale importante, con in prima pagina, un
tanto di gorilla con scritta " My life in your hands " me lo ritrovavo
dappertutto. - Nella scrivania, nella hall, nella camera delle donne,
dove usavo farmi il bagno, perché quello degli uomini era sempre
allagato - il fotomodello, sognava d'essere Nettuno e lo inondava
completamente: la vasca doveva essere piena, fino all'orlo, poi si
tuffava dentro ... e quando usciva era inutile chiedergli se i rubinetti
li chiudesse o meno, tanto, in sala giardino, giungeva sempre prima
l'acqua che annunciava lui: che zattera!

Il bagno delle donne, asciutto e più pulito, ordinato e dotato di
prodotti accattivanti - peccato che ad un certo momento le femmine me
lo vietassero. - Tanto io ero in buona fede, in quanto le toilettes
erano tutte dal lato delle donne, le quali asserirono di no, seppure
erano comunicanti, esse, ovvero le femminucce, facevano notare che
quelle degli uomini erano più vicine al settore dei maschietti.

In fondo all'hall, nella scrivania, trovo un dizionario inglese/
italiano, sembra stia lì per me, lo prendo, il tempo speso nella
lettura della parola é un bel intervallo culturale e quando sarò
ricco: charity in bacon e parole in testa - lo stesso testo ho
consultato di tanto in tanto scrivendo questo libro.

Sul dizionario c'era una sigaretta, tale doveva essere prima che
l'hanno fumata, qualche fiammifero ed un posacenere. - Il testo in
questione mi trasmette un senso d'impegno nel mettermi a livello e non
solo linguistica, in ogni modo, sono in un posto di ricerca
scientifica, forse la più complicata d'essa, è farsi capire meglio
nella propria indole e la comunione è di buon auspicio, inoltre i fumi
della sigaretta non sono tossici come quelli degli incensi anche se
questi in genere accompagno il morto o ne cacciano l'idea. - Nella
stessa sala con la scrivania c'é anche un pianoforte ed uno scaffale
di libri dai titoli bruttissimi - nessuno tifa per un sogno,
quantomeno pilotare la mente su una bella pista.

Nella saletta medica un poster bellissimo, che tanti anni fa avevo
appeso alla mia parete, come quello dei quattro atleti e tanti altri,
monaca inclusa, che qui mancano. - Per ricevere qualche bel immagine,
bisogna essere nella stanza dei bottoni mentali della dottoressa? -
L'ambulatorio medico é pieno di figure serenamente avvolgenti che
coprono le pareti, tonificando lo scrigno dei ricordi, il quale, per
l'artista Klimt, si apre in quel posto prezioso del suo passato.

Il ragazzo di colore m'annuncia che le cose per lui stanno andando
sempre meglio - vuole solamente disegnare magliette, cosa che
alacremente produce in continuazione e le schizza in modo molto
semplice, come del resto le T-shirt sono, specialmente quelle da
lavatrice. - Riappare la testona della rottura della stella -
l'associo alla banda degli ossessivi, e mi preoccupo: la chiesa é
sempre più permissiva. - Alla fine tutti asseriranno che stanno
girando una parte della mia vita o del mio primo libro. - Ma chi se ne
frega? - Salvo questi, di un diabolico qualcuno, non mica volesse
fregare tutto " Titolto " e suoi annessi e connessi?

Durante il pomeriggio, uno dei due fotomodelli, presenta una
cartolina sul comodino, scritta a Lucca, che in napoletano significa
grida " allucca " e grida - é timbrata ventuno aprile, ma il due non
si legge, se non ad un esame attento della coscienza, trasparente, non
intriso d'inchiostro. - Il francobollo é stato comprato a Milano e
raffigura lo stadio San Siro, dove sono stato di recente e prima di
imbarcarmi, dall'aeroporto di Londra, ho trovato una penna
stilografica particolare .- Non leggo cosa ci sia scritto sulla
cartolina, ma la voglio, cosa che il fotomodello non mi permette
assolutamente. - Racconto delle stranezze delle similitudini o
analogie all'infermiere e spiego al fotomodello che comprende, anche
senza sapere effettivamente, con chi é in relazione e se é mio amico
come asserisce, farebbe bene a prevedere che per tali ragioni,
definite per il " Mio bene " sono in sua compagnia e di altri che non
so... - Lui, guardandomi con la sua aria da posa riuscitissima, mi
garantisce che ci penserà ed annusa nelle ciabatte del collega da
fotografia momentaneamente assente - promettendomi convintissimo, ci
rifletterà su.

Il fotomodello, andandosene a casa ha portato tutto con se,
lasciando il comodino aperto con dentro una croce nel cassetto, la
prendo e la metto sul mio letto - mai sia, che la tipastra, calpestata
la stella, soffermi le sue attenzioni sul letto. - Il tipo dalla
cartolina é una persona splendida nel vero senso della parola - unico
neo: vuole fare troppo il tosto, uguale all'altro, solo che questi, é
più semplice, forse perché ancora più giovane, appena sedici anni -
ero certo che ne avesse più di venti - lui asserì che io ne avessi
diciannove - in effetti, sono convinto di averne più altrettanti che
non dimostro.

rimuda

unread,
Dec 13, 2007, 12:56:49 AM12/13/07
to ITechnodemocratic


On 12 Dic, 10:42, rimuda <rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:


Giocammo a pallone con una palla di plastica ottenuta da una busta del
ragazzo di colore, il cui unico neo é ricordare in continuazione che
ricevo una telefonata dopo ogni parola e che dovrei tagliare i
capelli. - Il fotomodello più giovane asserì che Napoli é una città
molto viva, l'altro invece parlava italiano. - La sognatrice dei
pittori distratti dichiarò di voler emulare tutto ciò che avrei fatto,
la presi in parola, purtroppo il giorno dopo il suo piano si risolse
in pianto, cadde succube della strega ed io declinai ogni
responsabilità, evitandone ulteriori complicanze di gelosie. - Alle
pareti c'erano i suoi quadri firmati - lei assicurava che
assolutamente non erano farfalle quelle che vedevo, in uno dei suoi
dipinti. - Una volta, facendo presente che dovevo uscire, in quanto
non ero affatto un tempo a vento, inoltre non mi divertivo in un mare
di puzzle, quindi non potevo stare in una casa di riposo per mentali
da riordinare, dove si cerca di rialzare le vele ammainate dopo la
bufera onde proseguire il viaggio - lei mi rispose che noi non siamo
pazzi, ma solo dei bambini che non sono cresciuti ... in un giardino
d'infanzia, come la sala cui eravamo immersi, aggiungendo lei, in quel
atmosfera di calma da dieci settimane, perché fuori il mondo é
violento, così come in famiglia a suo dire, quindi non sa dove andare,
mentre lì si sente sicura, per dirla in breve: tra brave persone.

Che romanticismo? - Quali amici svitati mi sono trovato? - Come si
fa a non voler bene a gente simile ed a non adoperarsi ad accrescere
la conoscenza? - Ronnie, intona continuamente motivi al pianoforte,
usa solo due dita, ma con notevole maestria.

Intermezzo: é passato il tipo con la cravatta rosa a pallini
azzurri incontrato ai telefoni, domani cambieranno la porta. - E` da
poco cessato il trambusto della strada con auto in un'unica coda lunga
in sosta a marmitte fumanti da ore, hanno anche messo il cavo a regime
di traffico che dovrebbe calcolare pure la velocità, a parte la
direzione in stato d'ebbrezza. - Viabilità che riprende il suo corso,
le auto dalla collinetta scendono a valle, come ai Colli Aminei anche
qui in salita, sulla dorsale della city, che fa di Londra un cratere
preistorico o una schiacciatela da meteorite? - Come mi piacerebbe
andare in bicicletta, in pianura.

La domenica chiesi di andare in chiesa, avevo già telefonato al
prete della parrocchia italiana, il quale garantì, qualora si fosse
trovato a passare da quelle parti, sarebbe venuto a trovarmi,
giustamente hanno da fare, altrimenti, come si fa a ferragosto a
reperire il diacono ... intanto, gli amici diventano Buddisti, altarino
in casa e bye, bye, lasciandomi da solo in mezzo ai Mussulamani, Are
Chrisna e Panzarotti & Zeppolelle...

Quando uscii dall'ospedale, andai a trovarlo e scaduto il tempo,
nei cinque minuti che mi dedicò, senza dirlo, quasi m'invogliò a
scrivere, infatti, sono quasi al termine dell'impresa che fa da
versione in prosa alla precedente " Titolto ".

Durante la permanenza nel Psico College, quando fu domenica, non
c'era molto personale e da solo non potevo uscire, nè assicurai loro
che mi avesse accompagnato Cristo, sceso apposta per me dalla Croce,
altrimenti, veramente non sarei più uscito quel giorno come né mai. -
In tutto questo, il personale é così distribuito: un infermiere per
ogni quattro persone, più un medico - a conti fatti, i numeri tornano,
in modo soddisfacente. - In più mi confermarono che sarebbe venuto un
prete, però lo dissero con un ammiccamento strano del tipo monaca - al
che passai la mano all'infermiera accanto, la quale non sembrò
entusiasta della cosa ma si espresse subito al meglio, quando la cara
sorella si presentò nel sorriso della sua bella faccia serena, con
tanto di nome comico, inciso sulla targhetta alla tonaca, in virtù
delle iniziali " R.C. " che suonavano Riccardo Comico, seguito
dall'importante cognome, maestro della risata. - Glielo riferii e
scusandomi sul luogo comune della fede, che fa il prete più
importante, chiedo di vedere un sacerdote, da fatto vero, insomma non
si poteva scherzare continuamente. - Questi giunse di lì a poco, tale
padre ... non mi ricordo di Milano, il quale é da un paio di mesi in una
chiesa lì vicino, ove sono stato ed ho scoperto che il Vicario ha lo
stesso e l'identico profilo, del più famoso attore comico del cinema a
colori inglese e prima la sorella medesimo cognome del più famoso del
cinema in bianco e nero, e dopo la funzione, qualche domenica
successiva, il prelato é anche comparso in televisione. - Al sacerdote
in ospedale, dichiaro che c'é un film in atto che mi angoscia e senza
il mio volere, fa e disfà confondendo anche le immagini. - Lui mi
afferma, che devo andare più piano, in quanto il fatto lo conosco, per
questo motivo parlo veloce e complicato e siccome vuole capire pure
lui, ha bisogno di tempo. - Riceve moltissimi flash in continuazione e
si mette in linea di velocità riflessiva, il che é garanzia tutto dire
e quando se ne va mi benedice. - Qualche giorno dopo, vado in chiesa e
trovo la controfigura del notissimo attore comico dopo, che la monaca
precedentemente ricordava, l'altro ugualmente conosciuto?

Sii! - Vabbeh! - Quella, era la chiesa vicino all'ospedale? - Più
flesciati di così, non saprei.

Quel giorno se non erro, c'era l'infermiera dell'eterna
beatitudine, la quale si tinse la ciocca di capelli sulla fronte in
bianco, per assumere più saggezza di quanto ne possiede - non é il
caso darsi colori ai capelli, specialmente col bianco, é contro natura
- sigh! - Qualche giorno prima un infermiere dalla scarpe assurde,
dalla camicia che non ti dico e dalla pancia prorompente nella cintura
che non ce la faceva più a contenerla, vuol per forza che prenda la
medicina. - Queste cose me le trovo scritte su dei foglietti dove
annotavo ciò che destava la mia curiosità, e non solo, ma anche per
avvertirli del loro modo di essere pilotati, che andrebbe rivisto,
tanto é sgamato. - Non a caso dopo la citazione sui foglietti, diventò
ancora più competitivo, dimostrando mancanza di dolcezza di fondo.



Un'infermiera mi informò circa lo spillo alla maglia, esso era
della ragazza dalla colorazione pura. - Quando glielo consegnai lei si
meravigliò che lo avessi io, garantendo d'essere sicura di non avermi
mai conosciuto prima. - Lo affermò in modo quasi interrogativo, come
se più che a me, chiedesse una risposta a se stessa che io non potevo
afferrare. - Ebbi l'impressione iniziasse a temermi, perché non mi
sarei mai fatto pungere. - L'antropologo Konrad Lorenz, spiega
l'aggressività come insieme di slancio impetuoso e paura nello stesso
tempo, effetti che si riflettono nel comportamento loco motorio del
disturbato, ugualmente, potevo leggere nel movimento della parola
ricercata nella sua memoria e mi chiedevo quand'é che sarebbe giunta
alla soglia dello stato di allerta, allorquando l'aggressività prevale
sulla paura: mai!- Bene- E guai se così non fosse stato, sarebbe
assurto a vero attentato alla mia serenitå ed alla capacità, che credo
di avere, d'infondere sentimenti amorevoli, specialmente in
circostanze di bisogno particolari, quando in un frangente avevo avuto
la sensazione di un odio non identificato che andava sedato crudo
com'era sorto, mentre ero contento dell'amicizia instaurata con il
signore della poltrona, il quale viveva con gli altri il suo conflitto
territoriale e siccome avevo fatto scattare in lui le molle giuste,
con me si mostrava articolato e docile. - Un'amica chiese in regalo un
mio spillo, poi asserì che tali oggetti donati, è meglio dimenticarli,
salvo chi riceve non punge chi offre. - Come fare a vincere ogni
timore senza farsi pungere o viceversa?

Il giorno dopo la visita del prete, giunge a Londra Sua Emittenza,
io non ho niente contro le TV private, tanto quanto, potremmo
addirittura dichiarare meglio lui, piuttosto taluni che l'osteggiano,
perché incapaci di fare altrettanto. - Mi chiedo altresì, come si
faccia da politico, ad andare contro gli interessi dello Stato per
favorire Silvio? - Esponente privilegiato da taluni, Sua Emittenza
risulta impastato tra i più affermati dei nostri rappresentanti a
Montecitorio, bravissimi nel farsi buggerare da lui, indubbiamente il
più preparato speculatore concentrato di potere commerciale del nostro
tempo, indiscutibilmente sfruttatore, come nessun altro prima di lui,
del bene comune.

La dottoressa mi licenziò, dopo che aveva cambiato un concetto
espresso da me poco dianzi; quando glielo feci notare, mi assicurò che
potevo andare, anche se fosse stato meglio a suo dire rimasto a
meditare sull'accaduto.

La sera precedente avevo telefonato ad un mio fratello, il quale
sembrò alquanto seccato ed a conoscenza delle vicende, indubbiamente,
dovevo risultare impossibile, per chi ben poco aveva da spartire con
la fantasia che si materializza in sogno organizzato alla perfezione.-
Subito dopo la telefonata, vedo il fotomodello con una maglietta con
tanto di scritta " Grazie Azzurri " probabilmente lo avevo liberato da
un incubo.

Divagazioni sull'importanza del senso della vita come valore assoluto,
che talvolta sfugge, perché mancano le sigarette, pur non essendo io
un fumatore incallito. - Allora do un anello di pietre preziose in
cambio di un pacchetto di sigarette, le quali poi avrei ripagato
riprendendo l'anello in pegno, oggetto ricevuto da una zingara in
cambio di un biglietto per il treno che la portasse lontana; per la
verità mi offrì moltissimi preziosi, in cambio del tagliando. - Anelli
che non accettai, perché non sono un profittatore, né complice,
infatti lei mi raccontò che doveva fuggire un uomo più zingaro di lei
ed io le credei, dichiarandole bastasse uno d'oggetti preziosi in
cambio di uno sciocco biglietto, poteva sceglierlo lei, quale
ritenesse più idoneo. - Ricevetti un anello con pietre bianche e nere,
movimento sinuoso, con l'affermazione mi porterà fortuna, la quale in
quel momento volevo barattare per mantenere in vita una boccata d'aria
vuota, incolore, in cambio di un pacchetto sigarette, senza le quali
mi sentivo morire non sapendo che fare, perché per non fumare ho
bisogno di riflettere passeggiando, lavorare o essere impegnato e là
dentro iniziavo ad annoiarmi molto, il flash novità era sedato. -
Allora lo buttai e tale fu la fortuna: di li a poche ore, ero libero
dalle pareti bianche.

Stamani ho trovato un orecchino d'argento, eppure ne vedo passare,
persone a testa china in cerca di chissà quale tesoro. - Dovrò pur
beccare un orecchino di diamanti un giorno, da far invidia al tesoro
della Torre.

Vado a far visita a mia figlia, la quale é premurosa e piena di
attenzioni nei miei confronti, mi sta in braccio per quasi tutto il
tempo.

Avrei potuto terminare il libro anche stanotte, ma scrivere delle
rotture di scatole, e del diavolo da combattere perché il guasto della
realtà che esso produce, ormai è discorso antico e qua non siamo
eterni, di conseguenza la parola fine nella luce diurna s'esprime
meglio, il mattino é l'ideale, così come si legge nel caffé che avevo
sotto casa a Napoli: nero come il diavolo, ardente come il caffè, e
così ci svegliamo effettivamente in città, pronti ad immergerci nella
jungla del traffico, dei clienti, dei fornitori, delle banche e di
tutto ciò che manca, compreso proprietario dello stabile del veicolo e
bollette di accompagnamento merce e di servizi, fatture incluse. -
Lavorare è una tragedia, i clienti, ricevuta una fattura di presenza
fiscale che giustificano il marchio presente nella Boutique, vogliono
le restanti venti forniture al nero, con la Stradale che paventa
continuamente lo spettro dell'arresto ai fornitori, non so dove
riparare, in tutto ciò si sta vendendo meno, molto meno, figurati
l'allegria per chi deve pagare le tasse da piccolo esercente, con le
spese che ha, a momenti da industria.

I giochi di società diventano sempre più sofisticati, direttamente
proporzionali con il doppio senso - magie nere e bianche si mescolano
con facilità estrema per volontà del conduttore.

Il giorno prima, nella clinica del sovraccarico mentale, avevo
dato ordine all'ambiente stanza pianoforte, ripulendolo dal trambusto
che produceva in eccedenza; c'era anche un cartello da seggio
elettorale, tra le cose che buttai, svuotai i posa cenere, misi in
fila le sedie e principalmente, incolonnai tutti i libri che
traboccavano dalla scaffalatura, inutilmente tra poco, perchè basterà
il mio testo per illuminare tutto il settore commerciale libreria di
cultura, contemporanea. - Divertente! - E che te ne fai di " A Silvia
" di Leopardi, brava massaia dalle finestre aperte? - Chissà che
avranno pensato? - Da parte dei fotomodelli scommetto: che cosa non si
deve fare per passare il tempo! - Ridonato splendore all'ambiente,
mentre gli altri erano alle prese con il giochino cattura emozioni
spirituali forti, prendo un libro chiesa enorme, forse era la Bibbia
che io non ho mai letto né m'interessa farlo, in quanto per me, la
religione é come mi é stata tramandata da mia madre, catechismo
compreso, e tutto bene si miscela con la mia esperienza, formando una
sola cultura, piuttosto che tante derivanti o strutture religiose,
come accade alle Sacre Scritture.- Immerso in questa atmosfera, con la
croce sul libro poggiato sul pianoforte, recito le mie orazioni,
mentre gli altri giocano in compagnia della terribile che ha
schiacciato la stella.

La sera precedente che mi comunicarono potevo andare, fui invaso da
profumi intensi d'incensi come succedeva salendo le scale - lo dissi
all'infermiera e lei mi assicurò che mi confondevo: non provenivano
dal primo piano, bensì dal bagno - sali usati per meglio godere dei
benefici dell'acqua calda tonificata nella vasca.

Tutto é bene ciò che finisce bene

La mia ex moglie mi comunica che hanno telefonato i proprietari e
che se va bene per me, posso ritirare i bagagli e di lasciar correre
perché mi hanno additato seguace di strana religione ... la fede nella
mia espressione ai massimi livelli, non lo hanno aggiunto, peccato! -
Ah, ah! - Come volano le notizie e come tutto sembra strano quando si
é diversi dalla massa condizione di comportamento, il quale assume un
tono semitradizionale, giusto perché manca la struttura culturale,
essendo la massa più lenta a recepire.- Non mica avrei fatto un altare
pianoforte se invece che in un ospedale fossi stato in una chiesa? - O
forse avrei dovuto stare lì tre quarti d'ora, il tempo che dura una
messa e che a volte per me rappresentano un'eternità, la quale
accresce il sacrificio circa il tempo riflessivo sul mondo antico che
fa cultura, conoscenza? - Ma è sempre la stessa storia! - Il tempo
della preghiera in chiesa, eredità lasciata dai miei genitori a me,
che non di rado trovo difficile scattare un attimo prima del vigile
che fischia l'alt, sintonia, proprio a me, in mezzo al traffico che
scorre ed io in chiesa a soddisfare l'esigenza del mondo e del suo
bisogno d'amore della terra e delle genti, le quali lo colorano nella
loro bellezza? - Fluidità d'intenti.

Avevo scritto un appunto sulla copia del giornale e sullo stesso
non c'é più, avranno cambiato copia o vogliono farmi notare tale
quotidiano é l'unico che si vende, quindi me lo ritrovo dappertutto o
forse preferiscono semplicemente trasmettermi sono un visionario?

Il nastro gira sulle note di Ray Charles " ... all my life sono stato
così bleus ed ora sto perdendo te ... " mi manca il concerto di Rod
Stewart; ma come si fa ad uscire con una vestaglia da camera, di raso
rosa? - Inavvertitamente, mi trovo in strada con due orologi sul
polso. - Che ora é dall'altra parte? - Bisognerebbe chiederlo a Mickel
Jackson che si prende cura di noi bianchi, razza minoritaria del
pianeta terra, diventando del nostro colore, dimenticando che siamo
dispettosi e capacissimi di scambiarci, però, che fatto sconvolgente
ed incredibile ha compiuto? - Oggi, mi chiedo ancora se é vero o é la
finzione scenica, la quale si é sostituita alla realtà, fino al punto
che accettandola per tale, neanche ci chiediamo più dove stiamo
andando effettivamente, perché tanto c'é la Costituzione del Lupo
Azzurro che vede e provvede in seno al motivo della giustizia d'Amore.







FINE
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