Ho scritto:
> A proposito del mondo di carta ho qualcosa da dire, ma in altro post.
Di questo e non solo. Vediamo.
Giorgio Pastore ha scritto:
> Cominciamo con la modellizzazione del fenomeno. Farei un po'
> attenzione a non lasciarsi andare all'abitudine a "costringere" il
> mondo reale ad adattarsi a quello "di carta". Vero che da
> super-schematizzazioni possiamo ricavare utili elementi per analizzare
> il problema, ma poi occorre capire fino a che punto possono aiutare
> a trovare un'approssimazione di ordine zero che rispetti gli
> elementi di base della situazione fisica.
"I discorsi nostri hanno a essere intorno al mondo sensibile, e non
sopra un mondo di carta" (Massimi Sistemi)
Temo che con la tua interpr. lo stesso G. potrebbe essere accusato di
pensare a un mondo di carta, quando ragiona "rimossi gli impedimenti
esterni".
> Il motivo per questa afferazione è che in assenza di atmosfera, le
> fasi di salita e di discesa del proiettile lanciato in verticale
> appaiono simmetriche. Lo sono, evidentemente, nel caso di terra non
> rotante,
Evidentemente per chi?
Per chi sa un po' di fisica dovrebbe, ma per quanto riguarda chi ha
posto la domanda che cosa sappiamo?
E anche per chi sa tutta la fisica che si vuole, la simmetria è
evidente perché il moto è con accel. costante, o perché sa applicare
criteri di simmetria più generali (qualitativi)?
E quali saranno questi criteri?
> mentre se si tiene conto della rotazione terrestre è
> difficile capire immediatamente come gioca l'effetto della forza di
> Coriolis, Qualitativamente agisce in una direzione in fase di salita e
> nella direzione opposta in fase di discesa. Occorre andare sul
> quantitativo per determinare il fato del proiettile all'impatto col
> suolo.
Penso che una dim. qualitativa si possa dare, ma ci debbo pensare (e
poi bisogna intendersi su che cosa è "qualitativa").
> Invece, se teniamo conto della presenza dell' aria ferma in termini
> di attrito con l'aria, è possibile predire il non-ritorno sulla
> testa del pistolero con bassissima incertezza. Infatti, in presenza
> di attrito, la fase di salita e di discesa divengono asimmetriche,
> anche in assenza di rotazioni. Il moto di salita è sicuramente un
> moto accelerato in tutta la sua durata. Quello di discesa, oltre un
> transiente accelerato, passa ad un regime di moto con velocità
> uniforme (velocità limite). Il risultato è che le velocità nella
> fase di salita e di discesa sono diverse e anche i tempi di salita e
> discesa differiscono (esercizio: quale è il più lungo?).
> ...
> Questo comportamento asimmetrico, in presenza di una forza di
> Coriolis, rende inverosimile la ricaduta nello stesso punto.
Qui l'obiezione la faccio io.
Se non fai conti, non hai modo neppure di stimare quanto sarà grande
l'asimmetria.
D'altra parte nel mondo sensibile non puoi neppure assumere che l'arma
sia puntata *esattamente* in verticale. Ho stimato che *in assenza di
aria* un errore di 1° nel puntamento causa uno scostamento di oltre 3
km.
Stando così le cose, come fai a decidere se lo scostamnto è dovuto a
un'asimmetria o a un errore di puntamento?
Ancora: se si dovesse fare il conto con l'aria presente, io non saprei
da dove cominciare.
Nota che il moto iniziale è supersonico e non poco: il n. di Mach è
circa 3. Quindi il proiettile produce onde d'urto: come si modellizza
in tal caso la resistenza del mezzo? Sarà questione certamente
studiata, ma non ne so niente e certo non è semplice.
Inoltre bisogna assumere qualcosa sulla forma e massa del proiettile.
E che assetto assume questo durate il volo? Sarà stabile? oscillerà?
E' possibile che il moto abbia carattere caotico, sì che si possa dare
solo una distrib. di probabilità, ma non numeri certi?
Insomma, questa credo si chiami "balistica esterna" e quindi la
conclusione sarebbe che bisogna porre la domanda altrove: qui non siamo
competenti (almeno io certo non lo sono).
Cambiando discorso, vi espongo un quasi-teorema.
Quasi, perché è valido sotto certe ipotesi che richiedono
approssimazioni.
Uso le notazioni di GB e assumo che la f. di Coriolis non abbia
componente z (o sia trascurabile).
Assumo anche che la f. di C. sia l'unica forza che ha componente y.
Non faccio invece nessuna ipotesi sulle altre forze agenti lungo
z (gravità, eventuale res. dell'aria).
L'equazione per y è:
d^2y/dt^2 = 2w*dz/dt. (*)
Sia ta l'istante di partenza: vy(ta)=0, z(ta)=0.
Sia tc quello di arrivo: z(tb)=0.
Integro la (*) tra ta e tb:
vy(tc) = 2w*[z(tcb) - z(ta)] = 0.
Dunque anche la velocità finale ha solo la componente z, quali che
siano le forze agenti lungo z, aria inclusa.
Il risultato è approssimato perché lo sono le ipotesi:
- la f. di C. ha una componente z, anche se piccola
- esisterà in generale una componente della res. dell'aria lungo y, se
tale res. è sempre opposta alla velocità vettoriale.
Se si accettano le appross. segue che la forma della traiettoria
somiglia a una semiellisse, di cui l'asse y è l'asse minore.
Questo però non prova la simmetria, che significa molto di più: che
detto tb l'istante medio tra ta e tc, si abbia per ogni t:
y(tb+t) + y(tb-t) = 2 y(tb)
z(tb+t) = z(tb-t).
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Elio Fabri