On 23/08/17 23:44, liftman wrote:
> Il 23/08/2017 21:18, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
>
>> A leggere i giornali, la risposta sembra:
>>
>> "Dipende dalla regione."
>
> ma anche no, le normative sono nazionali, seppur in parte diverse tra
> vari organi (VV.FF, ministero dei trasporti, ASL, ISPESL).
Certo che le normative sono valide in tutto l'ambito nazionale!!!
Ho scritto altrimenti ?
Un altro che gioca con le citazioni manipolatorio ?
Ha troncato la parte principale:
-----------------------------------------------------
Le norme servono a poco se non ci sono controlli.
La domanda giusta e':
"Da noi ci sono controlli piu' severi ?"
-----------------------------------------------------
A cui segue la parte che si e' limitato a citare:
-----------------------------------------------------
A leggere i giornali, la risposta sembra:
"Dipende dalla regione."
-----------------------------------------------------
A chi legge, notate come ha cambiato totalmente il significato
della mia tesi. Io affermavo che la "qualita'/livello" dei
*controlli* e' diverso da regione a regione.
Lui, invece, ha voluto fare apparire (con la sua replica
fuori posto alla citazione abilmente troncata) che io avessi
implicato che *le normative* sarebbero "regionali" o qualcosa del
genere, cosa che non ho neanche lontanamente scritto.
>> Una premessa: dove le porte si muovono senza che
>> l'utilizzatore debba fare manovre, c'e' un solo
>> motore "apriporte", montato sulla cabina. C'e'
>> una ragione di costo (le parti al piano sono
>> senza motore, quindi risparmio) e di sicurezza
>> (le porte al piano non si aprono "da sole").
>
> parzialmente corretto, non c'è nessun divieto
E dove l'avrei affermato ?!
(notate come continua ad affibbiarmi significati che non
sono miei e poi naturalmente ha concordato l'assist di
tale lupino per completare la denigrazione ... evidentemente
siamo in presenza dei soliti personaggi che hanno morfato,
ma l'obbiettivo e' sempre lo stesso ...).
> od impedimento tecnico
Quando si citano "ragioni di costo" e' *tautologico* nella
stessa affermazione che non ci siano impedimenti tecnici.
Per gli idioti che non ci arrivano: la "ragione di costo"
entra in gioco, quando tecnicamente ci sono una pluralita'
di soluzione, come quella di motorizzare ogni porta di
ogni piano.
> per cui ogni piano abbia un proprio motore porte,
> ed infatti ne esistono.
Ha qualche esempio da citare ?
...snip...
>> Di norma in corrispondenza ad ogni porta al piano
>> c'e' un contatto elettrico che chiude il circuito
>> solo se le porte sono completamente chiuse ed
>> agganciate ("agganciate" significa che per
>> aprirle dovete usare una leva e piegare la lamiera).
>
> o l'apposita chiave ove presente
Il commento esplicativo tra parentesi aveva meramente
lo scopo di dare una idea ai lettori di che tipo di
"aggancio meccanico" si trattava (relativamente solido
dal punto di vita del comune utilizzatore).
E quindi e' inutili che generalizzi la mia affermazione
come se volessi affermare che non c'era altro modo
possibile che "piegare la lamiera". Ad esempio, il
meccanismo che lei cita (che e' una "chiave" solo
ove il meccanismo e' manovrabile elettricamente/elettronicamente)
ad esempio, il leveraggio comandato da un perno esterno,
(a sezione triangolare o quadrata) effettua un movimento
che puo' anche essere eseguito con il "dito" dall'interno
della cabina, per chi sa dove si trova il gancio (e se
l'ascensore non si e' fermato "un pelo basso").
>> Tutti questi contatti elettrici sono in serie e
>> solo se sono tutti chiusi, danno il via libero
>> al funzionamento del motore.
>
> ni! prima di arrivare a dare tensione al motore c'è ancora strada da fare.
Ancora un suo tentativo di generalizzare la mia affermazione.
Non ho affatto scritto che i contatti elettrici sulle porte
sono "gli unici" che controllano il funzionamento del motore!
Ho scritto semplicemente che "il via libera" da parte degli
interruttori controllo porte e' dato quando sono tutti chiusi,
ed indicato la modalita' (nel caso di impianto elettromeccanico
convenzionale) con il "collegamento in serie".
Ovviamente seguono altri contatti, che sempre in serie, come
i due extracorsa (se l'ascensore e' andato troppo in basso o
troppo in alto, si aprono e quindi occorre chiamare il tecnico
per il ripristino) oppure il contatto che si apre se la cabina
ha superato una velocita' limite.
Ma tutti questi dettagli sono fuori tema (e' in grado di leggere
il titolo di questa discussione ? o si perso ?) e non mi
sembrava il caso di tediare i lettori con altri dettagli.
>> PS: chiaramente, se il motore non parte non c'e'
>> modo di sapere quale e' la porta "guasta", ma
>> occorre controllarle tutte.
>
>> Nei sistemi moderni sono sostituiti da sensori
>> elettronici (ognuno dei quali va collegato
>> direttamente alla centralina di controllo, in
>> modo che la stessa possa riferira anche quale
>> porta e' difettosa. Chiaramente si ha una operazione
>> logica a livello elettronico (e quindi sensibili
>> ad imprevisti come anch una particella alfa che
>> entra nella cella di memoria corrispondente).
>
> questa supercazzola non ha nessun senso.. non ho mai visto
> un ascensore con i
> "sensori elettronici collegati alla centralina di controllo",
Curiosita', secondo lei, come fanno gli ascensori "intelligenti"
(sicuramente piu' di lei, se la dovessimo giudicare da questa serie
di repliche, sempre che non siano in malafede), ad informare
l'operatore sul visore o l'addetto alla sala controllo, di quale
"porta/piano" presenta dei problemi ?
> sarebbe un inutile costo aggiuntivo
Che dove l'ascensore ha piu' di un certo numero di piani ovvero
un elevato traffico durante le ore di servizio di punta, diventa
un costo irrisorio considerando i tempi richiesti per il
ripristino se i tecnici sono costretti a controllare di
persona, porta per porta, per individuare quella "difettosa".
> che non porta nessun beneficio
Se lo scrive lei ...
> (se non al disgraziato che deve trovare un contatto difettoso
> (e non sempre è uno solo),
Indubbiamente, qualche rara volta (supponendo un impianto che sia
sotto regolare manutenzione) possono capitare guasti multipli.
E con cio' ?
> in più si devono considerare anche i relativi cablaggi,
Cioe' ?
> e/o dispositivi seriali
Cosa intende "lei" per dispositivi "seriali" ?
> o a codice binario
Cosa intende "lei" per dispositivi "a codice binario" ?
> in caso di piani particolarmente numerosi.
Quindi anche lei aveva considerato il caso di edifici
con un numerosi piani ? Attendo la sua risposta alla mia
domanda, di come farebbero le centraline "intelligenti" a
fornire direttamente la porta difettosa ... senza un
connessione (cablatura diretta ovvero canale di comunicazione
digitale su bus/rete dedicata).
> Peso inutile,
"peso" ?
Da quando in qua la "massa" degli impianti tecnologici negli
edifici e' diventato un fattore dirimente ?
Ma che lavoro fai ?
> cablaggi inutili, e dispositivi inutili, almeno
> per il normale funzionamento.
La furbata finale: certo che non sono utilizzati quando il
funzionamento e' normale! Il loro scopo e' informare quando
il funzionamento e' *anomalo* !
Lei mi sembrava una persona seria, ma a meno che le abbiano
"rubato il nick" (non ho voglia di controllare), e' finito
piuttosto in basso.
>> Non so se l'uso di questo sistema autorizza la
>> rimozione dei contatti elettromeccanici (spero
>> di no ... meglio un robusto sistema
>> elettromeccanico a vigilare sull'operato di
>> una centralina elettronica: il costo del
>> sistema elettromeccanico e' talmente irrisorio
>> che vale la pena lasciarlo).
>
> sei completamente fuori strada, nessun contatto elettromeccanico è
> presente (per legge) sui dispositivi si sicurezza e blocco (questi
> ultimi sono relativi al blocco delle porte di piano), ma banalissimi
> contatti a ponte asportabile.
Per "contatto elettromeccanico" intendo la combinazione di un
meccanismo "meccanico" (di ritenzione delle porte) a cui e' solidale
un contatto elettrico (che lei ha definito "a ponte").
A questo punto la sua "lettura" del mio testo sta diventando
malevolmente oltremodo critica. Lei non sta cercando il "pelo
all'uovo", ma storpiando i significati alla disperata ricerca
di farmi passare per un incompetente. Perche' lo fa ?
>> Poi c'e' un secondo sistema "sensorio" sulle
>> porte della cabina. Esso puo' essere la classica
>> combinazione di un raggio di luce infrarosso o
>> laser ed una fotocellula oppure un sensore di
>> pressione sulle porte o una combinazione.
>> La fotocellula puo' basarsi su un raggio singolo
>> (e quindi se passate sotto o sopra, come certe
>> "teste", esso non interviene) oppure "a cortina",
>> grazie ad un insieme di specchi (il raggio fa un
>> percorso a zig-zag, cercando di pigliare piu'
>> sezione possibile della apertura).
>
> non esiste (almeno finchè lavoravo..) un'obbligatorietà
> per le fotocellule, che potevano essere dei semplici
> proiettori con lampadina e catarifrangente, come barriere
> a led, da anni però quasi tutti gli impianti hanno almeno
> fotocellule ad infrarossi, a volte doppie.
Certamente, anche oggi non e' obbligatorio il sistema
ottico. Ma se ritengo che le porte esercitano una pressione
"forte", pretendo che venga installato un sistema o ottico
o una costola a pressione sui bordi o meccanismo che
rilevo "il contrasto" affinche le porte smettano di
insistere. Lei scrive "obbligo" come se ci fosse un
breviario che descrivesse gli ascensori tutti uguali
tecnicamente. Cosi' non e', ci sono alcune indicazioni
particolari uguali per tutti gli impianti e poi ci sono
indicazioni di massima, la cui "applicazione in concreto" e'
lasciata all'ispettore che da lei prescrizioni al
manutentore. Come appunto e' il caso della decisione su
metodi "anti-bloccaggio-utente" delle porte.
E questo ci porta all'inizio, ovvero che alla fine dipende
dalla "cultura della sicurezza" del controllore.
...snip...
>> Il sistema di sensori al piano dovrebbe essere
>> chiuso/protetto ma nei vecchi modelli, esso e'
>> vulnerabile alla caduta di oggetti all'alto.
>
> 1 - non esiste nessun sensore, genericamente parlando ai piani
Qui ho usato il termine "sensore" in senso lato, ovvero mi
riferivo al contatto elettrico, che suppongo sia quello
che lei ha definito "a ponte".
Il termine "sensore" puo' benissimo essere riferito ad un
semplice contatto aperto/chiuso (per esempio negli impianti
antifurto, il "sensore" che indica l'apertura/chiusura degli
infissi e' un semplice microinterrutore mosso da un magnete
che si trova contrapposto.
Il che mi richiama subito a mente che ad ogni piano ci sono
due sensori magnetici (nel caso di molti impianti) che servono
a segnalare al circuito di controllo quando la cabina e' in
prossimita' del piano.
Ad esempio, nei vecchi impianti a freno, erano i sensori che
attivavano il freno, tenendo conto del suo tempo di intervento
e dello slittamento delle funi (a proposito, "quelle" funi
*devono* slittare e quindi vanno ingrassate ... per fortuna
oggi si sta diffondendo il controllo elettronico, superando
la questione ...). E quindi ovviamente dovevano essere due
sensori, uno che interveniva quando l'ascensore arrivava
dall'altro, ed uno quando l'ascensore arrivava dal basso.
Altrimenti, ci racconta, se non ci sono quei sensori, come fa
il circuito di controllo a decidere che e' l'ora di iniziare
a rallentare e fermarsi ?
> 2 - ammesso che cada qualcosa (ma cosa?)
Di tutto.
Ho appena pulito le due plafoniere: stuzzicadenti,
nocciole di ciliegie, anche di pesca, sassolini,
cartine, pacchetti di sigarette vuoti, gomme da
masticare, monetine da 1 centesimo, alcuni spezzoni
da un centimetro ad alcuni centimetri di filo elettrico,
una vite, una rondella, ...
> dall'alto, non
> interferisce con i contatti di blocco.
Mi ha fatto in mente il tizio che studiava il "Caos"
del film Jurassic Park. Se lei vuole mostrare di avere
ragione potra' fare in modo di far cadere gli oggetti
dall'alto in modo controllato, magari fuori dall'impianto
e provare la sua tesi. Io invece invito a considerare
cosa puo' fare un oggetto che arriva dall'alto,
rimbalzando, urtando "stile flipper" a destra e
sinistra, fino a quando piglia una traettoria
particolare, quando quel contatto e' aperto con la
cabina al piano.
La sequela "Final Destination" mostra in modo esagerato
come certe sequenza possano rendere pericolose anche
situazioni apparentemente innocue. Ma chi ha lavorato
per almeno una decina di anni nell'industria (e con
impianti di ascensori ...) sa benissimo che tanto
esagerate certe scene non lo sono affatto. Della serie,
quanto entra in gioco la sfortuna ...
>> Il fatto che ci sia stata una ispezione una
>> decina di giorni prima potrebbe fare temere che un
>> componente metallico o uno spezzone o anche un solo
>> "filetto" di rame, sia caduto dall'alto proprio
>> in vicinanze del sensore. Ed abbiamo fatto un corto.
>> L'equivalente di una mina vagante.
>
> peccato però che un corto, comporti l'intervento di un
> dispositivo di protezione, fusibile o MT che sia.
Mi descrive quale sistema di protezione, fusibile o MT,
sia posto sul "contatto a ponte" della chiusura porta
al piano ?
>> Specialmente se manca una verifica di tipo "negativo"
>> ovvero, una segnalazione,
>> qualora una porta al piano sia aperta regolarmente
>> con la presenza della cabina, che la 'catena' di
>> sicurezza sia interrotta. Se non fosse interrotta,
>> significa che il sensore a quel piano e' in
>> corto circuito.
>
> continui a (s)parlare di sensori,
Sto continuando a scrivere di "contatti elettrici". Punto.
Che sono "anche sensori" quando sono attivati da meccanismi
e non da "dita umane" o "elettrocalamite".
> ma evidentemente non hai idea di che cosa stai parlando.
Scritto da lei, dopo questo messaggio, e' un complimento.
> Che vuol dire "qualora la porta al piano sia aperta
> regolarmente con la cabina al piano?"
Quando la cabina e' aperta al piano ed il contatto elettrico
e' aperto (il meccanismo di ritenzione e' in posizione "alzata").
> Se una porta si apre, ovunque sia la cabina, la catena delle
> sicurezze, è aperta di certo, non serve un sensore,
Il contatto elettrico ad ogni porta al piano e' "il" sensore.
> e questo dovrebbe farti riflettere sull'utilità di un sensore
Lei non sa cosa e' un "sensore".
Le spiego anche perche' ho utilizzato il termine piu' generico
di "sensore", invece di restare su "contatto elettrico": oggi
il "semplice" contatto elettrico e' sempre meno la soluzione
utilizzata nell'industria, quindi ho preferito restare sul
generico, per tenere conto di tale evoluzione anche con gli
ascensori.
...snip... (taglio commento evidentemente conseguente del
suo errore sul significato di "sensore").
>> Fino a quando tutto avveniva in modo
>> regolare, non e' successo nulla, ma la prima volta,
>> dopo l'ispezione, che c'e' stato un ordine e
>> controordine (pare di avere inteso che l'inserviente
>> ha messo la lettiga nella cabina e premuto il tasto
>> di un altro piano e le porte di sono chiuse, ma
>> (e qui non e' chiaro) o le porte si sono riaperte o
>> l'inserviente aveva cambiato idea ed ha riaperto le
>> porte, ed avveva iniziato a fare uscire la lettiga.
>> Il sensore in corto non ha segnalato che le porte
>> al piano erano nuovamente aperte e qui c'e' una
>> stranezza:
>>
>> - se e' stato l'inserviente a richiedere la riapertura
>> delle porte, la richiesta doveva valere in centralina
>> come anche un ovvio annullamento della partenza appena
>> chiesta (un errore di logica ovvero una logica troppo
>> semplificata ?)
>
> stai scrivendo delle cazzate immani... qualunque manovra tu
> possa fare dalla cabina, si traduce in:
>
> premi un pulsante di chiamata.
> ci ripensi e premi l'alt (se esiste)
E non e' quello che ho appunto descritto ?
Tutte le operazioni fatte dall'inserviente ovviamente
sono state fatte premendo "pulsanti", "what else ?"
> o interrompi la fotocellula
Con le porte chiuse ? Magari usando un cartoncino o una
carta di credito ? Suvvia, siamo seri!
La sua lettura delle mie parole e' eccessivamente critica,
anzi direi, malevole.
>> - se invece c'e' stato un guasto nella sequenza logica,
>> la mancata segnalazione delle porte al piano aperte
>> (causa corto per il pezzo conduttore caduto dall'alto
>> fin da una decina di giorni prima) non ha portato al
>> fermo del motore
>
> per carità, ma che è?
Se un "contatto a ponte" di un piano e' stato corto-circuitato,
cosa succede secondo lei in un impianto d'ascensore "semplice" ?
>> Naturalmente se ho ragione, nasce la domanda: la
>> verifica controlla, piano per piano, che una
>> eventuale apertura della porta blocchi il motore ?
>> E' una operazione lunga, tediosa e da fare
>> dall'interno (trovandosi sul "tetto"della cabina)...
>
> immagino lo avrai fatto molto spesso...
Io ? No, il manutentore, brontolando, si'.
>> La mentalita' con cui si fanno queste verifiche
>> e' determinante. C'e' chi ha la mentalita' di
>> controllare che "funzioni come da manuale".
>> E c'e' chi ha la mentalita' di controllare che
>> funzioni anche se i clienti fanno cose strane
>> ovvero gli apparecchi non funzioni come previsto.
>
> sei fuori strada...
O cosi', o niente firma sul verbale.
>> Per quanto riguarda la sicurezza di chi si trova in
>> lettiga (inerme e quindi dipende in tutto e per tutto
>> da altre persone), si potrebbe pensarle a munite di
>> un "roll-bar" di sicurezza in grado di resistere
>> alla forza dei contrappesi di un ascensore. Il problema
>> e' che gli ascensori come quelli degli ospedali hanno
>> una notevole capienza e quindi una forza di sollevamento
>> che va verso la tonnellata.
>
> non so se ridere o piangere... un roll bar in un ascensore?
Stavo replicando all'OP nel dettaglio su "cosa si puo' fare"
per evitare di morire in quel modo.
> ma STRALOL,
Sarebbe capace di ridere in faccia anche al "neo" vedovo ?
Io ora la trovo sgradevole, sguaiato. Penoso.
> a parte che nel caso specifico la persona ci ha lasciato le
> penne perchè era a metà strada tra il dentro e il fuori...
Appunto.
> dove lo mettevi il roll bar a cavallo della soglia?
Problemi con la grammatica italiana ?
L'oggetto del "roll-bar" e' la "lettiga".
E' la lettiga che dovrebbe avere l'equivalente (ad esempio,
potrebbe essere che abbia sponde rinforzate e che vengano
alzate prima di usare l'ascensore).
> e con che controlli?
"controlli" ?
Una leva sulla lettiga che il portantino manovra prima di
avvicinarsi all'ascensore ?
Ma e' veramente la lingua italiana che e' ambigua oppure e' un
certo tipo di italiota che e' incapace di precisione nella
lettura delle parole ?
>> Un'altra soluzione e' quello di un meccanismo, da usare
>> negli ascensori degli ospedali, che, collegato alla cabina,
>> faccia uscire, a controllo manuale, pistoni che si
>> innestano in fori ad ogni piano, in grado di resistere allo
>> sforzo di taglio del movimento dell'ascensore.
>> Quando si ha da entrare con una lettiga, l'infermiere prima
>> attiva il sistema "anti-tranciamento" e poi si inizia con
>> la movimentazione. Quando il movimento e' completato e si
>> e' pronti a partire, si sblocca la cabina, e si preme il
>> pulsante di partenza. Macchinoso ? E' solo una delle
>> opzioni possibili come richiesto dall'OP.
>> Che lo si ritenga pratico dipende dal fatto che il vostro
>> caro sia o no stato ucciso.
>
> non è solo poco pratico, ma inattuabile, dato che si delega
> all'utilizzatore la sicurezza dell'utilizzatore stesso,
Trattandosi di una sicurezza "in piu'", non prevista per
gli impianti ordinari, non e' violata alcuna norma per
quanto riguarda l'impianto.
E' invece l'ospedale che puo' introdurre una sua norma di
comportamento utilizzando questa soluzione tecnica
"macchinosa"
Le do' un piccolo suggerimento per capire cosa ne pensa un
ospedale di "cio' che e' macchinoso": prima e dopo ogni
operazione chirurgica viene fatto un dettagliato inventario
di tutto cio' che c'e' nella sala operatoria, incluso il
cestino dei rifiuti.
"poco pratico" ?
Ma se lei va a farsi operare, non gliene frega nulla che sia
"poco pratico", ma lo pretende per essere sicuro che non ci
si dimentichi qualcosa dentro il suo corpo.
Ora, le normative (ma specialmente la loro "applicazione")
sugli ascensori dovrebbero evitare la necessita' di sistemi
anti-taglio anche quando l'utilizzatore non e' in grado di
muoversi, ma, chiaccherando del piu' e del meno, se mi si
chiede "come si puo' fare", quelle sono alcune ipotesi
possibili. Le sembrano fesserie ? Faccia le sue di
proposte all'OP. Ma si ricordi la teoria del Caos.
> e sopratutto in strutture pubbliche,
Cioe', secondo lei, negli ospedali pubblici manca una
cultura della sicurezza ?
> dover dipendere dai dipendenti è già una lotteria
> di per se..
E torniamo a capo:
>> "Dipende dalla regione."
Ma forse e' per questo che c'e' un certo pellegrinaggio
di pazienti meridionali negli ospedali settentrionali.
> Comunque esiste un emendamente alle normative per ovviare
> il problema, solo che serve tempo e soldi..
Quale "emendamento" ?