da
https://ecampania.it/event/il-mann-la-nuova-casa-delle-aragoste/
Il MANN, la nuova casa delle aragoste
Ritornano le colorate Lobsters di Philip Colbert
Entrare in un museo di arte antica e trovarsi catapultati in un mondo
colorato tra aragoste incoronate, armate di spade o avvolte da enormi
tentacoli non è cosa da tutti i giorni ma è possibile, oggi (e fino al
1° aprile) al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Nell’atrio di quello che è stato recentemente promosso museo nazionale
di prima fascia, sono arrivate le famosissime Lobsters di Philip
Colbert. Questa è, al momento, la loro nuova “House”.
Napoli si era già trovata al cospetto di questi simpatici crostacei nel
2023 quando furono sistemate nel grande piazzale di San Martino (davanti
la Certosa) a rubare prepotentemente la scena a quello che è uno dei
panorami più belli della città.
Questa volta, invece, le simpatiche aragoste rubano la scena all’antico
spodestando, momentaneamente, dal loro “trono di bellezza”, statue di
imperatori e divinità.
Più che bellezza c’è, per le aragoste di Colbert, una grande curiosità
legata anche alla figura del suo eccentrico autore, artista scozzese
classe ’79, che ha fatto proprio dell’aragosta il suo alter ego a
cartoon. “Sono diventato artista quando sono diventato un’ aragosta” ha
dichiarato più volte Colbert che, da anni, si occupa di pittura,
scultura e design di moda e arredi esponendo le sue opere in tutto il
mondo. Un artista contemporaneo divenuto un vero e proprio influencer
con più di 70,8 mila followers!
Alle sue opere ci si accosta un po’ per gioco un po’ per curiosità
provando a capire cosa si celi dietro “questa grande sconosciuta” che è
spesso l’arte contemporanea.
All’inaugurazione della mostra “Philip Colbert. House of the Lobster”,
l’artista si è presentato spumeggiante con la sua consueta allegria e
rigorosamente in pantalone, giacca e occhiali, color aragosta. Un
fantastico cartone animato in carne ed ossa!
Napoli, città da lui stesso definita straordinaria, ha ispirato molto i
suoi lavori e, dopo aver visto i capolavori del MANN, ha saputo
dialogare, in chiave ludica, con l’arte antica ispirandosi soprattutto
ad alcuni mosaici ed affreschi di Pompei. Il gioco, i cartoons, ed i
colori vivaci ed accesi sono figli di quella Pop Art che vide la sua
consacrazione, tra gli anni ’50 e ’60, grazie anche ad Andy Wharol. E
proprio all’artista americano è stato accostato Colbert da illustri
critici d’arte e giornalisti di fama internazionale come il compianto
Andrė Talley che lo defini “suo figlioccio”.
Al MANN, fulcro della mostra, è un famosissimo mosaico proveniente da
Pompei (Casa dei mosaici geometrici) in cui è rappresentata una lotta
marina tra una aragosta, una murena e un polipo, una scena folgorante
per Colbert che ha voluto rappresentare il tema della mortalità e del
conflitto perenne tra gli esseri viventi. Da qui nascono le sue aragoste
valorose che combattono, ora come Perseo che taglia la testa alla
Medusa, ora che sconfiggono il Minotauro, ora che lottano indomite come
Alessandro Magno contro i Persiani in un gioco costante di rimandi tra
antico e moderno. Un’ironia sfacciata e dissacrante dietro la quale,
tuttavia, si nasconde una grande sensibilità dell’artista impegnato, da
sempre, a sostenere la ricerca per il benessere delle specie marine del
territorio britannico.
Queste aragoste colorate, a guardarle bene, sembrano un po’ dei
Barbapapà, più audaci, più sfrontati ma risultano, forse per questo,
immediatamente familiari agli occhi di grandi e piccini. E allora, senza
storcere troppo il naso: l’arte può essere anche gioco e ricordiamoci
che il gioco, infondo, è sempre una cosa seria.
Philip Colbert – House of Lobsters, dal 26 gennaio al 1 Aprile al Mann
Prezzo biglietto: incluso nel biglietto d’ingresso.
___________________________________________________________________
confronta con messaggio precedente
https://groups.google.com/g/infonapoli-newsletter/c/qeujakAH3WU