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Museo Civico Gaetano Filangieri a Napoli: ingegno e raffinatezza dello
spirito partenopeo
Published: 17 Ottobre 2020 10:51 Updated: 20:17 Author Viviana Papilio
Uno straordinario museo Civico sulla centralissima via Duomo in un palazzo
del 400 che fu smontato e ricostruito alcuni metri più dietro durante i
lavori del Risanamento di Napoli: un luogo speciale che la città si ritrova
grazie a Gaetano Filangieri, principe di Satriano, che lo ha donato alla
città
Nel panorama culturale della città di Napoli il Museo Civico Gaetano
Filangieri riveste un ruolo cruciale. Ubicato all’interno del
Quattrocentesco Palazzo Como, al numero 288 di Via Duomo, costituisce l’ingresso
ideale e naturale di uno straordinario insieme di edifici di rilevanza
storico-artistica.
Presso il cardo maior (Decumano Maggiore), infatti, si adunano a pochi metri
di distanza l’una dall’altra numerose meraviglie dell’arte napoletana.
Grazie all’eccezionale concentrazione di ben sette luoghi d’interesse, l’antico
asse viario, un tempo tra i più lunghi del centro di Neapolis, si è
procurato l’appellativo di Via dei Musei.
Cosa vedere al Museo Filangieri: la sala Agata, i capolavori della pittura,
armi straordinarie
La fondazione del Museo Civico Gaetano Filangieri, inaugurato una prima
volta nel 1881, avvenne per volere dell’omonimo principe di Satriano,
personaggio illuminato che ha dedicato la sua esistenza alla raccolta di
opere d’arte perlopiù legate a Napoli, città da lui amatissima e di cui fu
fine conoscitore.
All’interno dell’edificio, il Filangieri conservò diversi capolavori
pittorici, tra i quali spiccano quelli legati al barocco napoletano, a firma
di Andrea Vaccaro, Mattia Preti, de Ribera detto Lo Spagnoletto, Luca
Giordano, Battistello Caracciolo.d
Poi una collezione di armi create tra il XV e il XIX secolo, maioliche e
avori e una biblioteca dotata di oltre 30.000 volumi in cui troneggia la
copia originale de “La Scienza della Legislazione”, opera capolavoro scritta
da Gaetano Filangieri senior.
La perspicacia e l’amore spassionato per la città spinsero il principe a
investire sulle eccellenze dell’artigianato napoletano, creando delle vere e
proprie officine che consentissero alle maestranze locali di evolversi in
chiave industriale, contestualmente a quanto si stava verificando nel resto
d’Europa nel corso dell’Ottocento.
Anche per questa ragione nasce il museo, le cui collezioni, messe a
disposizione delle neonate officine, fungono da modello per gli artigiani.
La perfetta riuscita dell’esperimento è ravvisabile all’interno dell’edificio
stesso.
Alcune strutture, ad esempio il prezioso pavimento della Sala Agata composto
da mattonelle finemente decorate che ricalcano l’antica tecnica di
produzione delle “riggiole maiolicate”, il lucernaio in ghisa e ferro, sono
stati realizzati con processo industriale da quelle stesse officine che ivi
trovavano ispirazione.
Un salvataggio straordinario: l’incredibile spostamento di Palazzo Como.
Mentre il Filangieri scriveva la storia del suo museo, intanto riscriveva
quella di Palazzo Como. Durante gli anni del Risanamento, ossia durante il
massiccio intervento urbanistico che agì abbattendo strutture preesistenti
per far spazio a nuove strade, nuove piazze e più “incisivi” edifici, e che
consegnò alla città un volto fin lì inconsueto, si stabilì che via Duomo
venisse ampliata con la conseguente demolizione di qualsiasi fabbricato si
trovasse sulla traiettoria del futuro scheletro della nuova Napoli,
indistintamente dal valore intrinseco di ciò che si andava a cancellare per
sempre.
Palazzo Como, che per unicità costituiva un museo a sé, rientrava nell’elenco
delle strutture da smantellare insieme alla testimonianza dell’architettura
quattrocentesca napoletana che portava impressa. Il principe di Satriano
comprò il Palazzo e ne fece arretrare la facciata di circa venti metri e,
dopo averlo salvato e trasformato in museo, lo donò al Comune di Napoli a
patto che ne venisse tutelata la vocazione e l’azione di sensibilizzazione
quale sprone per la comunità
Leggi anche: il museo smontato e ricostruito
https://www.napolidavivere.it/2015/07/18/il-museo-smontato-e-ricostruito-scoprire-napoli/
https://groups.google.com/g/infonapoli-newsletter/c/lWvR_uxRhvk/m/YtKByTVXCQAJ
L’attuale straordinario Museo Gaetano Filangieri
Il museo si divide in tre grandi sale. La Sala Carlo Filangieri, dedicata al
padre, fu concepita come raccordo tra l’esterno tardo Medievale e l’interno
tardo ottocentesco, e raccoglie prodotti eccellenti di artigianato
territoriale, pitture barocche, sculture, armi e abiti antichi. La Sala
Agata risplende grazie a una recente ristrutturazione che le conferisce
grande fascino e impatto visivo.
Concorrono a creare l’effetto scenografico i colori caldi, il pavimento
maiolicato disegnato da Filippo Palizzi e realizzato dal Museo Artistico
Industriale di Napoli e recante la cifra e l’arme dei Filangieri, il
lucernaio, il passetto in legno che consente di raggiungere il piano
pensile: un’area che, oltre a conferire spazio e ampiezza, permette l’ingresso
alla Biblioteca.
Attualmente il Museo Filangieri, oltre a proporsi quale contenitore di pezzi
unici dell’arte territoriale e ad accogliere nel suo spazio raffinato ed
eclettico il visitatore, offre numerosi eventi culturali e di
intrattenimento che si svolgono in determinati periodi dell’anno e che
raccolgono la consueta vasta adesione per il connubio di gradevolezza e
ricercatezza che questo luogo riesce a profondere.
Museo Civico Gaetano Filangieri: orari, come arrivare, indirizzo, e prezzi
biglietti
• Orari: 10:00 – 16:00 da lunedì a sabato; 10:00 – 14:00 di domenica
• Giorni di apertura: aperto tutti i gironi
• Dove: Via Duomo, 288, 80138 Napoli NA
• Prezzi biglietti: biglietto standard 5,00 €; biglietto integrato con
visita al Tesoro di San Gennaro 8,00€
• Contatti e informazioni: Sito Ufficiale Museo Gaetano Filangieri
https://filangierimuseo.it/