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Io invece credo che Alessandra Poggiani abbia sufficiente polso tecnico sulle questioni sollevate ad esempio la mia. Fidati Pier soft
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"normattiva" open data (quello vero!) non è mai apparsa nella lista 2015 e la tranche prevista nel 2014 non c'è ancora.
mp
Su linee guida e su lod agid potrebbe e dovrebbe essere prescrittiva sul tanto e prezioso lavoro di Giorgia Lodi io credo
Le disposizioni recenti che impegnano le pubbliche amministrazioni ad esporre le proprie basi di dati in formato aperto, corredate dai relativi metadati, non sono certo sufficienti di per sé a garantire la condivisione del significato dei dati stessi, condizione indispensabile per l’effettivo riuso del software, l’integrazione delle applicazioni e la trasparenza verso i cittadini. Questo sia perché la terminologia stessa della PA presente nei documenti ufficiali è soggetta a mille varianti e interpretazioni, sia perché i termini utilizzati nelle applicazioni informatiche molto spesso non sono allineati con la normativa o comunque con la terminologia ufficiale.
Le recenti linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico pubblicate dall’AGID suggeriscono un modello operativo per la produzione e gestione dei dati di tipo aperto basato sulla tecnologia dei linked data, ma si limitano a fornire solo a titolo indicativo alcuni esempi minimali di ontologie o vocabolari condivisi che, se allineati con le basi di dati esistenti, potrebbero contribuire a risolvere il problema per le amministrazioni che decidessero di adottare tali ontologie. Dal punto di vista dei costi, rimangono aperti due problemi. Il primo è che le ontologie esistenti non sono comunque allineate alla terminologia della PA italiana, per cui la loro utilizzazione comporta dei costi di comprensione, di allineamento e di estensione. Tali costi spesso sono talmente alti che per le Amministrazioni interessate risulta più conveniente rinunciare al riuso o all’integrazione, duplicando il software, o adottare soluzioni ad hoc. Il secondo problema, ben più grave e collegato al precedente, è che, se si lascia l’iniziativa o la responsabilità dell’integrazione alle singole amministrazioni, il costo dell’integrazione cresce quadraticamente col numero di amministrazioni interessate.
Un’ovvia alternativa, di cui si parla ahimè da anni, sarebbe l’adozione di un’ontologia di riferimento unificata per la pubblica amministrazione, costituita essenzialmente da un vocabolario condiviso supportato da schemi che mettono in relazione i vari termini tra loro e chiariscono eventuali problemi di interpretazione. Tale risorsa unificata potrebbe essere gradualmente allineata ai database esistenti, con costi di allineamento via via decrescenti per ogni database (in quanto gli sforzi di comprensione si riducono), e soprattutto che crescono linearmente col numero di database.
Grazie Nicola Guarino come puoi ben immaginare concordo totalmente col tuo intervento
Esatto Federico!
In realtà possono esserci varie modalità con cui questo può essere implementato. Il csv con un "tracciato record" definito può essere una di queste.
Resta il fatto che a monte servirebbe una azione Agid sul "programma Open data" in modo dettagliato, sia nel merito dei dati e sia nella loro struttura.
Ad ogni modo io la domanda la vorrei fare veramente. Come facciamo? Prendo il numeretto?
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Ciao gente,come sapete venerdì 27/3, primo giorno di #SOD15, avremo con noi Alessandra Poggiani (a capo dell'Agid) e Riccardo Luna (Digital Champion) - che si sono detti disponibili ad esserci e sono anche iscritti qui su SOD - e abbiamo previsto una sessione di Questions&Answers alle 11. Come dicevamo con alcuni chiacchierando nei giorni scorsi, sarebbe carino discutere un po' di possibili domande da fare loro. Così eccomi qui a lanciare un thread di discussione sperando di fare cosa gradita :)Avanti pop! Che domande vogliamo fare?Grazie!