19:00 sab31gen2015 (vedi signature)[ri-modificata gio29gen2015]
- Avevo scritto:
> 20:29 gio29gen2015 (vedi signature)[ri-modificata oggi]
>
> Scusate, ma: Se le onde gravitazionali esistono (non è ancora
> del tutto sicuro, ma...) e vengono considerate semplicemente
> come le gamme d'onda elettromagnetiche al di sotto di quelle
> radio più basse, fino a tendere a frequenza zero...
>
> Dovrebbe quindi esser chiaro che la "forza di gravità"
> è semplicemente un'onda talmente lenta, talmente lunga,
> cosmicamente lunga, esasperatamente e incommensurabilmente
> lunga, per noi, da sembrare una "forza" continua.
- Pardon: Da sembrare una "forza" costante. Che se no, se dico
"continua", quello là riattacca, col tormentone del discreto...
Insomma, in un posto sembra che ci siano delle nuvole perenni e
immobili. Arriva un geniaccio, e dice: "Questa è una costante".
E' un antico vizietto (o viziaccio) umano mai perso.
E poi dopo, a completare l'opera, arrivan
tutti questi qua, che prendon per ilculo...
Sembra un mondo di folletti, di demoni dispettosi,
dolore e tragedie comprese. Tutti che recitano e fingono.
Tutti che inscenano come per godere e divertirsi, come
le comari-pettegole di paese, o come gli umarell.
Ma un giorno in ascensore ho visto un bambino. Ancora piccolo,
e nel passeggino. Anzi no, non era piccolo. Non era come gli
altri bambini: Il viso, l'espressione, era quello di una persona
adulta e con esperienza, e in una condizione sapienziale. Con
una grande calma e fermezza, e un livello di attenzione assoluto.
Erano gli occhi e la coscienza di qualcuno superiore, che era
venuto a vedere di persona che situazione c'era. E dietro di lui
c'era la madre, o chi per essa, presunta tale. E di fronte io.
E accanto a me, ai lati, c'erano due giovani donne che gli facevano
le moine e le faccine. E dietro di noi, nell'angolo dietro in alto
dell'ascensore, c'era uno specchio. Ma, ho controllato: Da quella
angolazione, il bambino non poteva vedere la propria immagine
riflessa. E tuttavia, qualcosa vedeva: Guardava con calma e cautela,
alternativamente, le due donne, e lo specchio. Me, non mi guardava.
Guardava e riguardava quella scena, ed esprimeva un misto
di delusione, desolazione, sconsolazione, pietà, e orrore.
I muscoli del viso, gli angoli della bocca. Lo sguardo.
Era tutto fermo in quell'espressione. In quella consapevolezza.
Era come se stesse guardando dei malati, dei deformi.
Credo che altrimenti, se non fosse stato perché era un essere
superiore capitato in mezzo a dei disgraziati, allora, soltanto
uno di una razza bambina, capitato per la prima volta in un mondo
di cresciuti e invecchiati, avrebbe potuto reagire in quel modo.
O perfino, di invecchiati e con due sessi. Con le femmine.
Femmine che nella razza bambina non ci sono? Mah?
E comunque insomma questi folletti, visti da altri occhi,
non sembrano proprio un qualcosa di bello e felice.
> Insomma, diciamo che siamo "tesi" in un'oscillazione.
> Questa oscillazione, quest'onda, tende tutta la realtà.
>
> Ma, e allora, se (come sembra probabile) le cose stanno in
> questo modo, perché si complica tutto e si confondono le idee,
> rendendo "speciale" un qualcosa che è come tutto il resto?
>
> Perché allora, è ovvio che anche tutte le altre onde e le
> altre forze, "deformano" lo spaziotempo o quello che vuoi.
> Chiaramente, su un'altra scala.
>
> E' un po' come per gli orizzonti degli eventi: Li hanno
> tutti i corpi, mica solo i buchi neri. La Terra ce l'ha
> vicino al centro del pianeta, ma da qualche parte ce
> l'ha anche un sasso, o un microbo, o una particella.
>
> Insomma, cosa sono questi pastrocchi? E finiamola.
> Che se no c'è sempre gente che continua a fare 'ste domande