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From: "Valeria" <valenica@tin.it>
To: <"Undisclosed-Recipient:;"@spin.it>
Subject: Moby Prince
Date: Thu, 10 Apr 2008 10:12:26 +0200
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Il 10 Aprile di ormai tanti anni fa avveniva la tregedia del Moby Prince,
diventata poi una delle tante insabbiature tipicamente italiane. I perchè
sono molteplici, primo fra tutti il fatto incontrovertibile che i soccorsi
furono dirottati tutti sulla Agip Abruzzi, ignorando totalmente la Moby.
Forse è stata solo stupidità, o forse no.
Conosco personalmente il figlio del Comandante Chessa, e so che è una delle
poche persone oneste che calpesta questa terra di ladri, furbi e mafiosi
vari. Non l'ho mai visto fare qualcosa che potesse essere meno che
cristallina, durante il nostro periodo di lavoro insieme durato sette anni.
L'ho sempre visto impegnato a tutela della salute, della dignità, della
felicità altrui, anche a discapito dei propri interessi. Se lui mi dice che
qualcosa è successo, io gli credo. Se il Comandante Chessa era, come
racconta chi lo conosce, serio e preciso anche solo la metà del figlio,
allora qualcosa non va.
E' quasi certo, per quanto difficile da provare, che nel porto di Livorno
quella notte ci fosse un taffico illegale di armi, probabilmente destinato
all' Africa. In questa luce l'ignorare la Moby forse non è stato solo un
atto di stupidità, e lo stesso incidente prende una luce diversa.
Sapete quanto non mi piacciano le ipotesi cospiratorie, la dietrologia e le
catenedisantantonio. Ma questa volta vi chiedo di perdere 10 minuti del
vostro tempo a leggere la pagina www.mobyprince.it e a firmare la petizione
di solidarietà. Un magistrato illuminato ha (finalmente) riaperto il
fascicolo. Speriamo che il suo lavoro non sia vano.

Grazie a tutti in anticipo
Lella