Datteri
John
glicemia tutte le mattine. E' sempre un po' al di fuori della norma, ma
il mio medico mi ha detto di farla rientrare, finchè si puo',
modificando la dieta. senza prendere Metformina.
Infatti funziona.
Ora ho notato un certo effetto portato dai datteri.
Non è mai stata mia abitudine mangiarli, ma un mese fa ne ricevetti due
scatole in regalo.
Cominciai a mangiarne qualcuno (4-5), alla sera. Alla matina dopo, la
glicemia era al di sotto di quella stimata. (Le mie stime si basano su
quello che ho mangiato la sera e ci azzecco quasi sempre).
Notai una certa regolarità della cosa. Cioè alcune sere, dopo aver
mangiato cose che mi avrebbero portato la glicemia mattiniera sui 140
cominciai a mangiare meno di una decina di datteri.
Stesso effetto.
Ieri sera volli ancora fare l'esperimento.
Mangiai ravioli al sugo. Poi un cappuccino con biscotti e un bicchiere
di latte, a sera tardi. Poi, poco dopo, prima di coricarmi mangiai una
decina di datteri. Normalmente stamattina mi aspettavo una glicemia a
140-145. Invece : glicemia a 120.
Qui c'è sotto qualcosa. Qualcuno ne sa di più ???
piesse
>
> Qui c'è sotto qualcosa. Qualcuno ne sa di più ???
I datteri sono usati nel diabete (e altre condizioni, fra cui le
sbornie) nella medicina tradizionale indiana e mediorientale.
Contengono molti anti-ossidanti ed altre sostanze con azioni
farmacologiche.
Forse questo ti interessa:
http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=4422017
Dice che l'aumento della glicemia dopo avere mangiato dei datteri è
minore rispetto ad una dose di destrano pari a quella in essi contenuti.
Non dice se è dovuto alla presenza di qualche sostanza ipoglicemizzante
o a un diminuito assorbimento,
A occhio, direi che più che assieme agli altri cibi andrebbero usati invece.
Sugli effetti a lungo termine, non ti so dire
saluti,
piesse
Enrico C
> Cominciai a mangiarne qualcuno (4-5), alla sera. Alla matina dopo, la
> glicemia era al di sotto di quella stimata.
Ho provato a cercare "dates" (datteri) nel database di
glycemicindex.com, e il risultato appare molto vario, variando
addirittura da un Indice Glicemico di 36 in un caso, a 45, fino a 103
in un altro test, secondo il tipo di datteri usato nel test.
I primi due risultati sono tratti dallo studio
http://www.nature.com/ejcn/journal/v57/n3/full/1601565a.html
The glycaemic index of dates and date/yoghurt mixed meals. Are dates
'the candy that grows on trees'?
Il terzo invece da
http://www.ajcn.org/cgi/content/abstract/34/3/362
Glycemic index of foods: a physiological basis for carbohydrate
exchange
Food Name and Manufaturer: Dates, Khalas, sun-dried, vacuum-packed
GI (vs Glucose): 36 +/-
Serve Size: 55 grams
Carb per Serve (g): 41.1
Glycemic Load: 14.8
Time Period of Test: 2 hours
Subjects Used in Test: Normal
Reference: Miller, Dunn, Hashim. The glycaemic index of dates and
date/yoghurt mixed meals. Are dates 'the candy that grows on trees' ?.
EJCN 2003 57, 427-430
Food Name and Manufaturer: Dates, Khalas, traditional dried, dark brown
colour
GI (vs Glucose): 45 +/-
Serve Size: 55 grams
Carb per Serve (g): 41.3
Glycemic Load: 18.6
Time Period of Test: 2 hours
Subjects Used in Test: Normal
Reference: Miller, Dunn, Hashim. The glycaemic index of dates and
date/yoghurt mixed meals. Are dates 'the candy that grows on trees' ?.
EJCN 2003 57, 427-430
Food Name and Manufaturer: Dates, dried (Australia) Australia
GI (vs Glucose): 103 +/- 21
Serve Size: 60
Carb per Serve (g): 40.3
Glycemic Load: 41.5
Time Period of Test: 2h
Subjects Used in Test: Normal
Reference: Jenkins DJA, Wolever TMS, Taylor RH, et al. Glycemic index
of foods: a physiological basis for carbohydrate exchange. Am J Clin
Nutr 1981; 34: 362-6.
John
>
> Ho provato a cercare "dates" (datteri) nel database di
> glycemicindex.com, e il risultato appare molto vario, variando
> addirittura da un Indice Glicemico di 36 in un caso, a 45, fino a 103 in
> un altro test, secondo il tipo di datteri usato nel test.
>
Si riferiscono tutti ad un test di due ore.
Io non mi sono misurato la glicemia pogni quarto d'ora per due ore
(potrei farlo però).
Però rimane interessante il risultato a lungo termine, cioè la glicemia
al mattino, dopo 8-9 ore di riposo, 8-9 ore dall'ingestione dei datteri.
Enrico C
> Enrico C schrieb:
>
>>
>> Ho provato a cercare "dates" (datteri) nel database di glycemicindex.com, e
> Si riferiscono tutti ad un test di due ore.
Sì, è la misurazione standard.
> Io non mi sono misurato la glicemia pogni quarto d'ora per due ore (potrei
> farlo però).
Serve a determinare la curva glicemica e l'area sotto la curva, da cui
si ricava l'indice glicemico.
> Però rimane interessante il risultato a lungo termine, cioè la glicemia al
> mattino, dopo 8-9 ore di riposo, 8-9 ore dall'ingestione dei datteri.
Tieni anche conto di altri possibili effetti e "rimbalzi", però.
Fabio C.
>Ho provato a cercare "dates" (datteri)
Ma i datteri, visto che vengono da paesi "esotici", lontani, ecc...,
quali garanzie di igiene danno? Vengono essicati all'aria aperta?
--
Neomamma o neopapà?
http://spaziomamma.altervista.org/
Per rispondermi rimuovi _removethis_ dall'indirizzo
John
> Ma i datteri, visto che vengono da paesi "esotici", lontani, ecc...,
> quali garanzie di igiene danno? Vengono essicati all'aria aperta?
>
Quelli che ho io sono importati dalla Tunisia.
Penso che gli importatori abbiano tutte le carte in regola e che le
leggi prevedano dei controlli dell'istituto di igiene.
piesse
> Ma i datteri, visto che vengono da paesi "esotici", lontani, ecc...,
> quali garanzie di igiene danno?
>
Le stesse dei fichi secchi... Si mangiano da secoli, senza bisogno di
bollirli.
saluti,
piesse
Enrico C
> Le stesse dei fichi secchi... Si mangiano da secoli, senza bisogno di
> bollirli.
Beh, credo anch'io che no ci sia da fasciarsi la testa per il consumo
di qualche dattero o fico secco, ma l'argomento "si fa da secoli" non è
dei più forti. Per dirne una, prima della pastorizzazione, il latte si
beveva "crudo", in condizioni di conservazione non certo perfettamente
igieniche, e senza neanche la catena del freddo.
Sui fichi secchi mi pare anche interessante quanto si legge qui...
http://www.cibo360.it/posta/posta148.htm
piesse
> Beh, credo anch'io che no ci sia da fasciarsi la testa per il consumo di
> qualche dattero o fico secco, ma l'argomento "si fa da secoli" non è dei
> più forti. Per dirne una, prima della pastorizzazione, il latte si
> beveva "crudo", in condizioni di conservazione non certo perfettamente
> igieniche, e senza neanche la catena del freddo.
se si pastorizza il latte e non i fichi secchi, non sarà perché il
latte<dava dei problemi e i fichi secchi no?
piesse
Enrico C
> Enrico C wrote:
>> ma l'argomento "si fa da secoli" non è dei più forti.
> se si pastorizza il latte e non i fichi secchi, non sarà perché il latte<dava
> dei problemi e i fichi secchi no?
Certo, ma allora l'argomentazione, più che "si fa da secoli", diventa:
"se oggigiorno ne viene consentita la vendita e il consumo,
evidentemente viene ritenuto sicuro alla luce delle conoscenze
attuali". Il che mi pare condivisibile in linea generale, ma talvolta
lascia anche alcune eccezioni e dubbi.
In ogni caso, il discorso era solo di metodo sul tipo di argomentazione
a sostegno, non volevo contestare i fichi secchi in particolare :)