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Chiese e fascismi. 6a parte.

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Riccardo Venturi

da leggere,
11 apr 2005, 08:37:2611/04/05
a

Chiese e fascismi

Una collezione di dati, di conoscenze ed altre cose per questi santi
giorni, assemblata e compilata da Riccardo Venturi.
_________________________________________________________
6a parte.
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Nell'Unione Sovietica occupata, e più particolarmente in Ucraina, si
ritrovano dei ben precisi esempi di compromesso tra estremismo
nazionalista e religione che riguardarono gli Uniati (cattolici
ucraini di rito orientale) dell'Ucraina occidentale (l'antica Galizia
orientale austriaca, poi polacca). Anche qui, l'atteggiamento della
gerarchia ecclesiastica, ed in primis di mons. Klement Szepticky,
metropolita di Leopoli [Lvov], fu perlomeno equivoco nei confronti dei
nazionalisti filofascisti (compresi molti preti) tornati dal loro
esilio europeo al seguito della Wehrmacht. Il loro estremismo li
spinse ovviamente a collaborare attivamente con i nazisti, ai quali
fornirono, tra le altre cose, l'immancabile divisione di Waffen-SS. Da
notare anche il fatto che i cappellani militari al seguito dell'ARMIR,
il corpo di spedizione italiano in Russia che fu in gran parte
sterminato (come raccontato nel "Sergente nella neve" di Mario Rigoni
Stern) dalla controffensiva sovietica e dal "generale inverno", erano
in gran parte stati formati nel Collegio Ucraino di Roma, città dove
il rappresentante dell'Organizzazione Nazionalista Ucraina (OUN),
Euhen Onatsky (autore anche della prima grammatica della lingua
ucraina redatta in italiano, pubblicata con la sovvenzione diretta del
Minculpop dato che per gli italiani di allora era assolutamente
imprescindibile imparare l'ucraino) era praticamente accreditato
ufficialmente presso il governo fascista, ed aveva quindi le funzioni
di un vero e proprio ambasciatore.

Per correttezza, è necessario ricordare che l'abiezione nazionalista e
fascista, in Ucraina, non toccò soltanto gli Uniati cattolici. In
occasione dello spaventoso massacro di 35.000 ebrei nelle tristemente
note fosse di Babi Yar (massacro ricordato in una celeberrima poesia
di Evgenij Evtušenko, che è ucraino di nascita), nel giugno del 1942,
gli abitanti ortodossi della città applaudirono con entusiasmo gli
exploits criminali delle SS del colonnello Paul Blobel (16).

Per il massacro di Babi Yar si veda il seguente link (in inglese):

http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/Holocaust/babiyar.html

Il testo della poesia di Evgenij Evtušenko (in traduzione inglese):

http://www.poetrymagazine.com/archives/1999/march/evtushenko.htm

NOTE

16 In Ucraina, "gli autoctoni ricevettero i loro invasori con
ospitalità….Dei preti ortodossi si dichiararono spontaneamente
sottomessi all'invasore, ed invitarono dai pulpiti il loro 'gregge' di
fedeli a sottomettervisi. Il 'gregge' era del resto in gran parte già
ben disposto." William Manchester, Les armes des Krupp 1587-1968,
Paris, 1970, p. 371.


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*Er muoz gelîchesame die leiter abewerfen
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