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Chiese e fascismi. 10. e ultima parte.

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Riccardo Venturi

da leggere,
11 apr 2005, 16:41:1111/04/05
a

Chiese e fascismi

Una collezione di dati, di conoscenze ed altre cose per questi santi
giorni, assemblata e compilata da Riccardo Venturi.
_________________________________________________________
10a e ultima parte.
_________________________________________________________

Sempre nel "dopoguerra" (dopoguerra si fa per dire…), mi preme
segnalare un episodio piuttosto curioso nella sua tragicità; ma, per
onestà, devo dire che i dati che ho reperito devono essere ancora
verificati appieno. Riporto quindi le cose così come mi sono
pervenute, senza alcun commento: in Viet-Nam, negli anni 50, con
l'appoggio dei cattolici americani e del Vaticano (che chiamava le
truppe americane 'truppe di Cristo', come fossero quelle di una
crociata), venne sostenuto -come è noto- un colpo di stato nel sud del
paese, e portato al potere un certo Ngo Dinh Diem, fanatico cattolico.
Costui fece in modo che gli aiuti americani al popolo vietnamita
giungessero solo ai cattolici; di fatto, le altre religioni non
cattoliche (e i buddisti erano la maggioranza) vennero abolite e ogni
dissidente rischiava il campo di concentramento. Si calcola che vi
furono rinchiuse circa 500 mila persone, 275 mila furono torturate e
80 mila uccise.

In Ruanda, piccolo stato africano, nel 1994 furono uccise quasi un
milione di persone nella guerra civile fra gli Hutu e i Tutsi. Molte
prove e testimonianze accusarono la Chiesa per non essersi opposta al
genocidio, e di aver anzi favorito gli assassini. Uno dei casi più
eclatanti degli ultimi tempi riguarda le accuse mosse contro il
sacerdote cattolico Athanase Seromba, accusato di aver svolto un ruolo
centrale nella pianificazione ed esecuzione del massacro di oltre 2000
Tutsi nella sua chiesa situata nel Ruanda occidentale. Le prove contro
la Chiesa Cattolica sono state messe agli atti nonostante i tentativi
di boicottaggio da parte dello stesso Seromba e di altri detenuti che
non si sono presentati in tribunale.
Nonostante nuovi tentativi di sabotaggio, che rischiano di rallentare
ulteriormente i lavori, la Corte è sembrata questa volta decisa ad
andare avanti.
Intanto la Chiesa Cattolica ha tenuto a precisare che l'eventuale
coinvolgimento di esponenti cattolici nei processi di Arusha
riguarderebbero situazioni esclusivamente individuali e in nessun modo
associabili alle istituzioni della Chiesa.
Le autorità ruandesi e alcune organizzazioni umanitarie avevano in
passato già accusato la chiesa cattolica di aver incitato e
contribuito attivamente all'uccisione di esponenti Tutsi e Hutu
moderati. Nel 2001 un tribunale belga condannò due monache benedettine
con l'accusa di aver fornito gasolio agli estremisti hutu che diedero
poi fuoco ad un garage dentro cui si erano rifugiate 500persone della
stessa etnia.


*

Si è molto insistito, specialmente durante il pontificato di Karol
Wojtyla, sul cosiddetto "perdono" chiesto dalla chiesa cattolica alle
vittime delle numerose e terribili malefatte che essa ha compiuto nel
XX secolo; e non stiamo certo qui parlando delle crociate, ma di
avvenimenti che, nei casi più recenti (come il Ruanda) risalgono a
pochi anni fa. Certo, ci sono stati gesti clamorosi come quello delle
"scuse agli ebrei" , scuse chieste dallo stesso papa che -come abbiamo
visto- ha santificato l'antisemita fascista Escrivà de Balaguer; ma,
per il resto? Per quanto ne so e sono stato capace di reperire, si
sono avute solo tre dichiarazioni pubbliche provenienti da ambienti
ecclesiastici: quella del vescovo cattolico di Banja Luka
(Bosnia-Erzegovina), mons. K. Pihler, nel dicembre del 1963 (si noti
che chiese scusa proprio per le malefatte di Santo Stepinac); quella
della conferenza episcopale tedesca del novembre 1988 e quella
dell'episcopato ungherese nel 1995. La formulazione di quest'ultima è
però un autentico capolavoro di ipocrisia: "Chiediamo perdono per le
debolezze dei nostri fedeli che, per paura o vigliaccheria, hanno
permesso la deportazione e lo sterminio di massa dei loro compatrioti
ebrei." (17) La "palla", insomma, viene passata alle "debolezze dei
nostri fedeli", e non alle alte gerarchie della chiesa cattolica; i
"buoni pastori" scaricano le colpe sul gregge. Si tratta della stessa
chiesa, è bene non scordarselo, del cardinale József Mindszenty
(1892-1975), arcivescovo di Esztergom e primate d'Ungheria, che
durante la dittatura di Horthy capeggiò la reazione
clericale-monarchica e avallò di fatto il "terrore bianco" scatenato
dall'ammiraglio. Perseguitato in seguito dal regime stalinista
ungherese, divenne come è noto uno dei simboli della cosiddetta
"chiesa del silenzio", un silenzio che però la chiesa cattolica aveva
già osservato scrupolosamente in tutta Europa e in mezzo mondo in
occasione di fatti terribili. E quando non era silenzio, era sostegno
indefesso ai peggiori dittatori e torturatori.

Da qualche tempo abito in Svizzera; mi piace quindi terminare questo
piccolo saggio con "qualche cosa" che è avvenuto anche in questo
pacifico e democratico paese, dove pur sempre il Partito Comunista è
rimasto fuori legge fino a non moltissimi anni fa, e dove la
cristianità, sia nella sua forma cattolica che in quella protestante,
è tradizionalmente assai forte.


Nel periodo tra le due guerre, un certo numero di pastori luterani
furono attivi soprattutto a Zurigo, a Sciaffusa e a San Fallo in dei
movimenti filotedeschi che, in alcuni casi, non è errato definire
nazionalsocialisti. Un certo numero di loro colleghi dei cantoni di
Neuchâtel e di Vaud militarono "anema e core" nell' "Ordre National"
di Maurras (movimento di cui faceva parte anche il Robert Brasillach
nominato nella Prima parte) oppure nella cosiddetta "Ligue Vaudoise"
(Lega Vodese), portabandiera esplicita di "un pensiero politico
antidemocratico, ostile ai diritti dell'uomo, xenofobo e antisemita".
(18)

Il Canton Vaud videanch e due importanti processi politici che
coinvolsero dei pastori protestanti. Il primè fu quello contro Charles
Clot, pastore di Morrens, membro della "Lega Vodese" (c'è sempre una
lega di mezzo…) e dichiarato simpatizzante nazista, accusato di
indottrinare il suo gregge in vista di un possibile arruolamento
volontario nelle fila della Wehrmacht. Clot, sostenuto e difeso a
spada tratta dalla Chiesa Nazionale, verrà assolto nel novembre 1943,
ma dovrà lasciare il suo posto, sconfessato da una petizione firmata
da una cospicua parte dei suoi parrocchiani, nella quale si legge: "La
giustizia si è dimostrata blanda perché si trattava di un prete." Il
secondo processo si svolse nel giugno del 1947, dato che l'accusato,
al momento dei fatti, aveva pensato bene di svignarsela in Germania.
Si trattava del pastore Philippe Lugrin, anch'egli membro della "Lega
Vodese", ed in seguito del "Fronte Nazionale" (un nome che ritorna…) e
nell'"Unione Nazionale". La cosa curiosa, è che la Chiesa Nazionale
svizzera lo aveva sì radiato dai suoi ranghi, ma a causa…del divorzio
da sua moglie. La stessa chiesa, però, non aveva mosso un dito quando
il pastore si era ritrovato immerso fino al collo nel delitto di
Payerne dell'aprile del 1942, quando un mercante di bestiame
simpatizzante socialista, Arthur Bloch, era stato massacrato da cinque
membri di una cellula clandestina del "Mouvement National Suisse"
(Movimento Nazionale Svizzero). Lugrin sembra essere stato il vero
ispiratore e istigatore del delitto; per questo sarà condannato a
vent'anni di carcere.

Ma crimini e misfatti non mancano neppure dalla parte cattolica, come
ad esempio le messe solenni celebrate nel Canton Vallese (a Uvrier e
Saint-Léonard) in occasione dei convegni di un movimento dal nome
inequivocabile: "Fédération Fasciste Suisse" (giugno 1935 e maggio
1936), senza contare le precise connivenze dei Cristiano-Sociali (a
quell'epoca sostenitori violenti del corporativismo di stampo
mussoliniano) con i membri delle formazioni fasciste o filonaziste (in
particolare a Ginevra e a Zurigo). Tra le circa venti associazioni e
movimenti di estrema destra a carattere religioso e clericale che
hanno visto la luce in Svizzera tra il 1945 e il 1995, è necessario
segnalare la celebre" "Fraternità San Pio X", fondata da Mons.
Lefebvre, e che sarà protagonista di un clamoroso scisma dalla chiesa
cattolica proprio in nome dell'ultra-tradizionalismo più oscurantista
e forcaiolo (presso il grande pubblico la cosa è "passata" soprattutto
per il fatto della messa in latino, presa a simbolo del rifiuto totale
del Concilio Vaticano II; ma sarebbe bene dare un'occhiata a cosa
veramente propugnino i lefebvriani). In Svizzera, comunque, la
"Fraternità San Pio X" è forte: attualmente conta circa 5000 fedeli,
39 "chiese" (considerate sconsacrate dalla chiesa cattolica ufficiale,
che ha sospeso mons. Lefebvre "a divinis"), un seminario e tre scuole
a Martigny, Salvan e Onex. In Svizzera ha attecchito bene anche l'Opus
Dei, che conta circa 300 membri, istituti "culturali" a Zurigo,
Ginevra, Friburgo e Losanna, e due case dello studente a Carouge e
Ginevra; e scrivere queste cose mi fa quasi venir la voglia di
precisare che, in questo bislacco paese, accanto a questi elementi in
tonaca e crocifisso c'è pure stata una brigata di partigiani comunisti
ticinesi che, fuorilegge nel proprio paese, andarono a combattere in
varie zone della Lombardia accanto ai partigiani italiani.

(10. Fine)

NOTE

17 Le Droit de vivre, Paris, janvier-mars 1996, p. 32.
18 Alain Clavien, Messieurs de la Ligue vaudoise si nous évoquions
votre histoire... in Le Nouveau Quotidien, 7 novembre 1996, p. 16.


--
*Riccardo Venturi* <vent...@katamail.com>
*Er muoz gelîchesame die leiter abewerfen
So er an îr ufgestigen ist (Vogelweide & Wittgenstein)*
*CH-1700 Fribourg/Freiburg (Confoederatio Helvetica)
*0041 78 623 99 86
____________________________________________________
http://utenti.lycos.it/Guctrad/alamanno.html
http://utenti.lycos.it/Balladven/index.html
http://www.prato.linux.it/~lmasetti/canzonicontrolaguerra
http://blackblog-venturi.splinder.com

Alessandro Nava

da leggere,
11 apr 2005, 18:00:2611/04/05
a

"Riccardo Venturi" <

> _________________________________________________________
> 10a e ultima parte.

Non è che me lo spedisci tutto assieme in un file all'indirizzo
"nava-alessandro virgilio.it"? Me lo vorrei leggere, ma ammetto di non
averne voglia adesso.

A. Nava


Alessandro Nava

da leggere,
11 apr 2005, 18:00:2611/04/05
a

"Riccardo Venturi"

> _________________________________________________________
> 10a e ultima parte.

Non č che me lo puoi spedire tutto intero in un file a "nava_alessandro
virgilio.it"? Quando ho un attimo mi piacerebbe leggermelo.

A. Nava


Riccardo Venturi

da leggere,
11 apr 2005, 18:06:0411/04/05
a
Il Mon, 11 Apr 2005 22:00:26 GMT, "Alessandro Nava"
<alessan...@NONVOGLIOGUADAGNARECENTOMILIARDItin.it> rifiutandosi
di acquistare il proprio tempo al supermercato, scrisse:


>Non č che me lo puoi spedire tutto intero in un file a "nava_alessandro
>virgilio.it"? Quando ho un attimo mi piacerebbe leggermelo.

Immediatamente. Ti mando il file originale.

Salut,


--
*Riccardo Venturi* <vent...@katamail.com>
*Er muoz gelīchesame die leiter abewerfen
So er an īr ufgestigen ist (Vogelweide & Wittgenstein)*

Lela

da leggere,
12 apr 2005, 04:05:2612/04/05
a

"Alessandro Nava"

Povero cucciolo, è troppo faticoso prendere tutti i post (numerati!) e
copiarli e incollarli in un unico file?

Lela

da leggere,
12 apr 2005, 08:32:5112/04/05
a

"Alessandro Nava"

> "Lela" <


>>
>> Povero cucciolo, è troppo faticoso prendere tutti i post (numerati!) e
>> copiarli e incollarli in un unico file?
>

> Sì. Altro?

Niente, non vorrei che stramazzassi al suolo per la fatica.


Alessandro Nava

da leggere,
12 apr 2005, 08:22:0712/04/05
a

"Lela" <
>
> Povero cucciolo, č troppo faticoso prendere tutti i post (numerati!) e
> copiarli e incollarli in un unico file?

Sě. Altro?

A. Nava


Alessandro Nava

da leggere,
12 apr 2005, 09:13:0612/04/05
a

"Lela" <
>
> A te in particolare.

Basta saperlo. Quando ti passa fai un fischio.

A. Nava


Lela

da leggere,
12 apr 2005, 08:58:0712/04/05
a

"Alessandro Nava" <alessan...@NONVOGLIOGUADAGNARECENTOMILIARDItin.it> ha
scritto nel messaggio news:HrP6e.769239$b5.34...@news3.tin.it...
>
> "Lela" <
>>> Sě. Altro?

>>
>> Niente, non vorrei che stramazzassi al suolo per la fatica.
>
> Devi rompere i coglioni a me in particolare, o č una cosa generalizzata?

A te in particolare.


Alessandro Nava

da leggere,
12 apr 2005, 08:47:3512/04/05
a

"Lela" <
>> Sě. Altro?

>
> Niente, non vorrei che stramazzassi al suolo per la fatica.

Devi rompere i coglioni a me in particolare, o č una cosa generalizzata?

A. Nava


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