Come vi suona?
Come quando un mio alunno mi ha detto che vicino a casa sua c'è sempre un
viados.
ciao
--
Danilo Giacomelli
--------------------------
E' peggio fare senatore il proprio cavallo o
il proprio avvocato?
--------------------------
> "Il cuneo è /desaparecidos/."
> Come vi suona?
desaparecidos è plurale...ma anche se fosse singolare
sarebbe stonato: non so cosa cercano di raggiungere i
"comunicatori" con queste arrampicate esterofile.
Scaramouche
--
"Scusa se ti mando questa e-mail in ritardo ma ho Outlook che mi è
entrato in conflitto con Windows 1848" (R.Cremona)
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
> "Il cuneo è /desaparecidos/."
>
> Come vi suona?
Si è già letto, come "il deputato peones", "hanno dipinto un murales",
"un fans di Elvis Presley".
Immagino che sia a causa della bizzarra convinzione che le parole
spagnole finiscano con una esse e dell'uso italiano di non declinare le
parole straniere.
In Argentina c'erano i desaparecidos, dicevano i giornali (brutto
affare, senza dubbio). I nostri giornalisti, per lo più ignoranti
di lingue straniere, hanno fatto il resto parlando di "un
desaparecidos". O di un murales, di un peones, di un viados e di
un fans. E guarda che "murales", "peones", "boatos" singolari sono
apparsi sui maggiori quotidiani italiani.
In passato è bastato che una squadra di calcio assumesse un allenatore
inglese perché tutti gli allenatori di calcio diventassero "mister" e
la colpa non è dei giocatori, ma dei giornalisti che hanno abusato del
modo.
A parte poi che anche "il cuneo è desaparecido" sarebbe stato
esattamente il contrario di quanto il sublime Benvenuto voleva dire,
visto che il programma del centrosinistra prevedeva "la riduzione del
cuneo fiscale". Se addirittura l'hanno fatto scomparire, che c'è da
lamentarsi?
Ciao
Enrico
L'errore lo hanno fatto nella scelta iniziale di non tradurre, il resto è
una legittima conseguenza.
In italiano non puoi dire "mural" o "peon": o dici "un murales", per quanto
brutto, giustificandoti col fatto che murales è una parola ampiamente usata
in Italia e che le parole straniere non si declinano, oppure trovi un altro
termine.
Del resto credo che ben pochi capirebbero se dico che ho incontrato un
targi.
> In data Thu, 05 Oct 2006 22:40:08 +0200, Enrico Gregorio ha scritto:
>
> > In Argentina c'erano i desaparecidos, dicevano i giornali (brutto
> > affare, senza dubbio). I nostri giornalisti, per lo più ignoranti
> > di lingue straniere, hanno fatto il resto parlando di "un
> > desaparecidos". O di un murales, di un peones, di un viados e di
> > un fans. E guarda che "murales", "peones", "boatos" singolari sono
> > apparsi sui maggiori quotidiani italiani.
>
> L'errore lo hanno fatto nella scelta iniziale di non tradurre, il resto è
> una legittima conseguenza.
Mica tanto.
> In italiano non puoi dire "mural" o "peon": o dici "un murales", per quanto
> brutto, giustificandoti col fatto che murales è una parola ampiamente usata
> in Italia e che le parole straniere non si declinano, oppure trovi un altro
> termine.
Sciatteria e ignoranza. Perché mai non si dovrebbe poter dire "mural"?
Solo perché qualcuno una volta ha usato a sproposito "un murales"?
> Del resto credo che ben pochi capirebbero se dico che ho incontrato un
> targi.
Non ho la più pallida idea di che cosa sia. Ma che c'entra? La parola
"mural" è piuttosto nota, non ci vorrebbe molto a convincere la gente
che quello è il singolare. E "targi" è usata in italiano in forma
plurale, per caso? Non mi viene in mente niente.
Quanta gente era convinta di ascoltare "l'aradio"? Con un po' di
pazienza si è arrivati a far capire che quell'oggetto si chiama "radio".
E chi parla di "cuneo desaparecidos" è un deputato al Parlamento (o il
giornalista che ha raccolto la dichiarazione, magari "correggendola"),
non un analfabeta di ritorno.
Ciao
Enrico
>
> Sciatteria e ignoranza. Perché mai non si dovrebbe poter dire "mural"?
> Solo perché qualcuno una volta ha usato a sproposito "un murales"?
>
Semplicemente perché non è una parola italiana. Se conoci un minimo di
spagnolo magari ti viene in mente che è il singolare di murales, altrimenti
neanche il vocabolario più moderno e più zeppo di termini stranieri potrà
aiutarti.
>> Del resto credo che ben pochi capirebbero se dico che ho incontrato un
>> targi.
>
> Non ho la più pallida idea di che cosa sia. Ma che c'entra? La parola
> "mural" è piuttosto nota, non ci vorrebbe molto a convincere la gente
> che quello è il singolare. E "targi" è usata in italiano in forma
> plurale, per caso? Non mi viene in mente niente.
>
Peccato che era uno solo, se fossero stati due tuareg sono sicuro che
avresti capito.
> Quanta gente era convinta di ascoltare "l'aradio"? Con un po' di
> pazienza si è arrivati a far capire che quell'oggetto si chiama "radio".
C'è una differenza: "radio" lo trovi sul dizionario italiano.
Certo, con un po' di pazienza puoi insegnare alla gente il singolare di
murales, di peones, e volendo anche tutta la grammatica spagnola.
Poi quella, inglese, francese... alla fine diventano tutti poliglotti e
nonostante tutto continuano a non capire quando parli di un targi.
Appunto. C'entra. Sarà nota la parola "murales", non "mural". Sì. È il
singolare di "tuareg", cioè l'esempio classico usato da chi sostiene
l'invariabilità dei termini d'origine straniera.
> Quanta gente era convinta di ascoltare "l'aradio"? Con un po' di
> pazienza si è arrivati a far capire che quell'oggetto si chiama "radio".
> E chi parla di "cuneo desaparecidos" è un deputato al Parlamento (o il
> giornalista che ha raccolto la dichiarazione, magari "correggendola"),
> non un analfabeta di ritorno.
In effetti, se per capire che "mural" è il singolare di "murales" serve una
minima conoscenza dello spagnolo, per capire che "desaparecido" e il
singolare di "desaparecidos" basterebbe un minimo d'intuito, quindi lo si
potrebbe anche scrivere senza paura di sembrare affettati.
Ma da un giornalista che si chiama Barbera che pretendi? Capirei se si
chiamasse Champagne.
--
Cingar
P.S. Mi scuso col signor Barbera per la facile ironia. Anch'io ho un cognome
del cavolo, per questi mi rifaccio sul prossimo. :-)
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Tecnicamente sì.
Però "un murale" è un'ottima alternativa.
--
Xelloss
> In italiano non puoi dire "mural" o "peon": o dici "un murales", per quanto
> brutto, giustificandoti col fatto che murales è una parola ampiamente usata
> in Italia e che le parole straniere non si declinano, oppure trovi un altro
> termine.
> Del resto credo che ben pochi capirebbero se dico che ho incontrato un
> targi.
Concordo con il principio: fa testo l'uso in italiano e non la grammatica
della lingua d'origine, che un parlante italiano non è tenuto a conoscere.
Ad esempio, "film" e "murales" sono sostantivi invariabili in italiano. C'è
qualcuno che in ossequio alle regole della lingua d'origine dice "i films"
e "il mural", ma è una scelta che non condivido, perché la lingua italiana
vive di vita propria, non può dipendere dalle grammatiche altrui (anche
perché son bravi tutti ad aggiungere una esse per l'inglese, salvo far
cascare miseramente l'asino di fronte a un plurale inglese irregolare o di
fronte ad altre lingue meno conosciute).
Direi perciò: "Ieri ho visto due film e un murales". Oppure, se si
preferisce usare termini meno esotici: "Ieri ho visto due opere
cinematografiche e un murale".
Tuttavia, tornando a bomba all'esempio che ho proposto in questo filone,
credo che nell'uso italiano siano conosciute e ammesse entrambe le forme,
singolare e plurale, tanto che il De Mauro riporta il lemma al singolare
mentre nell'esempio usa la forma al plurale.
de|sa|pa|re|ci|do
agg., s.m.
ES sp. oppositore politico eliminato da un regime dittatoriale
sudamericano, ufficialmente dichiarato scomparso: lo scandalo dei
desaparecidos
Per questo, mi stona leggere "desaparecidos" per il singolare, peraltro in
una frase dove è usato come aggettivo.
> L'errore lo hanno fatto nella scelta iniziale di non tradurre, il resto è
> una legittima conseguenza.
Desaparecido non si può tradurre se non con una lunga perifrasi.
Il termine non significa semplicemte scomparso.
Indica quel tipo di sparizioni che capitavano nelle varie dittature
sud-americane di destra e non indica altre cose.
Quindi vuol dire rapito e ucciso clandestinamente da una dittatura militare
sudamericana. Diverrebbe complicato in italiano.
Sono uno che ci tiene a frenare l'invasione delle parole straniere, e per
mural, peon concordo che si sarebbe potuto tradurre, ma quando ci vuole ci
vuole
>"Il cuneo è /desaparecidos/."
>Come vi suona?
Come "il murales dipinto sul muro di cinta della scuola"
--
Potere troppe volte delegato ad altre mani
sganciato e restituitoci dai tuoi aeroplani
io vengo a restituirti un po' del tuo terrore
del tuo disordine, del tuo rumore
>In italiano non puoi dire "mural" o "peon": o dici "un murales", per quanto
>brutto,
E perché? Un prestito da una lingua straniera si deve fare, o
correggere, prendendo la parola com'è, non come si vorrebbe che fosse.
La parola è mural, fan, desaparecido.
Se non piace c'è il termine italiano corrispondente: murale, fanatico,
sparito...
>C'è una differenza: "radio" lo trovi sul dizionario italiano.
NOn se cerchi alla a come "aradio" :)
Poi che c'entra? I vocabolari registrano, non normano.
Se i media diffondessero la forma corretta, gli italoiani
imparerebbero e i vocabolari registrerebbero.
[cut]
Padre, com'č mattiniero...
>Appunto. C'entra. Sarà nota la parola "murales", non "mural". Sì. È il
>singolare di "tuareg", cioè l'esempio classico usato da chi sostiene
>l'invariabilità dei termini d'origine straniera.
Esempio sballato, se consenti. Un conto è una linguas vicina a noi,
con cui abbiamo sempre avuto scambi e dimestichezza (basti pensare ai
film western: amigo, gringo, vamos, adiós y buena suerte...), altro
conto è una lingua esotica come il cinese o l'arabo (diamo tempo al
tempo, tra una generazione le conosceremo bene).
>In effetti, se per capire che "mural" è il singolare di "murales" serve una
>minima conoscenza dello spagnolo, per capire che "desaparecido" e il
>singolare di "desaparecidos" basterebbe un minimo d'intuito, quindi lo si
>potrebbe anche scrivere senza paura di sembrare affettati.
iO li affetterei... Sono gli stessi che da anni continuano a dire
Gàbriel Batistuta, Sevcenko, Alvàro Rècoba... e informatevi.
>Però "un murale" è un'ottima alternativa.
Quando esiste una parola italiana corrispondente (o almeno
adattabile), anch'io la preferirei.
Che problema ci sarebbe a dire "pellicola" invece di film? Sarà più
lungo ma il senso è quello.
>
>Concordo con il principio: fa testo l'uso in italiano e non la grammatica
>della lingua d'origine, che un parlante italiano non è tenuto a conoscere.
>Ad esempio, "film" e "murales" sono sostantivi invariabili in italiano.
Anni fa avevo amici sudamericani che, quando sentivano espressioni
come "il murales" o "il desaparecidos", facevano grasse risate
sull'ignoranza degli italiani.
Suppongo, le stesse che farebbe un inglese sentendo "il fans".
Ci vuole un po' di masochismo per voler fare a ogni costo la figura
degli ignoranti, addirittura inventando una regola (da maestrine) per
assicurarsela. Strano che le regole siano da maestrine quando le
citano alcuni, mentre sono sempre inderogabili, ancorché improbabili,
se citate da altri. Strana situazione, invero. Roba da tuareg. ;-)
> Quando esiste una parola italiana corrispondente (o almeno
> adattabile), anch'io la preferirei.
> Che problema ci sarebbe a dire "pellicola" invece di film? Sarà più
> lungo ma il senso è quello.
Io credo che bisognerebbe chiamarli con il loro nome in italiano.
Ovvero pittura murale, disegno murale.
Non è obbligatorio avere un lemma apposito per ogni cosa. Anche oggetti
molto comuni non hanno un lemma proprio, ma vengono designati da una
polirematica, basti pensare a ferro da stiro, carta vetrata, pianoforte
a coda, tromba delle scale, ecc.
La storia mi sembra quella del termine "giornale murale". Una volta,
quando erano affissi nelle bacheche di circoli ricreativi o per la
strada erano chiamati così. Poi venne la rivoluzione culturale cinese e
anche in Italia li si chiamò per un certo tempo datze-bao. Ora sono
spariti tutti quanti.
Stonato.
GraZia
> "Il cuneo è /desaparecidos/."
>
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=C6B07
> Come vi suona?
uno schifo, come 'un vigilantes'.
indice di nullità in fatto di consapevolezza nell'uso del linguaggio.
In generale, la 's' finale del plurale stride con l'articolo singolare in
misura insopportabile.
L'unico caso più controverso è forse quello di 'una news', dato che mi
dicono essere 'news' traduzione inglese di 'notizia' (ma della veridicità
di tale asserzione non sono affatto certo)
--
>L'unico caso più controverso è forse quello di 'una news', dato che mi
>dicono essere 'news' traduzione inglese di 'notizia' (ma della veridicità
>di tale asserzione non sono affatto certo)
alla faccia della consapevolezza del linguaggio ecc. ecc., in pratica
parli per sentito dire.
News in inglese è definito come "noun plural but singular in
construction" (Merriam-Webster); ma non si dirà mai "a news", se mai
"I've got news for you", "the rain was good news for lawns".
Per specificare una singola notizia si dice "an item of news, or a
piece of news (o simili)".
>Io credo che bisognerebbe chiamarli con il loro nome in italiano.
>Ovvero pittura murale, disegno murale.
Pienamente d'accordo, anche se "murale" secondo me è sufficiente a
comprendersi e non tanto lontano dall'originale.
>Non è obbligatorio avere un lemma apposito per ogni cosa.
Infatti. Si ricorre ai prestiti per comodità, ma non vedo che problema
ci sia a ricorrere a due-tre parole, o un termine inventato al volo.
Dopo tutto, siamo stati capaci di evocare creature mitologiche come la
ristodisco e il ristobar, il pantacòllant, il termoascensore
(affittasi accessoriata due vani termoascensore zona Baggina), che
nulla hanni da invidiare all'unicorno e all'ircocervo, per non parlare
delle bombe intelligenti...
> (affittasi accessoriata due vani termoascensore zona Baggina),
Qui il problema è diverso, se si paga per parola.
Mi viene in mente l'annuncio "Morto Luigi. Vendo Citroën usata."
> Mentre attraversavo London Bridge un giorno senza sole, vidi Enrico C
> pianger d'amore, piangeva per il suo post.. Impiccheranno Enrico C
> con una corda d'oro, è un privilegio raro:
>
>>
>>Concordo con il principio: fa testo l'uso in italiano e non la grammatica
>>della lingua d'origine, che un parlante italiano non è tenuto a conoscere.
>>Ad esempio, "film" e "murales" sono sostantivi invariabili in italiano.
>
> Anni fa avevo amici sudamericani che, quando sentivano espressioni
> come "il murales" o "il desaparecidos",
Sul "desaparecido" ho già precisato il mio pensiero, esiste anche in
italiano. "Mural" invece è raro, meglio allora "murale", imho, se non si
vuol usare "murales" invariabile.
> facevano grasse risate
> sull'ignoranza degli italiani.
Così come noi ridiamo dei francesi e degli inglesi che magnano
"spaghettis". Embè? "Ridi, ridi, che mamma ha fatto gli gnocchiS". ;-))
E conosci anche inglesi che ridono se diciamo "due film", "due star", "due
newsgroup", e cosě via? Lasciali ridere. Ogni lingua segue proprie logiche
interne, diverse dallo sfoggio di conoscenze di lingue straniere.
> Mentre attraversavo London Bridge un giorno senza sole, vidi Posi
> pianger d'amore, piangeva per il suo post.. Impiccheranno Posi con
> una corda d'oro, è un privilegio raro:
>
>>C'è una differenza: "radio" lo trovi sul dizionario italiano.
>
> NOn se cerchi alla a come "aradio" :)
> Poi che c'entra? I vocabolari registrano, non normano.
Certamente. Infatti, il fatto che non sia registrata dal vocabolario è solo
una conferma che tale parola non sia *neanche* nell'uso comune
contemporaneo, oltre ovviamente a non comparire nei Promessi Sposi o nella
Divina Commedia, e oltre al fatto che il plurale in "s" non ha mai fatto
parte della grammatica italiana.
> Se i media diffondessero la forma corretta, gli italoiani
> imparerebbero e i vocabolari registrerebbero.
"Corretta" è un termine relativo, quello che è corretto in spagnolo può
essere un errore in italiano, per esempio: qual è la grafia corretta,
"quando" o "cuando"?. Diciamo semmai che se i media diffondessero la forma
sbagliata e tale forma diventasse di uso comune, i vocabolari la
registrerebbero, e a quel punto portremmo discutere se considerarla ormai
corretta oppure no.
> Esempio sballato, se consenti. Un conto è una linguas vicina a noi,
> con cui abbiamo sempre avuto scambi e dimestichezza (basti pensare ai
> film western: amigo, gringo, vamos, adiós y buena suerte...), altro
> conto è una lingua esotica come il cinese o l'arabo (diamo tempo al
> tempo, tra una generazione le conosceremo bene).
>
Ma non ti sembra un discorso dalla validità un po' troppo personale, il
tuo? Io i western li detesto e non ne ho mai visto uno.
Hai idea di quanto parole arabe abbiamo importato in italiano?
Probabilmente più di quelle spagnole.
A mio avviso č incredibile che il termoascensore sia finito sui
dizionari... lě mica si paga per parola!?
http://www.demauroparavia.it/119686
E poi, aggettivo indeclinabile... Mah...
Me lo immagino, e sicuramente anche quando sentivano dire "la tequila".
Così come noi forse potremmo meravigliarci di come loro scrivono "ciao" o
di come pronunciano o scrivono tante parole straniere.
Sapessi le risate che si fanno gli americani quando vanno in giappone, o
degli stessi italiani quando sentono un inglese dire "one spaghetti".
All'inizio ti viene da ridere, poi magari impari che in quella lingua si
dice così, che una volta che la parola è stata importata è ormai diventata
parte di quella lingua, e non sta certo a te, straniero, stabilire come si
usa. Così come un greco non viene Italia a dirci come usare la parola
"pedofilo".
> Suppongo, le stesse che farebbe un inglese sentendo "il fans".
> Ci vuole un po' di masochismo per voler fare a ogni costo la figura
> degli ignoranti, addirittura inventando una regola (da maestrine) per
> assicurarsela.
Non è una regola, è una prassi che rende molto meno indigesto l'uso delle
parole straniere, sia da parte di chi parla, che di chi ascolta.
La cosa preferibile sarebbe parlare in italiano, se proprio non puoi farlo
la cosa più ragionevole è scendere a compromessi per *limitare i danni*. Se
non vuoi fare neanche questo non c'è nessuna maestrina che ti bacchetta,
come non bacchetta a me che dico "un umutussi".
> i western li detesto e non ne ho mai visto uno.
Uhm...
Strana affermazione.
E' una questione idiopatica e/o genetica?
Ciao,
Epimeteo
---
"... non sopporto i cori russi
la musica finto rock,
la new wave italiana
il jazz punk inglese..."
(cit. idiosincratica)
> > i western li detesto e non ne ho mai visto uno.
> E' una questione idiopatica e/o genetica?
Io per esempio, guardavo film russi e cartoni animati cecoslovacchi...
Siamo vissuti in un'Italia spaccata in due...
>E poi, aggettivo indeclinabile... Mah...
Uhm.. per me agg. inv. significa aggettivo inverecondo :)
O aggregazione inverosimile.
>oltre al fatto che il plurale in "s" non ha mai fatto
>parte della grammatica italiana.
Be', qui si sta parlando di singolari in s. Io conosco soltanto
"l'autobus", il quibus e l'omnibus; ce ne saranno altri, ma NON
murales.
>"Mural" invece è raro
Dipende dagli ambienti. Tra artisti, tra universitari, tra membri di
amministrazioni comunaòli e regionali, tra semplici interessati a
quella cosa che si chiama cultura, che per qualcuno è "nome strano e
spesso argomento di riso e di trastullo", non lo è.
> Io i western li detesto e non ne ho mai visto uno.
Posizione molto personale. La mia generazione è cresciuta a Tex,
Zagor, Ringo e spaghetti western.
>Hai idea di quanto parole arabe abbiamo importato in italiano?
Tantissime, ma come accade a tutti i prestiti avvenuti molt9o tempo
fa, sono state spesso italianizzate. Diciamo algebra, algoritmo, non
usiamo il termine arabo. Anche zenit nadir e azimut sono trascrizioni
abbastanza approssimative: zenit viene dall'espressione as-semt, "la
via", che in arabo antico era parte dell'espressione as-semt ar-ras,
"via della testa, della parte alta del corpo"; simile la derivazione
di azimut da as-semût (plurale di as-semt). Nadir viene da nazîr,
opposto.
I prestiti più recenti sono di solito rispettosi deltermine originale,
e oggi abbiamo a disposizione mezzi d'informazione che permettono a
chi vuole, specialmente agli opinion-maker e ai responsabili della
comunicazione di documentarsi prima di scrivere fesserie.
>All'inizio ti viene da ridere, poi magari impari che in quella lingua si
>dice cosě,
Che gli ignoranti di un certo paese (certo, esistono in tutti i paesi)
dicono cosě.
>E conosci anche inglesi che ridono se diciamo "due film", "due star", "due
>newsgroup", e così via? Lasciali ridere.
Io non ci tengo a fare la figura dell'incolto. Almeno nelle lingue che
conosco, superficialmente, ma non al punto di scambiare singolare col
plurale. Che poi un arabo mi dica ignorante della sua lingua, non
posso obiettare niente, ha ragione.
Non ci vuole molto a documentarsi un po', a chi lavora nella
comunicazione dovrebbe essere imposto per legge.
Poi non chiunque può conoscere cento lingue, ma basterebbe che almeno
se ne studiassero quattro o cinque. Non dirmi che non sai distinguere
un singolare da un plurale in inglese, francese, tedesco, russo,
spagnolo, portoghese, croato, serbo, ceco, slovacco, lettone, lituano,
polacco, bulgaro? Fila a studiare.
Ananas, gas...
Bonus, malus, campus, lapsus, virus...
Quello del "murales" è uno dei "topos" ricorrenti in questo niusgruppo,
insieme a "desaparecidos", "peones", "silos", "viados" e simili.
Ricordo, come se fosse oggi e con gli stessi protagonisti:
ma sicuramente si può andare più indietro, a quando io non ero ancora nato.
Eh, il tempo non passa mai o forse è circolare...
Mi benedica,
Epimeteo
---
"... dal giorno che tu mi hai lasciato
non so quanto tempo è passato,
il tempo si è fermato
e mai più passerà..."
(cit. filosofica)
> Ananas, gas...
> Bonus, malus, campus, lapsus, virus...
Caos, rebus, cactus, alias, gratis, ribes, lapsus, termos, ...
edi'®
> Be', qui si sta parlando di singolari in s. Io conosco soltanto
> "l'autobus", il quibus e l'omnibus; ce ne saranno altri, ma NON
> murales.
Già, invece di singolari in n quanti ne conosci?
CUSCUS!
GraZia
Te ne do una che trovo sul mio bloc-notes: vigilantes (delle favelas,
ovviamente).
Quale sarà il suo singolare?
E' un busillis...
Adios (vado a vedere una telenovelas).
Epimeteo
---
"L'altra noche in riva al mar,
senor, me deste un besos...
Ieri noche in riva al mar,
senor, un altro besos...
(cit. de situaciones calientes)
> invece di singolari in n quanti ne conosci?
?? Pan (per focaccia, o dio con zampogna)
>>> Ananas, gas...
>>> Bonus, malus, campus, lapsus, virus...
>> Caos, rebus, cactus, alias, gratis, ribes, lapsus, termos, ...
>CUSCUS!
Pus, rebus, busillis, conquibus, partus trigeminus, Virtus (nel senso
di team di basket), gratis,
msono quasi tutte parole latine o greche (caos, thermos), non dallo
spagnolo. Il latino siamo noi (direbbe Degregori).
Ananas in portoghese si scrive con z, ananaz.; in sp. e fr. ananás,
derova da nome indio. Col criterio del murales si dovrebbe dire
l'ananases. Gas viene dal francese, che lo prende dal fiammingo geest
(tedesco geist). Su etimo.it altre ipotesi di derivazione, tra cui da
gäschen, bollire.
> "... non sopporto i cori russi
> la musica finto rock,
> la new wave italiana
> il jazz punk inglese..."
> (cit. idiosincratica)
Copione!
>Copione!
Copiones
Alchermes?
Potrei averne uno gratis?
Poi, se è buono, faccio il bis.
Prosit.
Epimeteo
---
"... ed io, io devo festeggiare,
la fine di un amore,
cameriere, sciampagne..."
(cit. del "De profundis" di Eros)
>> i western li detesto e non ne ho mai visto uno.
>
> Uhm...
> Strana affermazione.
> E' una questione idiopatica e/o genetica?
Diciamo che è una questione di principio, più che di gusti cinematografici.
Non mi piace proprio l'idea che lo sterminio di una svariata quantità di
popoli, chiamati tutti col generico nome di "indiani", debba essere visto
come qualcosa di divertente o avventuroso.
> Diciamo che è una questione di principio, più che di gusti cinematografici.
> Non mi piace proprio l'idea che lo sterminio di una svariata quantità di
> popoli, chiamati tutti col generico nome di "indiani", debba essere visto
> come qualcosa di divertente o avventuroso.
Mai visto "Balla coi lupi"? "Un uomo chiamato cavallo"? "L'ultimo dei
Mohicani"? "Lo chiamavano Trinità"?
in questo caso si, perchè l'inglese lo conosco poco.
(il linguaggio di cui è auspicabile essere consapevoli è quello che si usa
normalmente, ovviamente).
Ciononostante, avevo ipotizzato appunto che 'news' fosse da considerare
'insieme di news', 'notiziario'.
(su altro ng ero stato smentito da più persone).
Quindi, alla luce di ciò, l'italianizzazione 'una news' non ha alcun senso,
perchè non si può dire 'una new'.
> News in inglese è definito come "noun plural but singular in
> construction" (Merriam-Webster); ma non si dirà mai "a news", se mai
> "I've got news for you", "the rain was good news for lawns".
> Per specificare una singola notizia si dice "an item of news, or a
> piece of news (o simili)".
ah !
questa storia di chiamare una cosa con il suo contrario !!!
su vari ng e forum mi sono 'sgolato' più volte per far capire che
chiamare 'capital gain' la tassa sulle rendite da capitale è come chiamare
'reddito' l'irpef, cioè l'imposta sul reddito.
In questo periodo, i giornalisti fanno a gara nel giudicare gli effetti che
'il cuneo fiscale di prodi' potrà avere.
> Ciao
> Enrico
> Sciatteria e ignoranza. Perché mai non si dovrebbe poter dire "mural"?
> Solo perché qualcuno una volta ha usato a sproposito "un murales"?
>
verissimo.
A me suona bene anche 'murale', 'vigliante', etc.
sarebbe uno dei tanti neologismi derivati da lingua straniera.
dal mio punto di vista, sarebbe accettabilissimo.
questi mi sanno più di ablativo plurale ...
qualcuno può cinfermare qualcosa del genere ... ?
> Be', qui si sta parlando di singolari in s. Io conosco soltanto
> "l'autobus", il quibus e l'omnibus; ce ne saranno altri
accendigas
aerobus
afrikaans
aids
alchermes
alias
ananas
angelus
antigas
antistress
appuntalapis
autobus
autocross
autofocus
...
(Ok, ho barato avvalendomi di supporto informatico)
--
Ciao,
Francesco
Risposte solamente sul newsgroup
> Già, invece di singolari in n quanti ne conosci?
accordeon
adynaton
afghanistan
alphorn
amen
argon
astracan
astrakan
attinon
autocaravan
autopullman
autopullmann
backgammon
bacon
badminton
...
(Questi invece mi sono venuti a mente come per magilla già in ordine
alfabetico, ehm)
In inglese si può tranquillamente usare il singolare con "news": in
tal caso significa "notizia".
Non vedo motivo di dire "news" in italiano al posto di "notizia", ma se
proprio lo si vuol fare è logico dire "La sai la news?"
Giancarlo
In inglese si può tranquillamente usare il singolare con "news": in
tal caso significa "notizia".
Non vedo motivo di dire "news" in italiano al posto di "notizia", ma se
proprio lo si vuol fare è logico dire "La sai la news?"
Giancarlo
quindi, in definitiva, questo è l'unico caso in cui ve bene il singolare con
la 's' del plurale straniero
Vedo che il tema più vecchio del NG continua a riempire le sale.....
Condivido il discorso che stai facendo, ma non l'esempio specifico.
One spaghetti significa banalmente "one dish of spaghetti" perché
indipendentemente dal fatto di conoscere o meno la forma singolare, è
chiaro che quel singolare si riferisce al piatto. Io ordino
tranquillamente "one rice" o "un riso alla..." pur sapendo che di
chicchi me ne porteranno parecchi. Solo i veneti dicono giusto: "risi e
bisi".
Giancarlo
mi fai venire in mente quelli che chiedono (o servono)
un "caffè d'orzo" (sic).
In questo caso, caffè (nella loro mente contorta) assume il significato di
'infuso'.
Allora dovrebbero dire anche, invece che 'un caffè', 'un caffè di caffè'.
A questo punto, se uno volesse un orzo, dovrebbe chiedere un 'caffè di caffè
d'orzo',
etc.
One spaghetti significa banalmente "one dish of spaghetti" perché
indipendentemente dal fatto di conoscere o meno la forma singolare, è
chiaro che quel singolare si riferisce al piatto.
o forse a una scodella
> One spaghetti significa banalmente "one dish of spaghetti" perché
> indipendentemente dal fatto di conoscere o meno la forma singolare, è
> chiaro che quel singolare si riferisce al piatto.
Se impari a seguire le norme risulterebbe chiaro che le righe sopra
sono mie e non tue. Non ti accorgi che tutti qui seguono uno standard?
> mi fai venire in mente quelli che chiedono (o servono)
> un "caffè d'orzo" (sic).
> In questo caso, caffè (nella loro mente contorta) assume il significato di
> 'infuso'.
Capisco che trovi mille illogicità in italiano.
Era il mio gioco alle elementari. Mi ricordo che cavalcavo molto il
concetto di "terraferma" usato in opposizione a isola. Come se l'isola
fosse mobile. Oggi chissà perché mi viene un nodo a sentire "un
display LCD" ma ho imparato a non farne un dramma e a non deridere chi
lo dice. C'è sempre una storia dietro a queste stranezze, non una
mente contorta.
Quando mancava il caffè, si faceva una miscela composta da caffè vero
e da vari cereali e lo si chiamava caffè. Quindi oggi con caffè
d'orzo non si intende un infuso qualsiasi o un orzoro, ma una bevanda
calda e nera fatta con la macchina del caffè.
Giancarlo
> quindi, in definitiva, questo è l'unico caso in cui ve bene il singolare con
> la 's' del plurale straniero
Non saprei, come minimo c'è jeans, plurale in inglese, che in italiano
si usa sia al pluare (i pantaloni) che al singolare (il capo o il
denim).
Giancarlo
>> One spaghetti significa banalmente "one dish of spaghetti" perché
>> indipendentemente dal fatto di conoscere o meno la forma singolare, è
>> chiaro che quel singolare si riferisce al piatto.
>Se impari a seguire le norme risulterebbe chiaro che le righe sopra
>sono mie e non tue. Non ti accorgi che tutti qui seguono uno standard?
dio santo !!!!
e chi lo mette in dubbio ???
chi ???
ho semplicemente fatto un uso intelligente (oltre che creativo) del quoting.
Ho riportato una frase altrui, ed ho cambiato il nome dell'oggetto.
Ora che me lo fai notare, mi fai accorgere di essere stato molto più
corretto di quelli che dicono banalità prendendo spunto da argomenti più
seri, o almeno più IT.
>> mi fai venire in mente quelli che chiedono (o servono)
>> un "caffè d'orzo" (sic).
>> In questo caso, caffè (nella loro mente contorta) assume il significato
di
>> 'infuso'.
> Capisco che trovi mille illogicità in italiano.
> Era il mio gioco alle elementari. Mi ricordo che cavalcavo molto il
> concetto di "terraferma" usato in opposizione a isola. Come se l'isola
> fosse mobile.
interessante
> Oggi chissà perché mi viene un nodo a sentire "un
> display LCD" ma ho imparato a non farne un dramma e a non deridere chi
> lo dice.
ti viene, il nodo ?
sai perchè ti viene ?
perchè la mente cerca l'armonia, la completezza, la logica.
A vedere, o sentire, la frantumazione, l'errore, la contraddizione,
'viene il nodo'.
Non bisogna fare nessun dramma, ma rispettare l'armonia delle cose quando
non costa nulla
si può e si deve.
> C'è sempre una storia dietro a queste stranezze, non una
> mente contorta.
> Quando mancava il caffè, si faceva una miscela composta da caffè vero
> e da vari cereali e lo si chiamava caffè. Quindi oggi con caffè
> d'orzo non si intende un infuso qualsiasi o un orzoro, ma una bevanda
> calda e nera fatta con la macchina del caffè.
boh ?
sarò tardo, ma non capisco.
Intanto, oggi di caffe ce n'è fin troppo.
Poi, non comprendo il senso del seguito.
Forse, volevi dire che, dati i precedenti in cui c'era scasità di caffè
vero,
con 'caffè' si intende 'bevanda calda e nera' ?
e bè, io ho detto che intendono 'infuso'.
Mi sembra la stessa identica cosa, almeno ai fini dei ragionamenti
successivi.
>> quindi, in definitiva, questo è l'unico caso in cui ve bene il singolare
con
>> la 's' del plurale straniero
>Non saprei, come minimo c'è jeans
non fa testo, perchè è influenzato dal fatto che in italiano
'i pantaloni' si riferisce a un solo capo di abbigliamento, avente due
parti, una per gamba (Almeno credo).
ma perchè tutti quelli di questo ng usano programmi di posta che non
prevedono l'inserimento automatico del carattere '>' quando si risponde ai
loro post ?
Confermo: sei proprio irrecuperabile.
Ti rendi conto che non sai, lo ammetti, ma ripeti quel poco che sai.
Se hai 10 anni è normale. Oltre i 13 c'è da preoccuparsi.
Come compitino a casa ti faccio cercare la differenza tra questi
diversi metodi di preparazione delle bevande:
a) infuso
b) filtrazione a caldo
c) soluzione
La prima la associ al tè, alla camomilla, alle tisane.
La seconda la associ al caffè vero, all'olandese, al caffè d'orzo
La terza la associ alla cioccolata, all'orzo solubile, al caffè
solubile.
Se per te è la stessa cosa mi sta bene, ma non venirci a fare la
predica sull'impoverimento della lingua italiana. Quando in tanti ti
guardano dall'alto e tu sei al primo gradino, prova a chiederti se per
caso altri la sanno più lunga e invece di essere perversi sanno quel
che dicono.
Giancarlo
>> One spaghetti significa banalmente "one dish of spaghetti" perché
>> indipendentemente dal fatto di conoscere o meno la forma singolare, è
>> chiaro che quel singolare si riferisce al piatto.
> Se impari a seguire le norme risulterebbe chiaro che le righe sopra
> sono mie e non tue. Non ti accorgi che tutti qui seguono uno standard?
tutto dipende dal mancato inserimento automatico di '>'.
In genere provvedo a mano, ma in questo caso, in cui sarebbe stato più
importante, non l'ho fatto !
Ora annullo il vecchio messaggio e ne mando uno nuovo in forma corretta.
> Non ti accorgi che tutti qui seguono uno standard?
molto, molto tendenzioso.
in modo volgare.
e smaccatamente fuori luogo, visto che qui sono altri, non certo il
sottoscritto, i tifosi, avvocati, apolog(h?)i, nonchè artefici dello
sbracamento linguistico.
> ma perchè tutti quelli di questo ng usano programmi di posta che non
> prevedono l'inserimento automatico del carattere '>' quando si risponde ai
> loro post ?
Ma sei idiota a tal punto o stai scherzando?
>
> Ma sei idiota a tal punto o stai scherzando?
Opto per la risposta A
Confermo: sei proprio irrecuperabile.
continui ad essere inutilmente offensivo e a sparere giudizi sulla persona,
cosa che io non ho mai fatto.
Le tue assurde contorsioni sugli infusi non mi va prorio di sciropparmele.
buone cose.
Quando in tanti ti
guardano dall'alto e tu sei al primo gradino
, prova a chiederti se per
caso altri la sanno più lunga e invece di essere perversi sanno quel
che dicono.
???
mai capitato.
Di quali gradini cianci ?
chi mi guraderebbe "dall'alto" ?
dall'alto di che, poi ?
se ti riferisci a questo ng, sappi che non ci trovo nessuna perversione nè
lungimiranza.
Piuttosto, molta superficialità.
Dunque stavi parlando seriamente, non scherzavi.
Se vuoi possiamo fare una verifica scientifica.
Stampiamo il tuo scritto (quello che per me denota idiozia) e chiediamo
a dieci persone prese per la strada e quindi assolutamente non di
parte, se lo trovano uno scritto intelligente oppure idiota.
Forse stabiliamo una volta per tutte dove sta l'idiozia.
fai quello che vuoi, non riesco a seguirti.
sei troppo bravo e troppo in alto, per me.
Io in alto?
Ma qui tutti sanno che tu hai scritto un'idiozia.
Pensavo che scherzassi, invece no: ci credi proprio.
Comunque a me non serve trovarmi tra persone che ti danno dell'idiota
mentre a te potrebbe tornare utile. Per cui puoi compiere l'esperimento
in autonomia. Stampa e ritaglia la tua frase qui sotto e discutine con
i tuoi conoscenti. Buona fortuna!
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ma perchè tutti quelli di questo ng usano programmi di posta che non
prevedono l'inserimento automatico del carattere '>' quando si risponde
ai loro post ?
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La sai quella del tipo che viaggia in autostrada e sente al noiziario
che c'è un pazzo che va contromano? Osserva gli altri e conclude:
"Altro che uno! guarda quanti pazzi!"
Era una barzelletta, ma pare che la tua non lo sia.
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ma perchč tutti quelli di questo ng usano programmi di posta che non
prevedono l'inserimento automatico del carattere '>' quando si risponde
ai loro post ?
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La sai quella del tipo che viaggia in autostrada e sente al noiziario
che c'č un pazzo che va contromano? Osserva gli altri e conclude:
"Altro che uno! guarda quanti pazzi!"
Era una barzelletta, ma pare che la tua non lo sia.
Premesso che tu sei molto in alto e io solo sul primo gradino,
i fatti sono questi:
quando rispondo al 90 e piů per 100 dei post, qualcosa fa comparire come per
incanto il carattere '>',
all'inizio di ogni riga, nel post di risposta.
Molto di rado, con alcuni post, tutti degli stessi autori, ciň non accade.
Niente di male, pensavo dipendesse da qualche caratteristica dei programmi
utilizzati per le news.
Non dal mio Outlook, perchč se cosě fosse ciň accadrebbe con tutti i post.
Dopodichč, se a te piace pensare che questo significhi essere idiota ed
attribuire agli altri un problema esclusivamente mio,
fallo pure, stampa la frase, fai inchieste per strada, fai quello che vuoi,
va benissimo.
Hai ragione tu, ho scritto un'idiozia.
Tu sei in alto, mi guardi dall'alto, quindi hai certamente ragione.
Il 6/10/06 22:28, nell'articolo
1160170139.2...@h48g2000cwc.googlegroups.com, "GCPillan"
<gcpi...@email.com> ha scritto:
per favore smettela con questi messaggi idiota
il mondo della cultura ci osserva.
http://www.youtube.com/watch?v=SYEyjAtZApU&mode=related&search=
--
Riccardomustodario OFFICINA LETTERARIA indice generale delląopera
1) TITOLTO 1992
2) LA COSTELLAZIONE DEL LUPO AZZURR0 1992
3) DECALOGO 1993
4) FALSE INFORMAZIONI (Se la fine non m'inganna) 1994
5) FOLLACCHIO 1994
6) LA SIGNORA MARELLA 1994
7) STRITTINGER 1994
8) BROGLIACCI 93/95
9) [EPISODIO UNICO:RACCONTO] 1995
10) LA PAROLA ANCORA 1995
11) LA RAGIONE DEL PENTIMENTO 1996
12) RACCONTA LA TUA TELEFONATA 1997
13) DIALOGOconASSURDO/GliEsercitiNellaPolvere 1997
14) FAVOLETTA EROTIKA 1998
15) PORCOSPINO 1999
16) POESIE 2MILA 2000
17) LA FATTORIA TELATA 2001
18) traNsocchia Sotto i Tre Ponti 2002
19) L'ALIENO SUPERIORE 2003
20) COMPRENDE 2004
21) Collezione di scritti brevi: 04/06
La Prima Volta del Gatto - Una
Giornata di Carta Filigranata Ląuomo dagli occhiali
sul Naso Lei mi chiedeva Anchąio ho il mio [Eds]
Il Taxi Le cose del banco lotto ed altri numeri
Il cappellano
22) THE~DRUGBAT 2006
> man off the corner,
> > Dunque stavi parlando seriamente, non scherzavi.
> Se vuoi possiamo fare una verifica scientifica.
> > Stampiamo il tuo scritto (quello che per me denota idiozia) e chiediamo
> a dieci persone prese per la strada e quindi assolutamente non di
> parte, se lo trovano uno scritto intelligente oppure idiota.
>
Il minus habens in questione non annovera tra le possibilità quella di essere
nell'errore, quindi se non sa configurare il suo newsreader la colpa non è
minimamente sua, ma degli altri.
Forma mentis tipica degli ignoranti.
Comunque complimenti a _men off the corner_: hai la stessa apertura mentale del
mio armadietto delle scarpe!
L'unica differenza è che lui non se la tira tanto... sa di di non sapere.
Eh, "qui ventum seminabunt et turbinem metent..." (cit. del profeta ebraico
Hoseah)
Se nella pagina iniziale del tuo programma di posta vai su Strumenti -
Opzioni - Invio - Formato invio - Imposta testo normale, qui TU devi
"spuntare" (cioè evidenziare) la casella "Rientra il testo originale con >".
Ciao,
Epimeteo
---
http://re4sale.net/files/108469/Hurricane%20Francis.jpg
"... ah, quando s'alza il vento,
ah, quando s'alza il vento...
no, più fermare non si può,
dove vado non lo so,
quanto male ti farò...
no, non ti svegliare mai..."
(cit. anemofila)
> accordeon
> adynaton
(snip)
ambaradan
premaman
rataplan
tran tran...
'orcocan, ops... pardon, volevo dire "perbacco"... ce ne sono tantissimi,
tanto che si potrebbe riempire un camion di parole così!
Mi viene un dubbio: non saranno mica tutte venete?
Ciao,
Epimeteo
---
"Que c'est triste Venise
au temps des amours mortes,
que c'est triste Venise
quand on se s'aime plus...
On cherche encore des mots
mais l'ennui les emporte..."
(cit. venesian)
>'vigilante' va benissimo.
No. Se dici il murales devi dire anche il vigilantes. E'
indeclinabile, e siccome un folle ha usato per la prima volta il
plurale per il singolare, tutti ci dobbiamo unire al coretto stonato.
Pentiti e convertiti, fratello. Scrivere e parlare correttamente non č
piů trendy.
--
Potere troppe volte delegato ad altre mani
sganciato e restituitoci dai tuoi aeroplani
io vengo a restituirti un po' del tuo terrore
del tuo disordine, del tuo rumore
> >> > Ma sei idiota a tal punto o stai scherzando?
> > > ci mancava quest'altro coglione.
>
> Eh, "qui ventum seminabunt et turbinem metent..." (cit. del profeta ebraico
> Hoseah)
>
> Se nella pagina iniziale del tuo programma di posta vai su Strumenti -
> Opzioni - Invio - Formato invio - Imposta testo normale, qui TU devi
> "spuntare" (cioè evidenziare) la casella "Rientra il testo originale con >".
>
Fagli un disegnino, non vorrei pensasse che è per colpa nostra se per lontana
ipotesi non ci dovesse riuscire
egregia signora Plus Habens,
non ha contemplato l'eventualità che il mio newsreader sia configurato in
modo corretto,
ma non compatibile con tutti gli altri newsreader?
io si, e quando ho scritto la frase incriminata (più di una volta) stavo
chiaramente chiedendo un consiglio in proposito.
Voi Plus Habens stazionanti in Alto e da lì guardanti in basso, non avete
contemplato la possibilità che ci possa essere
una vena di autoirinia, oltre che di ironia, in quanto scrivo?
evidentemente no.
Per me, voi Maggiorenti avete effettivamente qualcosa di misterioso.
> Forma mentis tipica degli ignoranti.
>
> Comunque complimenti a _men off the corner_: hai la stessa apertura
mentale del
> mio armadietto delle scarpe!
questo lo può dire con tranquillità a qualche componente del Suo nucleo
familiare
> L'unica differenza è che lui non se la tira tanto... sa di di non sapere.
>
io ignoro tantissime cose.
Ma ho più autonomia critica, spirito critico, senso logico di tanti altri
che hanno più cognizioni.
Non penso di potermene vantare, perchè non si tratta di 'qualità', ma di
prerogative del tutto normali e connaturate alla natura e alla mente umana,
come quelle che permettono, ad esempio, di camminare normalmente.
Perchè e come molti possano averle perse non so e non voglio saperlo.
Posso ipotizzare che lì, in altro, ta i Plus Habens, ci sia poco ossigeno, o
qualche altro problema che non riguarda il sottoscritto.
Per finire, credo che la tazza del mio WC ragioni meglio di Lei, signora
Plus Habens.
e perchè mai dovrei dire 'il murales' ?
io dico 'il murale', o 'il mural', e 'il vigilante'.
> E'
> indeclinabile, e siccome un folle ha usato per la prima volta il
> plurale per il singolare, tutti ci dobbiamo unire al coretto stonato.
manco morto.
Piuttosto salgo in alto, imparo il dizionario e la divina commedia a memoria
e guardo dall'alto in basso i minus habens stazionanti sul primo gradino.
Apologi? Apologhi?
Volevi forse dire "apologeti"?
> nonchè artefici dello sbracamento linguistico.
"Sì, certo" (cit. colta).
Ciao,
Epimeteo
---
"Ah, formidabile... Il tuo avvocato è proprio un asino
no, certe cose non si scrivono,
che poi i giudici ne soffrono...
Memorabile... Frasi d'amore scritte a macchina,
la nostra storia in quattro pagine
che raccontata ci può perdere..."
(cit. giuridica)
> Apologi? Apologhi?
> Volevi forse dire "apologeti"?
>
consultato il dizionario, confermo la tua ipotesi: apologeti.
Per me è molto meglio 'apologhi'.
Se la teologia la fanno i teologi, e non i teologeti, l'apologia la fanno
gli apologi.
Se ci fosse più coerenza nel linguaggio italiano ci sarebbe meno bisogno di
dizionari.
e ci sarebbero meno pretesti, per qualche fallito, per illudersi di guardare
gli ignoranti dall'alto in basso.
> Se nella pagina iniziale del tuo programma di posta vai su Strumenti -
> Opzioni - Invio - Formato invio - Imposta testo normale, qui TU devi
> "spuntare" (cioè evidenziare) la casella "Rientra il testo originale con
> >".
Anch'io, come l'uomo fuori dell'angolo, ho lo stesso problema con i messaggi
di Pillan.
Solo con i suoi.
Una volta non succedeva.
È lui che ha cambiato newsreader (usa Google groups)
Evidentemente, Outlook Express, pur leggendo i suoi messaggi, non li
riconosce
come messaggi in arrivo e non effettua il rientro preceduto dal segno
"maggiore".
> Ciao,
> Epimeteo
Ciao,
Roger
--
FAQ di ICLIt:
http://www.mauriziopistone.it/linguaitaliana.html
"Poveretto colui che per vedere le stelle ha bisogno di una botta in testa."
(Stanislaw J. Lec)
> quando rispondo al 90 e più per 100 dei post, qualcosa fa comparire come
> per
> incanto il carattere '>',
> all'inizio di ogni riga, nel post di risposta.
> Molto di rado, con alcuni post, tutti degli stessi autori, ciò non accade.
> Niente di male, pensavo dipendesse da qualche caratteristica dei programmi
> utilizzati per le news.
> Non dal mio Outlook, perchè se così fosse ciò accadrebbe con tutti i post.
Il tuo Outlook Express, al pari di tutti gli altri Outlook Express dell'orbe
terra(c)queo, non fa comparire il carattere ">" in risposta ai messaggi
inviati con codifica "quoted printable"
(http://support.microsoft.com/kb/168779/en-us).
Ci sono programmilli gratuiti che, se aggiunti ad Outlook Express, gli
consentono di farlo; ad esempio quotefix
http://home.in.tum.de/~jain/software/oe-quotefix/.
E' anche vero che chi usa il quoted printable ben può scegliere una diversa
codifica, senza alcun pregiudizio e con pochi colpi di mouse.
Potete quindi continare a scannarvi su chi debba fare il grande passo,
tenendo conto che:
- a differenza di Base64 e HTML (che pure OE non riesce a 'quotare'), il
quoted printable è considerato perfettamente lecito in Usenet: l'incapacità
di gestirlo ammodo è dunque un difetto del tuo programma;
- d'altro canto, non vedo la ragione di usare, tra i molti formati parimenti
leciti per inviare messaggi su Usenet, l'unico che crea problemi al
newsreader maggiormente usato dagli incliti utenti.
--
Ciao,
Francesco
Risposte solamente sul newsgroup
> Potete quindi continare a scannarvi su chi debba fare il grande passo
ma guarda che io non ho nessun problema 'ideologico' ad aggiungere 'a mano'
il carattere '>'.
Spesso l'ho fatto, anche se è una rottura notevole.
A volte mi capitava di dimenticarmene (capitava, perchè ora, dati i
'ringraziamenti' ricevuti, non lo faccio per principio).
Purtroppo, ciò è capitato in un'occasione in cui sarebbe stato importante
farlo.
Quando mi è stato fatto notare, ho annullato il messaggio incriminato, e ne
ho spedito uno iguale aggiungendo soltanto
una 'o' a 'orzo'.
Mi sembrava di essere stato abbastanza corretto ...
il risultato è stato quello di essere definito 'idiota' a più riprese, etc.
Insomma, anche questa volta, qualcuno non aveva capito, credeva di saperla
più lunga, di stare in alto, e ha continuato
ad offendere e insultare.
,
> tenendo conto che:
> - a differenza di Base64 e HTML (che pure OE non riesce a 'quotare'), il
> quoted printable è considerato perfettamente lecito in Usenet:
l'incapacità
> di gestirlo ammodo è dunque un difetto del tuo programma;
> - d'altro canto, non vedo la ragione di usare, tra i molti formati
parimenti
> leciti per inviare messaggi su Usenet, l'unico che crea problemi al
> newsreader maggiormente usato dagli incliti utenti.
>
concordo in pieno.
> --
> Ciao,
> Francesco
posso dirti che la virgola dopo il 'ciao' non mi convince ?
ciao.
Enzo.
> Risposte solamente sul newsgroup
>
>
>
>
ma che dici !!!
chi credi d'essere ?
> Una volta non succedeva.
> Č lui che ha cambiato newsreader (usa Google groups)
> Evidentemente, Outlook Express, pur leggendo i suoi messaggi, non li
> riconosce
> come messaggi in arrivo e non effettua il rientro preceduto dal segno
> "maggiore".
>
ma come ! non sai della barzelletta dei 'contro mano' ??
non sai che Pillan, Alethia, Epimeteo, Olivetti sono sempre nel senso giusto
?
loro guardano dall'alto, sai ?
la sanno piů lunga, sai ?
io al loro posto chiederei scusa, senza problemi, perchč sono una persona
normale, e semplice.
Oppure sparirei da questo ng per qualche mesetto almeno.
Loro, no. Stanno in alto, loro.
E, di conseguenza, non provano nemmeno vergogna.
> posso dirti che la virgola dopo il 'ciao' non mi convince ?
Puoi dirmelo senz'altro.
> io ignoro tantissime cose.
> Ma ho più autonomia critica, spirito critico, senso logico di tanti altri
> che hanno più cognizioni.
ROTFL!
Stai continuando a dire che non sai, MA che la colpa è degli altri.
Difendi a spada tratta la tua frasetta idiota senza alcuno spirito
critico.
Non ascolti, ma piuttosto deridi, chi ha più cognizioni.
Hai un po' di senso logico, vero, ma lo applichi su basi fragili.
> Non penso di potermene vantare, perchè non si tratta di 'qualità', ma di
> prerogative del tutto normali e connaturate alla natura e alla mente umana,
> come quelle che permettono, ad esempio, di camminare normalmente.
> Perchè e come molti possano averle perse non so e non voglio saperlo.
Tu non le hai. Non so se le hai perse o se non le hai mai avute!
Analizziamo la vicenda del segno ">" con serietà:
Tu scrivi:
> Questa è la tua risposta ad un atto di cortesia, quello di annullare e
> riscrivere un messaggio dopo la tua osservazione.
Ma quale cortesia! Hai risposto male e con arroganza pure a quella mia
osservazione.
Non venirmi a parlare di cortesia!
Non si vanno a correggere messaggi vecchi che hanno già ricevuto
risposta.
> Ho spiegato che l'equivoco è nato dal fatto che non so perchè quando si
> risponde ai tuoi post e a quelli di altri su questo ng
> non si inserisce in automatico il carattere '>'.
Non sai. Appunto. Non sai. Se non sai, non ti viene il dubbio di non
aver capito?
Che i segni di citazione li deve mettere SEMPRE e SOLO chi risponde?
> L'errore è stato mio, ma fuori standard in questo caso è il tuo programma.
L'errore è tuo e continua ad essere tuo. Sei tu che NON METTI i segni.
Perché lo standard che tutti seguono da sempre è che si inviano le
righe nuove pulite, così come sono, ed è chi risponde a
contrassegnarle opportunamente.
Il "mio" programma è il più importante archiviatore mondiale di
Usenet ovvero Google Groups. Ma tutti i programmi usati per anni e
migliaia di messaggi hanno sempre seguito la stessa regola: il
contrassegno per le righe riportate è a cura di chi risponde.
> Io ho rimediato all'errore, e la conseguenza è stata questa.
> Mi dispiace, ma credo davvero che tu non abbia capito.
Sarei io a non capire?
Vediamo un po'.... tutti noi stiamo mandando messaggi fuori standard,
tu non sai perché, ma ti tocca rimediare a mano a questo grande errore
universale. Ho capito giusto?
Ora veniamo all'idiozia. Non è tanto nel non capire, ma nel sostenere
un'assurdità ad oltranza.
Leggo che qualcuno ti ha spiegato il problema del baco di Outlook
Express.
Del TUO Outlook Express, non dell'altrui rispetto dello standard
mondiale.
Ora che il mistero è svelato, hai capito di aver scritto un'idiozia?
Giancarlo