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SOLUZIONE - Il Giardino Incantato

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mattia

da leggere,
19 ago 1999, 03:00:0019/08/99
a

"Il Giardino Incantato", di Marco Vallarino:

http://members.xoom.it/avventure/

grazie a Marco per avermi aiutato con il primo indovinello del nano :)


mattia

Zerouno

da leggere,
19 ago 1999, 03:00:0019/08/99
a

mattia ha scritto nel messaggio <37bc59a4...@news.tin.it>...

>
>"Il Giardino Incantato", di Marco Vallarino:
>
>http://members.xoom.it/avventure/


Gia' finito??? Azz...

>
>grazie a Marco per avermi aiutato con il primo indovinello del nano :)


Di nulla, e mi pare che il peggio te lo sei fatto tutto da solo, eh?

--
01, Marco Vallarino
"La liberta' e' una mancanza di fantasia"
____________________________________________________
Homepage: http://space.tin.it/fantascienza/marvalla
Pianeta01: http://www.fabula.it/01


mattia

da leggere,
20 ago 1999, 03:00:0020/08/99
a

>>"Il Giardino Incantato", di Marco Vallarino:
>>http://members.xoom.it/avventure/

>Gia' finito??? Azz...

>>grazie a Marco per avermi aiutato con il primo indovinello del nano :)

>Di nulla, e mi pare che il peggio te lo sei fatto tutto da solo, eh?


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Cronaca di una soluzione tempestosa... :)

Ho predisposto on-line una paginetta semplice, ordinata, che spiega
come risolvere l'avventura in pochi passaggi - ma la genesi č stata
un'odissea in scala ridotta. Ho faticato un po'.

Bella l'introduzione, con il racconto del difficile, intricato viaggio
in luoghi esotici, sperduti, fascinosi - mi piacciono le ambientazioni
fantasy. Quando ancora mi affannavo con l'acqua e con il cibo, cadendo
assetato piů di una volta, la prima soddisfazione incoraggiante č
stata scoprire che la moneta rinvenuta frugando tra gli indumenti del
cavaliere andava gettata nello stagno al limitare della palude - un
classico; e d'altronde l'acqua era cosě profonda, e il luogo - denso
di mistero, isolato - suggeriva un tentativo.

Successivamente mi sono imbattuto nel nano furbetto sotto la quercia,
ed č andata a finire che ho dovuto implorare aiuto all'autore per la
soluzione del primo indovinello: avevo cercato indizi in rete fra
pagine dedicate ad enigmi e rebus, ma niente, proprio non mi veniva in
mente la parola. Ho avuto un sussulto alla seconda richiesta - "Tre
indovinelli", ho concluso al volo: "Questo, e un altro ancora.
Cristo!" Venire a capo della progressione aritmetica non č stato
difficile, solo un po' di ruggine all'inizio, quando cercavo di
rinvenire una logica nelle cifre elaborando le combinazioni piů
fantasiose. All'ultima domanda ho risposto di getto, stupendomi io
stesso: quasi una magia. Dopodiché ho scoperto per caso come
convincere il troll di guardia al ponte sospeso sull'abisso a
lasciarmi passare: dapprincipio avevo provato a pagare il pedaggio con
la moneta di rame, ma in seguito ho deciso di indossare il medaglione
con l'effigie del sole e, per combinazione, tentare la sorte piů a
nord - dopotutto, che altro si puň fare con una collana, se non
metterla al collo?

Scavare nel deserto sotto la X tracciata nella sabbia č stato
intuitivo, da manuale. Al comparire degli stivali, ho pensato
soddisfatto alla loro utilitŕ nella palude fangosa. In quanto
all'anello incantato, ho realizzato presto di doverlo impiegare nel
fondo della caverna, allo scopo di spostare il grosso macigno che
ostruiva il passaggio verso profonditŕ insondate, ma sono arrivato in
ritardo alla statua ad ovest della prateria: mi č capitato di fare un
tentativo fortuito, e quando il sistema mi ha risposto che non
riuscivo a muovere a mani nude il guerriero di pietra, sono corso a
recuperare l'anello. Sbucare indenne dalla fossa con in mano lo
scettro č stata un'impresa: non riuscivo a rinvenire la risposta al
quesito postomi dal semidio di pietra (ho provato invano ad invocare
"Lot", il Dio della vallata) - il vicolo cieco con la scritta sul muro
l'ho individuato per caso nella tenebra della caverna, girovagando
senza meta nel labirinto di stanze (all'utilitŕ del fiore giallo
fosforescente sono giunto per esclusione: era l'unico oggetto visibile
che emanasse una luminescenza). Non appena ho raccolto la sfera di
cristallo, affascinato dal ritrovamento ho pensato ad "Avventura nel
Castello", dove all'interno di un diamante č custodita una piccola
chiave.

Ciň che mi ha dato filo da torcere č stato tradurre l'incisione sul
piedistallo della statua e soprattutto quella vergata sul legno della
quercia. Alla soluzione della prima sono arrivato abbastanza presto:
avevo giŕ avuto a che fare, in passato, con indovinelli simili. Per
facilitarmi il compito sono passato al QBasic, e dopo alcuni tentativi
ho elaborato il codice che segue:


CLS
frase$ = "hvbselbop efmm bclttp"
FOR h = 1 TO LEN(frase$)
car$ = MID$(frase$, h, 1): car = ASC(car$): risultato$ = CHR$(car)
IF car = 32 THEN risultato$ = " ": GOTO stampa
risultato$ = CHR$(car - 1)
IF risultato$ = "k" THEN risultato$ = "i": rem NO alfabeto inglese
stampa:
PRINT risultato$;
NEXT h


Alla traduzione del secondo enigma sono giunto tardi, per
disperazione: ormai ero bloccato; il sistema mi rassicurava che ero
"un ottimo avventuriero", ma io non riuscivo a proseguire. Cosě ho
pensato che la traduzione che avevo accantonato in un primo tempo
poteva tornarmi utile. Al principio mi ero fatto trarre in inganno
dalla lettera "Z" contenuta nell'iscrizione, che nella soluzione
diventa "A": il programma in QBasic, opportunamente modificato, mi
restituiva una sequenza di caratteri indecifrabile, e di conseguenza
avevo desistito dopo poco, frustrato e infelice. Tuttavia mi sono
rimesso d'impegno, e alla fine ho compreso il meccanismo, con mia
grande soddisfazione: č sempre una gioia completare un pezzo difficile
del puzzle, giungendo ad esiti insperati. Mentre ancora gongolavo, il
fiume agitato si č trasformato sotto i miei occhi in una placida
distesa di ghiaccio - una citazione da "L'Apprendista Stregone"?

La foresta nera, impenetrabile, mi ha fatto smarrire la ragione. Sono
arrivato a servirmi dello scettro quando ormai ero al limite della
disperazione: pensavo di doverlo utilizzare con il drago dall'armatura
di ottone, ma era l'unico oggetto che mi fosse rimasto, a parte la
chiave d'oro. Oramai mi districavo tra foresta e drago: l'uno mi
avrebbe fornito la soluzione per affrontare l'altro, e cosě č stato.
Con il drago avevo provato di tutto: dal lanciargli contro la spada
con la forza dell'anello, al pensare di proteggermi dall'alito di
fuoco andandomi a infilare dentro al baule dissotterrato nel deserto
(avresti dovuto vedermi mentre me lo trascinavo dietro per la palude,
affamato e senz'acqua). E poi i cocci di vetro rinvenuti nella
caverna: non servivano a nulla, ma io non lo sapevo; cosě ho cercato
di impiegarli invano con gli stivali per attraversare il fiume di
ghiaccio, lungo il quale scivolavo sempre. Ma che gioia camminare
sotto la volta del tempio, nel cuore della foresta nera.

La conclusione, inaspettata, mi ha lasciato piacevolmente sorpreso,
scompigliando la visione apocalittica della fine che mi aveva
suggerito il vecchio nel bosco. "Come farň ad affrontare un gigante
alto piů di cento metri?", mi chiedevo - ormai mi ero quasi convinto
di aver scordato, da qualche parte, di visitare una stanza importante,
e segreta, cosě mi preparavo al peggio. E invece č stata una
passeggiata.

In fondo, dopo tanto tribolare, un avventuriero si merita pure una
ricompensa. :)

mattia

http://members.xoom.it/avventure/

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