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>(prob la più bella suite di bach in assoluto).
Probabilmente la più accessibile. Non parlo di tecnica, ovviamente: la giga
è abbastanza difficile.
E' comunque un fatto che l'hanno avuta in repertorio in tanti, compresi
alcuni grandi talenti (Lipatti, su tutti).
Qualcosa vorrà dire.
>In sostanza sono bastate un paio di suites, i
>concerti per clavicembalo, una invenzione e parte dell'arte della fuga
>per capire che quello era il modo migliore per suonare bach - in culo
>ai tanti pianisti che di bach avean fatto metronomo.
?
Esistono tanti modi per arrivare a Bach. Non è artista che si risolva in una
formula esclusiva.
Quello di Leonhardt è un bel Bach. Dovrei dire era. Il tempo passa, si fanno
avanti altre idee e altri talenti.
Prova a sentire le Partite di Christophe Rousset, per esempio. Ha inciso
anche le Suites, Inglesi & Francesi.
C'è poi da dire:
1) Ci sono stati e ci sono diversi pianisti di valore che non suonano un
Bach metronomico. Anzi.
2) Se hai sentito Concerti, Invenzioni e Arte della Fuga sono sicuramente
incisioni della DHM.
Anche se la stessa AdF è stata incisa due volte, una per la Vanguard
all'inizio degli anni sessanta, e un'altra per la DHM più avanti. Questa
seconda ha la caratteristica di non includere il Contrappunto incompiuto a
tre soggetti, che Leonhardt giudicò (con argomenti interessanti, anche se
forse non conclusivi) estraneo all'AdF. Stesso discorso per Invenzioni e
Sinfonie, incise solo per DHM (disco ideale per iniziare qualcuno al Bach
clavicembalistico).
>Ora il problema è che pensavo ci fosse una sola edizione, e visto che
>le partite registrate per la EMI/Virgin risalgono all'aprile 1986 (e
>1987 come data di pubblicazione) i conti non mi tornano più; dunque il
>primo ascolto credo fosse della prima edizione.
Visti i pezzi che mi citi, direi di sì.
>Sulle differenze, prima vorrei riascoltare almeno la prima partita
>nella prima versione; queste del 1986 mi sembrano comunque
>superlative: fraseggio, rubato, tempi, qualità timbrica del clavi,
A me no.
Leonhardt spesso mi piace molto, in quei dischi della Virgin, sinceramente,
no.
Le più belle Partite al clavicembalo che abbia sentito sono quelle, come
dicevo sopra, di Rousset. Pari merito, Scott Ross, leggermente sotto la
mitica Blandine Verlet.
Le più belle al pianoforte quelle di Gould, menzione d'onore alla
registrazione 1949-50 della Tureck, altra menzionissima alla Prima Partita
di Lipatti.
>registrazioni anni sessanta sono fuori catalogo, mi pare.
Il WTK si trova ancora, forse anche l'AdF.
dR