Teatri di Pietra, Villa Imperiale Pausilypon, Napoli, 8, 9, 16, 17, 23, 24, 29, 30 luglio 2010

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Gino Di Ruberto [GMAIL]

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Jul 15, 2010, 8:16:28 AM7/15/10
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Sito ufficiale:
www.teatridipietra.org

Numero Verde Informazioni e Prenotazioni:
8000.240.60

da
http://www.cancelloedarnonenews.com/2010/07/07/teatri-di-pietra-2010-pausilypon/

Da giovedì 8 luglio 2010, Villa Imperiale di Posillipo
Teatri di Pietra 2010 – Pausilypon
Prime teatrali assolute per Paolo Graziosi, Ivana Monti, Eleonora
Brigliadori e Sebastiano Tringali, alcuni tra i protagonisti della sesta
edizione della rassegna

Prenderà il via giovedì 8 luglio 2010 alle ore 21.30, con la prima assoluta
del nuovo spettacolo di Sebastiano Tringali, la sesta edizione di Teatri di
Pietra in Campania nel suggestivo ‘palcoscenico’ naturale di Villa Imperiale
Pausilypon a Napoli (con ingresso dalla Grotta di Seiano, Coroglio), ideata
e realizzata da Capua Antica Festival, per la direzione artistica di Aurelio
Gatti.
Il segmento partenopeo di Teatri di Pietra in Campania è, come tradizione,
interamente dedicato alla drammaturgia “classica”, riletta e riproposta in
chiave contemporanea, da cui il sottotitolo Classico ‘900.
La rassegna, ospitata in un’area archeologica e paesaggistica straordinaria,
per bellezza e storia, è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza
per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, sotto il patrocinio del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Campania, Provincia di
Napoli e con il contributo del Comune di Napoli.
L’edizione 2010 di Teatri di Pietra a Posillipo sarà all’insegna dell’evoluzione
propositiva, che ne caratterizzerà, anche quest’anno, la programmazione.
Infatti, il cartellone, composto di molte prime teatrali, ospiterà nuove
creazioni affidate ad artisti quali Paolo Graziosi, Ivana Monti, Eleonora
Brigliadori, Aurelio Gatti e, novità di questa edizione, la presenza di uno
spettacolo di danza, con l’intensa drammaturgia di Roberto Guicciardini.
“La rassegna a Posillipo – sottolinea Aurelio Gatti – è il secondo
appuntamento nazionale di Teatri di Pietra, dopo Volterra, e precede le
manifestazioni della Sicilia e della Basilicata.
Un appuntamento che si inserisce nell’ampio panorama delle kermesse estive,
con un compito delicato: essere, innanzitutto, lo spazio del teatro, al di
là delle funzioni “turistiche, sociali o d’intrattenimento”.
L’inaugurazione della manifestazione, giovedì 8 luglio alle ore 21.30, è
affidata a Sebastiano Tringali, protagonista di Le Erinni giungeranno da
Eschilo e Sofocle, nella drammaturgia di Aurelio Gatti e Sebastiano
Tringali. Ad affiancare il protagonista, in scena, saranno Gianna Beduschi,
Carlotta Bruni, Paola Bellisari, Giuseppe Bersani, Benedetta Capanna,
Annalisa D’Antonio, Gioia Guida, Rosa Merlino, mentre la regia e la
coreografia sono a cura di Aurelio Gatti. Nelle Erinni giungeranno,
presentato da Mda Produzioni Danza ed Estreusa in collaborazione con Teatro
dei Territori, si sviluppa e si affronta il tema del classico attraverso la
visione dell’interprete sulla scena, “costretto” a confrontarsi con i
molteplici personaggi da lui incarnati.
Venerdì 9 luglio, in prima assoluta, la scena sarà per lo spettacolo A
Prophet/Salomè, tragedia in un atto da “Salomè” di Oscar Wilde, per la regia
di Vittorio Vaccaro e presentato da Teatro Urlo. Straordinaria interprete di
quest’allestimento sarà Ivana Monti, nel ruolo di Erodiade, affiancata da
Cinzia Brugnola, Cloris Paris, Ilaria Bottiglieri, Ettore Distasio, Vittorio
Vaccaro. Salomè di Oscar Wilde è una delle opere più rappresentative dell’autore
e forse la migliore. Una tragedia moderna che lascia spazio a un teatro
classico, un’opera teatrale splendida e completa di tutti quegli elementi
che rendono unico il lavoro di Wilde.
La manifestazione proseguirà, venerdì 16 luglio, con Alcesti mon amour, uno
spettacolo tratto da Euripide, nella traduzione di Filippo Amoroso.
Presentato da Associazione Culturale Gianni Santuccio, l’allestimento vedrà
protagonista Micaela Esdra, in scena con Luigi Ottoni, Diego Florio, Marina
Locchi, nell’adattamento e la regia di Walter Pagliaro.
Maschere inquietanti come teste di Picasso suggeriranno l’alternarsi di
uomini e donne, che si raccontano quella leggenda arcaica in cui verità e
inganno si confondono continuamente: ma a scontrarsi saranno sempre loro
due, marito e moglie sconvolti nell’ebbrezza di amore e morte.
La programmazione proporrà, sabato 17 luglio, La Giostra Teatro che
presenterà Antigone Circus di Maria Angela Robustelli e Flavia Chiarolanza,
con i costumi e la regia di Maria Angela Robustelli. Protagonisti in scena
saranno Maria Angela Robustelli, Marianna Robustelli, Alessandra Mirra,
Odile Saye, Angela Saravo, Giorgia Guarino, Marina Cavaliere, Luca Narciso,
accompagnati dalle tammorre di Francesco Divaio e il didjeridoo di Alberto
Spisso. Antigone Circus racconta di figure femminili memorabili, Medea,
Antigone, Fedra, Elettra, Cassandra, Elena, Clitennestra, tutte riunite in
un circo-prigione, come in un incubo, prima di essere giudicate.
Venerdì 23 luglio, Mistral/ Compagnia Danza Moderna presenterà Le Baccanti,
libera elaborazione scenica da Euripide, con la coreografia di Deanna Losi e
la drammaturgia di Roberto Guicciardini, su musiche di Bartok, Biber,
Piazzolla, Shumann, Fauré, Shostakovich, Tetraktis. In scena Luisa
Guicciardini, Simona Haag, Matteo Ruggiero, Cristian Magurano, Alberto
Giardina e, nel ruolo delle Baccanti, Sara Bertoncelli, Ilaria Brandaglia,
Marta Brilli, Martina Masini, Paola Fiorini, Kaori Shinmura. La tragedia
greca con il suo vasto apparato di miti e di storia offre molti elementi di
riflessione per un raffronto con la nostra civiltà, in grado di svelare
motivazioni e contraddizioni nel nostro stesso vivere sociale.
Paolo Graziosi sarà protagonista e co-regista con Elisabetta Arosio de L’altro
anfitrione da Plauto, con la riduzione e la traduzione di Rino Marino, in
scena, sabato 24 luglio. Partendo dalla traduzione tra prosa e versi di Rino
Marino, il testo di Plauto è trattato come fosse un canovaccio della
commedia dell’arte, con quell’immediatezza comica e sgangherata che fa del
teatro d’attore un teatro per attori e che vogliono, prima di tutto,
divertirsi e divertire.
Giovedì 29 luglio Centro Mediterraneo delle Arti proporrà lo spettacolo
Edipo Re, da Sofocle e Pasolini, di Ulderico Pesce, con la collaborazione di
Maria Letizia Gorga e la collaborazione artistica di Anatolij Vasil’ev. A
dar vita, in scena, alla particolare rilettura saranno Maria Letizia Gorga,
Maximilian Nisi, Ulderico Pesce. Un testo scritto da Sofocle,
reinterpretando il mito, nel 425 a.C., come può essere messo in scena oggi,
cercando di non tradirlo ma di renderlo, nello stesso tempo, comprensibile
ad uno spettatore moderno.
Una prima assoluta per l’ultimo appuntamento programmato da Teatri di Pietra
a Posillipo venerdì 30 luglio, sarà L’Atlantide di Platone, adattamento
teatrale in due atti dal “Crizia” di Platone a cura di Eleonora Brigliadori,
che, oltre ad esserne la protagonista, firma la traduzione originale con la
collaborazione del grecista Prof. Alessandro Davico. In questo testo
inedito, dalla concezione modernissima, il pubblico stesso potrà rivelare e
scoprire il significato nascosto nel misterioso mito di Atlantide, rimasto
irrisolto da millenni. A rivelare la nuova tesi sarà l’Anima stessa di
Platone, impegnata, attraverso i secoli, nel lungo viaggio della
“reminescenza”.
Otto allestimenti scenici per otto serate d’eccezione, in cui la ricerca
originale di autori e interpreti, unitamente al lavoro di molti artisti
della scena, ri-trovano nell’area dei Teatri di Pausylipon la propria sede,
restituendo significato al luogo e pregnanza all’esperienza di riviverlo.

Info e prenotazioni al numero verde 800024060
email in...@capuanticafestival.it internet www.teatridipietra.org
Ingresso da Grotta di Seiano (Via Coroglio) ore 20.30, inizio spettacoli ore
21.30
Ingressi euro 12 (intero) ed euro 10 (ridotto)
L’area è raggiungibile con autobus di linea della ANM, con fermata all’ingresso
del sito
_______________________
Giovedì 8 luglio, ore 21.30

Mda Produzioni Danza / Estreusa
in collaborazione con Teatro dei Territori
presentano

Sebastiano Tringali in

Le Erinni giungeranno

da Eschilo e Sofocle
drammaturgia Aurelio Gatti e Sebastiano Tringali

con
Gianna Beduschi, Carlotta Bruni, Paola Bellisari
Giuseppe Bersani, Benedetta Capanna,
Annalisa D’Antonio, Gioia Guida, Rosa Merlino

disegno luci Stefano Stacchini

regia e coreografia Aurelio Gatti

Con “L’Attesa” del settembre 2009 si è realizzato il primo studio per Le
Erinni - progetto di lavoro sulla re-interpretazione della tragedia
classica .
Nelle “Erinni giungeranno” si sviluppa e si affronta il tema del classico
attraverso la visione dell’interprete sulla scena: un vecchio attore in
scena‚ “padrone” di numerose trame e mille personaggi‚ egli stesso cangiante
nei ruoli di vittima e carnefice‚ si confronta con il pathos della tragedia‚
con il senso tragico del coro.
Quasi a confermare che non può esserci “tragedia” senza la presenza‚ la
partecipazione e l’interlocuzione con il coro – specchio e alter ego del
protagonista‚ il vecchio attore ‚ al di là della scena‚ si trova a misurarsi
con le Erinni – vendicatrici dei misfatti efferati‚ ma anche monito e
rimorso per coloro che hanno trasceso l’ordine “naturale” e il “legame di
sangue”.
I legami profondi della tragedia‚ traditi da un soggettivismo interpretativo
estraneo alla natura della tragedia stessa‚ sono a invocare il ritorno delle
Erinni‚ e queste giungeranno.
Forse una metafora dell’epoca contemporanea in cui l’ impietoso oltraggio
“all’armonia e all’ordine naturale” svela l’impostura di una esistenza in
cui l’uomo si limita ad essere comparsa di vite d’altrui.
_______________________
Venerdì 9 luglio, ore 21.30

Teatro Urlo
presenta

Ivana Monti in

A Prophet / Salomè
tragedia in un atto da “Salomè” di Oscar Wilde

con
Cinzia Brugnola, Cloris Paris, Ilaria Bottiglieri
Ettore Distasio, Vittorio Vaccaro

regia Vittorio Vaccaro

Salomè di Oscar Wilde è una delle opere più rappresentative dell’autore e
forse la migliore. Una tragedia moderna che lascia spazio ad un teatro
classico, un’opera teatrale splendida e completa di tutti quegli elementi
che rendono unico il lavoro di Wilde.
Salomè racconta un mondo lussurioso, peccaminoso, avido e senza regole se
non quelle del capriccio, del danaro, della presunzione e dell’onnipotenza.
Una ragazza, Salomè, che per capriccio decide la sorte di un uomo, Giovanni
Battista, facendolo decapitare, solo perché questo le ha omesso un bacio.
Erodiade, donna che usa gli uomini come fossero merce per il proprio
desiderio sessuale ed Erode, il potere, la ricchezza, il peccato, la
lussuria, che si macchia perfino del peccato d’incesto con la figlia.
Una pièce da cui si evince, da un lato, il forte potere che riesce a
esercitare la donna sfruttando la sua femminilità, usandola come arma per
sedurre e quindi convincere, dall’altro, la debolezza dell’uomo sottomesso
al piacere della lussuria.
Salomé provoca in modo palesemente sessuale il padre Erode, fino a riuscire
a convincerlo, dopo un’iniziale titubanza e nonostante la sua posizione di
tetrarca, a ottenere che si decapiti un uomo “è per me che chiedo la testa
di Iokanaan in un bacile d’argento. Tu hai giurato Erode. Le sia dato ciò
che chiede! È davvero figlia di sua madre!” (da “La danza della luna”)
_______________________
Venerdì 16 luglio, ore 21.30
Associazione culturale Gianni Santuccio
presenta

Micaela Esdra in

Alcesti mon amour
da Euripide, traduzione Filippo Amoroso

con
Luigi Ottoni, Diego Florio, Marina Locchi

musiche Germano Mazzocchetti
costumi e maschere Giuseppe Andolfo

adattamento e regia Walter Pagliaro

Il lavoro sui classici è sorprendente perché consente di sviluppare tesi e
percorsi densi di stimoli e prospettive interpretative inconsuete. La
tragedia antica si presta particolarmente a suggerire un approccio
sperimentale che si giova di contributi drammaturgici contemporanei.
La Tessaglia, dove dimorano i protagonisti dell’Alcesti, è una regione
montuosa, dedita alla pastorizia: assomiglia un po’ alla Barbagia. Proprio
come quella parte della Sardegna è terra di magie, di superstizioni e
incantesimi. Come può una nobile donna, morta per salvare il marito,
ricomparire viva davanti a tutti dopo aver attraversato le regioni degli
inferi? Colei che rinasce è proprio Alcesti? Oppureè un’illusione frutto di
una fede collettiva o di una ebbrezza sapientemente organizzata? Chi sono
Alcesti e Admeto? Due antagonisti che si dilaniano o due complici che
mentono all’infinito? Sono personaggi tragici nobili e austeri o relitti di
una farsa paesana?
In quegli agoni che si svolgono in scena fra protagonisti e comprimari, non
si potrebbe forse riconoscere sempre il profilo sinuoso dei due padroni di
casa? E allora non si può tentare di leggerre
l’Alcesti di Euripide come lo scontro amaro e beffardo fra un uomo e una
donna, fra un marito e la sua coniuge? Alcesti offre ad Admeto la propria
vita, anzi la propria morte; ma cosa chiede in cambio? Che cosa avviene in
quella casa nel momento in cui si decide un sacrificio così alto?
Il nostro spettacolo sarà imperniato su quattro attori: due interpreteranno
il Coro e gli altri due si occuperanno di tutti i personaggi. Due attori
come nella più remota rappresentazione di Alcesti si assumeranno l’intero
dramatis personae: un attore reciterà Thanatos, Admeto e il Servo; l’altro
Apollo, l’Ancella, Alcesti, Eracle e Ferete.
Maschere inquietanti come teste di Picasso suggeriranno l’alternarsi di
uomini e donne che si raccontano quella leggenda arcaica in cui verità e
inganno si confondono continuamente: ma a scontrarsi saranno sempre loro
due, marito e moglie sconvolti nell’ebbrezza di amore e morte.
_______________________
Sabato 17 luglio, ore 21.30
La Giostra Teatro
presenta

Antigone Circus
di Maria Angela Robustelli e Flavia Chiarolanza

con
Maria Angela Robustelli, Marianna Robustelli, Alessandra Mirra,
Odile Saye, Angela Saravo, Giorgia Guarino, Marina Cavaliere, Luca Narciso

tammorre Francesco Divaio, didjeridoo Alberto Spisso

realizzazione scene Pietro Castiello
luci Niko Mucci
registi collaboratori Pasquale Marco Napolitano, Valeria Tavassi
direttore di scena Alfonso D’auria
assistente alla regia Luca Narciso

regia e costumi Maria Angela Robustelli

“Eros, indomito in lotta, Eros che tutto investi, che sulle molli gote d’una
fanciulla hai soste di vigile riposo, e visiti le chiuse capanne agresti e
sei l’oltremarino viandante, cui sottrarsi fuggitivo nessuno può, che sia
degli immortali o degli uomini effimeri di breve giornata”. Sofocle,
Antigone.
Antigone Circus racconta di figure femminili memorabili. Medea, Antigone,
Fedra, Elettra, Cassandra, Elena, Clitennestra. Immaginate di trovarle tutte
riunite in un circo-prigione, come in un incubo prima di essere giudicate.
La lente d’ingrandimento attraverso cui vengono presentate queste mitiche
figure femminili, è il tema dell’eros, inteso come incapacità umana di
controllare ragionevolmente gli impulsi della passione erotica (Fedra,
Medea, Elena), come forte legame con la famiglia d’origine, che genera
vendetta e sacrificio (Antigone, Elettra), o ancora come giogo di guerra, o
più di tutto, come colpa da espiare.
La passione, il dolore femminile, diventa un modello per il dolore e la
passione degli uomini senza distinzioni di sesso.
Sette giovani attrici con storie ed etnie diverse che si muovono in uno
spazio scenico circolare che rimanda ad un vecchio circo, e che si esprimono
nei vari linguaggi teatrali (canto, danza, mimo, percussioni).
Le colpe, le responsabilità, le passioni riaffiorano come in un monologo
joyciano al cospetto di un uomo-prigioniero sotto mentite spoglie, che le
prigioniere credono una di loro e che a sorpresa paleserà la sua vera
identità.
Un intenso dibattito sui sentimenti più profondi dell’universo femminile e i
suoi turbamenti sottolineati dalla musica immortale di Shostakovich.
Amore, odio, gelosia, vendetta e sullo sfondo la violenza e l’orrore della
guerra.
_______________________
Venerdì 23 luglio, ore 21.30
Mistral/ Compagnia Danza Moderna
presenta

Le Baccanti
libera elaborazione scenica da Euripide
coreografia Deanna Losi
drammaturgia Roberto Guicciardini

su musiche di Bartok, Biber, Piazzolla, Shumann,Fauré, Shostakovich,
Tetraktis.

elementi video Andrea Montagnani
luci Lucilla Baroni

con
Luisa Guicciardini, Simona Haag, Matteo Ruggiero,
Cristian Magurano, Alberto Giardina

e nel ruolo delle Baccanti
Sara Bertoncelli, Ilaria Brandaglia, Marta Brilli,
Martina Masini, Paola Fiorini, Kaori Shinmura.

Lo spettacolo è presentato dalla nostra compagnia in prima assoluta. Si
tratta di un altro spettacolo rivolto alla tragedia greca – sulla linea già
sperimentata del “ Il Racconto di Antigone “ – in una versione eminentemente
coreografica.
La tragedia greca con il suo vasto apparato di miti e di storia offre molti
elementi di riflessione per un raffronto con la nostra civiltà, in grado di
svelare motivazioni e contraddizioni nel nostro stesso vivere sociale.
E’ una libera elaborazione del mito di Dioniso ispirata alle Baccanti di
Euripide, l’ultima opera scritta dal grande tragico greco. Le Baccanti sono
l’unica tragedia greca in cui compare il dio del teatro.
La sua presenza accende un lacerante dibattito all’ interno della comunità.
Il Dio più umano fra gli dei antichi, è assurta a figura centrale della
cultura del Novecento: Dio della maschera, della finzione necessaria, della
riflessione e dell’ ebbrezza, della ‘dolce violenza’, attinge all’ ambiguità
per mettere in crisi la rigidità di ogni configurazione identitaria.
Il suo mito ancora oggi è in grado di orientare diverse esperienze dell’immaginario
contemporaneo. Nelle nostre intenzioni lo spettacolo segnerà un percorso
teatrale di intensa coinvolgimento emotivo.
_______________________
Sabato 24 luglio, ore 21.30

Paolo Graziosi in

L’altro anfitrione
da Plauto
riduzione e traduzione Rino Marino

con Elisabetta Arosio, Rino Marino,
Toni Fornari, Vincenzo Ferrera

scene SergioTramonti
costumi Elena Del Guerra
musiche Ajmone Mantero

regia Paolo Graziosi, Elisabetta Arosio

Nota di regia
Quello di Plauto è, forse, l’archetipo che sta all’origine delle tante
versioni che hanno intrigato i più grandi autori di teatro di tutti i tempi,
a cominciare da Molière, passando per Kleist e Dryden, per finire con
Giraudoux, il quale ne scrisse la trentottesima versione, tanto per capire
quanti autori si siano confrontati con questo meraviglioso soggetto dei
doppi.
Arduo, quindi, per un uomo di teatro affrontarne oggi la messa in scena,
senza cadere nel già visto. Noi, partendo dalla bella traduzione tra prosa e
versi di Rino Marino, abbiamo preferito trattare il testo di Plauto come
fosse un canovaccio della commedia dell’arte, con quell’immediatezza comica
e sgangherata che fa del teatro d’attore un teatro per attori che vogliono,
prima di tutto, divertirsi e divertire.

Nota dell’autore
Una variazione sul mito dell’Anfitrione che, pur restituendo, talvolta alla
lettera, buona parte della struttura drammaturgica plautina e del testo
originale – sfrondato di arcaismi e ridondanze e quasi integralmente
reinventato nel finale – amplificandone le consonanze che la accostano, per
certi aspetti, a situazioni contemporanee che non esitano a sconfinare nelle
dinamiche della commedia all’italiana.
Riporta a una dimensione di cruda modernità, in cui tradimenti, gelosie,
sotterfugi, compromessi, meschinità, vizi e passioni umane e divine
delineano, in un gioco di doppi, equivoci e situazioni paradossali, un
intreccio comico di straordinaria efficacia che culmina nell’ immancabile
lieto fine dell’epilogo.
_______________________
Giovedì 29 luglio, ore 21.30
Centro Mediterraneo delle Arti
presenta

Edipo Re
da Sofocle e Pasolini
di Ulderico Pesce, con la collaborazione di Maria Letizia Gorga
collaborazione artistica Anatolij Vasil’ev

con Maria Letizia Gorga, Maximilian Nisi, Ulderico Pesce

rielaborazioni musicali Stefano de Meo

su musiche tradizionali dei popoli Arberesh stanziati in Basilicata e
Calabria,
canti Grecanici del Salento e della tradizione pastorale lucana

La storia narrata
Giocasta e Laio generano un bambino nonostante l’oracolo di Delfi gli abbia
detto: “Se avrete un figlio, ucciderà il padre e farà l’amore con la madre”.
Impauriti prendono il nuovo nato, gli legano i piedini ad un bastone come un
capretto e lo consegnano ad un pastore fedele che dovrà ucciderlo sulla
montagna.
I piedi del bambino sono molto gonfi per via delle strette della corda ecco
perché il pastore, per pietà, non lo uccide, e lo chiama Edipo, che in greco
antico significa “piedi gonfi”.
Edipo gioca con gli antichi campanacci delle vacche che il pastore usa per
la transumanza, cresce e diventa grande. Ad un incrocio, senza saperlo,
ammazzerà suo padre, e si accoppierà con sua madre.

Il nostro Edipo
Un testo scritto da Sofocle, reinterpretando il mito, nel 425 a.C., come può
essere messo in scena oggi cercando di non tradirlo ma di renderlo, nello
stesso tempo, comprensibile ad uno spettatore moderno?
Come sottrarsi dal desiderio di contaminare il testo fonte di Sofocle con la
rilettura cinematografica di Pasolini? E ancora, come fare a non lasciarsi
influenzare dagli studi di antropologia, legati al tema, portati avanti da
Ernesto De Martino e altri studiosi?
Per la rilettura del testo e la messinscena di Edipo Re siamo partiti da
questi interrogativi.
Nella messa in scena verrà data molta importanza alla ricostruzione dei
segni della memoria: la memoria del mondo pastorale e della transumanza,
quello dei primi ricordi di Edipo, che verrà ricreata portando in scena
enormi ed antichi campanacci realizzati in ottone e rame.
Il ruolo epico del coro, che non partecipa all’azione, è trasformato
scenicamente valorizzandone la sua connotazione lirica attraverso il
recupero di brani cantati seguendo la tradizione arberesche, grecanica e del
mondo pastorale lucano.
_______________________
Venerdì 30 luglio, ore 21.30
Arwen Films
presenta

Eleonora Brigliadori in

L’Atlantide di Platone
(rivelazioni e nuovi contenuti celati nell’anima di Platone)
adattamento teatrale in due atti dal “Crizia” di Platone
adattamento e traduzione originale Eleonora Brigliadori
con la collaborazione del grecista Prof. Alessandro Davico

voce di Platone Roberto Pedicini

Un nuovo sguardo si posa su Atlantide. In questo testo inedito, dalla
concezione modernissima, il pubblico stesso potrà rivelare e scoprire il
significato nascosto nel misterioso mito di Atlantide, rimasto irrisolto da
millenni. A rivelare la nuova tesi sarà l’Anima stessa di Platone,
impegnata, attraverso i secoli, nel lungo viaggio della “reminescenza”.
Il testo, fedele alla struttura dialogica degli scritti Platonici, si apre
nel contesto storico greco sotto la dominazione romana (529 d.C.).
Il governo dell’Imperatore Giustiniano ha purtroppo deciso la chiusura della
celeberrima Accademia Ateniese fondata dallo stesso Platone, istituzione che
vide la nascita, tra i tanti illustri allievi, quella del suo naturale
successore Aristotele. È l’ultimo giorno d’insegnamento in Accademia, una
vena di tristezza incombe, ma una vela è pronta a portarci, l’indomani,
verso altri lidi. L’ultima studentessa, Alma, ha scelto di presentare la sua
dissertazione proprio su Crizia, cercando una risposta agli enigmi d’Atlantide.
La drammaturgia sfonda ripetutamente la quarta parete del teatro. Realtà e
storia si espandono, in senso Apollineo, verso le sfere spirituali
introducendo la presenza dell’io Platonico come deus ex machina greco che
tutto avvolge e comprende ma, in senso rettilineo, la struttura temporale
esprime il mondo Dionisiaco individuale e lo affida direttamente al
pubblico.
Il percorso che l’anima compie per uscire dal labirinto delle incongruenze
richiede un’attività personale ed è l’identico percorso del pubblico che,
arriverà alla fine a trarre le dovute conclusioni.
In scena gli elementi simbolici del labirinto Atlantideo si trasformano, in
continua evoluzione, mossi dall’Anima, finché, da frammenti incongruenti,
prendono una “forma” che è “essenza e sostanza” stessa del mito, secondo la
più autentica logica Platonica.
Al pubblico la straordinaria emozione di arrivare, insieme all’anima di
Platone stesso, forse ancora tra noi, alle proprie conclusioni. Un excursus
visivo cognitivo, un connettere di ambiti e relazioni inattesi che fanno
affiorare e corroborano, inequivocabilmente, la nuova sorprendente
interpretazione del testo.
_______________________
guarda messaggio dell'anno scorso
http://groups.google.it/group/infonapoli-newsletter/msg/5d0b0ee9ce720df3

Gino Di Ruberto [GMAIL]

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Jul 17, 2010, 12:30:32 AM7/17/10
to Gino Di Ruberto [GMAIL], InfoNapoli...@googlegroups.com

"Gino Di Ruberto [GMAIL]" ha scritto nel messaggio
http://groups.google.it/group/infonapoli-newsletter/msg/fcd7ed8fafc2ed96?hl=it
:

> Sito ufficiale:www.teatridipietra.org
>
> Numero Verde Informazioni e Prenotazioni:
> 8000.240.60
> [.....]

> _______________________
> Sabato 17 luglio, ore 21.30
> La Giostra Teatro
> presenta
>
> Antigone Circus
> di Maria Angela Robustelli e Flavia Chiarolanza
>
> con
> Maria Angela Robustelli, Marianna Robustelli, Alessandra Mirra,
> Odile Saye, Angela Saravo, Giorgia Guarino, Marina Cavaliere, Luca Narciso
>
> tammorre Francesco Divaio, didjeridoo Alberto Spisso
>
> realizzazione scene Pietro Castiello
> luci Niko Mucci
> registi collaboratori Pasquale Marco Napolitano, Valeria Tavassi
> direttore di scena Alfonso D'auria
> assistente alla regia Luca Narciso
>
> regia e costumi Maria Angela Robustelli
>
> "Eros, indomito in lotta, Eros che tutto investi, che sulle molli gote d'una
> fanciulla hai soste di vigile riposo, e visiti le chiuse capanne agresti e
> sei l'oltremarino viandante, cui sottrarsi fuggitivo nessuno pu�, che sia

> degli immortali o degli uomini effimeri di breve giornata". Sofocle,
> Antigone.
> Antigone Circus racconta di figure femminili memorabili. Medea, Antigone,
> Fedra, Elettra, Cassandra, Elena, Clitennestra. Immaginate di trovarle
> tutte
> riunite in un circo-prigione, come in un incubo prima di essere giudicate.
> La lente d'ingrandimento attraverso cui vengono presentate queste mitiche
> figure femminili, � il tema dell'eros, inteso come incapacit� umana di

> controllare ragionevolmente gli impulsi della passione erotica (Fedra,
> Medea, Elena), come forte legame con la famiglia d'origine, che genera
> vendetta e sacrificio (Antigone, Elettra), o ancora come giogo di guerra,
> o
> pi� di tutto, come colpa da espiare.

> La passione, il dolore femminile, diventa un modello per il dolore e la
> passione degli uomini senza distinzioni di sesso.
> Sette giovani attrici con storie ed etnie diverse che si muovono in uno
> spazio scenico circolare che rimanda ad un vecchio circo, e che si
> esprimono
> nei vari linguaggi teatrali (canto, danza, mimo, percussioni).
> Le colpe, le responsabilit�, le passioni riaffiorano come in un monologo

> joyciano al cospetto di un uomo-prigioniero sotto mentite spoglie, che le
> prigioniere credono una di loro e che a sorpresa paleser� la sua vera
> identit�.
> Un intenso dibattito sui sentimenti pi� profondi dell'universo femminile e

> i
> suoi turbamenti sottolineati dalla musica immortale di Shostakovich.
> Amore, odio, gelosia, vendetta e sullo sfondo la violenza e l'orrore della
> guerra.
> _______________________
> [.....]

Altro articolo riguardante specificamente lo spettacolo del 17 luglio
da
http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=34950

Antigone Circus

La rassegna Teatri di Pietra 2010 - Pausilypon proseguir� sabato 17 luglio
2010,
ospitando, nel meraviglioso sito di Villa Imperiale Posillipo a Napoli, lo
spettacolo Antigone Circus di Maria Angela Robustelli e Flavia Chiarolanza,
con
la regia e i costumi a cura di Maria Angela Robustelli.

Presentato da La Giostra Teatro, l'allestimento, liberamente tratto da una
pi�ce
di Flavia Chiarolanza, si avvale della presenza, in scena, di Maria Angela


Robustelli, Marianna Robustelli, Alessandra Mirra, Odile Saye, Angela
Saravo,

Giorgia Guarino, Marina Cavaliere, Luca Narciso, con l'accompagnamento
musicale
delle tammorre di Francesco Divaio e il didjeridoo di Alberto Spisso. La
realizzazione delle scene � a cura di Pietro Castiello, le luci di Niko
Mucci.

Antigone Circus, tragedia che "combina" Sofocle, Euripide e Hitchcock,


racconta
di figure femminili memorabili. Medea, Antigone, Fedra, Elettra, Cassandra,
Elena, Clitennestra. Immaginate di trovarle tutte riunite in un
circo-prigione,
come in un incubo prima di essere giudicate.

La lente d'ingrandimento attraverso cui sono presentate queste mitiche
figure
femminili, � il tema dell'eros, inteso come incapacit� umana di controllare


ragionevolmente gli impulsi della passione erotica (Fedra, Medea, Elena),
come
forte legame con la famiglia d'origine, che genera vendetta e sacrificio

(Antigone, Elettra), o ancora come giogo di guerra, o pi� di tutto, come
colpa
da espiare.

La passione, il dolore femminile, diventa un modello per il dolore e la
passione

degli uomini senza distinzioni di sesso. In scena sette giovani attrici, con
storie ed etnie diverse, si muovono in uno spazio circolare che rimanda a un


vecchio circo, e che si esprimono nei vari linguaggi teatrali (canto, danza,
mimo, percussioni).

Le colpe, le responsabilit�, le passioni riaffiorano come in un monologo


joyciano al cospetto di un uomo-prigioniero sotto mentite spoglie, che le

prigioniere credono una di loro e che a sorpresa paleser� la sua vera
identit�.

Un intenso dibattito sui sentimenti pi� profondi dell'universo femminile e i


suoi turbamenti sottolineati dalla musica immortale di Shostakovich.

Una vicenda di amore, odio, gelosia, vendetta, che si muove sullo sfondo
della


violenza e l'orrore della guerra.

"Eros, indomito in lotta, Eros che tutto investi, che sulle molli gote d'una


fanciulla hai soste di vigile riposo, e visiti le chiuse capanne agresti e
sei

l'oltremarino viandante, cui sottrarsi fuggitivo nessuno pu�, che sia degli
immortali o degli uomini effimeri di breve giornata". (Sofocle, Antigone).

Antigone Circus, da Euripide
Napoli, Villa Imperiale di Posillipo - sabato 17 luglio 2010
Ingresso da Grotta di Seiano (Via Coroglio) ore 20.30, inizio spettacolo ore
21.30


Info e prenotazioni al numero verde 800024060 email
in...@capuanticafestival.it

Il costo dei biglietti � di euro 12 (intero) e di euro 10 (ridotto)


Gino Di Ruberto [GMAIL]

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Jul 24, 2010, 3:00:53 AM7/24/10
to InfoNapoli Newsletter
Altro articolo riguardante specificamente lo spettacolo del 24 luglio

da
http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=35002

L’altro anfitrione

La rassegna Teatri di Pietra 2010 – Pausilypon, nel suggestivo
scenario di
Villa Imperiale Posillipo a Napoli, ospiterà, sabato 24 luglio 2010,
l’attore
Paolo Graziosi in L’altro anfitrione da Plauto, allestimento al suo
debutto
in scena, che si avvale della riduzione e la traduzione di Rino
Marino.

Ad affiancare, in scena, Graziosi saranno Elisabetta Arosio, Rino
Marino,
Toni Fornari, Vincenzo Ferrera. Le scene sono a cura di Sergio
Tramonti, i
costumi di Elena Del Guerra, le musiche di Ajmone Mantero, per la
regia di
Paolo Graziosi ed Elisabetta Arosio.
Quello di Plauto è, forse, l’archetipo che sta all’origine delle
tante
versioni che hanno intrigato i più grandi autori teatrali di tutti i
tempi,
a cominciare da Molière, passando per Kleist e Dryden, per finire con
Giraudoux, che ne scrisse la trentottesima versione, per comprendere
quanti
autori si siano confrontati con questo meraviglioso soggetto dei
doppi.

Considerata solitamente tra le ultime di Plauto, questa famosa
commedia si
ispira al mito della nascita di Ercole. Gli dei, come tipico della
cultura
greco-latina, sono "umanizzati" e si mostrano spesso tanto gelosi,
possessivi, superbi e "desiderosi" di soddisfare i propri voleri da
acquisire sembianze umane. E’ un’opera molto curiosa anche per la sua
attualità, c’è l’inserimento del tema del divorzio e non tratta in
modo
particolare solo il rapporto marito-moglie, ma anche quello ben più
sentito
al tempo di signore-servo. Servo che, in qualità di uomo di fiducia
del
signore, è libero di esprimere giudizi e opinioni e che, in realtà, è
il
co-protagonista. Rapporti che appaiono troppo "moderni" e irreali
quasi a
voler indicare un modello di libertà, forse anche politica, che,
probabilmente, non esisteva.

Arduo, quindi, per un uomo di teatro affrontarne oggi la messa in
scena,
senza cadere nel già visto. Partendo dalla bella traduzione tra prosa
e
versi di Rino Marino, questa messa in scena preferisce trattare il
testo di
Plauto come fosse un canovaccio della commedia dell’arte, con
quell’immediatezza
comica e sgangherata che fa, del teatro d’attore, un teatro per
attori, per
divertirsi e divertire.

La riduzione di Rino Marino è una variazione sul mito dell’Anfitrione
che,
pur restituendo, talvolta alla lettera, buona parte della struttura
drammaturgica plautina e del testo originale, sfrondato di arcaismi e
ridondanze e quasi integralmente reinventato nel finale, ne amplifica,
per
certi aspetti, le consonanze con situazioni contemporanee, che non
esitano a
sconfinare nelle dinamiche della commedia all’italiana.

Riporta a una dimensione di cruda modernità, in cui tradimenti,
gelosie,
sotterfugi, compromessi, meschinità, vizi e passioni umane e divine
delineano, in un gioco di doppi, equivoci e situazioni paradossali,
un
intreccio comico di sorprendente efficacia, che culmina nell’
immancabile
lieto fine dell’epilogo.

L’altro anfitrione, da Plauto
Napoli, Villa Imperiale di Posillipo – sabato 24 luglio 2010
Ingresso da Grotta di Seiano (Via Coroglio) ore 20.30, inizio
spettacolo ore
21.30
Info e prenotazioni al numero verde 800024060 email
in...@capuanticafestival.it
Il costo dei biglietti è di euro 12 (intero) e di euro 10 (ridotto)

Assistente2

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Oct 9, 2010, 12:37:12 AM10/9/10
to Gino Di Ruberto [GMAIL], infonapoli...@googlegroups.com
> _______________________
> guarda messaggio dell'anno scorso
> http://groups.google.it/group/infonapoli-newsletter/msg/5d0b0ee9ce720df3

guarda messaggio di due anni fa
http://groups.google.it/group/infonapoli-newsletter/msg/80d5e348f5cf2d3a
paragrafo 5.4;
guarda messaggio di tre anni fa
http://groups.google.it/group/infonapoli-newsletter/msg/eaff71f7ba91382f
parte 2: ultima rassegna

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