Google Gruppi non supporta più i nuovi post o le nuove iscrizioni Usenet. I contenuti storici continuano a essere visibili.

[AL] Il Miceneo. (4/C) Le lingue pregreche, terza parte.

3 visualizzazioni
Passa al primo messaggio da leggere

Riccardo Venturi

da leggere,
29 mar 2002, 15:52:2729/03/02
a

Riccardo Venturi
IL MICENEO
___________________________________________

3. Le lingue pregreche. Terza parte.

3.9
Almeno per una parte del materiale linguistico pregreco esiste pero' una
soluzione decisamente preferibile di quella "pelasgica": l'unione alle
lingue del gruppo "anatolico" (ittita-luvio). Senza scendere in qui in
particolari fonologici, specialmente il trattamento delle mute nel
pregreco si accorda abbastanza bene con quello che si ha nelle lingue
anatoliche ed e' in ultima analisi da ricondursi dall'influsso di
antiche popolazioni preindoeuropee. Questa ipotesi e' avvalorata dai
numerosi nomi di persona di Creta e Pilo che non sono spiegabili col
greco, ma corrispondono esattamente a nomi della tradizione cuneiforme e
della piu' recente tradizione anatolica.

3.10
I Misi, i Bitini e i Frigi che invasero l'Anatolia hanno accolto nomi
geografici dello strato "egeo-anatolico" formato da precedenti abitatori
anarii. Nelle lingue "anatoliche" (ittita, luvio, licio, lidio) anche il
lessico nominale e' fortemente mescolato di elementi stranieri; percio'
molte parole e molti nomi propri del substrato anatolico in Grecia
possono essere originariamente non indoeuropei.

3.11
Nel ciclo di post relativi all'Etrusco avevo parlato a lungo della
celebre "Stele di Lemno". Rimandando quindi a quel ciclo per una
trattazione piu' ampia, mi limito qui a ricordare che la Stele di Lemno
e' una doppia iscrizione ritrovata nel 1885 in quell'isola, dove secondo
Tucidide (1, cit.) abitavano prima i < Tyrsênói >, ovverossia i
"Tirreni". Un'approfondita analisi linguistica del testo ha fornito la
prova sicura che a Lemno, ancora nel VI secolo a.C., viveva una lingua
strettamente affine all'Etrusco (e quindi sicuramente non indoeuropea).

3.12
Lingue anelleniche a Creta sono gia' attestate nel noto passo
dell'Odissea (t 175 ss.), secondo il quale nella grande isola erano
parlate lingue diverse l'una accanto all'altra nel medesimo territorio
( < állê d'állôn glôssa memigménê > ); accanto agli < Achaiói > e ai
< Dôriées >, greci, sono nominati gli < Eteókrêtes >, i < Kýdônes > e
anche i < Pelasgói >. In una di queste lingue e' ragionevole supporre
che siano redatti i testi della finora indecifrata "Lineare A";
dall'Egitto, su un papiro magico di medicina, ci e' pervenuta una
formula cretese di scongiuro contro una malattia, in una lingua
totalmente sconosciuta, che purtroppo e' riprodotta in modo assai oscuro
nella scrittura egiziana. Completamente diversa da questa e' la
cosiddetta lingua "eteocretese", della quale ci sono invece pervenuti
numerosi frammenti in alfabeto greco (da Praisos e Deros). Essi
appartengono ad un'epoca che va dal VI fino al IV secolo a.C., e un
piccolo frammento del III secolo presenta addirittura ancora una linea
redatta in "Lineare A". All'infuori di questi, un resto di tale lingua
ci e' pervenuto da una localita' del tutto diversa, cioe' in un
frammento protosiculo ("sicano") provenienta da Hybla Heraea, che nel
suono coincide esattamente con uno dei testi provenienti da Praisos.

3.13
Non si sa invece nulla sulla lingua dei geroglifici impressi con stampi
sul "disco di Festo". Alcuni hanno ipotizzato anche qui una qualche
affinita' strutturale con l'Etrusco (al pari dell'iscrizione di Lemno),
ma la cosa sembra essere qui assolutamente fuori luogo. Ciononostante,
delle tracce Etrusche compaiono effettivamente a Creta; una certa
quantita' di toponimi riecheggia con buona sicurezza antroponimi
Etruschi, ad es. < Mýrina >, nome di citta' a Creta, a Lemno e in Misia,
direttamente confrontabile col gentilizio Etrusco < Murina >. Affinita'
non sicure con soprannomi etrusco-latini affiorano anche nel Miceneo: il
caso forse piu' "clamoroso" e' < ki-ke-ro > (da Cnosso), apparentemente
identico al latino < Cicero >, cioe' "Cicerone".

3.14
Ma in generale, nell'epoca in cui comincia per noi la storia ellenica
vera e propria, la popolazione originaria non greca era gia' stata
assorbita dagli Elleni, come osserva Erodoto a proposito dei "Pelasgi"
dell'Attica (1, 57, 3): < tò Attikòn éthnos eòn Pelasgikòn háma tê(i)
metabolê(i) tê(i) es Héllenas kaì tèn glôssan metémathe > "il popolo
Attico, che era Pelasgico, assieme al mutamento in Elleni muto' anche di
lingua". Non e' esagerato affermare che la fusione tra gli Indoeuropei
provenienti dal nord con la civilta' mediterranea, ricca e raffinata,
diede origine a quel tipo di civilta' che giunse alla piu' alta
perfezione nell'arte e nella politica e conservo' al popolo Greco una
posizione guida nel campo dello spirito.

3.15
L'influsso della civilta' pregreca traspare anche nei nomi delle
numerose divinita' greche. Delle divinita' indoeuropee, soltanto poche
sono rimaste ai Greci: il dio supremo < Zéus (patêr) >, latino
< Iuppiter /gen. Iovis >, latino arcaico < Diespiter >, vedico
< Dyauh (pitâ) > e il dio pastorale < Pán >, omerico e dialettale
< Páôn >, avvicinabile forse al sanscrito < Pûsan >. I luoghi del culto
e l'Olimpo del mito si animarono invece di molte nuove figure.
Originariamente erano almeno in parte divinita' protettrici che si
invocavano in determinate circostanze della vita e come patroni di
singole professioni, in parte divinita' locali, il cui culto si era
sviluppato in collegamento con qualche particolare localita' (un monte,
una sorgente) e di qui si era diffuso. Un gran numero di queste
divinita' locali derivava sicuramente dall'epoca pregreca. Cosi', per
citare l'esempio piu' "lampante", < Athána / Athénê > "Atena", l'antica
dea protettrice di Atene onde la citta' stessa prese il nome di
< Athênai > e per cui, in seguito, la dea fu rinominata
< Athênáia > "Ateniese" (alla base della forma attica classica contratta
< Athênâ >. Nel mito greco, Atena compare come < thygátêr Diós >
"figlia di Zeus" al posto dell'indoeuropea < Êôs > "Eos, Aurora", che in
origine aveva questo titolo (nel < Rgveda > si ha < Usâh > come
< duhitâ Divah > "figlia di Dyauh"), ma che presso i Greci impallidi'
come dea.

< Ath-ána >, inutile persino farlo notare, e' formato con il medesimo
suffisso pregreco di toponimi come < Kyrénê > "Cirene", < Peirána >
(sorgente pubblica presso Corinto) e, ovviamente, < Mykânai >
( < Mykênai > ) "Micene".

___________________________________________________

4C. Continua.

--
|*Riccardo Venturi*|Er muoz gelîchesame die leiter abewerfen so
er an îr ûfgestigen ist | Via Garibaldi 41, 57122 Livorno |
05 86 88 58 75 | 34 02 46 18 74 | venturi(*)email.is |
venturi(*)mol.mn |http://utenti.tripod.it/Guctrad/alamanno.html |
http://utenti.tripod.it/Balladven/index.html

0 nuovi messaggi