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Scientology e il New Yorker

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Alessia Guidi

da leggere,
11 ott 2011, 04:07:3111/10/11
a

A febbraio 2011 "The New Yorker" usci' con un lungo articolo a firma
Lawrence Wright, "The Apostate" (qui in italiano:
http://xenu.com-it.net/txt/newyorker01.htm )

Il pezzo ripercorre la storia Scientology di Paul Haggis, il
regista/sceneggiatore premio Oscar che nel 2009 lascio' pubblicamente
la chiesa (qui la sua lettera a Tommy Davis
http://xenu.com-it.net/txt/haggis.htm )

Wright sta scrivendo un libro sullo stesso argomento, la cui uscita
dovrebbe essere ormai prossima.

Recentemente, "Freedom Magazine" (la versione originale e "casa madre"
del nostrano "Diritti dell'Uomo" della Chiesa di Scientology) ha
pubblicato la sua "confutazione" all'articolo di Wright, e lo ha fatto
alla sua solita maniera.

La serie di articoli non e' datata e potete trovarla qui:
http://www.freedommag.org/special-reports/new-yorker/a-joint-haggis-wright-production-the-apostate.html

L'accusa principale della Chiesa di Scientology e' che Wright sarebbe
un bugiardo e un apostata (lascio' la chiesa metodista molti anni fa)
che per il suo articolo si e' affidato unicamente a fonti bugiarde e
apostate. Il suo articolo sarebbe "balderash", un cumulo di
sciocchezze.

La pagina di "Freedom" riporta in apertura l'ormai nota citazione di
B. Wilson sugli apostati. Frase estrapolata dal suo contesto originale
che ormai e' diventata il mantra della chiesa e dei suoi accoliti, e'
stata ripostata anche qui innumerevoli volte per screditare le
esperienze negative degli ex.

Si asserisce che, prima di andare in stampa, Wright invio' a
Scientology un elenco di un migliaio di domande di chiarimento.
Risulto' che "il 59%" di quelle richieste di chiarimento si riferiva a
"falsit�" che la chiesa corresse. Ciononostante, Wright mando' in
stampa l'articolo.

Leggendo la confutazione di "Freedom" non mi e' chiaro quante
richieste di correzione della chiesa Wright accolse. L'articolo doveva
infatti uscire a sett. 2010 ma e' uscito a feb. 2011, 5 mesi dopo il
previsto. Evidentemente c'e' stato un grosso lavoro di riscrittura
della stesura originale.

Non mi e' chiaro quali sarebbero le "falsita'" riportate da Wright. Se
il 59% delle sue domande si basava su falsita' che la chiesa avrebbe
corretto con 48 raccoglitori di "prove", non mi e' chiaro qual e' il
(come minimo) 41% di cose riportate giuste.

Non nego che potrebbe essere colpa mia, infatti potrei non aver letto
con la necessaria attenzione il lunghissimo, noiosissimo e
scontatissimo articolo di Freedom redatto dagli "esperti comunicatori"
della Chiesa di Scientology. Chiedo aiuto agli amici di "Etica e
Verita'" (http://eticaeverita.wordpress.com) affinche' chiariscano i
miei dubbi.

Confesso pure che ho smesso di leggere a pagina 7 di 14, dando solo
un'occhiata random alle rimanenti. Ho smesso di leggere perche' si
tratta del solito noto, trito e ritrito "dead agenting" contro tutto e
tutti. Contro il giornalista, il giornale, il suo direttore, il
regista Haggis, i suoi collaboratori e quelli del giornale, contro le
fonti di Wright, cioe' gli "apostati bugiardi".

I redattori dell'articolo hanno scavato nella vita privata e
professionale di tutti e hanno costruito il solito olezzante
minestrone di banalita' e di frasi citate fuori contesto. Cio' che
manca e' solo e soltanto cio' che ci sarebbe dovuto essere: una
critica DI MERITO all'articolo.

Invece abbiamo il solito attacco personale, quella strategia fatta di
diffamazioni, denigrazioni, illazioni sul personale e il privato,
strategia molto spesso utilizzata anche qui su FIRS e spazi limitrofi
da alcuni che si professano e presentano come "ex scientologist", ma
che continuano a dimostrare il loro attaccamento alla filosofia
hubbardiana su come controbattere alle critiche: prendersela con il
messaggero e cercare di farlo a pezzi, distogliendo cosi' l'attenzione
dai contenuti del messaggio.

Ma torniamo alla lunga tirata di "Freedom": e' chiaro che gli unici
lettori che potrebbero darle qualche credito sono i seguaci di
Scientology. L'articolo e' scritto per loro, gente poco abituata ad
usare il senso critico e molto indottrinata alle "formule"
hubbardiane. Tanto poco avvezza all'uso della propria testa che
evidentemente non rilevano cio' che salta subito all'occhio:

se tutti questi "apostati" che Wright (anch'egli "apostata") ha usato
come fonti per il suo articolo sono persone cosi' spregevoli, perche'
la Chiesa di Scientology, l'unica "tecnologia spirituale" al mondo
capace di "rendere l'abile piu' abile" e risanare i "poco di buono",
se li e' tenuti stretti per tanti anni, facendoli addirittura arrivare
ai vertici della chiesa? Oppure li ha usati come "poster boy"?
Perche' dopo 20, 30, 40 anni di appartenenza, queste persone sono
ancora cosi' dei "poco di buono"?

Non dimentichiamo che Wright ha scritto il suo articolo sui racconti
di

- Haggis, famoso regista che e' stato scientologo per 30 anni. 30 anni
di affiliazione e "consulenza pastorale" non sono stati capaci di
"raddrizzarlo"? Come mai non e' stato espulso?

- Marty Rathbun, oltre 30 anni in Scientology dove ha raggiunto i
vertici. Era il secondo in comando dopo Miscavige, Inspector General
di RTC;

- Mark Rinder, quasi 50 anni in Scientology dove ha raggiunto i
vertici, era infatti il capo internazionale dell'Ufficio degli Affari
Speciali e il portavoce capo della chiesa;

- Amy Scobee, 30 anni in Scientology, ha lavorato alle dirette
dipendenze di Miscavige ed e' stata a capo del Celebrity Centre di Los
Angeles;

- Jeff Hawkins, 40 anni in Scientology, ha lavorato alle dirette
dipendenze di Hubbard e di Miscavige, e' stato il direttore mondiale
del marketing della chiesa;

ecc. ecc.

Tutta gente che ha trascorso l'intera vita adulta nella chiesa e che
oggi viene dipinta come bugiarda, infingarda e criminale.

Se l'albero lo si giudica dai suoi frutti, la Chiesa di Scientology ci
sta dicendo che i frutti di una vita trascorsa in Scientology sono dei
frutti marci. Sta implicitamente ammettendo il proprio fallimento.



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