Fwd: Carmina burana e porcate interlinguistiche

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Roberto Tognelli

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Jun 7, 2024, 6:59:30 AMJun 7
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Sul gruppo non ci sono minorenni, e auspico che nessuno, comunque, si scandalizzi se per una volta tratto un argomento un filo pruriginoso 😮
Ma se tu che mi leggi hai problemi con il linguaggio osceno o con idee che possono offendere la morale comune (?), allora ti prego di fermarti qui e chiudere questa mail.

In preparazione della serata di martedì 11 giugno (Carmina Burana al Circolo Fornaci), mi sono proposto di raccogliere materiale e cercare di chiarire alcuni dubbi che avevo sia sul piano musicale che linguistico.
C'era un dubbio enorme, in effetti, sul titolo di uno del 24 brani che compongono l'opera, brano e titolo in latino.
Allora ho rintracciato il miglior latinista di mia conoscenza e gli ho sottoposto la questione.
Ne è uscita fuori una risoluzione che trovo estremamente sorprendente, che riporto qua, anche a titolo di invito per la serata :-)
Non scandalizzatevi; ma piuttosto meravigliatevi di come certe cose siano sotto i nostri occhi e rimangano invisibili, talvolta per sempre, o finché qualcuno non fruga a dovere, a costo di sporcarsi le mani.

Rob




Da: Roberto Tognelli <rob...@tognelli.it>
Inviato: giovedì 6 giugno 2024 22:55
A: Giampaolo Francesconi <>
Oggetto: Carmina burana e porcate interlinguistiche
 
La faccio breve, taglio tutto il resto, vado al sodo – perché questa sulla rete non la risolverò mai...

Mi sono fatto un'idea; scandalosa, forse, ma per me è realistica. Guarda che giro intorno ai Carmina da anni... 
Carmina è in realtà una escalation, è una vera e propria commedia: è la storia della conquista di una fanciulla da parte di un ragazzo per avere amore carnale, stop. E non parla di altro.
Il ragazzo ci prova, la corteggia prima all'aria aperta, poi la parentesi oscura della taverna, poi puer cum puellula moraretur in cellula, e lì la tipa finalmente cede, fanno le loro cose, e lui la ringrazia a dovere celebrando la bellezza bla bla bla (hai presente Azzo da Melk ne Il nome della rosa, "pulchra sunt ubera quae paululum supereminent et tument modice"?), fine.
Trascuro tutto il resto e vo al dunque (ti scandalizzerai della mia idea).

Quando siamo quasi al dunque il coro maschile canta (ma a cappella, senza accompagnamento, cioè più incisivamente):


Si puer cum puellula
moraretur in cellula,
felix coniunctio.
Amore suscrescente,
pariter et medio
propulso procul tedio,
fit ludus ineffabilis
membris, lacertis, labilis.

Immediatamente dopo, lo stesso coro maschile, con accompagnamento strumentale canta:


Veni, veni, venias,
ne me mori facias,
hyrca, hyrce, nazaza,
trillirivos!

Pulchra tibi facies,
oculorum acies,
capillorum series,
a quam clara species!

Rosa rubicondior,
lilio candidior,
omnibus formosior,
semper in te glorior!

Il titolo del n. 20 "Veni veni venias" è universalmente tradotto  "Vieni, vieni, vieni" (e il n. 9, Chume, chume, geselle min! (alto tedesco) è tradotto "Vieni, vieni mio dolce compagno").
(Vedi questa pagina.)

NON MI TORNA!!

"Veni" è fino a prova contraria un indicativo perfetto anche se non ci fosse Cesare a urlarmelo (Veni, vidi, vici); e "venias" è ovviamente un congiuntivo ottativo: "che tu venga!".
Dunque penso a quel titolo come a "Io sono venuto, sono venuto: e ora possa tu venire!". Mi sbaglio?!?

A questo punto è impossibile non chiedersi: ma l'italiano volgare "venire" per "avere un orgasmo" è mai possibile che in latino (in qualche latino, in qualche tempo) si esprimesse (anche) con la stessa parola?

Vai, dimmi la tua. E  non ridere, cazzo. Guarda che porcate anche peggio di questa ce ne sono nei Carmina...


Rob





---------- Forwarded message ---------
Da: Giampaolo Francesconi <giamp.fr...@gmail.com>
Date: ven 7 giu 2024 alle ore 11:18
Subject: R: Carmina burana e porcate interlinguistiche
To: Roberto Tognelli <rob...@tognelli.it>


Caro Roberto,

Sulla questione, assai "cazzuta" che poni, ti avrei potuto rispondere anche in proprio. Ho comunque chiesto un'expertise alla migliore latinista che abbia sotto mano, ma non in senso stretto, e abbiamo convenuto, convintamente, che si possa, se non addirittura, si debba interpretare in termini orgasmici. L'auspicio è proprio quello, che il godimento sia pieno e buono. "Che tu venga!", che tu possa venire, che tu possa venire, cazzo! Sono andato oltre la lettera, ma spero ti sia sufficiente il senso.

A presto,
Giampaolo




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FRUSTRA FIT PER PLURA QUOD POTEST FIERI PER PAUCIORA
(Non vi è motivo alcuno per complicare ciò che è semplice)
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