Squinzano Marcia Sinfonica Spartito Pdf 22

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Ronald Bonk

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Jul 14, 2024, 9:10:34 AM7/14/24
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Era il 29 dicembre 1895 quando nel piccolo paesino di Casapulla nacque un uomo che avrebbe fatto della musica bandistica unarte; fu battezzato sotto il nome di Giovanni Orsomando. Grazie allaiuto del padre, fin da bambino intraprese lo studio del clarinetto, di cui divenne abile ed esperto. Divenuto grande ufficiale dellesercito, la sua maestria lo indusse ad essere proclamato solista clarinettista nella 77banda di Fanteria dellEsercito Italiano, conquistando in seguito il titolo di sottotenente. Diplomatosi nel 1922 in composizione e strumentazione per banda presso il prestigioso conservatorio napoletano di San Pietro a Majella, collabor e fu nello stesso tempo allievo di grandi maestri quali, Francesco Cilea, Camillo De Nardis e Raffaele Caravaglios. in quegli anni che ottenne il suo primo successo, grazie alla composizione di una marcia sinfonica firmata con il titolo di Annina dedicata alla moglie.
Divenuto direttore della banda di Lavello, nel 1925, fond grazie alla sua passione e al suo spirito di iniziativa, una delle prime scuole musicali, dirigendo, insegnando e componendo. Fu autore di molteplici marce sinfoniche tra cui: Lavello in festa, Marcia dei fiori, Fulgida, Nostalgia, Gaia, Pupetta innamorata, Anima festosa e Cuore abruzzese ritenuto vero e proprio manifesto del suo genere, non che garant con la sua grande tecnica professionale un rinnovamento ed una rinascita musicale della Banda. Pass la maggior parte della sua vita a Caserta trasferendosi pi volte a Roma, citt nella quale trascorse i suoi ultimi anni prima di spegnersi nel 1988 lasciando un segno indelebile nella storia della musica.
Al suo nome, ormai di fama internazionale, legata, ancora tutt oggi, una scuola bandistica sorta nel 1955. Il comune, negli anni dellamministrazione Bosco, ha voluto ricordare questuomo intitolando a suo nome una strada antistante la villa comunaleVia Giovanni Orsomando, e organizzando in suo onore e per non dimenticare, raduni e manifestazioni bandistiche che facciano ripercorrere le tappe del suo successo.

squinzano marcia sinfonica spartito pdf 22


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La marcia sinfonica una composizione musicale figlia della marcia comune, destinata alle formazioni bandistiche e tipica dell'Italia, da cui si diffusa in tutto il mondo assurgendo a forma standard delle marce concertistiche nelle varie tradizioni nazionali.[1][2] Si differenzia dalla forma base della marcia (militare) per la sua destinazione puramente artistica, che ne fa una composizione di maggior respiro e di pi ampia libert e complessit formale.[3]

La marcia sinfonica ha origine in Italia tra fine Ottocento e inizio Novecento, quando in Abruzzo, Puglia, Basilicata e in generale nel Meridione emerge quella tradizione bandistica che, ininterrottamente fino alla contemporaneit, anima il folklore delle citt nelle feste civili e religiose. Si sviluppa cos, per mano dei compositori di musica per banda (tipicamente direttori della stessa), una nuova forma musicale che coniuga la sonorit dell'orchestra di fiati con la predilezione popolare per le arie d'opera, prendendo le mosse dal genere bandistico per eccellenza, la marcia.[4]

Un'ipotesi concreta sull'origine della marcia sinfonica vuole che essa discenda pi specificamente dal paso doble, la marcia-danza torera spagnola: a deporre in tal senso sarebbe la comune tensione a produrre ampie e gradevoli melodie, unita all'atavico legame tra l'Italia meridionale e la cultura spagnola, retaggio dei secoli della dominazione e ancora presente nella scuola napoletana che forma o influenza i compositori dell'epoca.[5] Tra i pionieri di questo filone si annoverano il molisano Crisanto Del Cioppo, filogaribaldino e fondatore della banda di Bomba, e un suo allievo, l'abruzzese Luigi Marchetti, considerati rispettivamente il primo ad applicare alla banda il passo doppio e il primo a diffonderlo.[6][7][8]

Nel primo Novecento il passo doppio si dimostra per stile un chiaro antesignano della marcia sinfonica in composizioni come Abruzzo forte e gentile di Carlo Della Giacoma. La prima notizia certa di un pezzo denominato marcia sinfonica riguarda tuttavia la banda di Bitonto guidata da Davide Delle Cese, il quale gi nel giugno 1894 dirige tale propria composizione a Roma, sostituendo una banda militare.[5]

La marcia sinfonica fiorisce nel corso del XX secolo nell'opera di numerosi specialisti, tanto in Italia, dove entra nel repertorio concertistico di tutte le bande e resta tradizionale delle manifestazioni popolari del Meridione (specie, ma non solo, le processioni religiose), quanto all'estero, dove diventa paradigma delle marce da concerto.[1] Ci specialmente negli Stati Uniti, per opera di direttori di banda d'origine italiana. Varie sono le composizioni esportate con successo, dall'Inglesina di Delle Cese a Banda Sucre, Olandese e Olimpica di Orsomando, edite nei Paesi Bassi.[9][10]

Fulvio Creux vede nel genere l'equivalente italiano meridionale del valzer viennese, come espressione di un ambiente sociale che si rispecchia nella musica, ferma restando la distanza tra le due realt. Ci pare riflettersi nella stessa tendenza degli autori ad attribuire alle composizioni un titolo indipendente dal contenuto e legato arbitrariamente ai luoghi, o talvolta evocante un nome di donna.[11]

Rispetto al rigoroso impianto della marcia comune, la marcia sinfonica si caratterizza per una libert di forma e contenuto che non permette di inquadrarla in uno schema universale. Nell'insieme, il suo carattere tende alla rapsodia e ha natura festosa, ma pu enormemente variare anche nel corso della stessa composizione: dall'eroicit, alla gaiezza, all'elegia secondo i temi volta a volta esposti. Il metro pi diffuso il 44 eseguito a un tempo poco pi lento del tempo di marcia militare. La composizione per si dilata fino a una durata anche molto superiore (da cinque a otto minuti rispetto ai canonici tre o quattro della marcia tout court). L'armonia tende a una maggiore complessit. La struttura della composizione si caratterizza spesso per l'impiego dell'imitazione contrappuntistica con virtuosismo del clarinetto, per lo squillo fortissimo di tromba che marca l'avvicendarsi degli episodi, per la trionfalit e festosit della coda, anch'essa eseguita fortissimo e accompagnata da figure ribattute (ottavi), mentre il canto ripropone il secondo tema o pi di rado un altro gi esposto. Complessivamente la struttura si richiama a modelli romantici e in particolare wagneriani, con vari stereotipi sinfonici.[12]

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