Smarrito getto redini
sul collo del mio cavallo,
confido nel suo istinto
per ritrovar la mia strada.
Come cambiano le stagioni
e l'aria si rinnova,
così il mio spirito deve rinnovarsi
e far tornar nubi a batter le mani.
Non vesto di colli e castelli
che triste fan la metà,
ma una corte dentro me
che in ogni uomo un rè.
In questo luogo passivo
è vivace l'oscurità!
sulla strada v'è un forestiero
che non sa cosa offrirmi.
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Postato da giangi su
Freelosophy il 7/30/2010 05:51:00 PM