Fw: Tra punizione e cura a Firenze il 6 settembre [Numero 30 - Mercoledi' 29 agosto 2012]

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   Tra punizione e cura a Firenze il 6 settembre [Numero 30 - Mercoledi' 29 agosto 2012]

la Newsletter di Fuoriluogo

La newsletter di Fuoriluogo
Anno XI - Nuova serie, Numero 30
29/08/2012

In questo numero

Quasi finita l'estate è il tempo della Summer School 2012, promossa da Forum Droghe, CNCA, CTCA in collaborazione con il CESDA. Il 6 settembre anteprima a Firenze, con la presentazione pubblica del volume a cura di Franco Prina Consumo di droghe e sanzioni amministrative.

Estate calda questa, non solo per le temperature tropicali, ma anche per le polemiche seguite alla pubblicazione della Relazione sulle Tossicodipendenze e alle timide aperture del Ministro Riccardi. Temperature innalzate anche dalla ricerca di visibilità di chi si è messo ad attaccare le opinioni personali di Vasco Rossi. Fatto è che nonostante i prestigiosi interventi il dibattito non sembre riuscire ancora a schiodare i proibizionisti dall'assunto/ipotesi/tesi/dimostrazione "la droga fa male"...

Per la rubrica di Fuoriluogo Axel Klein Università del Kent scrive sul "pensionato" Costa il 15 agosto 2012, Gustavo Spinelli commenta la Relazione sullo stato delle tossicodipendenze il 22 agosto 2012 e infine Franco Corleone commenta la sentenza di Oslo il 29 agosto 2012.

 

In copertina

Tra punizione e cura

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Anteprima pubblica della Summer School 2012: presentazione del volume Consumo di droghe e sanzioni amministrative a cura di Franco Prina a Firenze il 6 settembre 2012.

Forum Droghe e Fuoriluogo, in occasione dell'apertura della Summer School 2012 organizzano l'iniziativa pubblica:

TRA PUNIZIONE E CURA

Giovedì 6 settembre, ore 16-19
Firenze
Palazzo Vecchio - 3° piano - Sala della Miniatura

Presentazione del volume Consumo di droghe e sanzioni amministrative
a cura di Franco Prina (Franco Angeli, 2011).
Introduce: Grazia Zuffa (direttrice di Forum Droghe)

Tavola rotonda: Tossicodipendenza e carcere: sei anni di applicazione della Legge antidroga
Intervengono: Paola Trotta (responsabile Dipartimento Dipendenze ASL 10 Firenze), Leopoldo Grosso (vicepresidente Gruppo Abele), Andrea Leto (Coordinamento area integrazione sociosanitaria Regione Toscana), don Armando Zappolini (Presidente CNCA).
Coordina: Franco Corleone (Garante dei detenuti Comune di Firenze)

Sarà presente Franco Prina (Professore di sociologia del diritto e della devianza, Università Torino)

In Primo Piano

Milano: le Narcosale approdano in Consiglio comunale

Consegnate dai Radicali oltre 31.000 firme su 4 delibere di iniziativa popolare su biotestamento, prostituzione, narcosale, unioni civili e antidiscriminazioni a Milano.

San Patrignano e Riccardi ai ferri corti

Il ministro: «Disponibile al dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere». La comunità: «Strada sbagliata». Si smarca invece la Fict: «Il problema è che le persone non si rivolgo più ai servizi».

Olanda, la legge che vieta gli spinelli ai turisti si dimostra un fallimento

Il wietpas, in vigore dal primo maggio in alcune province, ha riportato gli spacciatori per le strade e molto lavoro extra per le forze dell'ordine. A partire dalla militarizzazione delle frontiere. E la sua cancellazione sarà uno dei temi caldi delle elezioni anticipate di settembre

Wietpas: calma piatta in attesa delle elezioni

In Olanda, sul tema dei coffeeshop e della nuova politica del wietpas, regna da quasi un mese una surreale calma piatta, dettata certamente dalla pausa estiva – nonostante il poco sole e le basse temperature - e dal clima di attesa che circonda le prossime elezioni politiche del 12 settembre. Le cronache dal nuovo fronte occidentale di Massimiliano Sfregola.

3° Libro bianco sulla legge FIni-Giovanardi

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Alla vigilia della giornata mondiale dell’Onu sull’abuso di sostanze stupefacenti ecco il 3° libro bianco sugli effetti della legge Fini-Giovanardi. Lo studio, giunto alla terza edizione, è curato da Antigone, CNCA, Forum Droghe e Società della Ragione, con l'adesione di Magistratura Democratica, Unione Camere Penali.

Vai alla presentazione dei dati salienti e commenta sul blog di Fuoriluogo.it.

Scarica il libro bianco in formato pdf.

Il libro bianco in pillole (formato pdf).

Le notizie sulla giornata mondiale antidroga in Italia (dal mappamondo di FL.it).

La registrazione audio della conferenza stampa di presentazione al Senato. (da Radioradicale)

La relazione 2012

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On line la sintesi della relazione 2012 sulle tossicodipendenze in Italia (formato pdf, 8 mb).

La prudenza di Riccardi
Pubblicata la relazione annuale sulle tossicodipendenze. Il commento sulla presentazione del Ministro Riccardi. (Averroè)

Droghe. Giovanardi non capisce ministro Riccardi (dal notiziario Aduc)

San Patrignano e Riccardi ai ferri corti
Il ministro: «Disponibile al dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere». La comunità: «Strada sbagliata». Si smarca invece la Fict: «Il problema è che le persone non si rivolgo più ai servizi». (da Vita)

 

Serpelloni vs Vasco: ecco tutto il "carteggio"

vasco-serpelloni.pngPer chi se lo fosse perso pubblichiamo in versione integrale il botta e risposta estivo sull'antiproibizionismo fra Vasco Rossi (in grassetto) e Giovanni Serpelloni (in corsivo).

Fuoriluogo in english

The emperor as dilettante

Drug control agencies are lobbyists for their own cause

Antonio_Maria_Costa.pngAntonio Costa, is no longer “trying to save the world”. Instead he travels the world to argue the case of drug control in a variety of fora. Whether at global Webinar organised by Google in London or the public debate in the old town of Otranto organised by Flare, no audience is too big or too small for the former head of UNODC to present his case. There is only one snag – stripped of the rank that once lent power to his speech ,what remains are words, laden with emotion, scalding of opponents, but unable to come up with answers. Prohibiting commodities for which there is demand provides an opportunity for organised crime? Response: We need to dedicate more resources to fighting crime and building up the agency. Most overdose deaths happen when injectors do not know the strength  of the heroin they buy on the street? Response: crack down harder on cannabis as this is the first drug that they take? If drugs are the problem why such different control regimes between alcohol and cannabis, nicotine and coca leafs? Response: alcohol and nicotine cause grave damage in public health terms.
Away from of political hot seat, with no programmes to promote and no advisors to help flesh out points, the emperor appears just as the lord has made him: unable to understand the fundamentals of pharmacology, criminology or addiction. In fact, he has never understood the drug issue. We are reminded that he was plucked from the European Bank of Reconstruction and Development, to take on a cause that had hitherto concerned him little.
Does this matter? Should agency heads not be selected for their managerial qualities? Perhaps, but drug control has become an increasingly intractable problem, bedevilled by new challenges and a negative feedback loop of perverse consequences and spiralling counter measures. What the centres of expertise should be providing is technically informed leadership and new models of regulation. But then we realise that there are serious political constraints. The agencies only purport to provide technical assistance, when in reality most innovation from needle exchanges, to methadone substitution to drug courts develop outside.  We therefore need to reconsider the role and objectives of having global drug control agencies. Technical advice always came as an afterthought, the key role was to ensure that member states adhere to the drug control regime. Country visits, publications and reports, speeches and rallies have two primary functions: to press home the importance of drug control and to advertise the agencies themselves. Radio jingles, posters and ‘world anti drug days’ do not work towards ulterior ends, but simply promote the drug control as a reality, and the function of the control agencies. As different policies compete in a crowded market for government funding the most important task of the lead agencies is to drum up support for their cause. Inevitably, a discrepancy appears between promise and delivery, as in the 1998 campaign,  ‘a drug free world, we can do it’. Such hyperbole clarifies the actual role and function. UNODC at international, and specialised agencies like the ONDCP at national level are lobbies representing their particular interest groups. They do not need technical specialists to help resolve underlying problems. Instead, they are headed by dilettantes, with a superficial familiarity with the subject, and a keen focus on fund raising. To them drug control is not a means to greater well being, but the end in itself. With drug use firmly entrenched the incumbents are on to a good thing.

La rubrica su FL sul Manifesto

Le lobbies mondiali antidroga

Axel Klein Università del Kent scrive per la rubrica di Fuoriluogo su il Manifesto del 15 agosto 2012. Leggi l'articolo nella versione originale (inglese).

Antonio_Maria_Costa.pngAntonio Costa non sta più “cercando di salvare il mondo”. Ora viaggia per il mondo per discutere di controllo antidroga in molteplici occasioni di dibattito pubblico. Che si tratti del seminario organizzato da Google a Londra, oppure dell’incontro promosso da Flare a Otranto, nessuna audience è troppo grande o troppo piccola per l’ex capo dell’Unodc, l’agenzia Onu sulla droga e il crimine. C’è solo un intoppo: senza il rango che prima conferiva potere al suo discorso, oggi restano solo parole, cariche di emozioni, brucianti verso gli oppositori, ma incapaci di fornire risposte.
Proibire beni per i quali esiste una domanda offre un’opportunità al crimine organizzato? Risposta: bisogna dedicare più risorse a combattere il crimine e a costruire l’agenzia. La gran parte delle morti per overdose avviene quando i consumatori non conoscono la potenza dell’eroina che si iniettano? Risposta: colpiamo duro sulla cannabis perché è la droga d’inizio. Se il problema è la droga, perché ci sono regimi di controllo diversi fra l’alcol e la cannabis, fra la nicotina e le foglie di coca? Risposta: l’alcol e la nicotina causano gravi danni alla salute pubblica.
Lontano dalla poltrona, senza alcun programma da promuovere e senza consiglieri per approfondire le questioni, l’Imperatore appare proprio come il Signore l’ha fatto: incapace di comprendere i fondamenti della farmacologia, della criminologia o della addiction. In verità, Costa non ha mai capito la questione droga. Ricordiamoci che è stato prelevato dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo per abbracciare una causa che fino allora lo aveva interessato ben poco. Ma i capi delle agenzie non dovrebbero essere scelti per le loro capacità manageriali? Forse sì, ma il controllo della droga è diventato un problema sempre più arduo, diabolicamente tormentato da nuove sfide, dagli effetti perversi delle misure antidroga, dalla spirale delle contromisure. I centri di expertise dovrebbero fornire una leadership con competenze tecniche e nuovi modelli di regolamentazione. Ci sono però seri vincoli politici. Le agenzie pretendono di fornire assistenza tecnica, ma in realtà l’innovazione (dallo scambio di siringhe al sostitutivo con metadone ai tribunali specializzati sulla droga) si sviluppa altrove.
Bisogna riconsiderare il ruolo e gli obiettivi delle agenzie mondiali antidroga. Il consiglio tecnico è sempre venuto secondo, il primo compito è stato di assicurarsi l’adesione degli stati membri al regime antidroga. I tour nei vari paesi, i rapporti, i discorsi e le manifestazioni hanno due funzioni primarie: spingere il controllo antidroga a livello nazionale e fare pubblicità alle stesse agenzie. Nella competizione per i fondi governativi, il compito più importante delle agenzie è di suonare il tamburo a supporto della loro causa. Inevitabilmente, appare una discrepanza fra le promesse e i risultati, come nella campagna del 1998 “un mondo libero dalla droga, possiamo farcela”. Questa iperbole chiarisce bene i veri ruoli e funzioni. Lo Unodc e le agenzie antidroga a livello nazionale sono lobbies che rappresentano i loro particolari gruppi di interesse. Non hanno bisogno di esperti tecnici, alla loro guida vanno bene dilettanti con conoscenze superficiali del problema ma con un occhio attento alla raccolta dei fondi. Il controllo antidroga non è per loro un mezzo per aumentare il benessere, bensì un fine in sé.

La madre delle battaglie

Gustavo Spinelli commenta la Relazione sullo stato delle tossicodipendenze per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 22 agosto 2012. La relazione è online su fuoriluogo.it

serpelloni_cervello.jpgFinalmente una buona notizia. Lo spread della droga è in caduta libera. E’ uscita da poco la Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia che evidenzia un ulteriore calo dei consumi di sostanze in linea con quanto rilevato negli anni scorsi. A questo punto non si può più negarlo e bisogna arrendersi all’evidenza: da quando Giovanni Serpelloni è a capo del Dipartimento delle politiche antidroga, decine di migliaia, forse milioni di consumatori hanno abbandonato il distruttivo vizio. Sarà l’effetto ipnotico delle sue pirotecniche slides, sarà l’impatto persuasivo della moltitudine di siti internet aperti dal suo dipartimento, sarà il “peso” culturale delle sue voluminose pubblicazioni, sta di fatto che è innegabile e documentata la riduzione dei consumi. Unico neo a guastare la festa: l’aumento del consumo di cannabis da parte degli studenti fra i 15 e i 19 anni, in pratica il target delle scuole superiori. Questi impenitenti smidollati non hanno colto il messaggio sui gravi danni al cervello prodotti da questa pericolosa sostanza nonostante il nostro iperattivo capo dipartimento lo abbia più volte evidenziato in talk show e interviste televisive e diffuso grazie ai suoi convincenti collaboratori in numerose videoconferenze con altrettanti numerosi istituti superiori sparsi in tutta Italia (effetto boomerang?).

Ma tranquilli, il nostro efficiente capo dipartimento ha già trovato in anticipo il rimedio che risponde all’enfatico nome di early detection. Il progetto early detection che prevede la somministrazione di test antidroga a migliaia di studenti in virtù della bontà salvifica della diagnosi precoce, è già in corso e prevede la collaborazione di numerose realtà sparse  in tutta Italia, come si evince consultando l’inevitabile nuovo sito internet dedicato al progetto stesso. Presentato lo scorso anno con una pomposa conferenza stampa, seguito da un’accurata e mediatica formazione degli operatori dei centri collaborativi, rappresenta l’intuitiva e preveggente risposta al distonico problema evidenziato nella relazione annuale. Insomma, gli svogliati studenti se la vedranno con il progetto early detection, i loro insegnanti verranno edotti e preparati dal progetto teacher training, i loro genitori verranno convinti e persuasi dal progetto parent training, i più virtuosi fra gli studenti potranno, se vorranno, esibirsi in passi di danza col progetto dream on show; i più viziosi, anche se non vorranno, potranno partecipare al progetto drugs on street che servirà a loro per chiarirsi definitivamente le idee.

Insomma la madre di tutte le battaglie è cominciata. Non ci sarà tregua per la cannabis e i suoi derivati, non ci sarà pace per i suoi viziosi affezionati. E statene certi: la Relazione del prossimo anno evidenzierà un’ulteriore e acclamata vittoria con vistosa diminuzione del consumo di cannabis nello scellerato target considerato. E vedrete che di fronte a cotanta potenza di fuoco, ma potremmo dire, con enfasi, di fronte allo spiegamento di così tanti cannoni e all’assordante squillar di altrettante trombe, anche la seducente pianticella dalle foglie frastagliate intimorita e spaventata si convertirà a migliori consigli  riducendo spontaneamente la velenosa percentuale di Thc nelle sue diaboliche inflorescenze.

Elogio della responsabilità

Franco Corleone commenta la sentenza di Oslo per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 29 agosto 2012.

sentenza-breivik.pngLa sentenza della Corte penale di Oslo rappresenta una lezione di civiltà, da molti punti di vista. Anders Breivik è stato condannato a 21 anni di carcere, il massimo della pena per il codice penale norvegese. Dopo l’orrenda strage del 22 luglio 2011, in cui furono sterminate 77 persone, tra cui 69 ragazzi che partecipavano a una scuola di partito, molti esponenti dei partiti di destra sentirono il dovere di affermare “oggi siamo tutti laburisti”. Sarebbe bello che in Italia potessimo dire “siamo tutti norvegesi”, ma per far ciò dovremmo attuare una riforma copernicana della giustizia e della politica: cominciando dall’abolizione dell’ergastolo, dalla pratica del giusto (e rapido) processo, dal ripudio della cultura dell’emergenza.

La battaglia contro l’ergastolo è invece dimenticata e sepolta. Nel 1998, il Senato votò il superamento della pena perpetua ma poi la proposta fu insabbiata. Anche gli esiti delle Commissioni Grosso e Pisapia per la riforma del Codice Penale sono rimasti nei cassetti. Le forze politiche che hanno fissato il 9 maggio come Giorno della Memoria per le vittime del terrorismo, in ricordo dell’assassinio di Aldo Moro, hanno dimenticato il suo insegnamento contro l’ergastolo, considerato peggiore della pena di morte.
Il processo contro Anders Breivik ha avuto tempi di una celerità impensabile per l’Italia, ma soprattutto ha visto la partecipazione popolare nel nome della tolleranza e del rifiuto della vendetta. Nils Christie, noto criminologo abolizionista, ricordando le centinaia di migliaia di persone che portarono un fiore alle vittime, ha scritto: “Rose, non vendetta. Un’eccellente forma di politica penale”. E il leader socialdemocratico Jens Stoltenberg subito dopo la strage usò queste parole:”Noi sceglieremo la via di più democrazia e più umanità”. Quale politico in Italia sarebbe oggi capace di pronunciare parole di esaltazione dello stato di diritto senza cedere all’orgia della retorica giustizialista? Colmare questo spread di civiltà non può essere compito dei tecnici. Occorrono un’anima e un pensiero che il deserto intellettuale di questi anni hanno disperso e che vanno ritrovati.

Il processo ha affrontato anche la delicata questione della responsabilità dell’imputato. L’accusa, sulla base di una perizia psichiatrica che dichiarava Breivik affetto da schizofrenia paranoide, propendeva per il ricovero in manicomio. La difesa e la maggioranza dell’opinione pubblica chiedevano invece il riconoscimento della sanità di mente e la condanna al carcere. Davvero un nodo intricato, apparentemente. Da una parte, la via rassicurante della pazzia individuale che consente di “sterilizzare” le ideologie razziste rivendicate da Breivnik; dall’altra, il timore di dare dignità politica a un assassino. C’è di più in campo. La pretesa dei lombrosiani contemporanei che, forti di alcuni filoni delle moderne neuroscienze, mettono in discussione addirittura il libero arbitrio, col risultato di avvalorare un ritorno alla psichiatria organicista e meccanicista.

In realtà, la partita non è tra pazzia e sanità di mente. Bisogna avere il coraggio di riconoscere a tutti, senza distinzioni, la responsabilità delle proprie azioni, quel tanto di umano che non può essere negato a nessuno. E’una lezione per noi, in vista della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: per rifuggire dal rischio di nuove istituzioni totali.

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Perduca (Radicali): oppio afghano per produrre morfina

Campagne

Licenza di Tortura

Con piacere vi segnaliamo questo progetto di mostra fotografica per l'introduzione del reato di Tortura in Italia che non aspetta altro che il vostro piccolo contributo.

Oltre la Carta

The alternative World Drug Report

Il World Drug Report alternativo redatto dalla campagna "Count the Cost" contro la war on drugs.

World Drug Report 2012

On line il World Drug Report 2012 presentato dall'UNODC.

The War on Drugs and HIV/AIDS

"How the Criminalization of Drug Use Fuels the Global Pandemic. Il rapporto della Global Commission on Drug Policy.

La biblioteca di FL

Contro l'ergastolo

ergastolo.jpgE’ uscito nelle librerie, edito da Ediesse, il volume “Contro l’ergastolo – Il carcere a vita, la rieducazione e la dignità della persona” curato da Franco Corleone e Stefano Anastasia. Sul sito di fuoriluogo.it trovate la scheda di presentazione. Sul sito di Ediesse potete ordinare il libro.

Lotta alla droga. I danni collaterali

lottaall.jpgL’impatto sul carcere e sulla giustizia della legge contro gli stupefacenti in Toscana a cura di Franco Corleone / Alessandro Margara. Polistampa Editore.

Cocaina. Il consumo controllato

cocaina-consumo.jpg

Dal 20 ottobre troverete in tutte le librerie il volume "Cocaina. Il consumo controllato", a cura di Grazia Zuffa. Il testo, edito dal Gruppo Abele contiene scritti di Stefano Bertoletti, Claudio Cippitelli, Peter Cohen, Tom Decorte, Patrizia Meringolo, Susanna Ronconi e Grazia Zuffa, introduzione di Livio Pepino. Vai alla scheda di presentazione.

Il corpo e lo spazio della pena

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Esce il 23 novembre in tutte le librerie il volume "Il corpo e lo spazio della pena. Architettura, urbanistica e politiche penitenziarie" a cura di Stefano Anastasia, Franco Corleone, Luca Zevi. 2011 - EDIESSE - 13,00 Euro - ISBN 978-88-230-1601-9.

Vai alla scheda del libro.
Carcere. le basi della Riforma. La recensione di Alessio Scandurra per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 23 novembre 2011.
Vai alle recensioni sul sito de "la Società della Ragione".

3° Libro bianco sulla legge FIni-Giovanardi

Alla vigilia della giornata mondiale dell’Onu sull’abuso di sostanze stupefacenti ecco il 3° libro bianco sugli effetti della legge Fini-Giovanardi. Lo studio, giunto alla terza edizione, è curato da Antigone, CNCA, Forum Droghe e Società della Ragione, con l'adesione di Magistratura Democratica, Unione Camere Penali.

Dopo la guerra alla droga

blueprint-cop.pngEcco la traduzione italiana del volume "Blueprint for regulation" a cura di Transform.

Presentazione di Sandro Del Fattore e Giuseppe Bortone, prefazione di Franco Corleone e Grazia Zuffa.

Acquista sul sito dell'editore.

L'Agenda di FL.it

Tra punizione e cura

Presentazione del volume Consumo di droghe e sanzioni amministrativea cura di Franco Prina a Firenze il 6 settembre 2012.

Summer School 2012 - Carcere e droghe in tempi di politiche securitarie

Tra retorica correzionale e buone pratiche di accoglienza. Venerdì 7, sabato 8, domenica 9 settembre 2012 a Firenze, Centro Studi CISL, via della Piazzola 71. Scadenza iscrizioni residenziali 10 agosto.

Master europeo su droghe e alcol

L’Università del Piemonte Orientale promuove la seconda edizione del Master europeo su droghe e alcol (EMDAS), insieme all’Università di Aarhus (Danimarca) e alla Middlesex University (Londra, UK), con la collaborazione dell’Università di Torino e dell’EMCDDA di Lisbona. La prima edizione, che si concluderà a settembre 2012 con la discussione degli elaborati finali presso l’EMCDDA, ha visto la partecipazione di circa 25 studenti provenienti da Italia, Danimarca, Inghilterra, Marocco e Albania. Il programma del Master si prefigge l’obiettivo di dare agli studenti l’opportunità di approfondire il tema del consumo e dell’abuso di sostanze legali e illegali in una prospettiva multidisciplinare e internazionale, un’occasione per affrontare queste complesse tematiche in un’ottica comparativa. Ecco il pieghevole di presentazione

Drug users in custody: Learning the lessons

5-6 October 2012
ASAG, Università Cattolica, Via Nirone 15, Milan, Italy

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