Arte, musica, danza e videogiochi ringiovaniscono il cervello
I creativi hanno un cervello più giovane di cinque-sette anni rispetto alla sua età anagrafica, e
anche più efficiente: e se sono creativi di professione, ancora meglio.
19 novembre 2025 - Chiara Guzzonato
Uno studio pubblicato su Nature Communications ha rilevato un legame tra creatività ed età
cerebrale: secondo quanto scoperto, le persone creative avrebbero un cervello più giovane della sua
età anagrafica rispetto a chi non lo è. «Ci mancava una prova biologica dell'influenza della
creatività sul cervello. Con questo studio volevamo colmare questa lacuna utilizzando i brain clocks
(letteralmente orologi cerebrali) per capire se la creatività potesse rallentare l'invecchiamento
del cervello», spiega Agustin Ibanez, uno degli autori.
I PARTECIPANTI. I ricercatori hanno analizzato un campione di 1.472 adulti provenienti da 13 diversi
Paesi; le scansioni cerebrali di 1.240 persone sono state utilizzate per allenare i modelli di
machine learning utilizzati per stimare l'età cerebrale.
I restanti 232 partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi sulla base delle loro esperienze
creative: il primo gruppo includeva esperti e amatori nell'ambito di danza, musica, arti visive e
videogiochi; nel secondo gruppo si trovavano persone che avevano seguito un training di 30 ore per
imparare a giocare a StarCraft II, un videogioco di strategia in tempo reale.
CERVELLI PIÙ GIOVANI (ED EFFICIENTI). Secondo quanto stimato dai modelli di machine learning, gli
esperti in ogni settore artistico avevano un'età cerebrale molto minore rispetto a quella reale:
maggiore l'esperienza creativa (misurata in anni di esperienza o allenamento), maggiore il
ringiovanimento cerebrale. In media, gli esperti avevano un cervello tra i cinque e i sette anni più
giovane della sua età reale. Nel secondo gruppo di persone, quello che aveva imparato a utilizzare
il videogioco StarCraft II, il divario tra età reale ed età stimata è risultato minimo.
Oltre che più giovane, il cervello dei creativi sarebbe anche più efficiente: in particolare nella
categoria degli esperti, la comunicazione tra le diverse aree cerebrali è risultata infatti più
coordinata.
SOLO UNA CORRELAZIONE. È importante sottolineare che lo studio non evidenzia in alcun modo un legame
di causa ed effetto tra creatività e rallentamento dell'invecchiamento cerebrale, quanto piuttosto
una correlazione. Nel determinare l'età e la salute del cervello potrebbero infatti influire altri
fattori non considerati nella ricerca, come il grado di educazione dei partecipanti, lo stile di
vita, lo status socioeconomico o il fatto che i giovani siano più inclini a dedicarsi ad attività
creative. Studi futuri che includano anche altri ambiti creativi come la scrittura, la recitazione o
l'artigianato potranno confermare e ampliare i risultati.
https://www.nature.com/articles/s41467-025-64173-9
da
focus.it