Che cos'è l'ipertricosi?
di Francesca La Carbona
“Ci vuole una vita per poter acquisire l'appartenenza ad un mondo culturale”. Così sosteneva
Castaneda riferendosi ai suoi trent'anni vissuti con don Yuan lo sciamano, suo maestro. Svolgo
l’attività di estetista dal 1980.
Per un decennio mi sono occupata di tutte le problematiche del settore estetico con gli strumenti e
le conoscenze proprie di un’estetista, con risultati non proprio soddisfacenti quando non deludenti
(incontentabile? forse). Non sono mai mancate, nel mio studio, tutte le apparecchiature della
moderna tecnologia, sostituite ogni qual volta il mercato proponeva nuove soluzioni la cui efficacia
superava la precedente. La ricerca, affannosa, di una risposta seria e definitiva alle problematiche
di tipo estetico dell'utenza, mi portò verso altri lidi dove trovai il sapere di altre scuole di
pensiero. Forse, inizialmente, presa com'ero dalla curiosità per un mondo nuovo, che esplorava il
corpo umano come micro-cosmo nel macro-cosmo, non pensavo minimamente che quanto stavo apprendendo
avrebbe dato una nuova impronta al mio operato di estetista, anzi, sarebbe stata la chiave di volta.
Il mondo che ad ogni lezione, teorica o pratica, si apriva alla mia attenzione, si chiama Medicina
Tradizionale Cinese. Quando si comincia a conoscerla, studiando, non si smette per tutta la vita.
Passo dopo passo, quel sapere mi introduceva per vie sconosciute ad altre verità; risultati
tangibili mi confermavano che ero sulla giusta via. Dalla Medicina Cinese alla spagiria, alchimia e
fitoterapia, Medicina egiziana, il passo fu breve. Conoscere il principio delle piante e la loro
applicazione, mi introdusse nell'ultima fase della ricerca, trovare il rimedio. La prima freccia da
scoccare sarebbe toccata al gruppo, forbito tra l'altro, delle clienti affette da ipertricosi; presi
in esame tutti i soggetti e ciò che le accomunava, segni e sintomi: per meglio dire ebbe inizio uno
studio osservazionale. Eziologicamente, dalla più giovane, alla signora avanti negli anni, il comune
denominatore è una disarmonia denominata “umidità”.
Altro fattore comune è l'alimentazione, molte si alimentano con derivati del latte in tutte le sue
combinazioni, formaggi molli, formaggini, sottilette, mozzarelle. Chi non consuma prodotti caseari
(perchè non graditi) fa un uso sconsiderato di insaccati, merendine, dolciumi con burro. I soggetti
in esame guardano a questi alimenti come l'unica fonte di alimentazione, perchè veloce, appetibile,
estremamente pubblicizzata dall'industria alimentare (che mangio altrimenti?) in barba alla piramide
alimentare, o al buon senso. Altri cibi implicati risultano essere frutta e verdura cruda in
eccesso, consumati anche a cena.
Le insalatone “salvalinea”, la frutta in abbondanza in assenza di attività sportiva, lasciano
l'impronta della natura del cibo, cioè del freddo; non a caso, molte delle donne prese in esame,
sono ipotermiche, le estremità distali e prossimali violacee, il viso presenta il colorito di burro
rancido.
Se l'umidità non viene risolta, con il tempo, si trasforma in calore-umidità.
Il soggetto, allora, sente il bisogno di ambienti areati, mostra avversione al calore, consuma
volentieri bevande fredde da frigorifero anche in pieno inverno. Questi soggetti si alimentano
soprattutto di insaccati, prodotti affumicati, alcool, cibi speziati, possono essere obesi o
sovrappeso.
Non è questa la sede per una dissertazione delle disarmonie in Medicina Cinese, da parte mia
l'auspicio per una maggiore integrazione con la medicina ufficiale. Le conoscenze acquisite mi
obbligano a valutare ogni soggetto dal punto di vista energetico, qualunque sia l'inestetismo che li
ha condotti al mio studio. Segni e sintomi, dei soggetti affetti da ipertricosi, conducono,
ribadisco, al quadro di umidità o umidità-calore. Acquisita questa certezza non restava che
suggerire un diverso modo di alimentarsi, più confacente alla necessità del soggetto, ma solo una
scarsa percentuale prese in considerazione quanto affermavo, seppure con convincimento (le
convinzioni sono dure a morire).
Si trattava di tradurre in medicina occidentale una teoria orientale, e poiché molte delle donne
affette da ipertricosi, lamentavano problemi di ordine ginecologico (cisti ovariche, seno
fibrocistico) decisi di procedere con il contributo della dott.ssa Castronuovo, ginecologa. Ma che
cos'è l'umidità in medicina occidentale? Colesterolo. Non solo, è presenza di liquidi organici in
eccesso, per il consumo non ponderato di frutta e verdure crude, cibi in scatola, cibo spazzatura.
Attualmente il problema dell'ipertricosi viene trattato con la pillola anticoncezionale, perchè
valutato come squilibrio ormonale, qualora da esami il valore del testosterone risulti al di sopra
della norma. Non si può negare l'effetto positivo di tale assunzione, in termini di miglioramento
sensibile del numero dei peli e della consistenza, ma, smessa l'assunzione tutto torna come prima.
Mi si riferisce anche del contrario, e cioè di una recrudescenza del problema a seguito
dell'assunzione, senza ricetta medica, dell'anticoncezionale. “Tutti gli ormoni steroidi, qualunque
sia la loro origine (gonadica, corticosurrenale, placentare) posseggono una struttura di base in
comune, che è quella del ciclo pentanofenantrene, un complesso policiclico rigido a 17 atomi di
carbonio, che a sua volta fa parte di una molecola a 27 atomi di carbonio, il colesterolo”(relazione
della dott.ssa Castronuovo, ginecologa).
Ipertrix come possibile rimedio (Informazione pubblicitaria)
Ipertrix è un integratore che agisce sui precursori ormonali, la sua specificità è regolare il
colesterolo plasmatico, (ottimizza il valore HDL) ma non solo; è antiedemigeno per l'azione
asciugante della cicoria in esso contenuta (umidità in medicina cinese), è efficace anche nella
posologia minima (una pastiglia al giorno). Altri componenti, assolutamente naturali e
opportunamente modulati, fanno sì che la sua formula, registrata presso il ministero della salute,
risulti unica nel suo genere.
Premesso che va posto l'accento sull'alimentazione, come prima detto, sugli errori alimentari che ne
hanno determinato la causa, è pensabile di poterlo assumere per un periodo di due-tre mesi nelle
dosi consigliate dall'etichetta, nei casi di ipertricosi grave, (tutto il viso, collo compreso).
Nei casi in cui l'ipertricosi si manifesta localizzata, con peli radi e sottili seppure persistenti,
è possibile ottenere risultati anche con una pastiglia al giorno per un tempo inferiore.
È indispensabile che nel periodo in cui si assume l'integratore si cambi regime alimentare, o si
correggano gli eccessi di taluni alimenti, come prima menzionato. In assenza di un comportamento
adeguato, si potranno avere gli stessi problemi antecedenti l'assunzione.
Contemporaneamente, al fine di eliminare i peli, è necessario sottoporsi ai trattamenti di luce
pulsata o laser, perchè non c'è una caduta spontanea.
Dalle indagini biologiche condotte, la pelle si comporta come organo escretore, al pari del rene:
anch'esso deve espellere molecole in eccesso trasportate dal plasma sanguigno, che il fegato non ha
elaborato riversandole nello stesso.
È erroneo pensare che il colesterolo in eccesso, o vicino ai valori massimi, sia proprio di soggetti
sovrappeso, dalla mia indagine devo annotare che una percentuale notevole (50%) di soggetti,
perfettamente in linea e con ipertricosi resistente ai trattamenti, constatavano, dall'esame di
laboratorio, valori al di sopra di 200 mg/dl. Molti esami riportano come valore minimo, 120 mg/dl,
altri laboratori 180 mg/dl. Personalmente non ho mai incontrato soggetti con ipertricosi il cui
valore del TC fosse tra i 120-140. Per contro, ho potuto verificare la presenza dell'affezione in
soggetti il cui valore del colesterolo plasmatico era o superava i 180 mg /dl. Risulta evidente che
contenere il colesterolo plasmatico entro i valori minimi, può rappresentare una risposta concreta
al problema dell’ipertricosi, unitamente all’azione antiedemigena di taluni componenti.
Per avere maggiori informazioni su IPERTRIX potete scrivere a questa e-mail:
in...@shenbenessere.com