Perché l'influenza è più letale per gli anziani? Una scoperta può aiutare nella prevenzione
Un fattore cellulare legato all'invecchiamento compromette l'attivazione delle difese immunitarie al
virus dell'influenza, a danno dei tessuti.
9 settembre 2025 - Elisabetta Intini
Una proteina prodotta in concentrazioni maggiori in età avanzata potrebbe in parte spiegare perché
l'influenza abbia generalmente un decorso più grave nelle persone anziane. La scoperta, pubblicata
sulla rivista PNAS, potrebbe aiutare a sviluppare trattamenti che proteggano gli anziani dagli esiti
più seri dell'influenza stagionale.
Una cascata di eventi negativi
Un gruppo di ricerca che ha coinvolto Università cinesi e britanniche ha individuato un fattore
cellulare prodotto nell'organismo degli anziani in misura maggiore rispetto a quello dei giovani che
riduce l'abilità dei pazienti di resistere alle infezioni e apre la strada a danni estesi ai
tessuti.
Questa sostanza è l'apolipoproteina D (ApoD), una proteina coinvolta nel metabolismo dei lipidi e
nei meccanismi infiammatori: una sua produzione elevata nei polmoni durante l'influenza riduce
l'attivazione delle difese antivirali perché causa un danno esteso ai mitocondri, le centrali
energetiche delle cellule.
I mitocondri forniscono alle cellule l'energia necessaria affinché queste possano richiamare
interferoni (un segnale d'allarme immunitario) in caso di infezione virale. Con le difese abbassate,
viene prodotta una maggiore quantità di virus e i danni ai polmoni risultano più estesi.
Un bersaglio per possibili terapie
Gli scienziati hanno approfondito il meccanismo cellulare che potrebbe contribuire alla gravità
dell'influenza nei più anziani studiando modelli di invecchiamento nei topi e analizzando sezioni di
tessuti estratti da donatori umani.
L'idea è che interventi farmacologici che inibiscano la produzione della proteina ApoD nelle persone
di età avanzata possano contribuire a ridurre la gravità dell'influenza e la sua letalità in questa
fascia di popolazione, in aumento a causa dell'allungamento della vita media.
https://dx.doi.org/10.1073/pnas.2423973122
da
focus.it