L'aggressività è contagiosa? Sì, se la osservi in amici e familiari
L'aggressività può divenire un comportamento sociale "trasmissibile" tra (topi) maschi che si
conoscano bene: è stato trovato il suo innesco neurale.
20 settembre 2025 - Elisabetta Intini
L'aggressività contagia più facilmente, se assistiamo a comportamenti aggressivi in persone che
conosciamo bene. Un gruppo di scienziati dell'Università Meridionale dell'Illinois (Stati Uniti) ha
studiato le basi neurali e ambientali dei comportamenti aggressivi nei topi che avevano in
precedenza assistito a scene di violenza.
La ricerca, pubblicata sul JNeurosci, dimostra che essere testimoni di episodi di aggressività in
amici e familiari ha un effetto-contagio che l'aggressività osservata in semplici sconosciuti non
ha.
Apprendere il peggio
I ricercatori hanno creato un setup sperimentale che obbligava alcuni topi maschi ad osservare topi
familiari o sconosciuti mentre attaccavano un altro topo "invasore", che non conoscevano. Hanno
studiato gli strascichi che questa esperienza ha avuto, sull'aggressività dei topi, mezz'ora dopo, e
visto che solo i roditori che avevano assistito all'attacco da parte di un familiare si mostravano
aggressivi a loro volta.
Innesco neurale
A mediare questa reazione è un gruppo di neuroni dell'amigdala, una struttura cerebrale cruciale per
la gestione di emozioni "primitive", come la paura e l'aggressività. Questi neuroni erano già stati
riconosciuti in passato come la "miccia" di innesco dei comportamenti aggressivi ripetuti: quelli
causati dalla scia di rabbia e frustrazione che rimangono addosso dopo un primo episodio aggressivo
e che facilitano il ripetersi di un'azione dello stesso tenore. Questo gruppo di neuroni era attivo
nei topi che avevano assistito all'aggressività nei familiari, ma non in quelli che l'avevano vista
negli sconosciuti.
Quando i neuroni in questione sono stati inibiti dai ricercatori, non si sono verificati altri
episodi di aggressività, nemmeno dopo aver osservato topi conosciuti che si comportavano da bulli.
Quando i neuroni "innesco" sono stati attivati, anche i topi che avevano visto estranei violenti
sono stati in seguito aggressivi. L'esperimento fornisce un elemento di riflessione in più sugli
episodi di aggressività appresa, ossia il fatto che non basti la prossimità per garantire l'effetto
contagio: la violenza dilaga soprattutto se la si osserva perpetrare da chi conosce bene.
https://dx.doi.org/10.1523/JNEUROSCI.1018-25.2025
da
focus.it