Incontri con l’autore, presentazioni di libri, eventi letterari
Venerdì 5 Maggio
Biblioteca Gronchi - Pontedera
Ore 19:00-20:00
Delio Gennai
Vibrazioni: Scritture e libri d’artista
Inaugurazione mostra e percorso guidato da Ilario Luperini
Biblioteca comunale "Giovanni Gronchi"
Viale RinaldoPiaggio, 9/F - 56025 Pontedera PI
Tel. 0587 - 299529
Biblioteca Gronchi - 5 Maggio ore 19.00
Inaugurazione mostra e percorso guidato con Ilario Luperini
La mostra sarà visitabile fino al 1° giugno negli orari di apertura della Biblioteca:
dal lunedì al sabato dalle 9 alle 19.
Visite guidate con l'artista possono essere concordate per mail all'indirizzo bibli...@comune.pontedera.pi.it
Nel microcosmo della biblioteca si ricompone, attraverso lo sguardo ed il lavoro meticoloso di Delio Gennai, per il breve spazio di una mostra, la fuga di senso originata da Babele.
La ricerca estetica, inappagata e fertile, della bellezza e dell'equilibrio, guida l'artista nel solco della fascinazione per una diversità di forme e di culture; gli permette di restituire la perfetta armonia visiva ed evocativa delle lingue e delle scritture che le riproducono.
Lettere ed ideogrammi, simbolo del potere seduttivo della parola, sembrano vibrare nel vuoto, nella luce e nello spazio visivo costruito dalla penombra, per contrapposizioni complementari che alternano il segno e la sua sottrazione, la presenza e l'assenza, oscillando sul baratro tra silenzio muto e rumore.
Questi segni, sospesi nell'aria o discosti dalla superficie in cui sembrano adagiarsi, sono sottratti dallo sguardo contemplativo e curioso dell'artista al dominio dell'incomprensione e dell'incomunicabilità moltiplicato dallo strapotere dei mezzi di comunicazione di massa che arrivano ad irretire l'individuo in una solitudine più completa.
L'artista opera per sottrazione, interviene sulla carta bianca intagliandovi le forme: rispecchia una fedeltà quasi ascetica alla privazione di tutto ciò che può distogliere l'attenzione dal nucleo essenziale di senso creando intorno ad esso un silenzio partecipe che ne fa scaturire appieno un'energia cromatica e polifonica inattesa: un "sound of silence" che ha le sue radici nell'arte concettuale degli anni '60 con John Cage, George Brecht.
Non a caso la "tavolozza" di Gennai è il bianco, che solo apparentemente si configura come assenza di colore, ma al contrario è dato dalla somma di tutti i colori: un'armonia di contrasti e scambievoli rimandi che esplicitano la bellezza della complessità e della complementarietà degli opposti. (Francesca Pepi)