IL FILM “IO SONO CON TE”:LA CHIESA CATTOLICA CONTRO LA SACRA FAMIGLIA
LE SALE CATTOLICHE TRASMETTONO IL FILM BLASFEMO CONTRO LA SACRA
FAMIGLIA DI GUIDO CHIESA!
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SALE DELLE COMUNITA’
Il ‘maternage’ di Guido Chiesa di Arianna Prevedello
Per come è stata tramandata la figura di Maria, anche
nell’iconografia, così aurea e impeccabile, per una donna in
gravidanza può risultare distante, quasi inarrivabile. Io sono con te
è un film che attenua questa lontananza tra la Vergine e le gravide e
racconta quanto la donna abbia in sé, nella sua capacità affettiva
sempre in bilico tra la saggezza e la rottura delle convenzioni, il
carisma per evocare Dio in ogni epoca storica. Per il regista Guido
Chiesa, e la moglie Nicoletta Micheli che ha ideato il film e
partecipato alla stesura della sceneggiatura, a destare scalpore nella
vicenda di Maria e Giuseppe non è tanto il prevedibile “Non conosco
uomo” (Lc 1, 34), ma più gli atteggiamenti e le decisioni che la
“prescelta” compie durante la gravidanza e la primissima infanzia di
Gesù. La pietra dello scandalo è nell’idea pedagogica e nella prassi
educativa che Maria propone a Giuseppe e alla comunità di Nazareth di
duemila anni fa. Maria compie quanto le suggerisce la sua fede anche
se ciò talvolta litiga con la Legge. Attacca subito il bimbo al seno
offrendogli il colostro considerato impuro; cerca di impedire la
circoncisione e ogni altra violenza o punizione; vive una gestualità
corporea che riscalda; insegna la misericordia contro i sacrifici;
rispetta quelle che lei chiama le “regole” – i tempi e le necessità –
della creatura che ha tra le braccia e induce Gesù ad indagare sempre
il perché delle cose. Non ultimo lo lascia libero di scegliere e
scoprire ciò che lo circonda. Il pensiero che sottende al film per cui
Dio avrebbe scelto Maria non solo per ospitare Cristo nel suo grembo,
ma anche per la capacità di accoglierlo prima e dopo il parto con il
meglio di sé, è una robusta carezza per l’universo femminile. Malgrado
il Cristianesimo sia una religione monoteista che assegna alla donna
un ruolo cardine nell’opera salvifica, il film per bocca di Maria
ricorda che, oggi come allora, «una donna può fare tanto, ma oltre i
confini di una casa è difficile che stiano ad ascoltarla». Al contempo
questa secolare marginalità della donna rivela la sua imperitura
centralità: nella sua vocazione educativa continua, malgrado ogni
reticenza, a porsi a fondamento e cambiamento di ogni cultura e tempo
storico. La profondità di Maria, in Io sono con te, si esprime
nell’utero che accoglie la “Grazia”, come il film ricorda nelle prime
sequenze, quanto nell’allevare il Figlio nell’amore come lei era stata
cresciuta dalla madre “senza chiedere, senza aspettare”. Per gli
autori è il calice del seno materno che permetterà a Gesù di bere il
Calice del sacrificio. Nel segno dell’Incarnazione, per manifestarsi
nella sua grandezza, Dio ha avuto bisogno delle doti del femminile.
L’amore incondizionato e l’attenzione affettuosa, la compassione e la
cooperazione sono elementi, oggi non ancora acquisiti, che il
“maternage” di Maria, ispirando anche Giuseppe, promuoveva già nel suo
modello di famiglia e genitorialità. La debolezza di Giuseppe, così
al tempo (solo allora?) era visto il lasciar spazio a Maria, è la
maestosità che lo rende co-protagonista, e non statuina, della
Natività.
http://www.saledellacomunita.it/sale_della_comunita/news___mediacenter/00002383_Il__maternage__di_Guido_Chiesa.html
Prima nazionale di “Io sono con te” alla presenza del regista Guido
Chiesa all’MPX di Padova venerdì 19 novembre alle ore 21.00
La storia di Maria di Nazareth. Il nascere, il crescere, l’educare i
figli, il ruolo della donna nella società, il senso della parola
amore, in una prospettiva squisitamente femminile. Maria è la donna
capace di seguire il proprio istinto, esaltato dalla condizione di
madre, in un sano equilibrio con la razionalità. In questo, secondo
gli autori, sta la sua modernità. Nel proprio percorso, Maria è
sostenuta dalla presenza discreta di Giuseppe, il patriarca “che si fa
da parte” o, come vuole l’etimologia del suo nome, “aggiunge”,
rinunciando al primato maschile.
Il film è stato di recente presentato in concorso al Festival di Roma
Guido Chiesa, cineasta torinese, già autore di pellicole di successo
quali “Il partigiano Johnny” (2000) e “Lavorare con lentezza ” (2004),
durante la serata dialogherà col pubblico parlando del film e del
percorso che l’ha portato a realizzare questa sua ultima opera
cinematografica.
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La programmazione del film IO SONO CON TE proseguirà poi alla sala
della comunità REX di Padova Sabato 20: ore 21.15
Domenica 21: ore 18.30 – 21.15
Lunedì 22: ore 21.15
http://www.saledellacomunita.it/sale_della_comunita/dalle_sale/00002386_Prima_nazionale_di_Io_sono_con_te_alla_presenza_del_regista_Guido_Chiesa_.html
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Cosa ti dice il cuore?
di Don Gabriele Pedrina
Il film di Guido Chiesa sull’infanzia di Gesù chiede al credente uno
sguardo molto libero, per poter parlare alla sua anima. La stessa
libertà che Maria si aspetta dal padre del Battista quando, riottoso a
trasgredire una regola segnata dal sangue, gli chiede “Ma cosa ti dice
il cuore?”. Il disorientamento dello spettatore affezionato al
tradizionale racconto sulle vicende di Maria, Giuseppe e del piccolo
Gesù, emerge non appena la sceneggiatura si infila nei silenzi del
vangelo e ricostruisce vicende plausibili, ma frutto della fantasia.
Oppure quando nasconde angeli e stelle e il divino resta celato negli
sguardi e nei sorrisi. D’altra parte il film conserva i punti cardine
della fede: il concepimento miracoloso di Maria, la sua verginità che
si protrae nel matrimonio, la straordinarietà – per quanto sotto
traccia – di Gesù, la rettitudine di Giuseppe. Per giunta l’opera è
frutto di studi molto accurati sulle ambientazioni e il coinvolgimento
di attori non professionisti, gente del posto, conferisce al film quel
senso di autenticità che, va detto, il doppiaggio italiano
smarrisce.Riconoscendo al film il diritto di perlustrare un territorio
sconosciuto, con una metodologia diversa, questa pellicola può offrire
spunti molto ricchi, soprattutto all’interno di percorsi formativi. Ne
citiamo alcuni.
teologico– L’incarnazione nell’infanzia di Gesù.
Non pochi teologi e filosofi si sono interrogati su cosa sia stato per
Gesù rendersi consapevole del proprio essere figlio di Dio. La
coscienza della propria identità si costruisce attraverso le
relazioni, fin dai primi momenti di vita. Da qui l’intuizione, che sta
al centro del film: “Quale speciale rapporto c’è stato tra Maria e
Gesù perché egli giungesse ad essere e a comprendersi per quello che
era?”. Il tema è sviluppato – in maniera anche troppo accademica –
particolarmente nel racconto della visita dei Magi, ma si distende
lungo tutto il film, partendo dalla persona stessa di Maria, la donna
e madre che sta di fronte a Gesù. Una giovane che parla molto poco con
le parole e tanto di più con i gesti ed una interiorità che traspare
nella sua femminilità.
morale – La libertà e il superamento della legge.
Maria, attraverso un agire discreto ed efficace, aggredisce vecchi
schemi strutturati attorno al potere, all’arroganza, alla violenza, al
disconoscimento dei piccoli e, ipocritamente, giustificati con la
tradizione e le Scritture. Maria si lascia guidare da qualcosa che per
lei è assolutamente naturale: l’amore e la libertà. Gesù cresce in
questo clima, lo fa proprio nei suoi comportamenti di adolescente e
diventa pungolo nel suo continuo interrogare Maria prima e i sacerdoti
poi sui misteri della vita e gli insegnamenti della Scrittura.
sociale – La contestazione della violenza.
Approfittando del fatto che i vangeli non parlano della circoncisione
di Gesù, il regista racconta che Maria chiese a Giuseppe di non
circonciderlo per risparmiargli una inutile violenza. Ma questo è solo
uno dei gesti con cui essa cerca di contenere il dilagare del dolore
attorno a sé: dai gesti di accoglienza verso l’indemoniato Hillel,
fino allo spreco di olio per addolcire al pettine dei boccoli ribelli.
La sua è una lotta senza ansia e senza rabbia, concreta e fattiva,
libera rispetto alle leggi del clan, umile eppure risoluta.
famigliare – Le relazioni nella famiglia.
Diversi gli aspetti presenti. La particolarità del rapporto di Maria
con Giuseppe, il quale rinuncia ad esercitare relazioni di potere,
come era consueto e atteso, riconoscendo la dignità della sua sposa e
quel qualcosa di speciale che lo porta a fare un passo indietro e a
fidarsi di lei. L’intensissima relazione tra Maria e Gesù, dove la
madre straccia da subito ogni distanza allattando, contro le regole,
il figlio al seno e proseguendo con una “pedagogia” così autentica e
libera da permettergli di comprendere il figlio anche quando
sconsideratamente sparisce a Gerusalemme. Infine le relazioni con gli
altri parenti con i quali si gioca, mettendo in campo la propria
disponibilità, ma non di meno la sua onestà interiore, che non la fa
tacere neanche quando
converrebbe.
Il film “Io sono con te” nasconde uno scrigno di preziose suggestioni
che un animo libero saprà opportunamente cogliere. Per questo è da
incoraggiarne la visione a chi apprezza i film di qualità e la ricerca
interiore che attraverso di essi si può fare. Anche gli operatori
pastorali potrebbero trovarvi non una scheda teologica, ma una seria
provocazione su temi di cui altri strumenti, poi, aiuteranno a
completarne la comprensione. In questo tempo di Avvento le sale
potrebbero accordarsi con le parrocchie per offrire questo film come
opportunità di formazione in un percorso parallelo, dalle suggestioni
più laiche, a quello tradizionale.
http://www.saledellacomunita.it/sale_della_comunita/news___mediacenter/00002384_Cosa_ti_dice_il_cuore.html
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AVVERTIMENTO DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
I cattolici che accettano il film di Guido chiesa, sono apostati,
infatti un Gesù incirconciso, non esiste e non potrebbe esistere, Gesù
incirconciso non sarebbe ebreo, ma un impuro peccatore fuori dal
popolo eletto, e quindi non sarbbe nemmeno profeta, e assolutamente
nemmeno Messia e Figlio di Dio, e quindi nemmeno il cristianesimo
potrebbe esistere, o si tratterebbe di una religione inventata!
Questo film di Guido Chiesa annulla non solo la divinità di Gesù ma
anche la sua storicità! Nel film di Guido Chiesa Maria la madre di
Gesù è il contrario di come insegnano i Vangeli, e i dogmi mariani!
LA CHIESA CATTOLICA OGGI E’ IN ROVINA VERAMENTE
Ora la chiesa cattolica accettando il film di Guido Chiesa,
rinnega se stessa, infatti nel film di Guido Chiesa, Maria
di Nazareth è una peccatrice che disobbedisce Iddio e le sue leggi,
Gesù un impuro incorconciso,
Giuseppe un uomo nullo!
Questo film distrugge il cristianesimo sia evangelico che storico!
Come possono recitare il rosario e pregare Maria, e andare
a Lourdes,i cattolici che approvano questo film?
http://antiblasfemia.altervista.org/