LA VITA DI MARIA SECONDO IL CORANO
TESTI MARIANI DEL CORANO
Le sure che contengono il più gran numero di elementi mariani sono la
19, la 3 e la 5:
- La sura 19, chiamata "di Maria", si compone di 98 versetti e si
divide in due parti: i versetti 1-56 riguardano i profeti Zaccaria,
Maria, Abramo, Mosè, Idris; i versetti 57-98 contengono una parte
parenetica e comminatoria contri coloro che associano altri dei al
"Misericordioso";
- La sura 3 detta "della Famiglia di Imran" comprende 200 versetti ed
è ricca di elementi cristologici e contiene molti elementi che
riguardano la generazione e la missione di Gesù.
- Gli episodi della vita di Maria che il Corano conosce sono cinque:
1. Natività di Maria; 2. Ritiro nel Tempio; 3. L’Annunciazione; 4. Il
parto; 5. Difesa da una atroce calunnia.
LA NASCITA DI MARIA
Dalla sura 3:
33. Dio ha eletto Adamo e Noè e la gente di Abramo e la gente di Imran
sopra il creato,
34. progenie dopo progenie. E Dio ascolta e conosce.
35. Rammenta quanto la moglie di Imran disse: "Signore mio, io voto a
te ciò che è nel mio seno; sarà libero dal mondo e dato a te;
accettalo, tu che sei Colui che ascolta e conosce!"
36. Quando l’ebbe partorita disse: "Signore mio, ho partorito una
femmina! Ma Dio sapeva meglio di lei chi aveva partorito. E il maschio
non è come la femmina. L’ho chiamata Maria, la raccomando a te, lei e
la sua progenie, contro Satana, il reietto".
37. Il Signore l’accetto, d’accettazione buona, la fece crescere
rigogliosa e l’affido a Zaccaria.
Spiegazione
- Protagonista del racconto è la moglie di Imran, capostipite della
famiglia. Il Corano ignora il nome di Gioacchino e non pronuncia mai
il nome di Anna:
- Imran è inserito nell’elenco degli eletto accanto ad Adamo, Noè e
Abramo e forse il Corano lo confonde con Amram padre di Mosè e di
Aronne (Es 6,20), confondendo anche Myriam figlia di Amram e sorella
di Aronne, con Maria, madre di Gesù. Solo più tardi gli autori
musulmani chiamano Gioacchino ed Anna col loro nome, attingendo
chiaramente alle fonti cristiane e affermando categoricamente che la
sura parla di Maria madre di Gesù;
- "Maria" vuol dire per i musulmani "devota", "pia";
- Viene confermata nel versetto 37 la protezione di Dio sulla neonata
bambina. Egli la farà crescere mirabilmente, somministrandole il
necessario perché diventi adulta e matura e progredisca nella bontà,
castità e obbedienza, tutta dedita agli esercizi di pietà.
IL RITIRO DI MARIA NEL TEMPIO
Ne parlano le sure 19 e 3:
Sura 19:
16. Rammenta nel libro di Maria, quando si appartò dalla sua gente, in
un luogo ad oriente,
17. e prese di fronte a loro il velo.
Sura 3:
37. Il Signore…l’affidò a Zaccaria. Ogniqualvolta Zaccaria entrava da
lei nel mihrab, vi trovava del cibo e chiedeva: "O Maria, donde hai
questo?" Gli rispondeva: "Proviene da Dio. Poiché Dio sostenta chi
vuole, senza misura".
42. Rammenta ancora quando gli angeli dissero a Maria: "O Maria, Dio
ti ha scelto e ti ha reso pura e ti ha eletta al di sopra delle donne
dell’universo!
43. O Maria, sii devota verso il tuo Signore, prostrati e inchinati
con quelli che si inchinano".
44. Questo è un segreto che ti riveliamo, perché non eri con loro
quando essi gettavano le loro canne per sapere a chi Maria sarebbe
stata affidata, e non eri presente durante la disputa.
Spiegazione
- Luogo ad oriente è da identificarsi con il Mihrab della sura 3 e
sarebbe una costruzione annessa al Tempio e destinata ad abitazione;
- E’ Maria che si ritira nel Tempio, adempiendo il voto della madre;
- il velo "higiab" ha un significato spirituale: Dio protegge la
solitudine di Maria e ne favorisce la riservatezza e il pudore,
sottraendola agli sguardi indiscreti:
- E’ Zaccaria che ha il compito di custodire e proteggere Maria,
compito impegnativo e onorifico toccato a lui dopo aver vinto una
sfida contro altri pretendenti;
- le canne tirate: l’episodio non si trova nemmeno nei libri apocrifi.
Secondo alcuni studiosi musulmani si sarebbe trattato di dare un
sostituto a Zaccaria, divenuto vecchio e malato; secondo altri
riguarderebbe la discussione di 27 pretendenti, che alla fine si
sarebbero recati sulle sponde del fiume Giordano e vi avrebbero
gettato i propri calami, quelli con cui scrivevano la Torà. L’unico
che sarebbe riaffiorato dalle acque sarebbe stato quello di Zaccaria.
- Maria visse lunghi anni nel Mihrab. Copiosamente provveduta da Dio
veniva da lui prodigiosamente nutrita, stava in compagnia degli angeli
e di Gabriele il cui compito era quello di farle prendere coscienza
della sua dignità e della sua posizione nel disegno di salvezza, della
sua predestinazione e della sua eminente dignità.
L’ANNUNCIAZIONE
Ne parlano le sure 19 e 3:
Sura 19:
17…..Noi le inviammo il nostro Spirito, che le apparve in tutto simile
ad un uomo.
18. Essa disse:"Mi protegga da te il Misericordioso, se di Dio non sei
timoroso!".
19. Rispose: "Altro non sono che un messaggero del tuo Signore, per
donarti un fanciullo puro".
20. Essa disse: "Come avrò un figlio, se nessun uomo mi ha toccata, né
sono una donna dissoluta?"
21. Egli rispose: "Così vuole il tuo Signore, che dice: Questa è cosa
facile per me. Faremo inoltre di lui un segno per gli uomini, un atto
della nostra clemenza. E’ una cosa decretata!"
Sura 3:
45. E quando gli angeli dissero a Maria: "O Maria, Dio ti annuncia il
suo Verbo, il cui nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in
questo mondo e nell’altro e tra i più favoriti.
46. Egli parlerà agli uomini in culla e da adulto e sarà uno dei
buoni".
47. Rispose (Maria): "Signore mio, come potrei avere un figlio, se
nessun uomo mi ha toccata?" Rispose (l’Angelo): "Dio crea ciò che
vuole, quando egli decide una cosa, egli non ha altro da dire: Sii, ed
essa è!
48. Egli gli insegnerà il Libro, la saggezza, la Torà e il Vangelo,
49. e sarà il suo messaggero presso i figli di Israele, ai quali dirà:
Io vi porto un segno del vostro Signore: vi foggerò un uccello con del
fango e soffierò sopra e diventerà, con il permesso di Dio, un
uccello. Guarirò pure, col permesso di Dio, il cieco nato ed il
lebbroso, e risusciterò i morti. Vi svelerò inoltre ciò che mangiate e
le provviste che tenete nelle vostre case. Tutto questo sarà un segno
per voi, se siete dei credenti.
50. Io sono venuto per confermare la Torà e permettervi l’uso di certe
cose, che vi erano state interdette. Vengo a voi con un segno del
vostro Signore. Temete Dio ed ubbiditemi.
51. Dio è davvero mio e vostro Signore: adoratelo, questa è la retta
via".
Spiegazione
- Lo spirito di cui si parla non è lo Spirito Santo, ma uno spirito
angelico identificato dagli esegeti con Gabriele;
- Obiettivo dell’annuncio è la nascita di un figlio chiamato "Verbo",
termine che per gli esegeti musulmani vuol dire "Fiat", cioè
l’imperativo categorico col quale Dio ha fatto venire all’esistenza
Gesù, figlio di Maria;
- Maria mostra sorpresa e invoca la sua verginità, ma l’angelo le dice
che tutto è volontà di Dio, per cui non può non accettare una cosa da
lui decretata;
- L’angelo Gabriele si sarebbe presentato a Maria nel giorno più lungo
e più caldo dell’anno, mentre si trovava fuori del Mihrab. Le
versioni, circa i motivi per cui era fuori, sono tre:
a) Per prendere una boccata d’aria fresca sul lato orientale del
Tempio;
b) Per purgarsi in un fresco bagno dalle sue regole;
c) Per attingere l’acqua da una fontana, all’interno di una grotta;
- Gabriele si presenta a Maria come un giovane gagliardo, imberbe,
luminoso, attraente, con capelli neri e ricciuti, tratto elegante e
dignitoso, in modo da colpire la sensibilità di Maria e influire su
tutto il suo essere;
- In che modo Maria resta incinta? Alcuni autori dicono che Gabriele
soffiò dentro la manica e la fessura della tunica e quando Maria se ne
rivestì, l’umidità del soffio raggiunse il suo grembo e lo rese
fecondo. Altri commentatori pensano a Gabriele che soffia direttamente
nella bocca di Maria e il soffio angelico penetra e rende fecondo il
seno verginale di lei.
- Il primo ad accorgersi che Maria è incinta è suo cugino e compagno
di lavoro nel Tempio, Giuseppe il falegname che notò subito la
stanchezza, la magrezza e il pallore di lei e ne ebbe scandalo; pur
riconoscendo le virtù e volendone tutelare l’innocenza, egli fu
tentato di disfarsene ed ucciderla. A rassicurare Giuseppe fu Gabriele
ma anche Gesù stesso che il giorno della sua nascita, gli spiega
quello che è successo in Maria per opera di Dio;
- Al momento dell’annunciazione Maria aveva 17 anni per alcuni, per
altri 13 o addirittura 10 anni. In ogni caso ella avrebbe sperimentato
soltanto due volte il fenomeno delle mestruazioni. Quando era sola,
durante la gestazione, si intratteneva con Gesù, ancora chiuso nel suo
grembo, in amorosi e reciproci colloqui.
IL PARTO DI MARIA
Ne parla la sura 19:
22. Essa lo concepì e si appartò in una località lontana.
23. I dolori del parto la costrinsero a rifugiarsi presso il tronco di
una palma, ove esclamò: "Fossi morta prima che avvenisse, e fossi del
tutto dimenticata!".
24. Da sotto le pervenne una voce: "Non rattristarti, il tuo Signore
ha posto ai tuoi piedi un ruscello.
25. Scuoti verso di te il tronco della palma, che farà cadere su di te
datteri maturi.
26. Mangiane, bevi e consolati. Qualora vedessi qualche uomo, digli:
"Ho votato al Misericordioso di digiunare e non parlerò oggi con alcun
uomo".
Spiegazione
- Il luogo del parto, non sarebbe una città ben precisa, né una stalla
o una grotta, ma esso sarebbe avvenuto all’aperto, vicino ad una
palma;
- I dolori del parto: il lamento di Maria è sorprendente e
sconcertante, ma il Corano non precisa se si tratta di dolore fisico o
morale. Secondo alcuni commentatori musulmani si tratta di dolore
morale e quindi il Corano affermerebbe la verginità nel parto di
Maria;
- Maria difesa dal figlio: il neonato interviene a consolare la madre,
invitandola a cibarsi dei datteri e a dissetarsi ad una sorgente fatta
scaturire da Dio ai suoi piedi;
- Il giorno della nascita: secondo alcuni commentatori sarebbe un
giorno d’inverno, la 24esima notte di dicembre, un mercoledì;
- Quando è avvenuto il parto? Le opinioni degli esegeti sono
contrastanti. La nascita sarebbe avvenuta:
a) dopo la normale gestazione di nove mesi;
b) al settimo o al sesto mese di gravidanza;
c) in sole tre ore: concepimento, formazione del corpo e nascita
sarebbero avvenute di seguito, alla distanza di un’ora l’uno
dall’altra;
d) in un’ora soltanto: concepimento, formazione del corpo e nascita
sarebbero avvenute all’ora del tramonto. Maria avrebbe avvertito in
anticipo i sintomi del parto e per pudore si sarebbe allontanata dalla
casa, fuggendo verso Oriente, in una località distante dalla sua
abitazione;
- La palma sarebbe stata un tronco arido, privo di chioma e di frutti,
prodigiosamente rinverdito e caricato di datteri al momento del parto;
- Appena nato Gesù, gli idoli si trovarono ovunque rovesciati a terra
e tutti i demoni provarono un indicibile spavento. Satana stesso andò
in giro per rendersi conto del fatto, ma passando vicino al luogo dove
Gesù era nato, non potè accorgersi di nulla, perché gli angeli si
erano stretti in cerchio attorno a Maria per proteggere il neonato
bambino, toccando con le spalle il limitare del cielo e con i piedi i
confini della terra.
LA DIFESA DA UN’ATROCE CALUNNIA
Ne parla solo la sura 19:
27. Lo portò quindi presso la sua gente. Quelli le dissero: "O Maria,
che strana cosa hai fatto?
28. O sorella di Aronne, tuo padre non fu mai malvagio, né tua madre
dissoluta!".
29. Essa lo additò. E quelli dissero: "Dobbiamo parlare con chi è
ancora nella culla bambino?"
30. Disse (il bambino): "Sono il servo di Dio, che mi ha dato il libro
e mi ha costituito profeta.
31. Mi ha anche benedetto ovunque mi trovi e mi ha ingiunto la
preghiera e l’elemosina, finché sarò in vita,
32 e di essere ossequiente verso mia madre, e non mi ha fatto superbo
né ribelle.
33. La pace sia con me il giorno in cui sono nato, nel giorno della
mia morte, e nel giorno in cui sarò resuscitato a vita.
Spiegazione
- Maria ritorna a casa dopo il parto e la reazione dei suoi parenti è
indignata a vederla con un bambino senza essere sposata;
- L’intervento di Gesù è sbalorditivo: la sua è una confutazione
indiretta, ma che rende giustizia all’innocenza della madre, così come
Dio ne aveva dimostrato la rettitudine con una sua particolare
provvidenza al momento del parto;
- Il prodigioso bambino si rivela subito come "servo" (‘Abd) e come
"messaggero" (Rasul) di Dio.
III. IL PROFILO SPIRITUALE DI MARIA NEL CORANO
MARIA SEGNO (AYAT) PER L’UNIVERSO
Sono due i luoghi coranici in cui Maria è presentata come Ayat o
"segno":
Sura 21:
91. Rammenta pure colei che preservò la sua verginità, si che alitammo
in lei il nostro spirito, e facemmo di lei e di suo figlio un segno
per l’universo.
Sura 23:
50. Facemmo pure del figlio di Maria e di sua madre un segno e demmo
loro ricovero su una altura tranquilla e irrigata di fonti.
Spiegazione
- Ayat ricorre 360 volte nel Corano con significati diversi, ma con un
denominatore comune che è questo: segno di riconoscimento dato da Dio
per far cogliere un suo intervento volto ad attirare alla fede o a
promuovere il benessere anche temporale, come la giustizia e la pace,
tra gli uomini. Nel caso di Maria, al pari di Gesù, il termine esprime
e manifesta un intervento eccezionale della sapienza e della
onnipotenza di Dio che si concretizza, sul piano della realtà storica,
in prerogative speciali concesse a Maria.
- Queste prerogative sono quattro:
1. La predestinazione di Maria
Sura 3:
9. O Maria, Dio ti ha scelta (istafaki)…al di sopra delle donne
dell’universo
Questa frase è posta in bocca agli angeli che conversano con lei nel
Mihrab. Prove di questa predestinazione sono:
- la sua discendenza da stirpe privilegiata;
- la sollecitudine di Dio per la sua vita interiore;
- la sua accoglienza nel Tempio, malgrado fosse donna;
- il suo affidamento a Zaccaria;
- la fornitura di cibo da parte degli angeli e la sua familiarità con
essi;
- il sostegno al suo parto;
- la difesa della sua innocenza dalle calunnie;
- la riserva per lei e Gesù di una amena collina per passarvi gli
ultimi giorni.
2. La purificazione di Maria
Sura 3:
42. O Maria, Dio ti ha scelta e ti ha resa pura, al di sopra delle
donne dell’universo
Il termine usato è "Tahhara" che vuol dire: purificare, purgare,
disinfettare da:
- macchia legale, da far sparire con un’oblazione rituale;
- macchia fisiologica, derivante dal fenomeno periodico delle regole,
dei rapporti sessuali o dalla semplice soddisfazione dei bisogni
naturali;
- macchia religiosa, derivante dal culto idolatrico, frequentazione
degli infedeli ed empi, ecc.;
- macchia morale, derivante da turpitudini e azioni immonde ecc.
L’applicazione a Maria è da intendersi non solo in senso fisiologico,
come assenza di ogni contatto carnale e permanenza della verginità, ma
soprattutto in senso religioso in quanto Dio ne irradiò l’animo di
tanta luce interiore da impedire in lei ogni macchia di idolatria e in
senso morale, in quanto Dio ne rettificò la volontà e le altre potenze
contro ogni perversa inclinazione, così da renderla esemplare di
onestà e di rettitudine.
- Per descrivere questo stato di Maria, il Corano non usa il termine
"Qiddisa" = santa, ma il vocabolo "Siddiqua" che vuol dire: credente,
giusto, fedele, virtuoso, sinonimo, quindi di "Salih", buono, santo e
giusto. Dice la sura 5:
75. Il Messia, figlio di Maria, altro non è che un apostolo, preceduto
da altri apostoli, e sua madre era una Siddiqua.
- Ma che purificazione è? Secondo alcuni esegeti che si avvalgono di
un Hadith riferito a Maometto, solo Gesù e Maria sono stati preservati
dal "tocco di Satana" al momento della loro rispettiva nascita.
Secondo questo Hadith ogni neonato, al momento di lasciare il grembo
materno, emette uno strillo perché Satana lo tocca con un dito, lo
comprime una o due volte, lo colpisce con un dardo. Nel caso di Gesù e
Maria, il colpo satanico andò a vuoto perché invece di colpire la loro
persona, colpì il velo che li proteggeva. Alcuni autori cattolici,
leggono in questo evento l’esenzione di Maria dal peccato originale
(Roschini), percependovi un eco del dogma cattolico dell’Immacolata
Concezione (Haddad).
3. La maternità di Maria
Secondo il Corano, la maternità di Maria è una maternità:
- vera: Gesù è detto per ben 23 volte "figlio di Maria";
- fisica: cioè con vero concepimento (19,22); parto reale (19,23) e
cure materne per il figlio (19,27);
- verginale:
a) verginità prima del parto: Gesù è detto "figlio di Maria" senza
riferimento ad alcun padre (3,41; 19,20); Maria è descritta come
segregata dal mondo, fisicamente vergine al momento dell’annunciazione
e la formazione di Gesù nel suo grembo, è paragonata dal Corano alla
creazione di Adamo (3,59; 21,91; 3,47);
b) verginità nel parto: sebbene non risulti dal Corano, molti
commentatori interpretano i dolori di Maria nel parto come dolori
morali e non fisici, affermando implicitamente il parto verginale;
c) verginità dopo il parto: non è affermata chiaramente, ma può essere
dedotta dalla convergenza di più indizi coranici: silenzio ermeneutico
intorno ad uno sposo; le esimie qualità morali e le nobili
disposizioni d’animo di Maria, che lasciano pensare che ella non agì
mai contro quelle abitudini di pudore, riservatezza e gelosa custodia
della sua verginità, più volte esaltate dal Corano;
- non divina: per il semplice fatto che Gesù non è Dio. Il Corano nega
assolutamente questa possibilità, come nega l’esistenza della Trinità,
affermando sempre l’assoluta unicità della persona di Dio:
Sura 6:
101. Creatore nuovissimo dei cieli e della terra, come potrebbe avere
un figlio, se non ha una Sahiba (Compagna) e se è lui solo che ha
creato tutte le cose?
Sura 4:
171. O gente del Libro, non eccedete nella vostra religione, né dite,
riguardo a Dio, se non la verità. Certo il Messia Gesù figlio di
Maria, è l’apostolo di Dio, il suo Verbo, che egli gettò in Maria, e
suo Spirito. Credete dunque in Dio e nei suoi apostoli, e non dite
tre! Smettetela, sarà certo meglio per voi. Dio è l’unico. Lontano
dalla sua gloria che egli abbia un figlio! A lui appartiene ciò che è
nei cieli e sulla terra, e basta Dio per protettore!.
4. La suprema dignità di Maria
Il Corano riconosce a Maria una suprema dignità, espressa già nel
versetto citato della sura 3:
42. "O Maria, Dio ti ha scelta e ti ha resa pura, al di sopra delle
donne dell’universo (Alamin)".
- Il fatto che Dio scelga, è già elemento di grandissima dignità;
- "al di sopra delle donne dell’universo" mette in rilievo l’elezione
di Maria sopra tutte le donne. Il termine "Alamin" ha senso collettivo
e designa tutti quanti gli esseri creati: angeli, ginn, uomini,
animali, vegetali e minerali. La dignità di Maria è perciò suprema,
nel senso che tra le donne nessuna le è superiore, nemmeno Fatima, la
figlia del Profeta, né le sue mogli compresa Khadigia;
- La dignità di Maria deriva dalla dignità di Gesù, al quale è
intimamente unita. Nel Corano Maria è menzionata 11 volte da sola, ma
ben 23 volte in unione con Gesù che è detto: "Cristo figlio di
Maria" (5), "Gesù figlio di Maria (13), "Cristo Gesù figlio di Maria
(3). Il Corano vede perciò Maria in stretta relazione col figlio e,
sempre in relazione a lui, è descritta come madre di "un personaggio
illustre", "un profeta", "un apostolo" ecc. Gesù e, quindi, il motivo
fondamentale della grandezza di Maria
- Il Corano sembra avere tutti gli elementi per rendere un culto a
Maria: culto di venerazione, di invocazione e soprattutto di
imitazione, dato che la Madre di Gesù è presentata come "segno" e come
"modello" del credente.
MARIA MODELLO (MATHAL) DEI CREDENTI
Il testo coranico che ci interessa è il versetto 12 della sura 66,
preceduto dai similari 10 e 11:
10. Dio propose come esempio a quanti credono la moglie di Noè e la
moglie di Lot, che erano sottoposte a due dei nostri servitori buoni,
ma li tradirono, ed essi non hanno potuto fare nulla per loro presso
Dio. Per questo esse si sono sentite dire: "Entrate nel fuoco con
quanti vi entrano!".
11. Dio inoltre, propone ad esempio a quanti credono la moglie del
Faraone, allorché disse: "Signore mio, edifica a me, presso di te, una
casa nel paradiso, salvami dal Faraone e dalla sua opera e liberami
dalla gente iniqua".
12. E Maria, figlia di Imran, la quale custodì la propria verginità;
sì che noi soffiammo nel suo seno del nostro spirito, ed ella credette
nelle parole del suo Signore e nei suoi Libri, e fu una delle devote.
- "Mathal" ricorre spesso nel Corano con sensi diversi quali: esempio
- paragone, esempio - similitudine, esempio - parabola, esempio -
monito, esempio - modello. Nel versetto 10, va interpretato come
"monito" in quanto riguarda la giustizia di Dio che castiga e tormenta
( 2,211 e 2,165). Nei versetti 11 e 12, invece ha il significato di
"modello" di fede da seguire e imitare.
- Il versetto 12 indica quali sono le qualità di Maria da imitare:
verginità, devozione a Dio, fede autenticamente musulmana. Nel resto
del Corano vengono ancora esaltate la fede in Dio (66,12); la fiducia
illimitata nella divina provvidenza (19,18); l’abbandono al suo divino
volere (3,47); il ricorso istintivo a Dio Misericordioso (3,37); la
devozione (66,12); l’integrità dei costumi (5,75); il verginale pudore
(21,91); il raccoglimento (19,17); lo spirito di preghiera (3,43); il
digiuno (19,26). Da tutto questo si desume che Maria è un perfetto
modello del musulmano credente:
1. Maria modello di fede
- Essere credente, significa essere "Muslim" cioè "avere fede in Dio":
credere a Lui e in Lui, al suo messaggio salvifico, trasmesso dai suoi
inviati:
a) Maria prestò fede alla parola del Signore, aderendo interiormente a
Dio senza indecisione o esitazione ma con fermezza, riconoscendo la
veracità di Dio e delle verità da Lui rivelate;
b) Maria mantenne per tutta la vita questa fede, accogliendo nella
mente e nella volontà tutto quello che Dio si era degnato di
comunicare all’uomo lungo tutta la storia della salvezza e nei libri
sacri;
c) Maria rivestì la sua fede di tutte le caratteristiche musulmane:
sottomissione assoluta al potere sovrano di Dio; dono incondizionato
di sé; consegna totale della sua persona, anima e corpo, a lui per
attuare i suoi disegni.
2. Maria modello di religiosità
La sura 5 proclama:
110. O Gesù, figlio di Maria, ricordati del mio favore verso di te e
verso la madre tua.
- Il richiamo alla benevolenza divina è fatto spesso dal Corano in
senso collettivo: agli uomini (35,3); ai figli di Israele (2,47); ai
seguaci del profeta (5,7). In termini individuali esso è fatto
soltanto per Gesù e Maria.
- Maria ha corrisposto pienamente all’amore gratuito di Dio,
mostrandosi sempre religiosa e devota verso di lui. Espressioni di
questa perfetta religiosità sono:
a) fu votata a Dio prima della sua nascita e appena nata, Dio la fornì
della sua speciale assistenza;
b) visse e si mantenne sempre alla presenza di Dio e nel suo perenne
ricordo, facendo di questo un programma di vita e la principale
occupazione della sua giornata;
c) visse nella preghiera, seguendo la raccomandazione degli angeli: "O
Maria, sii devota verso il tuo Signore, prostrati e chinati con quelli
che si inchinano" (3,43);
- praticò il digiuno che Maometto le raccomandò: "Quando vedrai
qualche uomo dirgli: Ho votato al Misericordioso di digiunare e non
parlerò oggi con nessun uomo" (16,26).
3. Maria modello della donna musulmana
Affascinato dalla verginità di Maria, Maometto ha avuto la delicatezza
di farla muovere in un’atmosfera satura di pudore, castigatezza,
riservatezza, vedendo in lei il modello perfetto e l’ideale della
donna musulmana che deve:
- vivere in accordo e armonia dentro la sua casa (33,23);
- indugiare in luoghi appartati (33,35);
- non mostrarsi in pubblico se non velata o ricoperta dei propri
mantelli (33,39) mentre può intrattenersi liberamente con i propri
familiari (33,54);
- evitare la familiarità con gli estranei e conversare con loro solo
attraverso una cortina o una tenda (33,53).
4. Maria è solo una creatura e non una dea
Il Corano afferma che Maria è una creatura umana, madre di Gesù e non
madre di Dio e perciò priva di qualsiasi titolo che possa legarla in
qualche modo alla divinità unica e inaccessibile (61).
IV. MARIA NELLA TRADIZIONE ISLAMICA
La tradizione islamica, ha assunto senza alterazioni il dato coranico
su Maria, pur cercando di chiarirlo, completarlo e spiegarlo.
I COMMENTATORI DEL CORANO
I commentatori cercano di completare i dati relativi alla vita di
Maria, attingendo anche a fonti cristiane, sia Vangeli canonici che
libri apocrifi. Il grande commentatore coranico Tafani (+923) dedica,
per esempio, una bellissima pagina ricca di poesia al dialogo tra
Maria e Giuseppe, ne momento in cui questi si accorge che Maria è
Madre. Altri commentatori aggiungono via via la Fuga in Egitto, le
Nozze di Cana, l’Apparizione del Figlio a Maria dopo la sua
"elevazione" al cielo e non tralasciano nemmeno di parlare della morte
di Maria, avvenuta esattamente otto anni dopo l’Elevazione di Gesù,
all’età di 51 anni.
Tutti i commentatori aggiungono i dettagli più inverosimili alla vita
di Maria, convinti come sono della grandiosa figura di Lei, così come
risulta dal Corano.
I TEOLOGI MUSULMANI
1. Essi sottolineano i privilegi e le virtù di Maria. Il teologo
Baidawi (+ 1291) formula, ad esempio, una lista divenuta classica dei
privilegi concessi da Dio a Maria:
- Fu accettata al servizio del Tempio pur essendo femmina;
- Fu preservata dall’impurità delle altre donne;
- Fu guidata sulla retta via;
- Conversò familiarmente con gli angeli;
- Fu madre vergine;
- Fu giustificata dal Figlio appena nato, dall’infamante accusa degli
Ebrei;
- Divenne un segno per il creato;
- E’ modello della donna.
2. I teologi discutono anche sul ruolo di Maria e cioè su quale posto
Ella occupi nella gerarchia degli esseri e se sia profetessa.
a) Circa il posto nella gerarchia degli esseri, tutti considerano
Maria la più degna di tutte le donne e la prima di tutte le creature.
Due correnti comunque, ordinano in questo modo la gerarchia delle
donne:
Khadigia – Aishia – Fatima – Maria;
Maria – Khadigia – Aishia – Fatima.
Altri teologi affermano che Maria, oltre ad essere la prima delle
donne, è da considerarsi anche la "Regina del paradiso".
b) Non uniformi sono i pareri sul ruolo di Maria come profetessa. In
generale si ritiene che Maria sia una "profetessa" (Nabiya) a cui Dio
ha parlato, ma non è una "messa" (Rasula), dato che non è stata
"inviata" a nessun popolo in particolare.
ANTONINO GRASSO
Tratto dalla rivista "Laòs" dell'Istituto Superiore di Scienze
Religiose "San Luca" di Catania - n°2/2002
http://www.rocciadibelpasso.it/marianelcorano.htm