Gabriele
unread,May 15, 2011, 3:32:43 AM5/15/11Sign in to reply to author
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to Storia della fotografia
Tutto sembra già stato detto e scritto, per il solo fatto che un paio
di libri di storia della fotografia italiani riportano il medesimo
racconto. Prestigiosi nomi di antichi studiosi italiani, a partire dal
Rinascimento, vengono uniti a quello di Giovanni Antonio Canal
(Canaletto), fino a giungere ai primi sperimentatori italiani della
dagherrotipia. Piero Becchetti ha realizzato il primo documentato
elenco degli antichi studi fotografici italiani. Tutto qui.
Le poche pubblicazioni successive hanno offerto, a mio parere, scarsi
motivi di approfondimento, richiamando abbondantemente quanto già
scritto, oppure valorizzando prevalentemente aspetti estetici e
iconografici con abbondanza di illustrazioni.
Isolati tentativi di approfondimento sono stati e vengono condotti da
appassionati studiosi in ambito regionale, come l’amico Pierluigi
Manzone.
Mi sembra invece che manchi una seria analisi delle specificità
tecniche, dei processi adottati e delle migliorie apportate dai
pionieri fotografi italiani, delle loro singole caratteristiche
espressive e di ambito operativo… insomma di tutte quelle peculiarità
che caratterizzano lo sviluppo nazionale di un’arte che non sia
considerato semplicemente come successioni di anni d’attività e
indirizzo e numero civico degli studi.
Insomma, a me sembra che ci sia ancora tanto da cercare, osservare,
confrontare, condividere…
Comprendo la riservatezza di chi ha investito tempo e risorse per
raccogliere anche solo pochi riferimenti locali e non intende regalare
i suoi sforzi, disperdendoli al vento dell’anonimato che tende a
caratterizzare il web. La mia idea è che il momento della divulgazione
collaborativa vada costruito DOPO la pubblicazione formale su carta
(libri, riviste… ) dei risultati personali raggiunti, in modo da non
mettere in discussione il valore dei singoli contributi individuali.
Questo spazio potrebbe rappresentare proprio questo DOPO, necessario
per correlare ed eventualmente coordinare successivi approfondimenti.
Ciò diviene tanto più necessario in seguito alla chiusura degli spazi
rappresentati da periodici come "AFT. Rivista di storia e fotografia"
e del supplemento "Quaderni di AFT". La sospensione di queste
pubblicazioni dovrebbe indurre in qualche considerazione sull’editoria
cartacea tradizionale.
Ritengo che sia ragionevole ipotizzare nuove forme di informazione e
pubblicazione sul web, attraverso tecnologie editoriali e scelte di
diffusione appropriate (editoria elettronica PDF con gestione DRM).