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Sua eccellenza il Prefetto di Palermo
Dott. Massimo Mariani
Presidente della Regione Siciliana
On. Renato Schifani
Al Sindaco del Comune di Palermo
Prof. Roberto Lagalla
Al Direttore Generale
Del Comune di Palermo
Dott. Eugenio Ceglia
Al Comune di Palermo
Area della pianificazione del Territorio
Alla Capitaneria di Porto di Palermo
Assessorato Territorio e Ambiente Regione Sicilia
Assessore On. Giusi Savarino
Al Dirigente Generale
Arch. Calogero Beringheli
Assessorato Infrastrutture
Regione Sicilia
On. Alessandro Aricò
Assessore Urbanistica
Comune di Palermo
Prof. Maurizio Carta
Assessore Politiche Ambientali
Comune di Palermo
On. Pietro Alongi
Ritengo sia giunto il momento di porre definitivamente l’attenzione sulla vicenda della passerella in legno di via Messina Marine. La struttura, realizzata nel 2003 mediante appalto pubblico commissionato all’epoca dalla Provincia Regionale di Palermo, prevedeva la costruzione di una passerella sospesa nel sito precedentemente occupato dai cosiddetti “bagni ex Petrucci”, con l’obiettivo di riqualificare l’area del lungomare. Nonostante un investimento pubblico di circa cinque milioni di euro, l’opera non è mai stata completata né concessa in uso, rimanendo inutilizzata.
Ad oggi, la passerella versa in uno stato di grave degrado: vandalizzata, pericolosa, invasa da rifiuti e divenuta rifugio per soggetti emarginati. La struttura rappresenta un vero e proprio ecomostro, simbolo di incuria, abbandono e illegalità, che deturpa ulteriormente il litorale cittadino. La sua presenza costituisce un’immagine imbarazzante per chi percorre via Messina Marine, porta d’ingresso della città, e per i turisti che soggiornano nelle strutture ricettive della zona, i quali spesso lasciano commenti negativi sulla condizione urbana, definendo quel sito “sporco e trascurata”.
In qualità di presidente di quell’area vasta cittadina, la II Circoscrizione, non posso ignorare questa situazione. Il senso di responsabilità istituzionale mi impone di rivolgermi a voi per individuare con urgenza un percorso condiviso. È necessario valutare interventi di bonifica e messa in sicurezza, ma la soluzione più concreta appare essere la demolizione della struttura, ormai irrimediabilmente compromessa e più volte oggetto di incendi dolosi.
Ad oggi non risulta alcuna concessione a soggetti privati, e ciò rafforza la necessità di un intervento pubblico.
Chiedo pertanto di convocare un tavolo tecnico con i soggetti competenti e responsabili, al fine di definire le azioni da intraprendere, coinvolgendo direttamente chi, come me, rappresenta il territorio.
È vero che l’area è destinata a una futura riqualificazione, ma nel frattempo residenti, commercianti e imprenditori che continuano a credere in questa parte della città non possono essere lasciati nel degrado. Sebbene il mare non sia balneabile, la spiaggia è accessibile e merita attenzione.
Questa è la seconda comunicazione che invio in merito, e auspico possa essere l’ultima. È tempo di affrontare il problema con determinazione e trovare insieme soluzioni concrete.
Confidando in un vostro sollecito riscontro, porgo distinti saluti.
Giuseppe Federico