Si inoltra quanto segue
Patrizia Biagi
Ufficio Stampa
Comune di Palermo
Dieci giorni non bastano: servono politiche strutturali per minori, Terzo Settore e oratori
" In merito all’avviso pubblico del Servizio Sociale rivolto agli enti ecclesiastici dotati di oratori, esprimo una ferma critica sull’impianto complessivo della misura, ritenuta inadeguata a rispondere al disagio sociale dilagante tra i minori dei nostri quartieri. La dotazione complessiva di 20.000 euro non consente alcun impatto significativo su una platea cittadina vasta e segmentata per bisogni educativi e socio–familiari complessi. Con un massimale per progetto di 2.500 euro, l’intervento resta episodico e frammentario, privo di una reale capacità di presa sul territorio. L’obbligo di svolgere soltanto dieci giorni effettivi di attività, concentrati tra novembre e dicembre e nella fascia oraria 15:30–19:00, esclude qualsiasi forma di continuità educativa e contrasta con qualunque obiettivo di prevenzione della devianza o di sostegno alle famiglie. Il disegno complessivo replica una logica da evento, mentre le periferie chiedono servizi stabili, tutoraggio continuativo, équipe multi professionali e reti educative di prossimità. Lo stesso preambolo dell’avviso riconosce la crescita di vandalismo, microcriminalità e disagio psico–sociale, ma la risposta amministrativa resta temporalmente e finanziariamente minimale. Palermo vive una fase acuta di povertà educativa, dispersione scolastica, fragilità familiari e carenza di servizi di accompagnamento. In questo quadro, oratori e presìdi del Terzo Settore svolgono una funzione pubblica essenziale di animazione sociale, prevenzione e costruzione di comunità educanti. Offrire loro risorse minime, per un periodo simbolico e fuori da una programmazione pluriennale, significa non incidere realmente. Occorre un Piano triennale per minori e famiglie, con risorse dedicate, indicatori chiari e una cabina di regia territoriale; convenzioni annuali con gli oratori come presìdi educativi di prossimità, aperti nei pomeriggi e nelle ore serali, con attività di
doposcuola, sport, musica, teatro, orientamento, sostegno psicologico e mediazione familiare. Serve un rafforzamento delle équipe socio–educative di quartiere (educatori, psicologi, assistenti sociali, mediatori) e una vera integrazione con scuole, parrocchie, ASP e reti associative. Dieci giorni non salvano un adolescente, non sostengono una famiglia, non cambiano il destino di un quartiere. Se davvero vogliamo contrastare il disagio, occorrono risposte strutturali, investimenti seri e un’alleanza stabile con oratori e Terzo Settore. La nostra città purtroppo è cambiata e ha bisogno di un’inversione di rotta. "
Lo dichiara il consigliere comunale Ottavio Zacco