David, qualcosa di buono c'è, ma io fare molta attenzione al rischio che sia (o che si riveli, al di là delle migliori intenzioni) un buco nell'aqua. Per chi è interessato, ecco una non breve analisi che ho inviato su FB :)
Parto citando i punti che condivido sicuramente: ottimo il rilassamento dei limiti alle SSRL; ottima l'eliminazione dei limiti per le sedi di società di software e di ricerca; ottimo l'obbligo di rendere fruibili gratuitamente i dati delle PA; ottima la possibilità di fornire WiFi gratuito ai pazienti nelle strutture sanitarie (ma che ciò sia possibile senza costi aggiuntivi è tutto da vedere, e potrebbe annullare il provvedimento).
Detto questo, come avevo detto quando ne parlavi tempo fa vedo grandi pericoli sul tema del finanziamento di un'iniziativa come questa, basata in grandissima parte su sgravi e finanziamenti diretti. Se non mi è sfuggito niente, le fonti previste sono due:
- per le "aree a condizione agevolata" si prevede una copertura con la lotta contro l'evasione fiscale. Senza offesa, ma questo per me equivale a dire che non c'è nessuna copertura: credo che tutti i fondi che potranno derivare dal recupero dell'evasione fiscale, che tra l'altro sono impossibili da valutare ex ante e difficilissimi anche ex post, siano già stati impegnati almeno N volte (con N grande a piacere)
- per tutto il resto, stimato in 300 milioni (posso chiedere in base a quali razionali?), si parla di tagli lineari alle spese correnti; però la politica dei tagli lineari è già stata ampiamente sfruttata al massimo dall'ultimo governo e dubito moltissimo che sia ancora, se non economicamente, politicamente percorribile
Per cui, imho, se non si affronta molto più approfonditamente il tema della stima dei costi e della loro copertura vedo il fortissimo pericolo che queste proposte rimangano buoni propositi senza futuro. Ad esempio, visto che se ne sta anche parlando, si potrebbero cercare i 300 milioni da quegli sgravi/aiuti alle imprese che oggi si vogliono razionalizzare (citando esattamente quali tagliare, e per quanto).
In realtà poi mi sembra che i costi effettivi dipenderanno tutti o quasi dalla quantità (e dimensione) effettiva delle startup innovative che potranno accedere ai benefici previsti, ma non mi sembra chiaro quali siano i criteri per l'accesso. In alcuni articoli vengono citati criteri oggettivi, ma ad esempio l'articolo 14 a quali "startup innovative" si applicherebbe, all'interno dei comuni selezionati? Tutti quelli che rientrano nell'art. 6 comma 1 (che peraltro dice "non in via esclusiva"?) Quindi dipende tutto ed esclusivamente dalle scelte degli "abilitatori", come dice Alessandro?
Visto l'enorme pericolo di abusi (e il rischio di costi che esplodono), oltre alle fonti di finanziamento questo mi sembra l'altro aspetto fondamentale che richiederebbe un chiarimento per rendere efficace il grosso della proposta ed evitare che i soldi vadano ai più furbi anzichè ai più meritevoli.