Ciao spaghettar],
riprendo quest'azione nel dettaglio[0]: non saprei nemmeno da che parte iniziare a commentarla, visto che è il macro tema della proposta condivisa che avevamo inviato come attori della società civile.[1]
Magari siamo stati poco chiari, capita eh :) Specie con i tempi messi a disposizione.
Anche perchè non vedo nessun cambiamento dichiarato sul tipo di processo attuato nell'Agenda del 2014: se non ha funzionato prima, cosa abbiamo cambiato per farlo funzionare stavolta?
Non vedo nulla di esplicito in tal senso.
Rilancio la descrizione che avevo inserito nell'articolo per
forumpa.it, che chiarisce l'impianto che avevamo abbozzato:
Nella proposta abbiamo condiviso due macro azioni:
“Pilota sul processo di rilascio di Open Data, da usare come prototipo per la definizione del piano triennale di rilascio”
“Integrazioni tra scala locale e scala nazionale per la stesura del piano triennale di rilascio degli Open Data”
La prima azione è un prototipo “agile” (mi riferisco alla metodologia agile) per lavorare sui dati presenti nelle principali classifiche internazionali di rilascio degli Open Data (dati con copertura nazionale) e testare nel frattempo un processo, misurandolo e mettendolo a regime per ricreare una fiducia condivisa nella capacità delle istituzioni di rispondere ad un’agenda di rilascio.
Senza quindi mettersi a discutere nell’annoso problema: e da quali dati partiamo?
Anche perchè se si dimostra che un’agenda viene davvero mantenuta, si diventa ancora più credibili per le aziende, l’altro anello fondamentale per riusare il patrimonio informativo pubblico degli Open Data.
La seconda azione riprende i risultati e parte del lavoro fatto nella prima per costruire in maniera condivisa (non solo top-down) un programma triennale di rilascio di dati sia su scala nazionale che su quella locale, scalando il modello testato con la prima azione. La complessità aggiuntiva è gestire in maniera intelligente la domanda di dati abilitando processi di Open Government direttamente sulla scelta della priorità e sugli ambiti tematici da inserire, tutti temi quindi fortemente connessi agli altri tavoli di OGP Forum.
L'Agenda nazionale dovrebbe per forza avere un taglio ad alto livello, pur contaminandosi anche sul livello di enti locali: alcuni spunti poi li aveva aggiunti anche Vincenzo[3].
Immagino che sarà poi il tavolo di lavoro del Forum OGP (da settembre in poi) a discutere del COME gestire il processo partecipato sull'agenda.
In ogni caso quest'azione include degli impegni già in corso d'opera da parte di quel famoso comitato di pilotaggio OT11/OT2. (e per questo mi ha fatto molto arrabbiare, perchè non viene assolutamente citato in alcun modo questo lavoro in corso, quindi per un neofita inconsapevole sembra quasi qualcosa che nasca dall'ascolto della società civile, e invece assolutamente no...)
I tempi dichiarati mi lasciano molto perplesso.
Ovvero: da ottobre si discute internamente con il tavolo su quest'azione, e poi a febbraio (entro febbraio) si rilascia l'Agenda in versione finale? E la consultazione/co-creazione pubblica con scadenza a dicembre 2017 (un tempo folle in avanti) quando si fa davvero?
Abbiamo margini per imporla fin nella fase iniziale? (più come co-progettazione che come mera consultazione direi)
Vi è chiara l'impostazione dell'azione o sono il solo a essere perplesso?
In altri termini: se ci focalizziamo sui risultati, ovvero sui dati, quando si pubblicano i primi set di dati dichiarati nell'agenda?
Quelli che si dovrebbero pubblicare e che non dovrebbero essere oggetto di dubbi o discussioni (che sono oggetto di quei famosi benchmark internazionali come OD Barometer, etc...) li mettiamo in agenda per marzo 2017 o si va ancora avanti?
A livello di riuso per calcolare l'impatto anche economico di tutta la filiera, ovviamente non ci siamo: sono tutte tempistiche troppo aleatorie e fumose.
Riprendo poi il commento di Alberto presente nella pagina dell'azione su
open.gov.it:
@Alberto:
sulla possibilità di inserire una potenziale data di scadenza come metadato, io rilancio il tema della qualità del dato in toto. Abbiamo uno standard ISO[2] e [3] su come misurare la qualità di un dato, e mi piacerebbe che da un certo punto in poi si chiamassero Open Data SOLO quei dati completi di tutto quanto (perchè abbiamo snaturato completamente la definizione di OD negli anni, ed è il caso di riprendere a chiamare le cose come stanno, anche da parte nostra.)
Molti Open Data che oggi vengono chiamati tali, di certo non lo sono.
Credo sia uno dei vincoli da esplicitare in maniera più comprensibile/dettagliata/vincolante anche nelle linee guida e nelle ricette per pubblicare OD, oltre che a livello generale nell'Agenda nazionale.
Che ne dite?
Ho un punto di vista poco obiettivo secondo voi?
matt
[0] -
http://open.gov.it/partecipa/consultazioni-attive/consultazione-terzo-nap/agenda-nazionale-partecipata-per-la-valorizzazione-del-patrimonio-informativo-pubblico/[1] -
https://drive.google.com/drive/folders/0B3LDLScNZCciQ1JNNk55V044VjQ con commento pubblico
http://www.forumpa.it/pa-digitale/dati-open-government-forum-ecco-le-proposte-per-gli-open-data[2] -
http://www.uninfo.it/documenti/SC07/AttivitaNazionale/NataleUNI_3mar2016.pdf e
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/iso_25024_agid_misurazione_della_qualita_dei_dati.pdf (segnalato anche nella proposta condivisa)
[3] -
http://www.forumpa.it/smart-city/dati-perche-abbiamo-bisogno-di-un-programma-open-data-nazionale