Quoto Guido, finalmente se ne comincia a discutere perché vedo che lo affermano ancora in pochi: fermo restando che non c'è nulla di male riguardo i profili social della PA sulle piattaforme più importanti come FB e Twitter, anzi, soprattutto twitter è un ottimo canale informativo immediato, si pongono due ordini di problemi.
Uno, come già detto è proprietario ed è un'azienda, finalizzata al profitto, costantemente in mutamento. Ergo, non sono accessibili a tutti, né tutti vogliono iscriversi ad essi, ma innanzitutto è un canale instabile e soggetto a variazioni, potenzialmente arbitrarie, del gestore. Valga come esempio la recente modifica delle API di twitter che ha tagliato fuori LinkedIn. Ritengo pericolosa la dipendenza che comincia a sorgere verso queste third parties.
Due: ciò non toglie che la comunicazione dalla PA e con la PA tramite social media è una buona idea, in particolare per l'immediatezza che consente, ma non credo sia validabile normativamente la pratica di usarli come canali "ufficiali", per le ragioni esposte al punto uno. Il che mi dà l'occasione per chiedermi e chiedervi se può cominciarsi a pensare a un social network istituzionale: parlavamo del SPC e di come si potrebbe farlo evolvere, questa potrebbe essere una strada. In Inghilterra, lo saprete, stanno valutando la possibilità di usare gli account facebook come punti di accesso ai servizi web della PA, ma ribadisco le mie preoccupazioni in merito, mentre preferisco l'approccio della Finlandia con Open Ministry (
http://www.leggioggi.it/2012/10/24/democrazia-liquida-e-legiferazione-diffusa-come-internet-cambia-le-democrazie-contemporanee/), che presuppone una modalità di accesso certificata e assoggettabile a SLA. Forse anche i social moriranno col tempo e saranno sostituiti da chissà quali novità, però, allo stato attuale delle cose, sarebbe fattibile secondo voi (economicamente, giuridicamente, informaticamente) un social network della PA per i cittadini, come struttura di accesso a servizi digitali, in un'ottica unificatrice? Ad esempio da quest'anno il cedolino della pensione può visionarsi solo online sul sito INPS, previa fornitura di un PIN in due passaggi: metà per sms metà per posta cartacea (assurdità), si discute ancora di carta d'identità elettronica come carta nazionale servizi per accedere ai servizi digitali pubblici, etc: se ci sono, sono servizi molto diversificati, ognuno dei quali richiede una registrazione diversa, regole differenti, manca una governance unitaria, una visione strutturale e coordinata.
Concludendo: si può fare un social pensato e finalizzato al rapporto PA cittadini, anche per usufruire dei servizi digitali?