Uno spunto per riflettere su LDP - Linked Data Platform e sul "read write Web"

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Matteo Brunati

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Mar 7, 2015, 10:04:31 AM3/7/15
to spaghett...@googlegroups.com
Ciao ragazzi,
visto che è in arrivo SOD15, e che in qualche forma ci saranno diversi momenti dedicati al mondo LOD, vi giro questo veloce spunto di riflessione sullo standard LDP: ( lo useremo nella track hackathon relativa al progetto Fusepool P3, martedì aggiorno la pagina con tutti i dettagli )

A writable Web based on LDP -

http://www.w3.org/blog/data/2015/03/03/a-writable-web-based-on-ldp/

"For those of you not yet familiar with LDP, this specification defines a set of rules for HTTP operations on Web resources, some based on RDF, to provide an architecture for read-write Linked Data on the Web. The most important feature of LDP is that it provides us with a standard way of RESTfully writing resources (documents) on the Web [examples], without having to rely on conventions (APIs) based around POST and PUT.

In practice, LDP should allow developers to take full advantage of the decentralized nature of the Web. Web apps now have a way to read and write data to any server that has implemented LDP 1.0. This technology has the potential to radically transform the way we are used to viewing Web application development, by decoupling the app (user interface) from the data it produces/consumes. We hope it will usher in a wave of innovation in terms of UI and app quality, enabling developers to easily “fork” apps and seamlessly add new features, since the data model is not directly impacted by the fork.

"

Mi ricorda molto alcune cose che avevo scoperto dal progetto SIMILE, in un certo senso.[1]
Mai come ora alcune cose si potrebbero ripensare :)

Altre risorse utili:

http://www.slideshare.net/Dataversity/2014-ldp-webinar-20140806

ed ovviamente Bygle stesso di Diego and C.:

http://www.regesta.com/2015/01/28/nasce-bygle/

il tempo passa, ma il mantra del "your website is your API" forse vedrà nuova luce :)

http://elag2011.techlib.cz/en/840-your-website-is-your-api-how-to-integrate-your-library-into-the-web-of-data-using-rdfa/


 matt

 





Alfredo Serafini

unread,
Mar 7, 2015, 1:38:05 PM3/7/15
to spaghett...@googlegroups.com
ciao Matteo

si in effetti in questo periodo sembra essere tornato un po' vivo l'interesse che aveva sollecitato tra il 2005 e il 2007 la creazione di un bel po' di roba... all'epoca come contesto ci si riferiva al "web semantico", mò siamo tutti lì a parlare di "linked data": probabilmente è un aggiustamento non solo linguistico ma che denota anche la necessità di allargare la platea di utilizzo (come già detto più volte qui in thread passati), e di rendere più fruibili in generale i pattern, anche se ritornano spesso gli stessi temi.
Personalmente -lo dico da non "accdemico"- all'epoca subivo la frustrazione per il fatto che molti degli sforzi fossero fortemente autoreferenziali all'interno del mondo accademico o di ricerca (cosa solo in parte dovuta ai costi di sostenibilità, e in parte ad elementi "culturali"). Oggi mi sembra ci sia un entusiasmo potenzialmente più diffuso, che spero non venga sprecato :-) Anche perché come già detto in diverse occasioni si tratta in pratica di proseguire nello sviluppo naturale del web, niente altro.

Citando SIMILE mi hai fatto tornare soprattutto in mente esperimenti come quello fantastico di PiggyBank [1],  che anticipava l'idea di creazione di repository di dati e della possibilità di interazione con essi tramite browser, cosa che credo resti attualissima per due motivi:
1) mancava a tutt'oggi un disegno di API condivise ed oggettive. In questo senso quelli di Epimorphics con le Linked Data API Specification [2] fecero un lavorone, in tools come ELDA [3] su tutti. 
Oppure il progetto Callimachus [4]. D'altro canto è fondamentale l'adozione di API standard, così che si possano utilizzare i tool che si preferiscono, mantenendo al contempo l'interoperabilità e un buon livello di comprensione condivisa. E qui è impossibile non citare soprattutto l'ottima piattaforma Marmotta [5], che evolve dal 2012 mi pare il "vecchio" Linked Media Framework [6], implementando [7] le specifiche Linked Data Platform [8].
2) la mancanza di "browser" sui dati. In questo senso spero personalmente che si prosegua: gli esperimenti esistenti in termini di applicazioni (web e non) cominciano ad essere parecchi, e sono curioso e fiducioso di scoprire nuovi strumenti e nuovi pattern, a carattere non solo visivo. IMHO sarebbe però auspicabile che i browser stessi cominciassero a supportare l'integrazione delle risorse fruibili come linked data in maniera più consistente, questo sicuramente aiuterebbe nell'engagement di pubblico meno interessato a robe percepite comunque come specifiche, e quindi nell'aumento della domanda per certi tipi di applicaizoni. 

i miei 2 cents :-)

----

[1] http://simile.mit.edu/papers/iswc05.pdf

fralu

unread,
Mar 12, 2015, 11:09:09 AM3/12/15
to spaghett...@googlegroups.com
Ciao Matteo,
anche al MIT fanno tesi (relatore TBL) e sviluppano sofware su questi temi.

http://dig.csail.mit.edu/2014/Papers/presbrey/thesis.pdf

Interessante capirci qualcosa di più.
Ciao
Francesco
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