Ciao a tutti, tornando in treno dall’incontro di oggi al Forum OGP e dopo un ottima chiaccareta con Mat, Francesca, Ilaria, Ugo e gli altri, provo a buttare giù due riflessioni su cosa si potrebbe fare e come procedere.
Condivido al 100% l’impostazione di Alberto (ci sei mancato, oggi erano tutti molto gentili) e Matteo e provo a lanciare 5 proposte.
1) Il lavoro deve partire da una disanima chiara, trasparente e approfondita di cosa non ha funzionato fino ad ora. Abbiamo prodotto nel tempo varie liste di dati, linee guida e documenti strategici che all’oggi sono state inefficaci, perché? Capirlo è imprescindibile per evitare di commettere gli stessi errori domani. Inoltre è importare chiarire che non è vero che non vi sia consapevolezza su quali siano i dati più importanti da rilasciare, li conosciamo da anni, semplicemente non sono, ancora (!), pubblici.
2) Definire le specifiche di un nuovo portale nazionale dei dati con l’obiettivo di affidarne la realizzazione ad attori esterni alla PA. Immagino un bando ben fatto, stile EU, per ingaggiare le migliori risorse sulla piazza; sono convinto che svincolare lo sviluppo e la realizzazione del portale dalle sorti, complesse, di AgID, sia essenziale.
3) Identificare 7 dataset da rilasciare nei prossimi 14 mesi. Certo di liste ne sono state fatte parecchie ma sembra piacciano molto.
I primi due potrebbero essere i civici e i cap, poi si potrebbe ragionare sulla mobilità (traffico stradale, parcheggi e trasporti pubblici in real-time) oppure sul turismo (beni culturali e ricettività) e infine si potrebbero toccare “mostri sacri” come catasto e registro imprese. Sarebbe bello identificare tutti dati strutturali, come i CAP, e metterli in scala di difficoltà dove i più ostici alla libera pubblicazione (anche giustamente) sono quelli che producono rendita ad organizzazioni pubbliche o miste (es. le partecipate o le agenzie pubbliche).
Ma credo che nessuno meglio di SOD possa decidere, si sono espressi punti di vista interessanti e informati in lista, basta metterli insieme.
4) Identificare 3 sfide sociali da affrontare con i dati, i famosi problemi (partiamo dalla domanda). Potrebbero essere ma sono solo esempi: la gestione dei flussi migratori, la corruzione e il lavoro (ma anche la salute, l’ambiente, lo sport, ecc.). Anche qui farei decidere la lista.
5) Puntare sui privati, ovvero provare a coinvolgere alcuni privati nel processo di rilascio. L’idea potrebbe essere che all’interno di OGP si inizi a sperimentare l’open data privato, magari spinto da una nuova concezione della responsabilità sociale di imprese (in fondo colossi come ENI o Intesa-SanPaolo, generali, ecc.) potrebbero avere interesse o essere sensatamente costretti a rilasciare alcuni dati - un esempio è l’iniziativa green button in US (
http://www.greenbuttondata.org)
.
Proporrei inoltre una clausola di salvaguardia: se non si smarca il primo punto (dove sono finite le liste precedenti e perché il paese non riesce a produrre una politica struttura sul tema) si lasci il tavolo.
La fiducia è la base della collaborazione e non mi sentieri di darne più gratuitamente, deve essere sostanziata da un impegno credibile che parte, necessariamente, dall’analisi critica di cosa non stia funzionando.
E' solo una proposta ma da qualche parte bisogna pur iniziare.
Ciao ciao
Lorenzo
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