Ciao Alberto, ciao spaghettar*,
il lavoro sul libro è in pieno svolgimento, anche per questo sto scrivendo/partecipando meno del solito.
Nel thread di qualche tempo fa[1] avevamo lanciato l'idea della newsletter settimanale, che stiamo curando io ed Erika da luglio. Tappa fissa, eh.
Qui c'è l'archivio delle precedenti, se siete curiosi:
Non parla solo del libro, anzi. Cito direttamente da civichacking: "Il sabato pomeriggio inviamo #CivicHackingIT, dove raccogliamo i link in italiano più interessanti sull’argomento civic hacking. Qualche volta troverai degli spunti in inglese, oltre agli aggiornamenti sul progetto del libro."
Quella inviata qualche ora fa ha del materiale interessante, specialmente il video "Hacking Democracy", che consiglio di vedere.
Per il resto, due cosette.
Per quanto riguarda la campagna di crowdfunding, non temete, ci sarà. Vi faremo sapere quando partirà. Ad agosto non ce l'avremmo mai fatta.
Una cosuccia scoperta mentre cercavo alcune fonti: questo paper racconta una sorta di genealogia del termine "Open Data" ed è molto, molto interessante, specialmente per i risvolti sul rapporto Stato-mercato che descrive. Una cosa che ho sempre pensato, ma qui viene spiegata in maniera cristallina. Davvero utile.
Un altro punto notevole sul quale sto lavorando è l'evoluzione del significato attribuito al termine "civic hacking" nel corso del tempo. Il prossimo post sul mio blog raccoglierà qualche considerazione a valle di quello pubblicato ai primi di agosto[2].
Una cosa la anticipo: di sicuro l'elemento dell' "innovation without permission" in questi anni si è un po' affievolito, in generale. Parlo del contesto italiano ovviamente.
Avevi qualche curiosità specifica?
Ah, salutaci Nadia eh
matt