Community OpenData Matera

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Francesco Piero Paolicelli

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Oct 1, 2013, 7:56:44 AM10/1/13
to spaghett...@googlegroups.com
Ciao a tutti,
continua la piccola lenta ma spero di qualità crescita del portale dati.comune.matera.it

Quello che è emerso e che volevo condividere, è che c'è una richiesta da parte della cittadinanza di contribuire a creare "bene" comune open data.
In pratica abbiamo inserito alcuni data set provenienti NON dal comune ma attivisti (legambiente piuttosto che associazione per il meteo ect).
E' un previsione un Map Party collettiivo per mappare qualsiasi cosa in formato open street map .

Ovviamente in CKAN ho creato l'organizzazione Comune e quella Cittadinanza specificando che i dati non sono "certificati" dal Comune.
Ma poco male. A noi serve capire il grado di "ingaggio" della comunità e perchè no aiutare il comune nella scrematura di dati che oggi fatica a costruire (elenco attività produttive piuttosto che dati climatici dato che non sono pubblici in formato digitale ect).

a presto!

Matteo Brunati

unread,
Oct 1, 2013, 9:51:19 AM10/1/13
to spaghett...@googlegroups.com
Ciao a tutti,
 e qui mi ricollego, visto che il tema del community data merita un approfondimento.

Nel senso che la licenza da associare e il modo in cui questo tipo di dati vanno inseriti nei portali OD della PA creano delle conseguenze. 
E qui, dobbiamo esserne tutti consapevoli.

Prendo un esempio per partire: il caso di Firenze.
Firenze è un caso molto positivo di amministrazione che ha colto il tema OD con un design tipico dell'Open Data engagement.
Quindi esiste una vicinanza del Comune e delle persone al suo interno a quell'idea di comunicazione/relazione multicanale con il cittadino abilitata dalla Rete, che ha fatto da base alla dimensione conversazionale sui dati, in un certo senso.

Firenze, a suo tempo, ha effettivamente ricevuto un dataset da pubblicare bottom-up da un cittadino: ne ha parlato anche Menduni su chefuturo, tra l'altro[0].
In questi giorni che piersoft chiedeva lumi in merito a questa contaminazione di dati, ho riguardato il tema.

Inserisco qualche ragionamento, e vediamo se fila, nel qual caso è utile per tutti tenerlo presente:
  • sappiamo che un dataset è OD quando se ne permette il riuso per ogni scopo, altrimenti quei vincoli di fatto non lo rendono aperto ( non tanto tecnicamente, quanto giuridicamente e a livello di filiera di business sul dato stesso ). Anche napo ne ha fatto un esempio proprio la settimana scorsa, che consiglio di guardare.[1] Assieme a quel post, ne linko un altro di oltre un anno fa, sempre del napo, sul discorso licenze.[2]
  • premesso che si rispettino le regole di un OD vero e proprio, interviene il diritto del detentore dei dati di sceglierne la licenza ed il formato. Spesso questa volontà si scontra con la mancanza di consapevolezza sugli effetti che si vorrebbero creare sull'uso di quei dati. Immagino che si voglia avere il riconoscimento del lavoro svolto, per cui un vincolo come quello dell'attribuzione sembra naturale. E la conseguenza logica del vincolo NC sembrerebbe altrettanto naturale, specie quando la fonte è un progetto di ricerca. Ma non sarebbero più OD, con quel vincolo.

Detto questo, sul caso fiorentino, è interessante notare che:
La questione è:
  • sul tema OD in questo modo per l'utente normale si crea solo confusione
  • se si vuole favorire la creazione di un bene comune digitale, pensare ad altre forme di bene comune digitale potrebbe essere utile. Per dirne una, OpenStreetMap. Che ha una licenza di tipo Odbl. Il bene comune digitale ovviamente è valore per tutti, anche per chi fa business.

Citando napo, c'è pure una perla finale:

"- le Creative Commons versione 3.0 in italiano dichiarano 
esplicitamente che non coprono il diritto sui generis 
http://www.creativecommons.it/3.0 
Pertanto, un dataset dove il concetto di diritto sui generis e' 
facilmente riconoscibile (es. dati meteo), licenziato 
con licenze cc v3.0, anche se hanno vincoli come NC o ND, di fatto, 
finiscono nel pubblico dominio 
(so bene di aver fatto una affermazione molto forte) "

Per chiudere: per i community data forse non è il caso di stimolarne la pubblicazione sui portali generici come datahub.io, per evitare confusione? 

 matt

Francesco Piero Paolicelli

unread,
Oct 1, 2013, 10:52:34 AM10/1/13
to spaghett...@googlegroups.com
Bene. vuol dire che chi vuole contribuire all'opendata su un portale PA, deve sottostare alle licenze che la PA decide di applicare. Se il fornitore terzo (esempio l'associazione meteo che spontaneamente vuole fornire i dati alla PA), vuole dei diritti particolari, nel nostro caso, NON sarà accettato.
Viceversa se decide di usare la licenza CC-by può pubblicare o fornire i dati per la pubblicazione.
Va bene come approccio? non dovremmo avere problemi cosi, giusto?



Il giorno martedì 1 ottobre 2013 13:56:44 UTC+2, Francesco Piero Paolicelli ha scritto:
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