A tutte le auto: un paragrafo per SOD14

[Alberto]

Buongiorno Spaghettopoli, vi siete ripresi? 

Riccardo Luna ci chiede un post su CheFuturo. Napo, Matteo e io abbiamo proposto di farlo scrivere a qualche voce nuova per CheFuturo, e nuova anche per SOD. Niente fondatori questa volta. Vi chiediamo un paragrafo sulla vostra esperienza di SOD14.

Chi? Chi ne ha voglia, anche se ovviamente non possiamo pubblicare un post di 180 paragrafi senza che Riccardo ci scomunichi. Faccio qualche nome:

• Andrea Borruso
• Ida Leone
• Massimo Santi
• Il Dottor Blaster (vabbè, nun è che è proprio nuovo in SOD, ma ce sta a fà ride 'na cifra. A voja!)
• Irene Fazio
• almeno uno degli archeologi open (o anche insieme). Liliana Buttiglione, che è la più giovane, Gabriele Gattiglia e Emmanuele Curti.
• Dimitri Tartari (mi è piaciuto il saluto che hai fatto venerdì, Dimitri)
• Luca Corsato
• in generale, chiunque abbia voglia di condividere un'impressione. Se arrivano troppi contributi vedremo come sceglierli. Ci tengo particolarmente a fare sentire la voce delle ragazze di SOD; delle persone con meno background tecnico; e della #curvaSud. 

Come? Forse la cosa più facile è usare la mailing list. Incollate il paragrafo in una risposta a questo thread. 

Quando? Entro domani, please. 

Ma che cosa ci mettiamo dentro? Un'impressione soggettiva di SOD14. Che impressione vi ha fatto l'esperienza, come impatta su ciò che farete domani, cose del genere. Non cercate di essere oggettivi, fate una microstoria di una persona, voi, che si ritrova a SOD14. 

E i dati? Dimitri e Michele, per favore riuscite a mettere insieme i numeri di SOD14 da aggiungere al post? Credo che Dimitri abbia le registrazioni in auditorium del venerdì, e Michele dovrebbe avere qualche numero sulle connessioni al Wi-Fi allo spazio Telecom per l'hackathon. 

Chi fa l'assemblaggio finale? Tranquilli, ci pensiamo Matteo, Napo e io. Se abbiamo problemi chiediamo. 

[Francesco Piero Paolicelli]

Io voto per le quote rosa

Inviato da iPhone

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[Paola Liliana Buttiglione]

Ciao a tutti!

Per la stesura del paragrafo ci sto! :) 

Segnalo subito il thread a Gabriele e ad Emmanuele.

Entro domani sera incollo qualcosa qui!

A presto.

[Maurizio Napolitano]

2014-03-31 10:16 GMT+02:00 Francesco Piero Paolicelli <pier...@gmail.com>:
> Io voto per le quote rosa

Io voto per iniziare a vedere qualcosa che si popola.
nota bene: non serve essere per forza nella lista proposta da Alberto,
è importante
scrivere qualche riga .
... altrimenti scopiazzo tutto da twitter :)

[Paola Liliana Buttiglione]

Infatti!!!

Diffondete tutti voce su questa richiesta, magari a qualche partecipante al raduno potrebbe sfuggire questo thread :)

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Pedo mellon a minno. :)

[Irene Fazio]

Buongiorno! Eccomi! presente alla chiamata alle armi!
Provo a buttar giù qualcosa entro domani. :)

[Fabiana Zeppieri]

Ciao, 

la mia visione soggettiva è dentro questo storify https://storify.com/Fabiazep/raduno-spaghetti-open-data-2014-sod14

Se servono ulteriori pezzi su questo punto di vista, fatemi sapere.

Approfitto per ringraziarvi ancora

p.s.

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[cesare gerbino]

Ciao a tutti,

ho pubblicato qui

http://cesaregerbino.wordpress.com/2014/03/31/un-tranquillo-week-end-con-gli-open-data-spaghetti-open-data-2014-sod14/

un breve resconto della mia partecipazione a SOD14.

Se può essere utile prendete pure quello che serve ...

 Ciao

 Cesare

Cesare Gerbino

http://cesaregerbino.wordpress.com/
http://www.facebook.com/cesare.gerbino
http://www.facebook.com/pages/Cesare-Gerbino-GIS-Blog/246234455498174?ref=hl
https://twitter.com/CesareGerbino
http://www.linkedin.com/pub/cesare-gerbino/56/494/77b

--

[Serena Manzoli]

Ciao a tutti, 

Monica mi ha segnalato il thread e da outsider -ho raggiunto questa mailing list solo oggi- vi ho scritto un posticino sulla law4opendata unhackaton. Se è troppo lungo, tagliate. 

"Ero alla SOD di sabato a Bologna. Giurista, al lavoro per una legal startup, tecnica sì ma non smanettona, mai stata a SOD e sensibile al fascino, ma non ancora fidanzata, con gli open data. Outsider insomma di una comunità di gente in cui tutti si conoscono e si salutano, quando non stanno dietro al computer a smanettare. Il richiamo per me era la Law4OpenData Unhackaton di Monica Palmirani: perché se al diritto aggiungi data e hackaton può solo venire fuori qualcosa di bello. E infatti.

Alcuni, molti dati non sono open. E ci sono leggi che prevedono, per casi specifici, l’obbligo di apertura: ma neanche a dirlo, sono ambigue e non chiare. Così siamo andati a leggerci la legge. Visto che la legge non era chiara, siamo passati ad attaccare la questione da altri punti. Chi ha i dati? Perché non li pubblica? Perché li pubblica qualcun altro, e da dove li prende? Chi ha interesse a pubblicarli e chi no? Chi paga o potrebbe pagare il costo per mettere online?

La discussione, tutto brainstorming tra legali, hackers, accademici e ibridi non identificati (me) e terminata in una serie di proposte serie, è stata su questo: sugli aspetti legali, civici, sì certo, ma anche di business, che non è una parola sporca anche quando parli di open. Purché venga sempre e comunque dopo la prima: open."

Serena Manzoli

ciao!

Serena

Il giorno lunedì 31 marzo 2014 09:39:42 UTC+2, Alberto ha scritto:

[Francesco Piero Paolicelli]

ciao a tutti, dato che non sono bravo a scrivere come voi , ho pensato di fare un tweetbook

http://beta.trytweetbook.com/book/102214

i grafici di netanalisys non rendono come leggere i singoli tweet dal 24-03 ad oggi ;-)

Francesco Piero Paolicelli

TW: @piersoft

STORE: GooglePlay/AppStore

WWW: www.apposta.biz

Sorry for typos, sent by mobile.

[Massimo Santi]

Ciao, ecco le mie due righe!

A #SOD14 c’era una cabina del telefono, nell’atrio di Working Capital. Mi son divertito a fare il Clark Kent di turno che entra ed esce supereroe… degli Open data. E penso che ognuno dei partecipanti sia uscito da questi tre giorni avendo trovato i suoi superpoteri, che poi sono molto semplici: ascoltare, scoprire, condividere e, soprattutto, provarci.

[Irene Fazio]

Buongiorno! Invece io mi sono fatta prendere dall'entusiasmo... prendete solo quello che vi serve! Un abbraccio


Promossa solo qualche settimana fa civichacker al primo OPMeeting organizzato da Open Pompei e da Monithon, rassicurata dal servizio ‘Ask a civic hacker’ che garantiva assistenza in caso di eccessi di nerditudine degli addetti ai lavori, ho raggiunto la community degli spaghetti folks, nata da un tweet di Alberto e cresciuta in maniera esponenziale in soli due anni.

Sullo sfondo una Bologna mozzafiato, i suoi intriganti chilometri di portici rossi e le svettanti torri quadrate; immersa nei primi soli primaverili, mi sono ritrovata insieme a un gruppo di pionieri dei dati dagli occhi vivaci e brillanti, la pazienza infinita e il tweet facile. Ho incontrato una community in fermento, che ribalta i punti di vista, costruttori di ponti, condivisori di conoscenza, contaminatori e creatori di un ampio ventaglio di strumenti per raccontare fenomeni complessi della realtà attraverso i dati o meglio gli opendata.  

Cosa sono gli open data, a cosa servono? Ma soprattutto dove sono, come ‘liberarli’ e cosa ci dovremmo fare? Intorno a questa e a tante altre domande si è snocciolato un weekend vulcanico senza spettatori passivi. Io stessa ho ‘liberato’ i primi dati esistenti su Napoli per il censimento di Open Data Census che ha l’obiettivo di individuare i livelli di apertura delle città italiane. Felice di conoscere le infinite applicazioni possibili di openstreetmap e ‘fare amicizia’ con nuovi strumenti di datajournalism propulsivi e all’avanguardia.

Incredibilmente fiera di ritrovare e saldare il legame con ‘la curva sud’ degli opendata che da Palermo a Matera passando per Roma, Bari e Napoli ‘butta giù i muri a spallate’, facendo prototipi, costruendo dataset, coinvolgendo la società civile, scoperchiando diffidenze e ritardi.

L’accesso e l’uso degli opendata produce cittadini attivi, produce informazioni e punti di vista razionali, è una possibilità dal valore immenso di aprire un confronto allargato e uscire dal torpore della non partecipazione alla vita pubblica.

 

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[Maurizio Napolitano]

2014-04-01 8:42 GMT+02:00 Massimo Santi <msant...@gmail.com>:
> Ciao, ecco le mie due righe!
>
> A #SOD14 c'era una cabina del telefono, nell'atrio di Working Capital. Mi

> son divertito a fare il Clark Kent di turno che entra ed esce supereroe...

> degli Open data. E penso che ognuno dei partecipanti sia uscito da questi
> tre giorni avendo trovato i suoi superpoteri, che poi sono molto semplici:
> ascoltare, scoprire, condividere e, soprattutto, provarci.

SPLENDIDA!

[Erika Marconato]

Ecco i miei 2 cent.

SOD14 è stata una corsa: in tre giorni mi è sembrato di vivere le ore contenute in un mese, tanti sono stati gli stimoli e tante le cose che ho imparato.

Cos'è stato SOD14? Un modo per scardinare alcuni stereotipi.

Stereotipo uno: al sud non si fa nulla e si aspetta che piovano le cose dall'alto. Falso. A SOD la curva sud c'è, è attiva e butta giù le porte a spallate.

Altro falso mito: i giornalisti si lamentano della moria del loro mestiere, non si reinventano e non sono affidabili. Sarà, ma io in questi giorni ho visto professionisti della notizia raccontare storie attraverso i dati, imparare avidi di sapere e cercare di insegnare qualcosa anche a noi.

Continuando, gli avvocati parlano solo legalese, non sanno cos'è la vita vera e sono noiosi. Sabato un gruppo di legali ha cercato di risolvere un problema dei cittadini (farmacie e orari di apertura erano le parole chiave) con competenza ed efficacia, ma anche con tanti sorrisi e facendolo capire pure a me (che avvocato non sono).

I cittadini non sanno che farsene dei dati della PA. Venerdì mattina Ravenna ha premiato i vincitori di Ra4open: una mamma che ha creato una mappa dei punti di allattamento (da un pdf, giusto per la cronaca); dei ragazzi sotto i 25 anni che hanno creato app per il turismo e il tempo libero; uno studente dell'ITIS che ha presentato una app per navigare meglio i dataset di Ravenna. I cittadini sono pronti e qualcosa da fare con i dati lo trovano.

Ultimo, ma non per importanza, i dati sono robe da specialisti/informatici. Se la pensate ancora così, significa che non siete stati a SOD14. Peccato.

[Francesco Piero Paolicelli]

#sod14: la differenza fra teoria e teorema è la dimostrazione. E #sod14 ha dimostrato come i dati aperti creano fatti concreti, che possono cambiare il quotidiano di ognuno.

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[Irene Fazio]

sono daccordo erika, grande!!!

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Irene Fazio
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[Maurizio Napolitano]

... a chi interviene chiedo poi il permesso di usare le fotine di
twitter (sempre se ci dite anche l'account)

[cesare gerbino]

x me ok (@CesareGerbino)

Cesare Gerbino

http://cesaregerbino.wordpress.com/
http://www.facebook.com/cesare.gerbino
http://www.facebook.com/pages/Cesare-Gerbino-GIS-Blog/246234455498174?ref=hl
https://twitter.com/CesareGerbino
http://www.linkedin.com/pub/cesare-gerbino/56/494/77b

Il giorno 01 aprile 2014 11:28, Maurizio Napolitano <napo...@gmail.com> ha scritto:

... a chi interviene chiedo poi il permesso di usare le fotine di
twitter (sempre se ci dite anche l'account)

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[Irene Fazio]

ok!  https://twitter.com/irenefazio

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Irene Fazio
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[patrizia saggini]

Ciao,

come si può descrivere in poche parole l'esperienza di #SOD14?

mi sono venute in mente 2 metafore:

SOD è come la ricetta di un piatto buonissimo venuta bene:

prendi 160 persone diverse tra loro, che vengono da diverse parti di Italia, e hanno competenze totalmente diverse; mescolali tra loro, aggiungi tanti sorrisi, moltissima competenza e un bel po' di voglia di fare, e per finire una spolverata di tweet: ed ecco qua, 3 giorni di lavoro, per scoprire l'utilità degli Open Data e come proseguire nel percorso.

SOD è come un piccolo pezzo di paradiso in terra:

si vorrebbe sempre rimanere lì, ma in realtà il compito di ciascuno di noi è quello di portare nelle nostre realtà di tutti i giorni ciò che abbiamo imparato e le idee che ci sono venute, per rendere la PA un posto migliore e soprattutto per raccontare i cosa è cambiato al prossimo SOD!

prendete ciò che vi piace di più, è stato bello provare a scrivere le mie emozioni!

ciao

PATRIZIA

[sabas88]

For the lulz

#SOD14

Si sono incontrate a Bologna

centinaia di persone esperte

per dire di conoscenze aperte

(roba di cui qui a Genova si sogna!).

Tre giorni il raduno è durato:

nel primo giorno le conferenze,

nel secondo sparse le semenze

di software appena progettato.

La morale che è uscita fuori

è che noi non solo di trasparenza

dobbiamo far si che si lavori

perchè i dati grezzi sono l'essenza,

cosa che non vogliamo si ignori,

dell'economia della conoscenza.

Ciao,

Stefano

[Michele d'Alena]

scusate l'enfasi :)

a sod parliamo di dati ma in realtà è solo una scusa perché vogliamo riuscire a migliorare un po' del mondo che ci circonda.

Normalmente ci troviamo on line ma quando ci vediamo fisicamente, creiamo qualcosa di irripetibile: tutto scorre senza capi e strutture, basta uno slancio e un'occhiata per sentire di essere parte di qualcosa di vispo e sano. 

Siamo una delle community più incredibili che ci siano in italia: siamo un modello che funziona? siamo un prototipo di quello che vorremmo? Io credo di si e per questo vi invito a copiarci. Ma forse siamo irripetibili.

skype:micheledalena
http://www.micheledalena.it

[ila]

Sono tornata con questo: non bisogna essere smanettoni per partecipare a #SOD14, ma solo essere caparbi ed entusiasti! Ce la faremo, la Curva Sud avvia l'arruolamento per gli Open Data!

Ilacopperfild

Il giorno lunedì 31 marzo 2014 09:39:42 UTC+2, Alberto ha scritto:

[Serena Manzoli]

ok per uso fotina twitter 

account: SquareLaw

Serena

[Alberto Cottica]

Stefano! Se aggiungi qualche sillaba qua e là per fare l'endecasillabo fai il sonetto pieno! 

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[Alessio 'Blaster' Biancalana]

E sennò è licenza poetica :D

Ale

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[Alberto Cottica]

Con i formati non si scherza, Alessio. Sabas lo sa bene. Se non è quella roba lì non è sonetto. :-)

[sabas88]

Ho rifatto i conteggi e sistemato, grazie per il bug report, anche se potevi mandarmi una pull request. (ahahah)

[anche se c'era qualche trucchetto sulle legature delle vocali che variava i conteggi, son un po' arrugginito]

Si sono incontrate a Bologna

centinaia di persone esperte

per dire di conoscenze aperta

(roba di cui a Genova si sogna!).

Tre giorni il raduno è durato:

nel primo giorno son le conferenze,

nel secondo son sparse le semenze

di software appena progettato.

La morale che è uscita fuori

è che noi non solo di trasparenza

dobbiamo fare si che si lavori

perchè i dati grezzi son l'essenza,

cosa che non vogliamo si ignori,

dell'economia della conoscenza.

[Alberto Cottica]

Dittongare le vocali è un po' un cheap hack, dai. "Si sono / incontrate / a Bologna" ... Prova a leggere, senza dittonghi: "Sono stato_al raduno di Bologna"; questo ha il ritmo giusto, con i piedi esattamente come "Spesso il male di vivere ho incontrato".  :D

Ahem. Scusate il momento nerd. :D

[Maurizio Napolitano]

2014-04-01 13:16 GMT+02:00 Alberto Cottica <alberto...@gmail.com>:
> Dittongare le vocali è un po' un cheap hack, dai. "Si sono / incontrate / a
> Bologna" ... Prova a leggere, senza dittonghi: "Sono stato_al raduno di
> Bologna"; questo ha il ritmo giusto, con i piedi esattamente come "Spesso il
> male di vivere ho incontrato". :D
>
> Ahem. Scusate il momento nerd. :D

Tutta colpa di un passato artistico ... se andiamo avanti sono certo
che ci scrivi le note musicali :)

[Ida Leone]

Scusate, vedo solo ora questo post, ho tarato la ML di SOD con aggiornamento giornaliero, e mi sono distratta.
Io ho scritto un post sul mio blog personale, http://www.cambianeve.net
Prendete quello che volete, come ho scritto é un post in CC0 :)

[eccoilmoro]

Ciao a tutti!
Io ho scritto qui http://opendatabassaromagna.blogspot.it/2014/04/impegnocivismonerditudine-sod14.html

[Erika Marconato]

Anche per me non ci sono problemi per la foto (@erikamarconato).

Se serve qualcosa di più grande http://www.erikamarconato.it/wp-content/uploads/2013/05/foto.jpg .

Belli i contributi di tutti :) (ma Clark Kent, non me ne vogliate, batte tutti!)

[Fabiana Zeppieri]

no problem @fabiazep

--

[Vincio]

Il mio contributo:

Lavoro nel mondo IT da più di 20 anni. Gli ultimi 5 in ambito bancario. 

Questa tre giorni bolognese è stata di grande impegno e stancante ma sono tornato depurato dalle scorie lavorative e con la coscienza che si può fare volontariato ognuno a proprio modo mettendo a disposizione la propria competenza.

[Massimo Santi]

Certo! (@massimosanti)

[Tommaso Di Noia]

Dopo aver visto gente con competenze eterogenee che spaziano tra giurisprudenza, giornalismo, informatica e pubblica amministrazione che lavora insieme per creare, liberare e usare i dati ho capito in maniera ancora più chiara che in Italia esistono due categorie di persone: quelle che parlano di open data e quelli come gli spaghetti folks che gli open data li vogliono fare davvero e li fanno!

@TommasoDiNoia

[Diego Valerio Camarda]

Esci da sod14 e:

. Hai voglia di postare robba su OMS e su wikidata, non sai cosa, ma qualcosa devi postare

. Hai voglia di assumere la metà di quelli che hai incontrato solo per lavorarci insieme

. Hai voglia di fare un'infografica alle tue bambine per spiegare l'importanza di andare a letto presto

. Ti astieni per un giorno dal leggere la mailing list, apri la posta e scopri che c'è più fermento che mai (e tu cacchio devi recuperare decine di email!)

. Cerchi nelle foto per vedere se in effetti c'eri anche tu perché ti sembra che il tempo sia volato e che non sia mai successo

. Hai criticato (in maniera costruttiva) e rifletti ora alle critiche costruttive che ti hanno mosso

. Passi il tempo a cercare di associare i volti dei profili social alle persone che hai conosciuto (mentre prima, per tre giorni, hai fatto esattamente il contrario)

. Speri di aver lasciato qualcosa agli altri, degli spunti, delle idee o anche solo delle impressioni positive su ciò che fai tutti i giorni, durante la vita 'vera', con quei dannati/amati OpenData

... Ma non ci possiamo fare l'ultimo cicchetto? Che so, magari un sod14e1/2 appena dopo l'estate? 

#SobÈfinitoSod

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Diego Valerio Camarda
(Inviato da Gmail Mobile)

[Alessio 'Blaster' Biancalana]

Le bambine devono andare a letto presto, ma spiegaglielo con d3.js :D:D:D

Ale

[Nicolò Gnudi]

Ciao a tutti, questo è in assoluto il mio primo post sul gruppo.

Ho partecipato a #SOD14 più come spettatore curioso che come attivista, ma alla fine di queste 3 giornate intense mi si è aperto un mondo sconfinato e, diciamolo, piuttosto"complicato", soprattutto quando è ora di spiegare cosa sono gli opendata e a cosa servono ad amici e conoscenti.

Quello che mi porto a casa, aldilà del background tecnico, è la convinzione che "volere è potere" in questa community non è solo un modo di dire e che la "passione" per gli opendata sia un ottimo strumento per risvegliare uno spirito civico dormiente.

In conclusione:

• Siete fichissimi!
• Non mi pento neanche un po' di aver perso un weekend di sole

A presto, 

Nicolò

[Alessio 'Blaster' Biancalana]

"Siete fichissimi"
Roba che neanche le rockstar.

Sono queste le cose che mi fanno sentire meglio (: grazie! (Chiaramente parlo come Master Chef... :D)

Ale
Inviato da Android

[Massimo Zotti]

Il raduno di Bologna è stato l'appuntamento che ha concluso il mio ciclo di incontri dedicati ai dati liberi negli ultimi due mesi. Dalla conferenza di Roma del W3C sui dati collegati ad oggi, passando per l'opendata day e la conferenza Space4You di Bari, ho conosciuto persone appassionate e collegato finalmente i volti e le voci ai nomi, gustandomi la scoperta di inaspettate affinità e simpatie. Con la voglia di fare che è lo spaghetto rosso che unisce queste belle persone in giro per l'Italia, e si aggroviglia piacevolmente dalle mie parti, in curva sud.
Sono andato via con tante idee e la voglia di farle crescere insieme a chi c'è oggi, ed ai tanti che certamente ci vedranno e, non potendo resistere, si uniranno.
@massimozotti

Il 31/mar/2014 09:39 "Alberto" <alberto...@gmail.com> ha scritto:

Buongiorno Spaghettopoli, vi siete ripresi? 

Riccardo Luna ci chiede un post su CheFuturo. Napo, Matteo e io abbiamo proposto di farlo scrivere a qualche voce nuova per CheFuturo, e nuova anche per SOD. Niente fondatori questa volta. Vi chiediamo un paragrafo sulla vostra esperienza di SOD14.

Chi? Chi ne ha voglia, anche se ovviamente non possiamo pubblicare un post di 180 paragrafi senza che Riccardo ci scomunichi. Faccio qualche nome:

• Andrea Borruso
• Ida Leone
• Massimo Santi
• Il Dottor Blaster (vabbè, nun è che è proprio nuovo in SOD, ma ce sta a fà ride 'na cifra. A voja!)
• Irene Fazio
• almeno uno degli archeologi open (o anche insieme). Liliana Buttiglione, che è la più giovane, Gabriele Gattiglia e Emmanuele Curti.
• Dimitri Tartari (mi è piaciuto il saluto che hai fatto venerdì, Dimitri)
• Luca Corsato
• in generale, chiunque abbia voglia di condividere un'impressione. Se arrivano troppi contributi vedremo come sceglierli. Ci tengo particolarmente a fare sentire la voce delle ragazze di SOD; delle persone con meno background tecnico; e della #curvaSud. 

Come? Forse la cosa più facile è usare la mailing list. Incollate il paragrafo in una risposta a questo thread. 

Quando? Entro domani, please. 

Ma che cosa ci mettiamo dentro? Un'impressione soggettiva di SOD14. Che impressione vi ha fatto l'esperienza, come impatta su ciò che farete domani, cose del genere. Non cercate di essere oggettivi, fate una microstoria di una persona, voi, che si ritrova a SOD14. 

E i dati? Dimitri e Michele, per favore riuscite a mettere insieme i numeri di SOD14 da aggiungere al post? Credo che Dimitri abbia le registrazioni in auditorium del venerdì, e Michele dovrebbe avere qualche numero sulle connessioni al Wi-Fi allo spazio Telecom per l'hackathon. 

Chi fa l'assemblaggio finale? Tranquilli, ci pensiamo Matteo, Napo e io. Se abbiamo problemi chiediamo. 

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[Paola Liliana Buttiglione]

Archeologi a SOD (ed altre belle persone)!!!

Ho conosciuto la mailing list nemmeno un anno fa, grazie all’ennesimo ottimo consiglio della spaghettara Chiara Ciociola.

La mailing list SOD è diventata il mio armadio per il Regno di Narnia.

Nella dedica delle Cronache di Narnia è scritto:

I wrote this story for you, but when I began it I had not realized that girls grow quicker than books. As a result you are already too old for fairy tales, and by the time it is printed and bound you will be older still. But some day you will be old enough to start reading fairy tales again.

Ecco è successo appunto questo: da grande, dieci mesi fa, ho ricominciato a leggere le fiabe.

Così mi sembravano all’inizio i trhead che scrivevate: liberazione dei dati sui beni confiscati, sui beni culturali, progetto GLAM, costruzione di una wikipedia dei dati geografici, monitoraggio civico delle politiche pubbliche et cetera et similia.

Sono troppo curiosa: ho dovuto oltrepassare la soglia dell’armadio!

Con la mia laurea in Archeologia e come unica lingua straniera conosciuta il latino, nel mondo di voi cosiddetti hackers ci sono entrata in punta di piedi. All'inizio pensavo che le mie competenze non avrebbero potuto apportare alcun contributo. Poi ho capito che il miglior contributo è la voglia di partecipare con il proprio personale talento, qualunque esso sia (ed ognuno ne possiede almeno uno!) a questa rivoluzione culturale degli Open Data.

Una buona idea è tale anche se non è scritta in codice. Certo un po’ di “cultura digitale” fa comodo, un poco ne sapevo ma davvero molto da voi ho imparato. Se qualcuno appena un anno fa mi avesse chiesto che cosa fosse il Data Mining, forse gli avrei risposto che questa serie TV ancora non avevo iniziato a seguirla!

Vi parlerò di come dai cocci antichi sono giunta al raduno SOD, attraverso le persone che ho incontrato lungo il percorso fino a Bologna, poiché “dietro ogni successo ci sono le persone” (cito @GiuliodiChiara) ed io ne voglio ricordare alcune che hanno reso questo primo anno da spaghettara meraviglioso. Purtroppo non ho il piacere di conoscervi tutti, ma so cosa mi perdo, perché quei pochi che ho conosciuto bene sono tutte “belle persone”!

Il convegno Opening the Past dello scorso giugno a Pisa è stata la mia “conversione lungo la strada per Damasco”. Lì ho incrociato Gabriele Gattiglia, e cercherò di non lasciarmelo sfuggire, imparo sempre da ogni conversazione con lui: in Mappa Project I trust! (grazie Gabriele, per tutto quello che hai avuto la pazienza di spiegarmi)!

Il secondo di voi spaghettari che ho incontrato è stato Maurizio Napolitano, durante una colazione in un albergo a Napoli: non so quante notizie interessanti Napo riesca a dire in un minuto, tra le venti e le trenta in genere. Una enciclopedia, è come se in una sola persona fossero fusi sia Diderot che d’Alambert ;) hihihi

Il terzo è stato Luigi Reggi, mr Monithon :)))))) E così è iniziata una strana storia: ho valutato con Chiara il servizio del collegamento Bari- Aeroporto a luglio, ho parlato di progetti di mobilità con un ragazzo di Palermo,Giulio di Chiara, ad agosto. Per passare poi alle conversazioni con Luigi sul “capitale sociale” in ottobre, ai primi monitoraggi su beni confiscati a novembre, e infine, attraverso letture sul perché le nazioni falliscono, giungere lo scorso mese ai progetti di innovazione sociale e di rigenerazione urbana. Ed in tutto questo lunghissimo percorso di soli dieci mesi l'archeologia, da cui ero partita, non mi è mai sembrata lontana dal resto che incontravo.

Stiamo provando ad aprire ed usare i dati per garantirci e sperimentare una migliore e nuova gestione dei beni comuni e tutti gli argomenti diversi di cui vi ho parlato fin ora a questo afferiscono. E siccome voglio infine davvero tornare a quel famoso punto di partenza, questo mio excursus è l'introduzione al contributo, ben più serio del mio!, di Gabriele Gattiglia sulla sessione dedicata ai Beni Culturali Aperti, presentata insieme a Luca Corsato ed Emmanuele Curti (altri due belle persone di SOD!).

Vincenzo Patruno, a te dedico un rigo a parte, perché sei un supereroe! ;)))

Viva l'intelligenza collettiva!

A SOD è emerso come l'approccio degli archeologi agli open data sia duplice: tecnico e culturale. Dal punto di vista tecnico aprire i dati archeologici italiani è possibile: esiste un repository dedicato, si chiama MOD ed è stato creato dall'Università di Pisa, ed esiste la possibilità per chi produce i dati di pubblicarli liberamente.

L'archeologia, in quanto attività di ricerca, sposta l'onere e l'onore di aprire i dati dalla Pubblica Amministrazione al singolo archeologo, sia esso un ricercatore o un professionista. La comunità degli archeologi, quindi, può decidere se aprire o meno i suoi dati. 

Tutti? 

Tutti tranne le riproduzioni (per lo più immagini), come ha ben evidenziato il progetto www.beniculturaliaperti.it con le sue proposte di emendamenti al Codice dei Beni Culturali. La strada appare lunga, costeggiata da difficoltà e ritardi frutto di un certo conservatorismo, ma ineluttabile: i dati verranno aperti, solo non sappiamo quando. 

Il discorso si sposta, quindi, su quanto siamo disposti ad aspettare e qui entra in gioco il fattore culturale. L'importanza di aprire i dati risiede nella possibilità di rivoluzionare il rapporto, ormai superato, che abbiamo con i beni culturali, andando verso il recupero del significato dei luoghi e la loro riappropriazione da parte della comunità, verso differenti modelli di sviluppo e verso la ridefinizione delle professionalità legate ai beni culturali, vero ponte verso un riuso dei dati ancora embrionale nel mondo dell'archeologia.

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Vivere è verificare. Albert Camus, Taccuini, 1935/59 (postumo 1962/89) www.monithon.it

[Alberto]

Beh, la vera notizia è che Nicolò è passato da lurker a "uno che posta su SOD". Bravo! Benvenuto! È così che si cresce. 

[Simone Cortesi]

2014-03-31 9:39 GMT+02:00 Alberto <alberto...@gmail.com>:
> Quando? Entro domani, please.

ecco due righe da parte mia:

Passiamo le giornare insieme, tutto l'anno. La comunità italiana degli
opendata è quella che popola il mio personale Bar Sport, fatta di
amici più o meno lontani con cui condivido molto. Vedervi di persona è
sempre un'emozione, interazioni impossibili online, gioia nell'avere a
che fare con gente che, come te, crede che un Mondo migliore sia
possibile; ognuno da il suo contributo, ognuno usando il proprio punto
di forza, ognuno con le proprie arti. Grazie, ci vediamo già oggi,
solito Bar.



--
-S

[Francesco Piero Paolicelli]

Di solito passare dall'avatar alla conoscenza dal vivo porta delusione. Perchè la rete amplifica e mitizza.
Ma incontrare gli amici di SoD ed aver associato online ad offline ha invertito tale fenomeno. Scoprire che attorno ad un argomento apparentemente per addetti ai lavori, c'è gente con un cuore immenso e che come unico obiettivo accomunante c'è la voglia di cambiare il mondo, in pace e coinvolgendo tutti, ha reso questo weekend una delle cose più belle e intense degli ultimi anni.
Le vostre storie, i sogni, i progetti nati dai sogni , le cose realizzate partendo dai sogni.. Questo è stato #sod14.
Dalla teoria al teorema.
"La differenza tra il dire e il fare è il FARE" (@Napo)
Talking&Making4Ever


Inviato da iPhone

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> Hai ricevuto questo messaggio perché sei iscritto al gruppo "Spaghetti Open Data" di Google Gruppi.
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[Vincenzo Patruno]

Ecco le mie:

Capire e vivere il valore della condivisione e  il valore del "dare". Questo è Spaghetti Open Data, una comunità dove tutti sono lì per donare qualcosa di loro, della loro esperienza, della propria competenza, del proprio tempo, del proprio futuro. Senza aspettare niente in cambio che non sia la crescita della comunità, sapendo che la crescita della comunità è anche quella di ciascuno di noi.

Semplicemente SOD

Vinc

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Vincenzo Patruno

Twitter: @vincpatruno

http://www.pionero.it
http://www.vincenzopatruno.org


“ If you want a track team to win the high jump you find one person who can jump seven feet, not seven people who can jump one foot. ”.

[Paolo Mainardi]

La mia:

Per me Spaghetti Opendata è la community che oggi meglio rappresenta la definizione stessa di condivisione e collaborazione, un posto che non ha barriere d'ingresso, uno spazio che permette a tutti di poter sempre imparare qualcosa, dove la conoscenza è open by default.

In SOD14 ho visto materializzarsi questo spirito in racconti, progetti di civic hacking e formazione, ho incontrato vecchi e nuovi amici, ho imparato moltissimo e ne esco con la consapevolezza che è davvero possibile cambiare le cose, senza chiedere il permesso e sopratutto divertendosi.

--

 

Paolo Mainardi 
Twinbit Founder - CTO

www:      twinbit.it 
mobile:   (+39) 3401678089 
skype:    paolo_mainardi 
linkedin: paolomainardi 
twitter:  @paolomainardi 
blog:     paolomainardi.com 

[barbara santi]

Ecco i numeri del venerdì: 139 i presenti firmanti + qualche distratto che è sfuggito alla registrazione!

[Nicolò Gnudi]

Grazie, il piacere è tutto mio :)

> Siete fichissimi!Non mi pento neanche un po' di aver perso un weekend di sole
> A presto, 
>
>
> Nicolò

[monica.palmirani]

Ho un passato di programmatrice (dai 16 ai 30 anni), un presente da informatico-giuridico accademico (dai 30 ad ora) e un futuro sicuramente da attivista civico specie dopo aver respirato tutta la positività di questa meravigliosa comunità a SOD14 Bologna dove anche le cose che sembrano impossibili si realizzano grazie alla collaborazione genuina, sincera e senza retro-pensieri di tutti.

Quello che colpisce, oltre all'altissima professionalità, competenza e etica, è l'obiettivo implicito che corre come fluido nelle sale, nei workshop, negli hackathon: non si vuole solo cercare il divertimento per il gusto di stare bene insieme e programmare (che gusto!), ma vi è l'obiettivo di migliorare le cose  generando soluzioni innovative che possano durare nel tempo, incidendo sul presente e sul futuro.
Non sono solo serious game, sono progetti che spesso si incrociano con progetti di vita.

Questo goal implicito passa anche attraverso il difficile confronto con gli aspetti giuridici, spesso ostici e a prima vista percepiti come ostacoli, ma che danno lungo respiro e fattibilità alle soluzioni tecnologiche, che le rendono percorribili e consolidabili. Se si vuole cambiare il mondo occorre stare un po' alle regole del gioco, non fuori, e quindi far in modo di proporre innovazione nel rispetto delle regole etiche e giuridiche.

Questo la comunità SOD lo ha capito bene e ogni giorno si impegna a contemperare l'entusiasmo tecnologico con la realtà che è fatta anche di licenze, privacy, consensi, informative, finalità, decreti trasparenza (che poi tanto trasparenti non sono), liberatorie e altri aspetti che se non affrontati a dovere possono vanificare bellissime idee invece che dare loro gambe robuste per correre.

Tutto questo ho vissuto a SOD14 e mi è rimasto dentro.
Ringrazio tutti perchè questa comunità ha la forza del cambiamento costruttivo.

Il 02/04/2014 13:58, Paolo Mainardi ha scritto:

La mia:

Per me Spaghetti Opendata šš la community che oggi meglio rappresenta la definizione stessa di condivisione e collaborazione, un posto che non ha barriere d'ingresso, uno spazio che permette a tutti di poter sempre imparare qualcosa, dove la conoscenza šš open by default.

In SOD14 ho visto materializzarsi questo spirito in racconti, progetti di civic hacking e formazione, ho incontrato vecchi e nuovi amici, ho imparato moltissimo e ne esco con la consapevolezza che šš davvero possibile cambiare le cose, senza chiedere il permesso e sopratutto divertendosi.

2014-04-02 12:21 GMT+02:00 Francesco Piero Paolicelli <pier...@gmail.com>:

Di solito passare dall'avatar alla conoscenza dal vivo porta delusione. Perchšš la rete amplifica e mitizza.
Ma incontrare gli amici di SoD ed aver associato online ad offline ha invertito tale fenomeno. Scoprire che attorno ad un argomento apparentemente per addetti ai lavori, c'šš gente con un cuore immenso e che come unico obiettivo accomunante c'šš la voglia di cambiare il mondo, in pace e coinvolgendo tutti, ha reso questo weekend una delle cose pišŽ belle e intense degli ultimi anni.
Le vostre storie, i sogni, i progetti nati dai sogni , le cose realizzate partendo dai sogni.. Questo šš stato #sod14.
Dalla teoria al teorema.
"La differenza tra il dire e il fare šš il FARE" (@Napo)

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> Il giorno 02/apr/2014, alle ore 12:13, Simone Cortesi <sim...@cortesi.com> ha scritto:

>
> 2014-03-31 9:39 GMT+02:00 Alberto <alberto...@gmail.com>:
>> Quando? Entro domani, please.
>
> ecco due righe da parte mia:
>

> Passiamo le giornare insieme, tutto l'anno. La comunitš€ italiana degli
> opendata šš quella che popola il mio personale Bar Sport, fatta di
> amici pišŽ o meno lontani con cui condivido molto. Vedervi di persona šš

> sempre un'emozione, interazioni impossibili online, gioia nell'avere a
> che fare con gente che, come te, crede che un Mondo migliore sia
> possibile; ognuno da il suo contributo, ognuno usando il proprio punto

> di forza, ognuno con le proprie arti. Grazie, ci vediamo giš€ oggi,

> solito Bar.
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Associate professor of Legal Informatics 
School of Law
Alma Mater Studiorum Universitš€ di Bologna 
C.I.R.S.F.I.D. http://www.cirsfid.unibo.it/ 
Palazzo Dal Monte Gaudenzi - Via Galliera, 3 
I - 40121 BOLOGNA (ITALY) 
Tel +39 051 277217 
Fax +39 051 260782 
E-mail  monica.p...@unibo.it 
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[Matteo Fortini]

Succede che un giorno per lavoro ti trovi a navigare nel mare di dati ISTAT e scopri, tu "informatico" paladino da sempre del software open source e della libertà della conoscenza, che esistono anche i dati open, che ti possono permettere di smetterla di chiederti cosa c'è di vero dietro alle notizie, ma di verificarle e anche di scoprire cose nuove.

Ti imbatti in una comunità allegra, ironica, dinamica, competente, giovane ma molto matura, che fa comunella su un gruppo di discussione e qualche volta si ritrova a pezzetti in qua e in là per l'Italia. Una di quelle che qualcuno chiamerebbe proprietà emergenti, una cosa che era nell'aria e si è coagulata qui, con un nome accattivante che la collega a un movimento mondiale, ma con l'orgoglio di distinguersi e dire qualcosa di nuovo da italiani, come han fatto Sergio Leone e altri.

Quei quasi mille "italiani e italiane che fanno cose coi dati" si danno appuntamento una volta all'anno e organizzano (in realtà non organizzano niente, "fanno succedere" come in una jam session alla sera in un'osteria) una tre giorni di raduno, perché trovarsi tutti di persona nello stesso posto una volta all'anno è un bisogno fondamentale, umano.

Tre giorni in cui si devono fare 2 cose e ne succedono 10, dove non ci sono consulenti e clienti, "noi PA" e "voi cittadini" (o "voi rompiscatole"), docenti e allievi, informatici, giornalisti, professori, amministratori e avvocati, ma solo domande e risposte, curiosità, discussioni accese e civilissime. Dove impari una quantità di tool e di notizie che sarebbero sufficienti per studiare 5 anni.

In cui scopri che non solo tu sei da solo a dover faticare per liberare dati, ma anche quelli che hanno fatto cose spettacolari erano in due, senza contatti, e passano il tempo a buttar giù porte a spallate.

In cui vedi che una PA fa un concorso su dei dati e tutti, ma soprattutto dei giovani studenti, rispondono facendo dei lavori per il bene di tutti, segno che si è creata una via per ravvivare il senso civico e la cooperazione.
Torni a casa con un po' di nostalgia, con tanti volti e nomi che ti frullano in testa e che finalmente hai collegato a un nickname, ma soprattutto con la fiducia di poterli ritrovare prima online e magari in giro, poi quando accadrà il prossimo raduno, per divertirci, lavorare insieme e raccontarci tante belle novità.

Matteo

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[andrea rota]

car* spaghettar*,

mi imbuco in questo thread dopo aver bigiato (per motivi di paternità) SOD14, per aggiungere una voce da non-partecipante alle molte, interessanti e belle note che ho letto questa settimana...

"ma se non c'eri, che avrai da dire su SOD14?!"

forse ben poco rispetto a chi ha vissuto dal vivo l'intensità dell'incontro dello scorso fine settimana, ma quel che posso dire è che l'energia e l'entusiasmo del fare (tm ;)) e degli incontri di persona di SOD14 si sono fatti sentire anche a distanza: nuovi (per me) progetti e idee citati su twitter e qui in lista, ma soprattutto punti di vista che ho potuto conoscere grazie a questo thread.

è infatti proprio questa diversità della comunità di SOD che è stata per me la più bella scoperta 'a distanza' di questi giorni, ben più che aver letto di nuovi progetti e metodi: da attivista, "etnografo" e sviluppatore abituato a lavorare su open data e software libero perlopiù con altri sviluppatori, è stato illuminante leggere in questo thread le storie e le impressioni di chi si è accostato agli open data da prospettive ed esperienze lontane dalla mia, portando contributi preziosissimi a un mondo, quello degli open data, che di fatto è e può solo essere 'di tutti', proprio perché i dati con cui lavoriamo sono essenzialmente solo una parte e un aspetto della conoscenza di un mondo che è di tutti e che tutti vogliamo contribuire, come meglio possiamo, a rendere migliore.

sperando di potervi finalmente conoscere di persona a SOD15, magari in compagnia di una piccola bimba-esploratrice :) , un ringraziamento per le "fieldwork notes" di questa settimana e un caro saluto a tutt*

andrea

[Alberto Cottica]

Benvenuto Andrea. Hai ragione tu. SOD è di tutti, non solo di chi era a Bologna: per farne parte basta volerlo. Quindi anche tu sei SOD, e anche la bimba esploratrice se lo vorrà. Ma non aspettare SOD15: la mailing list funziona tutti i giorni dell'anno!

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