Contest promosso da "Che Fare" sugli Open Data e i finanziamenti culturali

22 views
Skip to first unread message

Matteo Brunati

unread,
May 3, 2017, 7:36:59 AM5/3/17
to Spaghetti Open Data
Ciao spaghettar*,
segnalo un contest sugli OD e metto subito le mani avanti: sono in giuria, assieme a Elisabetta Tola e Paolo Ciuccarelli, tra gli altri, così avete le idee chiare fin da subito :)

Il contest è promosso dall'associazione "Che Fare"[1], che forse avrete già sentito. La pagina da dove partire è questa:
Ecco il testo del bando in PDF con tutti i dettagli:
Dal 15 maggio al 13 luglio 2017 si possono inviare i progetti.

Riporto la storia del "come nasce" il bando direttamente dal sito, così è chiaro il contesto:

Nel 2015 si è avviato il progetto Open Data per la Cultura: cheFare e Fondazione Cariplo hanno pubblicato in formato Open Data anonimo i dataset relativi alle prime due edizioni del Bando cheFare e della prima edizione di iC-innovazioneCulturale. Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso perché eravamo convinti che il patrimonio di conoscenza emerso in questi anni dai bandi per le progettualità culturali innovative dovesse essere disponibile per il maggior numero di soggetti possibili: ricercatori, innovatori, progettisti culturali, giornalisti, policy makers, soggetti della società civile e imprenditori. 
Negli ultimi anni i bandi promulgati dai 3 soggetti promotori hanno contribuito non solo a finanziare un numero crescente di nuove organizzazioni culturali, ma anche a far emergere un enorme patrimonio sotterraneo di pratiche che stanno ridefinendo il modo di progettare, produrre e distribuire la cultura.
Open Data per la Cultura 2017 è un salto in avanti in questo percorso che si articola in tre passaggi distinti. Il primo è la messa a disposizione dei data set anonimizzati in formato Open Data alle comunità nazionali.
Il secondo è la promulgazione di questa call pubblica per i migliori elaborati che rappresentino i data sets.
La terza è la costituzione di un archivio degli elaborati, con l’intento di mostrare le potenzialità dell’approccio Open Data per tutto il settore culturale. Questo perché un passo fondamentale per costruire una cultura pubblica degli Open Data è quello di non limitarsi al rilascio di dati di alta qualità, ma di favorire una divulgazione dei dati attraverso letture comunicabili che possano essere utili al massimo numero possibile di soggetti.

Mondi diversi quindi, che iniziano a parlarsi sempre più. E questo è un bene. 

matt 


Reply all
Reply to author
Forward
0 new messages