In Italia per fortuna il giornalismo d'inchiesta è di grande qualità, e stiamo certi che dei (tanti) grossi problemi che il nostro paese vive, qualcuno se n'è occupato, e continua a farlo.
Legambiente poi da diversi anni realizza il dossier "Ecosistema Rischio" [4] fondato su una indagine a scala comunale per valutarne l'esposizione al rischio idrogeologico, sebbene basata solamente su parametri di "awareness" e "preparedness" dei cittadini e degli stessi Comuni (es. presenza o meno di Piano di protezione civile).
Anche sul fronte della disponibilità dei dati poi, i soggetti deputati alla perimetrazione (redazione dei Piani di Assetto Idrogeologico) ovvero le Autorità di Bacino, li mettono pubblicamente a disposizione [5]. Non tutte magari, ma bene o male devono farlo per legge e se un cittadino li chiede, queste devono fornirli.
Il problema reale è più complesso della semplice disponibilità dei dati che, ripeto, non è poi così drammaticamente negativa. Si tratta come sempre della prevaricazione imposta dagli interessi privati dei pochi a scapito della pubblica incolumità: ovvero la pianificazione a scala comunale. In Puglia ad esempio, alcune decine di Comuni salentini hanno vinto un ricorso contro l'AdB pugliese, ottenendo l'annullamento del PAI sul loro territorio [6]. Hanno gioito, ciecamente, perchè le lottizzazioni che avevano previsto, e che ricadendo in aree a rischio idrogeologico elevato erano state bloccate, in questo modo potevano essere nuovamente riattivate. Se ne fregano altamente poi, se le future case dei loro cittadini, tra qualche anno si ritroveranno sotto metri di acqua, come puntualmente avvenuto da quelle parti un paio di settimane fa per precipitazioni un pò più intense del previsto.
Insomma, la realtà è c'è parecchia gente del settore che cerca di informare, giornalisti che fanno inchieste e cittadini attivi che alzano la voce. I dati poi ci sono, spesso trovabili anche agevolmente [7].
Ciò che manca è quel minimo di conoscenza di base sul rischio idrogeologico, che consentirebbe ai cittadini di cercare le informazioni e i dati in maniera più consapevole.
Un'inchiesta, dopotutto, con i mezzi informatici e tecnologici disponibili al giorno d'oggi è potenzialmente alla portata di tutti. Bisogna lavorare appunto sulla conoscenza di base e un minimo di consapevolezza matura.
Buon fine settimana,
Pietro Blu