Stephen Wolfram lancia un data repository "that really works"

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Alberto

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Apr 24, 2017, 9:05:12 AM4/24/17
to Spaghetti Open Data
Ovviamente, qui di open non si parla. Mettete tutto dentro la Wolfram Cloud, poi ci pensano loro. 

Non capisco tutto. Voi che usate dati linked, sono queste le logiche, a parte il fatto che qui è Wolfram che decide tutti gli standards?

http://blog.wolfram.com/2017/04/20/launching-the-wolfram-data-repository-data-publishing-that-really-works/

Piero Savastano

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Apr 25, 2017, 8:31:05 AM4/25/17
to Spaghetti Open Data
Sembra un approccio enterprise che mescola in modo armonico un catalogo di dataset (simile a CKAN), la possibilità di scriptare in modo interattivo (simile a python/R notebook), alcuni elementi di linked data (asserzioni nel formato soggetto-predicato-oggetto con identificativi cross dataset) e un sacco di widget per la visualizzazione e l'interazione (vedi d3 nel browser).

Bello perchè integrato, ma come giustamente anticipi si tratta del loro strumento, nella loro cloud, con i loro standard. Questo personalmente basta a farmi passare la voglia di provarlo, ma sono opinioni.

Linked data vuol dire pubblicazione e consumo decentralizzato di dati, così come il web è pubblicazione e consumo decentralizzato di documenti.
La vecchia enciclopedia nel CD sta al web come i data silos stanno ai linked data.
Non è necessario che i linked data siano open, ma devono essere pubblicati in RDF così come i documenti web (anche quelli privati) sono espressi in HTML. Questo meccanismo permette la privatizzazione dei dati e un mercato di questi pur seguendo uno standard pubblico, concetto civilmente avanzato che si scontra con la volontà di determinate organizzazioni a imporre uno standard proprietario (e dominare più facilmente il mercato).

Sul caso specifico di Wolfram dovrei leggere più a fondo cosa permettono di fare, ma in generale c'è un proliferare di strumenti privati per la gestione e analisi di dati; sono ben pensati e ben fatti, ma spesso cercano di aggirare gli standard aperti e imporre i loro. Secondo me (ripeto, opinione personale) possiamo essere contenti quando vediamo strumenti enterprise che però seguono gli standard del W3C. I siti web hanno sezioni a pagamento, ma una volta pagato puoi accedere con il browser che hai. Quando vogliono venderti sia i dati che il lettore dei dati (e magari l'editor e il linguaggio di scripting) senza possibilità di sostituire i vari pezzi con strumenti aperti, c'è da tenersi a distanza di sicurezza.

Scusa il pilotto :)

Alberto

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Apr 26, 2017, 3:54:35 AM4/26/17
to Spaghetti Open Data
Ma quale pilotto? Anzi, grazie, Piero, ottima analisi. 

Alfredo Serafini

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Apr 26, 2017, 10:43:27 AM4/26/17
to Spaghetti Open Data
Sul caso specifico di Wolfram dovrei leggere più a fondo cosa permettono di fare, ma in generale c'è un proliferare di strumenti privati per la gestione e analisi di dati; sono ben pensati e ben fatti, ma spesso cercano di aggirare gli standard aperti e imporre i loro. Secondo me (ripeto, opinione personale) possiamo essere contenti quando vediamo strumenti enterprise che però seguono gli standard del W3C. I siti web hanno sezioni a pagamento, ma una volta pagato puoi accedere con il browser che hai. Quando vogliono venderti sia i dati che il lettore dei dati (e magari l'editor e il linguaggio di scripting) senza possibilità di sostituire i vari pezzi con strumenti aperti, c'è da tenersi a distanza di sicurezza.

ottima analisi difatti Piero, sottoscrivo tutto:
peraltro analizzare, arricchire e pubblicare dati con strumenti proprietari potrebbe persino essere virtuoso dentro la filiera del dato, se (e SOLO se) aggiunge valore. Ad esempio se produce una maggiore qualità nel parsing, arricchimenti altrove impossibili o molto difficili, etc etc.

Ad avere tempo sarebbe carino mettere in piedi un qualche tipo di servizio in stile contest, così da validare per così dire il valore aggiunto delle soluzioni vendute... ma ovviamente sto delirando per eccesso di caffè presi oggi, pardon :-)
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