Il 20/06/2015 22:47, GA Tonyz ha scritto:
> L'utilizzo di questi tools assieme all'xml akoma ntoso può nel tempo influire sul modo di formulare leggi in maniera magari piu' logica meno ridondante con migliori collegamenti?
>
I tool informatici incidono nel processo delle leggi solo al max 20%.
Il resto deriva delle regole d'aula, dalla politica, dalle tecniche
legislative codificate e non, dalle abitudini degli uffici a lavorare in
un certo modo, dall'organizzazione dei processi interni ed esterni, dal
coinvolgimento di attori piu' o meno integrati nel processo (interazione
con gli altri enti quali le tipografie, i fornitori software, gli altri
attori del processo legislativo, etc.).
Come ogni innovazione l'80% deriva dalla re-ingegnerizzazione dei
processi, dalla formazione del capitale umano, dalla ristrutturazione
delle regole, dal cambiamento del modo di lavorare accompagnati da buoni
tool con interfacce usabili, semplici e strumenti che sappiano
rispondere alle esigenze.
L'informatica giuridica studia tutte queste cose in modo integrato in
modo da creare tools informatici al servizio del processo legislativo
come meccanismo complesso. In altre parole facciamo in modo che la
tecnologia possa essere il pretesto per affrontare il resto della
montagna e dare soluzioni tramite la tecnologia una volta messo apposto
un po' del resto. La tecnologia da sola non puo' essere la sola leva del
cambiamento, ma sicuramente Akoma Ntoso e questi tools hanno tutte le
caratteristiche per prendersi cura degli elementi sopra menzionati. Per
questo Akoma Ntoso non e' solo un vocabolario XML, e' prima di tutto una
metodologia di lavoro sui testi legislativi che porta passo passo a
dover affrontare il cambiamento. Integriamo infatti gli aspetti di
processi, di workflow, di interazione fra gli uffici, collegamento fra
le norme a vario titolo (tematici, citazioni, collegamenti giuridici,
collegamenti semantici procedurali), applichiamo le modifiche, creiamo
testi consolidati per aiutare i decisori a prendere decisioni, creiamo
testi a fronte, testi comparati sinottici per sveltire le fasi.
In particolare tu parli di aspetti linguistici delle leggi. Il
linguaggio giuridico ed in particolare quello legislativo ha una lunga
tradizione in tutta Europea (e.g., Francia in primis) che si radica in
modo specifico in ogni singolo paese e nazione con peculiarita' diverse.
In UK per esempio le leggi le scrive sempre un ufficio centrale presso
il Cabinet del governo su indicazioni precise del parlamento e quindi il
tono linguistico e' controllato secondo regole stilistiche uniformi. In
Italia le leggi alla Camera sono vagliate dall'Ufficio Testi Normativi
che armonizza il tutto. Al Senato uguale. Per i Ministeri invece ogni
ministero ha il suo ufficio legislativo più un ufficio testi legislativi
presso il DAGL della presidenza del consiglio. Questi tools possono
suggerire fraseggi ricorrenti, frasi di rito, schemi, template,
classificazioni, taggature, collegamenti con ontologie, coordinare le
parti testuali fra loro (e.g., obblighi e sanzioni, finalita' e scopi,
doveri e permessi), inferire errori di struttura, stile, fraseggio e
anche se la marcatura è profonda anche errori logico-concettuali. Per
fare tutto questo occorre dedicare energie e tempo a lavorare il testo
in modo semantico e annotato, senza fretta e spesso invece sono le
regole concitate della politica che portano a gestire 3000 emendamenti
in poche ore. Questo prende tempo. I tool con parser semantici possono
aiutare a minimizzare questo tempo di lavoro, ma mai annullarlo e quindi
occorre ripensare profondamente alla catena di lavorazione del documento
legislativo al fine di innalzare la qualità delle leggi. Penso
fortemente che occorre anche rivedere le cosi' dette Rules of Procedure
ossia i regolamenti d'aula.
Basterebbe in ogni caso usare questi tool per non arrivare come l'anno
scorso a fine anno con la legge di stabilità piena di errori nei
riferimenti normativi solo perchè hanno abrogato in aula un comma
all'ultimo momento e quindi i riferimenti vecchi sono tutti saltati con
grande pena per le votazioni degli emendamenti che si riferivano ancora
alla struttura precedente.
Di cose quindi se ne possono fare moltissime ma occorre avere una
volontà politica di mettere mano all'organizzazione del processo
legislativo, una forte volontà da parte dell'amministrazione di
riorganizzare il lavoro e un cambio di cultura nonchè delle regole d'aula.
--
===================================
Associate professor of Legal Informatics
School of Law
Alma Mater Studiorum UniversitĂ di Bologna
C.I.R.S.F.I.D.
http://www.cirsfid.unibo.it/
E-mailmonic...@unibo.it
====================================