Ciao a tutti, un mio giovane amico e collaboratore, Mohammed Hegazy (preferisce essere chiamato per cognome) ha
questo progetto qui. È una roba che a me pare amibiziosissima: il Cairo ha oltre venti milioni di abitanti; le linee ufficiali degli autobus sono 580, ma ci sono miriadi di microbus – alcuni legali, alcuni completamente informali – che sono una parte decisiva della rete di trasporti cittadina. Vai a mapparli, quelli.
Lui sostiene che la cosa è tecnologicamente fattibile, ed è già stata fatta a Nairobi – realtà megalopolitana paragonabile al Cairo. Ha anche un po' di roba fatta: prototipi vari, e un dataset che la Banca Mondiale è riuscita a ottenere a forza di calci, preghiere e maledizioni dalla società dei trasporti. Però ci sono altri problemi: il primo è che nel clima attuale egiziano la cosa va fatta di nascosto, non perché sia illegale ma perché le cose che non si capiscono vengono represse. Si aspettano di venire arrestati molte volte, e probabilmente anche pestati intanto che si capisce cosa stanno facendo.
Il secondo è che le recenti leggi antiterrorismo egiziane rendono illegale il ricevere finanziamenti dall'estero.
Hegazy mi diceva che gli piacerebbe entrare in un consorzio europeo di qualche tipo, anche se i tempi della burocrazia europea sono incompatibili con la sua anima di civic hacker. Io per quello chi ho offerto Wikitalia. Ma a dire il vero non ha le idee molto chiare sul come inserire l'operazione di civic hacking puro in un contesto più ampio.
A mio avviso l'Egitto è un posto dove c'è un potenziale pazzesco sugli open data, e vedrei molto bene un'operazione trans-mediterranea di collaborazione internazionale. Però la cosa è delicata, richiede capacità tecniche, organizzative e perfino diplomatiche.