Ciao a tutte&i,
Il msg di Napo ha colto nel segno di un pensiero che anche per me era ricorrente. Mi ritrovo anche in molti dei msg che nel frattempo sono arrivati.
Ho imparato moltissimo dalle persone che hanno contribuito con le loro esperienze su questa mailinglist e ovviamente anche i raduni mi hanno lasciato sempre tanto, fin dai primi di Bologna che mi ricorderò sempre.
Cercare di contraccambiare è stato poi l’unico motivo per il quale ho voluto impegnarmi per organizzare il raduno di SOD19 a Milano assieme ad Andrea, Federica, Matt, Erika, Alberto, Daniele e tutti gli altri che si sono sbattuti anche per portare esperienze in una fase che già era un po di “stanca” da qualche tempo.
Purtroppo né personalmente, né localmente, siamo riusciti a ravvivare un dialogo dietro la spinta di quell’evento. Sei mesi dopo è arrivato il Covid19 e giustamente il dibattito si è spostato sulla dirompenza della pandemia.
Sia come sia, quanto a disseminazione di cultura dei dati e della trasparenza, l’effetto di SOD negli anni è stato un moltiplicatore così potente di cui forse non ci si rende mai conto abbastanza.
Ma, in altre poche righe, vorrei guardare avanti e rispondere ai pungoli di Napo.
1) Il Luogo
Per me mailing list forever, la dispersione del dibattito che si è creata secondo me è ennesima dimostrazione che i social non sono progettati per chi li riempie di contenuti, ma per le aziende che si servono appunto dei dati degli utenti. Walled Gardens che al momento danno soddisfazione e immediatezza, ma poi non permettono di fare tesoro della conoscenza e di fatto creano lockin.
Senza contare che i social fagocitano una quantità di tempo immane, mentre su una lista come questa uno può comunque trarne spunto immediatamente anche se non è sempre “online” perché non ha a disposizione molto tempo.
Che dire, se qui dentro si riportano certi dibattiti, automaticamente si trainano le persone a frequentare la lista, è naturale. Vale sempre la pena ricominciare a farlo!
2) Cosa abbiamo ancora da fare?
Beh, oltre all’elefante nella stanza dei dati Covid e della campagna che è partita, c’è l’imbarazzo della scelta. Nel tempo l’open data ha aperto un universo e ha influenzato positivamente anche i contesti dove i dati non sono “open”, cioè dal mio punto di osservazione è stato un volano di interoperabilità tra sistemi e processi, perché ad es. se vuoi pubblicare seriamente dei LOD non puoi avere dietro l’omino che carica i dataset a mano, devi avere dati integrati e quindi stai facendo trasformazione digitale end to end.
In questo momento sto lavorando a un progetto di Ecosistema aperto, ovvero accesso a API a vari livelli di licenza (da aperta a ristrettì). Cioè non solo dati aperti, ma servizi aperti nel contesto di una Smart City in questo caso. Un bel Developer Portal della città, in altre parole.
Strada irta di ostacoli, ma che senza l'esperienza dell’Open Data non si sarebbe nemmeno mai intrapresa.
E mi piacerebbe confrontarmi su questo e su tanti altri temi...
Grazie Napo e grazie a tutti,
Rimango sintonizzato!!!
Tommi