(prima di tutto scusate il papiro)
L'iniziativa e' interessante, apprezzabile, coraggiosa, fuori
dagli schemi e in un certo senso anche provocatoria.
Un sasso nello stagno e, fatte salve le cose che vado a dire
sotto, va incoraggiata come va incoraggiata analoga iniziativa
presso gli enti istituzionali per spingerli nativamente a
rilasciare i dati giuridici (leggi, sentenze, atti parlamentari,
verbali di commissione) il più open data possibile.
Personalmente da sempre sono schierata ad affiancare le pubbliche
amministrazioni affinchè crescano nella direzione della
condivisione delle informazioni autorevoli, autentiche, integre,
ma questa mia visione è l'altra faccia della medaglia di questo
servizio. Più i dati/documenti saranno prodotti nativamente
digitali e open data, privacy-free dalle istituzioni, più servizi
come questi potranno fornire strumenti a valore aggiunto.
Il portale Jriswiki e' utile nel settore giuridico perche'
raccoglie con un unico sito integrato cio' che c'e' gia'
disponibile in rete ma distribuito nei vari portali istituzionali.
Mi piace l'idea di poter utilizzare dal basso l'esperienza dei
giuristi per codificarla e migliorare, in un circolo virtuoso,
l'offerta dell'informazione giuridica. Il crowdsourcing per
esempio sulla classificazione, anonimizzazione, etc. aiuterebbe
moltissimo la qualita' e la circolabilita' dell'utilizzo delle
sentenze e anche la conoscibilità del sapere giuridico.
Ci sono pero' alcuni aspetti che occorre investigare meglio per
raffinare l'iniziativa e renderla solida e duratura nel tempo.
L'impresa e' ardua, ma apre uno spiraglio perfettibile in un mondo
governato quasi esclusivamente dalle case editrici. Per questo
ritengo utile fornire alcune riflessioni in modo costruttivo e
ritengo utile questo portale.
Privacy: Le sentenze sono oscurate per motivi di privacy. Spesso
sono oscurate alla fonte come da normativa in materia e anzi si
dovrebbe secondo molti studiosi oscurare maggiormente i testi
specie nelle sentenza penali di cassazione sin dall'origine (e.g.
nomi di minori coinvolti in efferati crimini a sfondo sessuale con
complicanze sulla salute del minore). Se da un lato troviamo gia'
un
ampio dibattito fra il presidente Soro e la Cassazione in materia
di oscuramento dei dati personali nelle sentenze pubblicate dalla
Suprema Corte nel suo sito
(
http://www.italgiure.giustizia.it/sncass/), di certo un privato
deve porre maggior attenzione perche' non e' coperto dalla
finalita' di trattamento e dalla pertinenza (principi sacri alla
privacy).
OpenSentenze
http://www.opensentenze.it/
e' un gruppo di studiosi che sta conducendo appunto questa analisi
da circa un anno per creare delle linee guida da fornire al
Ministero della Giustizia in modo da guidare i diversi tribunali
ad erogare maggiormente le sentenze in formato aperto, ma nel
rispetto dei principi della privacy. E' previsto ad ottobre un
convegno su questi temi a Bologna (ci stiamo lavorando!) e gia' a
SOD2015 abbiamo sviluppato un primo nucleo di idee e di tecnologie
atte ad anonimizzare le sentenze in modo semi-automatico
utilizzando lo standard XML Akoma Ntoso (
http://sinatra.cirsfid.unibo.it/portale-anonimizzazione/)
e classificazioni NLP. Invito tutto lo staff di JurisWiki ad
unirsi a noi in questa iniziativa.
Diritto all'oblio: le sentenze pubblicate dai tribunali non sono
indicizzate dai motori di ricerca generalisti (Google, Bing, etc.)
sempre seguendo le linee guida del Garante italiano e la normativa
della privacy italiana ed europea. La famosa sentenza Googe-Spain
della Corte di Giustizia Europea -
http://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2014-05/cp140070it.pdf
traccia la rotta e impone ai motori di ricerca generalisti di
adoperarsi per raccogliere le richieste di rimozione da parte dei
singoli cittadini in caso di pubblicazioni lesive della loro
dignità specie se legate a fatti lontani nel tempo. La sentenza
impone la cancellazione degli indici nei motori generalisti e non
in tutti i casi la richiesta viene accolta (solo il 41,30% delle
richieste trova accoglimento si vedano le statistiche fornite da
Google
http://www.google.com/transparencyreport/removals/europeprivacy/?hl=it).
Ciò non di meno ci si chiede se le sentenze pubblicate in questo
sito privato, specie contenenti dati personali, non siano già
state normate dai numerosi provvedimenti del Garante sottraendole
all'indicizzazione dei motori generalisti "by-default". Insomma se
la Cassazione non indicizza per non ledere la privacy perchè
renderle indicizzabili e addirittura collegate ai cookies e al
servizio AdSense?
Uso commerciale: altro aspetto non proprio da trascurare del sito
Juriswiki e' il fatto che il portale utilizza questi dati per
sviluppare un servizio con ritorno economico mediante inserzioni
pubblicitarie basate su AdSense. Secondo la normativa sulla
privacy (italiana ma anche europea) questo non e' permesso specie
se si utilizzano dati sensibili di persone fisiche (dati sullo
stato di salute soprattutto!) a scopo commerciale. Mi rendo conto
che lo sforzo economico dell'iniziativa vada sostenuto e ripagato
(capisco tutta la portata del titanico sforzo), ma occorrerebbe
trovare un altro modello. Quello suggerito in
http://juriswiki.it/pages/about già preannunica l'apertura di un
conto Paypal per raccogliere donazioni. Forse la creazione di
un'associazione no-profit aiuterebbe a chiarire lo scopo non a
fini di lucro dell'iniziativa ma anche questo aspetto andrebbe
investigato maggiormente. Altra cosa se le sentenze venissero
anonimizzate completamente come fanno le case editrici.
Copyright: andrebbe in realta' attutita la licenza di "public
domain" ora presente nel sito
http://juriswiki.it/pages/copyright
relativa ai contenuti originali ottenuti dalle fonti sorgenti
(dalle corti) specie se le fonti originali stesse indicano
Creative Commons (CC-BY-SA 3.0) vedi la Corte Costituzionale
http://www.cortecostituzionale.it/ActionPagina_314.do
Nulla da dire invece sulla licenza Creative Commons Attribution –
ShareAlike 4.0 dei contenuti creativi della piattaforma nonchè il
copyright "© 2015 JurisWiki | Simone Aliprandi" immagino per
tutelare la creazione originale del servizio e del sito.
L'informativa privacy sui cookies del sito
http://juriswiki.it/pages/cookies_policy andrebbero in italiano.
Aspetti tecnologici:
- sarebbe bello avere un'ontologia del mondo giudiziario. A
SOD2015 abbiamo iniziato ad imbastirla (attori, azioni, corti,
ruoli, documenti, azioni, etc.) e potremmo continuare per
applicarla al materiale raccolto
- sarebbe bello avere i testi in XML Akoma Ntoso e collegati
all'ontologia per poi farne la trasformazione in triple RDF.
- sarebbe utile avere un punto nel sito o un API dove poter
scaricare i testi elaborati e predisposti in CC-BY-SA 4.0 in
formato aperto qualsiasi
- sarebbe utile avere i metadati scaricabili appunto in CC-BY-SA
4.0 per poterli raffinare e reinserire
- autenticità delle fonti e provenienza dei metadati, occorre
potenziare questo aspetto legato ai contenuti inseriti in
crowdsourcing, in questo modo si responsabilizza il commentatore e
si attribuisce un cc-by-sa anche a questo commento.
OpenData: non c'è la possibilità ad oggi di scaricare i materiali.
Avanti tutta quindi ma con prudente cautela.
(scusate il papiro)